Gian-Andrea Rolla. Il funerale della balena

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Gian-Andrea Rolla. Il funerale della balena"

Transcript

1

2 Gian-Andrea Rolla Il funerale della balena

3

4 A Jean Léonard e a Federico

5

6 Molto stanco. Solo al mondo. Cerco di far bene, già: fai del tuo meglio per i familiari, gli dai da mangiare, gli compri i vestiti, li mandi a scuola, e poi quelli si guardano intorno e ti sbattono fuori. Non so cos è successo... dove ho sbagliato. Forse sono stato troppo buono. John Fante, La confraternita dell uva

7

8

9

10 1 A quel Golfo non si scappa. C è una mistura di timo e ginestra nell aria, gocce di alghe e salvia, polvere di mare e rugiada di monti, un abluzione che cattura, sempre improvvisa, inattesa. Anche se c è buriana da giorni, passi le sere, le notti a sgroppare per il lungomare, a un metro dalle onde, dal vento e dagli scogli, il sale marino ti penetra la pelle e sei stregato. C è nel Golfo una magia spinta dai venti, aroma d Africa e profumi atlantici. Gira nel Golfo, fa vortici e capriole, ti piglia naso, gola, occhi, scende nel ventre, brulica dentro. Le donne non stanno più dritte, s allungano, si torcono e gli uomini diventano arieti. Il Golfo d Afrodite, il Golfo di Venere cattura i più deboli, ma imbriglia anche i forti, anche gli dei. È il Golfo degli dei per un poeta del pane che nessuno capì. Angelo, angelo mio, poeta e veggente, non è un lavoro, non è un mestiere, non è la scelta più saggia se vivi vicino a gente vispa, laboriosa, avara, cattiva, piccola, come chi ora abita quelle terre di vento, Erxe, Venere, Portino. Ti puoi anche chiamare Angelo, ma per la gente del Golfo diavolo sei e diavolo resterai. Willy Omero ebbe destino peggiore di Angelo. Per alcuni un pazzo, per altri un ladro, per pochi un eroe mancato. William Omero è un nome impegnativo per uno scrittore. E per uno scrittore fallito, un nome che va oltre la beffa. La storia degli Omero è storia strana, storia che traballa. Dicevano d aver sangue greco e di discendere dal poeta. Ma troppo pochi furono i greci a scegliere di rimanere nel Golfo dopo la vittoria di Roma sugli Apuani. Fossero stati di più, avrebbero svelenito quel mondo, con la loro logica, la matematica, il canto, il filosofare, il buon senso di Epicuro, la gioia di Dioniso. Comunque, per gli Omero dirsi solo greci non significava 9

11 gran cosa. Quei greci non erano che mercanti, vagabondi e ladri, a zonzo per i mari liguri. E i liguri, dei primitivi nascosti nelle caverne marine d una costa ventosa e fredda. Raccontarono invece che in Liguria Omero inventò Circe, Calipso e Polifemo, per riscaldarsi le notti e la solitudine. Marinai e pastori s avvicinarono ad ascoltare il suo canto e quindi intere famiglie, tribù, villaggi si riunirono attorno alla sua voce. Presto, nella folla rapita e commossa, Omero colse le donne più forti e le ragazze più libere. Ci vedeva ancora, il giovane Omero, quando navigava da quelle parti e non sapeva se diventare cantore o mercante d olio, ma intanto lasciava che la sua testa inventasse battaglie, eroi, complotti, duelli, vendette, amori traditi e amori fedeli e sognando Penelope, rapiva Elena. Certo, la storia della discendenza da Omero sa tanto di storiella raccontata per darsi delle arie, ma è la loro storia e così la racconteremo, Gian. Lascia che sia io a cominciare. William Omero o Willy occhilanguidi, come lo chiamava sua madre, discendenza omerica o meno, è stato l unico uomo che ho amato. L ansia, il desiderio, il tormento, il dubbio, la festa, il calore, la malattia della mia vita li ha riuniti soltanto lui, Willy occhilanguidi. I brividi più squassanti, la nostalgia più profonda, la speranza più forte... è a lui che li devo. Ora sono vecchia e Willy è morto da un po. Tu, Gian, sei tornato dopo quella visita, quando non lo incontrasti per poco, sono passati tanti anni. Se vuoi raccontare la sua storia, facciamolo. Io sono poetessa e tu scienziato. Sei un medico famoso, uno psichiatra molto apprezzato. E coraggioso, a quel che leggo. Insieme faremo conoscere Willy Omero e la sua storia. E la storia della sua gente e della sua terra, l estremo levante ligure, la terra tra il Golfo e il Fiume. La storia della nostra fa- 10

12 miglia, Gian. Famiglia scomparsa, sei l ultimo esemplare, l ultimo mohicano. Faremo questo racconto insieme. Io so raccontare, ma tu sai ricordare. Ho bisogno di te, della tua memoria e del tuo ordine. Sono sempre più immersa nell oblio e nel caos. Devo sbrigarmi. Iniziamo da Domenico Barca, un massone toscano con il vizio del biliardo. 2 Domenico Barca detto fiocconero, per via di quella cravatta anarchica che non toglieva mai, neanche se metteva il pigiama, approfittò dell Unità d Italia e della presa coloniale sull Africa per spostarsi dalla Maremma a Venere, in Liguria, e fare soldi nelle costruzioni militari. Venere era uno sputo, ma c era l arsenale della marina militare, le grandi commesse pubbliche, la costa da consolidare con fortezze, bunker, torri d avvistamento e la diga di scogli da rafforzare, la diga l aveva voluta Napoleone. Domenico fiocconero era un bravo muratore che come tanti toscani imparò l arte dai tecnici dell Alsazia Lorena, la scienza germanica dell edilizia militare. E a Venere poteva spacciarsi da impresario edile. Gli indigeni erano dei poveri bruti, capaci solo di fare un po d uva passa e di grattare muscoli dagli scogli. La manodopera costava niente. Calavano morti di fame, i pastori dalla Lunigiana e dalla Garfagnana, e quattro centesimi di quindicina sembravano oro del Perù per gente che non aveva mai visto un soldo. Domenico fiocconero era un uomo ancora giovane e forte quando arrivò a Portino con due figli già ragazzi, Libero e Valentina, e sua moglie Marina che presto sarebbe stata incinta di Anna, che sarà detta Serena, la prima della stirpe concepita e nata in Liguria. 11

13 Domenico non era alto, lo pareva, per via di quel portamento così fiero senza essere marziale, la testa su e gli occhi azzurri che guardavano dritto, non come il militare che sta sull attenti ma guarda in alto perché ha il cranio vuoto. Aveva mani grandi, bicipiti da pugile, capelli tagliati a spazzola, biondi, grigi e coi riflessi azzurri. Una durezza tranquilla, da uomo contento d essere chi è e dov è. E poi a Domenico fiocconero piacevano i liguri, come lui erano massoni e libertari e odiavano i preti, i doganieri e i tedeschi. Le donne sole e vogliose erano tante, navigavano tutti, e gli inverni, le annate, gli imbarchi non finivano mai. Ci stava bene, non volle più tornare a Pitigliano. Ma quando Marina, bella e debole come un angelo, morì partorendo Serena, Domenico divenne di botto vecchio e pigro e la forza che gli rimase la diede alle sue notti bianche, non chiuse più occhio, cominciò con il biliardo, intere nottate, vinceva tutti, ma al mattino era stanco e perdeva quel che aveva vinto durante la notte. La famiglia di Marina inviò Amabile, la figlia più piccola, la sorellina preferita di Marina. Amabile aveva vent anni, ma non era stata ancora promessa, il vecchio Fernando suo padre parlò spiccio, gli occhi bassi, le parole ingarbugliate dai baffi. Così ha da funzionare, Marina è sempre stata delicata, la più bella di tutte voi, ma era come un passerotto. Tu sei forte, hai occhi da tedesca, e sei anche bellina, Domenico sarà contento. Col tempo si vedrà se sposarti con lui. Ora vai così come sei, hai da pensare a Domenico, alla neonata e ai bambini, Libero è già ragazzino e Valentina non è così piccola. E devi pensare a Domenico, è un bell uomo e lavoratore, un impresario, poi vediamo se ti si sposa. Ma Domenico la guardò poco o punto, qualche notte forse, nessuno lo sa. Mentre risaliva la Toscana, tratti in carro e tratti in treno, Amabile la testa l ebbe tutta presa dai ricordi di Marina, le belle nozze di primavera della sorella, quei balli allegri, 12

14 la gran mangiata di cinghiale e funghi, la musica dei violini e delle fisarmoniche. I bambini li aveva tenuti in cascina quando la sorella andava al mercato e si sarebbe sicuro intesa con loro e con la piccola neonata. Con Domenico aveva scambiato solo il buongiorno e la buonasera, ma se c era da fare quel che diceva il babbo si sarebbe fatto, la Madonnina avrebbe pregato per lei e spiegato tutto al buon Dio, che ci manda ste disgrazie per farci più buoni, così poi dopo morti ci piglia in braccio, siam figli suoi. Amabile crebbe Serena, Libero e Valentina e poi i figli di Serena, Leone poverino e quel discolo di Ivo. Curò Leone dal mal di petto e gli infuse gioia e coraggio. Se stai bono, ti fò l aglio fritto e domeni a ti porto a veder signori he mangian i gelato. Ma signori siamo anche noi, nonna. I soldi del gelato li abbiamo anche noi e la mamma ce li dà quando vogliamo. La tu mamma un ti dà nulla he ci ha tanto da fà, te tu stà bono, c è già quel discolo di Ivo a fà bischerate. Amabile fece felici tutti e tutti l amarono come una Maddalena solerte. Più di tutti Leone, ma anche Ivo e prima ancora Serena che la chiamava mamma, e Libero e Valentina che la chiamavano Amabile, come fosse una sorella più grande. Il vecchio Domenico trasse conforto a vedere figli e nipoti seguiti con tanta cura, ma per lui ne cavò nulla o poco. Lui per sé ebbe solo biliardo, cazzotti e donne, fino allo sprofondo. Libero, primogenito di Domenico, sentì il petto che gli diceva d agire prima che suo padre se ne andasse tutto nel vecchiume. Quindi lo svaligiò e scappò in Marocco con il genovese Battista Novi, che aveva conosciuto al porto di Venere. Battista aveva una zia a Tangeri, un sostegno lo avrebbero avuto, almeno per iniziare. I due ci pensarono due minuti, si guardarono negli occhi, una bella risata e partirono in Marocco a bordo d un peschereccio francese che raschiava con le reti il fondo marino da Gibilterra a Viareggio e ritorno. 13

15 Arrivati a Tangeri, ridotti due stracci per le nausee marine, si trascinarono barcollando fuori dal porto e, guidati da un bambino arabo che tirava un carretto con sopra le loro valigie e un baule d attrezzi rubato a Domenico, si diressero verso le ville dei coloni. Capirono in fretta come funzionava e in tre settimane montarono un bar in una piccola piazza da dove partiva una strada sterrata verso il mare, le spiagge preferite dei francesi e degli spagnoli. Battista, lo ammazzò subito a coltellate un marito geloso, un ebreo che commerciava tessuti e viaggiava troppo, lasciando la moglie quasi vecchia, ma ancora in carne, tra le braccia dei giovani europei appena sbarcati a Tangeri come loro. Così Libero si trovò da solo con il bar sulle spalle, piazzò una mitragliatrice, comprata da un legionario francese, e cominciò a sparacchiare a mezz aria per tenere lontano quegli arabi perdigiorno che volevano commerciare con lui o soltanto mendicare, a volte chiedere un lavoro, sempre, chissà perché, augurare che la pace fosse con lui, Salamaleikum. A lui interessavano i danari, l argent, della pace non sapeva che farsene. Vai via o ti sparo! Sa fi! Portami tua figlia piuttosto, che te la sfrego. Ce l ho il peperoncino, anche l hascish c ho. Porta via i tuoi stracci puzzoni e torna con una puttana velata, truccata da puttana, che muove la panza, che poi gliela muovo io la panza. Ratatatatatatatata! Presto il bar divenne una trattoria, quindi un albergo, poi recintò un pezzo di spiaggia e piantò cabine di legno, docce e spogliatoi, e poi coprì la spiaggia di ombrelloni e sdraie e presto le spiagge attrezzate, rubate, requisite, occupate, sfruttate divennero due, tre, quattro, cinque, sei, sette, fino a quando sua sorella Valentina lo raggiunse con l eredità del vecchio Domenico e insieme impiantarono un grande hotel a Rabat, per quelli che nelle colonie contavano davvero, colonnelli spagnoli, governatori francesi, mercanti libanesi, diplomatici americani, nobili arabi, giro d amanti altolocati e 14

16 incontri di mafia coloniale. Libero e Valentina divennero ricchi. Ma ora Libero era vecchio, malato, dimenticato dai potenti, alla fine di tutto, più di ottant anni, quasi morto. Non erano più i tempi delle mitragliatrici, dei mariti gelosi, degli arabi messi sotto dalla sua jeep quando andava al mercato e loro non si spostavano, erano finiti i tempi dei soldi veloci e ora gli arabi di soldi ne facevano più di tutti e lui era finito, insieme a quei tempi. Non era più quel giovane ladro di famiglia che rideva mentre sparava sopra i turbanti degli arabi e li faceva correre via dalla piazza del suo ristorante, non aveva più neppure uno dei suoi bei capelli rossi, non erano più verdi i suoi occhi, ma grigi e pieni di sangue, non c erano più denti nella sua bocca a divorare aragoste, astici, granchi e cicale marine, non c era più linfa nelle sue braccia corte e nodose, nel suo petto peloso dove il cuore sembrava scoppiargli felice mentre sbatteva una serva contro un armadio per sbrigarsela lì in cucina e i cuochi, i camerieri e gli sguatteri guardavano per terra. Non c era più nulla del barbaro, solo la nostalgia delle sue malefatte gioiose. E allora, patetico come ogni buon criminale alla fine del giorno, Libero sognava di tornare alle colline di Pitigliano, di rivedere il paese che improvviso ti toglie gli occhi dopo l ultima curva. Desiderava anche fare un passo a Portino, il borgo di mare vicino Erxe, ci viveva sua sorella più piccola, Anna detta Serena, sposata a un bel cuoco navigante, Federico boccafatata, Federico Omero. E c era la tomba di suo padre Domenico, dove inginocchiarsi e chiedere perdono. A Tangeri, Libero non aveva che Mina per sentirsi ancora vivo. 15

17 3 La chiamavano Mina, pigro diminutivo di Amina. Amina Defferre. Mina era per la famiglia, per il quartiere. Mina, come la cantante italiana. Stesso nome e stesso viso, solo più minuta e più scura. Era nata a Tangeri. Suo padre era un cuoco marsigliese, Maurice Defferre, lavorava con Libero da non più di due anni. La madre di Mina, Ramata Chaker, era una puttana del porto di Tangeri, una berbera che non volendo più correre dietro alle capre di suo padre preferì fin da bambina farsi rincorrere a sua volta, ma da omacci in calore. Fu lei a dare il primo scolo africano a Maurice e insieme allo scolo la prima e unica figlia. Fu lo scolo che fece di Mina quella che fu. E fu sua madre a spiegarle cosa vogliono gli uomini, mentre suo padre le insegnò come catturarne la gola. Così Mina fu grande in cucina quanto a letto. Una gioia della carne e una dannazione della libertà. Mina rimaneva nell albergo di Libero quando la madre non faceva il suo mestiere. Ramata riceveva i clienti nella loro piccola casa bianca dietro il porto, ma quando chiudeva bottega, se ne andava in montagna dai suoi vecchi per regalare a famiglia e villaggio soldi, medicine, vestiti. Non portò mai Mina con sé. Era la figlia di un infedele che non s era voluto convertire per averla, come Regola Divina impone. Suo padre, per non avere la bambina tra i piedi nell albergo, la lasciava alle serve di Libero, ma tutti sapevano che Mina era la figlia del cuoco e nessuno la usò mai come serva. Sembrava tranquilla, pensosa, sola, triste, giocava con delle scodelline e guardava la gente, rispondendo educatamente a tutte le domande. Mina fu subito d una bellezza da donna serpente. A dodici anni, appena donna, le stavano tutti dietro, camerieri, sguatte- 16

18 ri, clienti, il vecchio Libero e anche i suoi servi e i suoi creditori. Finivano gli anni Sessanta. Libero voleva tornare a Pitigliano, e morire lì, nella campagna, tra le colline di tufo, le vacche, i cinghiali, i cacciatori, le anatre e i tacchini, le tombe degli etruschi, i tartufi, i poeti, i minatori e i discorsi inutili della gente, contadini, pastori di capre, fantasmi di re etruschi e artisti stranieri che bazzicavano quelle terre. Il vecchio piangeva sempre. Soltanto Mina lo divertiva. Per Libero, Mina dodicenne valeva le sette esperte mogli francesi, spagnole e italiane che lo avevano impoverito, senza dargli un figlio, sistematicamente tradendolo con passanti, parenti, ruffiani, contabili, sportivi e turisti. La ragazzina affondava la testa fra le sue gambe e alla fine lui appariva finalmente contento, finalmente in pace, riconciliato. Solo con lei e solo in quei pomeriggi. Un uomo così ricco, così vecchio e forte, che abbisogna di una ragazzina povera e serva, che strani gli infedeli! Questo pensava Mina. Libero era stato un duro, ma ora era vecchio e grasso e moriva di diabete e cancro, avrebbe voluto portarsela con lui e morire tra le sue braccia a Pitigliano, gli occhi sul tufo arancione del tramonto. Mina, bella come uno spicchio di luna, sempre sorridente, sottile, saltellante, la pelle di bronzo, gli occhi verdi, lince giovane, i capelli neri e rame tirati su per copiare le donne grandi, quel vitino che le mani rugose di Libero stringevano tremanti, e poi così ben profumata, truccata da puta, certo, ma solo per lui, solo quando Libero la chiamava nel suo grande letto e se ne stavano sotto la zanzariera interi pomeriggi, dalla canicola all imbrunire e lui le regalava sete e gioielli e lei metteva lunghi orecchini che sfioravano la pancia del vecchio quando si chinava e lo succhiava e lui avrebbe tanto voluto montarla, ma gli faceva male tutto. Mina la sua bambina, la figlia che non aveva mai avuto. Era felice lo stesso e dimenticava tutto, i debiti, le mogli, la Maremma, la Liguria, Portino e Pitigliano. 17

19 Fu quindi a dodici anni che Mina cominciò a vendersi. Ma Mina pensava solo d imitar la mamma. Quante bambine imitano la mamma o le sorelle più grandi? O le vicine più belle? Il suo ricordo chiave, quello che ogni notte le tornava in forma d incubo e le ha assicurato insonnia e rabbia per tutto il tempo che ha vissuto, era il ricordo della sua solitaria attesa, dei suoi occhi contro la porta sempre chiusa della camera di sua madre, dalla quale giungevano mugolii, risatelle, ringhi, sbuffi, grida di liberazione, quella porta che separava Mina da sua madre. Il cigolio della porta che finalmente s apriva s era stampato nei tre cervelli, il cervello della ragione, il cervello dell emozione e il cervello del serpente, stampato da quando appena camminava, da quando appena cominciava a balbettare le prime parole, mescolando arabo, francese, spagnolo e berbero. L attesa tra un cigolio e l altro era sempre più lunga, sempre più lancinante, sempre più obesa. Solo quando la porta s apriva, Mina tornava a respirare aria pura. Sua madre accompagnava fuori il signore che era rimasto con lei e finalmente una carezza, un bacio, un sorriso, un istante di profumi di gelsomino e rose, fino a quando un altro signore entrava e la mamma riservava a lui carezze, baci, parole e sorrisi di benvenuto. La porta si chiudeva e Mina tornava alle sue scodelline, su quel pavimento sconnesso di cemento leggero. Le crepe sempre più profonde facevano intravedere la terra nera, i vermi e i topi e i ragni, baldanzosi e tranquilli abitanti sotterranei di Tangeri. Ma era una buona terra pensava Mina, mescolandola con acqua e pane secco e preparando così pranzi immaginari a sultani immaginari. Era la figlia del grand chef Defferre, sapeva bene come catturare il palato di sultani, principi e ricchi signori. Ricchi signori come Monsieur Libero. Ben presto, per poter resistere ai rari cigolii della porta della felicità, dei tre cervelli di Mina fu quello del serpente a farla 18

20 da padrone, uccidendo il cervello dell emozione e asservendo il cervello della ragione. E fu Monsieur Libero il primo a farne le spese. Un pomeriggio la fece sedere sulle sue ginocchia e come da un cilindro fece uscire un gran gelato alla crema, senza toglierle gli occhi di dosso mentre lo leccava lenta e diffidente. «Se ne vuoi un altro, fai prima con me il gioco del gelato.» Mina, il gioco lo fece. Era buffo quel piccolo gelato di carne, ma il signor Libero sembrava così contento! E quando il vecchio le sorrise e cominciò a prometterle dei gelati veri, la lampadina s accese nel cervello di serpente di Mina. Non voglio un altro gelato come premio, Monsieur, voglio il corrispondente in denaro del gelato. E la prossima volta di due gelati. E la volta dopo il corrispondente di tre gelati, e quando arriveremo a dieci, voglio il corrispondente di venti e a venti di mille. Che me ne faccio dei soldi, Monsieur Libero? Quel che fan tutte le donne come me, comprarmi una robe, un vestito. Non sono ancora una donna? Sarà, ma ho stracci come questo per vestire, ciabatte come queste per camminare. E non voglio aspettare d esser donna per cambiar di guardaroba! Voglio delle robes, beaucoup de robes. E tante ne voglio, tante da dimenticare gli stracci, i vermi, la terra nera, i topi, il cous cous senza sugo e le sardine vecchie, il groviglio di lische disperate che le nostre pance sanno ormai così ben digerire. Non ho neppure un velo! E un solo paio d orecchini da bambina, impiantati da quando son nata per non confondermi con i maschi. Voglio i soldi, Monsieur Libero, l argent. I signori, quando salutano la mamma, mica le lasciano un gelato. Sono soldi quelli che vedo. Lei li arrotola e se li infila nel reggipetto, tutta fiera, la testa alta. E quando papà le grida che non vuole più quel viavai di signori a casa, almeno quando torna dal lavoro, allora la mamma tira sul tavolo i soldi e il tavolo si copre di soldi e papà non dice più nulla, guarda per terra, 19

21 pensa ai soldi che lui non porta mai perché li perde al gioco, ai dadi, alle carte, e allora la mamma sembra una regina, una regina in trionfo su voi infedeli. E io sono la principessa sua figlia, Monsieur Libero. Quando Libero morì, senza rivedere né Pitigliano né Portino né niente e venne sepolto a Tangeri, sua sorella Anna, detta Serena, partì dalla Liguria per i funerali e fu lei a portarsi Mina in Italia. L altra sorella di Libero, Valentina, era morta di tifo da qualche anno, della famiglia di Domenico fiocconero rimaneva soltanto lei, ed era già vecchia. Serena era abituata alle serve, ne aveva sempre avute, ma ora non poteva più permettersele. Gli affari andavano come andavano. Serena apriva la stagione estiva del ristorante appena suo marito Federico boccafatata, navigante e cuoco cambusiere, sbarcava e svuotava la cambusa della nave, ma Federico era diventato vecchio e non navigava più. Ora i viveri bisognava comprarli. La botta finale la prese dall assicurazione. Le aveva sempre fregate, tre incendi purificatori (uno ogni dieci anni) e via, s apriva un nuovo esercizio. La quarta volta andò male. Corruppe il giudice e se la cavò con poco, ma l ultimo ristorante dovette metterlo su con i suoi soldi, una vera scalogna! Diventò avara, parsimoniosa diceva lei, ma quando vide Mina non resistette. Era sola, il marito Federico era morto, Willy, il nipote fedele, aveva cominciato l università e l altro nipote, Ernestino, era una buriana assoluta. Come avere in casa una scimmia che gioca con i candelotti di dinamite già accesi. Gli inverni erano lunghi. La Nera l ultima serva andava da lei solo se c era burrasca, odiava i fulmini e le tempeste. E con la nuora, con Maria, sempre brilla, faceva tristezza anche passare una mezz ora. Quell arabina invece era così pulita, tranquilla, bellina e obbediente, messa a posto poteva passare per una siciliana, per una calabrese. A Portino ce n era di quella 20

22 gente, siciliani, napoletani, calabresi, ed erano buoni, lavoratori, mica zingari come parevano, andavano in chiesa e votavano comunista. E poi il piacere di una serva, di una serva araba e africana! Il paese s inchinerà maggiormente al nostro passaggio. Promise alla madre di Mina di farla studiare e poi sposarla con un italiano ricco, e di difenderla sempre dai curiosi o dai giovanotti male intenzionati. Il padre di Mina era scappato a Marsiglia per via degli usurai, perdeva troppo a carte e ai dadi, ma la madre di Mina era a Tangeri e volle un mucchio di soldi per lasciarla andare. Serena la comprò col lascito di Libero, una vendita in piena regola. La sera prima di partire, Mina scavò una piccola fossa nella corte polverosa di casa e vi seppellì le sue scodelline. Dei vecchi vestiti, delle ciabattine consunte, dei primi orecchini, quei minuscoli, vergognosi orecchini d oro rosso, s era già sbarazzata da tempo. Per valigia ebbe un sacco di cuoio vecchio di suo padre. Un sacco vuoto, l eredità di papà! Lo odio lo odio lo odio! Ho posto solo per i regali di Monsieur Libero, perle, oro, sete, veli e vestiti. Ma sua madre le requisì ogni gioia e lei rimase con qualche vecchia scarpa, dei pantaloni di ragazzo e nuovi stracci di cotone, qualche maglia di lana per gli inverni europei: un corredo da serva, d altro non hai bisogno, figlia. L ultimo getto di terra, che coprì per sempre le sue scodelline di bambina, le mandò un brivido freddo lungo la schiena, fino al suo cervello di serpente che quella sera pareva esploderle di rabbia. Il brivido mosse dentro Mina la memoria delle ore passate con Fatì e Mariam, le sue amiche vicine di casa, che neppure due scodelline avevano per giocare con lei ai pranzi fatati, pranzi che ingannano e fanno innamorare sultani e ricchi mercanti. Suo padre aveva sottratto dalle cucine le scodelline 21

23 per lei, mentre le sue piccole amiche potevano solo giocare a farle da serva perché non portavano nulla al gioco. Erano quindi loro a raspare la terra e cercare i vermi e i topi morti da cucinare. Eppure Fatì e Mariam non erano le ultime del quartiere. Il padre di Fatì era macellaio e quello di Mariam poliziotto. Ma le madri non ricevevano signori come sua madre, soldi in più non ce n erano. Neppure una scodellina avevano per giocare e neanche ciabattine di pelle vecchia, a piedi nudi rimanevano finché il freddo di dicembre le obbligava a zoccoli di brutto legno e calze di lana grezza. Fatì e Mariam avevano pianto ed erano scappate via correndo, quando Mina, tutta fiera, aveva annunciato il suo viaggio in Italia. «Vai a far la serva, cosa credi?» aveva gridato Mariam, mentre Fatì si teneva le mani sugli occhi per nascondere le lacrime che le uscivano dalle dita e le bagnavano il collo. «Qui nessuno mi vuole bene» disse Mina. «Noi ti vogliamo bene!» gridarono i singhiozzi di Mariam. «Tu non sai vedere. Tu non ascolti le voci. Noi ti vogliamo bene! Gli infedeli ti faranno serva!» Ma diventerò la padrona, gridò il serpente dentro il cranio di Mina. Corsero via quando videro il fantasma del diavolo appollaiarsi sui bei capelli ramati di Mina e accarezzarle le guance con mani lunghe e verdi. Rimasta sola, Mina si sedette sullo scalino che separava la porta di casa dalla piccola corte e guardò tranquilla i raggi del tramonto tagliare i vicoli del quartiere. In quel punto, Tangeri era un labirinto. Ma lei sentì d aver trovato l uscita. Il porto non era più una frontiera e il mare era una grande strada che portava in qualsiasi punto del mondo. Il mattino della partenza, l alba spuntò tra nuvole fredde e nere. Serena arrivò in taxi davanti alla casa di Mina. Non per genti- 22

24 lezza, solo per essere certa che Mina non fuggisse. Era già stata pagata. Bel pasticcio, sarebbe stato. Mina era pronta, il sacco in spalla e sembrava felice di partire. Salutò la madre che fingeva di disperarsi, due baci sulle guance e poi via come un fulmine sadico. Salì sulla nave per Genova come una habituée di crociere, nella traversata fece a un marinaio quello che faceva al vecchio Libero, guadagnando così i suoi primi spiccioli fuori Patria. Si mosse a tavola nell ammirazione di Serena che temeva fosse una selvaggia come i suoi nipoti. Vomitò dignitosa per le onde del Golfo del leone ed ebbe le lodi di ufficiali, belle signore e turisti sudati per i suoi modi compiti e la sua erre francese. Lasciata Genova e i suoi polverosi rumori di ferro che sbatte invano su banchine moribonde, dormì nel treno come una viaggiatrice esperta, cullata dagli altoparlanti delle stazioni e dal clangore leggero delle rotaie. Non degnò Portino di uno sguardo, quando il taxi da Venere lasciò l ultima galleria e il paese le apparve splendente quel mattino così nitido, le sua case gialle e rosa a specchio sul mare e la sua corona d ulivi. Né prestò attenzione alla sua cameretta di serva. Un lettino con una coperta militare, un comodino, un vecchio abat-jour, un armadio di legno buio, un buco di vergogna nel grande appartamento al pianterreno di Serena, davanti alla verde tettoia e al giardino fiorito che subito odiò. Anche se dalla sua camera si vedeva il Mediterraneo, non pensò alla fuga, a tuffarsi in quel mare e nuotare fino a Tangeri. Posò il sacco sul piccolo letto e sorrise tranquilla davanti allo specchio quadrato appeso a un chiodo: una cornice di plastica blu, ma grande quanto bastava per guardarsi negli occhi e darsi coraggio. 23

25 4 Prima di tutto, Serena impose a Mina di pregare come i cristiani, dicendole subito di smetterla con quel tappetino e quegli inchini a Oriente. E di dimenticare l arabo, di conservare il francese, ma di parlare solo toscano, che non c è lingua più benedetta. Non le insegnò altro che rispettare gli orari perché, per il resto, Mina sapeva fare tutto. Io sono una vecchia signora mi sveglio quando gli uccelli sentono l arrivo del sole e cantan felici il nuovo giorno la prima colazione a letto un ovo alla cocche un caffè un succhino d arance e del pane tostato poco burro marmellata di fichi o di castagne o d arance mi piaccion le bucce così tenere e amare un tuo sorriso e un bel buongiorno son la mia prima colazione voglio che apri le finestre della camera mentre ho la tazzina del caffè in mano questo è il servizio che devi usare me lo comprò a Londra il mio povero marito io devo sentire l aria nuova del giorno mentre prendo il caffè anche se piove devi aprire le finestre tanto l acqua non entra il geometra Ferro sapeva far le case e conosceva i venti alla toeletta vado sola ma tu mi pettinerai i miei capelli son sempre rossi e lunghi come quando avevo i tuoi anni al mattino bado all esercizio la Nera fa la spesa e Maria sistema i tavoli scrivo il menù del giorno e striglio camerieri e sguatteri sono occupata tu sistemi la camera e mi prepari la colazione che prendo alle due del pomeriggio pasta senza pomodoro usa panna e besciamella carni bianche amo la vitella il coniglio il pollo alla Villeroy è il mio preferito insalata verde dell orto mio e frutta del frutteto nostro la frutta nell acqua e nel ghiaccio dopo la frutta il dessert inverto l ordine perché così mi pare se non c è liquore nel dolce finisco con un marsala poi mi ritiro per la siesta il secondo caffè del giorno è alle tre e mezzo e il the alle cinque e 24

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Maschere a Venezia VERO O FALSO 45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,

Dettagli

Amore in Paradiso. Capitolo I

Amore in Paradiso. Capitolo I 4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,

Dettagli

PRONOMI DIRETTI (oggetto)

PRONOMI DIRETTI (oggetto) PRONOMI DIRETTI (oggetto) - mi - ti - lo - la - La - ci - vi - li - le La è la forma di cortesia. Io li incontro spesso. (gli amici). Non ti sopporta più. (te) Lo legge tutti i giorni. (il giornale). La

Dettagli

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione -

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - PROVA DI ITALIANO DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - Molti anni fa vivevo con la mia famiglia in un paese di montagna. Mio padre faceva il medico, ma guadagnava poco perché i suoi malati erano poveri

Dettagli

Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1)

Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1) Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1) Cos è il virtu@le? Un giorno entrai di fretta e molto affamato in un ristorante. Scelsi un tavolo lontano da tutti,

Dettagli

Mafia, amore & polizia

Mafia, amore & polizia 20 Mafia, amore & polizia -Ah sì, ora ricordo... Lei è la signorina... -Francesca Affatato. -Sì... Sì... Francesca Affatato... Certo... Mi ricordo... Lei è italiana, non è vero? -No, mio padre è italiano.

Dettagli

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Claudio Bencivenga IL PINGUINO Claudio Bencivenga IL PINGUINO 1 by Claudio Bencivenga tutti i diritti riservati 2 a mia Madre che mi raccontò la storia del pignuino Nino a Barbara che mi aiuta sempre in tutto 3 4 1. IL PINGUINO C era

Dettagli

Maggio 2014 San Vito. Laboratorio di narrazione con mamme straniere e italiane

Maggio 2014 San Vito. Laboratorio di narrazione con mamme straniere e italiane Maggio 2014 San Vito Laboratorio di narrazione con mamme straniere e italiane PRIMO INCONTRO In cerchio. Presentazione dell attività e delle regole Presentazione (sedute in cerchio). Mi chiamo.la favola/fiaba

Dettagli

Il principe Biancorso

Il principe Biancorso Il principe Biancorso C era una volta un re che aveva tre figlie. Un giorno, stando alla finestra con la maggiore a guardare nel cortile del castello, vide entrare di corsa un grosso orso che rugliava

Dettagli

Bartolomea e il basilisco del Duomo C'era una volta, intorno al 1600, dentro le mura di Modena, una bambina di nome Bartolomea, a cui era morto il

Bartolomea e il basilisco del Duomo C'era una volta, intorno al 1600, dentro le mura di Modena, una bambina di nome Bartolomea, a cui era morto il Bartolomea e il basilisco del Duomo C'era una volta, intorno al 1600, dentro le mura di Modena, una bambina di nome Bartolomea, a cui era morto il padre. La bambina viveva con sua madre, Maria, in via

Dettagli

Lasciatevi incantare

Lasciatevi incantare Lasciatevi incantare Rita Pecorari LASCIATEVI INCANTARE favole www.booksprintedizioni.it Copyright 2013 Rita Pecorari Tutti i diritti riservati Tanto tempo fa, io ero ancora una bambina, c era una persona

Dettagli

GLI AUSTRALOPITECHI. Tra gli animali che vedi nelle figure, sai dire quale è una scimmia? Cerchia l animale giusto e collega i nomi ai disegni.

GLI AUSTRALOPITECHI. Tra gli animali che vedi nelle figure, sai dire quale è una scimmia? Cerchia l animale giusto e collega i nomi ai disegni. GLI AUSTRALOPITECHI Prerequisiti: orientarsi nel tempo fra passato, presente e futuro, usare gli strumenti sussidiari al testo (cartine, immagini, tabelle ) Obiettivi: studio dell evoluzione dell uomo

Dettagli

ADE CERCA MOGLIE. Completa. Rispondi

ADE CERCA MOGLIE. Completa. Rispondi IL DIO ADE Il dio Ade è fratello del dio Zeus. Ade è il re dei morti. Per gli antichi greci, dopo la morte, gli uomini vanno negli Inferi. Gli Inferi sono un luogo buio e triste che si trova sotto terra.

Dettagli

Ombra di Lupo Chiaro di Luna SCHEDE 1/5

Ombra di Lupo Chiaro di Luna SCHEDE 1/5 Ombra di Lupo Chiaro di Luna Tratto da Lupus in Fabula di Raffaele Sargenti Narrazione e Regia Claudio Milani Adattamento Musicale e Pianoforte Federica Falasconi Soprano Beatrice Palombo Testo Francesca

Dettagli

Esercizi pronomi diretti

Esercizi pronomi diretti 1. Completate con i pronomi diretti: Esercizi pronomi diretti 1. Marina ha la tosse, dobbiamo portar dal dottore. 2. Signorina, prego di salutare i Suoi genitori quando vedrà. 3. Caro, sei libero stasera?

Dettagli

LE NOSTRE CANZONI DI NATALE

LE NOSTRE CANZONI DI NATALE CANZONE: LE NOSTRE CANZONI DI NATALE VIENI BAMBINO TRA I BAMBINI Quando la notte è buia E buio è anche il giorno, non credi che il domani potrà mai fare ritorno. Quando la notte è fredda C è il gelo nel

Dettagli

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Traccia: Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Per la preghiera: vedi in allegato. Sviluppo dell

Dettagli

Quanti nuovi suoni, colori e melodie, luce vita e gioia ad ogni creatura splende la sua mano forte e generosa, perfetto è ciò che lui fa

Quanti nuovi suoni, colori e melodie, luce vita e gioia ad ogni creatura splende la sua mano forte e generosa, perfetto è ciò che lui fa TUTTO CIO CHE FA Furon sette giorni così meravigliosi, solo una parola e ogni cosa fu tutto il creato cantava le sue lodi per la gloria lassù monti mari e cieli gioite tocca a voi il Signore è grande e

Dettagli

Sean e le na Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose

Sean e le na Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose Sean e le Una Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose da Drynites Sean e le Scarpe Luccicose Sean era così timido che quando arrivava il postino a consegnargli una lettera, era troppo timido per salutare.

Dettagli

All. 1 UDL Il viaggio - Elaborati alunnni Francesca Pulvirenti 1

All. 1 UDL Il viaggio - Elaborati alunnni Francesca Pulvirenti 1 All. 1 1 All. 2 2 All. 3 Visione I sequenza: La partenza I. Chi sono queste persone? Che cosa fanno? Come sono? E. sono i parenti e gli amici. X. Sono contenti perché sperano che trovano lavoro. E. stanno

Dettagli

Attimi d amore. Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza

Attimi d amore. Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza Attimi d amore Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza Distesa davanti alla collina Occhi verdi come il prato distesa e non pensi a nulla. Ricordo

Dettagli

Livello CILS A1 Modulo per l integrazione in Italia

Livello CILS A1 Modulo per l integrazione in Italia Livello CILS A1 Modulo per l integrazione in Italia GIUGNO 2012 Test di ascolto numero delle prove 3 Ascolto - Prova n.1 Ascolta i testi. Poi completa le frasi. Scegli una delle tre proposte di completamento.

Dettagli

CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA COMINCIA CON

CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA COMINCIA CON NON SONO TANTO BELLA. HO UN NASO LUNGO E BITORZOLUTO, MA SONO TANTO, TANTO BUONA. CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA

Dettagli

IRINA E GIOVANNI. La giornata di Irina

IRINA E GIOVANNI. La giornata di Irina IRINA E GIOVANNI La giornata di Irina La mia sveglia suona sempre alle 7.00 del mattino: mi alzo, vado in bagno e mi lavo, mi vesto, faccio colazione e alle 8.00 esco di casa per andare a scuola. Spesso

Dettagli

IL PIRATA BUCAGNACCIO

IL PIRATA BUCAGNACCIO SCUOLA DELL INFANZIA DI MELEDO ANIMAZIONE MUSICA-LETTURA BAMBINI-GENITORI IL PIRATA BUCAGNACCIO da Storie in un fiato di R.Piumini ENTRARE NEL CLIMA L insegnante consegna delle bacchettine con frange azzurre

Dettagli

Mediterranea INTRODUZIONE

Mediterranea INTRODUZIONE 7 INTRODUZIONE guerrieri Palermo, anno 1076. Dopo che - per più di duecento anni - gli arabi erano stati i padroni della Sicilia, a quel tempo nell isola governavano i normanni, popolo d i guerrieri venuti

Dettagli

SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE...

SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE... SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE... Una volta si fece la festa degli alberi nel bosco e io e una bimba, che non lo sapevo chi era, giocavamo con gli alberi

Dettagli

LISTA DIALOGHI. Non ti aspettavo. di barbara rossi prudente

LISTA DIALOGHI. Non ti aspettavo. di barbara rossi prudente LISTA DIALOGHI Non ti aspettavo di barbara rossi prudente - EST. GIORNO Oggi è 28 maggio? 28 maggio? Sì, forse sì PAOLO: 29 al massimo Come 29? No, 30 PAOLO: Secondo me è 29. Comunque, quanti giorni fa

Dettagli

<Documents\bo_min_3_F_17_ita_stu> - 1 reference coded [1,94% Coverage]

<Documents\bo_min_3_F_17_ita_stu> - 1 reference coded [1,94% Coverage] - 1 reference coded [1,94% Coverage] Reference 1-1,94% Coverage Spesso andiamo al cinese, prendiamo il cibo da asporto, è raro che andiamo fuori a mangiare, anzi quando

Dettagli

STORIA PERSONALE Elena Grossi, Marina Imposimato sc. pr. Baracca Laura Michelini Monica Turini sc. pr. Balducci

STORIA PERSONALE Elena Grossi, Marina Imposimato sc. pr. Baracca Laura Michelini Monica Turini sc. pr. Balducci STORIA PERSONALE Elena Grossi, Marina Imposimato sc. pr. Baracca Laura Michelini Monica Turini sc. pr. Balducci LINEA DEL TEMPO I CAMBIAMENTI NEL FISICO Prima Ora/subito Dopo Data LA GIORNATA NELLA MIA

Dettagli

1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini:

1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini: Pag. 1 1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini: Pag. 2 Adesso guarda il video della canzone e verifica le tue risposte. 2. Prova a rispondere alle domande adesso: Dove si sono incontrati? Perché

Dettagli

Riflessioni della classe IV^A dopo l'incontro con Padre Fabrizio

Riflessioni della classe IV^A dopo l'incontro con Padre Fabrizio Riflessioni della classe IV^A dopo l'incontro con Padre Fabrizio L incontro con padre Fabrizio è stato molto importante per capire che noi siamo fortunatissimi rispetto a tante altre persone e l anno prossimo

Dettagli

FAVOLA LA STORIA DI ERRORE

FAVOLA LA STORIA DI ERRORE FAVOLA LA STORIA DI ERRORE C era una volta una bella famiglia che abitava in una bella città e viveva in una bella casa. Avevano tre figli, tutti belli, avevano belle auto e un bel giardino, ben curato,

Dettagli

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:..

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:.. Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione Rilevazione degli apprendimenti Anno Scolastico 2004

Dettagli

Indice. Pasta per due... pag. 5. Scheda culturale - Le carte... pag. 42. Esercizi... pag. 45. Soluzioni degli esercizi... pag. 63

Indice. Pasta per due... pag. 5. Scheda culturale - Le carte... pag. 42. Esercizi... pag. 45. Soluzioni degli esercizi... pag. 63 Indice Pasta per due... pag. 5 Scheda culturale - Le carte... pag. 42 Esercizi... pag. 45 Soluzioni degli esercizi... pag. 63 Pasta per due 5 Capitolo 1 Libero Belmondo è un uomo di 35 anni. Vive a Roma.

Dettagli

TEMPO TEMPO. Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse!

TEMPO TEMPO. Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse! TEMPO Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse! OGGI IL TEMPO È BRUTTO. PER FARE QUESTO DISEGNO HO IMPIEGATO TANTO TEMPO. TANTO

Dettagli

Per quelle che stanno per ore con i loro bambini che piangono in braccio cercando di dare loro conforto.

Per quelle che stanno per ore con i loro bambini che piangono in braccio cercando di dare loro conforto. Poesia per le mamme Questo è per le madri che stanno alzate tutta la notte tenendo in braccio i loro bambini ammalati dicendo "è tutto a posto tesoro, la mamma è qui con te". Per quelle che stanno per

Dettagli

Il coraggio di cambiare ciò che non era

Il coraggio di cambiare ciò che non era Il coraggio di cambiare ciò che non era Riccobono Stefania IL CORAGGIO DI CAMBIARE CIÒ CHE NON ERA racconto Alle persone che amo... con immenso amore. Prologo arrivo a New York, Luglio Una calda mattina

Dettagli

INDAGINE SUI GIOCHI E SUI GIOCATTOLI Classe 2 a A A. S. 2007/08. Intervista

INDAGINE SUI GIOCHI E SUI GIOCATTOLI Classe 2 a A A. S. 2007/08. Intervista Allegato 11 INDAGINE SUI GIOCHI E SUI GIOCATTOLI Classe 2 a A A. S. 2007/08 Proponi ai nonni e ai genitori la seguente intervista Intervista 1. Con che cosa giocavi? 2. Chi ti comprava i giochi? 3. Ne

Dettagli

33 poesie. una dedicata al calcio e una alla donna

33 poesie. una dedicata al calcio e una alla donna 33 poesie una dedicata al calcio e una alla donna Salvatore Giuseppe Truglio 33 POESIE una dedicata al calcio e una alla donna www.booksprintedizioni.it Copyright 2012 Salvatore Giuseppe Truglio Tutti

Dettagli

Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla!

Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla! Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla! Quarta Primaria - Istituto Santa Teresa di Gesù - Roma a.s. 2010/2011 Con tanto affetto... un grande grazie anche da me! :-) Serena Grazie Maestra

Dettagli

COME SI VIVEVA IN UN INSULA? COMPLETA. Si dormiva su Ci si riscaldava con Si prendeva luce da.. Si prendeva acqua da. Al piano terra si trovavano le..

COME SI VIVEVA IN UN INSULA? COMPLETA. Si dormiva su Ci si riscaldava con Si prendeva luce da.. Si prendeva acqua da. Al piano terra si trovavano le.. ROMA REPUBBLICANA: LE CASE DEI PLEBEI Mentre la popolazione di Roma cresceva, si costruivano case sempre più alte: le INSULAE. Erano grandi case, di diversi piani e ci abitavano quelli che potevano pagare

Dettagli

SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA

SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA SETTIMA LEZIONE 72 Lucia non lo sa Claudia Claudia Come? Avete fatto conoscenza in ascensore? Non ti credo. Eppure devi credermi, perché è la verità. E quando? Un ora fa.

Dettagli

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World LOCUZIONI AL MONDO Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World 2 Sommario 1. La decisione della SS. Trinità al tuo

Dettagli

La strada che non andava in nessun posto

La strada che non andava in nessun posto La strada che non andava in nessun posto All uscita del paese si dividevano tre strade: una andava verso il mare, la seconda verso la città e la terza non andava in nessun posto. Martino lo sapeva perché

Dettagli

Corso d italiano L2 a cura di Paola Sguazza

Corso d italiano L2 a cura di Paola Sguazza intermmedio 2 La famiglia Ciao! Mi chiamo John e sono senegalese. Il mio Paese è il Senegal. Il Senegal è uno Stato dell Africa. Ho 17 anni e vivo in Italia, a Milano, con la mia famiglia. Nella mia famiglia

Dettagli

La cenerentola di casa

La cenerentola di casa La cenerentola di casa Audrina Assamoi LA CENERENTOLA DI CASA CABLAN romanzo www.booksprintedizioni.it Copyright 2012 Audrina Assamoi Tutti i diritti riservati Questa storia è dedicata a tutti quelli che

Dettagli

- Siamo lontani - Andremo lontano. - Lontani - Nessuno ci avvicina

- Siamo lontani - Andremo lontano. - Lontani - Nessuno ci avvicina Voce fuori campo: Nell ora presente,noi siamo forse alla vigilia del giorno nel quale l Austri si butterà sulla Serbia e dall ora l Austria e la Germania gettandosi sui serbi e sui russi è l Europa in

Dettagli

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune

Dettagli

TEST DI ITALIANO L2 LIVELLO A2

TEST DI ITALIANO L2 LIVELLO A2 Cognome e nome:. Data:.. TEST DI ITALIANO L2 LIVELLO A2 1. Scrivi i nomi sotto le immagini............. 1 2. Completa le frasi. Prendo due chili di Per fare la torta devo comprare anche le Per favore,

Dettagli

L albero di cachi padre e figli

L albero di cachi padre e figli L albero di cachi padre e figli 1 Da qualche parte a Nagasaki vi era un bell albero di cachi che faceva frutti buonissimi. Per quest albero il maggior piacere era vedere i bambini felici. Era il 9 agosto

Dettagli

A cura di Chiesacattolica.it e LaChiesa.it

A cura di Chiesacattolica.it e LaChiesa.it XI DOMENICA PRIMA LETTURA Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai. Dal secondo libro di Samuèle 12, 7-10.13 In quei giorni, Natan disse a Davide: «Così dice il Signore, Dio d Israele: Io ti

Dettagli

1 Completate con i verbi dati. 2 Completate le frasi. 3 Completate la domanda o la risposta.

1 Completate con i verbi dati. 2 Completate le frasi. 3 Completate la domanda o la risposta. 1 Completate con i verbi dati. parlate partono preferiamo abitano pulisce lavora sono vivo aspetto 1. Stefania... tanto. 2. Io... una lettera molto importante. 3. Tu e Giacomo... bene l inglese. 4. Noi...

Dettagli

E Penelope si arrabbiò

E Penelope si arrabbiò Carla Signoris E Penelope si arrabbiò Rizzoli Proprietà letteraria riservata 2014 RCS Libri S.p.A., Milano ISBN 978-88-17-07262-5 Prima edizione: maggio 2014 Seconda edizione: maggio 2014 E Penelope si

Dettagli

Aggettivi possessivi

Aggettivi possessivi mio, mia, miei, mie tuo, tua, tuoi, tue suo, sua, suoi, sue nostro, nostra, nostri, nostre vostro, vostra, vostri, vostre loro, loro, loro, loro Aggettivi possessivi L'aggettivo possessivo è sempre preceduto

Dettagli

I tre pesci. (Favola araba)

I tre pesci. (Favola araba) Favolaboratorio I tre pesci I tre pesci. (Favola araba) C'erano una volta tre pesci che vivevano in uno stagno: uno era intelligente, un altro lo era a metà e il terzo era stupido. La loro vita era quella

Dettagli

Pasta per due. Capitolo 1. Una mattina, Libero si sveglia e accende il computer C È POSTA PER TE! e trova un nuovo messaggio della sua amica:

Pasta per due. Capitolo 1. Una mattina, Libero si sveglia e accende il computer C È POSTA PER TE! e trova un nuovo messaggio della sua amica: Pasta per due 5 Capitolo 1 Libero Belmondo è un uomo di 35 anni. Vive a Roma. Da qualche mese Libero accende il computer tutti i giorni e controlla le e-mail. Minni è una ragazza di 28 anni. Vive a Bangkok.

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

«Mamma, dopo che il dottore ti ha detto

«Mamma, dopo che il dottore ti ha detto Indice Cominciamo 7 La curiosità di Alice 9 Un po di imbarazzo 25 Innamorarsi 43 Fare l amore 55 Concepimento 71 Gravidanza 83 La nascita 95 Il nostro corpo: le donne 111 Il nostro corpo: gli uomini 127

Dettagli

DI MARIO LODI Analisi e rielaborazione del libro BANDIERA Realizzato dall insegnante Micheletti Angela e dagli alunni di 2 A e B LA FONTE anno

DI MARIO LODI Analisi e rielaborazione del libro BANDIERA Realizzato dall insegnante Micheletti Angela e dagli alunni di 2 A e B LA FONTE anno DI MARIO LODI Analisi e rielaborazione del libro BANDIERA Realizzato dall insegnante Micheletti Angela e dagli alunni di 2 A e B LA FONTE anno scolastico 2013/14 LA STORIA Questa storia comincia il primo

Dettagli

Auguri mamma! Festa della mamma 2014

Auguri mamma! Festa della mamma 2014 Festa della mamma 2014 Quest anno dedichiamo alla mamma un intero libro. Si tratta de L abbraccio di David Grossman, splendido nell edizione Mondadori illustrata da Michal Rovner. Il nostro libro si presenterà

Dettagli

CANZONI NEL CERCHIO I VOLUME

CANZONI NEL CERCHIO I VOLUME CANZONI NEL CERCHIO I VOLUME 1. IL SERPENTE FILIBERTO 2. BUONGIORNO 3. IL TORO NASO D ORO 4. LA RANA 5. IL LUPO DANTE 6. IL GATTO FIFONE 7. SE VUOI CUCINARE 8. IL PICCOLO SEMINO IL SERPENTE FILIBERTO Il

Dettagli

NONA LEZIONE L AUTOSTOP

NONA LEZIONE L AUTOSTOP NONA LEZIONE L AUTOSTOP NONA LEZIONE 96 L autostop Scendi pure tu dalla macchina? Devo spingere anch io? Sì, se vuoi. Ma scusa, quanto è distante il distributore di benzina? Non lo so qualche chilometro.

Dettagli

LING RACCONTA IL SUO VIAGGIO

LING RACCONTA IL SUO VIAGGIO LING RACCONTA IL SUO VIAGGIO Sono arrivata in Italia in estate perché i miei genitori lavoravano già qui. Quando ero in Cina, io e mia sorella Yang abitavamo con i nonni, perciò mamma e papà erano tranquilli.

Dettagli

IL COLORE DELL ACQUA. Che cosa vuol dire trasparente? IL SAPORE DELL ACQUA I bambini dicono

IL COLORE DELL ACQUA. Che cosa vuol dire trasparente? IL SAPORE DELL ACQUA I bambini dicono Scuola dell infanzia di Legoli la casa sull albero Ins. Giorgi Michela- Sartini Antonella Parte prima IL SAPORE DELL ACQUA I bambini dicono L acqua del mare è salata perché c è il sale Si sente bene che

Dettagli

IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni

IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni CANZONE: QUESTO VESTITO BELLISSIMO Giacobbe: Ecco, figlio qui per te una cosa certo che ti coprirà, ti scalderà, e poi sarà un pensiero mio per te. Ti farà pensare a me, al

Dettagli

IL MIO CARO AMICO ROBERTO

IL MIO CARO AMICO ROBERTO IL MIO CARO AMICO ROBERTO Roberto è un mio caro amico, lo conosco da circa 16 anni, è un ragazzo sempre allegro, vive la vita alla giornata e anche ora che ha 25 anni il suo carattere non tende a cambiare,

Dettagli

Paola, Diario dal Cameroon

Paola, Diario dal Cameroon Paola, Diario dal Cameroon Ciao, sono Paola, una ragazza di 21 anni che ha trascorso uno dei mesi più belli della sua vita in Camerun. Un mese di volontariato in un paese straniero può spaventare tanto,

Dettagli

Università degli Studi di Genova. Anno Accademico 2011/12 LIVELLO A1

Università degli Studi di Genova. Anno Accademico 2011/12 LIVELLO A1 Anno Accademico 2011/12 COGNOME NOME NAZIONALITA NUMERO DI MATRICOLA FACOLTÀ TEST Di ITALIANO (75 MINUTI) 3 ottobre 2011 LIVELLO A1 1. Completa le frasi con gli articoli determinativi (il, lo, la, l, i,

Dettagli

Mario Basile. I Veri valori della vita

Mario Basile. I Veri valori della vita I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso

Dettagli

PAOLO VA A VIVERE AL MARE

PAOLO VA A VIVERE AL MARE PAOLO VA A VIVERE AL MARE Paolo è nato a Torino. Un giorno i genitori decisero di trasferirsi al mare: a Laigueglia dove andavano tutte le estati e ormai conoscevano tutti. Paolo disse porto tutti i miei

Dettagli

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna...

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna molto probabilmente avrei un comportamento diverso. Il mio andamento scolastico non è dei migliori forse a causa dei miei interessi (calcio,videogiochi, wrestling ) e forse mi applicherei

Dettagli

Io..., papà di... ricordo, mi emoziono, racconto! giugno 2015

Io..., papà di... ricordo, mi emoziono, racconto! giugno 2015 Io..., papà di...... ricordo, mi emoziono, racconto! giugno 2015 Lettura albo, strumento utilizzato in un Percorso di Sostegno alla Genitorialità biologica EMAMeF - Loredana Plotegher, educatore professionale

Dettagli

LA DISTRUZIONE DEL BALLO

LA DISTRUZIONE DEL BALLO LA DISTRUZIONE DEL BALLO Un bel giorno una ballerina era a casa a guardare la TV quando, all improvviso,suonò il campanello. Andò ad aprire era un uomo che non aveva mai visto il quale disse: Smetti di

Dettagli

unità 01 un intervista Attività di pre-ascolto Abbinate le parti della colonna A a quelle della colonna B.

unità 01 un intervista Attività di pre-ascolto Abbinate le parti della colonna A a quelle della colonna B. A. Ignone - M. Pichiassi unità 01 un intervista Attività di pre-ascolto Abbinate le parti della colonna A a quelle della colonna B. A B 1. È un sogno a) vuol dire fare da grande quello che hai sempre sognato

Dettagli

BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA Beati voi, beati voi, beati voi, beati voi. BEATI VOI

BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA Beati voi, beati voi, beati voi, beati voi. BEATI VOI BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA MI FA#-7 Se sarete poveri nel cuore, beati voi: LA6 MI sarà vostro il Regno di Dio Padre. MI FA#-7 Se sarete voi che piangerete, beati voi, LA6 MI perché

Dettagli

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi.

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi. 6. La Terra Dove vivi? Dirai che questa è una domanda facile. Vivo in una casa, in una certa via, di una certa città. O forse dirai: La mia casa è in campagna. Ma dove vivi? Dove sono la tua casa, la tua

Dettagli

IL LUNEDÌ SCOMPARSO. Dai 5 anni

IL LUNEDÌ SCOMPARSO. Dai 5 anni PIANO DI L ETTURA IL LUNEDÌ SCOMPARSO Silvia Roncaglia Dai 5 anni Illustrazioni di Simone Frasca Serie Arcobaleno n 5 Pagine: 34 (+ 5 di giochi) Codice: 978-88-384-7624-1 Anno di pubblicazione: 2006 L

Dettagli

Progetto Pilota Valutazione della scuola italiana. Anno Scolastico 2003 2004 PROVA DI ITALIANO. Scuola Elementare. Classe Seconda. Codici.

Progetto Pilota Valutazione della scuola italiana. Anno Scolastico 2003 2004 PROVA DI ITALIANO. Scuola Elementare. Classe Seconda. Codici. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Gruppo di lavoro per la predisposizione degli indirizzi per l attuazione delle disposizioni concernenti la valutazione del servizio scolastico

Dettagli

IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. COME AL SOLITO CI SIAMO MESSI IN CERCHIO ABBIAMO ASCOLTATO LA FIABA DEI Mille

Dettagli

Test di ascolto Numero delle prove 3

Test di ascolto Numero delle prove 3 Test di ascolto Numero delle prove 3 Ascolto Prova n. 1 Ascolta il testo. Completa il testo e scrivi le parole che mancano. Alla fine del test di ascolto, DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE NEL FOGLIO DELLE RISPOSTE.

Dettagli

Angeli - Voglio Di Piu' Scritto da Joel Lunedì 11 Agosto 2008 01:19

Angeli - Voglio Di Piu' Scritto da Joel Lunedì 11 Agosto 2008 01:19 01 - Voglio Di Piu' Era li', era li', era li' e piangeva ma che cazzo hai non c'e' piu',non c'e' piu',non c'e' piu' e' andato se ne e' andato via da qui Non c'e' niente che io possa fare puoi pensarmi,

Dettagli

Maschere a Venezia CAP I

Maschere a Venezia CAP I Maschere a Venezia 7 CAP I In un pomeriggio di fine marzo Altiero Ranelli, un giovane giornalista de Il Gazzettino di Venezia, entra nell ufficio del direttore. - Ho una grande notizia. - grida contento.

Dettagli

Colori e pensieri per i. bambini emiliani 04/06/2012. Colori e pensieri per i bambini emiliani 04/06/2012

Colori e pensieri per i. bambini emiliani 04/06/2012. Colori e pensieri per i bambini emiliani 04/06/2012 Colori e pensieri per i Colori e pensieri per i bambini emiliani bambini emiliani 04/06/2012 04/06/2012 Ass. Culturale B-Side in Spazio Luce, Milano. Da una idea di: Dott.ssa Anna La Guzza, Psicologa Noi

Dettagli

Zucca zuccone tutta arancione

Zucca zuccone tutta arancione Zucca zuccone tutta arancione La festa di Halloween, tradizione dei paesi anglosassoni, è oramai entrata nella nostra società; i bambini sono molto attratti dalle icone paurose di questo festeggiamento:

Dettagli

SCUOLA D INFANZIA DI MOTTALCIATA ANNO SCOL. 2003/04 GRUPPO DI BAMBINI DI 4 E 5 ANNI.

SCUOLA D INFANZIA DI MOTTALCIATA ANNO SCOL. 2003/04 GRUPPO DI BAMBINI DI 4 E 5 ANNI. SCUOLA D INFANZIA DI MOTTALCIATA ANNO SCOL. 2003/04 GRUPPO DI BAMBINI DI 4 E 5 ANNI. SITUAZIONE: L insegnante invita i bambini a rispondere ad alcune domande relative all ombra. Dopo aver raccolto le prime

Dettagli

LA NATURA E LA SCIENZA

LA NATURA E LA SCIENZA LA NATURA E LA SCIENZA La NATURA è tutto quello che sta intorno a noi: le persone, gli animali, le piante, le montagne, il cielo, le stelle. e tante altre cose non costruite dall uomo. Lo studio di tutte

Dettagli

ENCICLOPEDIA DELLA FAVOLA. Fiabe di tutto il mondo per 365 giorni. Raccolte da Vladislav Stanovsky e Jan Vladislav

ENCICLOPEDIA DELLA FAVOLA. Fiabe di tutto il mondo per 365 giorni. Raccolte da Vladislav Stanovsky e Jan Vladislav Matite italiane ENCICLOPEDIA DELLA FAVOLA Fiabe di tutto il mondo per 365 giorni Raccolte da Vladislav Stanovsky e Jan Vladislav Edizione italiana a cura di Gianni Rodari Editori Riuniti I edizione in

Dettagli

C era una volta. la Coniglietta Carotina

C era una volta. la Coniglietta Carotina C era una volta la Coniglietta Carotina Storia elaborata dalle Classi Seconde delle scuole: B. Gigli Le Grazie e San Vito La Coniglietta Carotina è bella, simpatica; sorride sempre. E tutta celestina sul

Dettagli

DIPLOMA DI SCUOLA SECONDARIA PROVA PRIVATISTA. Esercizio 3: AMBITO DELLA COMUNICAZIONE: ITALIANO

DIPLOMA DI SCUOLA SECONDARIA PROVA PRIVATISTA. Esercizio 3: AMBITO DELLA COMUNICAZIONE: ITALIANO HEZKUNTZA, UNIBERTSITATE ETA IKERKETA SAILA Hezkuntza Berriztatzeko zuzendaritza Ikasketa Antolamendua DEPARTAMENTO DE EDUCACIÓN, UNIVERSIDADES E INVESTIGACIÓN Dirección de Innovación Educativa Ordenación

Dettagli

Linea A 1. BATTISTINI

Linea A 1. BATTISTINI Linea A 5 1. BATTISTINI È lunedì. Una nuova settimana comincia. Come tutte le mattine, il signor Duccio Pucci sta andando a lavorare. - Il lavoro, il lavoro, sempre il lavoro Ma perché devo lavorare così

Dettagli

Canzoncina. Di qui potete vedere Come sia innocuo il bere. Canto di un amata.

Canzoncina. Di qui potete vedere Come sia innocuo il bere. Canto di un amata. Canzoncina I. C era una volta un tizio A diciottanni prese il vizio Di bere, e per questa china Lui andò in rovina. Morì a ottantant anni e il perché È chiaro a me e a te. 2. C era una volta un piccolo,

Dettagli

La dura realtà del guadagno online.

La dura realtà del guadagno online. La dura realtà del guadagno online. www.come-fare-soldi-online.info guadagnare con Internet Introduzione base sul guadagno Online 1 Distribuito da: da: Alessandro Cuoghi come-fare-soldi-online.info.info

Dettagli

Incredibile Romantica. Dimentichiamoci Questa Città

Incredibile Romantica. Dimentichiamoci Questa Città Siamo Solo Noi Siamo solo noi che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa che non abbiamo vita regolare che non ci sappiamo limitare che non abbiamo più rispetto per niente

Dettagli

Manuel Loi ----------------------------------------------------- Lorenzo Di Stano

Manuel Loi ----------------------------------------------------- Lorenzo Di Stano Manuel Loi Vedo un campo di spiche di grano tutto giallo, con un albero di pere a destra del campo, si vedeva un orizzonte molto nitido, e sotto la mezza parte del sole all'orizonte c'era una collina verde

Dettagli

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la PARTE A PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la lettera A, B o C corrispondente alla risposta scelta. Esempio

Dettagli

Titivillus presenta. la nuova collana I Diavoletti curata da Anna Dimaggio per piccini e grandi bambini. Buon viaggio, si parte!

Titivillus presenta. la nuova collana I Diavoletti curata da Anna Dimaggio per piccini e grandi bambini. Buon viaggio, si parte! Titivillus presenta la nuova collana I Diavoletti curata da Anna Dimaggio per piccini e grandi bambini. I Diavoletti per tutti i bambini che amano errare e sognare con le storie. Questi racconti arrivano

Dettagli

pag. 1 Quand'ero piccolo mi ammalai: mi sentivo sempre stanco, volevo sempre bere e fare pipì

pag. 1 Quand'ero piccolo mi ammalai: mi sentivo sempre stanco, volevo sempre bere e fare pipì pag. 1 Quand'ero piccolo mi ammalai: mi sentivo sempre stanco, volevo sempre bere e fare pipì pag. 2 La mamma diceva che ero dimagrito e così mi portò dal medico. Il dottore guardò le urine, trovò dello

Dettagli

Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR

Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR PERSONE DA AIUTARE Ci sono persone che piangono dal dolore, li potremmo aiutare, donando pace e amore. Immagina

Dettagli

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Ins: nel laboratorio del Libro avevamo detto che qui, nel laboratorio multimediale, avremmo cercato qualcosa

Dettagli