Giuria della Congiuntura

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1 Giuria della Congiuntura Centro studi e ricerche economico sociali l evoluzione congiunturale dell industria manifatturiera delle Marche risultati del 3 trimestre 2014 e previsioni per il 4 trimestre 2014 A cura di RICCARDO GIULIETTI

2 I RISULTATI DEL 2 TRIMESTRE 2014 E LE PREVISIONI PER IL 3 TRIMESTRE 2014 DELL INDUSTRIA MANIFATTURIERA DELLE MARCHE Nel periodo giugno-settembre 2014 permangono le dinamiche recessive del sistema produttivo marchigiano e prosegue così il trend negativo, che si protrae ormai da oltre tre anni. È necessario risalire al 2 trimestre 2011 per ritrovare, infatti, gli ultimi dati di crescita della produzione e del fatturato delle Marche rilevati dall indagine della Giuria della Congiuntura. La maggior parte delle imprese segnala una stabilità dei livelli produttivi, rispetto al precedente trimestre, ma restano prevalenti le aziende in difficoltà su quelle che riescono a prosperare, nonostante la negativa congiuntura generale. Si possono scorgere, tuttavia, alcuni segnali di alleggerimento di pressione della crisi, considerato che si è verificato un lieve rallentamento della caduta dei principali indicatori in termini tendenziali (produzione al -2,0%, fatturato al -1,9% ed ordinativi al -2,3%). Resta altalenante l andamento delle esportazioni con una flessione pari al -0,9% del fatturato; non giungono segnali positivi neanche dagli ordinativi del mercato estero, che risultano in diminuzione del -0,3%. L Artigianato continua a subire gli effetti più pesanti della recessione con diminuzioni tendenziali nell ordine del -3,3% per la produzione, del -3,1% per il fatturato e del -3,9% per gli ordinativi. Anche il commercio con l estero delle imprese artigiane mostra le diminuzioni più evidenti, rispetto all andamento generale, con una variazione tendenziale del fatturato pari al -2,0% e degli ordinativi in misura del -1,6%. Soltanto le industrie metalmeccaniche, tra i settori di attività, conseguono un incremento dei livelli produttivi, mentre persistono le difficoltà per il comparto moda, costituito dalle industrie tessili e dell abbigliamento e dalle pelli, cuoio e calzature. Le previsioni, formulate dagli imprenditori intervistati, restano incentrate sulla stabilità dei livelli di tutti gli indicatori monitorati, ma lasciano aperto qualche spiraglio per una crescita delle esportazioni. Andamento tendenziale della PRODUZIONE industriale (variazione % su stesso trimestre anno precedente) PRODUZIONE E FATTURATO Nel corso del 3 trimestre 2014, le performance di breve termine di produzione e fatturato mostrano una persistenza della situazione recessiva nel sistema produttivo marchigiano. Rispetto al precedente trimestre, prevalgono le imprese che dichiarano una diminuzione di produzione (il 38% del totale) su quante segnalano un aumento (l 11% del totale), mentre per quanto riguarda il fatturato, le quote si attestano ad un 16% per quanto riguarda le aziende in crescita e ad un 35% per quelle in calo. In ottica di lungo periodo, la produzione risulta in calo del 2,0% ed il fatturato dell 1,9%. I risultati restano profondamente negativi, ma nel trimestre precedente si erano registrati cali più pesanti, nell ordine del -2,7% e del - 2,1%. Appare prematuro, comunque, interpretare il dato come un segnale di rallentamento della crisi, a causa della situazione di incertezza, che domina lo scenario attuale. Prosegue decisamente più spedita la discesa dei livelli produttivi dell Artigianato, che fa registrare una diminuzione tendenziale della produzione del -3,3% e del fatturato del -3,1%. Andamento tendenziale del FATTURATO industriale (variazione % su stesso trimestre anno precedente)

3 Si conferma la correlazione diretta tra dimensione di impresa ed andamento di produzione e di fatturato: di fatto, le imprese che ottengono risultati migliori e mostrano una maggior capacità di adattamento alla difficile situazione economica sono le medie e grandi imprese. Le imprese di grandi dimensioni ( dipendenti) presentano cali tendenziale di produzione (-1,1%) e di fatturato (-0,9%) tutto sommato contenuti, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Le performance delle imprese di media di media dimensione (10-49 dipendenti) risultano in calo, in misura del -1,7% sia per la produzione, che per il fatturato. Resta ampio il divario con le imprese di piccola dimensione (1-9 dipendenti), i cui livelli produttivi denotano un calo del -3,5% e quelli delle vendite si attestano ad un -3,3%. Tra i settori di attività, le industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto mostrano segnali di crescita, grazie ad un aumento di produzione con un +1,4% e, in misura minore, di fatturato con un +0,2%. Tutti gli altri comparti restano in grave affanno: pelli, cuoio e calzature (-4,6% per la produzione e -3,3% per il fatturato) in primis, seguiti da filiera energia e altre industrie manifatturiere (con un -3,4% per la produzione e -3,0% per il fatturato) e da legno e mobile (rispettivamente con un -2,8% ed un-3,0%). Leggermente più contenute le variazioni negative per i tessili e abbigliamento (-3,1% per la produzione e -1,6% per il fatturato) e per gli alimentari (con cali del -2,5% e del -2,1%). Restano in terreno negativo, ma con cali meno pesanti, le macchine elettriche ed elettroniche (per effetto di un calo della produzione pari al -0,6% e del fatturato pari al -1,2%). Le ripercussioni della crisi del comparto calzaturiero si rendono sempre più evidenti nei territori tradizionalmente dediti a questo tipo di produzione, in special modo nella provincia di Fermo, ove il calo della produzione si attesta ad un -4,3% ed il fatturato registra un -3,2%. In misura minore, anche la provincia di Macerata si distingue per le sue performance negative: -2,2 per la produzione e -2,1% per il fatturato. Cali più moderati, invece, per Ascoli Piceno e per Pesaro con variazioni tendenziali di uguale misura: -1,6% per la produzione e -1,8% per il fatturato. Resta a livelli più vicini a quelli dello stesso trimestre dell anno precedente la provincia di Ancona con un risultato del -1,0% per la produzione e del -1,1% per il fatturato. Andamento della PRODUZIONE rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, per settore di attività, classe dimensionale e provincia (distribuzione % risposte delle imprese e variazioni %) TOTALE ,0 - di cui: Artigianato ,3 Industrie alimentari ,5 Industrie tessili e dell'abbigliamento ,1 Industrie delle pelli, cuoio e calzature ,6 Industrie del legno e del mobile ,8 Industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto ,4 Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche ,6 Filiera energia e altre industrie manifatturiere (incl. chimica) ,4 1-9 dipendenti , dipendenti , dipendenti ,1 aumento stabilità diminuzione var.% Ancona ,0 Ascoli Piceno ,6 Fermo ,3 Macerata ,2 Pesaro e Urbino ,6 Andamento del FATTURATO TOTALE (a prezzi correnti) rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, per settore di attività, classe dimensionale e provincia (distribuzione % risposte delle imprese e variazioni %) TOTALE ,9 - di cui: Artigianato ,1 Industrie alimentari ,1 Industrie tessili e dell'abbigliamento ,6 Industrie delle pelli, cuoio e calzature ,3 Industrie del legno e del mobile ,0 Industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto ,2 Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche ,2 Filiera energia e altre industrie manifatturiere (incl. chimica) ,0 1-9 dipendenti , dipendenti , dipendenti ,9 aumento stabilità diminuzione var.% Ancona ,1 Ascoli Piceno ,8 Fermo ,2 Macerata ,1 Pesaro e Urbino ,8

4 Settimane di PRODUZIONE assicurata dalla consistenza del portafogli ordini a fine trimestre In diminuzione risulta anche il grado di utilizzo degli impianti, quantificato nella misura del 75,6% della piena capacità produttiva e per l artigianato, la quota scende al 73,3%. Tra le varie classi dimensionali, le imprese di grandi dimensioni utilizzano in maniera più proficua gli impianti (con una quota del 78,7%), mentre risultano inferiori le quote delle imprese di media dimensione (con un utilizzo pari al 74,6%) e delle imprese più piccole (con un 73,4%). L utilizzo più intenso degli impianti viene effettuato dai settori dei tessili e abbigliamento (con un impiego degli impianti pari all 82,8% del potenziale produttivo) e delle macchine elettriche ed elettroniche (con un grado di utilizzo pari all 81,2%). Le linee di produzione meno sfruttate sono quelle del legno e mobile con appena il 67,9% di capacità messa in opera. Grado di utilizzo degli impianti nel trimestre di riferimento

5 EXPORT I timidi segnali di risveglio delle esportazioni dei prodotti marchigiani, manifestatisi nel corso del precedente trimestre, non hanno trovato seguito nel periodo in esame. Nel trimestre luglio-settembre 2014, si registra quindi una nuova battuta d arresto delle vendite all estero nella misura del -0,9% e per le imprese artigiane il calo arriva a toccare il -2,0%. Sotto il profilo dimensionale, si mantengono stabili i livelli dell export delle imprese di grandi dimensioni, mentre a soffrire di più sono le imprese di media grandezza (con un calo pari al -1,9%). Le micro imprese limitano, invece, il calo ad un quantitativo pari al -1,0%. Le vendite all estero delle industrie del legno, mobile e calzature mostrano un lieve incremento, nella misura del +0,4%, mentre si segnalano lievi diminuzioni per la filiera energia e altre industrie manifatturiere (con un -0,6%) e per le metalmeccaniche e mezzi di trasporto (-0,7%). I restanti settori segnalano diminuzioni del valore dell export maggiormente evidenti, a partire dagli alimentari (-1,6%), seguiti da tessili e abbigliamento e dalle macchine elettriche ed elettroniche (entrambe con un -1,7%) ed infine dalle pelli, cuoio e calzature (con un -1,8%). Anche per l indicatore delle esportazioni, la provincia con la peggiore performance risulta quella di Fermo con una variazione tendenziale pari al -2,5%. La diminuzione è meno pesante per Ancona (con un -0,9%) e per Ascoli Piceno (-1,0%), mentre si avvicinano alla stazionarietà i valori di Macerata (-0,4%) e di Pesaro (-0,3%) Andamento del FATTURATO ESTERO (a prezzi correnti) rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, per settore di attività, classe dimensionale e provincia (distribuzione % risposte delle imprese e variazioni %) * Alimentari aumento stabilità diminuzione var.% TOTALE ,9 - di cui: Artigianato ,0 Industrie alimentari ,6-1,6 Industrie tessili e dell'abbigliamento ,7-1,7 Industrie delle pelli, cuoio e calzature ,8-1,7-1,8 +0,4-0,7-0,6 Industrie del legno e del mobile ,4 Industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto ,7 Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche ,7 Filiera energia e altre industrie manifatturiere (incl. chimica) ,6 Tessili e abbigliamento Macchine elettriche ed elettroniche 1-9 dipendenti ,0 Pelli, cuoio e calzature Legno e mobile dipendenti , dipendenti ,0 Metalmeccaniche e mezzi di trasporto Filiera energia e altre industrie manifatturiere Ancona ,9 Ascoli Piceno ,0 Fermo ,5 Macerata ,4 Pesaro e Urbino ,3 (*) solo imprese esportatrici

6 ORDINATIVI Analogamente a quanto precedentemente esposto per produzione e fatturato, anche l indicatore degli ordinativi mantiene un andamento negativo nel corso del 3 trimestre Una quota consistente di imprese (pari al 39% del campione intervistato) dichiara, infatti, di aver subito una diminuzione del quantitativo di ordinativi rispetto al precedente trimestre, mentre la stabilità viene indicata nel 47% dei casi e soltanto una quota del 14% delle imprese segnala un aumento. Anche l indicatore tendenziale assume un carattere di tipo recessivo, in quanto le nuove commesse in portafoglio risultano inferiori, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, nella misura del -2,3%. L Artigianato continua a risentire in maniera maggiore della crisi, alla luce di una variazione negativa ancora una volta più pesante, pari al -3,9%. A livello dimensionale, resta netto il divario tra l andamento degli ordinativi delle imprese di piccole dimensioni (che fanno segnare un -4,2%) e quello delle imprese di grandi dimensioni (-0,8%), mentre si colloca a metà strada la performance delle aziende di media grandezza (con una variazione pari al -2,2%). Il settore delle pelli, cuoio e calzature resta il comparto più penalizzato e denuncia un calo degli ordinativi pari al -4,9%, seguito da legno e mobile con un -3,4% e dai tessili e abbigliamento con un -3,3%. Abbastanza consistenti anche le perdite per la filiera energia e le altre industrie manifatturiere (-2,7%) e per gli alimentari (-2,1%). Per il comparto delle industrie metalmeccaniche e mezzi di trasporto il livello degli ordinativi si avvicina a quello dell anno precedente (-0,2%), mentre le macchine elettriche ed elettroniche dichiarano di aver ottenuto una lieve crescita (pari al +0,7%). Resta ampio il divario tra l andamento della provincia di Fermo e gli altri territori marchigiani anche per quanto riguarda l indicatore in esame: nel fermano, la diminuzione si attesta ad una quota pari al -4,6%, mentre nella provincia di Macerata si limita al -2,4%, in quella di Pesaro al -2,2%. Le performance di Ascoli Piceno (-1,9%) e di Ancona (-1,2%) si posizionano su livelli meno negativi. Gli ordinativi riferiti al solo mercato estero mostrano una lieve flessione, nella misura del -0,3%, ma il dato assume una maggiore rilevanza negativa in considerazione del fatto che l indicatore, a partire dall inizio dell anno 2012, aveva sinora sempre registrato una dinamica di crescita. Si aggrava la situazione per l Artigianato, il cui portafogli ordini riferito al mercato estero diminuisce di una quota pari al -1,6%. Il calo interessa soprattutto le imprese di media dimensione, che segnalano una variazione negativa pari al - 1,8%, mentre le micro imprese limitano la flessione ad un -0,9%. Le imprese di grandi dimensioni beneficiano, invece, di un incremento degli ordinativi esteri. Aumentano le commesse estere delle industrie delle macchine elettriche ed elettroniche (+2,2%), delle industrie del legno e del mobile (+1,3%) e, in misura minore, delle industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto (+0,2%), mentre conseguono risultati inferiori, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, tutti gli altri comparti: in lieve andamento negativo i tessili e abbigliamento (-0,1%), più basso per la filiera energia e altre industrie manifatturiere (-1,2%), per gli alimentari (-1,3%) e, soprattutto, per le pelli, cuoio e calzature (-2,0%). Anche per l indicatore in esame, la provincia di Fermo mostra i maggiori rallentamenti (nella misura del - 2,5%), mentre quella di Macerata acquisisce un risultato lievemente negativo (-0,3%). In tenue ripresa gli ordinativi esteri per Ancona e Pesaro Urbino (entrambe con un +0,4%), seguite da Ascoli Piceno (+0,2%) Andamento degli ORDINATIVI (mercato nazionale ed estero) rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, per settore di attività, classe dimensionale e provincia (distribuzione % risposte delle imprese e variazioni %) TOTALE ,3 - di cui: Artigianato ,9 Industrie alimentari ,1 Industrie tessili e dell'abbigliamento ,3 Industrie delle pelli, cuoio e calzature ,9 Industrie del legno e del mobile ,4 Industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto ,2 Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche ,7 Filiera energia e altre industrie manifatturiere (incl. chimica) ,7 1-9 dipendenti , dipendenti , dipendenti ,8 aumento stabilità diminuzione var.% Ancona ,2 Ascoli Piceno ,9 Fermo ,6 Macerata ,4 Pesaro e Urbino ,2 Artigianato -3,9 Ordinativi Totale -2,3 Andamento degli ORDINATIVI (mercato nazionale ed estero) rispetto al trimestre precedente, per settore di attività, classe dimensionale e provincia (distribuzione % risposte delle imprese) aumento stabilità diminuzione TOTALE di cui: Artigianato

7 PREVISIONI Secondo gli imprenditori marchigiani, l uscita dalla crisi produttiva non volgerà al termine nel breve periodo. Per il 4 trimestre 2014 le previsioni sono orientate in larga parte alla stabilità: il 47% del campione intervistato ritiene che la produzione sarà stazionaria, mentre si dividono equamente le aspettative di aumento e quelle di diminuzione dell indicatore con identiche quote del 27%. Per il fatturato, il clima di fiducia resta in una posizione di attesa, considerato che la stazionarietà è prevista dal 49% degli imprenditori intervistati, mentre risulta al 26% la percentuale di quanti credono in un aumento, appena superiore alla quota del 25% di coloro che temono minori introiti dalle vendite dei loro prodotti. Nella suddivisione per classe di addetti, si evidenzia che le migliori opportunità di crescita saranno riservate alle imprese di grandi dimensioni, considerato che il saldo tra ottimisti e pessimisti è di +8 punti percentuali per la produzione e +13 punti per il fatturato. Le aziende di media dimensione esprimono giudizi più cauti, improntati ad una moderata crescita con +3 punti percentuali a favore di quanti prevedono un aumento di produzione e +5 punti percentuali per quanto riguarda il fatturato. L ultima frazione dell anno rappresenterà, altresì, un ulteriore momento di difficoltà per le imprese di piccola dimensione: la differenza tra le previsioni di crescita e quelle di calo risultano negative di 15 punti percentuali per entrambi gli indicatori sopra citati. Ancora più fosche le previsioni per l Artigianato, tanto che i saldi delle previsioni di produzione e di fatturato volgono decisamente in terreno negativo, entrambe con un saldo pari a -16 punti percentuali. Previsioni relative alla PRODUZIONE nel trimestre successivo, per settore di attività, classe dimensionale e provincia (distribuzione % risposte delle imprese) TOTALE di cui: Artigianato Industrie alimentari Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie delle pelli, cuoio e calzature Industrie del legno e del mobile Industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche Filiera energia e altre industrie manifatturiere (incl. chimica) dipendenti dipendenti dipendenti aumento stabilità diminuzione Ancona Ascoli Piceno Fermo Macerata Pesaro e Urbino Andamento congiunturale della produzione industriale nel 3 trimestre 2014 (rispetto al trimestre precedente) e previsioni per il trimestre successivo (saldi % tra indicazioni di aumento e di diminuzione da parte delle imprese) Previsioni della produzione e del fatturato in base alle classi di addetti (saldo previsioni aumento-diminuzione) ; ; ; +1

8 Il settore di attività con le migliori prospettive di crescita nel breve termine è quello degli alimentari (+20 punti percentuali è il saldo tra ottimisti e pessimisti per la produzione e per il fatturato), seguito a distanza da metalmeccaniche e mezzi di trasporto (con un saldo di +7 punti percentuali per il primo indicatore e +17 punti per il secondo). Risultano positive anche le previsioni per la filiera energia e altre industrie manifatturiere (con rispettivi saldi di +7 e di +1 punti percentuali), mentre gli scenari a breve termine per le macchine elettriche ed elettroniche si ipotizzano pressoché stabili (+2 punti percentuali per la produzione e stazionarietà per il fatturato). In lieve arretramento saranno i livelli della produzione dei tessili e abbigliamento (-8 punti), il cui fatturato avrà una lieve probabilità di crescita (+1 punto percentuale). Il quadro si presenta maggiormente negativo per le industrie del legno e del mobile (con un saldo di -9 punti percentuali per entrambi gli indicatori) e soprattutto per le pelli, cuoio e calzature (i cui saldi si attestano a -14 punti percentuali per la produzione e a -15 punti per il fatturato). Anche gli ordinativi totali, nel 4 trimestre 2013, dovrebbero mantenere una stabilità, in quanto la metà degli imprenditori prevede stazionarietà, mentre si suddividono equamente (con quote del 25%) le previsioni di aumento e quelle di diminuzione. Più fluida in senso negativo la situazione per l Artigianato, il cui saldo tra ottimisti e pessimisti risulta pari a -13 punti percentuali, pur avendo una maggioranza di aspettative di stazionarietà (pari al 53% del totale). Le aziende di piccola dimensione (1-9 dipendenti) prevedono un saldo decisamente negativo (-24 punti percentuali), mentre a crescere di più saranno gli ordinativi delle imprese di media dimensione (+8 punti percentuali), superando le aspettative delle imprese di grandi dimensioni (+2 punti). L industria degli alimentari (+20 punti percentuali) e quella della filiera energia e altre industrie manifatturiere (+12 punti) otterranno i migliori risultati per gli ordinativi, mentre altre possibilità di crescita si presenteranno anche per le macchine elettriche ed elettroniche (+2 punti). In diminuzione, invece, l acquisizione degli ordini per le metalmeccaniche (-2 punti), il legno e mobile (-6 punti), le pelli, cuoio e calzature (-7 punti) e i tessili e abbigliamento (-10 punti percentuali). Le previsioni nelle province marchigiane Ancona (saldo previsioni aumento-diminuzione) Produzione: +6 ordinativi totale: +3 ordinativi estero: +4 Fatturato: +7 Ascoli Piceno Produzione: +4 ordinativi totale: +1 ordinativi estero: +9 fatturato: +6 Fermo produzione: -15 ordinativi totale: -8 ordinativi estero: +9 Fatturato: -14 Macerata produzione: +2 ordinativi totale: +3 ordinativi estero: +3 fatturato: +1 Pesaro produzione: +1 ordinativi totale: = ordinativi estero: +2 fatturato: +4 Previsioni relative al FATTURATO nel trimestre successivo, per settore di attività, classe dimensionale e provincia (distribuzione % risposte delle imprese) TOTALE di cui: Artigianato Industrie alimentari Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie delle pelli, cuoio e calzature Industrie del legno e del mobile Industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche Filiera energia e altre industrie manifatturiere (incl. chimica) dipendenti dipendenti dipendenti Ancona Ascoli Piceno Fermo Macerata Pesaro e Urbino Andamento del fatturato nel 3 trimestre 2014 (rispetto al trim. precedente e previsioni per il trim. successivo (saldi % tra indicazioni di aumento e di diminuzione) aumento stabilità diminuzione

9 Le previsioni degli ordinativi del solo mercato estero alimentano alcune speranze di crescita, considerato il saldo positivo dell indice generale di 4 punti percentuali. Ma anche in questo caso l Artigianato viaggia ad una velocità ridotta ed andrà probabilmente incontro ad un nuovo ridimensionamento (-6 punti percentuali è il saldo). In netta espansione saranno gli ordinativi esteri degli alimentari (il cui saldo risulta positivo per 60 punti percentuali) e per i tessili ed abbigliamento (con un saldo di 23 punti). In moderata crescita anche le pelli, cuoio e calzature e la filiera energia e altre industrie manifatturiere (entrambe con un saldo di +7 punti percentuali) e le metalmeccaniche e mezzi di trasporto (+2 punti), mentre l indicatore subirà una flessione per il legno e mobile (-2 punti) e per le macchine elettriche ed elettroniche (-7 punti). In ultima analisi, al 30 settembre 2014 la consistenza del portafogli ordini prevede tempi di produzione assicurata intorno alle 6,1 settimane, un valore leggermente superiore a quanto indicato nel trimestre precedente. Per l Artigianato, invece, il valore scende a 3,9 settimane. Variano notevolmente i tempi tra le varie tipologie dimensionali delle imprese, tanto che le realtà industriali di grandi dimensioni possono contare su 8,4 settimane di produzione assicurata, mentre quelle di media grandezza scendono a 6,3 settimane e le micro imprese arrivano a sole 3,3 settimane. Il settore delle pelli, cuoio e calzature (8,3 settimane) mostra il tempo di produzione assicurata più lungo; seguono, a distanza, le metalmeccaniche e mezzi di trasporto (6,4 settimane) ed i tessili e abbigliamento (6,2 settimane). Al di sotto della media si collocano le macchine elettriche ed elettroniche (5,9 settimane), la filiera energia e altre industrie manifatturiere e le industrie del legno e del mobile (entrambe con 5,2 settimane). I tempi di produzione assicurata per gli alimentari risultano essere, ancora una volta, i più esigui (3,0 settimane).

10 CLASSIFICAZIONE DELLE DIVISIONI E DEI GRUPPI DI ATTIVITA' ECONOMICA (ATECO 2007) NEI SETTORI DI INDAGINE SETTORI DI INDAGINE ATECO 2007 Industrie alimentari Industrie tessili, dell'abbigliamento e delle calzature Industrie del legno e del mobile Industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche Industrie dei metalli Industrie elettriche ed elettroniche Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto Altre industrie 10 INDUSTRIE ALIMENTARI 11 INDUSTRIA DELLE BEVANDE 12 INDUSTRIA DEL TABACCO 13 INDUSTRIE TESSILI 14 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO; CONFEZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E PELLICCIA 15 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E SIMILI 16 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO (ESCLUSI I MOBILI); FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PAGLIA E MATERIALI DA INTRECCIO 31 FABBRICAZIONE DI MOBILI 19 FABBRICAZIONE DI COKE E DI PRODOTTI DERIVANTI DALLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO 20 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI 21 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E DI PREPARATI FARMACEUTICI 22 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 24 METALLURGIA 25 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E ATTREZZATURE) 26 FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E OTTICA; APPARECCHI ELETTROMEDICALI, APPARECCHI DI MISURAZIONE E DI OROLOGI 27 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO NON ELETTRICHE 28 FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA 29 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 30 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 17 FABBRICAZIONE DI CARTA E DI PRODOTTI DI CARTA 18 STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI 23 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 32 ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 33 RIPARAZIONE, MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHIATURE NOTA METODOLOGICA L'indagine congiunturale sulle imprese dei settori del manifatturiero, realizzata dal Centro Studi Unioncamere per conto dell Unioncamere Marche, si rivolge trimestralmente ad un campione di circa 270 aziende con dipendenti. L indagine è rappresentativa della totalità delle imprese fino a 500 dipendenti. I dati sono disaggregati per tre classi dimensionali (da 1 a 9 dipendenti, da 10 a 49 dipendenti e 50 dipendenti e oltre), per 7 settori di attività economica (industrie alimentari, industrie tessili e dell'abbigliamento, industrie delle pelli, cuoio e calzature, industrie del legno e del mobile, industrie metalmeccaniche e dei mezzi di trasporto, industrie delle macchine elettriche ed elettroniche e filiera energia e altre industrie manifatturiere) e per provincia. Per tutti i settori la numerosità campionaria è calcolata in modo da garantire, per ognuno dei domini di indagine, un errore massimo del 10% ed una significatività del 75%. L'universo di riferimento è costituito dalle imprese con dipendenti desunto dal Registro Imprese integrato con i dati ottenuti da altre fonti (in particolare INPS e ISTAT). Anche l indagine Unioncamere si basa sul principio che nelle rilevazioni campionarie condotte a cadenza periodica è opportuno non rinnovare completamente il campione ogni volta, ma mantenere nel campione per due o più interviste una predeterminata quota delle unità (panel), utilizzando la tecnica dei campioni ruotati. Per questo motivo, tenendo conto anche della necessità di ridurre il fastidio statistico per i rispondenti e il tasso di caduta delle interviste, si è scelto di ricorrere una domanda diretta in cui al termine di ogni contatto positivo si chiede la disponibilità dell intervistato a essere contattato anche per il successivo trimestre. Mediamente la quota panel si aggira intorno al 45%. Nell'indagine, condotta telefonicamente con la tecnica CATI, viene chiesto alle imprese di dichiarare l'andamento congiunturale e tendenziale di una serie di indicatori economici (tra i quali l andamento di produzione, fatturato, ordinativi ed esportazioni), nonché la previsione per il trimestre successivo al trimestre di indagine. Alcuni dei dati tendenziali sono di tipo quantitativo (variazioni registrate nel trimestre rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente), mentre i dati congiunturali (rispetto al trimestre precedente) e previsionali (riferiti al trimestre successivo) sono di tipo qualitativo (aumento, stabilità, diminuzione). L unità di riporto è costituita dalle unità provinciali d impresa (anche se la classe dimensionale è quella dell impresa nel suo complesso). Le ponderazioni infra-dominio e inter-dominio delle risposte vengono effettuate, a partire dal 1 trimestre 2012, sulla base del numero di dipendenti di ciascuna impresa / cluster d appartenenza (sempre desunto dal Registro Imprese opportunamente integrato), abbandonando pertanto le procedure di ponderazione utilizzate fino al 4 trimestre 2011, che facevano riferimento alle variabili di bilancio. Le interviste relative al 2 trimestre 2014 sono state realizzate nel mese di ottobre 2014.

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