ENERGIA: sostenibilità e opportunità di crescita per il Paese. Sabato 12 Giugno 2010 Monticello Brianza, Villa Greppi

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1 ENERGIA: sostenibilità e opportunità di crescita per il Paese Sabato 12 Giugno 2010 Monticello Brianza, Villa Greppi

2 TRACCIA PRESENTAZIONE Brevissima sintesi scenario energetico italiano Il triangolo dei fattori di cambiamento agenda Italia una materia che necessità approccio coordinato e sussidiario 2

3 LE FONTI DI GENERAZIONE ELETTRICA: CONFRONTO INTERNAZIONALE 3

4 ANOMALIA DEL SISTEMA ELETTRICO (mix delle fonti) 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 49% 10% 0% 16% 38% 27% 20% L Italia è l unico grande Paese al mondo in cui la gran parte della produzione elettrica dipende da idrocarburi liquidi o gassosi, il cui costo è strettamente legato all andamento, fortemente volatile, del mercato petrolifero (Professor Ennio Macchi) Italia 11% 8% 4% 1% 2% Regno Unito Spagna EU-27 Germania 1% 4% Francia 2% Polonia 2% 1% Svezia Derivati Petrolio Gas Naturale

5 ANOMALIA DEL SISTEMA ELETTRICO 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 49% 10% 0% 16% 38% 27% 20% (mix delle fonti/approvvigionamento) L Italia è l unico Paese al mondo in cui la metà della produzione elettrica viene realizzata con un combustibile il gas naturale il cui approvvigionamento avviene in condizioni di rischio strategico ed economico elevate (in maggioranza da pochissimi Paesi esteri e via gasdotto) (Professor Ennio Macchi) Italia 11% 8% 4% 1% 2% Regno Unito Spagna EU-27 Germania 1% 4% Francia 2% Polonia 2% 1% Svezia Derivati Petrolio Gas Naturale

6 ANOMALIA DEL SISTEMA ELETTRICO Paese (primi 15 Paesi per produzione di energia elettrica) Richiesta elettrica lorda (TWh) Saldo importazioniesportazioni (TWh) Incidenza saldo imp-esp sulla domanda (%) (approvvigionamento) Stati Uniti 4.045,3-23,8-0,6% Cina 2.241,5 9,0 0,4% Giappone 1.029,4 0,0 0,0% Russia 863,2-17,7-2,1% India 644,1 1,6 0,2% Germania 568,7-5,0-0,9% Francia 487,8-63,0-12,9% Brasile 428,2 36,5 8,5% Corea 393,7 0,0 0,0% Regno Unito 389,4 8,3 2,1% Italia 330,4 49,2 14,9% Spagna 278,9-1,4-0,5% Messico 205,3-1,3-0,6% Sud Africa 228,6-3,7-1,6% Australia 202,4 0,0 0,0% L Italia è l unico Paese, ad eccezione del Brasile, che non produce al proprio interno almeno il 97% dell energia richiesta ed è il primo Paese al mondo importatore, sia in termini relativi che assoluti (record curioso, pensando che il suo fabbisogno è < 2% del fabbisogno mondiale!) (Professor Ennio Macchi) EU ,7-12,8-0,5% Mondo ,9 0,0 0,0%

7 SISTEMA GAS NATURALE: RISCHIO GEOPOLITICO La situazione europea Il rischio geopolitico

8 UN FATTORE NON SECONDARIO: L OPINIONE PUBBLICA Quanto ritiene che oggi in Italia ci sia una visione comune e condivisa nelle cose più importanti da fare e nelle direzioni da prendere per il futuro? Su quali temi lei sente di più l esigenza di una visione comune e condivisa nel nostro Paese sulle direzioni da prendere per il futuro? Opinione pubblica Totale campione (n.1000=100%) Opinione pubblica Totale campione (n.1000=100%) Molto 8 I salari 53 Abbastanza Le prospettive di lavoro 46 Poco 43 Le tasse 32 Per nulla Non indica Le fonti di energia I prezzi dei beni essenziali Le possibilità di consumo per la gente

9 ENERGIA NUCLEARE IN ITALIA: ESISTE UN ADEGUATO LIVELLO DI INFORMAZIONE E DI CONSENSO? 9 9

10 UNA IMPORTANTE RICADUTA: IMPATTO OCCUPAZIONALE, FINANZIARIO ED INDUSTRIALE L Associazione per l Industria Nucleare inglese stima che, con adeguati investimenti, le industrie della Gran Bretagna potrebbero fornire fino all 80% del totale dei costi di realizzazione degli impianti 10

11 COMMISSIONE EUROPEA FATTORI DI CAMBIAMENTO DELLO SCENARIO ENERGETICO

12 POLITICA ENERGETICA NAZIONALE La struttura energetica che si è creata in Italia negli ultimi 30 anni è una assoluta anomalia (prezzi elevati, produzione con solo gas, assenza di autosufficienza). Nell ultimo biennio abbiamo fatto un passo significativo: sono stati chiariti gli indirizzi. Le finalità sono condivise: sicurezza negli approvvigionamenti delle fonti, riduzione della bolletta energetica, rispetto dei parametri ambientali, creazione di opportunità economiche e industriali. Gli strumenti sono stati indicati: nuovo mix produttivo dell energia elettrica (con nucleare e rinnovabili a ridurre la dipendenza dagli idrocarburi), potenziamento delle infrastrutture di trasporto e distribuzione, uso razionale ed efficiente dell energia, liberalizzazione dei mercati dell elettricità e del gas. Resta il fatto che al 2025 saremo all inizio di una emergenza di infrastrutture e di mercato. Le decisioni vanno assunte, i percorsi agevolati. L assenza prolungata di un Ministro dell Economia complica la situazione. 12

13 ENERGIA ITALIA: AGENDA PRIORITÀ 1 Le problematiche e le opportunità sono molte. Citiamone le principali. l inevitabilità dell opzione nucleare, impone un quadro regolamentare robusto e ampia azione di comunicazione e confronto le fonti rinnovabili, gli obiettivi europei, richiedono di modificare il sistema di incentivazione ed i percorsi autorizzativi le soluzioni tecnologiche creano (e impongono) una significativa opportunità imprenditoriale e occupazionale nazionale; siamo alle porte di una irripetibile ed imperdibile novità da sostenere con innovazione e ricerca. 13

14 ENERGIA ITALIA: AGENDA PRIORITÀ 2 In molti paesi si profila un massiccio investimento nelle reti elettriche (trasporto e distribuzione) per indirizzarsi verso le smart grid.la produzione diffusa dell elettricità, la gestione dei consumi, le auto elettriche sono tecnologie che modificano radicalmente il ruolo delle reti. L Europa trovi la strada e l Italia ne sia protagonista. Cosa succede della domanda di gas?. Si presuppone che in Europa i consumi aumentino (da mezzo miliardo a 600 milioni di mc). Gli investimenti nei gasdotti internazionali (South Streem, IGI, GALSI) vanno sostenuti? L Italia può essere l hub del gas del mediteranno. Il ruolo di ENI è centrale. L efficienza energetica (risparmio) dispone degli strumenti (ESCO, incentivi, ecc) ma decolla lentamente. Ci interessa ancora? Eppure è un mondo dove il servizio rimane al livello di piccole imprese mentre in Europa si affermano grandi player dei servizi energetica. 14

15 ENERGIA, SOMMA DEGLI INTERESSI? Esiste un bene comune per l energia? Sicuramente esistono interessi di parte! L industria che consuma energia chiede prezzi decisamente più bassi, quella che produce chiede regole stabili, le imprese manifatturiere e dei servizi energetici chiedono incentivi. I consumatori chiedono tariffe contenute e minor fluttuazione ma chiedono anche maggiore informazione. Il territorio chiede che gli impianti e le infrastrutture siano realizzate altrove e comunque il rispetto dell ambiente. La Commissione Europea chiede il raggiungimento degli obiettivi climatici. La finanza preferisce forse la speculazione sul barile del petrolio piuttosto che sostenere grandi investimenti (nucleare!). 15

16 REGOLE E PROTAGONISTI In questo scenario mancano alcune regole base mentre ne proliferano fin troppe in alcuni settori. Gli attori istituzionali ci sono. Devono essere rafforzate con alcune posizioni chiave nei luoghi significativi (MSE, AEEG, CIPE, Regioni, CE ). Ben vengano i campioni nazionali (ENI, ENEL, quali altri) ma non può essere affidata solo a loro la politica industriale. Non basta la politica, serve rafforzare il presidio (rendendolo allo stesso tempo più snello). Se mancano i quattrini allo Stato si chieda che le maggiori Regioni (ad iniziare dalla Lombardia) cooperino (guardando sia verso lo Stato che verso l Europa). La partita energetica richiede una reale sussidiarietà tra organismi istituzionali. 16