NOTA INFORMATIVA 30 aprile 2006.

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1 NOTA INFORMATIVA La norma UNI 7129 ha già avuto tre edizioni; la prima nel 1972, la seconda nel 1992 e la terza nel La terza edizione del 2001 non rappresentava una revisione globale della norma bensì un edizione consolidata in quanto fu preparato un testo coordinato della norma che nel testo della norma madre del 1992 introduceva: - l aggiornamento A1 del 1995 e l aggiornamento A2 del 1997; - ulteriori successive modifiche in merito a cui la Commissione Centrale Tecnica aveva dato la sua approvazione il 23 novembre Il gruppo di lavoro 9 (GL9) della Commissione CIG B5 Impiantistica di utilizzazione ha provveduto a revisionare globalmente la norma. Tenuto conto della valenza applicativa della UNI 7129, della sua grande importanza per l impiantistica di installazione domestica inerente ai gas combustibili, alla necessità di aggiornare più frequentemente rispetto al passato i documenti normativi, nel corso della revisione è stato deciso di scorporare la norma in quattro parti, trattando l esposizione normativa per macro argomenti. Grazie a questa impostazione in futuro sarà possibile intervenire, quando necessario, sulla singola parte della norma che lo necessiterà. Il Consiglio di Presidenza del Comitato Italiano Gas, sentita la Commissione B5, ha approvato la nuova impostazione, autorizzando l inchiesta pubblica settoriale sul sito internet del CIG dei quattro progetti in cui è stata suddivisa la norma revisionata. Pertanto vengono sottoposti all inchiesta pubblica settoriale CIG per commenti i seguenti quattro progetti: 1 Progetto di norma CIG E (diventerà norma UNI ) Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione e installazione Progettazione e installazione Parte 1: Impianto interno ; 2 - Progetto di norma CIG E (diventerà norma UNI ) Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione e installazione Progettazione e installazione Parte 2: Installazione di apparecchi di utilizzazione Ventilazione e aerazione dei locali di installazione ; 3 - Progetto di norma CIG E (diventerà norma UNI ) Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione e installazione Progettazione e installazione Parte 3: Evacuazione dei prodotti della combustione ; 4 - Progetto di norma CIG E (diventerà norma UNI ) Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione e installazione Progettazione e installazione Parte 4: Messa in servizio degli impianti/apparecchi. L inchiesta pubblica settoriale CIG avrà termine il 30 aprile Saranno accettati solamente commenti per iscritto che dovranno essere trasmessi entro la suddetta data, alla Segreteria del CIG per fax ( ) o per posta (preferibilmente raccomandata) al seguente indirizzo: Comitato Italiano Gas CIG Via S. Salvo, San Donato Milanese (MI)

2 Ente Federato all UNI San Donato Milanese Via S. Salvo, 1 Tel Fax PROGETTO DI NORMA CIG E IMPIANTI A GAS PER USI DOMESTICI E SIMILARI ALIMENTATI DA RETE DI DISTRIBUZIONE - PROGETTAZIONE E INSTALLAZIONE PARTE 3: EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE Questo e un progetto di norma : non deve essere considerato od usato come norma UNI-CIG 1

3 NOTA ILLUSTRATIVA Il progetto di norma CIG E Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da erte di distribuzione Progettazione e installazione Parte 3: Evacuazione dei prodotti della combustione, viene sottoposto ad INCHIESTA PUBBLICA. Gli interessati sono invitati ad inoltrare le loro osservazioni alla Segreteria del CIG Via S. Salvo, San Donato Milanese (MI) - fax : , entro e non oltre il 30 Aprile Il Coordinatore del Gruppo di Lavoro 9 della Commissione CIG B5 P.I. Mario Volongo Il Relatore della Commissione CIG B5 Ing. Alfredo Castaldi Il Presidente del CIG Dott. Ing. Enrico Aceto 2

4 NORMA ITALIANA Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione Progettazione e installazione UNI E Evacuazione dei prodotti della combustione Gas plants for domestic use fed by network distribution Design and installation CLASSIFICAZIONE SOMMARIO ORGANO COMPETENTE CIG Comitato Italiano Gas 3

5 INDICE 1. GENERALITÀ 1.1. Scopo 1.2. Campo di applicazione 1.3. Norme di riferimento 1.4. Termini e definizioni 2. EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE 2.1. Generalità 2.2. Apparecchi di cottura Condotto/condotto collettivo per vapori di cottura Evacuazione diretta all esterno (scarico a parete) 2.3. Apparecchi di tipo A 2.4. Apparecchi di tipo B a tiraggio naturale Collegamento a camini e/o canne fumarie Evacuazione diretta in atmosfera esterna (scarico a parete) Canale da fumo Terminale di tiraggio Posizionamento dei terminali di tiraggio 2.5. Apparecchi di tipo B muniti di ventilatore Generalità Collegamento a camino Evacuazione diretta a tetto Evacuazione diretta in atmosfera esterna Posizionamento dei terminali di evacuazione 2.6. Apparecchi di tipo C Generalità Collegamento a camino/canna fumaria Scarico diretto a tetto Evacuazione diretta in atmosfera esterna Posizionamento dei terminali di scarico 2.7. Camini/canne fumarie Generalità Caratteristiche di installazione Camini singoli Canne fumarie collettive ramificate Canne fumarie collettive Comignoli Quota di sbocco dei prodotti della combustione 2.8. Evacuazione dei prodotti della combustione di apparecchi a tiraggio sia naturale che forzato entro spazi chiusi a cielo libero Appendice A Appendice B Appendice C SCHEMA DI INSTALLAZIONE DI APPARECCHI DI COTTURA SECONDO I VARI TIPI DI EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE CLASSI DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE PER CAMINI/CANNE FUMARIE RIFERIMENTI NORMATIVI ALTRESI PERTINENTI 4

6 1. Generalità 1.1. Scopo La presente norma ha lo scopo di fissare i criteri per la progettazione e l installazione dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad impianti domestici e similari per l utilizzazione dei gas combustibili distribuiti per mezzo di canalizzazione Campo di applicazione La presente norma si applica ai sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kw. Sono esclusi i sistemi di evacuazione asserviti a un collettore di scarico fumi la cui portata termica nominale complessiva superi i 35 kw (ad eccezione di quanto previsto al punto ). Sono altresì esclusi i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi a condensazione o affini (così come definiti dalla norma UNI 11071) e ad apparecchi professionali di cottura ricadenti nella norma EN 203. Nota 1 Nota 2 Nota 3 Nota 4 Per la progettazione e l'installazione dell impianto interno per usi domestici e similari alimentato da rete di distribuzione vedi: 7129/1. Per la ventilazione dei locali e l installazione di apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kw vedi: 7129/2. Per la messa in servizio e la manutenzione degli impianti/apparecchi oggetto della presente sezione della norma vedi: 7129/4. La progettazione e l'installazione degli impianti/apparecchi oggetto della presente sezione della norma devono essere eseguite da personale qualificato Norme di riferimento: UNI 9615 Calcolo delle dimensioni interne dei camini Definizioni, procedimenti di calcolo fondamentali UNI Generatori di calore Misurazione in opera del rendimento di combustione UNI Canne fumarie collettive ramificate per apparecchi di tipo B a tiraggio naturale Progettazione e verifica UNI Canne fumarie collettive e camini a tiraggio naturale per apparecchi di tipo C con ventilatore nel circuito di combustione Progettazione e verifica UNI Apparecchi a gas Classificazione in funzione del metodo di prelievo dell aria comburente e di scarico dei prodotti della combustione UNI Caldaie ad acqua alimentate a gas con bruciatore atmosferico Prese per la misurazione in opera del rendimento di combustione UNI Impianti a gas per uso domestico. Sistemi per l'evacuazione dei prodotti dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi alimentati a gas Criteri di verifica, risanamento, ristrutturazione e intubamento UNI Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione e affini Criteri per la progettazione, l installazione, la messa in servizio e la manutenzione UNI EN 483 Caldaie di riscaldamento centrale alimentate a combustibili gassosi Caldaie di tipo C di portata termica nominale non maggiore di 70 kw UNI EN 1443 Camini Requisiti generali [Chimneys General requirements] UNI EN Camini Metodi di calcolo termico e fluido dinamico Parte 2 : Camini asserviti a un unico apparecchio da riscaldamento UNI EN Camini Metodi di calcolo termico e fluido dinamico Parte 2 : Camini asserviti a più apparecchi da riscaldamento UNI EN 203 Gas heated catering equipment UNI EN 1457 Chimneys Clay/ceramic flue liners Requirements and test methods UNI EN Chimneys Requirements for metal chimneys Part 1: system chimney products UNI EN Chimneys Requirements for metal chimneys Part 2: metal liners and connecting flue pipes UNI EN 1857 Chimneys Components Concrete flue liners UNI EN Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco pren Chimneys Elastomeric seals and elastomeric sealants Material requirements and test methods part 1: seals and flue liners EN Chimneys sistem chimneys with plastic flue liners requirements and test methods 5

7 1.4. Termini e definizioni Apparecchio tipo A Apparecchio non previsto per il collegamento a camino/canna fumaria o a dispositivo di evacuazione dei prodotti della combustione all'esterno del locale in cui l apparecchio è installato. Il prelievo dell aria comburente e l evacuazione dei prodotti della combustione avvengono nel locale di installazione Apparecchio tipo B Apparecchio previsto per il collegamento a camino/canna fumaria o a dispositivo che evacua i prodotti della combustione all'esterno del locale in cui l apparecchio è installato. Il prelievo dell'aria comburente avviene nel locale d installazione e l evacuazione dei prodotti della combustione avviene all esterno del locale stesso Apparecchio tipo C Apparecchio il cui circuito di combustione (prelievo dell'aria comburente, camera di combustione, scambiatore di calore e evacuazione dei prodotti della combustione) è a tenuta rispetto al locale in cui l apparecchio è installato. Il prelievo dell'aria comburente e l evacuazione dei prodotti della combustione avvengono direttamente all esterno del locale Apparecchio di cottura: Apparecchio destinato alla cottura dei cibi quali fornelli, forni a gas e piani di cottura siano essi ad incasso, separati fra loro oppure incorporati in un unico apparecchio chiamato solitamente cucina a gas Canale da fumo: elemento od insieme di elementi costituiti da una o più pareti che collegano l uscita fumi di un apparecchio al camino / canna fumaria / camino intubato / terminale di tiraggio, funzionante in pressione negativa rispetto all ambiente Condotto di scarico fumi: elemento od insieme di elementi costituiti da una o più pareti che collegano l uscita fumi di un apparecchio al camino / canna fumaria / camino intubato / terminale di scarico, funzionante in pressione positiva rispetto all ambiente. Per apparecchi a gas di tipo C (escluso il tipo C6) e di tipo B dotati di ventilatore nel circuito di combustione è parte integrante dell apparecchio ed è fornito dal costruttore dell apparecchio Condotto di aspirazione dell aria comburente: elemento od insieme di elementi costituiti da una o più pareti atto a convogliare l'aria comburente all'apparecchio direttamente dall'esterno o dalla canna di aspirazione aria. Per apparecchi a gas di tipo C (escluso il tipo C6) è parte integrante dell apparecchio ed è fornito dal costruttore dell apparecchio Canna di aspirazione dell aria comburente: canna prevalentemente verticale atta a convogliare l'aria comburente. Può essere singola o collettiva Terminale di tiraggio: dispositivo installato, nel caso di scarico a parete, al termine di un canale da fumo o condotto di esalazione (se funzionante con pressione negativa), atto a disperdere nell ambiente esterno i prodotti della combustione o i vapori di cottura Terminale di scarico: dispositivo installato, nel caso di scarico a parete, al termine di un condotto di scarico fumi o condotto di esalazione (se funzionante con pressione positiva), atto a disperdere nell ambiente esterno i prodotti della combustione o vapori di cottura Terminale di aspirazione: dispositivo installato, nel caso di aspirazione dell aria comburente, al termine di un condotto di aspirazione aria Terminale di scarico a tetto: dispositivo installato, nel caso di scarico a tetto, al termine di un condotto di scarico fumi o di un condotto per intubamento atto a disperdere nell ambiente esterno i prodotti della combustione Comignolo: dispositivo installato alla sommità di un camino o canna fumaria atto a disperdere nell ambiente esterno i prodotti della combustione Camino: struttura verticale costituita da una o più pareti atta a convogliare ed espellere i prodotti della combustione in atmosfera a tetto Camino funzionante a pressione negativa: camino dimensionato per funzionare con pressione interna minore della pressione esterna Camino funzionante a pressione positiva: camino dimensionato per funzionare con pressione interna maggiore della pressione esterna. 6

8 Canna fumaria collettiva ramificata: camino funzionante a pressione negativa asservito a più apparecchi di tipo B11 e installati su diversi piani di un edificio Canna fumaria collettiva: camino funzionante a pressione negativa atto a raccogliere ed espellere i prodotti della combustione di più apparecchi di tipo C installati su diversi piani Condotto per intubamento: condotto composto da uno o più elementi a sviluppo prevalentemente verticale, specificatamente adatto a raccogliere ed espellere i prodotti della combustione, nonché a resistere nel tempo ai componenti degli stessi e dalle loro eventuali condense, idonea per essere inserita in un camino, canna fumaria o vano tecnico esistente Camino intubato: sistema costituito da un condotto per intubamento più il camino/canna fumaria/vano tecnico esistente Vapori di cottura: insieme dei prodotti della combustione e dei vapori/esalazioni risultanti dalla cottura dei cibi Condotto per vapori di cottura: struttura verticale costituita da una o più pareti atta a convogliare ed espellere i vapori di cottura in atmosfera a tetto Condotto collettivo per vapori di cottura: condotto asservito a più apparecchi di cottura installati su diversi piani di un edificio Canale di esalazione: condotto che collega una cappa o un ventilatore asservito ad un apparecchio di cottura ad un condotto/condotto collettivo per vapori di cottura o direttamente verso l atmosfera esterna. Esso può funzionare a pressione negativa o positiva rispetto all ambiente Locali a rischio incendio: attività o luoghi soggetti a normativa specifica relativa alla prevenzione incendi ed in generale: quelli in cui sono svolte le attività elencate nel D.M. 16/02/1982; quelli costituiti da strutture in materiale combustibile; quelli in cui è presente materiale infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito, quando la classe del compartimento antincendio considerato è pari o superiore a Locali adiacenti: Due locali sono detti adiacenti se hanno almeno una parete divisoria in comune impianto gas domestico o similari: insieme dell impianto gas e dei suoi apparecchi di utilizzazione aventi singola portata termica nominale non maggiore di 34,8 kw collettore di scarico fumi: condotto che serve a raccogliere e convogliare i prodotti della combustione provenienti da due o più apparecchi dello stesso tipo e alimentati con lo stesso combustibile, verso un camino/sistema intubato. (def. GL12) Altezza efficace del camino H: differenza di quota tra la sezione di ingresso dei fumi nel camino e la sezione di uscita Quota di sbocco: altezza (misurata dalla base del tetto) sino al punto inferiore della sezione di uscita dei fumi in atmosfera. 7

9 2. Evacuazione dei prodotti della combustione 2.1. Generalità La norma UNI classifica gli apparecchi di utilizzazione a gas in funzione del metodo di prelievo dell aria comburente e di evacuazione in atmosfera esterna dei prodotti della combustione (v. definizioni). Allo scopo di evacuare i prodotti della combustione di apparecchi a gas di tipo B o C è possibile: a) realizzare nuovi sistemi fumari nel rispetto delle prescrizioni contenute nel seguito della presente sezione della norma; b) utilizzare sistemi fumari esistenti, secondo quanto indicato nella UNI e, per i componenti sostituiti, nel rispetto delle prescrizioni contenute nel seguito della presente sezione della norma; c) evacuare direttamente all'esterno (scarico a parete o scarico diretto a tetto) nel rispetto della legislazione vigente e delle prescrizioni contenute nel seguito della presente sezione della norma; d) adottare un altra soluzione in grado di garantire un livello di sicurezza almeno equivalente alle soluzioni precedentemente riportate. Per gli apparecchi di cottura si veda il punto 2.2 della presente norma, mentre per gli apparecchi di tipo A il punto Apparecchi di cottura Come già specificato nella 7129/2 (alla quale si rimanda per maggiori dettagli in merito alle disposizioni relative all aerazione e ventilazione), l evacuazione dei vapori di cottura può essere ottenuta mediante l installazione di uno o più dei sistemi sotto indicati. a. Cappa a tiraggio naturale collegata mediante un canale di esalazione ad un condotto singolo o collettivo per vapori di cottura (ad uso esclusivo delle cappe) o direttamente all esterno. b. Cappa aspirante elettrica (munita di ventilatore) collegata mediante un canale di esalazione ad un condotto per vapori di cottura o direttamente all esterno; tale cappa è da mettere in funzione per tutto il tempo di funzionamento dell'apparecchio 1. L installazione della cappa deve essere realizzata secondo le istruzioni del costruttore. c. Elettroventilatore (da mettere in funzione per tutto il tempo di funzionamento degli apparecchi di cottura), collocato sulla parte alta di una parete del locale di installazione (su serramenti e/o infissi rivolti verso l esterno), oppure collegato ad un condotto di esalazione situato nel locale di installazione e non altrimenti utilizzato. Ovviamente il percorso dei vapori di cottura a monte e a valle dell elettroventilatore dovrà risultare privo di ostacoli per il corretto deflusso. d. Apertura di aerazione permanente rivolta verso l esterno, posizionata in prossimità del soffitto ed in ogni caso ad altezza non minore di 1,80 m dal livello del pavimento e avente sezione netta non minore di 100 cm 2. L apertura può essere realizzata sia su pareti sia su serramenti e/o infissi del locale di installazione. Ovviamente il percorso dei vapori di cottura a monte e a valle dell apertura di aerazione, dovrà risultare privo di ostacoli per il corretto deflusso Quest ultima soluzione è consentita purché risultino soddisfatte le seguenti condizioni: 1. l apparecchio sia provvisto di sorveglianza di fiamma; 2. la portata termica nominale sia non maggiore di 11,7 kw; 3. la portata termica nominale complessiva riferita agli apparecchi di tipo A e agli apparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma installati nel medesimo locale sia non maggiore di 15 kw. In relazione a quanto sopra, le cappe filtranti (cioè prive di scarico in atmosfera esterna) non sono idonee allo scopo. 1 fermo restando la possibilità di dimensionare il ricambio di aria del locale di installazione per fini non esclusivamente legati alla sicurezza degli impianti alimentati a combustibile gassoso, la portata oraria di ricambio di aria della cappa aspirante elettrica o dell elettroventilatore deve essere almeno pari a 1.72 m 3 /h per ogni kw riferito alla portata termica nominale complessiva degli apparecchi di cottura compresi nel locale di installazione. 8

10 Se nel locale di installazione è presente un imbocco di collegamento ad un sistema di evacuazione dei prodotti della combustione inutilizzato, esso deve essere tappato 2. Alla luce di quanto sopra, nell appendice A sono presentati i vari schemi di installazione degli apparecchi di cottura Condotto singolo o collettivo per vapori di cottura Nella presente tabella si riporta una schematizzazione delle modalità di funzionamento di condotto singolo o collettivo per vapori di cottura. Sistema di evacuazione Condotto singolo per vapori di cottura Condotto collettivo per vapori di cottura Pressione nel sistema di evacuazione Negativa / Positiva Negativa Posizionamento dei condotti per vapori di cottura Interno dell edificio o all esterno dell edificio Interno dell edificio o all esterno dell edificio TABELLA 1: modalità di funzionamento di condotto singolo o collettivo per vapori di cottura In generale un condotto singolo o collettivo per vapori di cottura deve rispondere ai seguenti requisiti minimi: - essere a tenuta dei vapori di cottura e impermeabile; - essere realizzata/o in materiali appartenenti alla classe "0" di reazione al fuoco, adatti a resistere nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche; - avere andamento prevalentemente verticale ed essere priva/o di strozzatura in tutta la sua lunghezza; - avere non più di due cambiamenti di direzione ed un angolo di inclinazione non maggiore di 45 ; - essere adeguatamente distanziato da: materiali combustibili, infiammabili o fonti di calore che potrebbero danneggiarlo; - essere dotato alla sommità di un dispositivo che impedisca la penetrazione della pioggia e della neve; inoltre deve essere presente un opportuna protezione contro l ingresso di corpi estranei (es. volatili); - deve essere di classe W (resistente all umidità). Un condotto per vapori di cottura funzionante in pressione positiva deve essere dotato di giunzioni a tenuta. Un condotto collettivo per vapori di cottura deve avere alla base una camera di raccolta degli eventuali materiali solidi e delle condense; l'accesso a detta camera deve essere garantito mediante un opportuno dispositivo di ispezione Evacuazione diretta all esterno (scarico a parete) L evacuazione diretta a parete degli apparecchi a cottura deve essere realizzata in modo tale da consentire un adeguata dispersione dei vapori di cottura. 2 l'azione dell'elettroventilatore o della cappa aspirante elettrica non deve influenzare la corretta evacuazione dei prodotti della combustione nel caso apparecchi di tipo B installati nel medesimo locale o in locale con esso adiacente e comunicante. Quanto sopra dovrà essere verificato effettuando una prova di tiraggio, facendo funzionare l'elettroventilatore o la cappa aspirante elettrica alla massima potenza e l'apparecchio di tipo B alle portate termiche nominale massima e minima dichiarate dal costruttore. Nel caso di presenza nel medesimo locale (o ad esso adiacente e comunicante) di apparecchio di cottura ed apparecchio di tipo B collegato a canna fumaria collettiva ramificata, l'elettroventilatore o la cappa aspirante elettrica alla massima potenza e con apparecchio spento non devono mettere in depressione il locale rispetto alla canna fumaria. Per maggior dettagli della prova in questione si veda 7129/4. 9

11 2.3. Apparecchi di tipo A Sono apparecchi di piccola potenza e con funzionamento continuo o discontinuo. La potenza massima, i limiti al loro impiego, la loro ubicazione e le particolari prescrizioni per la aerazione e ventilazione dei locali in cui sono installati, sono indicati nella UNI 7129/ Apparecchi di tipo B a tiraggio naturale Collegamento a camini/canne fumarie I canali da fumo devono essere conformi alla EN o EN (materiali metallici) e EN (materiali plastici). Non è consentito l utilizzo di canali non espressamente dichiarati idonei dal costruttore dei medesimi I canali da fumo devono essere collegati al camino e/o alla canna fumaria nello stesso locale in cui è installato l'apparecchio o, al massimo nel locale adiacente I canali da fumo non possono essere installati in locali a rischio incendi (es. autorimesse) I canali da fumo in qualsiasi punto e per qualsiasi condizione esterna, al loro interno la temperatura dei fumi deve essere maggiore di quella del punto di rugiada I canali da fumo devono essere ispezionabili e smontabili, consentendo le operazioni di manutenzione I canali da fumo devono essere installati in modo da consentire le normali dilatazioni termiche I canali da fumo devono essere dotati, limitatamente al caso di apparecchi a gas asserviti a impianti termici, di presa di campionamento che consenta di eseguire correttamente la prova di combustione prevista dalla UNI (le dimensioni e le caratteristiche di tale presa devono essere conformi alla UNI 10784) I canali da fumo per gli apparecchi con scarico verticale (vedere fig. 1a): - devono essere dotati di un tratto verticale di lunghezza non minore di due diametri, misurati come in figura 1a; - devono avere, dopo il tratto verticale, per tutto il percorso rimanente, andamento ascensionale, con pendenza minima del 5% (equivalente a circa 3 ). La parte ad andamento sub-orizzontale (ascensionale) non deve avere una lunghezza maggiore di 1/4 dell'altezza efficace H del camino o della canna fumaria, e comunque non deve avere una lunghezza maggiore di 2500 mm; - non avere più di due cambiamenti di direzione (con esclusione del raccordo di imbocco al camino od alla canna fumaria).(vd.fig 1c) Nel caso in cui non sia possibile rispettare le indicazioni sopra riportate, è indispensabile dimensionare il sistema secondo il metodo generale di calcolo di cui alle norme UNI vigenti I canali da fumo per gli apparecchi con scarico posteriore o laterale (vedere fig. 1b): - devono essere dotati di un tratto sub-orizzontale con pendenza minima del 5% (equivalente a circa 3 ), di lunghezza non maggiore di 1/4 dell'altezza efficace H del camino o della canna fumaria, e comunque non maggiore di 1500 mm; - gli eventuali cambiamenti di direzione (gomiti del canale da fumo) devono essere realizzati unicamente mediante l impiego di elementi curvi rigidi; - non avere più di un cambiamento di direzione (con esclusione del raccordo di imbocco al camino od alla canna fumaria). (vd. fig. 1d) Nel caso in cui non sia possibile rispettare i limiti predetti, è possibile effettuare a priori una verifica del corretto funzionamento secondo il metodo generale di calcolo di cui alle norme UNI vigenti (vd. appendice informativa); in ogni caso, a posteriori, la conferma verrà dato dall esito positivo o meno della prova di tiraggio (prevista nei casi indicati dalla UNI 7129/4). 10

12 figura 1a Esempio di collegamento a camino/canna fumaria di apparecchio con scarico verticale 2500 mm max H efficace del camino 2 Ø Ø Pendenza 5 % min. figura 1b Esempio di collegamento a camino/canna fumaria di apparecchio con scarico laterale o posteriore 11

13 figura 1c Esempio di massimo numero di cambiamenti di direzione del canale da fumo per un apparecchio con scarico verticale figura 1d Es. di massimo numero di cambiamenti di direzione del canale da fumo per un apparecchio con scarico posteriore o laterale devono essere fissati a tenuta all imbocco del camino/canna fumaria senza sporgere all interno. Inoltre l asse del tratto terminale di imbocco e l asse del camino/canna fumaria devono intersecarsi (vd. fig. 2a e 2b); figura 2 Esempi di corretto collegamento a camino/canna fumaria Fig. 2a) Fig. 2b) 12

14 avere, per tutta la loro lunghezza un diametro non minore di quello dell'attacco del tubo di scarico dell'apparecchio. Nel caso in cui il camino o la canna fumaria avessero un diametro minore di quello del canale da fumo, dovrà essere effettuato un raccordo conico in corrispondenza dell'imbocco e una verifica del corretto funzionamento secondo il metodo generale di calcolo di cui alle Norme UNI vigenti (vd. appendice informativa); non avere dispositivi di intercettazione (serrande): se tali dispositivi fossero già in opera devono essere eliminati; distare almeno 500 mm da materiali combustibili e/o infiammabili; se tale distanza non potesse essere mantenuta occorre provvedere ad una opportuna protezione specifica al calore, oppure utilizzare prodotti certificati per tale utilizzo ricevere lo scarico di un solo apparecchio di utilizzazione; è consentito convogliare nello stesso collettore fumario un massimo di due apparecchi, purché siano rispettate le seguenti condizioni: a) i due apparecchi siano dello stesso tipo, alimentati con il medesimo combustibile ed installati nello stesso locale; l apparecchio di portata termica minore, inoltre, deve avere una differenza di portata termica non superiore del 30% rispetto all apparecchio di portata maggiore; b) il collettore fumario sia dimensionato secondo le specifiche norme di dimensionamento vigente. È vietato invece convogliare nello stesso canale da fumo lo scarico di apparecchi a gas e i vapori provenienti da cappe sovrastanti gli apparecchi di cottura. Due apparecchi, con le limitazioni di cui al punto a) precedente, possono essere anche raccordati direttamente allo stesso camino singolo (escluse le canne fumarie collettive); in tal caso, la distanza verticale intercorrente fra gli assi di imbocco deve essere di almeno 250 mm (vd fig. 3 b). figura 3 Esempi di collegamento di due apparecchi ad un camino singolo Legenda 3a) Collegamento con condotto comune 3b) Collegamento con condotti separati Dimensioni in mm fig. 3a fig. 3b 3 Le norme di prodotto applicabili sono: EN e UNI EN

15 Evacuazione diretta in atmosfera esterna (scarico a parete) L evacuazione diretta in atmosfera dei prodotti della combustione, ove consentito dalla legislazione vigente, deve avvenire tramite terminale di tiraggio posizionato su pareti perimetrali esterna dell'edificio. Il canale da fumo deve essere sempre collegato ad un opportuno terminale di tiraggio atto a disperdere nell ambiente esterno i prodotti della combustione. I terminali di cui sopra devono essere installati nel rispetto delle distanze previste al punto Canale da fumo Il canale da fumo deve rispondere ai medesimi requisiti elencati in , , , , , , , , , con le seguenti ulteriori indicazioni: - deve avere la parte ad andamento sub-orizzontale (ascensionale) ridotta al minimo e comunque di lunghezza, nell eventuale parte interna all'edificio, non maggiore di 1000 mm (vd fig. 4.a); per gli apparecchi a scarico verticale non deve avere più un cambio di direzione all interno (gomito del canale da fumo) e un cambio di direzione all esterno (gomito, T, ecc.), mentre per gli apparecchi a scarico posteriore o laterale (vd fig. 4.b) non deve avere cambi di direzione all interno e non più di 1 all esterno. I cambi di direzione devono avere angoli interni non minori di deve ricevere lo scarico di un solo apparecchio; - deve essere protetto con tubo guaina metallico nel tratto attraversante i muri: la guaina deve essere sigillata nella parte rivolta verso l'interno dell'edificio ed aperta verso l'esterno Terminale di tiraggio Il terminale di tiraggio deve essere realizzato con dispositivi che consentano la corretta evacuazione dei prodotti della combustione, quali ad esempio: a) un tratto di tubo verticale collegato al tratto terminale del canale da fumo mediante un gomito a 90. La giunzione tra il gomito e il canale da fumo deve essere esterna alla guaina. Il tratto verticale deve avere lunghezza sufficiente affinché la sezione di sbocco dei fumi nell'atmosfera sia ad una quota di almeno 1,50 m rispetto a quella di attacco del canale da fumo all apparecchio (vedere figure 4a e 4b). La sezione di efflusso deve essere protetta da idoneo dispositivo antivento, che elimini le correnti contrarie e l'entrata di acqua piovana e che impedisca l'accidentale ostruzione della sezione di sbocco; b) un elemento verticale innestato a T sul tratto orizzontale e di dimensioni tali che i due segmenti verticali abbiano altezza pari ad almeno tre diametri del tubo e che la sezione di efflusso dei fumi nell'atmosfera sia sempre ad una quota di almeno 1,50 m rispetto a quella di attacco del canale da fumo all apparecchio (vedere fig. 4 c e 4 d). In caso di scarico a parete di apparecchi installati all esterno, lo sbocco in atmosfera dei prodotti della combustione può avvenire solo mediante un opportuno terminale di tiraggio ad una quota non minore di 0,5 m dall attacco dell apparecchio. 14

16 Canale da fumo 2xØ 500 mm (*) min 1500 mm 2xØ Ø 1000 mm max Pendenza min. 5% Terminale di tiraggio Fig. 4 a Esempio di evacuazione diretta all esterno di un apparecchio di tipo B (con scarico verticale) con canale da fumo dotato di gomito a 90. (*) Il valore riportato (500 mm) vale per apparecchi aventi portata termica nominale massima compresa fra 16 e 35 kw. In generale, per tale distanza vedere prospetto 1. Canale da fumo 2xØ 500 mm (*) min 1500 mm Terminale di tiraggio Ø 1000 mm max Pendenza min. 5% Fig. 4 b Esempio di evacuazione diretta all esterno di un apparecchio di tipo B (con scarico posteriore o laterale) con canale da fumo dotato di gomito a 90. (*) Il valore riportato (500 mm) vale per apparecchi aventi portata termica nominale massima compresa fra 16 e 35 kw. In generale, per tale distanza vedere prospetto 1. 15

17 Canale da fumo 2xØ 500 (*) min 1500 mm 2xØ Pendenza min. 3% Ø 1000 mm max Ø > = 3 Ø > = 3 Fig. 4c Esempio di evacuazione diretta all esterno di un apparecchio di tipo B (con scarico verticale) mediante un elemento costituito da un tubo verticale innestato a T. (*) Il valore riportato (500 mm) vale per apparecchi aventi portata termica nominale massima compresa fra 16 e 35 kw. In generale, per tale distanza vedere prospetto 1. min 1500 mm Canale da fumo Pendenza min. 3% Ø 2xØ > = 3xØ > = 3xØ 500 (*) 1000 mm max Fig. 4d Esempio di evacuazione diretta all esterno di un apparecchio di tipo B (con scarico posteriore o laterale) mediante un elemento costituito da un tubo verticale innestato a T. (*) Il valore riportato (500 mm) vale per apparecchi aventi portata termica nominale massima compresa fra 16 e 35 kw. In generale, per tale distanza vedere prospetto 1. 16

18 Altri dispositivi terminali possono essere adottati purché: - sia identificabile il loro costruttore; - ne sia comprovato il funzionamento da parte del costruttore; - siano corredati di adeguate istruzioni per l'installazione e l'eventuale manutenzione; - siano di materiale atto a resistere alle sollecitazioni termiche e chimiche, nonché agli agenti atmosferici; - sia specificata la portata termica massima di impiego dell'apparecchio al quale possono essere collegati Posizionamento dei terminali di tiraggio I terminali di tiraggio devono: - essere posizionati in modo tale da consentire un adeguata dispersione dei prodotti della combustione e da impedire il ritorno dei fumi all interno dell edificio. La loro installazione deve essere effettuata in conformità alla legislazione nazionale vigente; - essere situati sulle pareti perimetrali esterne dell'edificio (salvo i casi previsti al successivo 2.8); - essere posizionati in modo che, per la sezione di efflusso nell'atmosfera, vengano rispettate le distanze minime indicate rispettivamente: nel prospetto 1, nel caso si voglia installare il terminale nella parete stessa di cui si sta valutando la zona di rispetto (vd. figura 5); nel prospetto 2, nel caso si voglia installare il terminale in una parete diversa di quella di cui si sta valutando la zona di rispetto (vd. figure 8, 9, 10 e 11). Nelle figure sopra citate sono raffigurate le zone di rispetto, ovvero quelle zone in cui non può essere posizionato il terminale di tiraggio. Fig. 5 Posizionamento dei terminali di tiraggio nella parete stessa di cui si sta valutando la zona di rispetto. Nelle zone tratteggiate (variabili, così come indicato nel prospetto 1, a seconda della potenzialità dell apparecchio a tiraggio naturale), non è consentito posizionare il terminale di tiraggio. 17

19 Prospetto 1 Posizionamento dei terminali di tiraggio (nella parete stessa di cui si sta valutando la zona di rispetto) per apparecchi a tiraggio naturale in funzione della loro portata termica Sotto finestra Posizionamento del terminale Quota A1 Apparecchi da 4 a 7 kw Distanze minime (mm) Apparecchi oltre 7 fino a 16 kw Apparecchi oltre 16 fino a 35 kw *** Adiacenza ad una finestra A Sotto apertura di aerazione/ventilazione Adiacenza ad una apertura di aerazione/ventilazione Distanza in verticale tra due terminali di tiraggio Adiacenza in orizzontale ad un terminale di tiraggio B *** B C C Sotto balcone* D Fianco balcone D Dal suolo o da altro piano di calpestio Da tubazioni o scarichi verticali od orizzontali** E 400**** 1 500**** F Sotto gronda G Da un angolo/rientranza dell'edificio H

20 *) I terminali sotto un balcone praticabile, devono essere collocati in posizione tale che il percorso dei fumi, dal punto di uscita del terminale al loro sbocco dal perimetro esterno del balcone, compresa l'altezza dell eventuale parapetto di protezione (se chiuso), non sia minore di 2000 mm. Per una corretta computazione del percorso dei fumi si veda la figura seguente: Esprimendo il tutto con delle formule: Fig. 6: computazione percorso dei fumi se balaustra chiusa: x+y+z+w 2000 mm; con x che deve comunque rispettare la quota D1 indicata nel prospetto 1 se balaustra aperta: x+y+z 2000 mm; con x che deve comunque rispettare la quota D1 indicata nel prospetto 1 N.B. Non è consentito scaricare a parete con terminale collocato all interno di un balcone chiuso su 5 lati (vd. figura 7). Fig. 7: es. di non corretta evacuazione dei prodotti della combustione all interno di un balcone chiuso su cinque lati. **) Nella collocazione dei terminali dovranno essere adottate distanze non minori di 500 mm da materiali sensibili all'azione dei prodotti della combustione (ad esempio, gronde e pluviali di materiale plastico, elementi sporgenti di legno, et cetera); per distanze minori adottare adeguate schermature nei riguardi di detti materiali. ***) Riducibili a 400 mm per apparecchi da riscaldamento installati sotto il vano finestra del locale riscaldato. ****) In questi casi i terminali devono essere opportunamente protetti per evitare eventuali contatti diretti con persone 19

21 Gli apparecchi di portata termica minore di 4 kw non sono soggetti a limitazioni per quel che riguarda il posizionamento dei terminali, fatta eccezione per le quote relative alla distanza da una superficie frontale prospiciente (con o senza aperture). Per tali quote si faccia riferimento alla prima colonna del prospetto 2. Prospetto 2 Posizionamento dei terminali di tiraggio (in una parete diversa di quella di cui si sta valutando la zona di rispetto) per apparecchi a tiraggio naturale in funzione della loro portata termica Posizionamento del terminale Da una superficie frontale prospiciente senza aperture Da una superficie frontale prospiciente con aperture Quota Apparecchi da 4 a 7 kw Distanze minime (mm) Apparecchi oltre 7 fino a 16 kw Apparecchi oltre 16 fino a 35 kw I L Da una finestra collocata su M superficie laterale N Alla luce di quanto sopra, nelle figure seguenti sono rappresentate rispettivamente la zona di rispetto di una finestra collocata su una parete frontale a quella in cui è posizionato un terminale di tiraggio e quella della parete stessa (nel caso non ci fossero aperture). È evidente che la quota I va rispettata anche nel primo caso (al di fuori della zona di rispetto della finestra stessa). Fig. 8: zona di rispetto di una finestra collocata su una parete frontale a quella in cui è posizionato un terminale di tiraggio Fig. 9: zona di rispetto di una parete frontale a quella in cui è posizionato un terminale di tiraggio 20

22 Per maggior chiarezza si presenta anche la vista laterale bidimensionale Fig. 10: zone di rispetto di una parete (contenente un apertura) frontale a quella in cui è posizionato un terminale di tiraggio Nella figura seguente, invece, è rappresentata la zona di rispetto di una finestra situata in una parete ortogonale a quella in cui è posizionato un terminale di tiraggio. Fig. 11: zona di rispetto di una finestra situata in una parete ortogonale a quella in cui è posizionato un terminale di tiraggio 21

23 2.5. Apparecchi di tipo B muniti di ventilatore Generalità Il ventilatore è parte integrante dell apparecchio, il quale deve essere specificatamente costruito allo scopo. È pertanto vietata la trasformazione di un apparecchio a tiraggio naturale con l inserimento di un ventilatore non previsto dal costruttore. Gli apparecchi di tipo B muniti di ventilatore non devono essere collegati ad una canna collettiva. L evacuazione di ogni apparecchio del tipo suddetto deve essere pertanto collegata ad un camino singolo, o canalizzata direttamente all esterno. Per gli apparecchi di tipo B muniti di ventilatore, il condotto di scarico fumi collegante l apparecchio al camino, il terminale di scarico (a tetto o a parete) devono essere forniti dal costruttore dell'apparecchio medesimo, del quale costituiscono parte integrante Collegamento a camini Il collegamento a camini con condotti di scarico deve essere eseguito secondo le istruzioni del costruttore; comunque tali condotti devono essere installati soddisfacendo i requisiti di cui ai punti , , , , Inoltre è necessario che siano soddisfatti i seguenti due requisiti: - il condotto di scarico fumi può ricevere lo scarico di un solo apparecchio di utilizzazione; - in assenza di diverse indicazioni fornite dal costruttore dell apparecchio 4, il condotto deve distare almeno 500 mm da materiali combustibili e/o infiammabili Scarico diretto a tetto Anche in questo caso, i condotti di scarico, facenti parte integrante dell'apparecchio, devono essere installati secondo le istruzioni fornite a corredo dal costruttore degli apparecchi stessi. Il condotto di scarico deve essere sempre collegato ad un opportuno terminale di scarico a tetto atto a disperdere nell ambiente esterno i prodotti della combustione. Le quote di sbocco dei terminali di scarico a tetto sono indicate dal costruttore dell apparecchio stesso. Per il posizionamento del terminale di scarico diretto a tetto si veda il punto della presente norma Evacuazione diretta in atmosfera esterna Gli apparecchi di tipo B muniti di ventilatore possono evacuare i prodotti della combustione direttamente in atmosfera esterna ove consentito dalla legislazione vigente, tramite un condotto di scarico attraversante le pareti perimetrali dell'edificio o direttamente posizionato all esterno con l apparecchio stesso. Il condotto di scarico deve essere sempre collegato ad un opportuno terminale di scarico atto a disperdere nell ambiente esterno i prodotti della combustione. L installazione del condotto di scarico a parete deve essere eseguito secondo le istruzioni del costruttore; comunque tale condotto deve essere installato soddisfacendo, oltre ai requisiti pertinenti già menzionati in 2.5.2, anche i seguenti requisiti minimi: - avere il tratto finale, cui deve essere applicato il terminale di scarico, non a filo della parete esterna dell'edificio, ma sporgente da questa di quanto necessario per l'attacco di detto terminale; - essere protetto con guaina metallica nel tratto attraversante i muri: la guaina dovrà essere chiusa nella parte rivolta verso l'interno dell'edificio ed aperta verso l'esterno. Inoltre all interno delle guaine non devono essere presenti giunzioni Posizionamento dei terminali di scarico I terminali di scarico devono: - essere posizionati in modo tale da consentire un adeguata dispersione dei prodotti della combustione e da impedire il ritorno dei fumi all interno dell edificio. La loro installazione deve essere effettuata in conformità alla legislazione nazionale vigente; 4 Il costruttore può indicare una distanza minima da materiale combustibile oppure indicare un metodo per proteggere opportunamente il condotto, nel caso in cui la distanza minima di 500 mm non potesse essere rispettata. 22

24 - essere situati sulle pareti perimetrali esterne dell'edificio (salvo i casi previsti al successivo 2.8); - essere posizionati in modo che, per la sezione di efflusso nell'atmosfera, vengano rispettate le distanze minime indicate rispettivamente: nel prospetto 3, nel caso si voglia installare il terminale nella parete stessa di cui si sta valutando la zona di rispetto (vd. figura 12) nel prospetto 4, nel caso si voglia installare il terminale in una parete diversa di quella di cui si sta valutando la zona di rispetto (vd. figure 16, 17, 18 e 19). Nelle figure sopra citate sono raffigurate le zone di rispetto, ovvero quelle zone in cui non può essere posizionato il terminale di scarico. Fig. 12 Posizionamento dei terminali di scarico nella parete stessa di cui si sta valutando la zona di rispetto. Nelle zone tratteggiate (variabili, così come indicato nel prospetto 3 a seconda della potenzialità dell apparecchio a tiraggio forzato), non è consentito posizionare il terminale di scarico. 23

25 Prospetto 3 Posizionamento dei terminali di scarico (nella parete stessa di cui si sta valutando la zona di rispetto) per apparecchi a tiraggio forzato in funzione della loro portata termica Posizionamento del terminale Quota Apparecchi da 4 a 7 kw Distanze minime (mm) Apparecchi oltre 7 fino a 16 kw Apparecchi oltre 16 fino a 35 kw Sotto finestra A Adiacenza ad una finestra A Sotto apertura di aerazione/ventilazione Adiacenza ad una apertura di aerazione/ventilazione Distanza in verticale tra due terminali di tiraggio Adiacenza in orizzontale ad un terminale di tiraggio B B C C Sotto balcone* D Fianco balcone D Dal suolo o da altro piano di calpestio Da tubazioni o scarichi verticali od orizzontali** E 400*** 1500*** 2200 F Sotto gronda G Da un angolo/rientranza dell'edificio H *) I terminali sotto un balcone praticabile, devono essere collocati in posizione tale che il percorso dei fumi, dal punto di uscita del terminale al loro sbocco dal perimetro esterno del balcone, compresa l'altezza della eventuale parapetto di protezione (se chiusa), non sia minore di 2000 mm. Per una corretta computazione del percorso dei fumi si veda la figura seguente: fig. 13: computazione percorso dei fumi Esprimendo il tutto con delle formule: se balaustra chiusa: x+y+z+w 2000 mm; con x che deve comunque rispettare la quota D1 indicata nel prospetto 3 se balaustra aperta: x+y+z 2000 mm; con x che deve comunque rispettare la quota D1 indicata nel prospetto 3 24

26 Nel caso il terminale di scarico sporgesse oltre il balcone, la quota y va comunque computata come distanza tra il balcone ed il terminale (vd. fig. 14). Le formule sono le medesime del caso precedente. Fig. 14: computazione percorso dei fumi con terminale sporgente il balcone N.B. Non è consentito scaricare a parete con terminale collocato all interno di un balcone chiuso su 5 lati (vd. fig. 15) al limite il terminale dovrebbe sporgere oltre il balcone con però la computazione delle distanze di cui al paragrafo precedente. Fig. 15: esempio di non corretta evacuazione dei prodotti della combustione all interno di un balcone chiuso su cinque lati. **) Nella collocazione dei terminali dovranno essere adottate distanze non minori di 500 mm da materiali sensibili all'azione dei prodotti della combustione (ad esempio, gronde e pluviali di materia plastica, elementi sporgenti di legno, ecc.); per distanze minori adottare adeguate schermature nei riguardi di detti materiali. ***) In questi casi i terminali devono essere opportunamente protetti per evitare eventuali contatti diretti con persone. Gli apparecchi di portata termica minore di 4 kw non sono soggetti a limitazioni per quel che riguarda il posizionamento dei terminali, fatta eccezione per le quote relative alla distanza da una superficie frontale prospiciente (con o senza aperture). Per tali quote si faccia riferimento alla prima colonna del prospetto 4. 25

27 Prospetto 4 Posizionamento dei terminali di scarico (in una parete diversa di quella di cui si sta valutando la zona di rispetto) per apparecchi a tiraggio forzato in funzione della loro portata termica Posizionamento del terminale Da una superficie frontale prospiciente senza aperture Da un apertura frontale prospiciente Quota Apparecchi da 4 a 7 kw Distanze minime (mm) Apparecchi oltre 7 fino a 16 kw Apparecchi oltre 16 fino a 35 kw I L Da una finestra collocata su M superficie laterale N Alla luce di quanto sopra, nelle figure seguenti sono rappresentate rispettivamente la zona di rispetto di una finestra collocata su una parete frontale a quella in cui è posizionato un terminale di scarico e quella della parete stessa (nel caso non ci fossero aperture). È evidente che la quota I va rispettata anche nel primo caso (al di fuori della zona di rispetto della finestra stessa). Fig. 16: zona di rispetto di una finestra collocata su una parete frontale a quella in cui è posizionato un terminale di scarico Fig. 17: zona di rispetto di una parete frontale a quella in cui è posizionato un terminale di scarico 26

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