COSTRUZIONI CIVILI AGROALIMENTARE VARIE

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1 Numero 1/2012 Gennaio/Febbraio COSTRUZIONI CIVILI RIDUZIONE DI CO2 NEI PROGETTI FERROVIARI CODICE DEGLI APPALTI: IL REGOLAMENTO, COME VERIFICARE E VALIDARE I PROGETTI Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n 46) art.1 comma 1 DCB Milano - Contiene I.P. AGROALIMENTARE L ALIMENTAZIONE E IL FUTURO DEL PIANETA SCHEMI DI CERTIFICAZIONE ATTIVITÀ ED ENTI DI VIGILANZA VARIE IL CONSUMATORE: RUOLO E DIRITTI LA MEDIAZIONE OBBLIGATORIA QUALITÀ DEL SOFTWARE L AEROSPAZIO USA E LE NORME EUROPEE (2)

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3 Associazione Italiana Cultura Qualità FEDERAZIONE NAZIONALE Milano - via Cornalia, 19 tel fax aicqna.segreteria@aicq.it - Presidente: Vincenzo Mazzaro Vicepresidente: Marco Gentilini Assemblea: Giovanni Romano; Federica Galleano; Santo Paternò; Antonio Lanzotti; Ettore La Volpe; Franco Drusiani; Marco Gentilini; Alberto Bobbo Giunta esecutiva: Giovanni Romano; Alessandro Manzoni; Marco Gentilini; Walter Piacentini; Claudio Rosso; Santo Paternò; Ettore La Volpe; Alberto Bobbo Segretario Generale: Giacomo Casarino Segreteria Nazionale: Annalisa Rossi ASSOCIAZIONI TERRITORIALI DELLA FEDERAZIONE AICQ - Associazione Italia Centronord Milano - via M. Macchi, 42 - tel fax segreteria@aicqcn.it Presidente: Giovanni Romano AICQ - Associazione Piemontese Torino - via Genovesi, 19 - tel fax info@aicqpiemonte.it Presidente: Federica Galleano AICQ - Associazione Tosco Ligure c/o CIPAT Via dei Pilastri n 1/ Firenze Tel. e fax Presidente: Ettore La Volpe AICQ - Associazione Triveneta Mestre (VE) - Galleria Giacomuzzi, 6 tel fax info@aicqtv.net Presidente: Alberto Bobbo AICQ - Associazione Emilia Romagna Bologna - via Bassanelli, 9/11 tel fax info@aicqer.it Presidente: Andrea Minarini AICQ - Associazione Centro Insulare Roma - via di San Vito, 17 - tel fax info@aicqci.it Presidente: Marco Gentilini AICQ - Associazione Meridionale Napoli - via Giulio Cesare, tel fax segreteria@aicq-meridionale.it Presidente: Antonio Lanzotti AICQ - Associazione Sicilia Palermo - via F. Crispi 120, c/o Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo cell fax segreteria@aicqsicilia.it Presidente: Santo Paternò SETTORI TECNOLOGICI Settore Alimentare c/o Associazione Italia Centronord Presidente: Claudio Mariani Settore Autoveicoli c/o Associazione Piemontese Presidente: Federico Rivolo Settore Costruzioni Civili c/o Associazione Centro Insulare Presidente: Antonino Santonocito Settore Elettronico ed Elettrotecnico c/o Associazione Italia Centronord Presidente: Giovanni Mattana Settore Servizi per i Trasporti c/o Associazione Centro Insulare Presidente: Sergio Bini Settore Turismo c/o Associazione Piemontese Presidente: Caterina Fioritti Settore Trasporto su Rotaia c/o AICQ Nazionale Presidente: Gianfranco Saccione Settore Scuola c/o Associazione Italia Centronord Presidente: Paolo Senni Guidotti Magnani COMITATI TECNICI Comitato Ambiente c/o Associazione Italia Centronord Presidente: Antonio Scipioni Comitato Salute e Sicurezza c/o Associazione Nazionale Coordinatore: Diego Cerra Comitato Metodi Statistici c/o Associazione Nazionale Presidente: Egidio Cascini Comitato Metodologie di Assicurazione della Qualità c/o Associazione Centro Insulare Presidente: Francesco Carrozzini Comitato Normativa e Certificazione dei Sistemi Gestione Qualità c/o Associazione Nazionale Presidente: Cecilia de Palma Comitato Qualità del Software e dei servizi IT c/o Associazione Italia Centronord Presidente: Mario Cislaghi Comitato Risorse Umane e Qualità del Lavoro c/o Associazione Triveneta Presidente: Piero Dettin Comitato Aziende Benchmarking/TQM

4 2 sommario La vigilanza sulle produzioni regolamentate 22 Sandra Di Ferdinando Le camere di commercio nella certificazione regolamentata 26 Antonio Romeo editoriale Bisogno di etica, anche nelle professioni 3 Giovanni Mattana 1 Costruzioni Civili Il modello di carbon footprint applicato ai progetti ferroviari 5 Pietro Fedele La validazione dei progetti 8 Dino Bogazzi 2 Agroalimentare La dieta mediterranea e la sostenibilità 14 Franco Taccani Il futuro del pianeta parte dall alimentazione 16 Giovanni Mattana Qualità e schemi di certificazione 19 Mauro Vezil Certificazione su misura 30 Roberto Passariello Gli imballaggi per alimenti e l ambiente 32 Marco Pasqualini Varie Conoscere il consumatore e la sua storia 34 Gianni Cavinato La mediazione obbligatoria 38 Daniela Girolami I wiki e il controllo qualità del software 42 Ercole Colonese, Felice Del Mauro L aerospazio USA e le norme cogenti in Europa 2ª parte 46 Francesco Paolo Cantelli Rubriche: Qualità dal Mondo, Anfia 52 a cura della Redazione Ringraziamo tutti i collaboratori ed in modo particolare il settore Costruzioni Civili ed il suo Presidente n. 1 Edizione Nazionale AICQ Autorizzazione del Trib. di Torino n. 783 del Registro del 28/11/52 ISSN Direttore responsabile Giovanni Mattana Redazione Annalisa Rossi Segreteria di redazione AICQ - via Cornalia, Milano Tel Fax aicqna.redazione@aicq.it Comitato editoriale e di supporto Composto da: Giovanni Mattana (coordinatore), Presidente AICQ, Sergio Bini, Claudio Rosso, Pietro Fedele, Egidio Cascini, Mario Cislaghi, Cecilia de Palma, Piero Dettin, Italo Benedini. Editore Mediavalue srl Via Domenichino, Milano tel fax qualita@mediavalue.it Redazione, grafica, impaginazione e.ruzzolini@mediavalue.it Abbonamenti abbonamenti@mediavalue.it Pubblicità f.arpesani@mediavalue.it Stampa Arti Grafiche Frattini - Bernate Ticino (MI) Gli articoli di questo numero, pur ritenuti validi dagli editori per il loro contenuto, vengono pubblicati sotto la responsabilità degli Autori. In conformità a quanto previsto dal D.lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e fatti salvi i diritti dell interessato ex art. 7 del suddetto decreto, l invio di Qualità autorizza AICQ stessa al trattamento dei dati personali ai fini della spedizione di questa pubblicazione. Diritti riservati - Pubblicità inferiore 50% Distribuzione: La rivista - bimestrale - è stampata in copie a numero e ha distribuzione nazionale. Viene inviata a tutti i Soci AICQ in abbonamento postale, e ai responsabili qualità delle aziende. Spedizione in abbonamento postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Milano. Prezzi di vendita per l Italia: una copia 5,00, copia arretrata 5,00, abbonamento annuo (6 numeri) 55,00. Per l estero: una copia 10,00. Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico sul c/c bancario: IBAN IT33N X67 intestato a Mediavalue srl

5 3 Giovanni Mattana Bisogno di etica, anche nelle professioni editoriale L esigenza etica è oggi molto sentita anche nelle professioni. L etica non è solo un deterrente contro gli abusi, ma anche un insieme di regole condivise che crea equità nel mercato, che equilibra la concorrenza, che riduce il contenzioso, che garantisce il rispetto di limiti impliciti. L etica detta le regole di comportamento tipiche dei membri di una professione ed attese dai destinatari. La mancanza di etica favorisce i peggiori, inquina la concorrenza, altera il mercato. Le professioni e le associazioni di professionisti vivono di fiducia e di reputazione, entrambe facilissime da distruggere, ma lunghe da costruire o, ancora peggio, da ricostruire. Quando esse operano in competizione, il differenziale di reputazione con i concorrenti può dilatarsi enormemente. Esigenza quanto recepita? Con quali strumenti viene di fatto perseguita, nelle Associazioni, un esigenza così importante? La gran parte delle Associazioni di professionisti adotta dei codici deontologici, principalmente per proteggere la propria immagine dalle infrazioni commesse da propri iscritti, considerati devianti, cercando di scindere, in tal modo, le loro singole responsabilità dall immagine dell Associazione. Nascono subito alcuni quesiti: quanto incidono, di fatto, tali codici deontologici? quanto vengono utilizzati? quanto vengono periodicamente aggiornati ed avvicinati alle problematiche reali delle associazioni professionali? quanto sono conosciuti e soprattutto praticati e vissuti dagli iscritti? quanta formazione e dibattito, si fa sui codici? Domande che certo aprono già spazi ampi di miglioramento. Ma l etica può limitarsi a questo? L etica può essere solo difensiva? L etica della professione si basa sull adesione degli iscritti a specifici Principi/Valori che, in molte professioni, vengono individuati e stabiliti: Indipendenza ed obbiettività, Integrità, Riservatezza, Formazione ed aggiornamento professionale, Competenza. Si delinea quindi un vasto campo di attività per rendere proattiva la messa in pratica ed il miglioramento continuo dei contenuti e delle implicazioni di tali valori. Un esempio tra tanti, la comunicazione degli impegni e delle politiche per azioni di crescita professionale dei propri iscritti. L etica non può limitarsi alla sanzione di casi singoli: è invece l impegno continuo, l adesione ai valori e l immagine di tutto un gruppo nel costruire il proprio futuro e la propria reputazione etica. Che vanno poi articolati nella dimensione dell etica nella professione, cioè nei comportamenti ed adempimenti richiesti ai professionisti nei loro comportamenti correnti, coerenti con i principi ispiratori. E quindi, anche per migliorare la responsabilità di ciascuno, ad ogni livello, sono imprescindibili le: responsabilità nei confronti della propria professione Ogni professionista è chiamato ad agire in coerenza con i principi, i valori, le norme - anche non scritte - su cui si fonda la propria professione, nel rispetto dei paradigmi scientifici, metodologici e tecnici che la contraddistinguono, responsabilità nei confronti dei clienti, delle organizzazioni, delle istituzioni, del pubblico.

6 4 editoriale Si potrebbero fare molti esempi: un valutatore che non assegna peso adeguato ad un requisito cogente non rispettato, dimostra solo carenza di professionalità o anche di etica? E un consulente? Senza etica la competenza professionale è cieca. Cosa facciamo per essere etici e per diventare più etici? Se il percorso logico è corretto l etica, da statica e sanzionatoria, diventa dinamica, diventa parte del proprio piano strategico e i codici deontologici diventano codici etici. L etica diventa motore della responsabilità sociale delle Organizzazioni e delle Associazioni. L Etica è sempre stata parte dei fondamenti della qualità. L AICQ aveva partecipato nel 1988 alla Prima Conferenza Nazionale di Etica degli Affari ed aveva aderito al successivo Network di Etica degli Affari, per poi seguire la rivista di "Etica degli Affari e delle Professioni". Un appello Ora l Associazione PIU' (Professioni Intellettuali Unite) ha promosso un indagine su come le Associazioni si impegnano sul fronte etico ed ha lanciato un appello dal titolo L etica guida l uso delle competenze e regola la professione. Riportiamo integralmente l appello: Crediamo che l impegno di rispetto dell etica nella professione sia necessario e conveniente - indispensabile per assicurare equità nelle transazioni tra utenti e professionisti, e per garantire equilibrio nella concorrenza - utile agli utenti, ai professionisti meritevoli e all intera società civile per assicurare la sostenibilità del contributo professionale nell economia futura Valori /principi di riferimento - Competenza - Bagaglio di conoscenze, esperienza e abilità - Responsabilità - Assunzione delle conseguenze di proprie decisioni, azioni e omissioni - Giustizia/Equità - Riconoscimento a ciascuno di ciò che gli è dovuto - Onesta/Lealtà - Mantenimento di una condotta sincera e coerente - Rispetto - Assicurazione di liberta di scelta e sostenibilità Le Associazioni Professionali contribuiscono allo sviluppo del mercato equo e sostenibile, se: - sono rappresentative e autorevoli - sviluppano una politica associativa di riferimento per l etica professionale - promuovono la conoscenza dei principi etici presso i professionisti - informano l utenza sui criteri e i diritti da esigere - esercitano un controllo proattivo e rigoroso che l etica professionale sia applicata Ci impegniamo a perseguire e promuovere i seguenti propositi - Accrescere l attenzione delle associazioni professionali sull importanza dell etica - Informare e sensibilizzare l utenza (in accordo con le associazioni degli utenti) - Stimolare le associazioni professionali a definire la propria politica sull etica - Far sì che l assunzione d impegno a perseguire un comportamento etico sia requisito vincolante di ammissione all associazione professionale - Organizzare e proporre eventi per sviluppare la consapevolezza sul dell etica - Stimolare le associazioni a sviluppare un organismo di promozione e controllo proattivo dell etica. Finora già 32 Associazioni hanno aderito all appello. È un impegno per ricollocare l etica al suo posto nelle Associazioni, ma sappiamo quanto ne ha bisogno anche tutto il Paese!

7 Costruzioni civili 5 >> Pietro Fedele ItalFerr, past president del Settore Costruzioni Civili di Aicq Il modello di carbon footprint applicato ai progetti ferroviari Introduzione Come noto, gli impatti ambientali delle costruzioni interessano un ampio raggio di aspetti, che includono i cambiamenti climatici, l uso delle risorse naturali, la riduzione dell ozono e la produzione di rifiuti ecc. Le modalità con le quali una infrastruttura viene progettata, costruita, usata, manutenuta e infine dismessa o demolita (e riciclata), costituisce il ciclo completo delle attività di costruzione sostenibili. In questo contesto, per contribuire al contenimento delle emissioni di gas serra ed in coerenza con gli impegni assunti da FS col Ministero dell Ambiente, Italferr ha creato un proprio modello di carbon footprint attraverso il quale potrà misurare e comunicarle all esterno le proprie performance energetiche ed ambientali con la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni (e delle rimozioni) di CO2 prodotte per le attività di progettazione e realizzazione di infra- > Fig. n.1 strutture ferroviarie. Questa metodologia consente un preventivo assessment energetico delle opere da realizzare agevolando, sin dalle prime fasi di progettazione, interventi del progettista utili a modificare eventuali forme di consumo irrazionale di risorse che dovessero essere rilevate. Si realizza in questo modo anche una strategia di comunicazione aziendale trasparente, in grado di perseguire il necessario consenso e la legittimazione sociale, premesse fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi reddituali e competitivi su tutti i mercati in cui opera ed andrà ad operare Italferr. La metodologia, che poggia su criteri scientifici e si applica a tutti i progetti (Studio di fattibilità, Progetto Preliminare, Progetto Definitivo, Progetto Esecutivo e Progetto as built ), è stata certificata da un Organismo esterno (SGS) sulla base dei requisiti della norma ISO :2006. In particolare essa si ispira al principio che ridurre le emissioni di gas serra significa un minor consumo di energia e ciò comporta anche minori costi di realizzazione dell opera. Con questo metodologia Italferr vuole contribuire a: ridurre le emissioni sviluppando soluzioni a maggiore efficienza energetica, limitando l impiego di materiali alle quantità strettamente necessarie, favorendo l uso di materiali autoctoni, privilegiando il trasporto del materiale su ferro, ricorrendo ad un maggior utilizzo di materiali provenienti da scavo o da impianti di riciclo e, infine, scegliendo il tracciato della infrastruttura di trasporto maggiormente eco-compatibile tra le varie alternative (ecodesign); evitare le emissioni, prevedendo, ove possibile, l utilizzo di impianti a energia alternativa per tendere all autosufficienza; mitigare le emissioni con l inserimento in progetto di opere a verde, a parziale compensazione delle emissioni prodotte. La metodologia ha già trovato applicazione su 3 progetti UE: il Progetto Preliminare Tratta a Sud di Bari: Variante di tracciato tra Bari C. le e Bari Torre a Mare, il Progetto Definitivo Potenziamento linea Rho-Arona: tratta Rho Gallarate e il Progetto Definitivo della linea Ogliastrillo-Castelbuono. Coerentemente

8 6 Costruzioni civili prime, ingegneri, costruttori, politici i fattori di emissione dei principali materiali da costruzione, riprendendo studi precedenti riguardanti l energia inglobata. Carbon Footprint of High-Speed railway infrastructure (Pre-Study) progetto di ricerca europeo nell ambito di performance ambientale dell infrastruttura ferroviaria (UIC: Union internationale des chemins de fer ) > Fattori di emissione dei principali materiali in uso nelle costruzioni a quanto previsto dalla Norma ISO , i risultati dei calcoli eseguiti sono stati formalizzati nei due Report di sintesi, disponibili in allegato. Il seguente indirizzo di internet extoid=cbe1c vgnvcm f90aRCRD contiene i Report relative a queste prime applicazioni della metodologia. Anche a livello internazionale si cominciano a sviluppare queste analisi durante la progettazione delle infrastrutture. Si riportano stero delle strade e porti dello stato di Victoria a capire come le sue attività di costruzione hanno impatto sull ambiente e di sviluppare delle strategie mirate a ridurre il suo Carbon Footprint. Life Cycle Assessment: Adopting and adapting overseas LCA data and methodologies for building materials in New Zealand La ricerca e la pubblicazione da parte dell Università Victoria di Wellington si è posta come obiettivo quello di mettere a disposizione dei produttori di materie gli esempi più interessanti: Life-cycle Environmental Inventory of Categorie di emissioni (e di rimozioni) passenger transportation in the United States L Università di Berkeley ha pubblicato uno studio che mette a confronto le cat. 1 emissioni prodotte per lo sviluppo del progetto (sia negli uffici che per eseguire indagini e i rilievi) emissioni di gas serra causate negli Usa da 11 diversi mezzi trasporto nel loro intero ciclo vitale. Sono stati sviluppati modelli di Life Cycle Assessment (L.C.A.) che hanno permesso cat. 2 emissioni originate dall impiego dei materiali da costruzione e dei prefabbricati cat. 3 emissioni originate dal trasporto dei materiali, di cui alla cat.2 di quantificare l'energia consumata e le emissioni originate dal trasporto passeggeri su auto, bus, ferrovie e metropolitane, cat. 4 emissioni originate dalle lavorazioni svolte in cantiere aerei nel territorio americano. Calculating the carbon footprint of road construction La realizzazione della Mickleham Road Duplication (di 2,4 km a 4 corsie) è stata utilizzata come progetto pilota cat. 5 emissioni originate dalle installazioni e dalla gestione degli impianti di cantiere (cat. 6) rimozioni per l introduzione in progetto di opere a verde per calcolare il Carbon Footprint di un progetto di costruzione di una strada tipica, al fine di aiutare il Mini- Obiettivo della metodologia L obiettivo è di innescare meccanismi virtuosi per ridurre le emissioni che si producono con la realizzazione dell infrastruttura. I progettisti, attraverso questa metodologia, possono utilizzare uno strumento innovativo che permette scegliere, sotto il profilo ambientale, le possibili alternative progettuali, quantificando anche le emissioni che potranno essere evitate, nonché quelle che, per effetto delle scelte ritenute più corrette, potranno essere ridotte. Grazie a queste innovative valutazioni, sarà più facile far accettare le nuove infrastrutture e pertanto ridurre i tempi di approvazione dei progetti da parte degli organismi territoriali preposti. Sorgenti (e assorbitori) attrezzature, impianti vari, uso di carta e di mezzi di trasporto, office automation macchinari e impianti utilizzati per la realizzazione dei materiali presso i siti di produzione (fabbrica, cava, ecc) mezzi per il trasporto dei materiali dai siti produttivi fino al cantiere (autocarri, locomotori, ecc) macchinari, impianti e mezzi d opera utilizzati in cantiere per le lavorazioni e la costruzione della infrastruttura impianti fissi e installazioni mobili impiegate nei cantieri nuovi filari o appezzamenti arboreoarbustivi previsti negli interventi di riambientalizzazione e siszione a verde

9 Il modello di carbon footprint applicato ai progetti ferroviari 7 Descrizione della metodologia La metodologia è stata sviluppata prendendo a riferimento la norma UNI ISO :2006; questa prevede l applicazione di criteri, riconosciuti dalla comunità scientifica, che permettono di quantificare e rendicontare i GHG in modo affidabile e condiviso a livello internazionale. L applicazione di questa norma porta alla predisposizione di un inventario 1 delle emissioni di GHG (e, con i medesimi criteri, delle riduzioni di GHG) attraverso il quale si potrà determinare l impronta climatica di una infrastruttura ferroviaria, ossia sarà possibile calcolare la quantità di gas ad effetto serra prodotta a seguito della realizzazione della stessa; sulla base di questi dati sarà anche possibile ricavare indicazioni utili per la predisposizione di un sis di monitoraggio delle emissioni di GHG (nonché delle rimozioni) ed, a seguire, di un sis di rendicontazione delle stesse. Nella figura è riportato l ambito di applicazione della metodologia. Individuazione delle sorgenti (e degli assorbitori) Come prima fase sono state determinate le tipologie di emissioni e di rimozioni di CO2. Ovvero sono state identificate le sorgenti (producono emissioni) e gli assorbitori (neutralizzano le emissio - ni) 2. A queste sei categorie che classificano le emissioni è stata aggiunta una settima a cui sono associate le emissioni di CO2 evitate, ossia quelle che in conseguenza delle installazioni di impianti utilizzano energia prodotta da fonti rinnovabili. I risultati derivanti dall applicazione della metodologia Nel grafico seguente in evidenza i Fattori di emissione dei materiali maggiormente utilizzati nelle costruzioni. Si osserva come la CO2 emessa unitariamente (per tonnellata di materiale) per la > Emissioni CO2 suddivise per categorie produzione dell acciaio e del cemento è di gran lunga maggiore di quella emessa unitariamente per la produzione degli altri principali materiali da costruzione. Da ciò emerge l importanza sia di un più equilibrato dimensionamento delle strutture che compongono l opera, che delle più appropriate soluzioni tipologiche che il progettista ha il compito di individuate. In pratica, per il conseguimento di più efficaci risultati in termini di emissioni, tutti i materiali impiegati (acciaio e cemento in modo particolare) dovranno essere utilizzati nella qualità e nella quantità strettamente necessaria a soddisfare l esigenza del loro specifico impiego in base a quanto definito dai requisiti prestazionali. In particolare questi benefici si possono ottenere 1. dando priorità alle categorie di sorgenti (o di assorbitori): ossia le emissioni originate dallo sviluppo del progetto, o dalla produzione dei materiali, dal trasporto, dalle lavorazioni, dalle installazioni di cantiere; le rimozione originata dalle opere a verde; la CO2 evitata da fonti di energia rinnovabile; 2. dando priorità al luogo di produzione delle emissioni (o delle rimozioni): ossia separando le emissioni (le rimozioni) prodotte dalle lavorazioni svolte presso il cantiere di costruzione dell opera rispetto a quelle prodotte in luoghi diversi (negli stabilimenti, nelle cave, nelle cementerie, altro); 3. distinguendo le emissioni dovute ai trasporti dei materiali, da quelle dovute alla produzione degli stessi o da quelle dovute alle lavorazioni; Di seguito sono riportati i dati riferiti alle emissioni relativa ad una infrastruttura ferroviaria dove sono messi a confronto le emissioni originate per la produzione dei materiali impiegati nella costruzione dell opera, quelle per il trasporto dei materiali, quelle generate dalle macchine operatrici in cantiere, quelle prodotte dalle installazioni fisse di cantiere e, infine, quelle prodotte durante la fase di sviluppo del progetto. Il Sis di Gestione e la metodologia L applicazione della metodologia si basa sull applicazione di un sis basato sui requisiti della ISO , che ha come obiettivo il corretto utilizzo e aggiornamento dei dati, delle informazioni e delle registrazioni in modo da garantire l affidabilità e riproducibilità dei calcoli nel tempo. L analisi evidenzia come gran parte delle emissioni prodotte dalla realizzazione dell opera sono riconducibili alla produzione dei materiali (pari all 81% delle emissioni totali). Le emissioni originate dalle attività lavorative di cantiere e dai trasporti dei materiali sono di entità molto inferiore rispetto alle precedenti: le lavorazioni incidono per il 13%, i trasporti contribuiscono solamente per il 5% delle emissioni totali. NOTE 1 Inventario di GHG : è la raccolta dei dati relativi alle emissioni (o alle rimozioni) di GHG previste per lo specifico progetto 2 Sorgente (o assorbitore ) di GHG: unità fisica o il processo che rilascia (o rimuove) GHG in atmosfera.

10 8 Costruzioni civili >> Dino Bogazzi Past President del Settore Costruzioni Civili di AICQ Nel nuovo regolamento del codice degli appalti La validazione dei progetti La verifica e la validazione del progetto La verifica e la successiva validazione della progettazione (o del progetto) sono una fase obbligatoria dell iter di realizzazione delle opere pubbliche Sono per legge una delle responsabilità del RUP della stazione appaltante, che deve affidare la attività di verifica della progettazione a soggetti, interni o esterni alla stessa Pubblica mministrazione, dotati di adeguata competenza tecnica e qualificazione e successivamente con la validazione deve formalizzare l esito delle verifiche. Il DLgs 163/2006 (Codice Contratti Pubblici), i suoi allegati e il DPR 207/2010 (regolamento generale del DLgs 163/2006) prevedono requisiti specifici per chi si candida a svolgere l attività di verifica della progettazione Con la pubblicazione del DPR 207/2010 assume forma definita un istituto (la verifica/validazione) introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento nel 1994; il regime transitorio terminerà nel 2014, venti anni dopo il provvedimento iniziale del legislatore. Un po di storia Il legislatore del dopo tangentopoli ritiene che la causa principale della lievitazione dei costi e dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche sia in molti casi riconducibile a carenze della progettazione posta a base di gara. Di conseguenza: Afferma la centralità della progettazione, definendone meglio i livelli (preliminare, definitivo, esecutivo) e i loro contenuti tecnici minimi Introduce nell ordinamento l obbligo ad una verifica indipendente della progettazione da porre a base di gara, e prevede fra le verifiche anche la effettiva cantierabilità del progetto Legge Merloni (Legge 109/1994) ART Garanzie e coperture assicurative 6. Prima di iniziare le procedure per l affidamento dei lavori, le stazioni appaltanti devono verificare, nei termini e con le modalità stabiliti dal regolamento, la rispondenza degli elaborati progettuali ai documenti di cui all articolo 16, commi 1 e 2, e la loro conformità alla normativa vigente. Tale verifica può essere effettuata da organismi di controllo accreditati ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN o dagli uffici tecnici delle predette stazioni appaltanti Regolamento generale della Legge Merloni (DPR 554/1999) SEZIONE QUINTA: Verifiche e validazione dei progetti, acquisizione dei pareri e approvazione dei progetti Art. 46. Verifica del progetto preliminare Art. 47. Validazione del progetto Art. 48. Modalità delle verifiche e della validazione Art. 49. Acquisizione dei pareri e approvazione dei progetti 2002 e 2005 modifiche sostanziali della Legge 109/1994 -Legge 166/2002 e Legge 62/ Art. 30 Garanzie e coperture assicurative 6. Prima di iniziare le procedure per l affidamento dei lavori, le stazioni appaltanti devono verificare, nei termini e con le modalità stabiliti dal regolamento, la rispondenza degli elaborati progettuali ai documenti di cui all articolo 16, commi 1 e 2, e la loro conformità alla normativa vigente. Gli oneri derivanti dall accertamento della rispondenza agli elaborati progettuali sono ricompresi nelle risorse stanziate per la realizzazione delle opere. Con apposito regolamento, adottato ai sensi dell articolo 3, il Governo regola le modalità di verifica dei progetti, attenendosi ai seguenti criteri: a) per i lavori di importo superiore a 20 milioni di euro, la verifica deve essere effettuata da organismi di controllo accreditati ai sensi del della nor-

11 La validazione dei progetti 9 ma europea Uni Cei En 45004; spetto dei principi di non discrimina- 190/2002, legge obiettivo) b)per i lavori di importo inferiore a 20 milioni di euro, la verifica può essere effettuata dagli uffici tecnici delle predette stazioni appaltanti ove il progetto sia stato redatto da progettisti esterni o le stesse stazioni appal- zione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza. Serve un nuovo regolamento, i contenuti del DPR 554/99 sono considerati inadeguati Legge obiettivo (Dlgs Art. 2-bis. Progettazione 1. Ai progetti delle infrastrutture si applicano le norme di cui all'allegato tecnico. Le predette norme sono vincolanti per le Amministrazioni dello Stato, per gli enti pubblici nazionali tanti dispongano di un sis inter- 190/2002 di attuazione Legge ed i loro concessionari. no di controllo di qualità, ovvero da 443/2001) (omissis) altri soggetti autorizzati secondo i Art. 1 Definizioni ALLEGATO TECNICO (previsto dall'art. criteri stabiliti dal regolamento; 6. Per quanto non previsto dalla legge 2-bis, comma 1) c) in ogni caso, il soggetto che effettua 21 dicembre 2001, n. 443, dal pre- Sezione IV - VALIDAZIONE DEI PRO- la verifica del progetto deve essere sente decreto legislativo e dai regola- GETTI munito di una polizza indennitaria menti di cui all'articolo 15, alle ope- Art Finalità della verifica. civile per danni a terzi per i rischi re di cui al comma 1 si applicano le Art Verifica attraverso strutture derivanti dallo svolgimento dell atti- disposizioni di cui alla legge 11 feb- tecniche dell'amministrazione. vità di propria competenza. braio 1994, n. 109, e successive mo- Art Verifica attraverso strutture 6-bis. Sino alla data di entrata in vigo- dificazioni e relativi regolamenti e, tecniche esterne all'amministrazione. re del regolamento di cui al comma 6, per i soggetti di cui al comma 5, le Art Disposizioni generali. la verifica può essere effettuata dagli leggi regionali regolanti la materia. Art Requisiti per la partecipazione uffici tecnici delle stazioni appaltanti Il regolamento per la verifica alle gare per l'affidamento delle attività o dagli organismi di controllo di cui al- del progetto sembra pronto di verifica. la lettera a) del medesimo comma. Gli Vengono presentate due bozze, una Art Procedure di gara. incarichi di verifica di ammontare in- per i settori ordinari e una per le opere Art Principi generali delle verifi- feriore alla soglia comunitaria possono strategiche che ai fini della validazione. essere affidati a soggetti scelti nel ri- Dlgs 189/2005 (modifiche al Dlgs Art Estensione del controllo e mo- > fig.2

12 10 Costruzioni civili menti della verifica. Articolo 56 - Responsabilità quello definitivo redatti a cura della Art Le modalità di validazione. Art La responsabilità. Art Le garanzie Dlgs 163/2006 (Codice Contratti Pubblici - CCP) In di verifica/validazione, il CCP Articolo 57 - Garanzie Articolo 58 - Conferenza dei servizi Articolo 59 - Acquisizione dei pareri e conclusione delle attività di verifica l 8 giugno 2014 finirà il transitorio previsto dal DPR 207/2010 stazione appaltante hanno luogo prima dell'inizio delle procedure di affidamento, e la verifica dei progetti redatti dall'offerente hanno luogo prima dell'inizio dell'esecuzione dei lavori. si allinea alla legislazione preesistente, che riprende integralmente: Opere nei settori ordinari (ex Legge Merloni): Il quadro normativo attuale è oggi completo Opere nei settori ordinari (ex Legge 3. Al fine di accertare l'unità progettuale, il responsabile del procedimento, nei modi disciplinati dal regolamento, prima dell'approvazione del pro- Gli articoli 30 comma 6 e 6 bis sono Merloni): Art. 112 del CCP più arti- getto e in contraddittorio con il pro- ripresi nell articolo 112 e (per la ge- coli del DPR 207/2010 gettista, verifica la conformità del stione del transitorio) nell articolo Settore delle infrastrutture strategi- progetto esecutivo o definitivo rispet- 253 sub 20 del CCP che e insediamenti produttivi (ex tivamente, al progetto definitivo o Infrastrutture strategiche e insedia- Legge obiettivo): Art. 164 del CCP preliminare. Al contraddittorio parte- menti produttivi (ex Legge obiettivo): più articoli dell allegato XXI al cipa anche il progettista autore del L articolo 2-bis è ripreso dall Art. CCP progetto posto a base della gara, che 164 del CCP L allegato tecnico è integralmente ripreso nell allegato XXI - allegato tec- Confronto fra i due settori Modalità operative e contenuti tecnici si esprime in ordine a tale conformità. 4. Gli oneri derivanti dall'accertamento nico di cui all art. 164 del CCP della verifica e della successiva valida- della rispondenza agli elaborati pro- Seguita a mancare il regolamento per zione del progetto sono sostanzialmen- gettuali sono ricompresi nelle risorse la validazione delle opere nei settori te identici nei due settori, quindi per stanziate per la realizzazione delle ordinari, rinviato al Regolamento Ge- inquadrare il problema basta analizza- opere. nerale re le opere nei settori ordinari. 4-bis. Il soggetto incaricato dell atti DPR 207/2010 (Regolamen- I soggetti giuridici che possono effet- vità di verifica deve essere munito, to generale del CCP) tuare la verifica della progettazione, i dalla data di accettazione dell incari- TITOLO II - PROGETTAZIONE E VERI- requisiti di qualificazione degli stessi e co, di una polizza di responsabilità FICA DEL PROGETTO - CAPO II - Ve- il livello di responsabilità variano inve- civile professionale, estesa al danno rifica del progetto ce nei due settori, debbono pertanto all opera, dovuta ad errori od omis- Articolo 44 - Ambito di applicazione essere analizzati separatamente. sioni nello svolgimento dell attività delle disposizioni in materia di verifica del progetto Articolo 45 - Finalità della verifica Requisiti di qualificazione Dlgs 163/2006 art. 112 di verifica, avente le caratteristiche indicate nel regolamento. Il premio relativo a tale copertura assicurativa, Articolo 46 - Accreditamento Art Verifica della progettazione per i soggetti interni alla stazione ap- Articolo 47 - Verifica attraverso struttu- prima dell'inizio dei lavori paltante, è a carico per intero del- re tecniche della stazione appaltante 1. Nei contratti relativi a lavori, le sta- l amministrazione di appartenenza Articolo 48 - Verifica attraverso struttu- zioni appaltanti verificano, nei termi- ed è ricompreso all interno del qua- re tecniche esterne alla stazione appal- ni e con le modalità stabiliti nel re- dro economico; l amministrazione di tante golamento, la rispondenza degli ela- appartenenza vi deve obbligatoria- Articolo 49 - Disposizioni generali ri- borati progettuali ai documenti di cui mente provvedere entro la data di guardanti l'attività di verifica all'articolo 93, commi 1 e 2, e la lo- validazione del progetto. Il premio è Articolo 50 - Requisiti per la partecipa- ro conformità alla normativa vigente. a carico del soggetto affidatario, qua- zione alle gare 2.Nei contratti aventi ad oggetto la sola lora questi sia soggetto esterno. Articolo 51 - Procedure di affidamento esecuzione dei lavori, la verifica di 5. Con il regolamento sono disciplinate Articolo 52 - Criteri generali della veri- cui al comma 1 ha luogo prima del- le modalità di verifica dei progetti, fica l'inizio delle procedure di affidamen- attenendosi ai seguenti criteri: Articolo 53 - Verifica della documenta- to. Nei contratti aventi ad oggetto l'e- a) per i lavori di importo pari o supe- zione secuzione e la progettazione esecuti- riore a 20 milioni di euro, la verifica Articolo 54 - Estensione del controllo e va, ovvero l'esecuzione e la progetta- deve essere effettuata da organismi momenti della verifica zione definitiva ed esecutiva, la veri- di controllo accreditati ai sensi della Articolo 55 - Validazione fica del progetto preliminare e di norma europea UNI CEI EN ISO/IEC

13 La validazione dei progetti ; b) per i lavori di importo inferiore a 20 milioni di euro, la verifica può essere effettuata dagli uffici tecnici delle stazioni appaltanti ove il progetto sia stato redatto da progettisti esterni o le stesse stazioni appaltanti dispon- Il DPR 207/2010 nei settori ordinari Art Disposizioni generali riguardanti l attività di verifica 1. Il responsabile del procedimento può utilizzare, come criterio o base di riferimento, per la stima del corrispettivo delle attività di verifica del pro- La verifica del progetto Valore economico dell affidamento esterno Il compenso per le attività di supporto al responsabile del procedimento viene calcolato prendendo come base il 25% dell'importo delle competenze relative gano di un sis interno di con- getto, quanto previsto dalla Tabella all'intero incarico di progettazione e trollo di qualità, ovvero da altri sog- B6 del decreto del Ministero della direzione lavori per l'opera in questio- getti autorizzati secondo i criteri sta- giustizia del 4 aprile 2001 e suoi ag- ne ed applicando l aliquota percentua- biliti dal regolamento; giornamenti. le stabilita per ciascuna singola presta- 6. Il regolamento disciplina modalità 2. L attività di verifica della progettazio- zione. La tabella B6 stabilisce che, per semplificate di verifica dei progetti ne, con esclusione dell attività di ve- l'attività di supporto alla validazione eventualmente richiesti nei contratti rifica relativa ai livelli di progettazio- del progetto, l'aliquota da applicare relativi a servizi e forniture, nel ri- ne verificati internamente, qualora corrisponde al 30%. spetto dei commi che precedono, in sia affidata a soggetti esterni alla sta- Ne consegue che il costo di affidamen- quanto compatibili. zione appaltante, è affidata unitaria- to della prestazione di validazione è DPR 207/2010 art. 45 la verifica mente. dato da: 25% x (onorario progettazione Art Finalità della verifica 3. Il responsabile del procedimento in- e direzione lavori) x 30%. 1. Ai sensi di quanto disposto dall'arti- dividua, nella lettera di incarico, nel Questo equivale a dire che l attività di colo 93, comma 6, del codice la ve- caso di verifica ai sensi dell articolo verifica/validazione del progetto è va- rifica è finalizzata ad accertare la 47 (Verifica attraverso strutture tecni- lutata dalle tariffe professionali nel conformità della soluzione proget- che della stazione appaltante), e ne- 7,5% del valore complessivo della pro- tuale prescelta alle specifiche dispo- gli atti di gara, nel caso di verifica ai gettazione e direzione lavori. sizioni funzionali, prestazionali, nor- sensi dell articolo 48 (Verifica attra- Ipotizzando un contratto per la costru- mative e tecniche contenute nello verso strutture tecniche esterne alla zione di strade del valore di 10 milioni studio di fattibilità, nel documento stazione appaltante), le modalità di di euro, ad esso corrisponderebbe, preliminare alla progettazione ovve- verifica degli elaborati che compon- sempre dalle tariffe professionali, un ro negli elaborati progettuali dei li- gono la progettazione, secondo onorario per progettazione e direzione velli già approvati. quanto previsto agli articoli 52 (Cri- lavori pari a circa il 2,65% del valore 2. La verifica, sulla base dei criteri indi- teri generali della verifica) e 53 (Veri- dell opera: in questo caso l incidenza cati nell'articolo 52, accerta in parti- fica della documentazione), e forni- economica delle attività di verifica/vali- colare: sce al soggetto incaricato dell attività dazione equivarrebbe allo 0,2% del va- a) la completezza della progettazio- di verifica lo studio di fattibilità e il lore dell opera (circa euro). ne; documento preliminare alla progetta- Art Criteri generali della verifica b) la coerenza e completezza del zione, nonché il disciplinare di inca- 1. Le verifiche sono condotte sulla do- quadro economico in tutti i suoi rico della progettazione. cumentazione progettuale per cia- aspetti; 4. la verifica del progetto scuna fase, in relazione al livello di c) l'appaltabilità della soluzione pro- 5. valore economico dell affidamento progettazione, con riferimento ai se- gettuale prescelta; esterno guenti aspetti del controllo: d) i presupposti per la durabilità del- 6. Le stazioni appaltanti possono proce- a) affidabilità; l'opera nel tempo; dere all individuazione del soggetto b) completezza ed adeguatezza; e) la minimizzazione dei rischi di in- incaricato dell attività di verifica, con c) leggibilità, coerenza e ripercorribi- troduzione di varianti e di contenzio- le procedure di cui agli articoli 50 e lità; so; 51, anche per una pluralità di pro- d)compatibilità; f) la possibilità di ultimazione dell'o- gettazioni analoghe, stimando com- Art Verifica della documentazione pera entro i termini previsti; plessivamente il corrispettivo dei sin- 1.La verifica da parte del soggetto pre- g) la sicurezza delle maestranze e goli incarichi nel rispetto di quanto posto al controllo è effettuata sui do- degli utilizzatori; previsto al comma 1, primo periodo. cumenti progettuali previsti dalla h) l'adeguatezza dei prezzi unitari 7. Il soggetto incaricato dell'attività di parte II, titolo II, capo I, per ciascun utilizzati; verifica è munito di adeguata polizza livello della progettazione. i) la manutenibilità delle opere, ove assicurativa ai sensi di quanto previ- 2. Con riferimento agli aspetti del con- richiesto. sto all'articolo 57 trollo sopra citati si deve:

14 12 Costruzioni civili Art Estensione del controllo e momenti della verifica 1. Le verifiche devono essere effettuate su tutti i livelli di progettazione e contestualmente allo sviluppo degli stessi; il responsabile del procedimento pianifica l attività di verifica in funzione del piano di sviluppo della progettazione, degli adempimenti di approvazione, autorizzazione ed affidamento. 2. Le verifiche, come indicate agli articoli 52 e 53, devono essere adeguate al livello progettuale in esame e costituiscono la base di riferimento; il loro livello può essere comunque semplificato o integrato dalla stazione appaltante in relazione alla natura e alla complessità dell opera. 3. In presenza di elevata ripetitività di elementi progettuali o di esistenza di casi analoghi già oggetto di verifica, di cui si ha evidenza oggettiva, possono essere adottati, a seconda dei casi, metodi di controllo a campione o a comparazione. 4. Nel caso di verifiche precedentemente espletate, l attività di controllo successiva può essere svolta sulle parti costituenti modifica o integrazione della documentazione progettuale già esaminata. 5. Le strutture tecniche o gli Organismi di ispezione incaricati della verifica, possono supportare il responsabile del procedimento anche nell attività di verifica delle offerte anomale in sede di gara e delle perizie di variante in corso d opera. 6. Lo svolgimento dell attività di verifica deve essere documentato attraverso la redazione di appositi verbali, in contraddittorio con il progettista, e rapporti del soggetto preposto alla verifica. 7. Il rapporto conclusivo del soggetto preposto alla verifica riporta le risultanze dell attività svolta e accerta l avvenuta attestazione, di cui all articolo 106, comma 1. Art Disposizioni preliminari per gli appalti e le concessioni di lavori pubblici > tabella B6 - onorario relativo alle attività di supporto al responsabile del procedimento 1. L'avvio delle procedure di scelta del direttore dei lavori. contraente presuppone l'avvenuta Art La validazione validazione del progetto di cui all'articolo 55, previa acquisizione da base di gara è l atto formale che ri- 1. La validazione del progetto posto a parte del responsabile del procedimento dell'attestazione del direttore dazione è sottoscritta dal responsabiporta gli esiti delle verifiche. La vali- dei lavori in merito: le del procedimento e fa preciso riferimento al rapporto conclusivo, di a) alla accessibilità delle aree e degli immobili interessati dai lavori secondo le indicazioni risultanti da- soggetto preposto alla verifica ed alle cui all articolo 54, comma 7, del gli elaborati progettuali; eventuali controdeduzioni del progettista. b) alla assenza di impedimenti sopravvenuti rispetto agli accertamenti effettuati prima dell'appro- del procedimento rispetto agli esiti 2. In caso di dissenso del responsabile vazione del progetto; delle verifiche effettuate, l atto formale di validazione o mancata vali- c) alla conseguente realizzabilità del progetto anche in relazione al terreno, al tracciamento, al sottosuo- oltre a quanto previsto al comma 1, dazione del progetto deve contenere, lo ed a quanto altro occorre per specifiche motivazioni. In merito la l'esecuzione dei lavori. stazione appaltante assume le necessarie decisioni secondo quanto pre- Tale attestazione e' rilasciata dal responsabile del procedimento nel caso visto nel proprio ordinamento. in cui non sia stato ancora nominato il 3.Il bando e la lettera di invito per l af- > Fig.3

15 La validazione dei progetti 13 > fig.4 - Iter procedurale della valutazione fidamento dei lavori devono contenere gli estremi dell avvenuta validazione del progetto posto a base di gara. Art. 59 Acquisizione dei pareri e conclusione delle attività di verifica 1. Il responsabile del procedimento, acquisiti i pareri di cui all articolo 58, comma 1, nonché, ove previsto, il parere del proprio organo consultivo, conclude le attività di verifica relative al livello di progettazione da porre a base di gara con l atto formale di validazione di cui all articolo Avvenuta la validazione del progetto posto a base di gara, ciascuna stazione appaltante, secondo le modalità e le procedure stabilite dal proprio ordinamento, avvia la fase dell affidamento dei lavori. la verifica/validazione del progetto in funzione del tipo di progetto a base di gara La verifica/validazione del progetto in funzione del tipo di progetto a base di gara, fig.3 Iter procedurale della validazione Dal punto di vista dell iter procedurale, è ormai consolidato il fatto che: La struttura tecnica (dell amministrazione o esterna) deve redigere e firmare un rapporto finale che attesta l esito della verifica; tale rapporto deve essere sottoscritto sia dal responsabile del gruppo di verifica che dai singoli ispettori Il Responsabile del Procedimento, sulla base del verbale di verifica, dopo contraddittorio con il progettista in presenza della struttura tecnica che ha effettuato la verifica e del direttore lavori (ove già nominato), deve sottoscrivere un atto formale (definito di validazione) che riporta gli esiti delle verifiche effettuate La responsabilità per il mancato rilievo di errori od omissioni del progetto validato è del soggetto incaricato delle attività di verifica, e non del RUP (salvo il caso in cui la verifica sia fatta dallo stesso RUP); A fronte di tale responsabilità è previsto l obbligo di polizze di responsabilità civile professionale, estesa al danno dell opera, dovuta ad errori od omissioni nello svolgimento dell attività di competenza; quando la verifica è svolta da strutture dell amministrazione, il premio della copertura assicurativa (comunque obbligatorio) è a carico dell amministrazione stessa I contenuti tecnici della verifica del progetto, includendo il controllo della completezza rispetto al livello di progettazione esaminato, variano con il livello stesso È necessario lasciare traccia formalizzata dell iter di verifica del progetto e del successivo verbale di validazione La seconda parte sul sito aicq: aicqna.com/redazione/qualita/ continua da pagina 15 zare carta e sacchetti; riutilizzare il più possibile gli avanzi di cucina; non acquistare prodotti con imballaggi eccessivi, non buttare tutto ciò che potrebbe essere riutilizzato da noi o da altri vicini a noi. In conclusione sono molte le scelte corrette che ciascuno di noi può fare per contribuire a migliorare il nostro futuro e quello del pianeta. Scelte comportamentali che possono essere fatte in diverse occasioni e in diversi modi ( a volte con effetti anche immediati tenendo presente che il nostro futuro comincia domani): in casa, negli acquisti, nell alimentazione, nella vita, nel ridurre gli sprechi, nel gestire i rifiuti, con l istruzione e con l educazione. Scelte e comportamenti che devono essere stimolati da un adeguato livello di conoscenze e il cui valore è proporzionato al livello di diffusione raggiunto. Da qui l idea di creare un documento che illustri almeno le principali scelte possibili con le relative motivazioni, un documento condiviso, accessibile a tutti e opportunamente diffuso. L AICQ non poteva mancare a questo impegno e per questo ha creato un gruppo di lavoro con questi obiettivi, che ha suscitato l interesse di diversi Comitati, Settori e Territoriali. E non avrebbe potuto essere visto che fra i principali obiettivi dell Associazione è quello della diffusione della cultura della qualità in tutti i campi. Ricordando ancora che individui sensibilizzati ai problemi della qualità anche sotto il profila personale, meglio possono contribuire allo sviluppo di progetti anche più importanti di organizzazioni e organismi

16 14 Agroalimentare >> Franco Taccani past president settore Agroalimentare AICQ La dieta mediterranea e la sostenibilità Èla prima volta che mi capita di sviluppare il della qualità dei comportamenti personali riferiti ai singoli individui piuttosto che alle organizzazioni, ma forse è il momento visto l evolversi delle situazioni di criticità della nostra società. D altra parte giova a tutti, organismi e organizzazioni poter contare su personale sensibilizzato ed educato a scelte comportamentali indirizzate alla qualità della vita e al loro impatto sull ambiente e la propria salute. Diversi segnali oggi indicano che per il nostro pianeta o la nostra società vi sono serie difficoltà al soddisfacimento delle nostre attuali esigenze senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie. O se vogliamo, risulta oggi difficile pensare al miglioramento della nostra qualità della vita senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto dai quali essa dipende. In sostanza stiamo inquinando o sfruttando le riserve del pianeta più di quanto queste possano sopportare. I problemi di inquinamento, sprechi, rifiuti e disponibilità di energie sono più o meno percepiti da tutti anche se non sempre siamo in grado di valutarne la giusta portata. Governi e organizzazioni stanno affrontando le problematiche con programmi anche di ampio respiro. Ma al di la dei grandi progetti, di fronte ai problemi che riguardano lo sviluppo sostenibile o il rischio che le risorse disponibili non risultino più sufficienti a soddisfare il crescente aumento delle esigenze, l individuo, l uomo della strada, il singolo, raramente si sente coinvolto in prima persona. Spesso si rileva una diffusa sensazione di impotenza o di rassegnazione. Resta forse la speranza che qualcuno faccia qualcosa, che da parte di qualcuno vengano prese le decisioni giuste e necessarie. Infatti viene spontaneo domandarsi cosa può fare il singolo individuo; quale contributo può dare per risolvere problemi così gravi.. Eppure il nostro futuro e il futuro del pianeta, dipendono anche da tante nostre piccole scelte quotidiane. Dobbiamo imparare a identificare le scelte corrette e abituarci a metterle in atto costantemente. Il contributo di ciascuno di noi può sembrare poca cosa rispetto ai problemi da affrontare, ma se pensiamo che ciascuno di noi fa parte di una tribù di sette miliardi di individui, possiamo capire come la poca cosa possa diventare enorme e determinante! Allora possiamo dire che anche dalla correttezza delle nostre scelte dipende la qualità del nostro futuro. Ma la correttezza delle nostre scelte dipende anche dalle informazioni e dalle conoscenze di cui disponiamo. Per poter fare scelte corrette ci sono di- verse cose che dobbiamo sapere Da qui la necessità di una capillare diffusione delle informazioni. Conoscere per fare scelte consapevoli, diffondere per moltiplicare il valore delle scelte. Dobbiamo ricordare che molte situazioni critiche si sono venute a creare anche in funzione di nostri particolari stili di vita e di nostre scelte diciamo inconsapevoli. Per stimolare comportamenti corretti è necessario capire sia le condizioni generali che si sono venute a creare attorno a noi, sia le conseguenze specifiche di determinati atteggiamenti. Può essere utile avere qualche idea del mondo che ci circonda: sapere ad esempio che 1,2 miliardi di persone vivono con meno di 1 dollaro al giorno ci può dare una misura delle criticità di certe aree o settori. Sapere che il 20% della popolazione mondiale consuma l 80% delle risorse, ci da una indicazione della distribuzione di tali risorse e delle tensioni che ne potrebbero derivare. Il fatto che il 50% della popolazione mondiale viva in città, ci da una idea delle elevate concentrazioni raggiunte con i moderni stili di vita. È necessario anche capire certe contraddizioni che si sono venute a creare anche in funzione delle abitudini alimentari di determinati strati o gruppi di popolazioni

17 La dieta mediterranea e la sostenibilità 15 È sicuramente importante sapere che al peso corporeo e per la riduzione della in- Infatti la nostra salute non dipende solo mondo si realizzano produzioni agricole che sarebbero sufficienti per 12 miliardi di persone, siamo in sette miliardi eppure c è gente che muore di fame perché ca. 3 miliardi di animali consumano ca. la metà della produzione agricola cidenza di svariate malattie, è stata confermata da diversi studi internazionali. Ne è una riprova tra l altro il fatto che recentemente è stata riconosciuta come PA- TRIMONIO CULTURALE DELL UNESCO. La conferma del legame alimentazione - dal tipo di alimentazione, altri fattori possono avere effetti benefici per la nostra salute. Fra questi assumono una notevole importanza il movimento e l attività fisica in genere come camminare, correre, nuotare, ballare, fare sport, ecc.. mondiale. salute è stata data dal fatto che dove vie- È assodato il fatto che oltre al fumo e alla È risaputo che nei paesi ricchi sempre più ne abbandonata questa dieta, si è riscon- cattiva alimentazione, la sedentarietà è una ci si ammala e si muore per scorretta ed trato un aumento delle persone in so- delle maggiori cause di incidenza delle eccessiva alimentazione; mentre ne pae- prappeso con un aumento della inciden- malattie cardiovascolari, ne viene di con- si poveri sempre più si muore di fame. za delle conseguenti malattie. seguenza l esigenza di considerare l atti- Se prendiamo atto che il 33% delle emis- Ma il vantaggio della adozione di una Die- vità fisica come complemento di una cor- sioni è dovuto alla produzione agricola ta Mediterranea, non si limita alla salute retta alimentazione per la salute della per- e che ad esempio, la produzione di 1 Kg dell individuo. sona. di carne richiede 5 Kg di cereali e circa Ulteriori studi, infatti, valutando il ciclo Molti studi e sperimentazioni propongo litri di acqua, possiamo capire di vita di ogni alimento, hanno messo in no l esercizio fisico e l attività motoria co- come i modelli di consumo alimentare evidenza che gli impatti ambientali do- me prevenzione e cura per la riduzione possano influire oltre che sulla salute an- vuti alla produzione di frutta e verdura, dell incidenza di varie malattie che van- che sull ambiente. cereali e leguminose sono più limitati ri- no dalle malattie coronariche, alla de- Studi iniziati più di cinquanta anni fa spetto a quelli ben maggiori della produ- pressione, al diabete, all artrite reumatoi- hanno messo in evidenza il rapporto fra zione di carne, carne rossa in particola- de, all alzhaimer. alimentazione e salute. Studi fatti in par- re. Ancora una volta in molti casi, abbiamo ticolare da ricercatori americani hanno Sulla base di questi studi, si è potuto va- una felice combinazione fra salute della portato alla identificazione e alla con- lutare l impatto ambientale derivante dal- persona e salute dell ambiente: ad esem- ferma che una dieta a base principal- la adozione di diversi stili alimentari evi- pio fare le scale a piedi tutte le volte che mente di frutta e verdura, cereali e legu- denziando che l adozione della Dieta Me- si può, andare in bicicletta e rinunciare minose, con un ridotto consumo di car- diterranea porterebbe ad una impronta all auto quando possibile, sono tutte oc- ne, porta ad una riduzione del rischio di ecologica di 12,3 m 2 ed una emissione di casioni, non uniche, per ridurre le conta- mortalità per malattie cardiovascolari, CO2 di 2,2 Kg mentre l adozione di una minazioni dell ambiente e favorire il no- tumori e diabete. Dieta Americana, ricca in carne, porte- stro benessere. Ulteriori studi avrebbero anche eviden- rebbe ad una impronta ecologica di 26,8 Ovviamente il nostro impatto ambientale ziato che l adozione di tale dieta ridur- m 2 ed una emissione di CO2 di 5,4 Kg.. non è solo legato alla alimentazione, al- rebbe anche la probabilità di declino co- Questa ultima provocherebbe quindi un tre scelte utili possono essere fatte da cia- gnitivo prematuro. impatto più che doppio rispetto alla Die- scuno di noi per ridurre tale impatto. È stato anche evidenziato che tra i con- ta Mediterranea. Ridurre gli sprechi ad esempio: spegne- sumatori di carne si verificano più tumo- In sostanza mangiando correttamente fac- re la televisione quando non la si guarda; ri all intestino e che tra i fumatori il con- ciamo bene alla nostra salute, a quella spegnere il computer quando non lo si sumo di carne provoca anche un aumen- dell ambiente e di conseguenza anche al- usa; non scaldare troppo gli ambienti d in- to del rischio di tumore polmonare. l economia del paese. verno e non raffreddarli troppo d estate e Certo non possiamo dire di ridurre i con- Se consideriamo che il 33% delle emis- ancora non lasciare scorrere l acqua inu- sumi di carne a chi non ne ha mai man- sioni totali è dovuto all agricoltura e che tilmente e così via. giata o quasi, ma può essere utile indica- l alimentazione rappresenta il 25% del- Vale la pena di ricordare che ogni euro re quali sono i rischi del fare certe scelte l impatto ambientale di una persona, si di spreco che noi facciamo, vale ½ mi- nel caso si rendessero possibili. può apprezzare il valore di tale impatto. liardo a livello europeo, che tanti noi Una alimentazione con prevalenza vege- Ma ciascuno di noi può fare qualcosa di siamo. In sostanza riducendo gli spre- tale, consumo controllato di prodotti ani- più per la propria salute e quella del- chi di euro a testa, si potrebbe mali e ridotto assunzione di dolci e carne, l ambiente. dare un buon contributo alla risoluzio- carne rossa in particolare, è stata deno- Infatti c è un altro 75% dell impatto am- ne della crisi ad esempio. minate DIETA MEDITERRANEA dalle po- bientale di una persona da considerare. E ancora ridurre la produzione di rifiuti: polazioni presso le quali se ne sono stu- Quindi altre scelte corrette possiamo fa- come, solo per fare degli esempi, riutiliz- diati gli effetti. re per contribuire a migliorare il nostro fu- La validità di tale dieta per il controllo del turo e quello dell ambiente. continua a pagina 13

18 16 Agroalimentare >> Giovanni Mattana Accesso al Cibo, Malnutrizione, Obesità, Scarsità di Risorse Idriche, Bilanci Energetici, OGM, guerre di Geoagricoltura Il futuro del pianeta parte dall alimentazione AMILANO IL 3rd INTERNATIO- NAL FORUM ON FOOD & NUTRITION - L appuntamento annuale sui grandi temi legati all alimentazione e alla nutrizione. Si è tenuto il 30 novembre e il 1 dicembre scorsi a Milano, nell aula magna dell Università Bocconi, il terzo forum internazionale sul cibo e la nutrizione, l appuntamento annuale sui grandi temi legati all alimentazione e alla nutrizione, affrontati secondo un approccio multidisciplinare con l intervento di esperti internazionali. Erano presenti oltre 2000 persone, 60 relatori, al massimo livello, di 20 nazioni, con persone collegate in rete. Nelle sessioni plenarie si sono, tra l altro, messo in luce i grandi paradossi agro-alimentari mondiali con cui ci troviamo a convivere: Il paradosso denutrizione-obesità Il paradosso tra il cibo per nutrire gli animali e il cibo per nutrire le persone Il paradosso tra cibo per i carburanti e cibo per l alimentazione, con le implicazioni dei relativi assorbimenti di terra. Il primo paradosso, si muore per fame e si muore per sovranutrizione è testimoniato dai seguenti dati: 925 milioni di persone sottonutrite con 36 milioni di morti l anno scorso, 5000 bambini al giorno e 1,3 miliardi persone sovranutrite con ben 29, 2 milioni di morti; 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ogni anno finiscono nella spazzatura e un miliardo di persone non ha cibo sufficiente per sopravvivere. un paradosso insostenibile per l umanità. il secondo paradosso parte dal dato di fatto che per produrre un chilo di pollo occorrono due chili di grano e 3900 l d acqua, per uno di maiale quattro chili di grano e 4300 l d acqua, per uno di manzo 7-8 chili di grano e l d acqua. Ne nascano implicazione di bilanci energetici, di gestione delle risorse strategiche, di implicazioni delle scelte alimentari. Il terzo paradosso ci porta nella competizione tra la convenienza nell uso di terre per produrre carburanti per l energia e in quello per produrre cibi; il vantaggio economico dei primi li ha fatti crescere in un anno del 24% in Usa! L architettura del convegno era guidata da tre momenti logici: Comprendere il presente - I paradossi sopra elencati - Le cause di volatilità dei prezzi delle materie prime alimentari - Le misurazioni del benessere Immaginare il futuro - La sostenibilità dei modelli agricoli - L impatto socio-economico dell obesità Suggerire percorsi per un futuro migliore - La scelta di alimenti sostenibili per l ambiente - Le scelte alimentari per invecchiare in salute - La doppia piramide alimentare e ambientale (ciò che fa bene a noi fa bene anche al pianeta. le varie sessioni internazionali (dueo tre in parallelo) sono state dedicate ai seguenti temi: OGM e biotecnologie nei diversi contesti geografici Geoagricoltura: verso politiche agricole globali Water economy: emergenza acqua Alimentazione e nutrizione: spreco del cibo e politiche alimentari a confronto Il futuro dell accesso al cibo: stili di vita e sis agroalimentare Quale sostenibilità per la filiera agroalimentare I paradossi della globalizzazione: la malnutrizione e obesità infantile BCFN Index:verso un benessere sostenibile La piramide alimentare e ambientale del BCFN Longevità e benessere: il ruolo dell alimentazione L importanza di una corretta alimentazione nell infanzia Il valore di uno stile di vita e di una tradizione alimentare Alcuni esempi di tiche trattate.

19 Il futuro del pianeta parte dall alimentazione 17 Come garantire cibo a sufficienza al hanno impiegato sementi OGM per un timanale ottimale della dieta. Adottare miliardo di persone (13,4% del pianeta secondo la FAO) che oggi è denutrito e che vive prevalentemente in contesti agricoli? Negli ultimi anni infatti la diminuzione della produttività agricola in alcune aree del Pianeta, colle- totale di circa ettari, in un contesto che presenta un opinione pubblica complessivamente contraria all adozione di biotecnologie di carattere transgenico in campo agroalimentare. Tuttavia l Unione Europea guarda uno stile di vita sano si traduce inoltre in una migliore aspettativa di vita in salute: oggi infatti, nonostante l aspettativa di vita alla nascita sia quasi raddoppiata nel corso dell ultimo secolo, l 80% degli over 65 è affetto da alme- gata a fenomeni naturali quali inaridi- con estremo interesse alle nuove bio- no una patologia cronica, e il 50% af- mento dei suoli, scarsità delle risorse tecnologie, come dimostrano le politi- fetto da due o più malattie, con forti ri- idriche, effetti del cambiamento clima- che di incentivazione della knowledge percussioni anche in termini di costi tico hanno aggravato la situazione, e based economy adottate nel corso sociali di cui i Paesi si devono fare cari- hanno portato alcuni governi a cercare dell ultimo decennio e un disegno stra- co: si stima che solo in Italia la spesa opportunità alternative per assicurarsi i tegico che pone grande attenzione al sostenuta ogni anno in terapie e cure livelli produttivi necessari a soddisfare i biotech. per patologie cardiovascolari, diabete e loro fabbisogni alimentari. Il fenomeno In che modo ridistribuire in maniera tumori sia di 40 miliardi di Euro, pari a del land grabbing (accaparramento di equa le risorse, considerando anche il circa 700 euro a testa, mentre negli terre) oggi riguarda 80 milioni di ettari miliardo di individui obesi o in sovrap- USA supera i 700 miliardi di dollari. di superfici coltivate: una forma di neo- peso, concentrati soprattutto nei Paesi Esempi dei contenuti dei singoli colonialismo che ha spesso visto dege- occidentali ma in forte crescita anche WORKSHOP nerare la corsa per l accaparramento per le risorse naturali in forme violente. Gli OGM possono rappresentare una possibile soluzione al problema del- in quelli in via di sviluppo? Il problema dell obesità infantile, in particolare, rappresenta una questione estremamente delicata per il benessere delle La doppia piramide alimentare e ambientale I nostri stili di vita hanno un impatto cre- l accesso al cibo? Oggi la produzione future generazioni, poiché è nei primi scente sull equilibrio ambientale del pia- di piante OGM nel mondo è concen- 3 anni di vita che si gettano le basi per neta; in particolare, nel settore alimenta- trata in 10 Paesi industrializzati, con il una vita sana da adulto, per la pro- re si vanno affermando modelli di con- 96% dei 148 milioni di ettari totali di grammazione metabolica e per lo svi- sumo sempre meno sostenibili. Conside- superfici coltivate a transgenico, men- luppo del sis immunitario. Oggi rato che l attività agricola è responsabile tre altri 19 Paesi producono il restante invece, secondo i più recenti studi in- della produzione del 33% delle emissio- 4%. Tra questi ultimi vi sono 8 Paesi ternazionali, nei Paesi sviluppati solo ni annuali di gas serra nel mondo e as- europei - Germania, Polonia, Portogal- l 1% dei bambini adotta abitudini ali- sorbe circa il 70% delle risorse idriche lo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ro- mentari corrette, secondo quanto rac- utilizzate dall uomo, è evidente la ne- mania, Spagna e Svezia - che nel 2010 comandato per una composizione set- cessità di rivedere la nostra dieta tenendo conto anche dell impronta ecologica degli alimenti. In questa prospettiva il confronto tra la classica Piramide Alimentare relativa alle proprietà nutrizionali e la nuova Piramide Ambientale, nella quale ogni cibo viene posizionato in misura del suo impatto sul nostro pianeta, ha reso evidente come gli alimenti per i quali è consigliato un consumo più frequente, sono anche quelli ecologicamente meno nocivi. BCFN INDEX: verso Un benessere sostenibile Si stanno moltiplicando i tentativi di definire indicatori capaci di cogliere l intero spettro dei fattori che determinano il benessere delle persone e delle nazioni, superando i limiti del Prodotto Interno Lordo (PIL).

20 18 Agroalimentare Numerosi centri di ricerca e think tank pubblici e privati già hanno raccolto questo compito, provando a costruire alcuni indicatori di benessere in grado di misurare lo sviluppo sociale ed economico utilizzando indicatori tra loro anche molto diversi (la felicità, lo stato di salute della popolazione, la libertà individuale, l efficienza della P.A., il livello di istruzione ecc.). In questo contesto, il BCFN ha da tempo avviato un processo di analisi e di riflessione in merito alla rilevanza di alcune specifiche dimensioni del benessere, tra le quali vi sono l alimentazione e gli stili di vita, aprendosi al confronto con gli interlocutori istituzionali più rilevanti. Il futuro dell accesso al cibo e le sfide di domani: stili di vita e struttura del sis agroalimentare nel 2050 Si stima che entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi di persone; le diete saranno probabilmente più esigenti; il cambiamento climatico potrebbe rendere più aleatoria la produzione agricola. L accesso al cibo è ora precario per circa un miliardo di persone e il diritto alimentare va perseguito con più tenacia a livello nazionale e internazionale. Dall assunzione di una responsabilità condivisa tra individui, attori privati e istituzioni può delinearsi una progressiva realizzazione dell obiettivo di sfamare compiutamente l intera umanità garantendo sostenibilità ambientale, sociale e sanitaria. Alimentazione e nutrizione: spreco del cibo e politiche alimentari a confronto Le malattie croniche (obesità, diabete, patologie cardiovascolari, tumori) provocano ogni anno circa 35 milioni di morti, il 60% dei decessi mondiali e l 80% nei Paesi a basso e medio reddito. L impatto delle scelte alimentari sulla salute è evidente: essendo responsabili di fenomeni quali l esplosione dell obesità e il conseguente incremento delle patologie cardiovascolari, tumorali e diabetiche, le cattive abitudini alimentari incidono non solo sul benessere delle persone, ma anche sulla sostenibilità dei sistemi sanitari e di welfare. > L albero delle parole/temi del 3 International Forum Un ulteriore fattore che sta emergendo a livello globale è affrontare i diversi problemi connessi legato allo spreco del cibo: nel mondo, agli squilibri alimentari del pianeta un terzo del cibo prodotto per usi alimentari pari a 1,3 miliardi di tonnellaquinamento, il cambiamento climatico come l aumento della fame e dell inte all anno viene perso o sprecato. Tale e la riduzione dei terreni destinati alle fenomeno non solo impatta sulla sicurezza alimentare nei Paesi più poveri ma quelli su cui vengono riposte le mag- coltivazioni le biotecnologie sono anche sullo sviluppo economico e sulla giori speranze. sostenibilità ambientale a livello globale. Ma a fronte di una evidente esigenza Umberto Veronesi Scientific Director, di contrastare l insostenibilità di molti Istituto Europeo di Oncologia - IEO; degli attuali modelli produttivi, in che member of the Barilla Center for Food termini gli OGM o le altre moderne and Nutrition Advisory Board biotecnologie sono in grado di rispondere a questa sfida? Qual è lo stato della ricerca scientifica e tecnologica, Geoagricoltura: politiche agricole a confronto quale l atteggiamento dei diversi Paesi Aumento della popolazione mondiale, e quale il contributo atteso in materia cambiamento climatico, crescente di sostenibilità ambientale, economica scarsità di risorse: le filiere agroalimentari su scala globale vivono da alcuni e sociale. anni una situazione di estrema difficoltà, e il quadro può divenire ancora più critico. Diventa perciò fondamentale disegnare la visione del futuro del settore, perché possa contribuire a sfamare il crescente numero di abitanti del mondo, in un contesto di sostenibilità ambientale, valutando quale sis di governance e quali indirizzi e strumenti politici siano a tal fine necessari. Mario Monti President, Università Bocconi; member of the Barilla Center for Food and Nutrition Advisory Board Ogm e biotecnologie nei diversi contesti geografici Tra gli strumenti innovativi con i quali Cultura mediterranea: stile di vita come contesto inscindibile di uno stile alimentare La cultura mediterranea - recentemente valorizzata anche dall UNESCO, che ne ha iscritto la Dieta nella lista dei beni immateriali del patrimonio dell'umanità - rappresenta un sis di vita e alimentare ricchissimo, che accomuna un area geografica estesa e articolata. Il modello alimentare mediterraneo potrebbe rappresentare una strada possibile per un futuro diverso dell alimentazione, in chiave di rivalutazione e trasmissione di un sapere di straordinario valore e di promessa di benessere complessivo delle persone.

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