A.R.A.S. Associazione Regionale Allevatori della Sardegna. Piano Operativo di Assistenza Tecnica (P.O.A.T.)
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1 A.R.A.S. Associazione Regionale Allevatori della Sardegna Piano Operativo di Assistenza Tecnica (P.O.A.T.)
2 MISURA F/b Benessere animale III Annualità Alimentazione e Dismetabolie degli ovini e dei caprini Foraggicoltura
3 ALIMENTAZIONE Nella realtà zootecnica, nessun allevatore può raggiungere un reale successo se non adotta criteri di alimentazione idonei a salvaguardare il benessere animale.
4 I RUMINANTI
5 FLUSSO ALIMENTO BOCCA Stomaco ghiandolare RUMINE RETICOLO OMASO ABOMASO INTESTINO
6 Digestione Complesso di fenomeni mediante i quali gli alimenti vengono demoliti a sostanze semplici tali da essere agevolmente assorbite Azioni meccaniche Azioni chimiche
7 Apparato digerente 1 porzione bocca faringe esofago Assunzione degli alimenti sezione di Preparazione alla digestione 2 porzione stomaco intestino tenue Sezione digestiva di assorbimento 3 porzione intestino crasso Sezione di espulsione dei residui indigeriti e non assorbiti
8 Masticazione Scopo della masticazione Inumidire il cibo Ridurre il cibo Facilitare la deglutizione Facilitare l'azione degli enzimi - Nella cavità boccale esistono parecchi tipi di ghiandole che costituiscono il complesso delle ghiandole salivari - La saliva è composta per il 99% di acqua - Gli ovini producono l di saliva
9 Stomaco dei ruminanti: 4 ampie cavità PRESTOMACI STOMACO Rumine Reticolo Omaso Omaso Nel lattante i primi 2 stomaci (rumine e reticolo) sono poco sviluppati. Il latte ingerito è incanalato lungo un prolungamento dell'esofago (doccia esofagea) e raggiunge l'omaso e l'abomaso Quando l'agnello comincia a mangiare alimenti solidi la cavità rumine-reticolo aumenta gradualmente di volume sino a raggiungere nell'adulto l'85% della capacità totale degli stomaci. Nell'adulto la doccia esofagea non funziona più.
10 Rumine Reticolo - Il rumine negli ovini ha una capacità di 35 litri. - Nel rumine come negli altri prestomaci mancano le ghiandole. - La superficie interna del rumine è rivestita da fitte papille di forma fogliacea. - Il reticolo ha negli ovini la capacità di 1 2 litri. - Ha forma globosa - L'omaso negli ovini è più piccolo del reticolo. Omaso - La muccosa dell'omaso forma un grande numero di lamine di lunghezza variabile L'abomaso ha negli ovini una capacità di 2 3 litri. Abomaso Ghiandole gastriche propriamente dette L'abomaso presenta 2 formazioni ghiandolari Ghiandole piloriche
11 RUMINAZIONE È il rigurgito del bolo alla bocca dal reticolo, seguito da una rimasticazione (masticazione mericica) e rideglutizione. Consente una migliore digestione meccanica della fibra aumentando la superficie esposta all'attacco batterico. Il rigurgito inizia con la contrazione del reticolo ed il concomitante rilascio dello sfintere esofageo che permette al bolo di raggiungere l'esofago. Il bolo è trasportato nella bocca attraverso movimenti peristaltici intensi. Il fluido del bolo viene spremuto con la lingua e reinghiottito, mentre il bolo viene rimasticato e poi degluttito.
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14 Il rumine, funziona come una grossa camera di accumulo e di fermentazione dove grazie all azione di batteri, protozoi e lieviti l alimento viene degradato
15 Nel rumine Condizioni di anaerobiosi Es: BACTERIOIDES SUCCINOGENES RUMINOCOCCUS FLAVEFACINES Microflora ruminale Batteri: mld/ ml Numero assai inferiore rispetto ai batteri 106/ml, ma essendo più grossi formano un analoga massa Cellulosolitici emicellulosolitici amilolitici proteolitici Protozoi: /ml ruolo non ben conosciuto intensa attività proteolitica Funghi Temperatura nel rumine: C ph :
16 L'intestino: 2 tratti L'intestino tenue è lungo metri, con un diametro di 1 3 cm (ma è suscettibile di ampie dilatazioni 1 tratto Intestino tenue - duodeno - digiuno - ileo Nella parete intestinale si trovano formazioni ghiandolari (ghiandole duodenali e ghiandole intestinali) Fuori dalla parete intestinale si trovano 2 grosse ghiandole: fegato e pancreas che riversano i loro secreti nella cavità intestinale 2 tratto Intestino crasso - cieco - colon - retto L'intestino crasso è lungo circa 6,5 metri
17 ASSORBIMENTO DEI PRINCIPI NUTRITIVI - I principi nutritivi derivanti dalla digestione delle sostanze alimentari sono assorbiti e passano direttamente nel torrente linfatico e/o mediante il fegato nel sistema venoso. - l'assorbimento può avvenire AGV in parte assorbiti dove i principi nutritivi si formano a livello intestinale dalla parete ruminale Diffusione osmosi trasporto attivo Nell'intestino tenue l'assorbimento avviene tramite i villi, mentre nel crasso attraversole numerose micropieghe che svolgono la stessa funzione. - I carboidrati e le proteine vengono assorbite nel sangue nella forma semplice di zuccheri e aminoacidi. - I grassi e sostanze simili sono assorbiti come singoli componenti, (glicerina e acidi grassi), oppure come lipoproteine attraverso un processo fagocitario ad opera delle cellule della muccosa intestinale.
18 ALIMENTAZIONE Una corretta alimentazione è necessaria per assicurare un apporto alimentare adeguato e specifico per ogni categoria animale e per le diverse fasi fisiologiche e livelli produttivi
19 ALIMENTAZIONE CICLO ANNUALE FASE ACCOPPIAMENTO FASE GESTAZIONE FASE LATTAZIONE OGNI FASE FISIOLOGICA RICHIEDE UN ADEGUATO RAZIONAMENTO 19
20 STIMA DELLE RISERVE CORPOREE La pecora deve avere per ogni fase fisiologica il giusto stato nutrizionale. Il metodo più utilizzato si basa sulla stima dello stato di ingrassamento corporeo o Body condition score ( BSC ). Si tratta di tastare il dorso della pecora a livello della regione lombare, cercando di apprezzare la copertura muscolo adiposa delle vertebre e di sintetizzare il giudizio con un punteggio o nota variabile da 1 a 5, con un grado di approssimazione pari ad un quarto di punto ( 0,25 B.C.S.)
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22 ALIMENTAZIONE I principi nutritivi da apportare con una corretta alimentazione sono: ACQUA CARBOIDRATI PROTEINE GRASSI VITAMINE MINERALI La pecora li richiede tutti e in giusta misura per:
23 ACQUA L'acqua è il costituente maggiormente presente nell'organismo animale, essa deve essere sempre disponibile. Gli animali devono potersi abbeverare almeno due volte nell'arco della giornata Consumi per pecora nel periodo estivo: 6 8 Kg Consumi per pecora nel periodo invernale: 3 4 Kg L'acqua per l'abbeverata deve essere: acqua potabile: acqua rispondente ai requisiti minimi fissati nella direttiva CE 98/83 sulla qualità destinata al consumo umano acqua pulita: acqua dolce che non contenga microrganismi o sostanze nocive in quantità tali da incidere direttamente o indirettamente sulla qualità sanitaria degli alimenti Reg. CE n.852/2004
24 ENERGIA Gli ovini traggono l energia principalmente fermentando gli zuccheri, gli amidi e la fibra contenuta negli alimenti, per Energia è indispensabile per Accrescimento Mantenimento Produzione Lavoro Termoregolazione L'unità di misura dell'energia più frequentemente più utilizzata per l'alimentazione degli ovini è l'unità Foraggera (U.F.) U.F.L.: produzione del latte U.F.C.: produzione carne
25 PROTEINE Le proteine sono i costituenti principali delle cellule e svolgono funzioni plastiche ed enzimatiche Proteine sono indispensabili per Accrescimento Mantenimento Produzione Dal punto di vista nutrizionale, le proteine sono tra i principi alimentari, quelle che concorrono a costruire l organismo e a fornire le basi per le produzioni (latte, carne, lana ecc.).
26 FIBRA La fibra costituisce la parte strutturale di tutti i tessuti vegetali, è digeribile (in minore o maggiore misura) solo con l intervento della microflora ruminale. Stimola la ruminazione Previene acidosi ruminale Incide sulla % grasso latte Previene dismetabolie Fibra è utille perchè La quantità e la qualità della fibra nella razione influenza sia la quantità di alimento ingerito che le fermentazioni ruminali. Per una ottimale funzionalità del rumine è necessario che la razione alimentare contenga circa il 20% di fibra grezza.
27 LIPIDI I lipidi definiti comunemente grassi, accumulati nei tessuti, rappresentano la maggiore riserva energetica per l organismo. Lipidi Accrescimento Mantenimento Produzione sono indispensabili per L organismo animale non ha bisogno di assumere i lipidi con gli alimenti poiché è in grado di sintetizzarli a partire dalla fermentazione degli zuccheri tranne che per l'acido linoleico, acido linolenico, acido arachidonico.
28 MINERALI Svolgono importanti funzioni biologiche sia a livello cellulare, sia nello sviluppo dello scheletro, dei denti, del feto e sono inoltre indispensabili per la produzione del latte Minerali sono indispensabili per Accrescimento Mantenimento Produzione Equilibrio acido-basico Sintesi di enzimi, vitamine, ormoni I minerali non possono essere sintetizzati dagli animali, perciò devono essere somministrati nella dieta in quantità utili a coprirne i fabbisogni
29 VITAMINE Le vitamine sono bioregolatori che insieme ad ormoni e enzimi controllano e regolano tutte le funzioni dell'organismo Vitamine sono indispensabili per Accrescimento Mantenimento Produzione Equilibrio acido-basico Sintesi di enzimi, vitamine, ormoni Le vitamine sono bioregolatori che insieme ad ormoni e enzimi controllano e regolano tutte le funzioni dell'organismo
30 DEVONO Avere: Aspetto e odore gradevole Essere: Appettibili GLI ALIMENTI NON DEVONO Essere: Ammuffitti Polverosi Sudici Contenere: Deiezioni Parassiti Pesticidi 30
31 SCORTE ALIMENTARI AZIENDALI CONCENTRATI kg/anno-capo ERBA Erbai aut.-ver. 5 6 capi/ha-anno Pascoli 2 3 capi/ha-anno FIENO 150 INSILATO Kg/anno-capo kg/anno-capo LATTE
32 CONCENTRATI ENERGETICI AMILACEI Cereali: granelle di orzo, avena, grano, triticale, mais ricchi in amido -altamente energetici basso contenuto in Proteina Grezza (PG) poveri in fibra -alta digeribilità buon contenuto in fosforo basso contenuto in calcio basso contenuto in Zn privi di vit.d e carotene (ad eccezione della granella di mais)
33 CONCENTRATI PROTEICI Semi di leguminose integrali: fave, piselli, lupino, soia, favino Residui dell estrazione dell olio da semi oleaginosi: farina di estrazione di soia, girasole, colza, lino, arachidi Alta concentrazione energetica e proteica A volte alta concentrazione in grassi (soia integrale) La qualità dei concentrati proteici dipende: dal loro contenuto in proteine dalla quota che arriva integra nell intestino (escape ), dove viene digerita dalla composizione in aminoacidi essenziali dalla percentuale di proteine fermentate nel rumine, usate per produrre proteine microbiche
34 Confronto fra la composizione delle granelle di leguminose e di cereali (cannas) Soia seme Pisel lo Favi no Lupino Avena Orzo Grano Mais Proteina gr. 35,1 21,9 27,7 35,1 12,0 12,0 12,5 10,0 Grasso 23,0 1,1 0,9 5,0 6,7 2,2 2,0 4,7 Ceneri 5,8 3,2 3,6 5,5 3,6 2,6 1,9 2,1 NSC 30,0 67,1 60,6 20,6 44,1 64,2 69,6 70,2 NDF (fibra) 19,8 16,5 18,4 33,8 33,6 19,0 14,0 13,0 Lignina 6,9 0,6 0,9 2,3 2,2 1,0 2,1 1,1 Amido 3,7 52,7 44, ,0 60,0 69,0 74,0 alta alta alta Velocità fermentazione amido Altiss. Altiss. Altiss. Bassa
35 Carta foraggera ARAS (2004) Fieno di Avena: NDF, % SS Fieno di avena NDF, % SS = 62.3 ± NDF n. campione Fieno di loietto: NDF, % SS = 60.4 ± Cannas n. campione NDF NDF, % SS Fieno di loietto 60
36 Fieno di Avena: PG e ADL, % SS Carta Foraggera ARAS ( 2004) 14 Prot. Grezza PG o ADL, % SS 12 ADL Fieno di avena PG = 7.0 ± 2.0 ADL = 5.2 ± n. campione Fieno di loietto: PG e ADL, % SS PG ADL Fieno di loietto PG = 8.7 ± 3.0 ADL = 4.6 ± 1.2 PG o ADL, % SS n. campione Cannas
37 Fieno di medica: NDF, % SS 80 Carta Foraggera ARAS (2004) 70 NDF, % SS Fieno di medica n. campione NDF = 45.1 ± 7.1 Fieno di medica: PG, % SS PG = 19.5 ± 3.6 ADL = 6.8 ± PG, % SS n. campione Cannas
38 FASE DI ACCOPPIAMENTO Nel periodo precedente gli accoppiamenti l'alimentazione gioca un ruolo importante: - le pecore che in questo stadio fisiologico si trovano in un buono stato di ingrassamento hanno un tasso di ovulazione superiore a quelle che vi arrivano in condizioni nutrizionali scadenti. Si hanno inoltre importanti ricadute, sulla fecondità, sulla prolificità e sulla concentrazione dei parti. - è opportuno verificare lo stato nutrizionale del gregge un mese prima della prevista data di immissione degli arieti. (B.C.S.> 3.00) - è opportuno somministrare un surplus di concentrati (flushing) nelle due, tre settimane che precedono gli accoppiamenti. Nella fase immediatamente successiva durante la quale si svolge l attecchimento embrionario è bene evitare qualsiasi tipo di stress.
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40 FASE DI GESTAZIONE L alimentazione in gravidanza influenza in misura rilevante la produzione di latte nella lattazione successiva
41 FASE DI GESTAZIONE Variazione dimensione utero e rumine durante la gravidanza Lo sviluppo dell utero riduce lo spazio per il rumine nella cavità addominale: Ingestione 88 d 143 d 111 d 95 d, twins
42 Preparazione delle pecore al parto e alla lattazione LE INTEGRAZIONI INIZIARLE 45 GIORNI PRIMA DEI PARTI PREVISTI
43 Effetto di due livelli nutritivi durante la gravidanza (Charismiadou et al., 2000; Bizelis et al., 2000) Livello nutritivo ALTO: 110 % dei fabbisogni Livello nutritivo BASSO: 90 % dei fabbisogni Mammella a 140 d di gravidanza Peso (kg) Circonferenza (cm) Lunghezza capezzoli (cm) Peso ghiandola (kg) Cellule secretrici (g) Produzione latte (prime 12 settimane lattaz.) Produzione giornaliera latte (l/d) Variazione Peso (kg nelle prime 7 settimane) Livello nutritivo Alto Basso
44 Bilancio energetico (MJ NEL/d) Ingest. energia (MJ NE/kg PM) Livello nutritivo in gravidanza: Alto Basso LATTE (litri/d) Due livelli nutritivi durante la gravidanza : effetti durante la lattazione (Charismiadou et al., 2000; Bizelis et al., 2000) Giorni lattazione
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46 Concentrazioni ottimali nella razione di NDF,NFC e PG per pecore in lattazione (Cannas,2002) STADIO LATTAZIONE Inizio Metà Fine NDF ( fibra ) pascolo Al 33% 40% 45% In stalla 28% 30% 35% 32% 25% 40 42% 35% 28% 17-18% 16% 14-15% NFC Al pascolo In stalla Proteina gr. 38% NFC = zuccheri + amidi + pectine
47 ALIMENTAZIONE 47
48 ALIMENTAZIONE DELLA PECORA AL PASCOLO Attività vitali Acqua Carboidrati Proteine Grassi Minerali Vitamine Fibra Erba/Fieno Concentrati Acqua Feci e urine
49 POSSIBILI INCONVENIENTI NEL PASCOLAMENTO Alimentazione delle pecore al pascolo fine inverno inizio primavera ENTEROTOSSIEMIE RIDUCE LA FERTILITA AFFATICA IL FEGATO INDEBOLISCE LA PECORA Caratteristiche dell erba RISCHI + PROTEINE DIARREA - + ZOPPIE FIBRA - LATTE + CELLULE SOMATICHE - GRASSO + UREA - PROTEINE(1) MAMMELLA + EDEMI MAMMARI + RISCHIO DI MASTITI
50 PASCOLO CON POCA ERBA PASCOLO CON MOLTA ERBA Alla mungitura usare mangimi con poca proteina e un buon contenuto in amido e fibra Completare l alimentazione con foraggi conservati e con concentrati. evitare il pascolamento su erbai/prati concimati da poco, specie se piove poco ridurre le ore di pascolamento, mandare le pecore al pascolo quando l erba è meno bagnata a fine mattinata utilizzare la tecnica del 3 pasto per non mandare le pecore al pascolo troppo affamate (usare polpe di bietola o insilato di mais) far controllare da tecnici abilitati il contenuto di urea nel latte RIMEDI Non esistono soluzioni perfette. È possibile limitare i danni utilizzare fieni o insilati di buona qualità se di qualità scadente si avranno molti sprechi durante la mungitura: - usare mangimi proteici se si usano fieni di graminacee o insilati di mais. -usare mangimi con poca proteina se si usano fieni di medica o insilati di erba (loietto). - Se si usano molte granelle o mangimi energetici sostituirli in parte con - polpe di bietola - mangimi fibrosi
51 RAZIONAMENTO DEGLI OVINI DA LATTE
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54 (Combinazione tra alimenti)i
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59 PROGRAMMA DI RAZIONAMENTO ASSIST.T
60 PROGRAMMA DI RAZIONAMENTO ASSIST.T
61 PROGRAMMA DI RAZIONAMENTO ASSIST.T DA BILANCIARE
62 TURBE DIGESTIVE DISMETABOLIE
63 TURBE DIGESTIVE E DISORDINI METABOLICI ERRORI ALIMENTARI MECCANISMI DIGESTIVI PROCESSI METABOLICI INDIGESTIONE TOSSIEMIA GRAVIDICA ACIDOSI RUMINALE TETANIA DA ERBA METEORISMO RUMINALE EDEMA MAMMARIO TURBE INTESTINALI IPOCALCEMIA ECCESSI PROTEICI
64 TURBE DIGESTIVE INDIGESTIONE DA CARBOIDRATI CONSEGUEN ZE CAUSE Inibizione della motilità ruminale Basso potere tampone per scarsa produzione di saliva Alta velocità di transito degli alimenti Diarrea con feci marrone- grigio Brusco cambiamento a razioni con elevate quantità di carboidrati e basse percentuali di fibra RIMEDI Adeguati apporti di fibra strutturata Evitare cambi repentini di alimentazione Utilizzo di sali tampone ruminali RIMEDI
65 TURBE DIGESTIVE TURBE INTESTINALI CONSEGUENZE CAUSE diarrea perdita di produzione lattea perdita di peso disidratazione insorgenza gastroenterotossiemie Alterazioni alimentari RIMEDI Prevenzione disturbi ruminali Utilizzo di sali tampone intestinali Impiego di lieviti
66 DISTURBI METABOLICI TETANIA DA ERBA CONSEGUENZE CAUSE Pascolamento prolungato su graminacee povere di magnesio Carenza di magnesio nel sangue Spasmi Convulsioni Morte improvvisa degli animali al pascolo RIMEDI Utilizzo di integratori minerali Integrazione della razione con fieno di leguminose
67 DISTURBI METABOLICI IPOCALCIEMIA CAUSE Carenze di calcio Sbilanciato rapporto Ca:P Trasporto Mancanza improvvisa di alimento Pascolamento su piante ricche di ossalato quantitàdi carboidrati e basse percentuali di fibra CONSEGUEN ZE Ipocalciemia ematica Tremori muscolari Tetania Gonfiore ruminale Morte in 6 12 ore se non trattate RIMEDI Adeguato apporto di calcio a fine lattazione Utilizzo di leguminose ricche di Ca
68 1. Le principali dismetabolie degli ovini -Tossiemia gravidica -Iperammoniemia -Enterotossiemia -Acidosi
69 DISTURBI METABOLICI TOSSIEMIA GRAVIDICA CONSEGUENZE CAUSE Insufficiente apporto energetico a fine gravidanza L'animale colpito nel giro di pochi giorni entra in coma e muore. RIMEDI corretta alimentazione degli animali durante l'ultimo periodo di gravidanza ai primi sintomi somministrare alimenti ricchi di ene prontamente assimilabile rgia
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73 DISTURBI METABOLICI ECCESSI PROTEICI CAUSE CONSEGUENZE Erbe ricche di proteine degradabili associate a carenze di zuccheri o fibra Alcalosi o acidosi Aumento cellule somatiche Edemi mammari mastiti Zoppie Aumento delle gastroenterossiemie Riduzione della fertilità Affaticamento del fegato Diarrea RIMEDI Utilizzare mangimi pellettati con non più del % di proteine Associare un buon contenuto in fibra % Utilizzare una miscela di amidi che fermentano a diversa velocità Evitare di concimare i pascoli con troppo azoto Non far pascolare gli animali su pascoli concimati di recente Evitare l ingestione di erba bagnata Controllare il contenuto di urea nel latte Controllare le feci Somministrare fieno di buona qualità per la notte
74 DISTURBI METABOLICI EDEMA MAMMARIO CAUSE Eccesso di concentrati nella razione CONSEGUENZE Predisposizione a traumi Predisposizione alle mastiti eccesso di sodio e/o potassio RIMEDI Adeguato razionamento in asciutta
75 Iperammoniemia Le diete per ruminanti dovrebbero contenere un livello massimo di azoto pari al 2.3% in condizioni di produzione. Diete con concentrazioni di N al di sopra del 3% vengono considerate a rischio per l insorgenza di intossicazioni (sindrome ammoniemica). L iperammoniemia corrisponde di solito a situazioni di alterazione contemporanea del metabolismo proteico ed energetico. L iperammoniemia può essere causata anche da fatti non alimentari: parassitosi epatica.
76 TURBE DIGESTIVE ACIDOSI RUMINALE ACUTA CONSEGUENZE CAUSE Eccesso di zuccheri fermentescibili accompagnato da carenza di fibra Gli animali colpiti generalmente muoiono entro le 48 ore, quelli che sopravvivono possono morire successivamente per ruminite o infezioni; le pecore gravide possono abortire RIMEDI Nei casi più lievi è indispensabile rimuovere l'alimento responsabile Nei casi più gravi, qualora gli animali sopravvivano, devono essere trattati con cure specifiche.
77 TURBE DIGESTIVE ACIDOSI RUMINALE SUB-ACUTA CAUSE Prolungata assunzione di razioni con eccesso di energia e carenza di fibra CONSEGUEN ZE scarsa produzione di latte in rapporto all energia contenuta nella razione perdita di peso non giustificata, se rapportata al contenuto energetico della razione aumento delle cellule somatiche zoppie RIMEDI Adeguati apporti di fibra strutturata Utilizzo di sali tampone ruminali
78 Cause: Acidosi Consumo di eccessive quantità di concentrati (accidentale, da errori di razionamento, da errori di modulazione delle variazioni quantitative). ph: se il ph ruminale è al di sopra di 6.2 l acido lattico viene convertito dai batteri in propionico; se il ph è al di sotto di 6.0 i batteri soccombono e l acido lattico si accumula nel rumine. Sintomi depressione, dolori addominali, meteorismo, alterazione e sospensione ruminazione, coma, morte.
79 Acidosi Sintomi - L elevata acidità ruminale determina una acidosi metabolica sistemica; - l acidità causa ulcerazioni ruminali (ruminiti), blocco ruminale, meteorismo, laminite, disidratazione e diarrea; - batteri patogeni attraverso il circolo portale arrivano al fegato e determinano la formazione di ascessi e stati tossico-infiammatori; - emoconcentrazione; ph ruminale fino a valori di 4 o <; - aumento urea, proteine totali ed enzimi plasmatici.
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81 Enterotossiemia L enterotossiemia (Cl. Perfringens D-C) è fortemente condizionata da errori alimentari, quali: Somministrazione di grandi quantità di concentrati Cambiamenti bruschi di alimentazione - In caso di grossolani errori alimentari l enterotossiemia può comparire anche in animali sottoposti a vaccinazione. - L enterotossiemia può essere anche associata ad altre dismetabolie degli ovini, quali ipocalcemia ed acidosi.
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83 Effetti della sottoalimentazione sulla funzione riproduttiva della pecora da latte
84 Effetti della sottonutrizione sui processi riproduttivi Depressione frequenza rilascio pulsatile LH, a causa di una riduzione nel rilascio di GnRH; riduzione o arresto dell attività ovulatoria; ritardo nella comparsa dell attività ciclica dopo il parto; aumento della mortalità embrionaria; riduzione della placentazione; riduzione dello sviluppo fetale e della vitalità neonatale; riduzione della produzione e valore protettivo colostro;
85 Relazione tra fattori metabolici, bilancio energetico negativo, comportamento alimentare e riproduzione Bilancio energetico negativo Ipoglicemia Alimentazione + Iponsulinemia? + + Lipolisi + Corpi chetonici? Pulsatilità GnRH B-endorfine - + Steroidi ovarici - Pulsatilità LH
86 Effetti della sottonutrizione sui processi riproduttivi Ritardo nella comparsa della pubertà; riduzione o arresto dell attività ovulatoria; ritardo nella comparsa dell attività ciclica dopo il parto; aumento della mortalità embrionaria; riduzione della placentazione; riduzione dello sviluppo fetale e della vitalità neonatale; riduzione della produzione e valore protettivo colostro;
87 Relazioni tra tossiemia gravidica e risposta immunitaria nella pecora da latte Relazioni tra tossiemia gravidica subclinica, valore protettivo del colostro e immunizzazione passiva dei neonati
88 Significato del colostro Nutritivo (grasso, proteine, lattosio, minerali, vitamine) Protettivo (IgG, IgM, IgA, IgE, componente cellulare)
89 Fattori che influenzano il significato protettivo del colostro Razza Ordine di parto Stato di salute delle madri Chetosi
90 Iponutrizione, gravidanza gemellare,freddo Ipoglicemia Lipomobilizzazione Produzione di corpi chetonici (betaidrossibutirrato, acido acetoacetico, acetone)
91 Il ridotto contenuto di anticorpi antigene-specifici nel colostro delle pecore affette da chetosi subclinica dipende dalla ridotta capacità dell organismo di produrre anticorpi a seguito della stimolazione antigenica.
92 La chetosi subclinica risulterebbe in grado di ridurre l efficacia di interventi vaccinali praticati in gestazione avanzata per consentire il trasferimento colostrale di anticorpi.
93 Prevenzione della tossiemia gravidica Prevenzione delle carenze di selenio Effetti dello stress termico da caldo sull stato metabolico degli ovini
94 Esecuzione ed interpretazione dei profili metabolici nella pecora da latte
95 Valori ematici di riferimento nella pecora da latte Metabolismo energetico-lipidico Parametro range Glucosio (mmol/l) NEFA (mmol/l) β-ohbutirrato(mmol/l) Trigliceridi (mmol/l) Colesterolo (mmol/l)
96 Valori ematici di riferimento nella pecora da latte Metabolismo proteico Parametro range Urea (mmol/l) Creatinina (mcmol/l) Proteine totali (g/l) Globuline (g/l) 32-38
97 Valori ematici di riferimento nella pecora da latte Metabolismo minerale Parametro range Calcio (mmol/l) Fosforo (mmol/l) Magnesio (mmol/l) Sodio (mmol/l) Potassio (mmol/l) Cloro (mmol/l)
98 Valori ematici di riferimento nella pecora da latte Metabolismo minerale Parametro range Zinco (mcmol/l) Ceruloplasmina (mcmol/l) Ematocrito (mcmol/l)
99 Valori ematici di riferimento nella pecora da latte Funzionalità epatica Parametro range GOT/AST (U/l) GGT (U/l) LDH (U/l) Albumine (g/l) Bilirubina (mcmol/l) Fosfatasi alc. (U/l)
100 Valutazione dei parametri ematochimici nella pecora da latte Parametro Valori bassi Valori alti Glucosio Carenza di energia; chetosi. Eccesso di energia; Stress. NEFA / Carenza di energia; stress. BOHB / Carenza di energia Trigliceridi Eccesso di energia; disfunzione epatica. Carenza di energia Colesterolo Eccesso di energia; disfunzione epatica. Carenza cronica di energia.
101 Valutazione dei parametri ematochimici nella pecora da latte Parametro Valori bassi Valori alti Urea Carenza di proteine. Creatinina Mobilizzazione lenta delle proteine muscolari. Eccesso di proteine; eccesso di proteine degradabili (indisponibilità di energia); forte carenza di energia (ox. aminoacidi). Mobilizzazione rapida delle proteine muscolari. Chetosi (danno renale) Proteine totali Carenza cronica; parassitosi gastrointestinali. Globuline / Emoconcentrazione Parassitosi; stati infiamatori.
102 Relazioni tra l urea ematica e l urea nel latte. Urea nel latte, mmol/l Y = 4, ,420553*X, r = 0,93, P < 0,001 9,5 9,0 8,5 8,0 7,5 7,0 6,0 7,0 8,0 9,0 Urea ematica, mmol/l 10,0
103 Valutazione dei parametri ematochimici nella pecora da latte Parametro Valori bassi Calcio Fosforo Stati infiammatori Carenza Eccesso Magnesio Carenza Eccesso Sodio Potassio Cloro Valori alti / / / Stress (da caldo) Eccesso / Stress da caldo
104 Valutazione dei parametri ematochimici nella pecora da latte Parametro Valori bassi Valori alti Zinco Carenza, fatti infiammatori. Eccessi Ceruloplasmin a Carenza (Cu) Ematocrito Carenza (Fe) Stati infiammatori; parassitosi. Emoconcentrazio ne
105 Valutazione dei parametri ematochimici nella pecora da latte Parametro Valori bassi Valori alti GOT/AST / Danno epatico, muscolare. GGT / Danno epatico, colestasi; parassitosi. LDH / Distrofia muscolare (car. Se Vit. E); Disfunzioni epatiche Albumine Riduzione sintesi epatica. Bilirubina / Danno epatico; parassitosi. Fosfatasi alcalina / Colestasi; danno epatico. Emoconcentrazione.
106 COLTIVARE PER ALIMENTARE GLI OVINI
107 COLTURE FORAGGERE TEMPORANEE E/O AVVICENDATE PERMANENTI ERBAI PRATI PERMANENTI PRATI POLIEANNALI PASCOLI Tmax 1 ANNO 1 < T> 10 ANNI T> 10 ANNI NON IMPIANTATI
108 MODALITA' DI UTILIZZAZIONE CONSUMO DIRETTO PASCOLO CONSUMO INDIRETTO FIENAGIONE INSILAMENTO
109 COLTURE DA GRANELLA GRAMINACEE AVENA, ORZO, MAIS, TRITICALE LEGUMINOSE PISELLO, FAVINO, LUPINO
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111 PASCOLO - LIBERO O BRADO - CONTROLLATO * P. RAZIONATO gli animali permangono 1 giorno solo nello stesso appezzamento a pascolo * P. A ROTAZIONE gli animali permangono da 7-15 gg nello stesso appezzamento a pascolo * P. SEMIBRADO- gli animali permangono da gg nello stesso appezzamento a pascolo
112 UTILIZZAZIONE RAZIONALE PASCOLO - utilizzare un congruo carico di animali per ettaro - non azzerrare l'altezza dell'erba - dare un sufficiente tempo di ricostituzione vegetativa dopo ogni pascolata - evitare lo sviluppo di infestanti più è lungo il tempo di permanenza in un pascolo - maggiore è la scelta delle essenze ed aumentano le infestanti - più aumenta il calpestamento
113 IL MIGLIORAMENTO DEL PASCOLO E' NECESSARIO SE: - IL PASCOLO NON E' PIU' FITTO - SONO PRESENTI MOLTE ESSENZE NON PASCOLATE - SONO PRESENTI MOLTE INFESTANTI RICORRENDO A: CONCIMAZIONE MIRATA TRANSEMINA O RISEMINA MISCUGLI
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115 ERBAI AUTUNNO - VERNINI ORZO, AVENA, LOIETTO, TRITICALE, TRIFOGLI ERBAI ESTIVI SORGO
116 ERBAI MONOFITI una sola essenza ORZO, AVENA, TRITICALE, TRIFOGLI ANNUALI ERBAI POLIFITI più essenze ORZO + TRIFOGLI ANNUALI LOIETTO + TRIFOGLI ANNUALI
117 PRATI POLIEANNALI MONOFITI medica, ladino in irriguo POLIFITI trifoglio subterraneum+ loiessa PRATI PERMANENTI POLIFITI dactilis + loglio perenne in irriguo
118 COME IMPIANTARE UNA FORAGGERA - LAVORAZIONE DEL TERRENO - CONCIMAZIONE - PREPARAZIONE DEL LETTO DI SEMINA - SCELTA ESSENZA/VARIETA' - DOSE DI SEMINA - PROFONDITA' - ERPICATURA/ RULLATURA
119 LAVORAZIONI METODO TRADIZIONALE aratura, erpicatura, semina, erpicatura/rullatura LAVORAZIONE MINIMA scarificatura con ripper, (erpicatura), semina, erpicatura ERPICATURA erpicatura, semina SEMINA SU SODO seminatrice da sodo
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121 SEMINA SU SODO
122 VANTAGGI MINIME LAVORAZIONI
123 QUALE ESSENZA SCEGLIERE? - temperatura, piovosità - tipo di suolo - giacitura - utilizzazione
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125 QUALE VARIETA'SCEGLIERE? - precocità - longevità - adattabilità - resistenza
126 COLTURA PURA O CONSOCIATA? - tipo di suolo - avvicendamento - utilizzazione
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131 COME CONCIMARE? - Erbai / Prati Graminacee - Urea, nitrati - Erbai/ Prati Gra- Leg fosfato biamm. - Erbai/ Prati Leguminose --- Fosfato biamm.
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140 PRODUZIONE FIENO DI MEDICA I ANNO 1 Taglio 2 Taglio 3 Taglio q/ha q/ha q/ha II ANNO 1 Taglio 2 Taglio 3 Taglio q/ha q/ha q/ha III ANNO 1 Taglio 2 Taglio 3 Taglio q/ha q/ha q/ha Produzione media 3 anni q/ha
141 cv. da pascolo Alphagraze Da Tomasoni -CRPA
142 Da Tomasoni -CRPA
143 Da Tomasoni -CRPA
144 Da Tomasoni -CRPA
145 Da Tomasoni -CRPA
146 Da Tomasoni -CRPA
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149 PRODUZIONE LADINAIO ANNO 1 taglio 2 taglio I ANNO 1 taglio 2 taglio 3 taglio 4 taglio 5 taglio PRODUZIONE MEDIA LADINO q/ha erba q/ha fieno q/ha erba q/ha erba q/ha fieno q/ha fieno q/ha fieno q/ha erba q/ha erba
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151 PRODUZIONE SULLAIO I ANNO 1 taglio pascolo q/ha fieno q/ha erba II ANNO 1 taglio pascolo q/ha fieno q/ha erba PRODUZIONE MEDIA q/ha fieno q/ha erba
152 CI SONO PIANTE ANNUALI CHE SI COMPORTANO DA P. POLIENNALI - TRIFOGLIO SOTTERRANEO - LOIETTO ITALICO - SERRADELLA - BISERRULA
153 TRIFOGLIO SOTTERRANEO T. S. SUBTERRANEUM cv. DALKEITH, SEATON PARK predilige i terreni sciolti, acidi e sub-acidi. Teme il ristagno T. S. BRACHYCALYCINUM CV. ROSEDALE, CLARE adatto a terreni pesanti ed sub-alcalini T. S. YANNINICUM CV. TRIKKALA, LARISA non tollera terreni sub-alcalini, sopporta il ristagno
154 TRIFOGLIO SOTTERRANEO PIANTA è una leguminosa annuale autoriseminante, con geotropismo delle infiorescenze interramento dei semi. Alta percentuale di semi duri banca di seme. Adatta ad ambienti siccitosi e terreni acidi COLTIVAZIONE si adatta anche alla semina su sodo. Semina autunnale, dose Kg/ha Profondità seme 1-2 cm DURATA 3-4 anni. Non pascolare dopo la formazione dei semi per consentirne l'interramento. PRODUZIONE ERBA qtq/ha qss/ha cv. CLARE
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157 SERRADELLA Serradella gialla - Ornithopus compressus a fiori gialli cv. CHARANO, SANTORINI, KING Serradella rosa - Ornithopus sativus a fiori rosa cv. CADIZ PIANTA poco esigente, adatta a terreni sabbiosi e acidi con range di ph 4-7 AREALE Centro-Sud Italia ambienti poco piovosi mm COLTURA Prato di 2-3 anni. Dose semina 8-10 Kg/ha in purezza 2-4 Kg/ha in miscuglio Profondità semina 1 cm PRODUZIONE ERBA qss/ha qtq/ha
158 BISERRULA BISERRULA Biserrula pelecinus CV. CASBAH, MAURO PIANTA poco esigente, adatta a terreni sabbiosi e acidi. Non tollera ristagno idrico. AREALE Centro-Sud Italia ambienti poco piovosi mm COLTURA Prato di 2-3 anni. Dose semina 7-10 Kg/ha in purezza 1-4 Kg/ha in miscuglio Profondità semina 1-2 cm PRODUZIONE ERBA qtq/ha qss/ha
159 BISERRULA Piovosità Giorni alla fioritura Livello semi duri % Utilizzazione SFALCIO SFALCIO PASCOLO 0 0 Produzione seme kg Tolleranza ristagno
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161 RODUZIONE ERBA FORAGGERE GRAMINACEE qtq/ha ERB. AVENA ERB. ORZO ERB. LOIESSA ERB. TRITICALE ERB. MAIS CER. ERB.SORGO qss
162 PRODUZIONE ERBA FORAGGERE LEGUMINOSE qtq/ha ERB. FAVINO TRI. SQUARROSO TRI. RESUPINATO TRI.ALESSANDRINO TRI. INCARNATO TRIF.SOTTER.media anno BISERRULA media anno SERRADELLAmedia anno qss/ha
163 CICORIA CICORIA- Chicorium intybus cv. Grouse, Puna PIANTA perenne, a foglie larghe ed ampie. con sviluppo a rosetta con radice fittonante profonda. AREALE Centro-Sud Italia Si sviluppa in terreni umidi e caldi. Si adatta anche a terreni acidi. COLTURA Dose seme in purezza 2-3 Kg/ha Dose seme in miscuglio 1-2 Kg/ha
164 PRODURRE I CONCENTRATI IN AZIENDA - CEREALI ORZO, AVENA - LEGUMI FAVINO, FAVA, PISELLO apportano zuccheri apportano proteine CONVIENE ORA CEREALI E LEGUMI HANNO PREZZI ALTI DOBBIAMO RIDURRE IL COSTO DELLA RAZIONE
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166 FAVINO ORD. LEGUMINOSE FAM. Papiolionacee specie Vicia faba PIANTA annuale di rapido sviluppo a portamento eretto, germina a 5 C ma teme il freddo nelle prime fasi vegetative poi resiste sino a -6 C. ADATTABILITA' adatta a terreni pesanti,argillo-calcarei, rifugge terreni sciolti e poveri di humus. COLTURA semina autunnale in file distanti tra cm. con dosi di semina di Kg/ha, apporta N Kg/ha necessita di P. PRODUZIONE Granella 2-5 t/ha Trinciato 6 t/ha
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168 PISELLO ORD. LEGUMINOSE FAM. Papiolionacee specie Pisum sativum PIANTA annuale glabra con portamento eretto a sviluppo indeterminato e fioritura scalare. ADATTABILITA' pianta microterma resiste al freddo 8 C ma è sensibile in germinazione 4 C. Non tollera tereni asfittici e ristagno idrico. COLTURA semina autunnale in file distanti tra cm. con dosi di semina di Kg/ha, apporta N Kg/ha necessita di concimazioni fosfatiche PRODUZIONE Granella 3,5-4 t/ha Trinciato
169 LUPINO BIANCO LUPINO AZZURRO ORD. LEGUMINOSE FAM. Papiolionacee specie Lupinus albidus l. angustifolius PIANTA annuale glabra con portamento eretto con altezza di circa 1,5 mt ADATTABILITA' cresce bene nei terreni acidi non tollera i terreni calcarei. Non sopporta i terreni asfittici e il ristagno. COLTURA semina autunnale in file distanti tra 2535 cm. con dosi di semina di Kg/ha, apporta N Kg/ha necessita di concimazioni fosfatiche PRODUZIONE Granella 2,5-3,5 t/ha Trinciato
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