Linee di storia della scuola
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- Fabiana Volpi
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1 Linee di storia della scuola dal 1859 al 2003 Sintesi a cura del prof. Nicola Fiorini
2 CONSEGNA Tenendo conto di questo excursus storico, prova a rileggere la tua storia scolastica collocandola nel suo particolare momento storico e raccontandone i cambiamenti che hai percepito e vissuto (per es., ordinamenti scolastici, maestro unico, moduli, esame di maturità, quadro valutativo,.)
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4 La legge Casati Redatta nel 1859 (nel giro di 4 mesi), riflette la realtà piemontese e lombarda, ma dopo il 1861 viene gradualmente estesa a tutto il Paese. Sistema di media libertà La gratuità ed obbligatorietà della scuola elementare L affermazione dell uguaglianza dei sessi di fronte alla necessità dell educazione Crea norme precise per l abilitazione (diploma) per l insegnamento Solo le scuole pubbliche possono concedere diplomi e licenze La legge Casati istituiva la scuola elementare su due bienni ed il primo biennio era obbligatorio.
5 La legge Casati Istruzione religiosa L educazione religiosa è obbligatoria nella scuola elementare. Nelle scuole secondarie di indirizzo classico e tecnico è curata da un direttore spirituale. È previsto l'esonero su richiesta dei genitori.
6 SCHEMA LEGGE CASATI
7 Legge Coppino Emanata nel 1877, rendeva gratuita l'istruzione elementare e introduceva le sanzioni per chi disattendeva l'obbligo. Processo di laicizzazione della scuola: Sostituzione dell insegnamento religioso (obbligatorio secondo la Casati) con le prime nozioni dei doveri dell uomo e del cittadino nella scuola elementare
8 Legge Orlando Emanata nel 1904, prolunga l'obbligo scolastico fino al dodicesimo anno di età, prevedendo l'istituzione di un "corso popolare" formato dalle classi quinta e sesta (priva di ulteriori sbocchi) 8
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10 Legge Daneo-Credaro Emanata nel 1911 rese la scuola elementare un servizio statale. Apertura di nuovi spazi per l insegnamento religioso resa possibile dalla pacificazione sociale che si andava realizzando nel Paese con il graduale ingresso dei cattolici nella vita politica 10
11 ANNI SUCCESSIVI PRIMA GUERRA MONDIALE Convergenza di esponenti della cultura dell epoca su POCHE SCUOLE, MA BUONE Qualità insegnamento Impegno degli studenti Elevare livello degli studi Concezione meritocratica 11
12 TRA IL 1920 E IL 1921 MINISTRO P.I. IL FILOSOFO BENEDETTO CROCE Promozione cultura finalizzata essenzialmente alla formazione dello spirito Esami di Stato, strumento di questa riforma 12
13 Riforma Gentile Varata in Italia nel 1923, a circa un anno dalla marcia su Roma, quando il fascismo non aveva ancora assunto le vesti di regime che avrà dopo il delitto Matteotti. Ministro dell Istruzione il filosofo Giovanni Gentile. Legge delega del 3/12/1922, che porta a 3 R.D. (evitata la discussione parlamentare) Impianto pedagogico della riforma: Giuseppe Lombardo Radice Nuovo ruolo assunto dalla religione nei curricoli scolastici Privilegiati gli studi umanistici a danno della cultura scientifica e tecnica Scuola complementare: finalità di inserimento diretto ma qualificato nel mondo del lavoro 13
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15 RITOCCHI FASCISTI ALLA RIFORMA GENTILE Fallimento della Scuola Complementare che si trasforma in Scuola di Avviamento Professionale Nasce l Opera Nazionale Balilla (1926) Istruzione Professionale passa dal Ministero dell Economia a quello dell Educazione Nazionale 1929: IRC nelle scuole medie di I e II grado (tradimento della Riforma Gentile che prevedeva l istruzione religiosa alla sola fanciullezza) 1939: Carta della Scuola Bottai per recuperare la componente tecnico-professionale (mai attuata per lo scoppio della II guerra mondiale) 15
16 La scuola nella COSTITUZIONE 1 GENNAIO 1948 Contrasti tra cattolici e laici, liberali e comunisti su temi quali: libertà insegnamento, di educazione, di scelta, religiosa Richieste di spazio per la scuola cattolica (cattolici) Tema della qualità degli studi e della meritocrazia (azionisti) Difesa scuola statale ed ampliamento della scolarizzazione (socialisti/comunisti) Obbligatorietà e gratuità per almeno 8 anni Confronto acceso sull art. 7: in nome della pacificazione nazionale Togliatti accetta di accogliere nel testo costituzionale i Patti Lateranensi 16
17 Principi fondamentali I primi 12 articoli della Costituzione contengono i principi fondamentali dell ordinamento costituzionale. Le scuole possono e devono tenerli presenti come orizzonte valoriale di riferimento per la loro attività educativa. 17
18 ARTICOLO 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese. 18
19 ARTICOLO 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. 19
20 ARTICOLO 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. 20
21 ARTICOLO 7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. 21
22 ARTICOLO 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. 22
23 ARTICOLO 33 L arte e la scienza sono libere e libero ne è l insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sulla istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. 23
24 ARTICOLO 34 La scuola è aperta a tutti. L istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. 24
25 ARTICOLO 117 La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: [ ] m)determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) norme generali sull istruzione;[ ] 25
26 ARTICOLO 117 Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: [ ] - istruzione, salva l autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; [ ] Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. 26
27 ARTICOLO 117 (sintesi) Legislazione esclusiva dello Stato Livelli essenziali di prestazione Norme generali sull istruzione Autonomia delle istituzioni scolastiche Legislazione esclusiva delle Regioni Istruzione e formazione professionale Legislazione concorrente Istruzione (fatta eccezione per quanto riservato allo Stato) N.B. L iniziativa parte dalle Regioni 27
28 ARTICOLO 118 Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. [ ] Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. 28
29 COMMISSIONE NAZIONALE D INCHIESTA SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA: MINISTRO GUIDO GONELLA Interessante passaggio istituzionale La Commissione non produsse risultati tangibili Documentò l esigenza di una riforma generale del sistema scolastico nazionale La riforma non ci fu e gli anni successivi furono privi di trasformazioni significative Impatto del boom demografico post-bellico sulla scuola Alfabetizzazione non compiuta Contraddizione scuola elementare 29
30 IL MAESTRO ALBERTO MANZI 30
31 Riforma della scuola media del 1962 Unifica tutti i corsi medi inferiori in un solo percorso triennale Ridimensiona l insegnamento del latino Innalza per tutti l obbligo scolastico a 14 anni Si conclude con l esame di licenza che ha valore di esame di Stato Apre la via ad ogni indirizzo secondario 31
32 ANNI 60 Alcuni passaggi importati sul finir del decennio, segnato dall emergere del movimento studentesco: Legge 444/68: istituzione scuola materna Legge 119/69: nuovo esame di maturità 32
33 ANNI 70 Legge 146/71: liberalizza gli accessi all Università e permette l elaborazione di piani di studio personalizzati Legge 820/71: tempo pieno alle elementari CM 71/74: istituzione delle 150 ore Legge delega 477/73: porterà ai decreti delegati del 1974 (DPR 416, 417, 419, 420) Legge 517/77: abolizione esami di riparazione alle elementari ed alle medie, introduzione di nuove norme per la valutazione degli alunni, attività di integrazione degli alunni portatori di handicap 1979: nuovi programmi della S. Media 33
34 ANNI 80 Tentativi di riforma della scuola superiore Ricorso alle sperimentazioni, prima autonome e casuali poi assistite (ad es. nuovo ordinamento degli istituti tecnici, il Progetto 92 che ridisegna gli istituti professionali) Commissione Brocca (tentativo di sistematizzazione organica della scuola superiore) 1985: nuovi programmi della scuola elementare Legge 148/90: introduzione dei moduli alle elementari 1984: revisione del Concordato 1985: Intesa tra Ministero e CEI 34
35 ANNI 90 Il corpus delle conoscenze cresce e si modifica con ritmo incalzante Lo straordinario sviluppo tecnologico segna sempre di più le condizioni di vita, trasformando le stesse modalità di apprendimento Libro bianco Delors (1994): crescita, competitività, occupazione Libro bianco Cresson (1995): insegnare ed apprendere In Europa si discute della necessità di una riforma dei sistemi di istruzione e formazione La scuola italiana deve confrontarsi con il contesto europeo 35
36 CONFERENZA NAZIONALE SULLA SCUOLA 1990 Voluta dalla Camera dei deputati si svolge a Roma dal 30 gennaio al 3 febbraio 1990 Momento di consultazione di tutte le espressioni della società civile e scolastica per individuare un piano di azione per la scuola Sabino Cassese lancia l idea dell autonomia scolastica come nuova forma di governo della scuola (autonomia delle scuole a fronte di una nuova funzione del Centro che non gestisce, ma fissa gli obiettivi, valuta processi, corregge disfunzioni) Da questa Conferenza inizia un percorso riformatore che si svolgerà negli anni successivi ed interesserà vari piani 36
37 SUL PIANO AMMINISTRATIVO Intero processo di riforma della P.A.: Leggi 142/90 e 241/90 nuovo rapporto con il cittadino come utente di servizi e titolare di diritti Principi di diritto privato nei rapporti di pubblico impiego Carte dei servizi Leggi 59/97 e 127/97 (cosidette Bassanini): vengono definiti i criteri generali dell autonomia delle scuole Legge 3/01: completamento con la modifica del Titolo V della Costituzione Legge 62/00: sulla parità scolastica; unico sistema di istruzione, formato di due polmoni 37
38 SUL PIANO didattico Nuovi ordinamenti scuola materna/infanzia (1991) Proposta Commissione Brocca ( ) Aboliti esami di riparazione, sostituiti dagli IDEI (1994) Sostituito vecchio esame maturità (425/97) Nuova educazione alla Salute (162/90) Protagonismo studenti (DPR 249/98 Statuto Studenti -) 38
39 SUL PIANO ordinamentale Legge 148/90: riforma della Scuola elementare Legge 341/90: riforma ordinamenti universitari (altra riforma nel 1999) Legge 30/00: riordino dei cicli scolastici - Ministro Berlinguer (2 cicli scolastici di durata disuguale = 7 + 5) Non viene applicata. Legge 53/03: Ministro Moratti 39
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