Rev 1 del 28/08/2013 SANITA IL MODELLO 231. per le Strutture Sanitarie del Lazio

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1 Rev 1 del 28/08/2013 SANITA IL MODELLO 231 per le Strutture Sanitarie del Lazio Una garanzia di eticità, trasparenza ed efficienza organizzativa

2 Da ulteriore onere a opportunità La novità Regione Lazio Decreto del Commissario ad Acta 9 maggio 2013, n. U00183 Approvazione schema tipo di contratto/accordo per la definizione dei rapporti giuridici ed economici tra le Aziende Sanitarie Locali e i soggetti erogatori di prestazioni sanitarie a carico del Servizio Sanitario Regionale. f) dichiarazione attestante l avvenuta adozione del modello organizzativo di cui al D.Lgs n. 231/2001 in materia di prevenzione dei reati, ovvero l adesione al codice etico adottato sulla base del modello proposto dalla Regione e impegno all adozione di un modello organizzativo entro la fine del 2014; Dando seguito alle procedure di accreditamento definitivo, anche la Regione Lazio ha disposto l obbligatorietà della presa in carico immediata del Codice Etico di Comportamento e della adozione, entro il 2014, di un Modello Organizzativo ex D.Lgs 231/01 da parte delle Strutture Sanitarie private accreditate (Decreto del Commissario ad Acta del 9 maggio 2013). CAMPO DI APPLICAZIONE Enti forniti o privi di personalità giuridica: società di capitali, consorzi, fondazioni, associazioni, fino alle imprese individuali Tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie private accreditate. Per le Regioni Lombardia, Abruzzo e Calabria l adozione di un Modello Organizzativo ex D.Lgs 231/01 è requisito obbligatorio per mantenere l accreditamento regionale. L ottica dichiarata delle Regioni è fornire un ulteriore garanzia di efficienza ed appropriatezza, di legalità ed eticità, come contributo alla costruzione di una interfaccia più trasparente ed omogenea tra pubblico e privato. Al tempo stesso, si prospetta il passaggio da un sistema obbligatorio ad un sistema premiale. E il caso della Regione Sicilia che prevede un incremento del budget annuale delle strutture sanitarie private accreditate, in caso di implementazione di un Modello Organizzativo ex D.lgs 231/01.

3 Da ulteriore onere a opportunità Novità sulla Responsabilità amministrativa della Struttura Sanitaria Il nostro ordinamento con il D.Lgs. 231/2001 ha introdotto per la prima volta la responsabilità amministrativa in sede penale dell Ente, che si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto illecito. L ampliamento della responsabilità mira a coinvolgere nella punizione di taluni illeciti penali il patrimonio degli enti e, in definitiva, gli interessi economici dei soci, i quali, fino all entrata in vigore della legge in oggetto, non pativano conseguenze dalla realizzazione di reati commessi, con vantaggio della società, da persone in posizione apicale o subordinata. La nuova responsabilità sorge soltanto nelle ipotesi che la condotta illecita sia stata realizzata nell interesse o a vantaggio di esso. Dunque, non soltanto allorché il comportamento illecito abbia determinato un vantaggio, patrimoniale o meno, per l ente, ma anche nell ipotesi in cui, pur in assenza di tale concreto risultato, il fatto reato trovi ragione nell interesse dell ente. L art. 6 del D.Lgs. 231/2001 contempla tuttavia una forma di ESONERO da responsabilità dell ente se si dimostra, in occasione di un procedimento penale per uno dei reati considerati, di aver adottato ed efficacemente attuato modelli 231 idonei a prevenire la realizzazione degli illeciti penali considerati. La valutazione dell idoneità del Modello organizzativo a prevenire i reati e dell autonomia, indipendenza e professionalità dell OdV viene effettuata dal giudice che può avvalersi della nomina di un perito La Struttura Sanitaria ha l onere della prova in merito all aver adottato un Modello idoneo a prevenire i reati contestati e che tale Modello è attuato ed efficace. N. 49 sente riguardanti l idoneità del modello 231 Sentenze Campione di 200 sentenze inerenti la sfera 231 dal 2002 al 2012 N. 6 assoluzione N. 9 N. 6 assoluzione riesame N. 6 assoluzione N. 6 assoluzione N. 34 condanna 1'575'897'340,00 Il valore dei beni sequestrati 122'005'010,00 Il valore delle sanzioni pecuniarie

4 Da ulteriore onere a opportunità Modello Organizzativo ex D.Lgs 231/01 individuare le attività a rischio, nel cui ambito possono essere commessi reati riesaminare la capacità attuale della struttura sanitaria di copertura dei rischi attraverso sistemi di gestione esistenti e attraverso requisiti autorizzativi e di accreditamento regionale prevedere misure, procedure e specifici protocolli a supporto delle decisioni della struttura sanitaria in relazione ai reati da prevenire introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello prevedere obblighi di informazione nei confronti dell Organismo di Vigilanza sul funzionamento e l osservanza del modello supportare l organismo con funzione di Internal Audit La struttura sanitaria privata accreditata è dotata di sistemi ed elementi di gestione richiesti dai requisiti autorizzativi e di accreditamento istituzionale, che contribuiscono a ridurre i rischi relativi alle fattispecie di reati previsti dall ex D.lgs 231/01 e ai punti del Codice Etico. Pertanto, occorre che con l introduzione del Modello 231 si evitino gli sprechi dovuti a duplicazioni di documenti, controlli e registrazioni ripetute, attività ridondanti e incongruenti, operando secondo logiche di integrazione e riuso con e dei sistemi e degli elementi di gestione preesistenti. Perché l adozione obbligatoria del Codice Etico e del Modello Organizzativo 231 non diventi per la struttura sanitaria un ulteriore onere o costo necessario, occorre cogliere l opportunità di adottare un unico Sistema di Prevenzione e Controllo di tutti i rischi aziendali, che faccia leva anche sulla leadership e sulla coesione organizzativa basata sui valori, per far fronte alla moltitudine di obblighi legislativi, oltre ai requisiti contrattuali e alle norme volontarie, e quindi considerare il Modello 231 un opportunità per il miglioramento dell efficienza gestionale ed operativa, della trasparenza, affidabilità, accuratezza delle informazioni gestionali ed economicofinanziarie.

5 Modello Organizzativo ex D.Lgs 231/01 Codice Etico di Comportamento regionale Fattispecie di reato previste dall ex D.Lgs 231/01 Modello di valutazione Individuazione delle fattispecie di reati applicabili alla Struttura Sanitaria Criteri di accettabilit à Valutazione dei rischi di reato Riesame della capacità attuale di copertura dei rischi Sistema di gestione per la qualità Sistema di autorizzazione e accreditamento Sicurezza sul lavoro D.P.S. Funzionigramma Procedure e disposizioni organizzative RISK ASSESSMENT Mappa dei rischi ATTUALE Individuazione e pianificazione misure correttive e preventive Mappa dei rischi OTTIMIZZATA Formazione del personale Costruzione ed implementazione del Modello Organizzativo e Costituzione dell Organismo di Vigilanza Formazione degli Auditor 231 Internal Audit a supporto dell Organismo di Vigilanza Flussi verso I Organismo di Vigilanza Attività di controllo e aggiornamento dell Organismo di Vigilanza Sistema Disciplinare e Sanzionatorio

6 Esempi di fattispecie di reati ex D.Lgs 231/01 REATO Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un Ente Pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico Rif. D.Lgs 231/01 Art. 24 Attività a rischio Acquisizione e/o gestione di contributi, sovvenzioni, finanziamenti agevolati provenienti dallo Stato, dalla C.E.E. o altri enti pubblici; Negoziazione/stipula/esecuzione di contratti/convenzioni con S.S.N. Gestione dei flussi infomativisanitari verso S.S.R. Erogazione delle prestazioni Delitti di criminalità organizzata Art. 24 ter N. A. Delitti di concussione e corruzione Art. 25 Gestione dei rapporti con autorità di vigilanza, autorità sanitarie e enti pubblici, anche in caso di ispezioni, e ottenimento di autorizzazioni, concessioni, licenze o certificati da parte di questi Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo ed in strumenti o segni di riconoscimento Art. 25 bis Gestione dei rapporti con l autorità giudiziaria Gestione degli incassi per contanti Delitti contro l'industria e il commercio Art. 25 bis 1 N. A. Reati societari False comunicazioni sociali Indebita restituzione dei conferimenti ai soci; Illegale ripartizione degli utili e delle riserve; Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante; Riduzioni di capitale sociale o le fusioni o scissioni in violazione delle disposizioni di legge a tutela dei creditori Art. 25 ter Elaborazione bilancio d esercizio Elaborazione situazioni contabili per terze parti Gestione della contabilità Gestione della tesoreria Gestione dei rapporti con la società di revisione Gestione dei rapporti con il Collegio Sindacale Gestione dei rapporti finanziari società / soci (conferimenti, distribuzioni di utili, )

7 REATO Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili Esempi di fattispecie di reati ex D.Lgs 231/01 Rif. D.Lgs 231/01 Art. 25 quater N. A. Art. 25 quater 1 Delitti contro la personalità individuale Art. 25 quinquies Abusi di mercato Art. 25 sexies N. A. Attività a rischio Attività chirurgica legata ad interventi di ginecologiaostetricia Gestione del personale Gestione contratti con fornitori Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Delitti in materia di violazione del diritto d'autore Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria Delitti in materia ambientale Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare Art. 25 septies Art. 25 octies Art. 25 novies Art. 25 decies Art. 25 undecies Art. 25 duodecies Gestione dei processi inerenti la sicurezza dei lavoratori Gestione dei dispositivi di protezione individuale Gestione ed aggiornamento del DVR Gestione dei conferimenti/ finanziamenti alla società Gestione delle autorizzazioni SIAE alla riproduzione di audio/video presso gli spazi aperti al pubblico Gestione dei rapporti con autorità giudiziaria Gestione dei rifiuti ordinari e speciali Gestione degli scarichi Gestione delle denunce periodiche agli enti preposti Gestione del personale Gestione dei rapporti con i fornitori

8 Tipologie di sanzioni Le sanzioni per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato Sanzione pecuniaria (in quote) Sanzioni interdittive Confisca Pubblicazione della sentenza Le sanzioni interdittive l'interdizione dall'esercizio dell'attività la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito il divieto di contrattare con la pubblica amministrazio ne, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi il divieto di pubblicizzare beni o servizi

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