IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione
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1 IV Sessione Rischio Clinico Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione Roberta Rapetti Ospedale S. Paolo Savona Medicina Interna 2
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3 Orientamenti Normativi ANNI 50 D.P.R. 547/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.P.R. 164/56 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni D.P.R. n. 303/56 Norme generali per l igiene del lavoro ANNI 90 D.lgs.277/91 Protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici D.P.R. 459/96 Direttiva Macchine D.lgs. 626/94 Sicurezza e Igiene sul posto di lavoro 9 aprile 2008 D.lgs n 81 s.m.i. T.U. in materia di Tutela della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro
4 Il T.U. è una norma tecnica ma anche organizzativa GLOBALE PARTECIPATO SISTEMA DI PREVENZIONE PROGRAMMATO INFORMATO
5 La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono responsabilità di TUTTI. Ognuno ha i suoi obblighi.
6 Titolo I- CAPO III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Art. 18 Alcuni obblighi del datore di lavoro e del dirigente Effettuare la valutazione di tutti i rischi in ambito lavorativo; Nominare il Medico competente; Nominare il Responsabile del Servizio Prevenzione Protezione; Nominare preventivamente i lavoratori addetti alla prevenzione incendi e di pronto soccorso; Fornire ai lavoratori idonei sistemi di protezione individuali; Richiedere l osservanza delle norme vigenti; Inviare i lavoratori alla visita medica; Adottare misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenze; Adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento.
7 Titolo I- CAPO III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Art. 19 Alcuni obblighi del preposto Sovraintendere e vigilare sull osservanza da parte dei singoli lavoratori degli obblighi di legge (uso di dispositivi collettivi ed individuali); Richiedere l osservanza delle misure per il controllo delle situazioni a rischio in caso di emergenza; Segnalare tempestivamente le deficienze dei mezzi, delle attrezzature di lavoro, i dispositivi di protezione individuale, o ogni altra condizione di lavoro che si verifichi; Frequentare gli appositi corsi di formazione.
8 Titolo I-CAPO III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Art. 20 Alcuni obblighi dei lavoratori Osservare le disposizioni impartite al fine della protezione collettiva ed individuale; Utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e preparati pericolosi, i dispositivi di sicurezza; Utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione individuale; Segnalare immediatamente al preposto, al dirigente o al datore di lavoro le deficienze di mezzi, di attrezzature di lavoro, dei dispositivi di protezione individuale, o ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro; Partecipare ad iniziative di formazione e di addestramento; Sottoporsi ai controlli sanitari previsti.
9 SAPERE (conoscenza) SAPERE FARE (addestramento) Atteggiamenti e comportamenti sicuri da parte di tutti i lavoratori SAPERE ESSERE (atteggiamento) SAPERE AGIRE (comportamento)
10 Precauzioni standard Si definiscono precauzioni standard le misure adottate per l assistenza di tutti i pazienti indipendentemente dalla diagnosi o da presunto stato infettivo. Comprendono: l igiene delle mani; l uso dei guanti; l uso dei DPI; l adozione di pratiche sicure per la prevenzione dell esposizione degli operatori sanitari a patogeni trasmissibili; la collocazione del paziente; le procedure di sanificazione ambientale; la gestione dei dispositivi medici; la gestione della biancheria e delle stoviglie; la gestione dei rifiuti.
11 Titolo III- Uso delle attrezzature di lavoro e dei DPI Si definisce DPI qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dall operatore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio necessario a tale scopo. Comprendono la protezione: delle vie respiratorie; degli occhi e del viso; della testa; dell udito; delle varie parti del corpo; contro le cadute dall alto.
12 Quali sono i requisiti di un DPI? essere marcati CE; essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; poter essere adattati all utilizzatore secondo le sue necessità.
13 Quando si usano? I DPI devono essere utilizzati a completamento e non in sostituzione di misure preventive.
14 Protezione del Viso e degli Occhi Uso di mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali. Nelle situazioni in cui è possibile siano generati schizzi, spruzzi di sangue, liquidi corporei è necessario proteggere le mucose di occhi, naso, bocca, con mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali.
15 DPI delle vie respiratorie Denominati anche apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR) sono dispositivi destinati a proteggere dallo stato aeriforme (particelle, vapori, gas) mediante il meccanismo della filtrazione. Possono essere classificati in: Facciali filtranti (antipolvere, antigas e combinati) I facciali filtranti antipolvere possono filtrare efficacemente concentrazioni crescenti di aerosol inquinanti e sono classificati in FFP1, FFP2, FFP3; devono essere impiegati solamente per un turno lavorativo e sono monouso e personali. Semimaschere; Maschere intere.
16 Guanti I guanti medicali sono dispositivi utilizzati in ambiente sanitario per proteggere il lavoratore da possibili infezioni e contaminazioni da materiale biologico e agenti chimici.
17 Guanti Decreto Legislativo 25 gennaio 2010 Art. 2 comma 4. Se un prodotto è destinato dal produttore ad essere utilizzato sia in conformità delle disposizioni in materia di dispositivi di protezione individuale (DPI) di cui al decreto legislativo 2 gennaio 1997 n. 10, sia in conformità del presente decreto come dispositivo medico, devono essere rispettati anche i requisiti essenziali in materia di sanità e sicurezza stabiliti nel decreto legislativo 2 gennaio 1997, n.10.
18 Protezione del corpo (Criteri Inail Ispesl) Per gli indumenti di protezione deve essere stata emessa una certificazione CE di Tipo dall Organismo Notificato per la protezione da agenti biologici ai sensi del D.Lgs. 475/92, in conformità ai requisiti della norma tecnica EN e che siano classificati in III categoria. In particolare si sottolinea che se l indumento protettivo è composto da più parti questo deve essere progettato in modo tale da garantire la tutela dell operatore in tutte le prevedibili posture di lavoro, inoltre per qualsiasi indumento si deve assicurare sempre un adeguata protezione lungo le parti di chiusura.
19 Rischi in Ospedale RISCHIO BIOLOGICO Contatto con agenti biologici Rischio di infezione da organismi patogeni
20 Rischi in Ospedale RISCHIO BIOLOGICO
21 Pratiche sicure per prevenire l esposizione a materiale biologico Maneggiare la biancheria contaminata (sangue e altri liquidi biologici) con protezioni; Non usare il materiale riutilizzabile per l assistenza ad altro paziente prima che esso sia stato sanificato; Maneggiare con attenzione lo strumentario chirurgico usato ed immergerlo in un disinfettante prima del lavaggio e della sterilizzazione; Adottare le misure necessarie a prevenire infortuni causati da aghi, bisturi o altri oggetti taglienti; Utilizzare, ove possibile, aghi di sicurezza (sistemi Needlestick Prevention Device).
22 Rischi in Ospedale RISCHIO CHIMICO Uso disinfettanti e detergenti Farmaci antiblastici (cancerogeni o probabilmente cancerogeni) Sostanze allergizzanti e sensibilizzanti (lattice) Gas anestetici
23 Conosciamo l etichetta delle sostanze e dei preparati pericolosi
24 L etichetta delle sostanze e dei preparati pericolosi Si definisce pericolosa una sostanza o un preparato in grado di produrre effetti nocivi sull organismo umano o sull ambiente. Quando si impiega un nuovo prodotto è importante conoscere: la tipologia; se sia o no pericoloso; l entità del rischio; cautele necessarie alla manipolazione.
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26 Scheda di sicurezza di sostanze e preparati pericolosi E uno strumento di informazione in materia di igiene e sicurezza, destinato all utilizzatore professionale, nel quale vengono riportate le informazioni relative all utilizzo in sicurezza e al corretto smaltimento del prodotto. Tale scheda è prevista come obbligo dalle norme che regolamentano le sostanze o i preparati, classificati in pericolosi.
27 Rischi in Ospedale RISCHIO AGENTI FISICI Radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici) (esposizione raggi x)
28 Rischi in Ospedale RISCHIO ERGONOMICO Comportamenti scorretti di postura RISCHIO DA VIDEOTERMINALE
29 La movimentazione manuale dei carichi, se scorretta e ripetuta, provoca un sovraccarico del sistema osteoarticolare. Tutte le articolazioni possono essere interessate ma il tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale è il vero organo bersaglio. Nell ambito delle professioni sanitarie le affezioni cronico-degenerative della colonna vertebrale assumono particolare rilievo tra gli addetti alla mobilizzazione dei pazienti.
30 M.A.P.O. Index Valuta il rischio da movimentazione manuale dei pazienti Fattori ambientali: aspetti strutturali, spazi di manovra. Numero degli operatori addetti movimentazione. Numero di pazienti non autosufficienti: parzialmente e totalmente non collaboranti. Ausili: numero, stato ed utilizzo. Formazione del personale
31 Indice M.A.P.O. (NC/OPXFS+PC/OPXFA)x FCXFamb.XFF = INDICE MAPO NC = pazienti non collaboranti PC = pazienti collaboranti OP = operatori FS = fattore sollevatori FA = fattore ausili minori Famb.=fattore ambiente FF = fattore formazione FC = fattore carrozzine 31
32 Ausili Minori
33 Ausili Maggiori
34 Fattore carrozzine
35 Il letto ergonomico come ausilio
36 M.A.P.O. Index
37 La tutela della salute (art.15) MANUTENZIONE (AMBIENTI, ATTREZZATURE, IMPIANTI) VALUTAZIONE DEI RISCHI, RIDUZIONE E ELIMINAZIONE (ove possibile) MISURE DI TUTELA PREVENZIONE SEGNALI DI AVVERTIMENTO INFORMAZIONE FORMAZIONE ADDESTRAMENTO CONTROLLO SANITARIO
38 Grazie per l attenzione Si ringrazia Valtero Rossello Referente S.S.D. Prevenzione e Protezione Ospedale di Savona, per la collaborazione alla stesura della presentazione.
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