Titolo Progetto Continuità assistenziale integrata ospedale-territorio in età pediatrica nell ambito della patologia cronica
|
|
- Lelio Grillo
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Titolo Progetto Continuità assistenziale integrata ospedale-territorio in età pediatrica nell ambito della patologia cronica Responsabile Scientifico Emanuela Vetturelli Dirigente Medico ASL Mantova / Altri autori: Riccardo Peasso Dirigente Medico ASL Mantova Letizia Marchetti - ASV ASL Mantova Angelo Filippi ASV ASL Mantova Abstract Il progetto contempla una serie di interventi finalizzati a coinvolgere maggiormente il PdF nel processo di miglioramento della qualità assistenziale e dell efficacia dei servizi erogati per le patologie croniche, superando il principio di offerta per singole prestazioni nell ottica di un corretto utilizzo delle risorse. Esso prevede un completamento dei compiti previsti dall ACN attraverso la promozione di una cultura dell integrazione del processo di cura attraverso la creazione di presupposti stabili per una collaborazione fra le diverse competenze e professionalità; l attivazione di un confronto costante e costruttivo su aspetti clinici ed organizzativi per una sempre più efficace integrazione ospedale-territorio; l evoluzione di un nuovo metodo di lavoro per i medici: non più singoli professionisti, ma professionisti integrati tra loro e con il sistema aziendale per mezzo di metodi di lavoro condivisi (PDT, Bilanci al Cronico, ecc.) e innovativi, come l introduzione e l uso di sistemi informatici e telematici. Contesto di riferimento Le patologie croniche rappresentano uno dei principali problemi sanitari, con un rilevante impatto sociale ed economico. Esse richiedono cure e competenze particolari, rapporti stretti e continui con le strutture sanitarie ed assumono grande rilievo sulla vita sociale del paziente e della sua famiglia. Quando una malattia cronica interessa un soggetto in età pediatrica, le implicazioni sopra descritte assumono un ruolo ancora più determinante. In questo ambito il Pediatra di Famiglia, essendo il principale punto di riferimento sanitario per il paziente e la sua famiglia, si inserisce a pieno titolo nel piano di cura, ma deve collocarsi all interno di una rete di servizi in grado di garantire l integrazione ospedale-territorio e il miglior rapporto tra efficacia ed efficienza. Per svolgere la sua funzione il Pediatra di Famiglia può contare, oltreché sul proprio bagaglio culturale e professionale, su azioni 1
2 di governo clinico che si esprimono attraverso l adesione del medico a Percorsi Diagnostico Terapeutici (PDT) strutturati, condivisi ed integrati con l assistenza ospedaliera, al fine di definire gli opportuni ambiti di cura per le specifiche patologie ed omogeneizzare i processi diagnostici e terapeutici. Tra gli strumenti a disposizione del Pediatra stabiliti dagli Accordi Collettivi Nazionali e Regionali, i Bilanci di Salute ed il Bilancio al Cronico assumono significato rilevante e strategico nell ambito delle cure primarie in età evolutiva per la corretta gestione delle patologie croniche. I primi, data la loro successione regolare ed organizzata nei primi anni di vita, consentono al Pediatra di valutare, nelle diverse età filtro, lo stato di salute complessivo della propria popolazione assistita. Il Bilancio al Cronico, invece, è uno strumento specifico che consente il monitoraggio efficace ed appropriato di specifiche patologie croniche. In questo contesto, l assenza di procedure di informatizzazione delle attività ambulatoriali dei PLS, che attraverso meccanismi controllati ed automatici favorirebbe l arricchimento dell informazione clinica sul paziente, rappresenta un fattore limitante del miglioramento della qualità del processo medico e dell integrazione tra i principali attori del percorso diagnostico e terapeutico. La modalità informatica di registrazione dei dati consente inoltre di ottenere risparmio attraverso la riduzione di operazioni a valenza puramente amministrativa, di norma effettuate manualmente, e di effettuare analisi ai fini statistici ed epidemiologici. Obiettivi L obiettivo generale del progetto è quello di definire e valorizzare il ruolo del PdF nel processo di miglioramento della qualità assistenziale e dell efficacia dei servizi erogati, attraverso l adesione a percorsi strutturati, condivisi ed integrati con i servizi ospedalieri nell ambito dell appropriatezza prescrittiva, della continuità assistenziale e dell assistenza coordinata al bambino con patologia cronica. Azioni Il progetto ha previsto la realizzazione di percorsi diagnostico-terapeutici integrati ospedale territorio per la gestione condivisa del soggetto in età evolutiva affetto da sovrappeso/obesità, asma bronchiale e malattie allergiche, contemplando anche l istituto del bilancio al cronico regolamentato dall ACN per la pediatria di libera scelta. A seguito di una rilevazione preliminare su eventuali necessità espresse sia dai Pediatri territoriali che ospedalieri in ordine a priorità, cliniche ed organizzative, da considerare in sede di riprogrammazione degli ambulatori di secondo livello, il Dipartimento Materno Infantile dell Azienda Ospedaliera ha formalizzato con atto deliberativo l adesione al progetto, 2
3 rilevando la necessità dell implementazione delle risorse professionali e strumentali finalizzate al potenziamento degli ambulatori pediatrici di secondo livello per la presa in carico del bambino con già evidenza di complicanze correlate all obesità, in coerenza con il PDT condiviso. In seguito, nell ambito di tale problematica, tenuto conto delle difficoltà rilevate dai PdF nella presa in carico di casi complessi e scarsamente aderenti al piano terapeutico proposto, si è ritenuto di perfezionare il percorso tramite la sperimentazione dei gruppi di educazione terapeutica al corretto stile di vita rivolta ai bambini in eccesso ponderale con l obiettivo generale di fornire ulteriore supporto all attività ambulatoriale di counseling svolto dai Pediatri di Famiglia, al fine di aumentare il livello motivazionale ai corretti stili di vita nei soggetti tra 6 e 10 anni in sovrappeso e nelle loro famiglie. Ma l aspetto prettamente innovativo che ha caratterizzato il progetto è stata la messa a regime di un sistema di monitoraggio condiviso e permanente della valutazione dello stato di salute in età pediatrica (bilanci di salute) e del bilancio al cronico, con indicatori comuni da parte dei Soggetti territoriali competenti, anche al fine di porre le basi per l effettuazione di indagini epidemiologiche e di salute della popolazione infantile mantovana. Nel corso del 2009 il Dipartimento Cure Primarie ha curato l attivazione, in modalità extranet, di un settore della rete intranet dedicato ai Medici di Famiglia, con l obiettivo di facilitare l accesso rapido alla documentazione inerente i PDT, progetti formativi e aggiornamenti vari. Il progetto è stato elaborato per dare una risposta alle esigenze di snellimento delle procedure amministrative e di accesso a informazioni necessarie all attività professionale. Dal punto di vista gestionale, i PdF hanno potuto soddisfare i debiti informativi (trasmissione informazioni e dati) da e versus ASL, in modo strutturato, informatizzato e ad elevato livello di securizzazione. Tale modalità, anche nel rispetto degli obiettivi di governo clinico, è avvenuta attraverso l invio mensile (con posta elettronica), al Dipartimento Cure Primarie e al Distretto Socio Sanitario di competenza, di report relativi ai bilanci al cronico dei bambini in sovrappeso ed obesità e all ottavo bilancio di salute utilizzando un file costruito ad hoc. Al fine di migliorare ulteriormente l invio ed il conseguente utilizzo a scopo epidemiologico dei report, e quindi dei dati relativi alla popolazione infantile assistita, considerando che la maggior parte dei Pediatri di Famiglia dell ASL di Mantova utilizza la stesso applicativo per la gestione della cartella clinica, si è proceduto a programmare le azioni per un adeguamento degli applicativi della Software House. Dopo avere individuato i criteri per l informatizzazione dell attività dei pediatri relativamente ai bilanci di salute, alle prestazioni di particolare 3
4 impegno professionale (PIPP) ed ai bilanci al cronico, ovvero alla complessità di tutte le attività regolamentate dagli ACN e ACR, comprese le novità introdotte dalla Preintesa per la Pediatria di Famiglia della Regione Lombardia del luglio 2009, Software House ha recepito le indicazioni ed ha realizzato l adeguamento dell applicativo in grado di generare un file mensile di excel. Tale file è utile per agevolare i ritorni informativi dei pediatri legati al governo clinico sul PDT per la presa in carico del bambino in condizioni di sovrappeso/obesità con restituzione all ASL di specifica reportistica; consente all ASL di archiviare su supporto elettronico le attività cliniche previste dalla convenzione per i PdF, di effettuare le verifiche amministrative e le azioni conseguenti (es. pagamento delle voci considerate) e di svolgere analisi statistiche ed epidemiologiche. Un corso di aggiornamento teorico-pratico, in collaborazione tra la Software House e il Dipartimento Cure Primarie, teso ad addestrare i PdF alle novità della nuova versione dell applicativo, ha consentito di rendere attivi i professionisti che, a partire dal secondo trimestre 2010 hanno l obiettivo di sostituire progressivamente l invio del materiale cartaceo. Con atto deliberativo l ASL della provincia di Mantova ha formalizzato un contratto di collaborazione con un operatore competente sugli aspetti tecnico informatici di gestione dei flussi informativi legati al progetto. Attualmente ogni PdF è in grado di trasmettere per via telematica, mediante posta certificata SISS, i dati estratti dalla cartella informatizzata in coerenza con le procedure previste dal progetto. In previsione, una volta che tale processo sarà stato debitamente sperimentato, potrà essere studiata una modalità di collegamento con il secondo livello ospedaliero al fine di implementare un sistematico raccordo funzionale alla continuità assistenziale ospedale-territorio per i casi condivisi. Per quanto riguarda i dati trasmessi dai PdF nell ambito di questi due anni di attività progettuale e relativi ai bilanci di salute ed ai bilanci al cronico sulla gestione integrata del bambino obeso o in sovrappeso, si è inteso effettuare una analisi in grado di rilevare da una parte lo stato di salute della popolazione pediatrica mantovana, dall altra l efficacia degli interventi condivisi con il livello specialistico sulla presa in carico congiunta del bambino con problemi di eccesso ponderale, secondo le azioni previste nel PDTA. Risultati e conclusioni Come sopra descritto, la raccolta dei dati è stata possibile grazie all invio mensile da parte dei PdF di uno specifico report finalizzato al monitoraggio dell attività del singolo medico e dei bambini presi in carico. Pertanto l analisi dei dati si basa sull elaborazione dei flussi informativi inviati dai PdF attraverso la scheda di presa in carico e follow up, contenente 4
5 informazioni standardizzate relative a ciascuna visita. Questo studio ha affrontato il tema dell efficacia della presa in carico pediatrica dei bambini in eccesso ponderale. E stato assunto un punto di vista di sistema con l obiettivo di valutare le variabili indipendenti che maggiormente incidono sull outcome. La popolazione assistita della provincia di Mantova, a marzo 2011, è pari a persone, di cui in età pediatrica (0-14 anni). I PdF operanti nel territorio dell Asl sono 46. In 33 mesi di implementazione del progetto sono stati presi in carico dai PdF assistiti di età compresa tra i 2 e i 14 anni. Il 48% sono risultati obesi, il 50% in sovrappeso e il 2% sono risultati normopeso alla prima visita, sulla base della classificazione di Cole. I bambini presi in carico nei 33 mesi rappresentano circa il 4% del totale della popolazione assistita nella fascia di età La distribuzione per età del campione al momento della presa in carico rileva l efficacia dell uso del bilancio di salute come strumento di emersione del fenomeno. Infatti il 15% dei bambini sono stati presi in carico all età di 5 anni (8 bilancio) e un ulteriore 15% all età di 9 anni (9 bilancio). Ciascun PdF su una popolazione assistita media di 853 bambini nella fascia di età 2-14 anni ne ha presi in carico con il Bilancio al Cronico per eccesso ponderale mediamente 43, che corrispondono al 5 % annuo come richiesto dall ASL in ordine agli obiettivi aziendali di governo clinico. La presa in carico da parte del PdF prevede 4 visite all anno per ciascun bambino (1 di presa in carico + 3 di follow up oppure 4 di follow up), con un interpretazione flessibile di dette indicazioni a seconda della complessità del caso. Più della metà dei bambini sono stati mantenuti in carico più di 1 anno e questo è ritenuto essere il tempo minimo affinché un intervento sull eccesso ponderale sia efficace. L intervallo medio tra le visite è 3,3 mesi. Il tempo che intercorre tra una visita e la successiva sembra una variabile piuttosto significativa per descrivere la modalità di presa in carico. Emerge da una prima analisi dei dati che il 17% dei bambini non sono stati seguiti nel rispetto dei criteri del PDT in quanto le visite hanno avuto intervalli superiori ai 4 mesi. Al fine di disporre di un dato di sintesi sul processo, utilizzando le variabili mesi di presa in carico, numero visite, intervallo tra le visite, si è posta l attenzione sulle modalità di applicazione del PDT. Il PDT risulta correttamente applicato nel 59,6% dei casi (857 bambini). In particolare, più frequentemente per i pazienti risultati obesi alla prima visita (62,4%) rispetto ai pazienti in sovrappeso (56,6%). Pertanto, i dati rilevano che in media i pediatri applicano correttamente i criteri del PDT per il 60% dei pazienti presi in carico. L analisi dell efficacia della presa in carico rileva interessanti risultati raggiunti in questo senso. Infatti il 20% dei bambini è stato interessato ad un 5
6 cambio di classe (da obeso a sovrappeso o da sovrappeso a normopeso) e, più in generale, il 70% dei bambini ha ridotto il proprio eccesso ponderale. Quindi, la presa in carico pediatrica sembra essere efficace nel modificare lo stile di vita dei bambini e in generale della famiglia. Infatti la presa in carico ha portato ad una riduzione significativa del BMI. Questo risultato è molto importante in quanto negli studi controllati, in cui sono valutati anche soggetti che non vengono sottoposti a nessun intervento, i bambini o ragazzi del gruppo di controllo, che non ricevono interventi, tendono a peggiorare il loro stato ponderale o a rimanere stabili (Plachta Danielzik, 2011; Economos, 2007; Hollar, 2010). Lo studio delle correlazioni tra l outcome e le modalità di presa in carico rileva risultati molto interessanti. I bambini migliorati sono seguiti in media 1,86 mesi in più di chi è rimasto stabile o non è migliorato e hanno in media 0,62 visite in più. In particolare la probabilità di migliorare aumenta dell 8,4% ad ogni visita in più che viene fatta al paziente. Se il miglioramento è considerato come riduzione del BMI z-score e non solo come cambio classe, l intervallo tra le visite risulta essere la variabile che maggiormente incide sull outcome: i bambini migliorati hanno avuto visite più ravvicinate rispetto ai bambini peggiorati. Le evidenze presentate indicano che l efficacia della presa in carico è statisticamente correlata al numero delle visite e all intervallo tra le stesse. Tuttavia non è chiaro se questo scostamento è spiegabile esclusivamente come conseguenza della presa in carico o se invece è fisiologico. Infatti per arrivare ad una conclusione più attendibile sarebbe stato opportuno il confronto con un gruppo di controllo e la valutazione delle differenze tra i due gruppi. Questa potrebbe essere un ipotesi di sviluppo futuro dello studio, ma allo stato attuale non vi sono dati disponibili. Nonostante questo limite metodologico, i risultati di questo progetto pongono l attenzione sull importanza dell adozione di nuovi modelli assistenziali nella prevenzione delle patologie croniche e del ripensamento del ruolo dei medici. Infatti un efficace risposta alla cronicità non può prescindere dal ripensamento del modello assistenziale a favore di un modello che promuove una presa in carico attiva e pro attiva del medico verso il proprio assistito. Il medico deve poter interpretare attivamente il proprio ruolo con la consapevolezza che il suo modo di agire ha un impatto diretto sui risultati del processo di cura. Soprattutto nell ambito della prevenzione e cura delle patologie croniche come l obesità e il sovrappeso, sulle quali incide in maniera preponderante lo stile di vita fin dall età pediatrica, il PdF deve poter contare della disponibilità di un programma accessibile di interventi nell ambito dei quali il PDT condiviso con l Azienda Ospedaliera rappresenta uno strumento imprescindibile. Tuttavia, per essere efficaci, questi programmi non devono 6
7 riguardare soltanto l aspetto sanitario, ma devono essere sostenuti dai diversi Ministeri, dalle istituzioni ed organizzazioni pubbliche e private e dall intera società affinchè le scelte di vita salutari non siano solo responsabilità del singolo individuo o della famiglia, ma siano sostenute dall intera collettività. 7
SOSTENIBILITA E LEA. IL PDTA NELL ARTRITE REUMATOIDE Stato dell arte del progetto RADAR e obiettivi futuri. Dott. Roberto Delfino
SOSTENIBILITA E LEA IL PDTA NELL ARTRITE REUMATOIDE Stato dell arte del progetto RADAR e obiettivi futuri Dott. Roberto Delfino 26 maggio 2017 L Artrite Reumatoide: il Progetto regionale Nell ambito delle
DettagliLa realizzazione di un percorso di accoglienza per il paziente in sovrappeso: l esperienza dell Azienda USL 12 di Viareggio
Lucca 11 ottobre 2008 La realizzazione di un percorso di accoglienza per il paziente in sovrappeso: l esperienza dell Azienda USL 12 di Viareggio Dott.ssa Giovanna Camarlinghi Responsabile Unità Funzionale
Dettagli5. Approfondimento: confronto stime Banca Dati Assistiti vs Sistema di Sorveglianza Passi 9 per Diabete e Cardiovasculopatia
5. Approfondimento: confronto stime Banca Dati Assistiti vs Sistema di Sorveglianza Passi 9 per Diabete e Cardiovasculopatia Il diabete e le malattie cardiovascolari sono condizioni di salute a forte impatto
Dettagli4 giugno 2005 ASLMI3 Monza
Pop 1.032.558 (11% della Lombardia) Aziende Ospedaliere: 7 Ambulatori territoriali: 66 Posti letto n. 3849 (9% della Lombardia) Tasso di ospedalizzazione 145/1000 MMG n.758 PLS n. 132 MISSION ASL INDIRIZZI
DettagliU.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività
Emergenza cronicità in Campania: nuovi modelli organizzativi AFT e UCCP U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Dott. Alessandro Cataffo Resp.le UOC Assistenza Sanitaria Distretto
DettagliAppropriatezza organizzativa, specialistica e prescrittiva. Fabrizio Ciaralli Direttore Distretto 5-7 ASL Roma2
Appropriatezza organizzativa, specialistica e prescrittiva Fabrizio Ciaralli Direttore Distretto 5-7 ASL Roma2 Il modello organizzativo ospedaliero può essere riprodotto in modo omogeneo ed è codificato
DettagliIntegrazione fra indagine Multiscopo ISTAT e patrimonio del Nuovo sistema informativo sanitario (NSIS)
Integrazione fra indagine Multiscopo ISTAT e patrimonio del Nuovo sistema informativo sanitario (NSIS) Dott.ssa Lidia Di Minco Direttore Ufficio III Nuovo sistema informativo sanitario Dott.ssa Cristina
DettagliGabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale
Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale Evoluzione della medicina di famiglia: fino al 2000 Prima metà degli anni 2000: le forme di integrazione
DettagliDGR VII/ /12/00.
DGR VII/2800 22/12/00. INTEGRAZIONE DEL NOMENCLATORE TARIFFARIO DI ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE CON PRESTAZIONI EROGABILI DALLE UNITA OPERATIVE DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DEFINIZIONE DELLE
DettagliL assistenza diabetologica nella ASL di Viterbo. Claudia Arnaldi Centro Diabetologico Aziendale ASL Viterbo
L assistenza diabetologica nella ASL di Viterbo Claudia Arnaldi Centro Diabetologico Aziendale ASL Viterbo LA DIABETOLOGIA NELLA ASL DI VITERBO FINO AL 12 APRILE 2010 AMBULATORI DI ACQUAPENDENTE CIVITA
DettagliRuolo del team diabetologico nella gestione integrata alla persona con diabete
L assistenza integrata alla persona con diabete in FVG: applicazione del documento di indirizzo regionale Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine Udine, 5 Aprile 2017 Ruolo del team diabetologico
DettagliStili di vita. Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Modo di vivere fondato su modelli comportamentali riconoscibili, determinati a loro volta dall interazione
DettagliPercorso assistenziale al bambino con eccesso ponderale: un programma di educazione ai corretti stili alimentari e motori
Percorso assistenziale al bambino con eccesso ponderale: un programma di educazione ai corretti stili alimentari e motori del Fare bambino clic per e modificare dell adolescente lo stile del nell ambulatorio
DettagliRETE DELLE CRONICITÀ IN ETÀ PEDIATRICA DELLA REGIONE LIGURIA
Partecipanti: RETE DELLE CRONICITÀ IN ETÀ PEDIATRICA DELLA REGIONE LIGURIA Prof. Renata Lorini, Responsabile Gruppo Orizzontale 3 - Rete delle Cronicità in età Pediatrica, Clinica Pediatrica, IRCCS G.Gaslini,,
DettagliPresentazione del Protocollo di intesa per la valorizzazione dei farmacisti e delle farmacie territoriali nell educazione terapeutica
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE U.O. Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: comunicazione@aslbrescia.it CONFERENZA
DettagliQuotidiano.
Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Corriere della Sera http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_dicembre_09/diagnosi-sempre-piu-prec...
DettagliLa responsabilità nelle attività ispettive e nelle Commissioni di appropriatezza prescrittiva
La responsabilità nelle attività ispettive e nelle Commissioni di appropriatezza prescrittiva Direttore UOCC Area Assistenza Farmaceutica Convenzionata e Farmacovigilanza ASL Napoli 1 Scenario Efficacia
DettagliIl Sistema informativo: Quali soluzioni per l Abruzzo
REGIONE ABRUZZO ASSESSORATO ALLA SANITA III Convegno PREVENIRE LE COMPLICANZE DEL DIABETE: DALLA RICERCA DI BASE ALL ASSISTENZA ROMA 16 FEBBRAIO 2009 Il Sistema informativo: Quali soluzioni per l Abruzzo
DettagliAntonio Correra. Società Italiana di Pediatria
Antonio Correra Società Italiana di Pediatria PEDIATRI IN ITALIA ~12.500 Ricambio minimo 5 % / anno 800 ~ 600-700 n. Specializzandi 600 400 200-400/-500 Pediatri anno ~ 180 In 10 anni -5000 / -4000 0
DettagliIl governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo. SITI Seminario Vittorio Bosio ASST Lariana
Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo SITI Seminario 29.09.2016 - Vittorio Bosio ASST Lariana Garantire adeguati percorsi di prevenzione, diagnosi,
DettagliBPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara
BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara Carlotta Serenelli *, Sandro Bartalotta **, Mauro Manfredini*** *Dipartimento Cure Primarie Azienda
DettagliEQUIPE TERRITORIALE. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso Matera Tel. 0835/ Fax 0835/253538
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso - 75100 Matera Tel. 0835/253630 - Fax 0835/253538 EQUIPE TERRITORIALE L ACN che
DettagliServizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione via G. Tubi Lecco (LC) Tel. e fax
SORVEGLIANZA NUTRIZIONALE IN ETA PEDIATRICA NELL DI LECCO MONITORAGGIO DEI DATI AUXOLOGICI DEI BILANCI DI SALUTE (7-8 - 9-10 ) DEI PEDIATRI DI FAMIGLIA ANNO 2012 INTRODUZIONE Come previsto nel Piano Integrato
DettagliPDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).
ASSICURARE LA PRESA IN CARICO DELL ASSISTITO NELL INTERO PERCORSO ASSISTENZIALE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE PRESTAZIONI AL PAZIENTE, STRETTAMENTE CORRELATA ALL EXPERTISE CLINICA E AD UNA ADEGUATA ORGANIZZAZIONE
DettagliUn nuovo ruolo per il farmacista: la «Pharmaceutical Care»
Un nuovo ruolo per il farmacista: la «Pharmaceutical Care» A livello mondiale si sta diffondendo la consapevolezza che il ruolo del farmacista di comunità debba evolvere, indirizzandosi verso l erogazione
DettagliIl governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo Ruolo di indirizzo e governo dell ATS
Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo Ruolo di indirizzo e governo dell ATS Marco Bosio Direttore Generale ATS Milano Città Metropolitana 2 Popolazione
DettagliCentro Sanitario Amianto Impatto epidemiologico del mesotelioma e presa in carico globale del paziente
Centro Sanitario Amianto Impatto epidemiologico del mesotelioma e presa in carico globale del paziente Massimo D Angelo Italia Produzione e utilizzo dell amianto Uno dei maggiori produttori ed utilizzatori
DettagliPIANO ATTUATIVO AZIENDALE anno 2013
Provincia di Agrigento PIANO ATTUATIVO AZIENDALE anno 2013 Schede di sintesi degli interventi e dei risultati attesi CAPITOLO 2 Situazione AS IS Situazione TO BE Assistenza Territoriale e Continuità Assistenziale
Dettagliobiettivi di miglioramento: AREA PREVENZIONE
DPCS 2012 Il documento di programmazione sottolinea in particolare le aree e gli obiettivi di miglioramento. Gli obiettivi di miglioramento riferiti al Cittadino, sono stati costruiti con riferimento alla
DettagliLa filosofia del Piano Nazionale sul diabete (seconda parte) Scritto da P. Pisanti
Il Piano Sanitario Nazionale sulla malattia diabetica, nel considerare i bisogni delle persone con diabete in età adulta e in età evolutiva, di quelli che assistono le persone con diabete, sanitari e non,
DettagliLA TANGIBILE PRESENZA DEI DISTRETTI NELLE AZIENDE SANITARIE QUALE PRIORITA PER LA MESSA A SISTEMA DEI CONTESTI DI CURA ED ASSISTENZA DEL TERRITORIO
CONVEGNO REGIONALE C.A.R.D. VENETO Padova 5 aprile 2013 LA TANGIBILE PRESENZA DEI DISTRETTI NELLE AZIENDE SANITARIE QUALE PRIORITA PER LA MESSA A SISTEMA DEI CONTESTI DI CURA ED ASSISTENZA DEL TERRITORIO
DettagliCAPITOLO IV.5. IV.5.1. Introduzione. IV.5.2. Obiettivo generale del progetto. IV.5.3. Attività. IV.5.4. Risultati preliminari
CAPITOLO IV.5. PROGETTO SIND SUPPORT: SUPPORTO ALL IMPLEMENTAZIONE ED AVVIO DEL SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE SULLE DIPENDENZE (SIND) COME RETE INFORMATICA NAZIONALE UNIFICATA PER IL SISTEMA DELLE DIPENDENZE
DettagliL evoluzione dell assistenza socio sanitaria territoriale in Puglia Il modello "pugliese per la cura delle Malattie Croniche
L evoluzione dell assistenza socio sanitaria territoriale in Puglia Il modello "pugliese per la cura delle Malattie Croniche T. Lombardo Modelli organizzativi In Italia stiamo assistendo da alcuni anni
DettagliScreening cardiovascolare: l esperienza di ATS Brescia
Università di Padova Screening di popolazione Where are we now and what s next Screening cardiovascolare: l esperienza di ATS Brescia Dr.ssa Grazia Orizio Dipartimento Programmazione per l'integrazione
DettagliPrimo monitoraggio delle patologie croniche con i Report Informativi trimestrali della Medicina Generale
Primo monitoraggio delle patologie croniche con i Report Informativi trimestrali della Medicina Generale Presentiamo i risultati dei primi ritorni informativi sul monitoraggio di patologie croniche di
DettagliLa medicina generale. come nodo fondamentale. della rete
La medicina generale come nodo fondamentale della rete Il Medico di Medicina Generale come nodo fondamentale della rete Rolfi Dr Giovanni i percorsi di cura e assistenza sanitari sociocanitari e assistenziali
DettagliCRONICITÀ: Il Modello Veneto
CRONICITÀ: Il Modello Veneto Dott.ssa Maria Cristina Ghiotto Unità Organizzativa Cure primarie e strutture socio-sanitarie territoriali Regione Veneto Nuovo ruolo del distretto responsabile dell analisi
DettagliPiano Nazionale della Prevenzione Progetto regionale Sorveglianza e prevenzione dell obesità.
Direzione Sanità Pubblica Settore Igiene e Sanità Pubblica sanita.pubblica@regione.piemonte.it Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007. Progetto regionale Sorveglianza e prevenzione dell obesità. Gruppo
DettagliIl paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione
Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione Angela S. Ribecco Dipartimento Oncologico- SOS Oncologia Medica Osp. S. Giovanni di Dio Azienda Sanitaria
DettagliGOVERNO CLINICO PLS. Lo stato nutrizionale della popolazione infantile dell ASL di Brescia - ANNO
GOVERNO CLINICO PLS Lo stato nutrizionale della popolazione infantile dell ASL di Brescia - ANNO 2010-1 2 LO STATO NUTRIZIONALE DELLA POPOLAZIONE INFANTILE DELL ASL DI BRESCIA Nell ambito del piano per
DettagliBambino obeso ed Health Equity Audit
Bambino obeso ed Health Equity Audit Equity Audit nei Piani Regionali di Prevenzione in Italia EMILIA- ROMAGNA Un progetto realizzato da GLI OBIETTIVI Obiettivo Generale Diffondere un modello omogeneo
DettagliLa centralità ed il ruolo della Direzione Sanitaria Aziendale. D.ssa Daniela Sgroi
La centralità ed il ruolo della Direzione Sanitaria Aziendale D.ssa Daniela Sgroi Direzione Sanitaria e PDTA La previsione di un PDTA rappresenta una specifica attività di programmazione della Direzione
DettagliIl progetto di modernizzazione NOA dell Area Vasta Emilia Centro
Il progetto di modernizzazione NOA dell Area Vasta Emilia Centro Una nuova organizzazione ambulatoriale per la gestione delle patologie croniche: gli strumenti del disease management e del governo clinico
DettagliPremessa. 1. Indirizzi generali
Linee di indirizzo per il rinnovo degli Accordi Collettivi Nazionali del personale medico ed altre professionalità sanitarie, convenzionati con il SSN 2006-2009 Premessa Gli ultimi ACN relativi alla medicina
DettagliPERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI CONDIVISI PER L ADHD
Congresso PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI CONDIVISI PER L ADHD Una risposta alle criticità e ai bisogni inevasi Milano, novembre 2015 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLA RETE Azienda Ospedaliera
DettagliAspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES
Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte Ragnar Gullstrand IRES La leggenda dell Araba Fenice E bellissima, tutti la conoscono ma nessuno l ha mai vista. 2 Equità (giornate di degenza
DettagliMO 9 Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie. Analisi di contesto:
REGIONE LIGURIA Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 SCHEDA 16 I. Programma Prevenzione e promozione di corretti stili e abitudini di vita A) Percorso nascita, prima infanzia, età scolare (scuola
DettagliLA GESTIONE INTEGRATA DEL D.M. NELL AUSL DI RIMINI L UTILIZZO DELLO STRUMENTO INFORMATICO PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA DELL ASSISTENZA
LA GESTIONE INTEGRATA DEL D.M. NELL AUSL DI RIMINI L UTILIZZO DELLO STRUMENTO INFORMATICO PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA DELL ASSISTENZA DR. ENZO RIGHETTI - MMG Rimini LA GESTIONE INTEGRATA: DEFINIZIONE
DettagliRETE INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA ALLERGICA (REAL) MANTOVA CREMONA E CREMA PROGETTO ATTUATIVO
ALLEGATO 1) RETE INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA ALLERGICA (REAL) MANTOVA CREMONA E CREMA PROGETTO ATTUATIVO PREMESSA L Accordo Quadro per lo sviluppo dell offerta specialistica integrata
DettagliI piani terapeutici informatizzati in Regione Liguria. Dott.ssa Maria Susanna Rivetti
I piani terapeutici informatizzati in Regione Liguria Dott.ssa Maria Susanna Rivetti 1 Note limitative Con il provvedimento 30 dicembre 1993 di riclassificazione dei medicinali sono state introdotte le
DettagliIl sistema di reporting per il budget della Medicina Generale.
Il sistema di reporting per il budget della Medicina Generale paolo.francesconi@ars.toscana.it Cosa voglio dirvi Il Sistema di Reporting per il Budget di AFT Cosa sono i Profili di Modulo Possibili sviluppi
DettagliScuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie A.A. 2015/2016 Coorte di iscritti 01/11/2016
Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie A.A. 2015/2016 Coorte di iscritti 01/11/2016 Classe di appartenenza MEDICINA CLINICA GENERALE E SPECIALISTICA Insegnamento ufficiale
DettagliCOSTITUZIONE DI UN COMITATO SCIENTIFICO E DI UN COMITATO TECNICO (10 U.O./ASL)
COSTITUZIONE DI UN COMITATO SCIENTIFICO E DI UN COMITATO TECNICO (10 U.O./ASL) ESPLORAZIONE NELLE 10 CASE DELLA SALUTE CON TRE QUESTIONARI SU: - FUNZIONAMENTO; - PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI CRONICI; -
DettagliProposta della Fimmg E.R. per la gestione della cronicità nella Regione Emilia Romagna
Proposta della Fimmg E.R. per la gestione della cronicità nella Regione Emilia Romagna Proposta per la gestione della cronicità in Emilia Romagna Il Piano Nazionale della Cronicità identifica le cure primarie
DettagliL assistenza al paziente diabetico nella Regione Lazio
Graziano Santantonio L assistenza al paziente diabetico nella Regione Lazio U.O.S.D. Diabetologia P.O. San Paolo - Civitavecchia Il sottoscritto DR. GRAZIANO SANTANTONIO ai sensi dell art. 76 comma 4 dell
DettagliModello innovativo di gestione integrata del servizio di continuità assistenziale in ATS Città Metropolitana di Milano.
Modello innovativo di gestione integrata del servizio di continuità assistenziale in ATS Città Metropolitana di Milano. Galdino Cassavia Continuità assistenziale Il contesto Le Agenzie Tutela della Salute
DettagliIl Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale sulla Celiachia
Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale sulla Celiachia Oscar Bertetto Torino, Convegno Annuale AIC Piemonte Valle d Aosta Compiti e funzioni dell Aress www. aress.piemonte.it PIANO DI ATTIVITA
DettagliEvoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte
Esperienze di cure primarie: l innovazione 2.0 nell assistenza territoriale Evoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte Lorenzo Roti - Toscana 1 Agenda l estensione del progetto dopo 4 anni
DettagliIL PROGETTO MATTONI DEL SSN
IL PROGETTO MATTONI DEL SSN Corso: Bioingegneria Docente: prof. Mauro Giacomini INTRODUZIONE Nel 2002 il Ministero della Salute avvia la progettazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), con
DettagliRETE INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA ALLERGICA (REAL).
RETE INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA ALLERGICA (REAL). Premessa L Accordo Quadro per lo sviluppo dell offerta specialistica integrata tra ASST di Mantova e Cremona ha già avviato il progetto
DettagliIl CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA.
Il CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA. Anselmo E., Dellarole F., Varello G., Testa A., Toso C., Mortoni L. DISTRETTO di
DettagliOrientamento prescrittivo per gli specialisti ed informatizzazione dei Piani terapeutici
Orientamento prescrittivo per gli specialisti ed informatizzazione dei Piani terapeutici L esperienza dell ASL Milano Due Isabella Ruggeri Direttore Servizio Assistenza Farmaceutica 1 Orientamento prescrittivo
DettagliCapitolo 7. Le prospettive future TAKE HOME MESSAGES
Capitolo 7 Le prospettive future TAKE HOME MESSAGES Gestione pratica dell intervento del MMG sul RCV La precocità dell intervento terapeutico in prevenzione CV è il primo obiettivo da perseguire per ridurre
DettagliRoberto Carloni Referente Istituzionale per la Regione Liguria dei Sistemi di Sorveglianza PASSI e PASSI d Argento
L invecchiamento attivo e in salute: i risultati della sorveglianza PASSI d Argento 2012 in Liguria Genova 5 novembre 2013 - Teatro della Gioventù I sistemi di sorveglianza di popolazione: importanza per
DettagliUN ESEMPIO DI GESTIONE INTEGRATA OSPEDALE TERRITORIO. Piero Luigi GIULIANO
GLI ACCESSI VENOSI: COME MIGLIORARNE LA GESTIONE COINVOLGENDO I SERVIZI TERRITORIALI TORINO 17 OTTOBRE 2018 UN ESEMPIO DI GESTIONE INTEGRATA OSPEDALE TERRITORIO Piero Luigi GIULIANO keyword Rete oncologica
DettagliIBD Unit: modello multidisciplinare e multiprofessionale in continua evoluzione Daniela Valpiani GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA FORLI
IBD Unit: modello multidisciplinare e multiprofessionale in continua evoluzione Daniela Valpiani GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA FORLI La domanda di salute del paziente IBD Il paziente IBD, affetto
DettagliASSOCIAZIONISMO EVOLUTO. L esperienza nella ASL Milano 1. Dipartimento Cure Primarie e Continuità Assistenziale
ASSOCIAZIONISMO EVOLUTO L esperienza nella ASL Milano 1 dr. Beghi Giovanni dr.ssa Daniela Malnis Direttore Dipartimento Cure Primarie Direttore UOC Assistenza Specialistica 1 Il progetto Dr. Giovanni Beghi
DettagliDGR n del Approvazione requisiti generali e procedure per il rinnovo dell'accreditamento delle strutture sanitarie
DGR n. 1943 del 4.12.2017 Approvazione requisiti generali e procedure per il rinnovo dell'accreditamento delle strutture sanitarie Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare Anselmo Campagna
DettagliIl Progetto CRS-SISS al servizio delle Reti di Patologia
Il Progetto CRS-SISS al servizio delle Reti di Patologia Convegno ROL 29 Ottobre 2008 Fabrizio Pizzo IL Progetto CRS-SISS La Regione Lombardia ha dato avvio, nel 1999, al Progetto CRS- SISS con l obiettivo
DettagliIl PDTA come strumento della gestione della BPCO. Il punto di vista del Direttore del Distretto. Napoli Maggio 2016 Dott Vito Cilla
Il PDTA come strumento della gestione della BPCO. Il punto di vista del Direttore del Distretto Napoli 19-21 Maggio 2016 Dott Vito Cilla Il Territorio, La Popolazione e i Bisogni Basilicata Kmq 9.992,37
DettagliSabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche
AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo
DettagliCRESCERE e MIGLIORARE insieme
un percorso per CRESCERE e MIGLIORARE insieme Monza, 29 marzo 2014 Dr.ssa Désirée Merlini 1 NUOVI COMPITI DEL MMG RUOLO DEL MMG NELLE CURE DOMICILIARI DEL FUTURO LE MEDICINE DI GRUPPO CRITICITA LA SCENA
DettagliI NUCLEI DI CURE PRIMARIE IL CONTESTO NORMATIVO REGIONALE E AZIENDALE
I NUCLEI DI CURE PRIMARIE IL CONTESTO NORMATIVO REGIONALE E AZIENDALE 1 IL DCP E la struttura che garantisce l erogazione dell assistenza primaria, i cui luoghi della risposta assistenziale sono i luoghi
DettagliI CReGLombardi: uno sguardo sul futuro della cronicità
I CReGLombardi: uno sguardo sul futuro della cronicità Davide Lauri Presidente CMMC, Milano Presidente Co.S. Lombardia Soresina, 5 Novembre 2011 Un cambiamento di scenario per la Medicina Generale Allegato
DettagliAppropriatezza delle risorse e contenimento dei costi, l integrazione degli obiettivi tra ospedale e territorio
Appropriatezza delle risorse e contenimento dei costi, l integrazione degli obiettivi tra ospedale e territorio Il ruolo dell UCAD nel processo di appropriatezza Dr. Ugo Trama UOC Farmaceutica Convenzionata
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE FACOLTÀ DI SCIENZE MEDICHE L INFERMIERE DI SALA OPERATORIA : EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI. 1A PARTE. Relatore: Prof. MASSAI DANILO Laureando: CHIARA VANNOZZI A.A.
DettagliREGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U
REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U.0428731.13-07-2018 PROGETTO DI COSTITUZIONE DI UNA RETE NEURO-ONCOLOGIA REGIONALE PER L ESTENSIONE DEL PERCORSO DI CONTINUITA ASSISTENZIALE OSPEDALE- TERRITORIO I tumori
DettagliRAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO OSPEDALIERO
RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO OSPEDALIERO Premessa Nei moderni sistemi informativi sanitari il sempre maggior bisogno di informazioni è dovuto a nuovi cambiamenti l ingresso di nuovi attori
DettagliPRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative
PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione
DettagliRETE MALATTIE RARE : IL MODELLO PUGLIA. Adriana Di Gregorio Referente Aziendale Malattie Rare ASL TA
RETE MALATTIE RARE : IL MODELLO PUGLIA Adriana Di Gregorio Referente Aziendale Malattie Rare ASL TA La normativa e le azioni in Puglia 2003 Avvio della rete ospedaliera e a seguire DGR 1591/2012, 1153/2015,
DettagliConferenza stampa del 7 ottobre 2010
Conferenza stampa del 7 ottobre 2010 Medicina Generale e Consulenza Specialistica Diabetologica: assieme al paziente nella gestione del diabete e nella creazione di una rete assistenziale I Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali
Dettaglihttp://bari.fimmg.org FIMMG Regionale Puglia PROPOSTA DI ACCORDO PRELIMINARE La presente intesa attua le previsioni dell accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina
DettagliLA NUOVA COMMITTENZA: COME INTEGRARE LE STRUTTURE SANITARIE PRESENTI NEL TERRITORIO RUOLO DEGLI SPECIALISTI AMBULATORIALI
LA NUOVA COMMITTENZA: COME INTEGRARE LE STRUTTURE SANITARIE PRESENTI NEL TERRITORIO RUOLO DEGLI SPECIALISTI AMBULATORIALI MARIA LUISA AGNENI RESP BRANCA PNEUMOLOGIA ASL ROMA1 OSPEDALE TERRITORIO ABBATTERE
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Settore Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE PROGRAMMA DI SCREENING PER IL CARCINOMA CERVICO-VAGINALE Anno 2009
DettagliIV CONVEGNO IGEA Istituto Superiore di Sanità Prevenire le complicanze del Diabete dalla ricerca di base all assistenza
IV CONVEGNO IGEA Istituto Superiore di Sanità Prevenire le complicanze del Diabete dalla ricerca di base all assistenza Cronicità, non autosufficienza, fragilità strategie organizzative Intervento Dott.ssa
DettagliRisultati ottenuti dall Asl di Brescia nel processo di miglioramento della gestione dell assistenza sanitaria
Risultati ottenuti dall Asl di Brescia nel processo di miglioramento della gestione dell assistenza sanitaria Con la sottoscrizione dei contratti con le strutture sanitarie erogatrici pubbliche e private
DettagliArt. 1 Compiti del medico
Art. 1 Compiti del medico 1. Garantire la tutela della salute agli assistiti nel rispetto di quanto previsto dai livelli essenziali e uniformi di assistenza e con modalità obbedienti al livello più avanzato
Dettagli''IL PIANO DI ATTIVITA' 2016''
29 Febbraio 2016 2016: COSTRUIAMO INSIEME UN'ONCOLOGIA DI QUALITA' PER PIEMONTE E VALLE D'AOSTA ''IL PIANO DI ATTIVITA' 2016'' Oscar Bertetto Page 1 CENTRI DI RIFERIMENTO Incontri con le singole Direzioni
DettagliServizi a supporto della presa in carico del paziente cronico. Una risposta innovativa alla sfida della cronicità
Servizi a supporto della presa in carico del paziente cronico Una risposta innovativa alla sfida della cronicità Una risposta innovativa alla sfida della cronicità Chronic Plus è costituito da un insieme
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) strumento di presa in carico della persona affetta da patologia
DettagliMisurare per decidere
STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI SERVIZI TERRITORIALI Azienda Ulss n. 3 Bassano del Grappa Michela Piccinini Servizio Controllo di Gestione e Controllo Interno IL SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
DettagliIl riassetto delle Cure Primarie in Toscana
Il progetto politico e le esperienze regionali Il riassetto delle Cure Primarie in Toscana paolo.francesconi@ars.toscana.it Cosa voglio dirvi Il progetto dalla medicina d attesa alla sanità d iniziativa
DettagliDimensioni del problema, criticità, costi. Modelli organizzativi gestionali
Rosario Iannacchero Dimensioni del problema, criticità, costi Modelli organizzativi gestionali Patologia molto frequente nella popolazione generale Solo emicrania: prevalenza media annua stimata negli
DettagliLa Riorganizzazione delle Reti dei Servizi Territoriali. Re.Se.T. e l integrazione dell assistenza ospedale-territorio
La Riorganizzazione delle Reti dei Servizi Territoriali Re.Se.T. e l integrazione dell assistenza ospedale-territorio Linee di indirizzo per il potenziamento e l armonizzazione dell assistenza primaria,
DettagliREGIONE EMILIA ROMAGNA Cartella Clinica Integrata. Bologna 5 dicembre 2013
REGIONE EMILIA ROMAGNA Cartella Clinica Integrata Bologna 5 dicembre 2013 L esperienza della Cartella Clinica Integrata Elettronica nell Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda Lorenzini A. Rovere A.
DettagliVI Sessione Sindromi coronariche acute Convention delle UTIC. Archivio STEMI in Lombardia: dove stiamo andando Maurizio Bersani
VI Sessione Sindromi coronariche acute Convention delle UTIC Archivio STEMI in Lombardia: dove stiamo andando Maurizio Bersani La Regione Lombardia 23.863 Kmq, 10.000.000 ab. 140.000 operatori sanitari
DettagliMedicina Generale. Luigi Sparano MMG
Appropriatezza delle risorse e contenimento dei costi: Il ruolo della Medicina Generale Luigi Sparano MMG Napoli 28 settembre 2016 Obiettivi da perseguire Accrescere la sensibilità di tutti i MMG/fiduciari
DettagliIl gruppo di lavoro ha messo a punto un modello di riferimento per la refertazione patologica
Progetto Referto strutturato di Anatomia Patologica presso le unità operative di Anatomia Patologica e i Laboratori di patologia Molecolare Oncologica del Servizio Sanitario della Regione Emilia-Romagna
DettagliREGOLAMENTO - DPS 1. - DPS
ALLEGATI REGOLAMENTO Direzioni Professioni Sanitarie - DPS 1. La Direzione Professioni Sanitarie - DPS La Direzione delle Professioni Sanitarie (DPS), di cui alla Legge 251/2000, è una struttura complessa
Dettagli