Rumore nei luoghi di lavoro. D.L. 10/04/2006 Recepimento di normativa europea
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1 Rumore nei luoghi di lavoro D.L. 10/04/2006 Recepimento di normativa europea
2 Malgrado la legge preveda che devono essere considerati tutti gli effetti nocivi del rumore, di fatto i limiti sono in grado di prevenire unicamente i danni uditivi. Per lo stress non sembra possibile l individuazione di un valore soglia. Devono essere invece considerati eventuali fattori capaci di potenziare l azione lesiva del rumore : Alcuni solventi Metalli vibrazioni
3 Limiti di esposizione e loro caratteristiche I limiti sono definiti per una esposizione media giornaliera ( o settimanale ) di 8 ore per cinque giorni alla settimana per 40 anni di lavoro. Rispetto alla precedente legge si deve tenere conto anche del rumore impulsivo ( rumore della durata massima di 0.5 sec., che si ripete almeno ogni 0.5 sec. )
4 Definizione dei limiti Limite inferiore di azione : 80 dba ; 112 dbc Sotto questi valori non vigono obblighi particolari Al di sopra di questi valori è necessaria una misura strumentale e si esegue una rivalutazione ogni 4 anni I DPI devono comunque essere disponibili Limite superiore di azione : 85dbA ; 137 dbc Obbligo di : Segnaletica Visite mediche periodiche Programma per la riduzione del rumore
5 Valore limite di esposizione : 87dbA ; 140dbC I valori di cui sopra non possono mai essere superati tenuto conto del potere di attenuazione dei mezzi personali di protezione Non è semplice fare tale valutazione perché i mezzi personali di protezione hanno efficacia diversa a seconda delle frequenze del rumore, di come vengono indossati, della manutenzione.
6 Quanto protegge un limite di 87dbA tenuto conto di un esposizione di 8 ore al giorno per 40 anni di lavoro?
7 Rischio secondo la norma ISO 1999/90 Rischio = perdita media di 25dbA alle frequenze
8 NITPS ( Nois induced permanent threshold shift)= 8% Rischio di danno (in %) dovuto all'esposizione al rumore Esposizione: 87,0 dba per 40 anni Età: 60 Sesso: M Criterio: ISO 1999/90 % della popolazione non esposta che supera la soglia di rischio 21 % della popolazione esposta che supera la soglia di rischio: 29 % di popolazione a rischio causato all'esposizione a rumore: 8 Rischio = perdita media di 25dbA alle frequenze
9 1000 casi seguiti per 10 anni nella Provincia di Bolzano Età media al primo controllo : 30 ± 9 Anzianità lavorativa media al primo controllo : 8.5 ± 7.5 Esposizione media a rumore : 88 ± 1.5
10 Settori lavorativi studiati numerosità dba medi Falegname Carpentiere Forestale Segantino Intagliatura legno Muratore Fabbro Lattoniere Cantoniere Battilamiera Congeniatore meccanico
11 Risultati al termine dei 10 anni Normali ( con audiometria normale ) : 527 ( 52.7 % ) Alterazioni uditive da rumore di entità lieve e media 333 ( 33.3% ) Alterazioni uditive da rumore gravi : 30 ( 3 % ) L 11 % mancante è dovuto a cause non dipendenti da rumore ( all inizio dei 10 anni tale percentuale era del 8.7%)
12 Quali dovrebbero essere stati i risultati secondo le previsioni della norma ISO 1999/90? Età anagrafica media al termine dei 10 anni : 40 ± 9 Anzianità lavorativa media al termine dei 10 anni : 18.5 ± 7.5 Esposizione media a rumore : 88 ± 1.5 dba Risultato trovato di danno uditivo grave da rumore : perdita media di almeno 25 db alle frequenze di Hz = 3 %
13 Rischio di danno (in %) dovuto all'esposizione al rumore Esposizione: 88,0 dba per 20 anni Età: 40 Sesso: M Criterio: ISO 1999/90 % della popolazione non esposta che supera la soglia di rischio: 0 % della popolazione esposta che supera la soglia di rischio: 0 % di popolazione a rischio causato all'esposizione a rumore: 0
14 Dunque le previsioni ISO nella nostra situazione avrebbero predetto 0 casi di ipoacusia grave imputabile a rumore, contro il 3% da noi trovato. Rumore impulsivo? Errori di misura? Esposizioni > 8 ore?
15 Sono comunque frequenti in letteratura le segnalazioni di discrepanze tra le sordità misurate e quelle previste. Probabilmente tali discrepanze sono dovute alla mancata valutazione del rumore impulsivo.
16 Tuttavia piccole variazioni di età condurrebbero a previsioni diverse
17 Rischio di danno (in %) dovuto all'esposizione al rumore Esposizione: 88,0 dba per 20 anni Età: 45 Sesso: M Criterio: ISO 1999/90 % della popolazione non esposta che supera la soglia di rischio: 0 % della popolazione esposta che supera la soglia di rischio: 6 % di popolazione a rischio causato all'esposizione a rumore: 6
18 Rischio di danno (in %) dovuto all'esposizione al rumore Esposizione: 88,0 dba per 20 anni Età: 50 Sesso: M Criterio: ISO 1999/90 % della popolazione non esposta che supera la soglia di rischio: 5 % della popolazione esposta che supera la soglia di rischio: 11 % di popolazione a rischio causato all'esposizione a rumore: 6
19 Da segnalare che tutti i casi di ipoacusia grave sono stati riscontrati verso il termine del decennio oggetto di studio. I casi di ipoacusia medio lieve sono invece aumentati gradualmente nel corso del tempo.
20 L età rappresenta il più grande fattore di confondimento
21 Fumo sigaretta ed alcol Nel nostro studio il fumo di sigaretta non è associato ad una diminuzione della sensibilità uditiva. Questo dato trova diverse conferme in letteratura ma anche qualche segnalazione contraria Una associazione statisticamente significativa è stata invece riscontrata tra alcol e la comparsa di peggioramenti della sensibilità uditiva. Questo dato trova riscontri molto contrastanti in letteratura. Secondo alcuni autori un moderato consumo di alcol potrebbe avere un effetto protettivo nei riguardi della sensibilità uditiva.
22 DPI L utilizzo dei mezzi personali di protezione si è rivelato efficace nel prevenire l insorgenza e/o il peggioramento delle ipoacusie da rumore. Il 40% dei lavoratori che non utilizza DPI peggiora il proprio udito contro il 26% degli utilizzatori di DPI. Resta tuttavia da chiarire perché una una proporzione cosi alta di utilizzatori di DPI vada incontro ad un ipoacusia. E verosimile che la manutenzione dei medesimi e la corretta informazione e formazione circa il loro uso giochino un ruolo importante.
23 Informazione e formazione devono essere elementi fondamentali per il giudizio di idoneità ad una mansione che espone a rumore (o a sostanze comunque nocive )
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