Master di I livello Management nell area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa
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- Costantino Nicolosi
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1 Master di I livello Management nell area Infermieristica e Ostetrica, Tecnico Sanitaria, Preventiva e Riabilitativa ANNO ACCADEMICO 2009/2010 PROGETTO Il miglioramento dell assistenza infermieristica al paziente portatore di stomia in Unità Operativa di Chirurgia Generale e Toracica Attivazione Ambulatorio Stomizzati Ognu trae ispirazione dal mondo che cosce meglio DOCENTE: Santullo Antonella STUDENTE: Magni Federica 1
2 Qualunque cosa tu possa fare o sognare di fare, incominciala, l audacia ha in sé genio, poter e magia, incomincia adesso GOETHE 2
3 INDICE PREMESSA INTRODUZIONE 1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 2. GRUPPO DI LAVORO 3. TEMPI DI REALIZZAZIONE 4. ORIGINE DEL PROBLEMA E ANALISI DATI DI PARTENZA 4.1 Descrizione ed analisi territorio AUSL di Rimini 4.2 Criticità rilevate nell Unità Operativa 4.3 Questionario valutativo 5. POLITICA DELL ORGANIZZAZIONE 5.1 Obiettivi 5.2 Azioni e mezzi 6. TEAM 6.1 Ruolo Enterostomista 6.2 Ruolo Chirurgo 6.3 Ruolo Dietista 6.4 Ruolo Assistente Sociale 3
4 6.5 Ruolo Psicologo 6.6 Ruolo Consulenti 6.7 Percorsi formativi 7. RISORSE MATERIALI 8. STRUMENTI OPERATIVI 8.1 Alterazioni peristomali (S.A.C.S) 9. PRESTAZIONI EROGATE 10. CRITERI E INDICATORI PER LA VERIFICA DEI RISULTATI FINALI 10.1 Questionario di valutazione ALLEGATI A. Carta internaziala dei diritti dello atomizzato B. Diagramma di Gantt C. Scheda Progetto D. Opuscolo Ambulatorio Stomizzati CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 4
5 Ci so viaggi che si devo fare, n importa quanto iosi posso essere, se si voglio coltivare dei contatti, raggiungere dei risultati, è indispensabile muoversi Sergio Bambarèn (Il guardia del faro) PREMESSA Partendo dall Analisi Organizzativa effettuata durante il mio secondo tirocinio nell Unità Operativa Chirurgia Generale e Toracica dell Ospedale di Riccione è stata evidente la presenza di una criticità per quanto concerne l evidente mancanza di continuità di un percorso per i pazienti portatori di stomia in quanto essi usciti dall U.O. di Riccione vengo presi in carico dal centro AISTOM di Rimini. È molto sentita la presenza di una frattura di percorso sia per gli operatori sia per i pazienti che spesso esprimo la sensazione di essere abbandonati. Per questo motivo ho deciso di partecipare alla realizzazione di un progetto di miglioramento già iniziato all inter dell Unità Operativa ma al quale ho partecipato attivamente, infatti oltre alla stesura del progetto qui di seguito riportato ho realizzato un opuscolo informativo che verrà presentato in allegato necessario per l attivazione del servizio. 5
6 Occorre compiere fi in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che stà l essenza della dignità umana G.Falcone INTRODUZIONE Il termine progetto indica una combinazione di risorse umane e materiali, aggregate per raggiungere obiettivi definiti, in vincoli temporali, attraverso un preciso approccio metodologico e in un contesto organizzato predefinito. Ogni progetto ha un suo ciclo vitale: nascita o impostazione, pianificazione, realizzazione e valutazione. Molto importante è il gruppo di miglioramento che deve avere una sua visibilità, in quanto n è un sistema chiuso, ma comunica con l ambiente ester con cui deve interfacciarsi per la realizzazione del progetto e la diffusione dei progressi raggiunti. Il progetto di miglioramento n si può contare per la sua staticità, ma per il suo dinamismo, che risiede nella verifica, in tempi definiti a priori, della distanza del valore di partenza, la meta conseguita e l obiettivo che ci si era posti. In particolare, la definizione dei tempi di realizzazione è una variabile molto importante, n soltanto in vista delle assenze del personale o di un particolare periodo dell an, quanto in considerazione delle aspettative delle risorse umane che, pur n partecipando al gruppo di progetto, devo essere coinvolte ed esprimere un consenso sulle azioni che dovran attivare. Soprattutto, iltre, occorre puntare sui benefici che deriva dal potenziale miglioramento: nessu è disposto a cambiare o impegnarsi se n intravede dei risultati tangibili. Pertanto la fase d implementazione di un progetto di miglioramento richiede l avvio di strategie che favorisco l individuazione di resistenze al cambiamento; resistenze prevedibili e gestibili attraverso l informazione, la formazione, il supporto tecnico per l implementazione, la diffusione dei risultati ottenuti e un adeguato sviluppo dei sistemi premianti. Dalla criticità rilevata nell analisi organizzativa per quanto riguarda i servizi in uscita cioè la mancanza di un ambulatorio per stomizzati è stato creato questo progetto: il miglioramento dell assistenza infermieristica al paziente portatore di stomia in U.O. di Chirurgia Generale e Toracica. Di seguito verran descritte tutte le fasi della descrizione di questo progetto, i metodi e le strategie messi in atto. In allegato verrà messo il Diagramma di Gantt del progetto, la scheda progetto e l opuscolo informativo da me realizzato. 6
7 Non ci sia approccia al sapere per dovere A. Santullo 1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Il progetto viene svolto nell Unità Operativa Chirurgia Generale e Toracica del Presidio Ospedaliero di Riccione facente parte del Dipartimento Internistico I. Per un Analisi dettagliata dell organizzazione fare riferimento alla Analisi Organizzativa dell Unità Operativa che allegherò al progetto. 2. GRUPPO DI LAVORO È un gruppo di lavoro interdisciplinare Responsabili di progetto - Bernardi Benilde (Coordinatrice) - G.Luca Garulli (Direttore di U.O.) Infermieri referenti del progetto - Manfredda lvia - Villa Michele Infermieri partecipi al progetto - Berardi Ivana - Crescentini Sara - Fabbrucci Morena - Sanchini Loretta - Amadori Barbara 3. TEMPI DI REALIZZAZIONE Il progetto è stato ideato nell an 2008, la data di inizio può essere identificata nel mese di febbraio 2010 con realizzazione finale alla fine dell an in corso. Possiamo avere un analisi dell andamento temporale del progetto attraverso u strumento di monitoraggio e controllo dell evoluzione di esso che è il Gantt. Infatti lo scopo di questo strumento è proprio quello di tenere sotto controllo con un semplice sistema di rappresentazione lo sviluppo nel tempo di attività pianificate. In questo modo tutte le attività che compongo un determinato processo vengo elencate in modo che se ne possa coscere la durata prevista e la sequenza di svolgimento. Diagramma di Gantt in Allegato. 7
8 4. ORIGINE DEL PROBLEMA E ANALISI DEI DATI DI PARTENZA 4.1 Descrizione e analisi territorio AUSL Rimini L Azienda USL di Rimini è l ente strumentale attraverso cui la Regione assicura livelli essenziali e uniformi di assistenza nell ambito territoriale della provincia di Rimini. L Azienda è articolata in due presidi ospedalieri che comprendo 5 stabilimenti di ricovero, organizzati in 10 dipartimenti. L ambito territoriale dell AUSL comprende 27 comuni, 14 sotto il presidio di Riccione con abitanti, 13 sotto il presidio di Rimini con , l estensione territoriale è di 863,58 Km 2. L azienda ospedaliera attualmente è provvista di un unico centro di riferimento per la stomaterapia, ubicato nell ospedale di Rimini. Analizzata l estensione territoriale dei due distretti, si può supporre che l apertura di un nuovo centro che lavori in collaborazione con quello già esistente possa solo migliorare la fruibilità del servizio, la qualità dell assistenza soddisfacendo in modo peculiare i bisogni della popolazione, valorizzando i professionisti e utilizzando in modo ottimale le risorse umane e strumentali già disponibili. Utenza Dall analisi dettagliata dell utenza afferente all AUSL si evince che il numero totale di stomizzati è di 219 divisi nei diversi Distretti. 8
9 4.2 Criticità rilevate nell Unità Operativa La complessità dei problemi assistenziali, presentati dal paziente chirurgico, è dovuta a una serie di fattori quali: Aumento età anagrafica Sviluppo teclogia e raffinatezza tecniche chirurgiche Effettuazione interventi complessi Diminuzione dei giorni medi di degenza Questo ha imposto una revisione della modalità assistenziale adottata. I risultati di revisione so protesi a porre al centro dell assistenza il paziente, per garantire la soddisfazione dello stesso e la soddisfazione dell operatore, che deve essere in grado di erogare un assistenza efficace, appropriata, di qualità e coerente ai bisogni e ai problemi di salute manifestati dal paziente stesso, attraverso la presa in carico, garantendo così la continuità assistenziale con l utilizzo di strumenti appropriati e l integrazione pluri professionale. Per raggiungere i risultati attesi si è dovuto riflettere sulla pratica assistenziale adottata, basata sulla metodologia per compiti FUNCTIONAL NURSING, l analisi ha evidenziato punti di debolezza della metodologia in esame, principalmente scarsa continuità assistenziale, scarsa coscenza delle problematiche globali dell assistito, scarsa valutazione delle prestazioni erogate. E stato quindi identificato e sviluppato un nuovo metodo organizzativo assistenziale MODULAR NURSING. L infermiere attraverso questo metodo assume la responsabilità di tutte le cure infermieristiche erogate durante il tur di servizio. E stata iltre inserita la figura del CASE MANAGER, infermiere responsabile delle case management, in altre parole della metodologia di gestione dell assistenza sanitaria, chi coordina, valuta le attività e i servizi necessari a soddisfare le esigenze di salute, educative, di cura dei pazienti utilizzando le risorse disponibili, la comunicazione efficace e la relazione con le interfacce per promuovere risultati di qualità. è iltre dovuto: riflettere sulle coscenze scientifiche per approfondirle, integrarle, con corsi di aggiornamento; rivedere procedure e acquisire strumenti operativi che permetto di adottare un linguaggio comune e di uniformare i comportamenti; aumentare l integrazione tra professionisti attraverso il confronto partecipando ad AUDIT settimanali; identificare, in base alla patologia, percorsi clinici assistenziali specifici. 9
10 Analizzando il percorso clinico assistenziale del paziente candidato a intervento chirurgico intestinale con confezionamento di stomia, si so evidenziate alcune criticità, legate prevalentemente alla mancanza di un percorso strutturato di presa in carico globale del paziente durante tutto il suo iter, che ha inizio nella fase pre operatoria e continua dopo la dimissione con la riabilitazione ambulatoriale. Criticità: Informazione infermieristica assistenziale pre operatoria assente o scarsa; Mappatura n eseguita; Ridotto tempo da dedicare allo stoma care, alla dimissione difficilmente il paziente o il familiare è in grado di gestire automamente la stomia Interruzione del percorso assistenziale alla dimissione; I problemi rilevati so stati attentamente analizzati dal gruppo infermieristico e con il direttore di U.O, si è giunti alla soluzione: istituire l ambulatorio di stomaterapia. 4.3 Questionario valutativo Attraverso la somministrazione di un questionario a un campione di 18 infermieri, facente parte dell U.O di chirurgia, si è valutato: la percezione della qualità dell assistenza erogata e del tempo dedicato, in reparto, alla riabilitazione al paziente stomizzato, la percezione della coscenza scientifica e dell utilità di ampliare le proprie coscenze, la necessità di istituire un ambulatorio dedicato alla stomaterapia e la volontà di aderire al gruppo di lavoro. Vengo di seguito illustrati i risultati ottenuti: Come valuta la qualità delle sue coscenze scientifiche nel campo delle derivazioni intestinali esterne? 17% 0% 0% 16% scarsa 67% mediocre soddisfacente buona eccellente Come valuta l importanza di poter partecipare a corsi di specializzazione e aggiornamento riguardanti le derivazioni intestinali esterne? 0% 0% 56% 0% 44% n rilevante poco rilevante abbastanza rilevante rilevante molto rilevante 10
11 Come valuta l efficacia del percorso di educazione sanitaria e il programma di gestione della stomia attuato in reparto durante il breve periodo di degenza? 0% 6% 33% 28% 33% scarsa mediocre soddisfacente buona eccellente Ritiene che il tempo da poter dedicare al cliente neostomizzato e al care giver, per attuare un educazione sanitaria mirata durante la degenza in reparto sia 16% 17% 28% 0% 39% scarsa mediocre soddisfacente buona eccellente Ritiene che il cliente neostomizzato e il care giver alla dimissione sappia gestire la stomia in modo 11% 0% 17% scarsa mediocre 28% soddisfacente 44% buona eccellente Come valuta la rilevanza di istituire un ambulatorio dedicato allo stoma terapia nell ambito dell U.O 0% 0% 0% 72% 28% n rilevante poco rilevante abbastanza rilevante rilevante molto rilevante 11
12 Come valuta l importanza di disegnare un percorso di presa in carico della persona con stomia che parte dalla fase pre operatoria e prosegue sin dopo la dimissione con la fase riabilitativa? 0% 0% 0% 17% 83% n rilevante poco rilevante abbastanza rilevante rilevante molto rilevante La possibilità per il paziente stomizzato di poter continuare il percorso di cura, con le stesse figure professionali con cui ha istituito un rapporto nella fase di pre ospedalizzazione, lo ritiene 0% 72% 0% 11% 17% n rilevante poco rilevante abbastanza rilevante rilevante molto rilevante Come valuta l efficacia della collaborazione all inter dell ambulatorio, di figure professionali specializzate per la riuscita del processo di cura e educazione del paziente? 17% 0% 0% 16% scarsa mediocre 67% soddisfacente buona eccellente Come valuta l importanza di applicare protocolli e procedure specifiche per la cura dello stoma? 0% 0% 6% 50% 44% n rilevante poco rilevante abbastanza rilevante rilevante molto rilevante 12
13 Crede di voler far parte del progetto ambulatorio? 39% 61% si Elaborati i dati ottenuti e interpretati, si giunge alla conclusione che pur ritenendo prevalentemente soddisfacente/buona l efficacia del percorso di educazione sanitaria e il programma di gestione della stomia attuato in reparto, la maggioranza degli infermieri valuta scarso il tempo, da poter dedicare al cliente neo- stomizzato e al care giver, per attuare un educazione sanitaria mirata, infatti la preparazione di questi ultimi sulla gestione della stomia alla dimissione è considerata mediocre dal 44% dei professionisti. Viene giudicata molto rilevante (72%) l importanza dell istituzione di un ambulatorio dedicato, dove attraverso la presa in carico (83% molto rilevante) il paziente possa continuare il suo percorso di cura, educazione e riabilitazione. Il 72% degli operatori valuta come molto rilevante la possibilità, per il paziente stomizzato, di poter continuare il percorso di cura, con le stesse figure professionali con cui ha istituito un rapporto nella fase di pre-ospedalizzazione. Il 61% degli infermieri vuol partecipare attivamente al progetto ambulatorio e pur ritenendo, la qualità delle proprie coscenze scientifiche, nel campo delle derivazioni intestinali esterne, soddisfacente, la totalità valuta rilevante/ molto rilevante la possibilità di partecipare a corsi di aggiornamento. L indagine ha quindi evidenziato la sentita necessità da parte degli infermieri di realizzare, attraverso interventi specifici, automi, complementari, collaborativi (la quasi totalità del gruppo considera rilevante/molto rilevante la collaborazione interprofessionale), di natura tecnica, relazionale e educativa, un assistenza mirata che valuti e soddisfi, in tempi adeguati e in spazi dedicati n solo i bisogni manifestati da ogni singolo utente, ma anche il bisog del professionista di trovare senso e soddisfazione nella propria attività. 13
14 5. POLITICA DELL ORGANIZZAZIONE La responsabilità relativa alla politica di una organizzazione di Servizi e l impeg di attuarla competo ai più alti livelli direttivi che supporteran il personale del nuovo Servizio al fine di sviluppare una corretta politica relativa a: livello di Servizio da fornire immagine dell organizzazione del Servizio e della sua reputazione obiettivi e approccio da adottare nel loro perseguimento ruolo del personale responsabile dell erogazione del servizio La realizzazione di una politica richiede l individuazione degli obiettivi da conseguire e dei relativi mezzi necessari per tale conseguimento. 5.1 Obiettivi Gli obiettivi primari dovrebbero comprendere: 1) il soddisfacimento dell Utente (vedi definizione a seguire) in conformità alle rme ed all etica professionale 2) il continuo miglioramento del Servizio 3) l attenzione ai requisiti sociali e dell ambiente 4) l efficienza nella prestazione del servizio 5) l automia da parte del servizio riguardo le prescrizione dei presidi con modulistica regionale autorizzata dalla direzione sanitaria. In dettaglio: 1) Definizione ed esigenze dell Utente stomizzato. La presenza di una stomia determina nel paziente la comparsa di problemi sia di natura funzionale che psicologica. Il più importante dei problemi funzionali è la perdita della continenza fecale, per cui l emissione delle feci e di gas avviene attraverso la stomia in modo del tutto incontrollato. Questi problemi so talora aggravati da una posizione n corretta della stomia per cui viene compromessa l apparecchiabilità della stomia stessa. Altra condizione compromettente l apparecchiabilità, ed anche il buon funzionamento della stomia, è la comparsa di complicanze. Le complicanze più comuni so: stesi per progressivo restringimento cicatriziale della sutura muco-cutanea; 14
15 retrazione con affossamento nell addome del viscere anastomizzato alla cute; prolasso all ester del viscere utilizzato per la stomia; ernia peristomale; dermatite a carico della cute peristomale; fistolizzazione con formazione di tramiti che van dal moncone enterico si alla cute o al sottocutaneo circostanti. Per quanto concerne i problemi di ordine psicologico, questi so legati al fatto che la stomia costituisce un handicap legato all intervento medico, comporta una grave modificazione dello schema corporeo e determina compromissione della continenza fecale. La stomia è infatti una memazione tevolmente conturbante per il paziente. Questi infatti può avvertire l handicap come una sorta di punizione, come conseguenza di qualche colpa. La stomia si è aggiunta alla malattia o ha costituito la malattia ed è seg evidente di emarginazione, più che la malattia stessa. L intervento chirurgico ha iltre comportato una modificazione dello schema corporeo perché: da una parte ha tolto qualcosa dall altra ha creato una stomia. Il fatto che sia stato tolto qualcosa comporta sempre ansia; la presenza della stomia oltre a ciò altera in modo visibile il proprio schema corporeo a livello cutaneo. La cute, vista come barriera protettiva nei riguardi del corpo, n è più integra, presenta un buco, una zona di debolezza. Il paziente si sente più vulnerabile e più esposto nel rapporto con gli altri. Per quanto concerne l emissione fecale, lo stomizzato si trova nelle condizioni del bambi, che n controlla l emissione delle proprie feci ma che n prova alcun senso di disgusto, avendo però già ben acquisito il concetto di tempo e luogo di emissione socialmente accettabile, per cui tende a rinchiudersi in se stesso e a isolarsi, riducendo o anche interrompendo i rapporti con l ambiente circostante. La situazione può risultare anche più grave se, come conseguenza di interventi demolitivi a livello pelvico, compaio disturbi urinari (incontinenza da stress, urgenza minzionale, incontinenza completa o ritenzione urinaria) o della sfera sessuale (deficit di erezione o eiaculazione precoce nell uomo, dispareunia nella donna). Turbe del comportamento sessuale posso derivare del resto dalla presenza stessa della stomia, questa infatti può creare nella donna la convinzione di n essere più fisicamente attraente e nell uomo l idea di n risultare comunque accetto dall altro sesso. Da quanto detto appare evidente che l atto terapeutico che rende necessaria la confezione di una stomia n deve terminare con l intervento chirurgico. Questo infatti può anche aver salvato la vita al paziente, ma fa poi del paziente stesso un handicappato con gravi difficoltà a gestire la propria stomia, ad accettare la nuova immagine corporea e a reinserirsi nella vita familiare e sociale. rende pertanto necessario predisporre un programma di riabilitazione che aiuti il portatore di stomia a risolvere i propri problemi sia funzionali che psicologici, programma che prevede l intervento coordinato del medico, dello psicologo, dell assistente sociale, dell infermiere professionale ed in modo particolare dell enterostomista. E importante che il paziente, una volta apprese le tecniche riabilitative, continui ad avere un rapporto regolare con i sanitari che lo han seguito, permettendo così di controllare 15
16 l andamento della riabilitazione, di diagsticare e di trattare in tempo eventuali complicanze e di avere un controllo adeguato sull andamento della malattia stessa. In questo modo al programma riabilitativo può agganciarsi un altrettanto importante programma di prevenzione secondaria. Occorre iltre informare il paziente che può praticare tutte le attività che era solito eseguire prima dell intervento, sia esse di natura sportiva o, e che la stomia n interferisce in alcun modo sulla rmale vita sessuale. In caso di disturbi della sfera sessuale bisogna accertarne la natura e mettere in atto le più adatte misure di risoluzione. Tutto questo permette alla fine di far si che il paziente accetti la sua nuova condizione, sapendo che per qualsiasi problema che possa insorgere, n ultimo la prescrizione della fornitura trimestrale di presidi di raccolta, ha un punto di riferimento a cui rivolgersi, dove vi so persone competenti, ma soprattutto dove esiste un reale rapporto uma, e dove ha potuto ritrovare la forza di iniziare a vivere la nuova realtà che si è venuta a creare con tutta la serenità necessaria. 2) Mantenimento di una immagine di organizzazione e di livello professionale elevato e di efficienza nella prestazione del servizio. Per ottenere ciò è necessario che l organizzazione del Servizio risponda alle aspettative richieste e cioè che sia possibile ottenere un personale preparato professionalmente alla gestione di pazienti portatori di una stomia; alcune figure professionali so quindi indispensabili all inter della organizzazione, quali: enterostomista medico assistente sociale psicologo dietista 3) Conformità del Servizio ai progetti sviluppati ponendo attenzione ai requisiti sociali e ambientali con attenzione all ottimizzazione dei costi. 4) Grazie ad un impeg collettivo costante all inter dell organizzazione, promovendo, un continuo riesame inter al Servizio dei requisiti e dei risultati conseguiti per individuare opportunità di miglioramento. 5) Acquisizione della modulistica regionale, tramite Direzione Sanitaria, per la prescrizione diretta dei presidi. 16
17 5.2 Azioni e mezzi dovuto quindi procedere a: Identificare personale coinvolto nel progetto; Identificare le competenze, sapere, saper fare, saper essere; Identificare i bisogni formativi; Identificazione locale; Identificazione attrezzature necessarie già esistenti e presenti in loco; Forniture di materiale appropriato per medicazioni e materiale protesico; Identificare prestazioni erogate; Creazione di un software per la gestione del paziente (messa in ta, schede, controlli ecc.). I mezzi per poter raggiungere tali obiettivi prefissati consisto: Disporre di una attività per assicurare un efficace controllo della qualità delle prestazioni erogate mediante revisioni interne da parte del personale impiegato nel Servizio e indicazioni utili da parte dell Utente. Il Responsabile dell ambulatorio stabilisce la necessità di periodici incontri cui devo partecipare tutte le figure professionali coinvolte nel progetto; tali incontri so utili per mettere a fuoco eventuali incongruenze tra le prestazioni erogate ed i requisiti previsti nel progetto, valutare l andamento delle attività, valutare la preparazione del personale e le motivazioni che spingo ogni singola figura a proseguire nel progetto. E importante che durante tali incontri n si verifichi la prevalenza di una figura professionale rispetto ad un altra, bensì ogni singolo individuo deve identificarsi in un ruolo preminente e complementare agli altri, per evitare femeni di prevalenza che posso falsare la valutazione del Servizio ma soprattutto far decadere le motivazioni del singolo che avverta il proprio ruolo come secondario. Ulteriore attività è la raccolta delle indicazioni fornite dall Utente, effettuate mediante questionario animo. Tale questionario è elaborato dal Responsabile del Servizio in associazione con tutto il personale coinvolto ed in esso so richieste valutazioni sull attuale stato del Servizio sia per quanto concerne le prestazioni vere e proprie sia per quanto concerne i rapporti sanitari/utente e dove quest ultimo possa esprimere pareri riguardanti eventuali modifiche per migliorare il Servizio. 17
18 Stabilire e mantenere ambienti lavorativi idonei tali da incoraggiare tutti i dipendenti a perseguire continui miglioramenti nella qualità delle prestazioni. La Direzione si assume la responsabilità di mettere a disposizione un locale Ambulatorio adeguato nel quale possa essere effettuate tutte le prestazioni previste, con un locale Servizi Igienici annesso, nel quale sia possibile insegnare le procedure della irrigazione della stomia. Requisito importante di tali locali doveva essere la completa presenza di privacy per il paziente il quale vive l esperienza del Servizio come rapporto intimo con il personale sanitario che in quel momento si occupa di una situazione particolare del suo essere. La Direzione deve essere a coscenza che un ambiente lavorativo idoneo, oltre a soddisfare le esigenze dell Utente, rinforza le motivazioni che spingo il personale a perseguire la qualità della prestazione erogata. 18
19 6. TEAM IL team è un insieme di professionisti uniti da u scopo specifico, animati dall abilità di lavorare insieme, volto a ricercare, l ottimizzazione nell utilizzo delle risorse a disposizione, le modalità migliori di risposta alle esigenze dei bisogni di salute del paziente, ottenendo risultati di alto livello Le figure professionali presenti nell U.O saran : infermiere, infermiere enterostomista, chirurgo, consulenti. Se si renderà necessaria la consulenza di specialisti, n operanti attivamente e costantemente nell ambulatorio,per rispondere ad esigenze particolari, che talora si posso instaurare durante il rmale andamento della malattia di base, ci si interfaccerà quindi con le specifiche U.O. o i servizi preposti. Personale Una risorsa molto importante in ogni organizzazione è costituita dalle singole persone coinvolte; ciò è particolarmente importante in una organizzazione di Servizi in cui il comportamento e le prestazioni dei singoli individui influisce direttamente sulla qualità del Servizio stesso. Per migliorare la motivazione, lo sviluppo, la comunicazione e le prestazioni del personale la Direzione dovrebbe stabilire una pianificazione per l aggiornamento del personale ed incoraggiare il miglioramento delle prestazioni erogate mediante ricoscimenti ed incentivi. È compito del Responsabile del servizio accertare periodicamente fattori di motivazione del personale nel provvedere alla qualità del servizio 6.1 Ruolo Enterostomista Viene individuata, come figura di enterostomista, in accordo con la AFD dell UO di Chirurgia la IP.., dipendente dell AUSL quale IP presso l UO di Chirurgia, che dovrà essere formata necessariamente presso i Corsi Universitari di Enterostomista che so gli unici legalmente ricosciuti per tale qualifica. Viene iltre individuata l IP.., dipendente dell AUSL quale IP presso l UO di Chirurgia, quale Infermiere Professionale Esperta di riferimento. Il ruolo dell enterostomista consiste nel pianificare e rendere attivo un programma riabilitativo educativo, nei confronti della persona portatrice di stomia, la quale deve acquisire delle competenze e mettere in atto delle azioni, che gli consento di gestire correttamente lo stoma e il mondo a esso connesso. Nel 1998 l O.M.S ha stabilito che l educazione terapeutica consiste nell aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la malattia, il trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio stato di salute e a 19
20 conservare e migliorare la propria qualità di vita. L attività educativa è quindi un processo interattivo incentrato su chi acquisisce capacità di autocura, tramite un trasferimento pianificato di competenze dai curanti al paziente. Più il paziente riesce ad apprendere ad assimilare zioni e tecnica, più aumenta la sua responsabilità e la sua sicurezza e si riduce la sua dipendenza dal professionista. I vantaggi di un educazione terapeutica pianificata e strutturata so quelli di prevenire, ridurre o annullare le complicanze, ridurre i costi di gestione, ridurre lo stato di dipendenza dell assistito. La riabilitazione si attua su due sfere distinte: la fisica e la psicologica, inizia prima dell intervento e continua fi a che la stomia è in sede o fi a che la persona stomizzata rimane in vita. Il processo riabilitativo è attuato per e con il paziente stesso e i suoi familiari. Il pia di riabilitazione è articolato in più fasi: 1.fase PRE-OPERATORIA: informazione; posizionamento della stomia; 1.a L informazione Il ricovero ospedaliero è per il paziente motivo di ansia, che è correlata ai seguenti fattori: ambiente estraneo, incertezza della diagsi e della progsi, insufficienti informazioni, paura dell igto come sarà il domani.cosa mi aspetta?..., alterazione del concetto di se e del modello della sessualità, rischio di isolamento sociale, rischio di inefficace gestione dello stoma. L emotività della persona che entra in ospedale con ricovero programmato è diversa da quella che accede in regime di ricovero d urgenza. Nel primo caso la brevità dei tempi n da modo di elaborare approcci psicologici particolari. La fase informativa è la prima del processo riabilitativo e può condizionare la riuscita di tutto il processo, va quindi eseguita con accuratezza. Il primo impatto con il personale sanitario è di fondamentale importanza, per ottenere un futuro rapporto di fiducia e stima necessari per essere accettati come guida e aiuto durante la malattia e la riabilitazione. n dal primo incontro, si deve instaurare una comunicazione efficace in modo tale che la persona, che dovrà sottoporsi ad intervento chirurgico, spinta dalla necessità di sapere, possa esprimere paure, dubbi perplessità e ricevere risposte esaustive. Le capacità relazionali e d ascolto consento di ricavare informazioni utili al fine di identificare i bisogni e pianificare, utilizzando idonei strumenti, gli interventi terapeutici. Ascoltare significa prestare attenzione al messaggio totale, che è trasmesso attraverso la comunicazione verbale e n verbale, saper ascoltare significa essere in perfetta sintonia con l altro, mettersi a sua disposizione. Essere realmente utile e d aiuto all altro vuol dire attendere, rispettare i tempi e il silenzio perché ogni soggetto avendo una sua unicità reagisce in modo diverso alla e alla sua malattia. La comunicazione sentita e voluta diviene elemento di conforto, d informazione, di coscenza, aiuta la persona a sentirsi accolta, accettata. E bene ricordarsi che il paziente n si attende e n vuole un amico, ma un professionista, preparato, capace, che rispetta la sua soggettività di percezione e reazione al dolore, all ospedalizzazione, allo status di malato, cui potersi affidare fiducioso. La fiducia dipenderà molto anche dalla coerenza, franchezza, disponibilità e attendibilità umana dimostrate da tutta l équipe sanitaria. Il concetto di empatia espresso da Rogers sentire come se ci deve guidare nella stra professione, la troppa distanza o la troppa vicinanza nei confronti del paziente n permette al 20
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