Prospettive normative in tema di offerta di servizi bancari e canali distributivi
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- Teodora Franco
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1 Prospettive normative in tema di offerta di servizi bancari e canali distributivi ROBERTO RINALDI Banca d Italia Vigilanza creditizia e finanziaria
2 Sintesi Quadro europeo (le tendenze e rischi) Il mercato italiano (in linea con tendenze?) La normativa: sportelli; e-banking; attività bancaria fuori sede. Linee di intervento 2
3 I canali distributivi in Europa Gli sviluppi (in parte esogeni) che rilevano: Aumento della domanda di servizi bancari Introduzione di nuove tecnologie Aumento della concorrenza Un risultato: crescente peso delle attività al dettaglio e verso le famiglie Crescita e diversificazione dei canali distributivi 3
4 I canali distributivi (cont.) Una classificazione canali con presenza di una struttura fisica (brick and mortar) canali elettronici collaborazione con società finanziarie, financial agents 4
5 I canali distributivi (cont.) I canali distributivi fisici : sportelli, ATM e negozi finanziari Principali tendenze: 1. Dopo un periodo di diminuzione, aumento del numero di sportelli (la tendenza è peraltro variegata) 2. Ridisegno degli sportelli (dimensione, servizi offerti) in relazione all offerta degli altri canali, in un ottica di: specializzazione/complementarità: canali elettronici e ATM: servizi semplici e standardizzabili sportelli: prodotti più complessi e meno standardizzabili, a maggiore valore aggiunto altre strutture (in Italia: negozi finanziari): punti operativi permanenti presidiati da promotori finanziari 5
6 I canali distributivi. I canali distributivi elettronici: internet, telefono Principali tendenze 1. Il canale internet mostra la maggiore crescita 2. Tendenza all aumento della tipologia di servizi offerti: informativi dispositivi, per trading-on-line Promozione e vendita anche di servizi bancari 3. L importanza appare ancora limitata rispetto agli sportelli (ma crescente attenzione) 6
7 I canali distributivi Altri canali distributivi: cooperazione con altri intermediari Principali tendenze: 1. Crescente concorrenza al dettaglio (crediti al consumo, carte di credito, depositi, servizi di pagamento) 2. Utilizzo di operatori che distribuiscono tali prodotti 3. La BCE prevede un trend in crescita di tale fenomeno (crescente attenzione.) 7
8 I rischi 1. Sportelli La crescente tendenza a utilizzare gli sportelli per la vendita di servizi ad elevato valore aggiunto richiede: un elevata professionalità dell offerta normativa sulla trasparenza e sulla tutela del consumatore rischi reputazionali; rischi legali 2. Financial agents (premessa: politiche aggressive di originators; disallineamento incentivi rispetto a investitori) rischio di credito, rischi reputazionali 8
9 I rischi 3. Electronic banking Rischi operativi: a) crescente dipendenza da infrastrutture tecnologiche sicurezza informatica b) esternalizzazione dei processi, specie per gli intermediari minori Rischio strategico: derivante da ritorni non adeguati degli elevati investimenti [Rischio di liquidità: se aumenta l incidenza dei depositi on-line, considerati più volatili] best practices; presidio dalla normativa nell ambito II pilastro 9
10 In sintesi Opportunità di profitto, crescita del tenore concorrenziale dei mercati Gli sportelli sono stati ridisegnati I canali elettronici crescono rapidamente Cooperazione con agenti e mediatori (credito consumo) Rischi: di credito; legali e reputazionali; operativi; strategici 10
11 Evoluzione dei canali distributivi nel sistema bancario italiano Tendenze simili a quelle europee? processo di consolidamento razionalizzazione della rete distributiva con effetti differenti sui diversi canali 11
12 I canali distributivi fisici Negli ultimi 3 anni: sportelli Var. % ,1% Var. % % sportelli e punti di accesso a distanza (ATM e POS) continuano a svilupparsi altre reti di vendita (promotori e negozi finanziari) si sono ridimensionate ATM POS negozi finanziari promotori finanziari ,7% 16,7% -22,2% -9,1% 60% 279% 395% 12
13 I canali distributivi fisici : gli sportelli La crescita degli sportelli, in un contesto di diminuzione del numero di intermediari, ha avuto effetti positivi sulla concorrenza I costi dell espansione territoriale sono stati limitati: negli ultimi 10 anni il numero medio di addetti allo sportello è passato da 9 a 6 unità (attività standardizzate spostate su altri canali) 13
14 La diffusione degli sportelli i comuni serviti da banche sono aumentati da a nel decennio N. DI SPORTELLI OGNI 10 MILA ABITANTI la densità degli sportelli si è allineata a quella dell area dell Euro Italia: 5,5 sp. / 10 mila ab. UEM: 5,7 la presenza sul territorio è più capillare nel Nord Est e in alcune zone del Centro, minore al Sud 14
15 I canali distributivi fisici : negozi e promotori finanziari in parte sono stati sostituiti da dipendenze bancarie tradizionali [i promotori sono solo in minima parte dipendenti bancari] 15
16 I canali distributivi telematici (internet, telefono, accessi telematici diretti) si sono sviluppati a ritmi elevati la crescita ha interessato sia i servizi di tipo informativo che quelli dispositivi NUMERO DI UTENTI home banking famiglie home banking imprese phone banking Var. % ,0% 72,1% 54,8% 16
17 Operazioni bancarie (in valore) per canale e prodotto Nel sistema bancario italiano l offerta transita ancora in gran parte dallo sportello, il cui peso però sta diminuendo sportello telefono internet altro (*) sportello telefono internet altro (*) finanziamenti 90% 5% 0% 5% 84% 9% 0% 7% raccolta 92% 7% 0% 1% 84% 10% 0% 6% ric. e trasm. di ordini 71% 17% 9% 3% 22% 26% 47% 5% prodotti fin. e assicur. 82% 3% 1% 14% 79% 8% 1% 12% bonifici 81% 0% 1% 18% 74% 0% 5% 21% (*) include: supporti elettronici, ATM, promotori, altri intermediari, collegamenti telematici non Internet 17
18 Numero di banche per tipologia di canale Tipo di banca* in prevalenza sportello 82,6% 82,9% 82,4% 82,5% in prevalenza promotori 1,2% 0,9% 0,6% 0,6% in prevalenza internet e telefono 0,6% 0,9% 0,6% 0,8% in prevalenza altro 1,7% 2,0% 2,6% 2,8% multicanale 13,8% 13,2% 13,8% 13,3% 100% 100% 100% 100% * la prevalenza è determinata dal fatto che la banca fa transitare oltre il 95% della clientela da quel canale 18
19 La nuova normativa sull apertura degli sportelli negli anni 80 inizia il processo di liberalizzazione (i piani sportello) Art. 15 TUB: in armonia con il diritto comunitario, ha accolto il principio della libertà di stabilimento Banca d Italia può vietare lo stabilimento per motivi attinenti all adeguatezza della situazione economico-patrimoniale e organizzativa Istruzioni di Vigilanza (normativa precedente): Sistema di tipo autorizzativo (comunicazione preventiva all OdV di apertura del singolo sportello, avvio di un procedimento) Procedura semplificata del silenzio assenso 19
20 La nuova normativa sull apertura degli sportelli Provvedimento del marzo 2007 Ottica di razionalizzazione e sostanziale liberalizzazione delle scelte aziendali di sviluppo territoriale riconfigurazione del procedimento in senso più aderente al TUB Comunicazione preventiva secondo due diverse modalità, tendenzialmente riferibili a banche di diversa dimensione e complessità operativa progetto di sviluppo territoriale comunicazione specifica di singole iniziative La Banca d Italia, ove nel corso del processo di analisi delle situazioni aziendali rilevi profili di problematicità, può avviare d ufficio un procedimento teso a vietare l apertura di una o più succursali 20
21 La nuova normativa sull apertura degli sportelli Aspetti caratteristici: coerenza con l impianto complessivo di Basilea II Per gli intermediari: Autovalutazione delle proprie prospettive di espansione territoriale Per l organo di vigilanza: analisi dei progetti di espansione nell ambito dell ordinaria attività di analisi e verifica, nel quadro del processo di revisione prudenziale previsto dal secondo pilastro (SREP), dell accuratezza dell autovalutazione effettuata. 21
22 La normativa sull attività bancaria fuori sede Disciplina la promozione e il collocamento in luogo diverso dalle proprie dipendenze di prodotti e servizi bancari Non si applica a prodotti finanziari e servizi di investimento (disciplinati dal T.U.F) Promozione: presentazione dei prodotti consulenza nei confronti di potenziale clientela; Collocamento raccolta delle proposte contrattuali firmate dai clienti eventuale prima istruttoria 22
23 La normativa sull attività bancaria fuori sede: evoluzione Normativa precedente: elenco tassativo dei soggetti di cui le banche possono avvalersi (dipendenti, promotori finanziari, altre banche o SIM, imprese e agenti assicurativi, intermediari finanziari e loro reti) Provvedimento del dicembre 2005 ampliamento dei soggetti abilitati maggiore capillarità dell offerta valorizzazione dell autonomia imprenditoriale e organizzativa maggiori cautele nella gestione e nel controllo dei soggetti incaricati di distribuire i prodotti bancari 23
24 Presidi degli operatori e linee guida delle autorità Linee guida: Electronic banking e sicurezza informatica - phishing - esigenza di un presidio autonomo da parte degli intermediari nell ambito della normativa sui rischi operativi - Sono stati istituiti sistemi di identificazione forte Comitato di Basilea - Risk managemement principles for electronic banking (luglio 2003) - Management and supervision of cross-border electronic banking activity (luglio 2003) - Outsourcing in financial services (febbraio 2005) CEBS, Guidelines on outsourcing (dicembre 2006) 24
25 L attività bancaria fuori sede: la novità Le banche possono avvalersi anche di: altri soggetti convenzionati che svolgano in via principale un attività professionale o commerciale, cui è funzionale la distribuzione di prodotti bancari in precedenza ammessi solo per le operazioni di credito al consumo effettuate dai fornitori dei beni 25
26 L attività bancaria fuori sede: agenti e mediatori La distribuzione attraverso agenti e mediatori continua a presentare alcune limitazioni, imposte dalla normativa (in evoluzione) che disciplina tali figure agenti in attività finanziaria: iscritti in apposito elenco tenuto dall UIC (quasi 50 mila iscritti) possono svolgere in rapporto diretto con le banche la sola promozione delle attività di cui all art. 106 comma 1 del TUB assunzione partecipazioni, finanziamenti, servizi di pagamento, intermediazione in cambi mediatori creditizi: iscritti in apposito albo tenuto dall UIC (oltre 80 mila iscritti) mettono in relazione le banche con la potenziale clientela in vista della concessione di finanziamenti caratteristiche di neutralità e indipendenza (non possono operare in via esclusiva per conto della banca) 26
27 L attività bancaria fuori sede: i presidi valutazione della coerenza delle scelte effettuate con le strategie aziendali analisi delle implicazioni che i nuovi canali distributivi possono comportare sui sistemi di valutazione e controllo dei rischi valutazione delle capacità professionali dei distributori presidi operativi volti a prevenire conflitti di interesse tra l attività propria e quella svolta per conto della banca particolarmente importante se il distributore non svolge in via esclusiva attività nel settore finanziario formalizzazione dei contratti (limiti all operatività, livelli di servizio, reporting) mantenimento in capo alla banca di ogni valutazione sul merito di credito della clientela 27
28 Conclusioni Indirizzi di liberalizzazione; di affidamento all autonomia imprenditoriale delle banche La Banca d Italia fa ricorso a una normativa leggera che interviene laddove vi sono fallimenti nell operare dei mercati L offerta bancaria rimane incentrata sullo sportello, ma la funzione sta cambiando: da canale universale a specializzato Lo sviluppo di canali alternativi genera nuovi rischi canale elettronico: sicurezza informatica agenti, mediatori La liberalizzazione implica: maggiore autonomia imprenditoriale e responsabilizzazione nelle scelte strategiche in materia di presidio dei diversi rischi 28
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