Rassegna stampa del 10/01/2010

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1 Ufficio Stampa Rassegna stampa del 10/01/ Prodotta da Kikloi s.r.l.

2 Rassegna stampa del 10/01/2010 Il Resto del Carlino Ravenna Al risveglio trovano i ladri (prima pagina Lugo)(Prime Pagine) Auto, boom di acquisti (prima pagina)(prime Pagine) Romagnola, indagini della Finanza(Economia locale) Il Corriere Romagna di Ravenna Sosta allospedale, si cambia (prima pagina)(prime Pagine) La Voce di Romagna Ravenna Il centro tra buche e buchi (prima pagina)(prime Pagine) Concerto di beneficenza(sanità e Sociale) Il Sole 24 Ore I comuni congelano 10 miliardi alle Pmi(Pubblica Amministrazione) Famiglie in fuga dalla Ceccherelli(Pubblica Amministrazione) Il bus dell'integrazione forzata(pubblica Amministrazione) L'unica strada è la redistribuzione(pubblica Amministrazione) Stranieri in aula, voce ai sindaci(pubblica Amministrazione) - Prodotta da Kikloi s.r.l.

3 press LIETE 10/01 /2010 S ht- Larbno il Resto del Carlino RAVENNA FAE MA.LuG Domenica 10 gennaio pg,, rahst?? kà Z 43,2C 1à 5545,34 . : cronaca.faenza@ilcarlino.net. Redazione : via XX settembre 15, Faenza - Tel Fax n Pubblicità : S.P.E. via della Repubblica, 2 Fusignano - Tel / Fax Al risveglio trovano i ladri Paura ieri notte in una casa a Solarolo. Furti in altre quattro abitazioni servizioaoaginal 4 Crisi Omsa, manifestazione in piazza n cantiere piste ciclabili per 3 milioni di eur o Lo sviluppo edilizio si sposta a sud della città Museo ceramiche, visitatori a quota 33mil a Record di nati e `saldo attivo' della popolazion e Continua ed aumentare faffluenzc al Mio rispetto , nell'istituto di vial e 6acnl u sono seni st iena cnqucnda biglietti in pili Per le pnrrn valuta de decenni i nuovi - esi hanon cupe- ani i decessi. Nel 2002 sl dovrebb e inoltre ve e r m s la soglia de i dimmelo ebian t Servizio a pngìne 14 Servizio e pagina ote I ge rn e l f i. it Via F.11i Bedeschi, 43/A Via Torricelli, 201 B BAGNACAVALLO - Tel Tel g di Primiero Gemell i Tel Via Marconi, 52. BAGNACAVALLO ucina Romagnola. Specialità Pesce e Paell a Stanze Fornite di Telefono, Televisione e Aria Condizionata

4 press LIETE 10/01 /2010 it Resto dei Carlino RAVENNA h h. S" '' del k\ 4 Domenica 10 gennaio cronaca.ravenna@ilcarlino.net Insegne luminose -Totem aziendal i Decorazione automezzi Stampa digitale i Fax054il rtza 3 tnlu@stradapubblicda,i t www straifapabblicita. t Redazione : via Salara 40, Ravenna - Tel Fax n Pubblicità : S.P.E. - Ravenna - L.B. Alberti, 60 - Tel / Fax Auto, dboomp di acquisti Grazie agli incentivi, vendute nel 2009 quasi settecento vetture in più Alle pagine 2 e 3 Spericolata fuga: i due marocchin i davanti al gip Sulla `Romagnola ' indaga la guardia di finanza p p pinrs 4 Muore a 49 ann i presidente Circolo della Spad a Tutte le strategie di Asshotel sul «fronte qualità» Andrea sianani c stato stroncare da una terr ibile malate.. Lascia la moglie Francesca e tre figli : Filippo. Isabella e Angelica. Roberta Penso, appena eletta presidente provinciale, presenta le prossimi iniziative per render e emcora più'appcabdf le strutaire n<cmvc in v ista dell'e c te 20 I L i I r story te p zerio rip ARTEDI12 GE l` I I INVITA ALLE SERATE T A I rti,artedi' ALLA FIORENTIN A I' GIOVEDÌ DA PORCA I Di e DOMENICA A AN, ALLA SAI IIA F itt~lri, _ mai Cervia - tel

5 press LIETE 10/01 /2010 il Resto del Carlino RAVENNA Romagnola, indagini della Finanza Dopo la prima relazione del curatore si prospetta l'ipotesi di bancarotta ENTRE il curatore falli - mentare della `Romagno - la' di Alfonsine sta proce - dendo alacremente nel suo lavoro, la Guardia di Finanza è stata dele - gata dalla Procura a svolgere una serie di accertamenti sui punti più oscuri dell'amministrazione dell a società; si prospetta infatti l'ipote - si di reato di `fatti di bancarotta'. LA PROCEDURA fallimentare proprio nelle ultime settimane h a acquisito un notevole risultato a i fini del recupero di somme : il cura - tore, il commercialista Claudio Co - latorti, ha infatti venduto all'opera - tore economico alfonsinese Rober - to Ballardini i macchinari che oc - cupavano i magazzini e che non erano stati acquisiti in leasing da Ferruccio Mengaroni. Fatte le compensazioni con l'indennità di occupazione dei locali i magazzini erano rimasti di proprietà d i Ballardini le casse della curatela si sono riempite di circa trecentomila euro. Era stato lo stesso Ballardini ad offrire al curatore la disponibilità all'acquisto dei macchinari così da accelerare lo sgombero dei locali. Dei capannoni che ospitavano infatti l'attività produt - tiva della Romagnola frutta i n scatola Ballardini aveva necessità per un diverso sfruttamento produttivo. Ricordiamo che era stata la Ballardini Group a cedere le quote della `Romagnola' a Mengaroni. Con la cessione a Ballardini è completamente sfumata quella che poteva apparire la soluzione migliore per i lavoratori che una volta erano occupati alla Romagnola e per i quali è scattata, dopo il falli - mento, la procedura di mobilità, anticamera del licenziamento ovvero l'affitto dell'azienda a un operatore interessato a proseguire l'originaria attività confetturiera. PROSSIMO atto del curatore sarà la vendita all'asta dell'appartamento alla Camilluccia, a Roma. L'appartamento era stato acquisito da Mengaron i con denaro della società e intestato alla Romagnola: parecchi anni prima era stato di proprietà dello stesso Mengaroni (all'epoca avvocato a Roma) e poi era stato venduto a terzi a seguito di un pignoramento. Per quell'operazione, l'allora collegio sindacale della Romagnola (era una spa) pre - sentò al tribunale civile di Ravenna denuncia di `mala gestio' ritenendo l'atto estraneo agli oggetti sociali della società. Ma la denuncia non sortì alcun effetto. Non è stato invece pos - sibile far rientrare nel patrimonio della società la lussuosa BMW M6, cinquemila di cilindrata, immatricolata nel marzo del da Mengaroni e a sè intestata: per il curator e sarebbe stato versamente ardu o provare che era stata acquistata con denaro della società. L'auto, messa all'asta da Equitalia per cre - diti vari vantanti nei confronti d i Mengaroni, è stata venduta per 30mila euro. Posto che ormai sono stati delinea - ti nei dettagli il passivo e l'attivo della società (dichiarata fallita il 6 luglio), non dovrebbe subire ulteriori slittamenti la data del 29 gen - naio fissata per l'esame dello stato attivo e passivo. INTANTO il curatore sta acquisendo tutti i particolari necessari per la seconda e conclusiva relazio - ne al giudice delegato Roberto Sereni Lucarelli sulle condotte ipoteticamente irregolari dell'amministratore della società. Una prima relazione era già stata presentat a qualche tempo fa e proprio sull a scorta di quel documento il p m Daniele Barberini ha incaricato il Nucleo di Polizia tributaria dell a Guardia di Finanza di svolgere accertamenti. Carlo Raggi L'esame è fissato a fine gennaio. Prossim a vendita, un appartamento alla Camilluccia, a Rom a Visita alla Romagnola, all'epoca produttrice d i frutta in scatola, dopo i l passaggio delle quote d a Ballardini a Mengaroni

6 press LITE 10/01 /2010 C"ere di Ravenn a di Ravenna Faenza-Lugo e Imola REDAZIONE E PUBBLICITÀ: VIA DE GASPERI, 5- RAVENNA TEL: FAX : SPEDII. IN A.P. -45% ART.2 GOMMA2018 LEGGE FILIALE DI FORI. ALTRE SEDI: RIMINI ( ). FDRLI ( ), CESENA ( ),FAENZA-LUGO ( ), IMOLA ( ), RSM ( TI - RAVENNA@CORRIEREROMAGNA, IT- IN ABBINAMENTO CON LA STAMPA euro 1,20 Anno XVIII E N. 9 DOMENIC A 10 GENNAIO Il Ravenn a sale (nella lan a della Sial Intervista a lknniniqu e uscita dal 6E10 Arriva David Lati N e "il down dci clown «' RAVENNA. La tariffa del parcheggio passa da 35 a 50 centesimi all'ora, con frazioni di 12 minut i All ' ingresso si ritira il ticket Da domani stop ai posti liberi, si paga all'uscita alla cass a RAVENNA. Da domani un auto nel parcheggiodell'ospe- trite, che solleverà la sbarra pannello a segnalazione lu- dale di Ravenna. All'ingresso e consentirà l'accesso della minosa situato all'ingresso il cittadino dovrà prelevare il vettura. Sono queste alcune indicherà i numeri dei posti ticket dalla macchina eroga- dellenovitàlegatealnuovisi - stema di pagamento di quest a area del parcheggio, che rimarrà a pagamento. SERVIZIO a pagina 3 Traffico incanalato su una corsia Buche, si aggrava la situazion e sulla Classicana RAVENNA. Si aggrava la situazione delle buche sull a Classicana (con il traffico in alcuni tratti incanalato su un a sola corsia) e sulle arterie cittadine. ROSSI a pagina 5 Spari lungo l'adriatica convalidati gli arresti RAVENNA. E ' stato convalidato l'arresto dei due marocchini protagonisti dell'inseguimento sull'adriatica culminato con una sparatoria il giorno dell'epifania. SERVIZIO a pagina 5 Mic, crescono i visitatori soprattutto gli stranieri FAENZA. Crescono i visitato - ri del Museo internazionale del - le ceramiche: rispetto ai del Risultano in aumento soprattutto gli stranieri. *SERVIZIO a pagina 11 In tanti alla manifestazione Omsa. Tensione col sindac o Molte le lavoratrici presenti ieri pomeriggio in piazza al corteo Omsa SERVIZIO a pagina I O Una tv su Internet per informare me, Cotignola il primo Comune in regione a sperimentare il progett o La scherma ravennate in lutto per Signani COTIGNOLA. Via al progetto della Web Tv, un o strumento di comunicazione multimediale per i l territorio. Cotignola è tra l'altro il primo Comun e di tutta la regione Emilia Romagna ad avviare questa sperimentazione e u- na delle poche a dimensione nazionale. SERVIZIO a pagina 3 RICCI GAROTTI a pagina 12 o IMOLA Autodromo Nel 2010 lavori per milioni IMOLA. Verrà realizzata una copertur a dell'intera stecca dei box oltre al museo del'auto. SERVIZIO a pagina 1 3 IMOLA Dico, dal Pd reazioni in difesa del vescovo I MOLA. Dopo la letter a di 34 donne che attaccava Ghirelli sui Dico nel Pd c'è chi lo difende. SERVIZIO a pagina 1 6 IMOLA Immobili comunali Quanto spendono gli inquilini I MOLA. Tra i commercianti c'è ch i paga 37mila eur o all'anno e chi appena 7 2 per locali del Comune. SERVIZIO a pagina 1 5 Jhhìk. cm `íni O k fl 5 PROGETTAZIONE E COàiRliZ101 [ IAP'P.Ilîl Ul ieil'-: I ÍIE 1T I ACQUE DI CCARR10EE CRO1.E C [I'IìEI l lf[. 1 VASCHE dau(0eryizi LOCALI TECNICI IMPi000I TRATTAMENTO ACQUE REFLUE AUTOLAVAGG I I FOSSE IMHOFf IMPIAN I DI DEPURAZIONE A RANGHI ATTIVI IMPIANTI DI DEPURAZIONEA BIDDISCH I lauta D5 f iir 41. ì ISsS'GV 4IANOh,ài u NXID,_ ;g z DEGRASSATORI SEDIl POTATORI TIPO 0DB) UND PER FANGHI DEPURATORE MBR (MEMBRANE BIO-REACTOR ( DISOLEATORI STATICI e LAMELLARI ITTDEPURAZIONE STAZIONI DI SOLLEVAMENTO FILTRI PERCOLATORI A RQBCI i ANATROBICI IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE PRIMA PIOGGIA GRUPPI PRESSURIZZAZIONE ANTINCENDIO

7 press LJfE 10/01 /2010 1AVOCRL.~.à n a Ravenna Domenica 10 gennaio Anno XIII N. 9 1" o gli interventi. di r c ua Strade distrutte. E mancano i soldi.61 eodie' larcc~n t Taglio delle tecnici di e on sono già ave t ha), il ristati al U.r.e.sah, - ' per.tap-oiaosedt n questi. ^^, come r il decoro urbano Centinaia di alberi pericolanti. La forestale : attenti ai sentieri 1 La neve ha deva51t-'.o la pii ta i medici di fami g 111 Sacct.iniapag. l o Ardi fa OCSAHM O l finto di demagogi a e statalismo p Zucchi a pag. 1 1 t < AMMALI E ANIM E Un volo di bellezza Fonsaciari a pag. IO st _trta Giulio ha de - :o sì a S A pagina 2 roto Ap Il PISCO 11 'RIMO CM Due le esigenze da ra c Rav atto ilg :r t ute -r!al - h,. ta situazione e des. A pagina 1 Montana, sito ACA E IDEALI Ci hanno n.lbat o Gesù Bambino P Gambia pag. I O ie. haino e cara sti s viosa ao Atestioo (Padova) sii] Aizzata nella trasformazione di verdure fresche. Oltre nn seco - '. lo d'alte conserviera d'eccellenza ;sottol so t i hrceti, agrodolci, grigliata e biologici), nei primi anni '80 inizia a ricoprire un ruolo di prii missime piano nel segmento pri nte 11 ' mentre gli anni '90 sono caratterizzati da un l ulteriore incremento delle vendite e da un for te sviluppo tecnologico. Pur mantenendo la sua identità familiare. oggi Valbona ha una strullum moderna, organizzata e gestita co n criteri manageriali, con 80 dipendenti e u n fatturalo di 25 milioni. Con un export dell'8% _ (soprattutto in P.umpa e Giappone/, ora sta puntando l'india dove il settore agroalimentare non gode ancora di un mercato consolida - to. Insomma, anche in tempi di crisi le occa-.i t -Si non m ti Io. (~ care cercai le e saper - - le sfrutti t ml a tozza e ),) ).va piaparistei. micia te causato i una manovra p evitare Nuova sost a all' osped:-le Abusivi Lo sceriffo non ò pl sbagliai: RUSSI - :'I.- ).travolta daun'au - m~ l :. detta. A ti i a in ritardo de1- uu vigile, il condurle frenato dì colpo. La die per avrebbe scattalo tutto a destr a finendo per travolgere la vagilessa. Aparma 2 4 Gon i ulta de la Falde C'.r coiy Su a ideata ha deciso che ca a re per dicembre. Dote su i dand e c per o al sulaituomo.a. d un attuar 'amo impostesi - mie avrebbe dato Maine.

8 press LJfE 10/01 /2010 1AVOCR6,àgn a Ravenna Gruppo Corelli e Coro di Fusignano alla chiesa del Sacro cuor e Concerto di beneficenza ALFONSINE - E in programma oggi pomeriggio il concerto di beneficenza de l gruppo Corelli e del Coro di Fusignano. A chiusura degli eventi legati all e festività natalizie, alle 15.30, alla chiesa del Sacro Cuore di Alfonsine è i n programma il Concerto di beneficenz a del Gruppo Arcangelo Corelli e del Coro di Voci bianche di Fusignano. Ingresso gratuito. Per informazion i Pagina 22

9 press LJf1 E 10/01/2010 Il Sole IL J. Ance : appalti conclusi e non pagati per il patto di stabilità - Altri 1,6 miliardi dalle provinc e I comuni congelano 10 miliardi alle Pm i Giorgio Santilli ROMA Tra i pessimisti ancorati al solo mercato interno, senza possibilità di agganciarsi all a ripresa internazionale, ci sono anche le migliaia di piccol e imprese che aspettano di esse - re pagate dalla pubblica amministrazione. Hanno regolarmente onorato i loro contratti di appalto, hanno completato i lavori o consegnato la merce, devono rispondere alle banche ch e hanno anticipato i fondi e ch e esigono il rientro. Non di rad o sono sull'orlo della chiusur a per colpe che non hanno com - messo. Lavorano soprattutto per gli enti locali che, paraliz - zati dai vincoli finanziari de l patto di stabilità interno, hanno ormai abbandonato il rispetto anche delle più elementari regole giuridiche e contrattuali. Le promesse fatte dal governo di accelerare i pagamenti non hanno prodotto, al momento, risultato. I costruttori sono tra i pi ù arrabbiati per questo trattamento degno di un sistem a feudale. L'associazione nazionale (Ance) ha nuovamen - te aggiornato le stime sui pagamenti bloccati presso gli enti locali, con una previsione di 11,6 miliardi: dieci miliardi per lavori realizzati dal - le imprese in favore dei comuni e i,6 miliardi per oper e provinciali. Una battaglia in cui i costruttori hanno vicino proprio le associazioni degl i enti locali, Anci (comuni) e Upi (province). «Il patto di stabilità interno - scrive il centro studi dell'ance - è un problema che coinvolge direttamente le imprese esecutrici, che vedono bloccati i pagamenti da parte della. pubblica amministrazion e con la conseguenza pervers a di un accumulo di ingenti residui passivi in conto capitale, ovvero fondi impegnati e no n spesi, che stazionano nei bilanci degli enti locali».. Crescono così i residui ' passivi in conto capitale de i comuni, che già a fine ammontavano a 44 miliardi, di cui 15 spendibili immediatamente. Altri cinque miliardi sono i residui passivi del - le province. Si tratta spesso di risorse materialment e presenti nelle casse degli enti locali, ma bloccate dai vincoli del patto. Se questi sono i conti, con 20 miliardi di residui passivi disponibili e' bloccati, non c i sono soltanto gli u,6 miliard i di opere già realizzate a candidarsi all'utilizzo dei fond i bloccati. L'Ance rilancia il piano delle piccole opere imme - I comun i m Nelle casse dei comun i soggetti al patto ci sono oggi 15 miliardi di residui passivi no n spendibili peri vincoli del patto : milioni riguardano opere già realizzate, milion i sono invece risors e teoricamente disponibili pe r nuove opere. Settori penalizzati soprattutto l'edilizia scolastica e la viabilità Le provinc e r Ammontano a 5 miliardi le risorse presenti nelle casse delle province e immediatamente s pen di bili se non fossero frenat e dai vincoli del patto di stabilità. Per 1,6 miliardi si tratta di risorse destinate a opere gi à realizzate, mentre ammonta a 3,6 miliardi la quota di risors e cestinate a oper e mmediatamente cantierabili diatamente cantierabili ch e ha avuto un primo, parziale finanziamento nazionale, ma potrebbe recuperare risors e anche locali. Le tipologie di opere bloc - cate variano ai due livelli, mu - nicipale e provinciale. Per i comuni prevale la spesa i n edilizia scolastica, che corri - sponde al 55,9% del totale dei fondi bloccati, con la viabilit à in seconda posizione al 17, 9 per cento. Una quota consistente anche per la gestione degli immobili (9,1%). Per le province sono invece le strade a risentire principal - mente del blocco dei paga - menti alle opere già realizza - te, con 1,1 miliardi su i,6 com - plessivi. Segue l'edilizia scola - stica con 26o milioni. Stessa graduatoria anche per le ope - re potenzialmente finanziabi li, con il peso di strade e viabili - tà a 2,8 miliardi su 3,6 totali. RIPRODUZIONE RISERVATA

10 press L.If le 10/01/2010 I Sole r ` Nelle scuole/i. A Modena tutti riuniti in tre sezion i Famiglie in fuga dalla Ceccherell i Maria Piera Ceci Gli alunni stranieri qui, all a scuola primaria Ceccherelli d i Modena, sfiorano il 90 per cen - to. Sono distribuiti su tre classi, le uniche rimaste in tutto l'istitu - to. Le famiglie italiane hanno iscritto i loro figli altrove. Ma anche le famiglie di immigrati so - no fuggiti. Così il prossimo anno la scuola primaria Ceccherelli non esisterà più. Le ultime classi residue verranno aggregate a un'altra scuola. «Io che ci lavoro - ci racconta con una punta d i amarezza la dirigente scolastic a Anna Maria Quartili - non l'ho mai vissuta come una scuol a ghetto, ma gli altri sì. Le famigli e italiane hanno smesso di mandare i loro figli qui. E sudi loro ch e bisognerebbe lavorare, rendendoli consapevoli che se ci sono in classe 4-5 bambini stranieri, non succede nulla». Ma alla Ceccherelli ormai altro che 4-5 bambini per classe. «La nostra scuola di fatto separa gli stranieri dagli altri-spiega an - cora la Quartili-. Suddividerli in maniera più equa sul territorio è giusto, anche se non facile. Questa scuola viene frequentata da alunni stranieri perché son o quelli che abitano qui intorno e distribuendoli si andrebbe ad incidere sulla loro realtà quotidiana: significherebbe per esempi o nonpoter frequentare nelpomeriggio i bambini del quartiere. Ha anche qualcosa dell'ingiustizia sociale prendere i bambini con il pulmino solo perché stranieri e distribuirli in maniera uniforme in tutta la città, mentr e i loro compagni italiani possono frequentare senza problemi la scuola di quartiere». E un'ingiustizia sociale anche confinarli in una realtà che non dialoga con la nostra, impedendo di fatto una vera integrazione. Senza contare quanti sono nati in Italia da famiglie che non parlano l'italiano. «Il problema - conclude - va esaminato cas o per caso. Certo è che soprattutto fra i bambini l'apprendimento dell'italiano avviene soprattutto attraverso i rapporti amicali. Quindi è chiaro che se l'unic o italiano corretto che un bambino sente in tutta la giornata resta limitato a quello dell'insegnante, è decisamente un po' poco». RIPRODUZIONE RISERVATI

11 press LITE Il Sole L'esperimento Usa degti anni 70. Alunni neri e bianchi spostati di quartiere per combattere (invano) la seg r Il bus dell'integrazione forzata Daniela Roveda LOS ANGELES iz Nyman, esperta di marketing a Los Angeles, Jlricorda ancora come se fosse ieri il primo giorno di scuo - la dell'anno scolastico Anziché entrare in classe al su o liceo rionale Pacific Palisade s High School, Liz fu caricata s u un autobus insieme a una cinquantina di altri studenti bianchi e trasportata alla Morningside Highschool di Inglewood, quartiere nero a 45 minuti da casa. Quella stessa mattina una cinquantina di studenti neri d i Inglewood furono caricati su un altro autobus e trasportati alla Palisades Highschool, ne l cuore di un agiato quartiere bianco con vista sul Pacifico. Quella mattina del settembre 1978 iniziò così a Los Angeles uno dei più controversi espe - rimenti sociali imposti per legge negli Stati Uniti. Raramente un'iniziativa nata per attuare maggiore eguaglianza socioeconomica ha avuto tanti effetti indesiderati come il busing, il trasporto forzato di bambini da un quartiere all 'altro per de-segregare le scuole pubbliche americane. Ogni mattina centinaia d i bambini delle elementari, delle medie e delle superiori veniva - no trasportati da un angol o all'altro della città sugli auto - bus gialli del provveditorato, una politica che per questo motivo prese il nome di busing. Oggi il sistema del busing è stato quasi del tutto smantellato, ma per correggere le sue conseguenze imprevedibili e controproducenti ci vorranno probabilmente decenni. Il busing è considerato una della caus e principali della "fuga bianca " dalle città verso le periferie residenziali e del declino dell'istruzione pubblica in America. Prima che a Los Angeles il busing era stato adottato a Charlotte in North Carolina nel 1969, quindi a Savannah in Ge - orgia nel 1971, e successivamen - te in tutte le grandi città americane dove vigeva una segregazione de facto nelle scuole, in violazione della storica sentenza costituzionale del 1954 OBIETTIVO FALLITO L'eguaglianza dell'istruzion e pubblica non è stat a raggiunta : i genitori che possono permetterselo iscrivono i figli alle privat e (Brown vs Board of Educatio n che dichiarò illegale la segrega zione e diede inizio a una nuo - va era per il movimento per i diritti civili dei neri americani. La massima autorità giuridica d'america constatò 15 ann i dopo che le scuole pubblich e continuavano a essere segregate de facto, anche se non de iure, perché le città americane son o suddivise in quartieri popolat i da gruppi etnici omogenei. Da questa constatazione nacqu e quindi la proposta dell'integrazione forzata per offrire anch e agli alunni delle scuole de i quartieripoverile stesse opportunità, le stesse risorse e gl i stessi insegnanti delle scuol e dei quartieri ricchi. Liz Nyman oggi ha 45 anni, ma ricorda il trauma di'quel primo giorno di scuola 30 anni fa, le lacrime che le scendevano dalle guance mentre era dirett a verso una zona della città dov e non era mai stata, in una scuol a dove non conosceva nessuno. Ricorda le lacrime di sua madre che la salutava dal marcia - piede. Ricorda le urla dei geni - tori inferociti, le dimostrazioni per strada, l'assenteismo per protesta, gli scontri con la poli - zia. I genitori bianchi scesero i n piazza a Detroit, a San Francisco, a Kansas City. A Boston le proteste durarono addirittura due anni, e la polizia iniziò a sta - zionare agenti nelle scuole per mantenere l'ordine, per impedire le aggressioni egli atti di vandalismo. Le proteste dei bianchi erano in parte dettate da puro razzismo, ma in parte da motivi pratici : a nessuno piaceva l'idea di avere i figli inuna scuolaa 8 chilometri dacasa, odi costringere i bambini a sedere su un autobus due ore al giorno, o dover rinunciare alle attività sportive dopo scuola. Prima di Natale i genitori d i Liz Nyman ritirarono la figlia dalla scuola pubblica e la iscrissero a una scuola privata. Centinaia di migliaia di famiglie bian - che con i mezzi per farlo, decisero di fare lo stesso ; altri scelsero di lasciare la città e trasferirsi nelle zone residenziali d i periferia, dove il busing non era obbligatorio. Lawhite flight cambiò rapidamente il volto dell'istruzione pubblica americana, rendendolo paradossalmente più segregato di prima. Nel giro di dieci anni dall'adozione dei busing, i l numero di iscritti alle' scuole pubbliche a Boston, una città bianca al 54%, scese per esempio da ioomila a 57mila, 76% neri e 14% bianchi. A Los Angele s solo il 9% degli alunni del Los Angeles Unified School District è di razza bianca.il professor Gary Orfeld della università di Harvard ha calcolato pe r esempio che a livello nazionale la percentuale di neri nelle scuole dei quartieri bianchi è più bassa oggi che nel C'è chi resta convinto tuttavia che la politica del busing,ormai quasi del tutto archiviata, abbia portato molti benefici ai neri d'america. Jonathan Kozol, autore di diversi libri sull'ar - gomento, sostiene che molti r a - gazzi nati nei ghetti urbani sono riusciti ad andare all'università grazie all'iniziativa. Mai sostenitori del busing sono oggi una minoranza. La tentata de-segregazione delle scuole pubbliche non solo non ha raggiunto l'obbiettivo dell'eguaglianza dell'istruzione, ma ha creato un sistema ancor più elitario di prima. Senza il contributo dei genitori bianchi, la qualità delle scuole pubbliche è peggiorata; chi può permettersel o manda i figli alla scuola privata pagando rette di 20, omila dollari all'anno. E il sistema scolastico pubblico d'america sta diventando sempre più inadeguato areggere la sfida competitiva globale.

12 press L.IflE 10/01 /2010 Nette scuote/2. A Genova uniti alle altre categorie disagiat e L'unica strada è la redistribuzione Alle medie don Milani-Colombo di Genova, gli stranieri so - no circa il i8 per cento. Ma solo nel 2000 erano il 36% e l'istitut o rischiava di diventare una dell e tantescuole-ghetto d'italia. E in - vece, nel 2004, è arrivata l'inver - sione di tendenza. Tutti gli attori si sono messi intorno ad un ta - volo e hanno deciso di interveni - re. E pure in fretta se non sivole - va dire addio ai ragazzi italiani. Detto fatto, le scuole dell'are a centro-est, gli uffici periferici del Miur e il comune di Genova hanno firmato un'intesa interistituzionale per una ridistribuzione dei ragazzi stranieri, m a anche di quelli con particolari situazioni di disagio e seguiti dai servizi sociali. Un accordo non facile, come spiega Paolo Cortegiani, dirigen - te scolastico della don Milani- Colombo: «Fra noi dirigenti sco - lastici l'intesa è stata eccellente, perché eravamo tutti convinti che fosse una cosa da fare allo scopo di ridurre la concentrazio - ne del disagio in alcune scuole e migliorare l'uguaglianza di opportunità formative nella zona». Certo, aggiunge, c'è stato qualche dirigente che «ha avuto un po' di problemi nel far comprendere l'importanza di questo accordo agli organi collegiali» e qualche insegnante che «ha avu - to bisogno di tempo per digerire la decisione e infatti qualche scuola ha aderito al progetto con un anno di ritardo». La sua speranza è che l'esem - pio venga seguito altrove. Ma non sarà facilissimo. «Spesso - sottolinea Cortegiani - l'autono - mia scolastica si è tradotta in at - teggiamenti solitari, competitivi e individualistici delle scuole, però a Genova siamo riuscitiasuperarli. Con il tetto del 30% le scuo - le dovranno mettersi in rete e co - ordinarsi. Sarà da aprire una fas e di progettazione sui singoli territori, anche se tutto ciò non sarà possibile con le risorse economiche e di personale attuali. Civorranno fondi aggiuntivi. Con i recenti tagli - conclude - abbiam o già dovuto eliminare servizi importanti come attività di recupero e mensa. Se le risorse resteranno queste, dubito che l'inter o progetto resterà inpiedi». M.P.C. RIPRODUZIONE RISERVATA

13 press LITE 10/01/2010 ' 1 Sole a.r (D- Stranieri in aula, voce ai sindaci 1 Patti territoriali per applicare il limite del 30 per cento - La Cei apr e Eugenio Bruno ROMA Il tetto del 30% varrà anch e per gli stranieri di seconda generazione. E la sua tenuta dipende - rà non tanto dai presidi quanto dagli enti locali, che dovranno so - vrintendere allo smistamento d a un istituto all'altro dei "fuoriquo - ta" e reperire le risorse aggiunti - ve. Lo si evince dalla lettura dell a circolare n.2 del2oto del ministe - ro dell'istruzione. Tutto ciò mentre la scelta dell'esecutivo continua a dividere il mondo politico e i costituzionalisti si interroga - no sulla sua legittimità. Icapisaldi sono quelli anticipa - ti venerdì dallo stesso ministro Per i vescovi la scelta dell a Gelmini è «rispettosa» m a servono flessibilità e risors e Possibilista l'udc, dubbi dei costituzionalisti Mariastella Gelmini. Dall'anno prossimo, nelle prime classi di elementari, medie e superiori, la quota di studenti stranieri (anche se nati da noi) non potrà superare i13o per cento. Tale limite potrà essere innalzato o ridotto a seconda che ci si siano più o me - no allievi in possesso di una buona padronanza dell'italiano. Nel ribadire che i genitori potranno indicare liberamente la scuola preferita, il documento - che, essendo una circolare e non una nota come annunciato, andrà necessariamente rispettata, ndr - detta i «criteri organizzativi» da rispettare. Innanzitutto serviranno dei «patti territoriali» tra comuni, province, provveditorati, presidi, docenti, genitori e associazioni no profit per regolare i flussi delle iscrizioni, rivedere i bacini d'utenza e destinare alle aree più interessate fondi ad hoc per i serviz i complementari, ad esempio i mediatori culturali. Poi scenderanno in campo le "scuole polo", che riceveranno i desiderata delle famiglie e li smisteranno in base alle disponibilit à emerse. Quindi entreranno i n gioco i singoli presidi anche se l'ultima parola sulla composizio - ne delle classi spetterà ai consigli d'istituto mentre la scelta sul numero delle classi competerà agli uffici scolastici regionali. Ma cosa accadrà se i minori non italiani (eccederanno la soglia del 30%? Escludendo che possano essere costituite nuove sezioni - visti i tagli all'organico e l'innalzamento del rapporto alunni/insegnanti imposti dall a manovra triennale del po - trebbe essere disposto il passaggio a una nuova classe sulla bas e dei criteri scelti dal collegio dei docenti. Oppure chiedere un a deroga al direttore dell'ufficio scolastico regionale. Purch é «motivata» e fondata su uno dei seguenti motivi: alunni nati d a noi e dotati già di una buona co - noscenza dell'italiano; risorse o strutture, magari del privato so - ciale, per il sostegno all'apprendimento ; esperienze già docu - mentate in materia; esigenze di continuità didattica; assenza di vie alternative. Per favorire l'integrazione, la circolare invita gli istituti aimpe - gnarsi per mettere al passo gli stranieri. Attivando «moduli intensivi,laboratorilinguistici, per - corsi personalizzati» oppur e sfruttando la quota di flessibilità del 20% destinata alla seconda lingua. Ma anche avviando speci - fici corsi di inserimento in corso d'anno oppure tra una stagione e l'altra. Ammesso che le risors e previste dalla legge 44o del esplicitamente richiamatasi rivelino sufficienti. Immutato il fronte delle reazioni. La maggioranza continua a difendere lascelta della Gelmini. Il ministro delle Politiche agricole, nonché candidato governatore in Veneto, Luca Zaia : le va riconosciuto «il coraggio d i aver preso questa decisione che viene incontro al fatto dirisolvere un problema reale. Sempre contraria l'opposizione, sebbene il presidente nazionale dell'udc Rocco Buttiglione parl i di «idea non del tutto sbagliata». Qualche apertura in più giunge dai vescovi. Il responsabile dell a Cei per l'educazione cattolica, monsignor Diego Coletti, definisce il tetto una «scelta prudenziale e rispettosa» che punta a «garantire un'opportunità di integrazione ma non basta per risolvere il problema», auspican - do che sua applicazione avvenga con la dovuta flessibilità e in - vestimenti adeguati. Da registrare, infine, i dubbi di costituzionalità espressi dal pr e- sidente emerito della Consult a Alberto Capotosti e dell'exgiudi - ce costituzionale Sandra Contri. Per ques t'ultima la soglia rischi a di violare anche la Convenzion e Onu dell'1989 «che dà diritto ai minori di accedere allo studio qualsiasi sia la loro e la condizio - ne di origine dei genitori, anch e di irregolarità». RTPR000ZIONERISERVATP Gli studenti non italiani IL PESO DEGLI ALUNNI STRANIERI Incidenza degli studenti non italiani sul totale degli alunn i Nord-ovest Nord-est «'Centro Sud ''Isol e 12 '99-'00 '01-'02 '03-'04 '05-'06 '07-' _199 10o-'01 '02'03 `04-' 05 '06- ' 07 [ LE SCUOLE OLTRE IL TETTO Distribuzione regionale degli istituti con almeno il 30% di alunni co n cittadinanza non italiana (a.s. 2007/08) Lombardi a Emilia Romagn a Piemonte Veneto Toscan a Lazio Liguri a March e Umbri a Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige Sicilia Calabria Abruzzo Campani a Pugli a Valle d'aost a Basilicat a Molis e Sardegna i Fonte : Ministero dell'istruzione

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