IL TRATTAMENTO ORTESICO DELLA SPASTICITA. A. Ammendolia

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1 IL TRATTAMENTO ORTESICO DELLA SPASTICITA A. Ammendolia

2 Il trattamento della spasticità con tossina botulinica, in alcuni casi prevede l applicazione di tutori ortopedici. Mantenimento posizione Recupero escursione articolare

3 Vengono utilizzati dispositivi già pronti per evitare i lunghi tempi di esecuzione, oltre che i costi più elevati Il tutore deve avere le seguenti caratteristiche: misura precisa; facile applicazione; ingombro minimo; adattarsi al paziente; garantire i movimenti richiesti dal trattamento fisioterapico; ben compreso dall utilizzatore o da chi provvede alla sua assistenza

4 I tutori per l arto superiore sono costruiti in diversi materiali: -stoffa - neoprene - resine termoformabili (cioè con possibilità di portare piccole modifiche dopo la costruzione scaldandoli)

5 I tutori per l arto inferiore consentono: - di immobilizzare completamente il ginocchio - di garantire una parziale mobilizzazione attraverso uno snodo regolabile - di bloccare la caviglia sia in flessoestensione che in varo-valgo

6 L utilizzo delle ortesi nell arto superiore in seguito a lesione del sistema nervoso centrale è un problema dibattuto da molti anni. Si può affermare che le ortesi svolgono un ruolo importante nel controllo della sublussazione della scapolo-omerale, nel corso della ipotonia flaccida dell immediato post-ictale, o nelle retrazioni muscolari gravi, quando gravi ipertonie spastiche condizionano una postura coatta.

7 L utilizzo delle ortesi va sempre preceduto da un trattamento fisioterapico di inibizione dell ipertono. L ortesi viene utilizzata per prolungare l effetto inibitorio ottenuto mediante un programma di esercizi di stretching in postura inibitoria. Occorre valutare quando la postura in stiramento dei muscoli consente un effettivo rilassamento, altrimenti il tutore può determinare un accentuazione della contrazione muscolare anziché ottenere l effetto l inibitorio desiderato.

8 Attualmente vengono comunemente utilizzati: Tutore di postura Tutore inibitorio Mantiene il segmento articolare in posizione funzionale Esercita una inibizione riflessa sui muscoli sottoposti a stiramento prolungato mediante gli organi tendinei del Golgi

9 Tutore inibitorio Occorre prestare la massima attenzione all impiego di ortesi di significato inibitorio per il pericolo di allenare anziché inibire la muscolatura contratturata.. Perché il risultato sia possibile bisogna che l ortesil sia a geometria fissa e che venga mantenuta in sito per più giorni, come avviene per i gessi seriali inibitori.

10 In quali casi sono indicate queste ortesi? MANO IN ATTEGGIAMENTO A PUGNO CHIUSO IGIENE UNGHIE FUNZIONALITA RESIDUA PUGNO CHIUSO NON FUNZIONALE: atteggiamento fisso delle dita senza attività volontaria di flessione, l avambraccio è in supinazione o in iperpronazione, con ridotta sensibilità. Il rilassamento è possibile solo dopo prolungato stiramento dei flessori delle dita o nel corso di riposo notturno. Con il tempo questa condizione conduce ad una retrazione dei muscoli flessori delle dita.

11 MANO IN ATTEGGIAMENTO A PUGNO CHIUSO PUGNO CHIUSO CON MOVIMENTI VOLONTARI IN FLESSIONE E SCARSA FUNZIONALITA : Presenza di scarso movimento volontario dei flessori delle dita con franca difficoltà al rilassamento post-contrazione, la sensibilità è parzialmente conservata e l avambraccio può essere posto in posizione intermedia. PUGNO CHIUSO CON MOVIMENTI VOLONTARI IN FLESSO- ESTENSIONE DELLE DITA: Vi è una prevalenza del tono dei muscoli flessori, ma il soggetto accenna un estensione delle dita in condizione di facilitazione. La sensibilità tattile e cinestesica è abbastanza conservata, si può programmare un ciclo di rieducazione per un obiettivo funzionale anche a distanza dalla lesione ictale (NO ORTESI)

12 MANO IN ATTEGGIAMENTO A PUGNO CHIUSO PUGNO CHIUSO NON FUNZIONALE: Se non si è consolidata la retrazione muscolare, è possibile iniziare un trattamento combinato con farmaci inibitori dell ipertono e ortesi in materiale termoplastico. In associazione verrà effettuato un programma di stretching prolungato dei muscoli flessori delle dita PUGNO CHIUSO CON MOVIMENTI VOLONTARI IN FLESSO- ESTENSIONE DELLE DITA: Nella maggior parte dei casi non richiede l uso di ortesi durante il giorno, ma se necessario l ortesi di postura può essere applicata durante il riposo notturno. E necessario stimolare il soggetto con attività bimanuali passive di tipo occupazionale.

13 POLSO IN FLESSIONE POLSO FLESSO ASSOCIATO A PUNGO CHIUSO: In genere è legato ad una grave sinergia flessoria dell arto superiore. Si ha una concomitante attività flessoria delle dita e del polso, è associato a ridotta funzionalità della spalla e del gomito. Il trattamento è simile al pugno chiuso non funzionale POLSO FLESSO ASSOCIATO A PARZIALE CONTROLLO ESTENSORIO DELLE DITA: Il soggetto è in grado di estendere le dita solo a polso flesso, ma non è in grado di estendere il polso. E necessario usare farmaci inibitori della spasticità ed un programma di stretching dei muscoli flessori del polso e delle dita in posizione neutra, utilizzando eventualmente una ortesi di sostegno.

14 POLSO IN ESTENSIONE Tale condizione è molto meno frequente e si associa a distonia in chiusura del pugno. Il trattamento può richiedere il rilassamento dei muscoli estensori del polso prima di trattare i flessori delle dita, in associazione ad un ortesi di postura per il polso. FLESSIONE DELLE METACARPO-FALANGEE: Tale atteggiamento deriva da una ipertonia prevalente a carico dei muscoli interossei e lombricali. E necessario l impiego di farmaci inibitori, seguito da stretching e ortesi

15 TUTORI PER L ARTO L INFERIORE Tra i tutori maggiormente usati sono i cosiddetti A.F.O. (ankle foot orthosis), costruiti in materiale plastico termoformabile ad una temperatura di 170 /180. Per la caviglia è possibile ottenere un effetto antipronatorio o antisupinatorio, oppure un antiequinismo o antitalismo.

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