1. Una domanda pertinente PERCHÉ CELEBRARE? La «rimozione» del rito in occidente. Corso Base di formazione liturgica PRIMO INCONTRO
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- Graziana Righi
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1 1. Una domanda pertinente PERCHÉ CELEBRARE? Corso Base di formazione liturgica PRIMO INCONTRO La «rimozione» del rito in occidente Con l avvento della modernità (illuminismo), il tratto rituale della fede è stato, per così dire, rimosso, perché ritenuto, dalla mentalità razionalistica, caratterizzata da un concezione fortemente individualistica dell uomo, il lato debole della fede. 1. Una domanda pertinente 1. Una domanda pertinente «L uomo moderno vuole che la preghiera sia espressione immediata del suo stato d animo Specie all uomo moderno, che è così sensibile a tutto ciò che riguarda la vita individuale e che dovunque cerca il profumo della terra ed ogni cosa guarda con tono personale, proprio all uomo moderno queste forme limpide (i riti) susciteranno facilmente l impressione del gelo». Romano Guardini ( ) Preminenza della teologia (pensare Dio) Infatti il valore dei sacramenti viene trattato in Dogmatica, dove si esprimono delle idee su cosa è il sacramento, spesso senza analizzare il modo con cui vengono celebrati. Preminenza della morale (l agire in obbedienza a Dio) Infatti la partecipazione ai riti cristiani è analizzata dalla teologia morale, nel capitolo della «virtù di religione».
2 1. Una domanda pertinente Il movimento liturgico (secc. XIX XX) Ha rilanciato la questione liturgica e ha preparato la riforma liturgica operata dal Vaticano II) ha il grande merito di aver rilanciato la questione liturgica, cioè il senso e il valore della liturgia nella vita di fede e nella teologia. L etimologia della parola celebrare rimanda al latino celebrare che significa riunire molte persone. Indica, in senso proprio, l atto di visitare spesso in folla un dato luogo, di andare numerosi in un posto determinato. Celebrare qualcuno o qualcosa. Soprattutto celebrare è l atto con cui l uomo sottrae un evento al puro accadere per attribuirgli un significato. Un evento non solo è, ma significa qualcosa. Il celebrare rimanda immediatamente all atto del fare festa. L uomo cerca di superare il quotidiano della vita con un momento in cui da voce agli interrogativi su ciò che lo oltrepassa e sfugge alla sua comprensione.
3 La festa è il momento in cui i nostri limiti sono sorpassati. Le regole ordinarie sono volontariamente trasgredite. La festa ci fa accedere a un altrove promesso, sognato. In una parola, celebrando l uomo diventa protagonista, signore del suo tempo. A. Dalla Bibbia Per la sacra Scrittura è ovvio che il rapporto con il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, con il Dio di Mosè e con il Dio di Gesù Cristo debba passare necessariamente attraverso il culto rituale. In altre parole potremmo anche dire così: per la Bibbia la salvezza che viene da Dio non è mai solo annunciata e vissuta, ma anche sempre celebrata. L uscita dall Egitto è senza dubbio l evento l principale dell AT. Infatti tale uscita segna la nascita dei figli di Israele come popolo del Signore. Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'egitto: "Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'israele e dite: "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete Es 12,1-14 nel fuoco. Es 12,1-14 Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! In quella notte io passerò per la terra d'egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d'egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d'egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne.
4 L evento dell uscita dall Egitto è presentato nella narrazione dell Esodo (12,1-14) sotto tre modalità, secondo un prima, un durante e un poi: 1. il momento rituale anticipator e: l ultima cena in Egitto 2. gli atti storici del passaggio del Mar Rosso e La morte di Gesù in croce e la sua risurrezione sono certamente l evento centrale, costitutivo per la Chiesa, il nuovo popolo di Israele. Ora, anche tale evento è presentato sotto tre modalità, secondo un prima, un durante, un poi: 1. il momento rituale anticipatore: l ultima cena di Gesù 2. gli atti storici della morte e risurrezione di Cristo 3. questi eventi unici e irripetibili verranno riprodotti ritualmente ogni domenica nella celebrazione eucaristica. La morte e risurrezione di Gesù è teologicamente inconcepibile senza l ultima cena, così come il passaggio del mare rimane teologicamente inconcepibile senza l ultima cena della vigilia in Egitto. Conclusione: il rito è costitutivamente, intrinsecamente presente nella storia della salvezza della antica e nuova alleanza. B. Dalla Tradizione Fin dalle origini la Chiesa ha sempre celebrato i sacramenti, ha sempre compiuto delle celebrazioni e, proprio tramite queste celebrazioni, è stata posta in essere l identità cristiana. Di più: si può dire che la Chiesa stessa è nata dai sacramenti,. La salvezza non è mai solo stata creduta ma anche sempre celebrata.
5 Dalla Tradizione 4. Concludendo Prospero di Aquitania: «lex orandi, lex credendi» (la legge della preghiera è la legge della fede). Il sacramento è la modalità con cui la fede si compie, si attua, perché la fede non è semplicemente convinzione di coscienza, ma atto libero. Perché i cristiani celebrano? Celebrando noi facciamo sempre memoria di quanto Dio ha fatto per noi mediante la pasqua di Cristo; siamo cioè sempre rimandati al fondamento della nostra fede e ne viviamo l attualità significativa. Attraverso la celebrazione ci proiettiamo anche in avanti, verso il futuro, che attendiamo con fiducia. 4. Concludendo «Pertanto, come il Cristo fu inviato dal Padre, così anch egli ha inviato gli apostoli, ripieni di Spirito Santo. Essi, predicando il vangelo a tutti gli uomini, non dovevano limitarsi ad annunciare che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal potere di Satana e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del Padre, bensì dovevano anche attuare l opera di salvezza che annunciavano, mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica». Sacrosanctum Concilium 6
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