Se ho compreso bene il senso

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1 Anno II - Numero Domenica 23 giugno 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 L'EDITORIALE DELLA DOMENICA STILE E MODA: ANCHE DI QUESTO PARLEREMO AD ORVIETO di Roberto Buonasorte Se ho compreso bene il senso delle parole pronunciate venerdì scorso a Frosinone da alcuni oratori presenti al convegno organizzato da Oreste Tofani, penso che proprio in occasione del nostro Comitato Centrale, che svolgeremo ad Orvieto il prossimo 13 e 14 luglio, potrebbe nascere qualcosa di importante per la destra italiana. Mi ha molto colpito ad esempio, sempre a Frosinone, il profilo umile tenuto da alcuni relatori ritenuti "vecchi", rispetto all'arroganza di tanti giovani, che sempre più spesso si manifesta anche nel nostro ambiente, purtroppo... C'erano Viespoli, Malgieri, Storace, Nania, Poli Bortone e Menia, oltre allo stesso Tofani, pezzi da novanta del MSI e di An, ex Ministri e Sottosegretari, Capigruppo, presidenti di Commissione e vice presidente del Senato; la parola pronunciata più di tutte è stata: gratitudine. Gratitudine rispetto al passato, rispetto ai militanti, rispetto ai morti, gratitudine verso una storia: è stile esattamente contrario a quella moda in voga da qualche mese, quella dei "rottamatori". Ma, come sappiamo, una cosa è lo stile, altra è la moda... La moda, così come vale per l'abbigliamento o per le automobili, per le abitudini alimentari o per l'educazione da impartire ai propri figli, è qualcosa di passeggero, influenzata dal tempo presente ma che inesorabilmente è destinata a morire non appena arriva quella nuova da dare in pasto alle masse. Anche perché ne abbiamo conosciuti, di questi giovanotti: Fiorito e De Romanis, Bernaudo e Cappellaro, quelli che vogliono tutto e subito! Lo stile, che molto spesso invece si eredita dai padri, è qualcosa che viene da lontano e destinato a rimanere nel futuro; A destra per esempio, a proposito di stile e moda, c'è stato chi ha rinunciato a comode carriere pur di mantenere la barra a dritta, è questione di stile. Altri, sempre a destra, hanno preferito la moda (e la convenienza) del momento; con Berlusconi fino a qualche mese fa quando bisognava mantenere la poltrona di Ministro o quando si è trattato di votare alla Camera sul caso Ruby. In quella occasione bisognava pronunciarsi a sostegno della tesi che la ragazza fosse davvero la nipote di Mubarak e votare quindi l'attribuzione del conflitto tra poteri dello stato. Suggerisco di far fare da uno dei nostri giovani redattori una ricerca a tal proposito, magari pubblicando l'elenco dei Deputati che si sono affannati a votare in quella occasione. Per non parlare poi di chi addirittura dice di essersi vergognato/a di stare nel Pdl uscendovi, ma alleandocisi tre minuti dopo. È vecchia politica, è roba che non ci affascina, puó servire per abbindolare qualche ragazzotto in buona fede, ma non certo noi. Nei prossimi giorni insieme al segretario del partito ci concentreremo su come organizzare Orvieto, capire se già quel luogo, come ha detto a Frosinone Gennaro Malgieri, può essere l'occasione per comprendere se si puó avviare una fase costituente della nuova destra. Valuteremo con grande attenzione le persone da invitare come ospiti, sia del mondo politico che culturale: da Orvieto dovrà emergere un clima inclusivo e positivo, dove si esalti l'umiltà e si condanni l'arroganza; si abbia come stella polare lo stile e si contrasti senza appello la moda del momento; si contribuisca a ri-costruire la destra italiana in un clima di grande partecipazione popolare che sia spinto dal basso. Ad Orvieto tutti, senza esclusione alcuna, dovremo far tesoro degli errori del passato per garantire un futuro certo ed entusiasmante. Chi crede di poter fare da solo si accomodi, ma sappia che si scontrerà con le controindicazioni conseguenti alle mode. IL GOVERNO HA I GIORNI CONTATI, IL PAESE PURE di Robert Vignola di Angelino Alfano è arrivato: d altronde era atteso. L ultimatum Il destino del governo è inevitabilmente legato al destino del programma. Il programma è realizzato e il governo va avanti, se il programma non è realizzato il governo avrà problemi, questo è inevitabile, ha detto il vicepremier, senza mancare di specificare che la bussola è il rilancio dell economia, e quindi l addio ad Imu su prima casa e all aumento dell Iva. Sarà semplicistico o meno, ma da sinistra in molti paventano una strategia della tensione che il Pdl starebbe invece portando avanti con l avvicinarsi delle grandi scadenze giudiziarie su Berlusconi. Il che può essere vero, ma se il Governo ha i giorni contati, il suo stato di salute non è certo aiutato dal comportamento di numerosi ministri, non ultimi quelli che si sono tenuti le poltrone in caldo: e che sono quindi i meno fiduciosi sulla sua durata Sono quindi numerosi i segnali (tra questi, le assenze al voto di fiducia in Parlamento) che suggeriscono una possibile caduta in tempi stretti dell esecutivo. Il problema è che, in assenza di un governo capace di scelte forti in materia di legge di stabilità e rapporti con l Ue da ripensare, la residua economia italiana non è destinata a sopravvivergli a lungo. Ministri nella bufera a pag. 2 IMMIGRAZIONE Gli sbarchi in Sicilia non si arrestano Iconfini italiani sono costantemente sotto la minaccia di sbarchi. Anche ieri sono state portate in salvo 163 persone che erano stipate su un barcone in legno di circa 10 metri, al largo delle coste siciliane, con una operazione congiunta di Marina Militare e Guardia di Finanza. A localizzare il natante, a sud di Pozzallo, è stata la Centrale operativa di Roma, avvisata telefonicamente della richiesta di aiuto. Dopo aver raggiunto l'unità, la nave Cigala Fulgosi della Marina militare, una motovedetta della Guardia Costiera e un mezzo navale della Guardia di Finanza, hanno provveduto al trasbordo di tutti gli occupanti, tra i quali 22 donne e 12 bambini, per il successivo trasferimento nel porto di Siracusa. Nell ultima settimana, sul suolo italiano a bordo dei barconi sono sbarcati oltre mille immigrati irregolari, che hanno quindi messo a dura prova la ricettività delle strutture emergenti. Soltanto 96 invece sono stati rimpatriati. E le tensioni nei vari centri di accoglienza cominciano a crescere: l ennesima emergenza, insomma, è dietro la porta. Sarra a pagina 10 La soluzione al sovraffollamento non è aprire le celle senza criterio La proposta-choc della Cancellieri: lavori socialmente utili per i tossicodipendenti e per detenuti cui mancano ancora 4 anni di reclusione di Micol Paglia ci condanna, le associazioni umanitarie denunciano, Marco Pannella fa scioperi della fame (e della sete) da L Europa anni, il Capo dello Stato fa appelli sempre più frequenti. E tutto per la vergognosa situazione in cui versano i detenuti nelle carceri italiane. Tutte, indistintamente, sovraffollate. Uomini e donne trattati alla stregua di bestiame da macello. Stipati in celle minuscole più simili a gabbie per animali che per esseri umani. Chi sbaglia, paghi. Ma la dignità non sta allo Stato levarla, anzi. Tuttavia, come sempre succede in questo Paese quando si parla di temi tanto delicati, la soluzione al problema è potenzialmente- peggiore del problema stesso. Certo, prima di giudicare si dovrà leggere il testo di legge, ma ciò che si è saputo circa la nuova normativa in materia di misure alternative alla detenzione è da far accapponare la pelle. Il ministro Anna Maria Cancellieri sta cercando di far approvare un decreto-choc (che sarà varato nel Consiglio dei Ministri di mercoledì). Per i tossicodipendenti (in carcere per reati non inerenti alla droga in senso specifico) e per i detenuti con ancora 4 anni di reclusione da scontare, ci sarà la possibilità La nuova Destra Viespoli: occorre ripartire dalla cultura Igor Traboni a pag. 3 Esteri Se Al Qaeda arruola i terroristi in Europa Paolo Signorelli a pag. 5 di svolgere lavori socialmente utili. Tale privilegio, sarà concesso anche ai recidivi. Ora, bisogna prendere il coraggio a quattro mani e affrontare l argomento senza buonismi né pietismi. Il tossicodipendente propriamente detto, non è certo un mistero, è un soggetto socialmente pericoloso. Non solo in teoria, ma anche in pratica. Perché chi è solitamente dedito ad iniettarsi eroina nelle vene ai bordi delle strade di periferia o sniffare cocaina nei salotti borghesi delle grandi città, se viene messo in galera e poi fatto uscire con una legislazione premiale senza capo né coda, senza aver prima seguito un percorso di disintossicazione, ricomincerà a drogarsi in meno di un nanosecondo. Nel 90% dei casi, almeno. Il carcere, lo dice la Costituzione, deve avere funzione rieducativa. Ma questo non può certo compromettere la pace e la stabilità di intere comunità che si vedranno invase da soggetti socialmente instabili. Invece di metterli a contatto con realtà che possano spingerli nuovamente a ricadere nella propria dipendenza, non sarà meglio investire fondi nel potenziamento di strutture riabilitative protette? I lavori socialmente utili lasciamoli ad altre categorie di detenuti. E, come al solito, ricordiamoci sempre che il problema del sovraffollamento delle carceri non si risolve aprendo indistintamente le celle. Roma Ancora agguati: ferito ultrà della Lazio a pag. 7 Terremoti Gabrielli si scaglia contro gli allarmisti Barbara Fruch a pag. 8 HA VOLUTO LA BICI? ADESSO PEDALI Un sindaco genovese, un capo della segreteria torinese, un portavoce-comunicatore bolognese, un Pd romano ma in crisi di astinenza da poltrone. Le difficoltà per riuscire a varare il nuovo governo di Roma Capitale, sono tutte qui. Ignazio Marino, che essendo cresciuto professionalmente negli USA si sente molto manager yankee style, pensa di potersene fregare degli equilibri politici. Ed essendo poi di una presunzione infinita, è convinto anche che la romanità (intesa come conoscenza dei problemi cittadini) sia un optional al quale si può tranquillamente rinunciare. Così si viaggia senza uno straccio di Giunta verso il trigesimo della vittoria del sindacociclista. Perfino i giornali fiancheggiatori (cioè praticamente tutti) cominciano ad innervosirsi. Segno che anche la macchina del consenso targata Goffredo Bettini, sta perdendo colpi. E siccome i romani sempre romani sono, dalle periferie comincia ad alzarsi il grido Aridatece er puzzone! G.P.

2 2 Attualità Non parla delle sue case, dell Imu non pagata, né dell assenteismo al Comune di Ravenna La Idem resta in sella senza dare spiegazioni Non si dimette Josefa. La Ministra-furbetta, medaglia d oro di impicci immobiliari si tiene stretta la sua poltrona al dicastero dello Sport (e delle Pari Opportunità, nota bene). Si difende in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ostentando una, non provata, onestà. Ho vinto più di 30 medaglie per l'italia, ho partecipato a 8 Olimpiadi, ho fatto due figli, mi sono data all'attività politica per promuovere i diritti delle donne e per difendere lo sport". Che cosa centrino i suoi pregressi da atleta con il fatto di non aver pagato l Imu non è chiaro, ma andiamo avanti. Se ci sono state irregolarità e ritardi nel versare le imposte dovute, la Ministro se ne assume tutta la responsabilità: "Me ne scuso pubblicamente e sono pronta a sanare quel che c'è da sanare". Questo il massimo che la Idem ha concesso a quanti le chiedevano chiarimenti e delucidazioni. Non risponde alle inchieste di Libero, però. Il quotidiano di Maurizio Belpietro da giorni pubblica indiscrezioni sulla titolare del dicastero dello Sport e su suo marito. I coniugi Guerrini Idem sarebbero titolari di almeno 5 immobili e due terreni agricoli, per i quali avrebbero pagato appena euro. Sul punto però, la plurimedagliata non risponde. Attacca la stampa, in compenso, rea di averla sbugiardata davanti all Italia intera. Ma il tempismo non potrebbe essere il più sbagliato. Sì, perché proprio ieri, sempre Libero, ha portato alla luce che la Idem è campionessa anche in un altra disciplina, quella dell assenteismo. La Ministra è mancata al 70% delle sedute del consiglio comunale di Ravenna, dove era assessore (allo Sport, ça va sans dire). Ah, vale la pena ricordare che per quell incarico la Idem percepiva una somma di, centesimo più centesimo meno, circa euro l'anno. Cita Primo Levi, nel suo discorso, Josefa. Ricorda che "le parole sono come pietre", ma dimentica di quando -nel ha fatto esposto all'ordine dei giornalisti contro Il Giornale, di Alessandro Sallusti. Per quale motivo? Perchè dalle colonne del quotidiano si era denunciato il vergognoso caso del giovane rom, senza patente, che aveva travolto ed ucciso un vigile urbano a Milano. Ecco sì, le parole sono pietre e qualche volta sarebbe meglio tacere. E dimettersi. Grazia Bontà I Ministri Giovannini e Bray non rinunciano al doppio incarico Poltrone in caldo Enrico Giovannini Il Governo del fare..niente riesce a non far fare niente anche ad altri Enti di valore e prestigio come l Istat e la Treccani. Più che non fare niente queste due importanti e prestigiose Istituzioni qualcosa stanno facendo: stanno tenendo in caldo le poltrone a due attuali Ministri del Governo Letta. L Istat, che dal 2009 ha come Presidente il Professor Giovannini, nominato Ministro del Lavoro nell attuale Governo, scadrebbe il 3 agosto e il Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio e delibera del C.d.M, dovrebbe emanare il Decreto di nomina. L Istituto dell Enciclopedia Italiana nota come Treccani, dal nome del suo fondatore, ha invece come Direttore Editoriale, ovvero come massima espressione Dirigenziale Scientifica, il Dott. Massimo Bray, anch egli nominato Ministro dei Beni Culturali nel Governo Letta. Ebbene buona prassi vorrebbe che, nel rispetto dell azione di risanamento che si sta portando avanti, i Ministri Giovannini e Bray rinunciassero ad un incarico. Ma questa buona prassi può e deve valere per il Popolo non per la casta soprattutto quella dei tecnici. Così avviene che all Istat si nomina una Presidente pro tempore, carica non prevista dallo Statuto mentre alla Treccani si lasciano le cose come stanno con un Direttore Editoriale che è anche titolare del Ministero che, almeno dal punto di vista Culturale, dovrebbe controllare la società. In pratica il Ministro Bray è il controllore di se stesso mentre per il Ministro Giovannini si è cercato uno scalda-posto ancorchè Autorevole come il Professor Antonio Golini illustre Docente di Demografia presso La Sapienza di Roma e rappresentante ufficiale dell Italia nella Commissione su popolazione e sviluppo delle Nazioni Unite e del Migration working party dell OCSE a Parigi oltre che Accademico dei Lincei. Ci spiace constatare come un Illustre Massimo Bray Accademico come il Professor Golini sia stato usato per una manovra di così basso profilo solo per tenere il posto ad un Ministro che, non sapendo quanto può durare in carica, non intende rinunciare a qualcosa che sicuramente gli verrebbe rinnovato (alla modica cifra di circa euro l anno) ovvero la Presidenza dell Istat. La parola ora alla Corte dei Conti che ci auguriamo sappia evidenziare come la figura del Presidente pro-tempore non sia prevista dallo Statuto dell Istat e quindi rimandi la palla al Presidente della Repubblica. Il presidente Letta a questo punto si chieda se, tra un Ministro che evade l Imu e altri due Ministri che mantengono poltrone e prebende, non sia il caso di dare un segnale di cambiamento e soprattutto di moralità e coerenza con i sacrifici si richiedono agli Italiani. Ma Enrico Letta da buon ex Democristiano opera come certi preti che predicano bene ma razzolano male. Massimo Visconti Papa Francesco: Un onorificenza arcaica ed inutile Gentiluomini non si nasce E neanche ci si diventa più Cari gentiluomini, la barca di Pietro, per poter procedere sicura, ha bisogno di tante nascoste mansioni, che insieme ad altre più appariscenti contribuiscono al regolare svolgimento della navigazione, queste parole vennero pronunciate da Benedetto XVI, ormai sei anni fa. Si parlava delle mansioni di quegli strani personaggi, i gentiluomini di Sua Santità che, in sostanza, altro non fanno se non, a turno, accogliere gli ospiti prima che il Pontefice si palesi nella stanza delle udienze. E visto che in questo caso, gentiluomini non si nasce ma si diventa, Papa Francesco ha detto basta a questa onorificenza che, senza un iter prestabilito, e in modo totalmente discrezionale, dà l onore di servire il Papa quando riceve i capi di Stato e di governo. Niente più frac e l annesso particolare panciotto nero, niente collare d oro con le croci di San Pietro. Una carica poco utile, di cui il nuovo pontefice non vuole sapere nulla, considerata un onorificenza arcaica, inutile e peggio dannosa. Negli anni intorno a questo onore, si è creato un vero e proprio club privilegiato. Chi era un gentiluomo, infatti, poteva avere un conto allo Ior, l Istituto per le opere di religione. Un bel vantaggio soprattutto per chi è sempre stato molto gentiluomo nella forma e poco nella sostanza. Erano degni di questa onorificenza persone che si distinguono per prestigio personale e che hanno acquisito particolari benemerenze verso la Santa Sede. E, quindi, per doti personali, per azioni svolte indipendentemente dal proprio ceto o classe, che si diventava gentiluomini: un incarico ambito perché è il sigillo, nero su bianco, di un legame del tutto particolare direttamente con il Papa. E proprio questo legame sembra voler rompere Papa Francesco. Basta ricordare le recenti indagini sulla Cricca Grandi Opere, ebbene Angelo Balducci (definito il burattinaio ) era un gentiluomo, solo sulla carta però. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l arresto, il 14 giugno, del prefetto Francesco La Motta, il cui nome è stato è stato appena ristampato alla pagina 2115 del nuovo Annuario pontificio Carola Parisi Il balletto dei presidenti della Corte Costituzionale L incarico dalle pensioni d oro fa gola a tutti Durissimi nelle sentenze contro Berlusconi, morbidissimi se si tratta delle loro pensioni d oro. Il quinto comma dell'articolo 135 della Costituzione recita: "La Corte Costituzionale elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall ufficio di giudice". Ma tutto questo non accade (non sia mai che chi dovrebbe far rispettare la legge, le rispetti a sua volta). Il balletto intorno alla poltrona del presidente della Corte Costituzionale è parecchio movimentato. Nonostante dovrebbe cambiare ogni tre anni (o quanto meno rieletto anche per un secondo mandato dopo 36 mesi), gli ermellini si strizzano l occhio ed agevolano dei passaggi rapidi sulla poltrona d oro, che fa gola un po a tutti. E già, perché andare in quiescenza con questo incarico, è ben altra cosa rispetto alla pensione di un normale giudice. Alcuni esempi. Giovanni Maria Flick è stato presidente per soli 3 mesi, dal 14 novembre 2008 al 18 febbraio 2009 (Ma quella- si difende- era ormai una prassi consolidata"). Gustavo Zagerblesky è stato presidente per soli 7 mesi. Poi è stato il turno di Valerio Onida, presidente per 4 mesi dal 22 settembre 2004 al 30 maggio Ugo De Servio invece ha tenuto la poltrona dal 10 dicembre 2010 al 29 aprile 2011, 4 mesi anche per lui. Il presidente della Corte Costituzionale viene prescelto secondo il principio di anzianità. Questo passaggio di testimone ogni 4 mesi, garantisce a tutti coloro che volessero dare una gonfiatina alla pensione di poterla avere, e lo prevede la legge: I giudici della Corte costituzionale hanno tutti ugualmente una retribuzione corrispondente al complessivo trattamento economico che viene percepito dal magistrato della giurisdizione ordinaria investito delle più alte funzioni. Al Presidente è inoltre attribuita una indennità di rappresentanza pari ad un quinto della retribuzione". La legge è stata rivista nel 2002, ma l indennità è rimasta lì. Intoccabile, un po come la casta dei presidenti ballerini della Consulta. C.P. Fari puntati pure su un assunzione sospetta Rai nella bufera per scandali e palinsesti Povera mamma Rai. La tv pubblica combatte una (invincibile) battaglia con le pessime dinamiche che la governano. È appena di un paio di giorni fa la notizia che dai palinsesti della prossima stagione sia stata cancellata la trasmissione di approfondimento politico L ultima parola. Pochi ascolti? Neanche per sogno. Si può dire che il vero problema sia il conduttore. Gianluigi Paragone, ottimo professionista, ha il grave difetto di non essere un giornalista allineato. Diciamo che non la pensa come Giovanni Floris e Lucia Annunziata, tanto per capirsi. Il che lo rende, ovviamente, scomodo. La notizia ha immediatamente suscitato un vespaio di polemiche. Tanto che la Rai sarebbe stata obbligata a fare una repentina inversione di marcia sulla decisione presa. Staremo a vedere. Ha ben altri grattacapi cui pensare, la nostra tv pubblica. Già perché l inchiesta partita dalla denuncia del produttore Piero Di Lorenzo (responsabile della Ldm comunicazione ) riguardante le innumerevoli pressioni ricevute in Rai, prosegue senza sosta. Di Lorenzo aveva segnalato ai magistrati di come le trasmissioni da lui prodotte sarebbero state letteralmente boicottate dopo il suo rifiuto di attendere ad alcune richieste economiche di svariati capistruttura. Giampiero Raveggi, Chiara Calvagni e Chicco Agnese, tre dei dirigenti Rai coinvolti nell inchiesta hanno ricevuto l avviso di prosecuzione delle indagini. Per loro il pm Alberto Galanti ha tramutato l accusa in concussione. Sul groppone dell azienda pende poi (fra le altre) una semisconosciuta interrogazione parlamentare proposta dal Movimento 5 stelle. La, legittima, domanda posta dai grillini riguarda la quanto mai dubbia assunzione in Rai (con il ruolo di dirigente alle Relazioni Internazionali ed Istituzionali) l attuale compagno della ministro Beatrice Lorenzin. Alessandro Picardi, ex manager della Wind, proprio come il Dg Rai Luigi Gubitosi si è visto piovere l incarico dal cielo. Ora, non che l azienda pubblica abbia perso un talento con Marco Simeon (predecessore di Picardi), ma il cambio della guardia è incredibilmente sospetto. Micol Paglia

3 3 La Costituente di destra Intervista al parlamentare sannita, uno dei protagonisti principali di questa fase Next An Viespoli: ripartiamo dalla cultura politica E necessario rimettere in moto territori e idee, motivando questa grande esigenza di destra. Senza rassegnazione di Igor Traboni Deputato e senatore di lungo corso, sottosegretario al Lavoro e due volte sindaco della sua Benevento, Pasquale Viespoli è fattivamente impegnato nella costruzione di una destra next An ed è stato coprotagonista dell incontro An: una storia di domani tenutosi ieri l altro a Frosinone, dove l abbiamo incontrato. Ma ci tengo subito a dire che non mi manca certo una candidatura, quanto piuttosto un appartenenza. E qualcosa di importante, per noi che siamo di destra e a destra non per caso, ma per una scelta precisa, un modo di vedere la vita. Il centro-destra, quindi, non esiste più? Il centro-destra si è rotto, e non da adesso. Già nel 2010 si è rotto quella sorta di incantesimo che si era andato a formare nell immaginario collettivo. Al di là di torti e ragioni, l idea del 2008 era venuta meno, quel desiderio di costruire un pdl che potesse condurre ad una democrazia dell alternanza, alle grandi riforme. Non aver compreso allora quello che stava accadendo e che in qualche modo scavallava una certa idea, ha poi comportato il fallimento. Sanzionato dagli elettori. Ma cosa esattamente non ha funzionato? Quello che doveva essere un partito-coalizione, che doveva quindi superare le coalizioni di partito, si è rivelato un partito senza alleanze, dimensionato quindi in termini elettorali e strategici. A partire da queste macerie, come è possibile allora metter su un nuovo contenitore di destra? Rafforzando la dimensione dal basso. Ripartire dal territorio e dalle nostre idee, Non c'è Politica senza Ideali Caro Direttore, Al prof Sartori (ricordo, non propriamente un pericoloso estremista di destra), è stato negato l'editoriale sul Corriere della sera, spostando il suo articolo di critica al ministro Kyenge in un'altra zona della pagina. Il prof nell'articolo spiega il significato da dizionario della parola "meticcio" e contrasta con logiche argomentazioni le posizioni del ministro in materia di integrazione. Non sarà mica che chi "osa" criticare alcuni dogmi imposti viene poi "oscurato"? A me sembra proprio di stare nel Caro Direttore, Sto seguendo con passione il dibattito in corso sul futuro della destra italiana. Mi sento di scriverle alcune righe per confidarle, non nego con una certa fatica, una riflessione personale. Ci sono tanti uomini che si possono dire di destra. Ci sono quelli che di destra lo sono sempre stati, fin dalla "nascita", e ci sono quelli che di destra lo sono diventati. Ci sono poi quelli che, pur essendo sempre stati di destra, hanno avuto il coraggio di mettere in dubbio i propri ideali, non per interesse, ma per rafforzare e strutturare ciò in cui si crede. Chi le scrive rientra in questa ultima categoria di uomini. Passare del tempo nel "deserto interiore" della riflessione politica è un'esperienza tormentata ma fortificante, al punto tale che se ne esce autenticamente forgiati nelle proprie convinzioni, nonostante le numerose e variegate "tentazioni". Soprattutto, si comprende pienamente che l'unico vero nutrimento che dà vita al proprio senso di appartenenza a una parte politica sono gli Ideali. Mi rendo conto che parlare di Ideali, oggi, può essere pericoloso o, direbbe qualcuno, anacronistico, visto che viviamo in un'epoca di spinto relativismo, in una società dove viene insegnato, già ai piccoli, che un mondo giusto è quello dove non esistono verità assolute, dove anche il Croficisso, simbolo non solo di una fede ma di fratellanza e, per l'italia come per altri paesi, di identità nazionale, deve essere rimosso dai luoghi pubblici, perché potrebbe essere ritenuto offensivo per qualche minoranza. Come disse qualche anno fa Papa BenedettoXVI, "si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie". Ebbene, proprio perché stiamo vivendo quotidianamente i gravi problemi di una società che non sa più quale percorso intraprendere, non avendo più all'orizzonte veri obiettivi, è necessario recuperare il proprio patrimonio culturale, storico, ideale. E questo non lo può fare di certo la sinistra, che del relativismo etico fa il suo cavallo di battaglia, né chi al centro è più impegnato a moderare e a moderarsi. Solo la destra può tornare ad assumere quel ruolo di faro per chi crede che l'italia abbia dei valori da rispettare, tutelare, promuovere e tramandare alle generazioni future. Ecco perché le riflessioni attuali sul futuro della destra italiana non possono escludere "un passaggio che prima di essere politico deve essere culturale, introspettivo", come ha mirabilmente scritto Romano Mattei, su questo giornale. Non c'è Destra senza Ideali. Massimiliano Giannocco Si esca dal pensiero unico profondo di una dittatura del pensiero unico per cui, chi è contrario a posizioni come lo ius soli, i matrimoni gay e al multiculturalismo di maniera, viene censurato e ostracizzato in ogni modo. Si ricordi che non esistono posizioni insindacabili, comprese quelle della signora Kyenge e della sua parte politica. Chi dice il contrario è antitetico al libero pensiero. Si respira sempre più aria di pensiero imposto, e la cosa si sta facendo molto molto pericolosa. Urge seria riflessione da parte di tutti. Orwell docet. Giorgio Mari Corridonia (MC) Nella foto, Pasquale Viespoli questo credo sia essenziale. Mettere in rete, in connessione, aggregare tutta quella destra diffusa che c è in Italia, tutti quei soggetti che nella destra e a destra si riconoscono. Motivando anche questa grande esigenza Caro Direttore, Sono encomiabili gli sforzi di chi cerca di aggregare forze, anime, esponenti che si collegano al mondo ideale e politico di destra. E sono sforzi riparatori nei confronti di chi, anziani e giovani, in questi ultimi anni è rimasto deluso, diviso, sconcertato. Ma ho il timore che questi sforzi si rivolgano solo al vertice e non coinvolgano la base militante, che opera e traduce nei fatti idee e contenuti di destra di fronte alla diserzione della non politica, e il territorio, da cui scaturiscano consensi e voti e il ritorno dei tantissimi che non vanno più a votare. Ma ho anche la preoccupazione che i nuovi, benvenuti tentativi unitari non intendano, non abbiano il coraggio di mirare a ricostruire una destra autentica. In poche parole, malgrado i riferimenti, i valori di sempre, i contenuti di attualità, si ha paura di proporre la rinascita in termini attuali del Movimento sociale italiano, della Destra nazionale e sociale di Giorgio Almirante. Per certi versi i vertici dell area di destra riconoscono da dove veniamo, ma non vogliono dire chi siamo. Oppure si continua a soffrire di senso di colpa: quel senso scoraggiante che fa rispolverare a Fabrizio Tatarella, in una nota pubblicata da Il giornale d Italia, una citazione di Gramsci dedicata ai giovani, come se dalla parte nazionale nessun altro contemporaneo del pensatore comunista avesse dedicato elevate esortazioni alla gioventù. E questo mentre oggi nell immaginario collettivo la destra è Berlusconi, la destra è identificata nel Pdl. In realtà, a livello popolare, purtroppo, non siamo più identificati, riconosciuti come punto di aggregazione della destra autentica e riconoscibile, al di là del nostalgismo e dell estremismo fine a se stesso. E pensare che sul piano ideale e programmatico c è ancora un grande patrimonio, che da sempre ci caratterizza, che potremmo affermare in termini di attualità, di prospettiva, di speranza realistica. Parlo di presidenzialismo (sul quale ci hanno scavalcati e addirittura ci ignorano) come prima fondamentale riforma di sistema, di economia mista pubblica e privata per lo sviluppo produttivo, di interesse nazionale da anteporre alle intraprese economiche e finanziarie, di partecipazione dei rappresentanti del che c è di destra. C è da far di conto, però, anche con un grande blocco monolitico che è questo centro, o come lo si vuol chiamare Un centro 2.0, lo chiamo io. Un governo a trazione centrista. L attuale governo è esso stesso la conferma del venir meno dell illusione bipolare. E chi si è illuso di più, la destra o la sinistra? L illusione ha riguardato entrambi. Ha eliminato storie sicuramente nella nostra destra, ma con uguale nettezza anche a sinistra. Ma per tornare a quello che dicevo prima, mi pare che questo governo ha il pudore di congelare la politica, ma non ha il coraggio di riportarla alla centralità. Niente da salvare di questo momento? No. Nei ministeri strategici ci sono sempre dei tecnici. E il perno è il ministro Saccomanni. Questo è un governo dentro la crisi, senza alcun orizzonte. Se siamo arrivati a Saccomanni, torniamo allora a parlare di destra, dove le difficoltà sono ugualmente tante, ma almeno gli orizzonti appaiono meno nebulosi. A proposito, quale leader spunta all orizzonte? E evidente che in una fase come questa un a leadership ha la sua importanza. Però mi ricordo le grandi discussioni giovanili sull autorità e lp autoritarismo. Ma poi ci si ritrovava sempre. Ecco perché adesso, pur se importante, non mi pare che il problema sia quello di trovare un leader. E qual è allora il problema, e di conseguenza la soluzione, per dare il via a questo nuovo soggetto-contenitore di destra? E l umiltà, intesa come capacità di riconoscersi in storie e responsabilità comuni. In piena consapevolezza, critica e autocritica. Senza autolesionismi o rassegnazioni. C è bisogno di cultura politica, prima ancora che di politica. Uniamo dalla base le nostre forze popolo alle istituzioni nazionali e locali, di gerarchia e responsabilizzazione degli apparati burocratici, di eliminazione del bicameralismo parlamentare con la istituzione di una Camera espressione del mondo del lavoro e della produzione, di ridimensionamento dei poteri e delle funzioni delle Regioni (predominio incontrollato della casta politica). Dobbiamo continuare coerentemente e attualizzare il solco tracciato dal M.S.I.- Destra nazionale; questo solco va rinnovato e non sostituito. Su questo solco vanno riannodate le fila della nostra comunità e gli intendimenti, non solo a livello verticistico (dove per certi versi gli accordi possono essere più facili e convenienti), ma sensibilizzando e istruendo la base, che deve capire per rispondere agli appelli, riavere fiducia ed entusiasmo per ritrovarsi, impegnarsi e moltiplicarsi. E questa azione va intrapresa non guardando soltanto la quantità numerica di coloro che intendono aggregarsi, ma anche gli esponenti di quei prefissi telefonici che hanno almeno la qualità della identità, della coerenza, della passione. Questo segnale unitario da trasmettere innanzitutto sul territorio può essere una scossa di ripresa e rappresentare un significato trainante a livello propagandistico e di opinione pubblica. Altrimenti accade in periferia che certe divisioni si incancreniscono e i militanti, soprattutto giovani, di tutte le sigle politiche dell area di destra, non manifestano sensibilità e necessità di promuovere incontri e iniziative comuni, con tutto quel che ne consegue. Infatti, da qui la rinuncia di chi si impegna in politica o la riduzione alla mera testimonianza dei reduci, le posizioni contraddittorie su propositi e finalità, con il fenomeno crescente di chi ci ha seguito e votato in passato e che si rivolge ora verso altri schieramenti, da cui è improbabile il ritorno. C è infine in qualcuno l aspettativa per la nascita di un nuovo movimento di destra, ma cosa ci fa ritenere che una tale scelta, che avrà come valori quelli nostri di sempre e come contenuti quelli che ci sono già congeniali, possa avere migliore sorte di quella toccata a La Destra? Paolo Chiarenza Segretario provinciale La Destra - Cuneo

4 4 Focus Sono 350mila gli animali lasciati in strada ogni anno in Italia, un tragico fenomeno in crescita Se mi lasci non vale Il randagismo non riguarda solo gli amici a quattro zampe, ma anche i cavalli, troppo costosi da mantenere in tempi di crisi di Carola Parisi Sono soli, si aggirano su autostrade, campagne, in cerca di ciò che non hanno più. Un padrone. Sono i 350 mila animali, tra cani e gatti, abbandonati in Italia ogni anno. L estate è un periodo buio per gli amici a quattro zampe visto il picco di abbandoni. Tante le campagne contro il fenomeno, le iniziative, la sensibilizzazione, purtroppo, però, il numero degli animali abbandonati non sembra diminuire. Le ragioni che inducono ad Cosa fare se avvistate un cane abbandonato: 10 mosse per aiutare un trovatello L AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) ha fornito 10 linee guida da seguire nel caso dovessimo imbatterci in un cane abbandonato in strada. Assicurarsi che il cane sia davvero stato abbandonato e non, semplicemente, un cucciolo in esplorazione del suo quartiere. I cani abbandonati sono spaventati, tremolanti, camminano disorientati; Interagire con il cane senza movimenti bruschi, sbarrando la strada con l automobile o cercando di catturarlo; Non rincorrere mai il cane, potrebbe scappare a zig zag per la strada e provocare incidenti stradali; In caso fosse il cane stesso ad avvicinarsi, non bisogna cercare di toccarlo o compiere movimenti bruschi. Si può provare, dando le spalle al cane, ad accovacciarsi portando così del cibo a terra, per poi rialzarsi lentamente senza spaventarlo; In caso si fosse incerti su come agire, chiamare la polizia stradale, i vigili del fuoco o i pompieri, magari premurandosi di contattare anche un veterinario; Una volta trasportato in canile, chiedere che sia accertata la presenza del microchip, così che si possa risalire all eventuale proprietario; Qualora si fosse testimoni di un abbandono stradale, bisogna memorizzare immediatamente la targa del veicolo e allertare le istituzioni competenti. Basta anche chiamare AIDAA al numero oppure inviare un SMS al ; Se il cucciolo sia esso di cane o gatto fosse vagante e senza possibilità di avvicinamento, è buona norma contattare le associazioni per cani e gatti locali, che si preoccuperanno di accudirlo in rifugio; Qualora si investisse per sbaglio un animale, o si trovasse un esemplare ferito, si può contattare il 118 chiedendo di essere messi in contatto con la sezione veterinaria. C.P. abbandonare un animale di casa sono svariate, ma la prima fra tutti è l'errata valutazione dell impegno a prendere in casa un animale, in termini di tempo ed economici spiega la Lav, Lega Antivivisezione, da anni impegnata su questo fronte - Spesso, purtroppo, chi prende in casa un animale lo fa senza valutare l'impatto che la sua presenza produrrà nella vita di tutti i giorni, conseguenza inevitabile quando si accoglie in famiglia un altro essere senziente con le sue esigenze e le sue necessità Secondo i dati forniti dall'eurispes, la metà delle famiglie italiane, il 55,3%, ha in casa uno o più animali domestici, un dato in netta crescita rispetto al 2012 quando la percentuale si attestava al 41,7% (+13,6). L'animale più diffuso nelle case degli italiani è il cane, presente nelle dimore del 55,6% degli italiani, seguito dal gatto (49,7%), dai pesci (9,7%), dai volatili (9%), dalle tartarughe (7,9%), dai conigli (5,3%), dai criceti (4,6%), dai rettili (1,1%), fino ad arrivare agli animali esotici (0,8%). La legge. In Italia l'abbandono è vietato i sensi dell'art. 727 del codice penale, che al primo comma recita: "Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da a euro.". La ratio legis per questa norma è stata rinvenuta da parte della dottrina nella tutela del sentimento umano, che è offeso dal maltrattamento o abbandono degli animali, e dal Consiglio di Stato nella diretta tutela adeguata all evoluzione dei costumi e delle istanze sociali, degli animali da forme di maltrattamento, abbandono ed uccisioni gratuite in quanto esseri viventi capaci di reagire agli stimoli del dolore. La Dichiarazione universale dei diritti dell'animale sancisce all'art. 6 che: l'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante. Inoltre, secondo il Ministero della Salute italiano, chi abbandona un cane, dunque, non solo commette un illecito penale (Legge 20 luglio 2004, n. 189), ma potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo, quando gli animali abbandonati provocassero incidenti stradali mortali. Cavalli, è boom di abbandoni. Destino crudele non più solo per cani e gatti 'indesiderati' nelle case degli italiani, ma anche per i cavalli, sempre più spesso abbandonati alla loro sorte nei prati e nei pascoli per decisione degli allevatori, colpiti dalla crisi economica, ma soprattutto del settore ippico. "La produzione è calata dell'80% in particolare nel comparto delle corse: nessuno scommette più, si preferisce giocare al superenalotto. Gli allevatori sono attanagliati dalle spese e dalla burocrazia. E gli animali vengono letteralmente abbandonati". A parlare delle preoccupante tendenza è stata Donatella Loni, presidente dell'ordine dei veterinari di Roma, partecipando oggi a Roma a un incontro organizzato dal Comitato bioetico per la veterinaria. "Le zone dove questo fenomeno è più evidente - ha detto l'esperta, che fa parte della task force antirandagismo e per il benessere animale del ministero della Salute, dove si occupa proprio di equidi - sono l'umbria e la Liguria, storicamente più attive nel settore dell'ippica. Ma sono stati segnalati casi un po' in tutta Italia. Gli animali che vengono abbandonati sono poi costretti a muoversi nei campi per cercare il foraggio e costituiscono un pericolo serio per gli automobilisti. Oltretutto, si riproducono e moltiplicano il problema". Ma l'abbandono è una scelta che intraprendono anche i privati che possiedono un cavallo: "è un animale considerato come un bene di lusso - afferma Loni - e sempre più spesso i proprietari lo abbandonano nel maneggio, senza pagare più il costo del box nè le spese per il suo mantenimento e il benessere. Occorre inoltre dire che, quando si va in vacanza, è comunque necessario incaricare una persona di occuparsi del cavallo, di farlo muovere tutti i giorni e di farlo bere la giusta quantità d'acqua. In caso contrario sono in agguato seri problemi di salute", conclude la veterinaria. Il problema della zoomafia. Combattimenti di cani, corse clandestine di cavalli, canili lager, bracconaggio e traffico di specie esotiche: la mafia ha scoperto un nuovo business. E la pratica dell abbandono non fa che accrescere questi traffici illegali. Come accade nei canili e nelle strutture di accoglienza per animali, che, molto spesso, non utilizzano i fondi statali per il mantenimento degli amici a quattro zampe. Sono sempre di più edifici e le associazioni che finiscono nelle mani della criminalità organizzata. Ogni giorno nelle Procure italiane vengono aperti 24 fascicoli per reati contro gli animali. Questo è solo uno dei dati emersi dal Rapporto Zoomafia 2012, il documento redatto annualmente dall'osservatorio della Lav (Lega anti-vivisezione). Le zoomafie in Campania commettono quelle che ormai sono definite «storiche» illegalità, quali truffe nell ippica e corse clandestine di cavalli, macellazioni clandestine, abigeato, bracconaggio e pesca illegale, lotte tra cani, business canili; ma anche nuove tipologie di reato, in particolare il traffico di cuccioli provenienti dall est Europa e dai Paesi esotici. Gli animali vengono perfino dopati: nel 2011, secondo i dati del laboratorio ufficiale per le analisi antidoping, ben 47 cavalli che correvano in gare ufficiali in Campania sono risultati positivi a qualche sostanza vietata. Gare svolte negli ippodromi di Aversa (10 cavalli), Napoli (34 cavalli) e Pontecagnano (3 cavalli). Le specie animali maggiormente vittime di questo fenomeno increscioso sono: tartarughe, camaleonti, serpenti del grano, pitoni reali, boa constrictor, pitoni delle rocce indiani, cavalli e finanche i macachi. Ma gli animali maggiormente al centro di compravendite illegali sono i cardellini, i quali sono protagonisti loro malgrado di fiorenti mercati illegali molto attivi soprattutto a Napoli e Caserta, nei quali sono coinvolti soprattutto pluripregiudicati. L INIZIATIVA Regole più severe La Lav in collaborazione con L Erborario propone una nuova campagna sul tema dell abbandono di animali che vede come nucleo centrale la proposta di una nuova legge che ha lo scopo di rendere efficace una normativa non più sufficiente, disincentivare il business dei canili, incentivare attivamente le adozioni e diffondere efficaci azioni di prevenzione del randagismo. Il marchio di cosmesi sosterrà la LAV contribuendo alle spese di gestione della campagna e divulgherà il più possibile l iniziativa. In particolare, coinvolgerà attivamente i visitatori del proprio sito web esortandoli a firmare la petizione online a supporto della raccolta firme fisica gestita dalla LAV. Per ogni firma online, L Erbolario si impegna a donare 1 alla LAV a sostegno della campagna contro l abbandono. Chi firmerà la petizione online tra il 14 giugno e il 30 settembre 2013 parteciperà a un simpatico concorso animalista. Per i primi tre estratti ci sarà in palio un soggiorno per due persone in uno degli hotel a 4 zampe d Italia.

5 5 Esteri Quello di Giuliano Ibrahim Delnevo è solo l ultimo caso di un europeo diventato integralista I giovani fondamentalisti, nuovi traditori dell Occidente Da John Walker Lindh, primo americano arrestato in Afghanistan, all australiano David Hicks diventato attentatore di Al Quaeda fino ai due ragazzi inglesi che hanno ucciso un soldato a colpi di machete urlando Allah Akbar di Paolo SIgnorelli Gli americani amano la Pepsi Cola, noi amiamo la morte. Questo è il motto dei nuovi terroristi europei. Una generazione smarrita, persa, che cerca una causa da sposare in grado di legittimare la propria esistenza. Giovani idealisti che, per dare un senso alla loro vita, si convertono all Islam. Già, perché si può tranquillamente nascere in Occidente, avere una famiglia normale, benestante e cristiana, ma diventare un pericoloso terrorista. E, mentre la diplomazia internazionale balbetta e organizza vertici, decine di giovani hanno già lasciato le loro case nella vecchia Europa per andare a combattere per una Siria libera e per la Jihad. E morire è il loro possibile destino. Difficile capire le ragioni che li hanno spinti ad arrivare fin lì. Ma un punto di partenza c'è. L Europa sta attraversando da anni una profonda crisi identitaria, che si ripercuote soprattutto sui giovani. La decisione di nascondere sotto al tappeto le nostre radici, in nome di un presunto progresso anti-tradizionalista, ha consentito che i veri tradizionalisti venissero allo scoperto. Si tratta di musulmani integralisti. Quelli che poi ritroviamo per le strade mentre compiono opere di proselitismo. Insomma, un giovane disorientato, tradito dalla società, smarrito nelle distorte elucubrazioni del relativismo odierno, non fa di certo molta fatica ad aggrapparsi ad una realtà che, sicuramente, sembra molto più solida di quella quotidiana. Pensare poi che, ad esempio, in Francia la maggior parte delle operazioni di arruolamento vengono fatte nella carceri, possiamo capire che tipo di persone i terroristi vadano cercando. Disperati, insicuri o insoddisfatti. John Walker Lindh Secondo Le Figaro sono tra gli 800 e mille i casi di semplici ragazzi occidentali che si sono convertiti all islamismo. E, nel peggiore dei casi, sono diventati terroristi. Morendo per la loro causa, in nome di Allah e per conto di Allah. Giovani che hanno, in qualche modo, perso la retta via, che hanno stretto amicizia con la morte. Sette pastori che, non volendo abiurare la fede, preferiscono essere murati vivi dentro una grotta e morire. Si legge questo negli scritti di Giuliano Ibrahim Delnevo, il ragazzo genovese morto in Siria combattendo contro il regime di Bashar el Assad. E soltanto ora ci si interroga sul perché nessuno si sia accorto del mondo immaginario di questo ragazzo che aveva ribattezzato la sua terra Liguristan. Ma il caso del giovane terrorista italiano è soltanto l ultimo di una lunga, lunghissima serie. Che parte da lontano. Una generazione di occidentali che si fanno crescere la barba, indossano una veste bianca ed un mantello marrone sulle spalle. E uccidono. John Walker Lindh, ad esempio. Il giovane ventenne californiano, figlio di una famiglia ricca, cristiana, cresciuto nella contea di Marin. Un ragazzo solare e spensierato che ama lo stile hip hop. Lo stesso americano che si convertirà all Islam e che verrà catturato (e condannato a vent anni di carcere) in Afghanistan mentre sta combattendo al fianco de i Talebani. Contro gli Stati Uniti. Contro il suo Paese. E i genitori? Impassibili. Poi c è Jason Walter. Un ragazzo semplice, olandese che, dopo aver abbracciato la religione islamica, è diventato uno dei capi dell Hofstad Group, la cellula dei Paesi Bassi che ha pianificato le uccisioni di Theo van Gogh, Ayaan Hirsi Ali e Geert Wilders. Walter si voleva sposare e avere due bambini, un lavoro e una casa. Scriveva così al liceo, prima di diventare un fuori legge. Prima di convertirsi e proibire alla famiglia di bere alcolici e guardare la televisione. Finirà ammazzato il giovane. Anche lui. Come Delnevo. Poi ci sono Adam Gadahn, il traduttore del Mullha Omar ad oggi nella top 10 dei ricercati dall Fbi. E ancora, l australiano David Hicks che da commerciante di pelli di canguro si è trasformato in un attentatore di Al Qaeda. C è il caso dei francesi Willie Virgile Brigitte e Raphael Gendron, entrambi morti ad aprile combattendo con i ribelli, contro Assad. La lista è davvero lunga. Impossibile dimenticare Michael Adebowale e Michael Adebolajo, gli estremisti britannici che al grido Allah Akbar (Dio è grande) hanno ucciso, a colpi di machete, il soldato britannico Lee Rigby a Londra, appena qualche mese fa. Ma anche negli attentati del 7 luglio 2005 (sempre a Londra) c era un convertito, Germaine Lindsay che si fece saltare in aria a King s Cross, mentre sua moglie aspettava il loro secondo figlio. Non ci sono solo uomini. Terroristi (o meglio terroriste) sono diventate anche le donne. Come la panettiera belga Muriel Degauque, nata a Charleroi da una famiglia di umili origini, che fece una strage di soldati americani in Iraq. Se vogliamo, poi, scavare ancora più nel passato troviamo Leopold Weiss che, nel 1926 è diventato il primo ebreo convertitosi all islamismo. Lo stesso Weiss che un bel giorno decide di scendere nella metropolitana di Berlino, affollata di gente, e proferire le seguenti parole: l Islam è più forte di voi, arrendetevi. Non c è alcun Dio, c è soltanto Allah. Non divenne un terrorista, va detto. Come non sono diventati terroristi tutti coloro che hanno deciso di convertirsi. Ma la scristianizzazione, soprattutto dopo l 11 settembre è davvero un dato folle, allarmante soprattutto perché in crescita. E l Europa resta a guardare come se non sapesse che terroristi si diventa, non si nasce.

6 6 Esteri Per garantire la sicurezza della partita tra Italia e la squadra di casa sono intervenuti i soldati Brasile, l esercito scende in campo Quella che era iniziata come una piccola protesta si è rivelato un grande movimento di massa. Anche la Chiesa si schiera dalla parte dei manifestanti, invitando tutti all unità e alla partecipazione di Federico Campoli Era partita come una semplice protesta, si è evoluta in una rivolta. Adesso, potrebbe arrivare anche più lontano. Dilma Rousseff, presidente del Brasile, cerca una strada per riportare la calma. Ci sono tante cose che possiamo fare molto meglio in Brasile'' ha dichiarato in un messaggio in diretta tv. Poi ha aggiunto: La gente ha il diritto di criticare, ma io sono il presidente di tutti i brasiliani, sia di quelli che sostengono le manifestazioni, sia di quelli che non le sostengono, per questo violenze e saccheggi non saranno tollerati. Infine, prova a far breccia sul senso calcistico dei brasiliani. Il calcio e lo sport sono simboli di pace e di coesistenza pacifica. Siamo l'unica squadra ad aver partecipato a tutte le edizioni dei mondiali di calcio e ad averli vinti cinque volte, faremo un grande mondiale, ne sono sicura. Un po come ha detto Pelè negli ultimi giorni. L ex calciatore più forte del mondo ha abbracciato la causa, anche se ha richiamato i manifestanti all ordine. Pelè ha provato a far leva sul sentimento della nazionale brasiliana simbolo della nazione intera. Ma anche l accorato appello dell ex giocatore non è servito a molto. Altre 32 manifestazioni sono state indette ieri in altrettante città, per protestare contro i costi del mondiale 2014 e la Pec 37, una proposta che, se dovesse passare, ridurrebbe i poteri dei pubblici ministeri. Tante, nel frattempo, le personalità che stanno prendendo a cuore la causa dei rivoltosi. Una protesta che fino ad ora è costata due vite umane. E tra i sostenitori speciali se ne aggiunge una in particolare: la Chiesa. I vescovi del paese hanno, infatti, dichiarato, tramite una nota pubblica, solidarietà e sostegno alle manifestazioni, quando pacifiche, che hanno portato per le strade la gente di tutte le età, soprattutto giovani. Si tratta di un fenomeno che coinvolge il popolo brasiliano e risveglia una nuova coscienza. Richiede attenzione e comprensione per identificare i loro valori e confini, sempre con l'obiettivo di costruire la società giusta e fraterna che desideriamo. Per il clero si tratta dunque di giuste manifestazioni, promosse e portate avanti da giovani e dalla rete. Le proteste sarebbero giuste, poi, perché lottano contro i problemi endemici del paese: Corruzione, impunità e mancanza di trasparenza. Infine, nella nota i vescovi lanciano un appello all unità e alla partecipazione, ma sconfessa ogni tono violento. La soluzione ai problemi del popolo brasiliano è possibile solo con la partecipazione [ ] il grido del popolo deve essere ascoltato! conclude la nota ecclesiastica. Un chiaro invito a scendere in piazza. Una mossa che potrebbe rivelarsi vincente per la Chiesa cattolica, che coglie l occasione di rivelarsi dalla parte del popolo e riavvicinarsi ai fedeli. Intanto, nonostante la stragrande partecipazione, la presidente Dilma Rousseff decide di fare il doppio gioco. Da un lato chiede di aprire un dialogo, autorizzando tra l altro dei passi indietro sul rincaro dei trasporti. Dall altro, invece, fa scendere in campo l esercito. I militari sono stati impiegati per sorvegliare l area circostante lo stadio Maracanà, dove si stava disputando Brasile-Italia. Ma, mentre i soldati riempiono le piazze, la Rousseff elogia le proteste definendole il segno della nostra democrazia. Sembra quasi che la leader progressista (ex guerrigliera marxista-leninista) voglia solo accattivarsi il ben volere dei manifestanti. Ma da parte loro non sembra che il sentimento sia corrisposto. Anche perché il problema non sono solo il (fallito) rincaro del prezzo dei trasporti pubblici, o le spese faraoniche della Presidente per qualche gita all estero o per i mondiali. Bisogna tenere a mente che due anni dopo la Coppa del Mondo, in Brasile si disputeranno le Olimpiadi. Perciò si tratta di altre spese faraoniche da affrontare. E in un paese dove le persone comuni fanno fatica ad arrivare a fine giornata, aumentare i prezzi dei beni di prima necessità si è rivelata la miccia per una ben più vasta polveriera. USA Washington e Pechino litigano per Snowden Il cerchio si stringe attorno ad Edward Snowden, lo spifferatore ( whistleblower in inglese) che ha dato origine allo scandalo del datagate. Poche settimane fa, l ex agente della Cia aveva dichiarato di trovarsi in un hotel di Hong Kong. Ma dopo il suo annuncio è misteriosamente sparito, lasciando addirittura la sua bella fidanzata. Washington, infuriata, ha accusato i cinesi di coprire la fuga del traditore. Pechino non si è espressa in maniera incisiva. Sono scattate le ricerche da parte dei servizi di intelligence americani, ma nulla. Ed Snowden è diventato introvabile. Ma gli Usa non si danno per vinti e non sono intenzionati a cercare l ex agente segreto in altri paesi. Sanno che si trova ancora in Cina. Per questo Washington ha formalmente accusato Snowden di spionaggio. E grazie a questo capo d imputazione, hanno chiesto alle autorità cinesi di intercettarlo, arrestarlo e consegnarlo alle autorità. Ma per il momento, Pechino se la prende con comodo. D altronde non è che abbia qualche motivo per restituire in fretta il prigioniero. Più passa il tempo, più gli Usa vengono indeboliti. F.Ca. NEA DEMOKRATIA E PASOK HANNO QUASI TROVATO UN ACCORDO PER IL NUOVO GOVERNO Grecia, governo ancora in bilico Sinistra democratica (Dimar) ha creato scompiglio con la sua rinuncia ai ministeri, creando una situazione di disagio che fa bene solo ad Alba dorata. Il partito di estrema destra si attesta al 14% Il governo di Antonis Samaras se la vede brutta. Dopo l annuncio di Sinistra Democratica (Dimar) di abbandonare le postazioni di governo (due ministeri), il partito di centrodestra Nea Demokratia e quello di centrosinistra Pasok devono ricorrere a misure straordinarie per cercare di non far peggiorare la crisi politica. I parlamentari assicurano un imminente rimpasto del governo. Secondo alcuni giornali, entro martedì potremmo ricevere l annuncio. O almeno si spera. Già, perché con la maggioranza che i due partiti hanno (sì, anche lì hanno optato per le larghe intese), di 153 su 300, non andrebbero molto lontano senza una soluzione immediata. In poche parole, Atene rischia di tornare alle urne elettorali per la terza volta in meno di due anni. Secondo la stampa ellenica, il premier Antonis Samaras dovrebbe rimanere al suo posto, mentre il leader del Pasok, Evnaghelos Venizelos, potrebbe ricoprire la carica di Ministro degli Affari Esteri. Il partito Sinistra Democratica (Dimar) ha annunciato il suo abbandono del governo solo due giorni fa. A quanto pare, i suoi parlamentari sono entrati in conflitto con i due maggiori partiti (Nea Demokratia e Pasok) dopo la decisione di chiudere la televisione pubblica Ert. Una scelta che avrebbe comportato il licenziamento di quasi 3000 persone e conseguenti problemi per la libertà di stampa nel Paese (già fortemente messa a dura prova da questo governo negli ultimi mesi). Dimar ha dato battaglia, così come migliaia di greci. Dopo una lunga lotta, il partito di sinistra ha deciso di abbandonare i suoi due ministeri, cioè quello della Giustizia e quello delle Riforme amministrative. Inoltre, a lasciare sono stati anche due viceministri. A quanto pare, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è scattata (paradossalmente) dopo la decisione di mantenere aperta la Ert. Certo è che insieme a questa scelta, si era deciso di reintegrare parzialmente i suoi dipendenti. Ciò valeva a dire che almeno tra le 600 e le 700 persone si sarebbero ritrovate per strada. Se c è qualcosa di certo è che questa crisi di governo non sta facendo per niente bene ai cosiddetti partiti tradizionali (Nd e Pasok). L unico a gongolarsi un po è Alba dorata, la formazione di estrema destra ellenica che alle ultime elezioni ha conquistato ben il 7%. A quanto pare, il partito di Nikòlaos Michaloliàkos è l unico a crescere nella penisola ellenica. Gli ultimi sondaggi riferiscono che Alba dorata è cresciuto di un altro punto, passando dal 13 al 14 per cento, con tendenza in aumento. F.Ca. 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7 Sparano a Fabrizio Toffolo, ex capo ultrà della Lazio: lo centrano al testicolo Giornata da Far west all Appio Latino: due feriti Indagini aperte, gli inquirenti non escludono alcuna pista Il leader storico degli Irriducibili fu già gambizzato nel Italia DA ROMA E DAL LAZIO Roma brucia Ancora una volta la Capitale fa i conti con una sanguinosa escalation della criminalità. L ulteriore ondata di delitti è il maggiore grattacapo per il neo sindaco Marino Sparatorie degne della Roma di Enrico Renatino De Pedis e della Banda della Magliana. Scene che sembrano tratte da un romanzo, criminale. Via della Caffarelletta, quartiere Appio Latino, tarda mattinata di sabato. Due uomini (almeno così pare) in sella a una moto di grossa cilindrata, di colore chiaro, ed il volto coperto da un casco integrale si avvicinano alle loro vittime. Sparano diversi colpi. Almeno quattro a detta dei testimoni. Fanno centro. Uno dei due feriti è Danilo Casadei, 33 anni, che si è beccato una pallottola alla gamba. L altro è Fabrizio Toffolo, 48 anni, un pregiudicato noto alle cronache per essere stato, durante la gestione di Sergio Cragnotti e non solo, uno dei capi ultrà della Lazio. Casadei anche lui tifoso bianc azzurro e frequentatore della Curva Nord- è riuscito a mettersi in salvo rifugiandosi in un officina poco distante. Toffolo, colpito all inguine, ad un testicolo per l esattezza (il colpo non sembrerebbe essere casuale), dopo essere scappato dai suoi aggressori, si è nascosto in un vivaio. L ambulanza lo ha immediatamente trasportato al Pronto Soccorso dell Ospedale San Giovanni dove è ricoverato in codice rosso. Le sue condizioni sono state definite gravi. Casadei è invece stato portato all Umberto I. Entrambi i feriti hanno precedenti penali per traffico di sostanze stupefacenti (pista non esclusa dagli inquirenti quale possibile movente della sparatoria di ieri) e reati contro il patrimonio. Toffolo è ben noto alle forze dell ordine. Oltre ad essere stato diffidato per fatti inerenti disordini all Olimpico, ha anche partecipato al tentativo di scalata della S.S. Lazio, assieme ad altri storici capi della Nord. Ad oggi sono ancora tutti sotto accusa. La requisitoria della Procura di Roma si concluderà solo in ottobre. Va ricordato che, in occasione di una delle udienze, Toffolo e gli altri imputati inscenarono una singolare protesta, facendosi ritrarre da fotografi e telecamere fintamente ammanettati, per ribadire la loro innocenza. L ex capo degli Irriducibili non è nuovo a questi episodi. Era già stato gambizzato nel 2007, davanti al portone della sua abitazione dove era agli arresti domiciliari (per tentata estorsione ai danni del presidente della Lazio Claudio Lotito), da un gruppo di uomini travestiti da poliziotti. Ed ancora, poco tempo fa, sempre Toffolo era stato aggredito fuori dallo stadio, in occasione della partita fra Lazio ed Udinese. In entrambi i casi si pensò a motivi di rancore interni alla stessa tifoseria della Lazio attriti causati proprio dal processo che vede gli storici capi imputati e accuse sempre sdegnosamente rigettate da Toffolo con un altezzoso non mi sono mai venduto, non ho mai tradito -, o con altre tifoserie. Ma il tutto si risolse in un nulla di fatto. Chissà se, per l ennesima volta, le indagini non saranno altro che un buco nell acqua. L unica certezza è che, per quanto riguarda la sicurezza, Ignazio Marino ha ereditato una bella gatta da pelare dall ex sindaco Gianni Alemanno. Micol Paglia Litorale Ancora agguati e sangue in strada La lettera Crisi, il silenzioso dolore di una resa Non lo conoscevo bene, ci eravamo incrociati qualche volta. Ma era un imprenditore, un commerciante, proprio come me, con la mia stessa attività. Gli stessi problemi, gli stessi fornitori, il lavoro calato vertiginosamente. Venerdì mattina l hanno trovato impiccato nel magazzino del suo negozio a Roma. Non ce l ha fatta a sopportare il peso dei debiti, le preoccupazione, la rabbia. Situazioni che ti fanno diventare ciò che non eri, che ti portano ad allontanare la moglie, i figli, nella speranza di risanare le cose, di salvare un azienda storica, fondata da tuo padre 80 anni fa. La crisi, oltre al disagio economico reale, trasforma l anima delle persone, ribaltandone le priorità. Ci si ritrova soli. Si va fuori di testa. E troppo spesso ci si arrende. Un commerciante romano San Basilio In carcere anche il figlio di Coppi omicidio di San Basilio L continua a far parlare di sé: merito dell attività investigativa, che ieri ha fatto registrare una nuova svolta. Le ulteriori indagini condotte dalla Squadra Mobile di Roma e dalla Compagnia Carabinieri di Monte Sacro, coordinate dalla Procura di Roma, sull'omicidio di Maurizio Alletto, del 12 giugno scorso, hanno consentito di ricostruire la dinamica, riconducibile a una lite per motivi di viabilità poi degenerata in una rissa tra Luciano Coppi e Maurizio Alletto, con il coinvolgimento di ulteriori tre persone, Moreno Coppi, figlio di Luciano, e due incensurati, A.I. di 55 anni, e il figlio L.I., di 28. A carico di Moreno Coppi il Giudice per le indagini preliminari di Roma ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere, mentre agli altri due è stato imposto l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Tutti sono indagati di rissa aggravata dall'evento morte. A ncora sangue nella Capitale e ancora sparatorie. Quasi non si contano le aggressioni causate da arma da fuoco tra la notte di venerdì e le prime ore di sabato tra quelle di via della Caffarelletta e nel litorale romano. Il primo, un pregiudicato di 30 anni, si è presentato con entrambe le gambe ferite da colpi di pistola, all'ospedale Clinica di Pomezia. L uomo ha raccontato ai suoi soccorritori di esser rimasto vittima di una tentata rapina. Versione che non ha convinto i carabinieri, prontamente avvisati dai sanitari, che hanno avviato le indagini. Alla base del ferimento del giovane potrebbe esserci una partita di droga non pagata. Molto simili le dinamiche che invece hanno portato all aggressione di un pregiudicato di origini siciliane, ferito alle 11,30 della mattina di sabato, e che ha fornito le stesse giustificazioni del 30enne sopracitato. Anche in questo caso i carabinieri di Anzio stanno tentando di verificare l'attendibilità delle sue dichiarazioni. La vittima, ferita a una mano, ha riferito di aver avuto una lite per questione di viabilità. Entrambi i feriti non sono in pericolo di vita. Malagrotta e dintorni Emergenza rifiuti, il 31 luglio nuova dead line La tanto attesa riunione tra Comune, Regione e Ministro dell Ambiente svoltasi nella giornata di venerdì, non ha sortito novità alcuna e ci ha consegnato una situazione analoga a quella di questi mesi, farcita di promesse e buone intenzioni che di fatto non ne mutano la sostanza. Andiamo con ordine: Malagrotta verrà prorogata. Dal 29 giugno i rifiuti trattati potranno continuare ad esser conferiti nella discarica più grande d Europa per altri tre, massimo quattro mesi, ma non un giorno in più e non ci saranno ulteriori proroghe, come ribadito in coro da tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti al tavolo di confronto. A tal proposito, occorrerà individuare il sito per la nuova discarica e bisognerà farlo entro il 31 luglio. A chi toccherà questo ambitissimo onere? Agli integerrimi problem solver Zingaretti/Marino? Niente affatto, ad accollarsi la responsabilità, come ampiamente preventivato è il solito commissario Goffredo Sottile che dovrà inoltre, firmare la suddetta proroga di 4 mesi. Palla quindi passata totalmente ad una figura esterna alla politica per quella che sembra a tutti gli effetti una strategia studiata a tavolino per garantire soprattutto un inizio di mandato senza troppe grane, al neo sindaco di Roma Ignazio Marino, che comunque promette di prendersi il solenne impegno di dare una spinta per la raccolta differenziata. Intanto, visti i precedenti, e visto il comprensibile ostruzionismo di chi vede minacciata la propria quotidianità con una discarica nel proprio quartiere, già si cerca di correre ai ripari qualora la nuova discarica non dovesse esser individuata, o quantomeno ultimata, nei tempi indicati della scadenza della nuova proroga. Se infatti, tra quattro mesi ci si dovesse trovare ancora al punto di partenza, i rifiuti romani verranno portati o all estero o in altre regioni, che si aggiungeranno alla Toscana e all Abruzzo che tuttora stanno salvando la Capitale dall emergenza. Altro punto dolente, di cui si è parlato durante la riunione è il lavoro carente degli impianti Tmb. Secondo il decreto sottoscritto dell ex ministro Corrado Clini, l emergenza rifiuti poteva esser aggirata facendo funzionare a pieno regime gli impianti Tmb presenti nel Lazio e nel comune di Roma. In realtà molti di questi continuano a non fornire il pieno apporto, ed anche in questo caso entra in gioco super commissario: Sottile afferma il ministro Orlando dovrà lavorare per un aumento dell uso delle potenzialità degli impianti di trattamento. Secondo Marino invece i dati ci dicono che spesso i Tmb hanno un efficienza che raggiunge solo il 60%. Per quanto riguarda la differenziata, infine, ci pensa Zingaretti ad uscire dall anonimato e a tranquillizzare tutti: abbiamo a disposizione 70 milioni. Speriamo se ne faccia buon uso. Ugo Cataluddi

8 8 Italia Fivizzano (Massa Carrara) - Dopo il sisma dell Aquila la ferita è ancora aperta Gabrielli immobilizza la Protezione Civile Il Capo dell organizzazione in visita nelle zone terremotate avverte: denuncerò chi crea allarmismo. Ora i sindaci hanno le mani legate di Barbara Fruch Sono profonde le ferite lasciata dal terremoto dell Aquila, non solo a livello tettonico ma anche, e soprattutto, dal punto di vista giudiziario. A ricordarlo è il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che, in visita a Fivizzano (epicentro dello sciame sismico in atto in Toscana), annuncia chi procura allarme sui terremoti verrà denunciato. Stiamo procedendo, a norma di legge, per perseguire penalmente chi procura allarme, chi anche sui siti dà orari di possibili nuove scosse ha detto Gabrielli Sono cose che hanno solo un profilo criminale, per creare preoccupazione nella popolazione. Il Capo della Protezione Civile si è poi nascosto dietro gli sciamani ma in realtà la sua sparata coinvolge anche le istituzioni ormai impossibilitate a prendere qualsiasi decisione in caso di evento sismico. Non vogliamo sciamani che ci dicano quando i terremoti arriveranno perché non ne abbiamo bisogno e perché oggi la scienza ci dice che tutto questo non è possibile. Nessuno continua Gabrielli è in grado di stabilire quello che potrà essere il dispiegarsi delle ulteriori vicende. Se ci saranno altre scosse, se ce ne saranno di intensità uguale o maggiore. Poi però è sempre lui a avvertire che è molto probabile che lo sciame sismico proseguirà per diversi giorni, ma l importante è evitare il panico e rassicurare la popolazione. Quindi? Secondo Gabrielli nemmeno i sindaci dovrebbero mettere in atto le procedure di emergenza previste proprio dal Piano di Protezione Civile in caso di eventi di questo tipo. Le stesse evacuazioni potrebbero essere allarmanti. Il dato degli sfollati è inquinato dalla paura afferma Gabrielli riferendosi al terremoto di venerdì La gente non vuole rientrare in casa, e quindi non può accertare la reale condizione della propria abitazione. Pare proprio che la sua sia una valutazione di convenienza? Di certo c è che la pubblica amministrazione è ormai nel panico, in materia di sismi, da quando il Tribunale de L Aquila ha condannato la Commissione Grandi Rischi. Altrettanto certo è che da quando è a capo dell organizzazione chiamata a fronteggiare le emergenze non si può dire che le cose vadano molto bene. Ne è stato un esempio il sisma dello scorso anno avvenuto in Emilia. Le difficoltà nell allestire un campo sono troppe, è meglio che la gente dorma in casa, oppure che si piazzi una tenda nel giardino privato, ovviamente. Insomma, le persone devono arrangiarsi perché lo stato non può farsi carico degli sfollati. È questo il messaggio. I Sindaci dunque devono stare ben attenti a ciò che faranno: da una parte hanno il peso della sicurezza dei loro cittadini, dall altra quello dello stato e di una denuncia per procurato allarme (è così che viene definito un provvedimento per tutelare gli italiani?). E mentre Gabrielli parla, dopo la scossa di magnitudo 5.2 registrata alle di venerdì con epicentri in Lunigiana, tra Fivizzano e Casola (Massa Carrara) nella notte tra venerdì e sabato si sono registrare altre dieci scosse. Secondo i rilevamenti dell Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) quella più intensa è stata di magnitudo 3.4. Dato lo sciame sismico in atto sono tanti gli abitanti dei comuni di Fivizzano e Casola che hanno deciso di passare la notte fuori dalle proprie abitazioni. La paura ha spinto infatti decine di persone a presentarsi nelle scuole aperte dal comune dove sono arrivate le brandine inviate dalla Protezione civile della Regione Toscana. Molti, però, hanno preferito non allontanarsi dalle proprie abitazioni e dormire nelle loro auto. Anche loro potrebbero creare allarmismo affollando le strade, chissà se Gabrielli li denuncerà tutti?

9 9 Italia DAL NORD E DAL CENTRO L originale azione dimostrativa Di Dumping si Muore Contro il dramma della crisi il flash mob di Milano Moda Corpi a terra per denunciare gli effetti devastanti della concorrenza multinazionale che sta uccidendo il settore industriale italiano di Barbara Fruch Corpi sdraiati a terra per inscenare i tanti, troppo, suicidi a causa della crisi economica. Con questa fotografia si è aperto ieri alle 13 il flash mob in occasione del primo giorno di Milano Moda Uomo, organizzato in corso Vittorio Emanuele, davanti al negozio di Zara. Mentre la capitale lombarda freme per le collezioni maschili che calcano le passerelle e le presentazioni che anticipano le novità per la prossima primavera estate 2014, un centinaio di attivisti hanno dato vita all azione dimostrativa del Movimento Economia Popolare dal titolo Di Dumping si Muore. Come in un film poliziesco americano, i partecipanti hanno occupato l area ricostruendo una scena del crimine a regola d arte: dal nastro crime scene, agli uomini della scientifica che tracciavano le sagome dei suicidi (ovvero imprenditori italiani uccisi dalla crisi) stesi a terra, a vittime ricoperte di sangue. Lo scopo? affermare spiegano gli organizzatori l indignazione contro i tanti suicidi di imprenditori italiani vittime della crisi economica che stiamo vivendo e per sensibilizzare su temi quali la concorrenza sleale operata da grandi multinazionali, dumping, sfruttamento del lavoro nei paesi sottosviluppati ed evasione fiscale. Denunciare insomma gli effetti devastanti della concorrenza multinazionale ai danni del settore industriale italiano. Processi che permettono la vendita di prodotti sul mercato italiano a prezzi bassissimi e senza concorrenza, causa per l appunto della crisi economica che sta stritolando l Europa, della chiusura di numerose aziende, fino alla scomparsa di interi distretti produttivi, e degli innumerevoli suicidi degli imprenditori italiani. Il flash mob è durato alcuni minuti. I dimostranti, dopo aver inscenato suicidi con varie modalità, hanno spiegato ai passanti curiosi il motivo della protesta. Un iniziativa originale per richiamare l attenzione su un periodo storico critico per molte famiglie. Rocca San Giovanni La malattia dell azzardo Lascia figli e fratello disabile in auto per giocare al Bingo Ha lasciato in auto i figli di 6 e 8 anni e il fratello disabile di 30 anni per andare a giocare in una sala Bingo. È accaduto a Rocca San Giovanni, in provincia di Chieti, dove una donna di 32 anni è stata denunciata per abbandono di minori o incapaci. Verso le 20 di venerdì il gruppo è arrivato con l auto nel parcheggio della sala da gioco che si trova all interno del centro commerciale Plycenter, nei pressi dello svincolo dell autostrada A14. La donna a quel punto è scesa, lasciando i tre in auto. Trascorse circa 6 ore, il fratello, impossibilitato a muoversi e con il credito terminato nel telefonino, ha fatto l unica cosa che poteva fare: una chiamata gratuita al 112. Pochi minuti più tardi, quanto erano scoccate da poco le 2 di notte, è arrivata una pattuglia dei carabinieri della stazione di Fossacesia, ai quali l uomo ha spiegato la situazione. Il trentenne ha detto alle forze dell ordine che lui e i suoi due nipoti stavano aspettando il ritorno della sorella di cui non avevano più notizie da sei ore, che a causa del suo handicap lui non era stato in grado di raggiungere la donna per avvertirla e che l unico modo per chiedere aiuto (data l ora tarda nel parcheggio non vi erano persone a cui chiedere aiuti, inoltre non aveva credito nel cellulare per chiamare la donna) era stato quello di digitare il numero gratuito del 112. I militari sono entrati nella sala Bingo e hanno rapidamente identificato la donna tra i pochi giocatori rimasti. Alla vista dei carabinieri la 32enne ha dapprima cercato di giustificarsi dicendo di non essersi resa conto del trascorrere del tempo poi, però, ha ammesso le sue responsabilità. Nei suoi confronti è scattata una denuncia in stato di libertà con l accusa di abbandono di minori o incapaci. Con l episodio ritorna a galla il problema del gioco che ha investito diverse famiglie. Oltra ad una questione morale subentra poi il fattore economico, in tanti infatti finiscono in rovina per soddisfare il loro vizio. C.B. Tragedia familiare a Verbania Tenta il suicidio e il padre si spara Il sedicenne in condizioni gravissime, per il genitore non c era più nulla da fare Eurosky Tower. Entrare in casa e uscire dal solito. Serata drammatica nel piccolo paesino di Intra, a due passi da Verbania. Poco prima delle 20 un ragazzo di 16 anni si è ridotto in fin di vita con un tragico gesto nella sua abitazione, neanche tre ore dopo il padre cinquantenne, G.R., credendo il figlio morto si è tolto la vita con un colpo di pistola. Dietro il tragico gesto del giovane ci sarebbe una difficile situazione familiare. La tragedia si è consumata venerdì nella casa in cui il sedicenne viveva con la madre dopo che i genitori si erano separati. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, in occasione del suo sedicesimo compleanno, il giovane ha appeso una corda in casa e ha cercato di impiccarsi. A trovare il suo corpo, impiccato con una corda a una trave di legno in un soppalco dell'abitazione, è stata la donna che è rientrata a casa poco dopo. Il ragazzo era ancora vivo quando è stato soccorso dal 118 ma avrebbe riportato danni irreversibili al cervello: ora è in coma farmacologico. Quando il padre, che viveva in un'altra casa, sempre a Verbania, ha saputo del gesto del figlio, si è sparato con una pistola che deteneva legalmente per motivi sportivi. A trovare l uomo, che nessuno riusciva a contattare telefonicamente, è stato un conoscente che ha immediatamente chiamato i soccorsi: per lui però non c era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile e della scientifica. Il quadro clinico del ragazzo resta gravissimo, in nottata è stato accolto nel reparto di Rianimazione del Castelli di Pallanza dove il personale medico sta facendo tutto il possibile per garantirgli ancora tanti domani. In attesa, fuori dalla porta, amici e parenti. Nessun biglietto è stato rinvenuto e ora le indagini sui due casi sono affidate alla polizia di Verbania. Carlotta Bravo La parte migliore è quando si torna a casa Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19 piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde

10 10 Italia DAL CENTRO E DAL SUD Tra pochi giorni l appartamento sarà messo all asta giudiziaria per la sesta volta perché un cittadino palermitano non ha ancora pagato due rate del mutuo, un debito iniziale di 1092 euro. Una storia di ordinaria tirannia delle banche quella di Giro Gianforte, 59 anni, ex bancario, esodato dal 2003 e presidente dell'associazione Antiusura bancari-aiutiamoci. Il suo è un messaggio disperato Sono esasperato e pronto a tutto, anche a gesti estremi, al suicidio. Giovedì, infatti, potrebbe trovarsi senza più un tetto sotto cui vivere. La sua casa in via Pio La Torre, a Palermo, è stata infatti messa all asta per il ritardo nel pagamento di due rate del mutuo e potrebbe essere venduta proprio tra qualche giorno. Nel 2006 per il ritardo nel pagamento la banca mi ha revocato il mutuo e chiesto il rientro immediato da un debito di 80 mila euro afferma l uomo Da anni lotto contro le banche per proteggere la mia unica casa. La difficoltà economiche della famiglia Gianforte iniziano nel 2008 quando l azienda della figlia Sabrina, Confezionando, specializzata nella vendita di prodotti di eccellenza siciliani, comincia PALERMO L ENNESIMO DRAMMA DI UNA FAMIGLIA Ritarda nel pagare il mutuo e la casa finisce all asta All origine debito una storia di estorsione, la coppia di coniugi ora minaccia il suicidio Giro Gianforte intervistato da Blog Sicilia ad essere vessata da alcuni tentativi di estorsione che vengono denunciati. Abbiamo denunciato - racconta il 59enne e abbiamo fatto arrestare i nostri estorsori, che adesso, però, sono tornati liberi. Le istituzioni sono state assenti, non ci hanno aiutato e siamo ancora in attesa di un risarcimento. Nel frattempo però la famiglia Gianforte è stata costretta a chiudere l attività commerciale su strada e a passare alla vendita dei prodotti on line. A causa della crisi i problemi aumentano e i Gianforte cominciano ad avere difficoltà a restituire i prestiti alle banche. L abitazione viene quindi messa all asta anche in quanto garanzia per alcune fideiussioni bancarie. Sono disperato. Una vita di sacrifici che svaniscono per due rate del muro pagate in ritardo. Nella mia stessa situazione spiega Gianforte ci sono più di 4 milioni di famiglie italiane. Mi rivolgo alle istituzioni e persino a Papa Francesco. Non si può finire nella morsa di questi avvoltoi. Così ora l uomo, che ha affisso uno striscione davanti al condominio dell abitazione dove riassume la sua disavventura tra banche e aule giudiziarie, chiede aiuto. Ho fatto in vita mia tanti lavori, ho iniziato da giovanissimo e chiedo adesso che qualcuno mi aiuti a trovare un nuovo impiego conclude disperato Sono disposto a fare qualsiasi cosa per salvare la mia casa. Un caso che evoca inevitabilmente la tragedia di Vittoria, nel Ragusano, dove il 14 maggio scorso è morto Giovanni Guarascio, muratore di 64 anni, che si è dato fuoco per non perdere la sua casa venduta all asta per 26 mila euro. Barbara Fruch Miccoli e gli amici malavitosi Quella feccia di Falcone, canticchiava l ex stella rosanero del Salento col figlio del boss Lauricella Altri guai giudiziari per l ex stella rosanero Fabrizio Miccoli. Dopo essere finito nell occhio del ciclone della Procura della Repubblica di Palermo per accesso abusivo a sistema informatico, il Romario del Salento è indagato per estorsione. Secondo gli inquirenti, commissionò al figlio del boss Lauricella un recupero crediti. Nel 2011, nel corso delle indagini della Direzione investigativa Antimafia (Dia) sono emersi i rapporti di amicizia tra il numero dieci del Palermo e il figlio del boss latitante Antonio Lauricella detto Scintilluni. Dalle intercettazioni degli inquirenti che tenevano sotto controllo il telefonino del figlio del boss nella speranza di arrivare al padre, inoltre - è stato scoperto che Miccoli mentre al Barbera dedicava le sue reti ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi da Cosa nostra all inizio degli anni novanta, in macchina sempre con Antonio Lauricella canticchiava: Quel fango di Falcone. Invece per gli appuntamenti: Vediamoci davanti all albero di quel fango di Falcone. Fango, nel dialetto, sta per feccia. Non solo. Anche il Raggruppamento operativo speciale (Ros) dell Arma dei Carabinieri nell ambito dell inchiesta sulla latitanza ventennale di Matteo Messina Denaro riprendono il giocatore del Salento in compagnia del nipote del capomafia a Mazara del Vallo. Miccoli, quel giorno, si trovava in gita. Col nipote di Denaro, Francesco Guttadauro, ha trascorso la giornata nel grande distributore di benzina di Paolo Forte, molto amico del boss latitante. Così, le immagini incriminate sono finite nel faldone di un altra inchiesta. Ora che il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, qualche giorno fa lo ha scaricato annunciando che non gli rinnoverà il contratto in scadenza a fine giugno Miccoli dovrebbe andare a giocare all estero. Sempre che non gli ritirino il passaporto. G.S. Ieri, al largo di Pozzallo, la Guardia Costiera e le Fiamme Gialle hanno soccorso 163 clandestini Più di mille immigrati in una settimana Altri sbarchi in Sicilia al largo di Pozzallo. Gli uomini della Guardia Costiera e gli agenti delle Fiamme gialle hanno tratto in salvo 163 persone in gran parte eritrei, tra i quali 22 donne e 12 bambini - stipate su un barcone in legno di circa 10 metri. L allarme è stato lanciato dalla Centrale operativa di Roma, avvisata telefonicamente della richiesta di aiuto. Così la nave Cigala Fulgosi della Marina militare, una motovedetta della Guardia Costiera e un mezzo navale della Guardia di Finanza, dopo aver raggiunto l unità, hanno provveduto al trasbordo di tutti gli occupanti per il successivo trasferimento nel porto di Siracusa. Secondo quanto ricostruito dai soccorritori, il salvataggio al largo delle coste siracusane è stata una vera e propria corsa contro il tempo. Il natante infatti, intercettato a 65 miglia a sud est di Capo Murro di Porco - era alla deriva e stava imbarcando l'acqua e, considerato pure l'alto numero di migranti a bordo, era concreto il rischio di affondamento. Un ondata inarrestabile verso le coste italiane. In una settimana, nell isola sono sbarcati più di mille clandestini. Tre giorni fa, infatti, altri 96 immigrati (tra cui 21 donne, molte in stato di gravidanza) hanno raggiunto Lampedusa. E ancora: domenica scorsa un centinaio di persone di cui 7 hanno perso la vita - aggrappate alla grande gabbia per tonni di un peschereccio tunisino, sono state soccorse da una motovedetta della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Soltanto lo scorso weekend, i soccorritori italiani hanno portato in salvo 260 migranti. Sommati ai 710 già sbarcati tra Roccella Jonica, Porto Palo, Punta del Pero, Terra Uzza e quelli di ieri a Pozzallo (163), in una settimana il totale supera i mille clandestini. E viste le favorevoli condizioni meteo marine, nelle prossime ore molti altri sono destinati a giungere sulle coste italiane. Gli arrivi in massa, però, fanno riesplodere il tema del sovraffollamento dei Centri di identificazione ed espulsione (Cie). In base a un rapporto pubblicato dal Ministero dell Interno, l assenza totale di attività all interno dei centri, porta a un aumento dell aggressività e del disagio, accrescendo la tensione tra immigrati e Polizia. Dopo i casi di Milano e Padova martedì scorso a Crotone - gli immigrati hanno scatenato il finimondo. Un gruppo di clandestini ha messo in scena una rivolta, non è la prima volta che si verificano indicenti, all interno del Cie Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto. Negli scontri diversi agenti della Polizia, colpiti con spranghe di ferro e fatti oggetto di una fitta sassaiola, hanno riportato ferite e contusioni varie. Sempre nella giornata di ieri, il Viminale ha comunicato che nel corso di questa settimana sono stati rimpatriati, con diversi voli aerei, 96 immigrati extracomunitari, soprattutto nigeriani, tunisini ed egiziani, rintracciati sul territorio nazionale. Giuseppe Sarra

11 11 Cinema A breve aprirà i battenti nella Capitale un importante rassegna cinematografica Medfilm festival, il Mediterraneo sul grande schermo Fino al 30 giugno un ricco programma che allieterà i romani nella splendida cornice di Villa Borghese di Francesca Ceccarelli Il Medfilm festival torna con molto anticipo ad allietare il pubblico romano. E stato scelto infatti il solstizio d estate per inaugurare la sua 19esima edizione nella prestigiosa sede del Museo MAXXI, e proseguire poi fino al 30 giugno, alla Casa del Cinema e al Cinema dei Piccoli. Ancora una volta possiamo dirci soddisfatti del programma che andremo a presentare in versione estiva, dice la Presidente del MedFilm Festival Ginella Vocca, che propone: Una selezione accurata di film, tutti di carattere, in cui si impone ai protagonisti una resa dei conti, un confronto senza mediazioni tra i propri sogni, la realtà e un futuro tutto da riscrivere. Un po come noi del MedFilm, amati e apprezzati, ma lasciati sempre a volteggiare senza rete!. Quest anno il paese ospite d onore, nell Anno Europeo dei Cittadini, è la Croazia: dal 1 luglio, sarà infatti il ventottesimo paese membro dell Unione Europea. In omaggio viene proposta una selezione di 14 film: cinque lungometraggi, due documentari e sette cortometraggi, un ampia panoramica per poter rintracciare i fili di una cinematografia capace di dare rilievo a poetiche autoriali, sorprendenti film di genere, realtà significative come quelle documentaristiche, graffianti e poetiche animazioni. Di forte impatto anche i due documentari proposti, Blokada di Igor Bezinović (in concorso) e Čedo di Nikola Strašek. A chiudere la sezione doc l omaggio con il conferimento del Premio alla Carriera a Veljko Bulajić, antesignano del genere spettacolare ed epico del cinema jugoslavo. Nove i lungometraggi presentati nel Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche: quattro opere prime, due opere seconde e tre opere terze che indagano le problematiche sociali e sentimentali di un Mediterraneo in crisi di mutazione. Al croato Halima s Path, toccante dramma sui traumi della guerra in Bosnia, si accompagnano l israeliano Rock the Casbah, ambientato durante la prima Intifada ( ), la tragedia greca calata nella provincia algerina dal titolo Yema, lo scioccante The Attack del regista libanese Ziad Doueiri, con l attore Ali Suliman (Paradise Now, La sposa siriana) che sarà ospite del festival insieme alla giovane regista Konstantina Voulgaris, che presenterà A.C.A.B - All Cats Are Brilliant, reduce da un enorme successo in patria e dolorosa ricognizione sulla precarietà economica ed affettiva che affligge i ragazzi greci. Sconvolgente è anche il quadro dell Egitto post Rivoluzione offerto da Hala Lotfy in Coming Forth by Day, mentre Davide Manuli in La leggenda di Kaspar Hauser riattualizza genialmente il mito del trovatello tedesco. C è poi il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, stata curata per il terzo anno dal regista Gianfranco Pannone: undici le opere in concorso, dalla Turchia alla Francia, dal Libano a Israele, dalla Grecia alla Croazia, con un intreccio di storie che si agitano tra pubblico e privato, presente e passato. Tra queste, spiccano l italiano Nadea e Sveta di Maura Delpero, il palestinese Art/Violence, il croato The Blockade, l eco delle primavere arabe dal titolo Babylon, le vicende di rifugiati africani e balcanici di Le mond est comme ça del sempre puntuale Fernand Melgar e il malcontento degli indignados di Vers Madrid del poeta e regista Sylvain George, ospite del festival e al quale il Med- Film Festival dedica anche una retrospettiva. Spazio anche per i cortometraggi: diciassette le opere del Concorso Internazionale Premio Methexis. La sezione, curata da Alessandro Zoppo, si dipana tra incertezze quotidiane, fughe oniriche, proponendo un cinema tenace, anarchico e malinconico. Saranno inoltre proposti due Focus: uno sulla Grecia e uno sulla Spagna. E parteciperanno al festival con film e ospiti anche Libano, Egitto, Algeria, Tunisia, Israele, Turchia, Palestina e Francia. Ma le vere novità di quest anno sono due: la prima è la sezione Le Perle: Spazio al cinema italiano che vuole dare luce al cinema italiano indipendente. Tre i lungometraggi proposti: Bellas Mariposas di Salvatore Mereu, adattamento dell omonimo romanzo di Sergio Atzeni, nel quale si combinano realismo disperato e magia in una Cagliari periferica ed inedita; Sta per piovere del regista italo-iracheno Haider Rashid, che racconta attraverso la storia di Said, un immigrato di seconda generazione intrappolato negli ingranaggi della legislazione italiana, le questioni legate all identità e al concetto di straniero ; Padroni di casa di Edoardo Gabbriellini, unico film italiano in concorso all ultimo Festival di Locarno. Previsto un evento speciale dedicato alle nuove tecnologie e al 3D immersivo con il documentario in anteprima mondiale, Apollineum 3D - Viaggio in 3D nel Parco degli Dei di Jordan River. Spazio anche per la letteratura: la Sezione Libri Letture dal Mediterraneo è infatti la seconda novità. Si tratta di una vetrina di incontri letterari dedicata al legame tra racconto scritto e racconto filmato. Oggi pomeriggio nella cornice di Villa Borghese, si terranno gli incontri con gli scrittori del mare, curati per il MedFilm Festival da Giulia Riva della libreria Griot. Saranno ospiti: Sarah Zuhra Lukanic, Stefano Polli, Cosimo Rega, Helene Paraskeva e Francesca Bellino. Inoltre, il MedFilm Festival rafforza la partnership con l Istituto Cervantes Roma grazie alla sezione Territorio Documental, ciclo di quattro film che rappresentano le varie forme creative del documentario spagnolo, offrendo una proposta estremamente stimolante delle sue possibilità nella sua natura transnazionale. A premiare i lavori una Giuria speciale e tutta italiana: per il Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche ci sarà la partecipazione della giornalista e critica cinematografica Fulvia Caprara, dello sceneggiatore e regista Franco Bernini, dell attrice Anita Kravos, del giornalista, critico cinematografico e programmer Giona A. Nazzaro. Per il terzo anno la giuria ufficiale sarà affiancata dalla giuria formata da Più Culture, testata giornalistica online focalizzata sulla vita quotidiana degli stranieri che vivono a Roma, in particolare nel II Municipio. Anche per il Concorso Internazionale Documentari Open Eyes ci sarà una giuria speciale, formata dalla giornalista Cristina Piccino, dalla scrittrice e sceneggiatrice Mariolina Venezia e dal regista Rachid Benhadj. Ad assegnare i premi del Concorso Internazionale Cortometraggi Premio Methexis, gli studenti diplomandi delle Scuole Nazionali di Cinema dei paesi dell area mediterranea che affiancheranno la giuria formata dai detenuti della Casa Circondariale di Rebibbia. Previsto come attività collaterale il Forum: Aspettando Europa Creativa Quali azioni per abbattere le barriere culturali in Europa ed allargare la cooperazione con la sponda sud del Mediterraneo?, un incontro organizzato in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche europee, Media Desk Italia, Museo MAXXI e Roma Lazio Film Commission. Lo scopo dell incontro è approfondire le possibilità offerte da un potenziale mercato euro-mediterraneo dell audiovisivo, che per molti, nonostante la vicinanza geografica dei Paesi che compongono quest area, sembra ancora un utopia. All incontro prenderanno parte i rappresentanti delle istituzioni e i professionisti delle due sponde del Mediterraneo tra cui: l On. Silvia Costa, membro del parlamento europeo e relatore del Programma Europa Creativa; Damir Grubiša, Ambasciatore di Croazia in Italia; Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi; Valerio Caruso, Programma Euromed Audiovisual; Luciano Sovena, Luce Cinecittà; Gianluca Chakra, distributore dell area del Golfo; Habib Attia, produttore e distributore tunisino; Alessandra Priante, Attaché culturale per l area del Golfo al Ministero Affari Esteri;Gian Paolo Manzella, consigliere Regionale del Lazio; Ginella Vocca, Presidente del MedFilm Festival.

12 12 Scienza Le proteine che influenzano il cervello, nuove prospettive dalla ricerca Il nutrimento della memoria La recente scoperta viene dagli Stati Uniti: l assenza di Arc può provocare disturbi neurocognitivi di Emma Moriconi La proteina ARC. Il cervello è in grado di archiviare i ricordi nella memoria a lungo termine grazie alla proteina ARC: essa è prodotta dalle cellule cerebrali e gioca un ruolo decisivo nel regolare l attività dei neuroni coinvolti nella formazione di ricordi duraturi. ARC significa Activity Regulated Cytoskeletal e la carenza di essa è stata sottolineata come causa di alcune malattie neurologiche, come il morbo di Alzheimer. E il risultato di uno studio condotto negli Stati Uniti da un team di scienziati del Gladstone Institutes guidati da Erica Korb e pubblicato su Nature Neuroscience. Nel nostro cervello sono presenti le sinapsi, cioè dei ponti L ultima trovata: il Mammo 2.0 Probabile arrivo sul mercato di una cintura capace di riprodurre anche nell uomo le sensazioni della gravidanza Se c è qualcosa che gli uomini non potranno mai provare rispetto alle donne è la gravidanza. Un evento unico che è destinato a lasciare il segno nella vita di ogni madre. Ma da oggi non è più così. Non si tratta di film di fantascienza o ipotesi avveniristiche ma di una vera propria invenzione che permetterà ai papà di godere di emozioni sensazionali come il primo calcetto nella pancione. Tutto questo è merito di una speciale cintura, messa a punto dall azienda che produce pannolini Huggies e da una squadra di ricercatori statunitensi. L apparecchio per i mammi è una sorta di doppia cintura dotata di sensori: una viene fatta indossare dalla donna incinta, l altra dall uomo. Le due cinghie sono collegate: in questo modo il futuro papà può percepire, in contemporanea alla futura mamma, movimenti e calci del piccolo. Ancora in dubbio la commercializzazione del prodotto. Sicuramente è uno strumento che desta molta curiosità, ha commentato il ginecologo Claudio Giorlandino, segretario generale dell Italian College of Fetal Maternal Medicine, una curiosità che molti padri potrebbero avere. Oggi i futuri genitori hanno già una forte compartecipazione di emozioni perché possono vedere il loro bambino attraverso l ecografia, possono sentire il suo cuore che batte. Ma non dimentichiamo che molti uomini, per un discorso di virilità e di paternità, non accetterebbero di sentirsi mamma nel termine fisico del concetto. F.Ce. che consentono ai neuroni di comunicare tra loro. Queste si formano durante lo sviluppo embrionale e se sono molto attive diventano più forti. Nel corso della vita possono nascere, rompersi, rafforzarsi, ma bisogna fare attenzione a non esagerare nel tenerle attive: un eccesso di attività può sovrastimolare i neuroni e causare attacchi epilettici. L equilibrio è mantenuto da quello che gli scienziati chiamano ridimensionamento omeostatico, in cui la proteina ARC ha un ruolo fondamentale: essa controlla il meccanismo che il cervello usa per mantenere questo equilibrio, cioè rafforza le connessioni sinaptiche senza stimolare troppo i neuroni; nel corso dei processi di formazione della memoria, alcuni geni vengono attivati per stimolare la produzione di proteine che consentono ai neuroni di impostare la memorizzazione. Quando i singoli neuroni, nella fase dell apprendimento, vengono stimolati, la proteina ARC inizia ad accumularsi nelle sinapsi. E possibile ha detto il prof. Steve Finksbeiner che il cattivo funzionamento del processo omeostatico possa contribuire ad instaurare il deficit di memoria e di apprendimento, tipico del morbo di Alzheimer. La disfunzione nella produzione di ARC potrebbe anche essere collegata all insorgere dell autismo. La proteina PKR Legata alla memoria è anche un altra proteina, la PKR (Protein Kinase-R): ne parla una ricerca condotta da un gruppo di scienziati di Houston, in Texas, guidati da Mauro Costa-Mattioli: i test condotti sembrano aver dimostrato che, inibendo l attività della PKR, si abbia un notevole miglioramento della memoria. Ma gli scienziati sono prudenti, attendono di eseguire altri test prima di pronunciarsi in maniera decisa, ma di certo è un primo importante passo nella ricerca che potrebbe, nel futuro, essere di importanza rilevante nella cura di malattie che interessano la memoria. In effetti l attività di PKR è alterata in molti disturbi cognitivi. Questa proteina non è sconosciuta in ambito scientifico: ha un ruolo importantissimo nel sistema immunitario e nella risposta alle infezioni virali. La PKR, quando un virus infetta le cellule, blocca la sintesi delle proteine e inibisce così il processo di replicazione del virus. Per quanto ne sapevamo ha dichiarato Costa Mattioli la PKR era solo una molecola coinvolta nella risposta alle infezioni virali. La sua funzione nel cervello era del tutto sconosciuta. Insomma si tratta di una proteina che svolge ruoli diversi a seconda del tessuto o dell organo in cui si trova. Certo, gli studi vanno approfonditi, anche perché l inibizione della PKR, se da un lato aiuterebbe in quei casi in cui ci sono deficit cognitivi, potrebbe dall altro avere effetti collaterali anche importanti. Certo è che il risultato ottenuto è notevole e che potrebbe significare molto in termini di applicazioni terapeutiche: basti pensare che sono circa 35 milioni nel mondo le persone che soffrono di Alzheimer. Il sonno Un team di scienziati della California di Berkeley hanno scoperto che le onde cerebrali lente generate durante il sonno profondo e ristoratore svolgono un ruolo importantissimo nel trasferimento dei ricordi che investe l ippocampo, sede della memoria a breve termine. In effetti negli anziani i ricordi possono restare bloccati nell ippocampo, data la scarsa qualità del sonno nei soggetti in età avanzata. Il test compiuto dagli studiosi si è basato sull analisi del sonno di 18 ragazzi adulti e 15 ultrasettantenni che sono stati sottoposti allo studio di un set di 120 parole e al test su quante coppie di parole ricordassero. Durante il sonno un elettroencefalogramma ha misurato le loro onde cerebrali e al mattino successivo il test è stato ripetuto: il risultato è stato che gli anziani avevano avuto una qualità del sonno profondo inferiore del 75% rispetto ai giovani. Il che aveva portato al ricordo delle coppie di parole peggiorato rispetto al giorno prima del 55%. Per i giovani, invece, il sonno profondo aveva contribuito a spostare i loro ricordi dall ippocampo alla corteccia prefrontale, sede della memoria a lungo termine. Insomma, il sonno profondo, tipico dei giovani, aiuta il cervello a memorizzare. Invecchiando, e dunque deteriorandosi la qualità del sonno, la memoria diventa più labile, i ricordi vengono più facilmente sovrascritti senza che i precedenti abbiano avuto la possibilità di essere salvati. L alimentazione Certo, l invecchiamento è fisiologico, e il deterioramento inevitabile. Però qualcosa per limitare i danni si può fare: intanto l alimentazione può essere un veicolo utile. Essenziali per contribuire a stimolare il cervello e a migliorare la memoria sono gli alimenti con nutrienti a base di acidi grassi essenziali, vitamine, minerali e aminoacidi. I migliori alleati del nostro cervello sono dunque i cereali integrali, il pesce azzurro, ma anche crostacei e frutti di mare, mirtilli, aglio, mandorle, lecitina di soia, cioccolato, avena, olio d oliva e the verde. Ma anche il miele naturale è un prezioso mezzo di sostegno alle cellule grigie. Lo zenzero, inoltre, stimola la circolazione cerebrale grazie alla capsaicina. Importanti anche i formaggi a pasta dura, ricchi di calcio. Il ferro è elemento molto utile alla concentrazione, quindi tra i cibi alleati vanno annoverate anche le carni, prevalentemente di manzo, ma anche il grano saraceno, i melograni maturi, la mela verde e il pane nero. Le abitudini Utile, anzi fondamentale, tenere in allenamento la mente attraverso stimoli che provengono anche dall esterno: soluzione di enigmi, giocare a scacchi, ascoltare la musica, soprattutto classica per la sua armonia e le proporzioni, leggere, risolvere rompicapo sono tutti mezzi molto utili per non far impigrire il nostro cervello. Anche molti giochi di società sono un vero toccasana per la memoria e per la prontezza dei riflessi: la nostra mente è come il nostro corpo, entrambi vanno tenuti in allenamento costante. La musica in particolare è un alleato speciale, non solo per il nostro cervello ma per tutto l organismo: studi di brain imaging hanno mostrato che diverse parti del cervello possono essere attivate da un brano musicale. Non solo: la musica ha effetti estremamente benefici anche per l umore.

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