Epoche di maturazione dell olivo per la raccolta meccanizzata

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1 Relazione di fine primo anno per il progetto: Epoche di maturazione dell olivo per la raccolta meccanizzata Rosati Adolfo 1, Carluccio Giuseppe 1, Alfei Barbara, Pannelli Giorgio 1 1 CRA OLI Centro di Ricerca per l Olivicoltura e l Industria Olearia, sede distaccata di Spoleto ASSAM Agenzia Servizi Settore Agroalimentare Marche, Ancona 1

2 INDICE Pagina 1. Introduzione 3. Materiali e metodi 3.1 Peso medio unitario delle drupe 4. Rapporto polpa nocciolo 4.3 Indice di invaiatura.4 Consistenza della polpa. Resistenza al distacco.6 Contenuto in olio.7 Cascola naturale 6.8 Prove di raccolta 6.9 Calcolo della resa in olio reale 6.1 Analisi chimica e sensoriale degli oli 7 3. Risultati Andamento climatico del 7 in relazione al decennio precedente 8 3. Parametri agronomici e morfometrici Provincia di Ascoli Piceno Provincia di Macerata Province di Ancona e Pesaro - Urbino Parametri analitici e sensoriali degli oli estratti Efficienza delle macchine raccoglitrici e maturazione delle drupe Discussione 38. Considerazioni finali 41 Ringraziamenti 4 Bibliografia consultata 43 Appendice (attività divulgativa) 44

3 1. Introduzione La meccanizzazione delle operazioni di raccolta rappresenta, ad oggi, il più efficace sistema per contenere i costi di produzione e far si che l olivicoltura italiana, nonostante i suoi limiti strutturali, sia realmente remunerativa e competitiva a livello internazionale. Negli studi finora condotti l efficienza della raccolta meccanizzata viene generalmente considerata come una conseguenza di molteplici variabili riguardanti le caratteristiche dei macchinari, le loro modalità di impiego e, più in generale, le condizioni entro le quali gli operatori sono chiamati ad agire. Tuttavia, la valutazione dei vantaggi tecnici ed economici derivanti dalla raccolta meccanica non può prescindere dall analisi di alcune variabili legate sia alle caratteristiche delle piante, che allo stato di maturazione dei frutti. L epoca ottimale di raccolta, intesa come il momento in cui si ha la massima quantità e qualità di olio sulla pianta e non si determinano effetti negativi sull induzione e differenziazione delle gemme a fiore é stata definita, per la realtà olivicola marchigiana, soltanto in riferimento alle tecniche tradizionali di raccolta, senza fornire informazioni sull efficienza del processo integralmente meccanizzato mediante l uso di scuotitori. Lo studio realizzato ha come obiettivo la caratterizzazione della fase di maturazione delle varietà autoctone marchigiane considerate nel proprio ambiente di coltivazione. Questo aspetto rappresenta un elemento indispensabile per l individuazione del periodo ottimale di raccolta al fine di massimizzare l efficienza delle macchine.. Materiali e metodi La sperimentazione è stata condotta nel corso della campagna olivicola 7 ed ha riguardato l osservazione di 11 varietà, 9 delle quali tipicamente marchigiane e considerate nelle loro province di maggior coltivazione o in quelle limitrofe, insieme a due cultivar caratterizzate da una più ampia diffusione. Tra le varietà marchigiane sono state utilizzate: Sargano d Ascoli, Carboncella e Ascolana tenera nella provincia di Ascoli Piceno; Piantone di Mogliano, Raggia, Coroncina e Piantone di Falerone nella provincia di Macerata; Raggiola nella provincia di Pesaro Urbino e Frantoio e Leccino nelle province di Ancona e Ascoli Piceno. Nel corso della stagione di raccolta, su tre piante per ogni varietà, prelevando un unico campione, sono stati monitorati i principali parametri descrittivi del processo di maturazione. I rilievi hanno riguardato: Il peso medio unitario secco e fresco delle drupe; Il rapporto polpa nocciolo; L indice di invaiatura; 3

4 La consistenza della polpa; La resistenza al distacco delle drupe; Il contenuto in olio. Inoltre, su altre tre piante per ogni varietà, è stata monitorata la cascola naturale dei frutti, ponendo sotto osservazione una intera branca per pianta fin dall inizio della prova sperimentale. Oltre al monitoraggio dei diversi indici di maturazione, sono state effettuate due prove di raccolta, una il 1/1/7 ed un altra il 7/11/7 durante le quali sono stati effettuati tutti i rilievi ponderali necessari per quantificare la resa in olio reale riferita alle diverse epoche. Ad ogni epoca di raccolta, kg di frutti sono stati utilizzati per estrarne l olio con processo freddo, senza aggiunta di acqua, con molitura con frangitore a martelli, gramolatura per 3 minuti e successiva estrazione per pressione fino a atm. Gli oli ottenuti nelle diverse epoche di raccolta sono stati sottoposti ad analisi chimiche; relativamente ai seguenti parametri chimici: acidità libera, perossidi, polifenoli totali e composizione acidica. Oltre all analisi chimica è stata fatta l analisi sensoriale, mediante panel test. Ciò al fine di rilevare eventuali differenze qualitative ascrivibili alla diversa epoca di raccolta. Infine, essendo il processo di maturazione fortemente condizionato dai fattori climatici, è stato monitorato l andamento termopluviometrico del periodo di osservazione, avvalendosi dei dati messi a disposizione dal servizio agrometereologico dell ASSAM. Nelle pagine seguenti vengono descritte in maniera dettagliata, le analisi svolte per lo studio e la valutazione dei parametri sopra elencati..1 Peso medio unitario delle drupe La determinazione del peso unitario delle drupe è stata eseguita sia per il peso fresco che il peso secco. Peso fresco medio unitario: è stato calcolato prelevando, dal campione rappresentativo raccolto in campo, un campione di circa 14 drupe. Le 14 drupe, una volta asciugate e pulite, sono state pesate utilizzando un bilancino elettronico ed il loro peso è stato poi diviso per il numero di frutti pesati. Peso secco medio unitario: delle circa 14 drupe utilizzate per il calcolo del peso fresco medio unitario 7 sono state successivamente essiccate in stufa ed il loro peso secco è stato diviso per il numero totale di frutti.. Rapporto polpa nocciolo La determinazione del rapporto polpa/nocciolo è stata eseguita pesando 7 drupe, denocciolandole, mediante un denocciolatore meccanico, e pesando i noccioli lavati, asciugati e privi di residui di 4

5 polpa. I pesi medi unitari delle olive e dei rispettivi noccioli sono stati poi messi a rapporto ottenendo il rapporto polpa/nocciolo per le diverse varietà nelle diverse epoche..3 Indice di invaiatura Il calcolo dell indice di invaiatura è stato eseguito suddividendo il campione di 7 drupe nelle seguenti classi di maturazione:. olive verdi; 1. olive con pigmentazione superficiale inferiore al %;. olive con pigmentazione superficiale superiore al %; 3. olive con pigmentazione superficiale del 1%; 4. olive con pigmentazione profonda. Il numero di olive di ogni classe è stato quindi moltiplicato per la rispettiva classe, è stata fatta la sommatoria dei prodotti e divisa per 1 secondo la seguente formula: Indice di invaiatura = {Σ (i x n)}/1, dove: i = numero della classe ed n = numero di olive per classe..4 Consistenza della polpa La consistenza della polpa è stata determinata su un campione di drupe suddivise nelle classi di colore sopra menzionate, utilizzando un penetrometro marca Bertuzzi con puntale di 1 mm di diametro.. Resistenza al distacco La resistenza al distacco delle drupe è stata determinata su 3 piante per ognuna delle varietà in studio impiegando un dinamometro manuale marca Carpo. Tale parametro è stato rilevato staccando 3 drupe per pianta, 4 per ogni punto cardinale e considerate per diversi livelli di altezza (16 in alto e 16 in basso)..6 Contenuto in olio Il contenuto in olio delle drupe è stato determinato sottoponendo un campione unico di drupe prelevato dalle tre piante ad analisi mediante risonanza magnetica nucleare condotte con la strumentazione the MINISPEC mq NMR Analyzer. I dati così ottenuti sono stati poi corretti sulla base della retta di taratura ottenuta dall analisi con estrattore soxhlet di circa 3 campioni di olive, e riferiti sia al peso fresco che secco delle drupe.

6 .7 Cascola naturale Per determinare la cascola naturale dei frutti, all inizio della sperimentazione il 18/9/7, sono state disposte delle reti in modo da contenere interamente una branca per ognuna delle tre piante in osservazione; le olive, di volta in volta cadute al loro interno, sono state pesate ed il loro peso, progressivamente sommato, è stato espresso in percentuale sulla quantità di olive totali prodotta dalle pianta e rilevata alla fine della stagione..8 Prove di raccolta Nel corso della sperimentazione sono state eseguite due prove di raccolta, una il 1/1/7 ed un altra il 7/11/7. In tali prove sono state impiegati vibratori di tronco e/o di branche di tipo commerciale marca Berardinucci modello Tornado, molto diffuso tra le aziende e apprezzato per caratteristiche tecniche e versatilità, con o senza ombrello rovesciato e portati anteriormente da trattrici gommate (tranne che a Potenza Picena dove è stata impiegata una trattrice cingolata) con potenze comprese 7 e 1 cavalli. Durante le raccolte, su tre piante per varietà, sono stati effettuati i rilievi ponderali necessari per quantificare la resa in olio reale riferita a diverse epoche. In particolare sono stati rilevati: Peso delle olive distaccate dalle piante per effetto dell azione dalla macchina di raccolta Pd (peso del prodotto raccolto); Peso delle olive rimaste sulla pianta dopo l azione delle macchine di raccolta Pp (peso del prodotto residuo). Prima e dopo la raccolta delle olive è stato prelevato, per ogni varietà, un campione rappresentativo di frutti sul quale sono state eseguite tutte le analisi necessarie per rilevare gli indici di maturazione; inoltre è stata misurata la resistenza al distacco delle drupe sia prima che dopo la raccolta. L analisi di campioni prelevati prima e dopo la raccolta ha permesso di confrontare lo stato di maturazione delle drupe cadute per effetto dell azione degli scuotitori con quelle rimaste sulla pianta..9 Calcolo della resa in olio reale Sulla base dei dati rilevati sono state poi calcolate le diverse rese necessarie per quantificare la resa in olio reale riferita alle diverse epoche. La resa al distacco della macchina di raccolta R d è stata calcolata mediate il rapporto percentuale fra il peso delle drupe distaccate dalle piante per effetto della macchina raccoglitrice ed il peso del prodotto pendente al momento della raccolta. R d = P d x (P d + P p) 6

7 La produzione pendente delle drupe prodotte R p è stata calcolata mediate il rapporto percentuale fra il peso delle drupe presenti sulla pianta al momento della raccolta ed il peso delle olive prodotte dalla pianta sino al momento della raccolta. R p = (P d + P p )/(P d + P p + P c) La resa in olio del prodotto raccolto è stata stabilita mediate analisi di laboratorio, R. La resa in olio corretta R della raccolta è stata calcolata mediante la seguente formula. R = R d x R p x R Così facendo, la resa in olio potenziale delle diverse varietà (data dal contenuto in olio delle drupe) è stata appunto corretta in funzione delle inevitabili perdite che si verificano a causa della cascola dei frutti e dal non completo distacco delle olive da parte delle macchine raccoglitrici. La cascola, la resistenza al distacco e l inolizione delle drupe sono parametri che variano nel corso del periodo di maturazione, conseguentemente anche la resa in olio reale assumerà valori diversi durante il periodo utile di raccolta. Successivamente la resa in olio corretta è stata moltiplicata per l indice di accrescimento dei frutti ottenuto dividendo il peso fresco medio unitario delle drupe rilevato alle diverse date per il peso fresco medio unitario iniziale (al primo campionamento). Così facendo la resa in olio corretta è stata riferita ad una quantità in peso di olive che tiene conto dell accrescimento dei frutti, fornendo così la resa in olio reale, ovvero la quantità di olio ottenibile riferita a 1 kg di olive presenti sull albero al primo campionamento. Per poter calcolare la resa in olio in più epoche rispetto alle due in cui la resa dello scuotitore è stata misurata, i valori di quest ultima sono stati estrapolati: la resa al distacco rilevata nella prima raccolta è stata utilizzata anche per calcolare la resa in olio reale alla data precedente, la media delle due rese al distacco per una data intermedia, e la resa al distacco rilevata nella seconda raccolta è stata usata anche per l epoca successiva. In questo modo la resa in olio totale è stata calcolata per epoche diverse..1 Analisi chimica e sensoriale degli oli Le determinazioni analitiche sugli oli estratti dalle diverse varietà nelle diverse epoche sono state effettuate dal Centro Agrochimico dell ASSAM di Iesi, ed hanno riguardato: Acidità libera; Perossidi; Polifenoli totali; Composizione acidica. L acidità (%), i perossidi (n) e la composizione acidica (% dei principali acidi grassi) sono stati determinati secondo quanto riportato nella metodica ufficiale di analisi (Reg. CE 796/) mentre, i 7

8 polifenoli totali (espressi in mg/kg), sono stati determinati per via colorimetrica mediante il reattivo di Folin Ciocalteau e calcolati su retta di taratura in acido gallico. Per semplicità di esposizione la composizione acidica viene riportata come rapporto tra i principali acidi grassi (Oleico, Palmitico e Linoleico), soggetti a variabilità reciproca per effetto del genotipo e dell ambiente. La valutazione organolettica è stata effettuata dal Panel regionale ASSAM Marche, costituitosi nel 1998 ed operante presso la sala di degustazione dell ASSAM, ad Ancona. Il gruppo, coordinato dal Capo Panel Barbara Alfei, è riconosciuto dal Consiglio Oleicolo Internazionale dall anno e dal Ministero dell Agricoltura dall anno Risultati Di seguito si espongono i risultati della prova sperimentale, prendendo in considerazione sia gli aspetti quantitativi che qualitativi delle produzioni ottenute, comparando il livello di maturazione del prodotto raccolto con il prodotto residuo ed approfondendo la relazione tra i processi di maturazione ed il particolare andamento climatico. Per comodità i risultati delle diverse cultivar vengono presentati separatamente provincia per provincia tranne che per le varietà delle province di Ancona e Pesaro Urbino i cui risultati verranno proposti in grafici riuniti. 3.1 Andamento climatico del 7 in relazione al decennio precedente L annata 7, a causa delle elevate temperature e della anomala distribuzione delle precipitazioni, si è dimostrata, anche per le Marche, assai diversa dalle precedenti. I grafici n 1,, 3, 4 e mostrano l andamento della temperatura media mensile rispetto alla media del decennio Confronto temperature 7 con media 1997/6 Offida (Ascoli Piceno) Temperature ( C) 1 1 GEN FEB MAR APR Media Anno 7 MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Fig. 1 confronto temperature 7 con media

9 3 Confronto temperature 7 con media 1997/6 Fermo (Lapedona) Temperature ( C) 1 1 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT Media Anno 7 Fig. confronto temperature 7 con media NOV DIC 3 Confronto temperature 7 con media 1997/6 Montelupone (Potenza Picena) Temperature ( C) 1 1 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Anno 7 Fig. 3 confronto temperature 7 con media Confronto temperature 7 con media 1997/6 Camerano (Sirolo) Temperature ( C) 1 1 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Anno 7 Fig. 4 confronto temperature 7 con media

10 3 Confronto temperature 7 con media 1997/6 Fano Temperature ( C) 1 1 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Anno 7 Fig. confronto temperature 7 con media Dalla loro osservazione si desume come l anno 7 sia stato, per tutte le stazioni considerate tranne Fano, più caldo rispetto alla media del decennio precedente; in particolare nei mesi estivi dell anno 7 sono state registrate le più alte temperature medie. Nei grafici 6, 7, 8, 9 e 1 è rappresentato, per tutte le stazioni considerate, il confronto tra l andamento pluviometrico registrato nel 7 con quello medio del decennio Confronto Precipitazioni 7 con media 1997/6 Offida (Ascoli Piceno) Precipitazioni (mm) 1 1 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT Media Anno 7 NOV DIC Fig. 6 confronto precipitazioni 7 con media Precipitazioni (mm) Confronto Precipitazioni 7 con media 1997/6 Fermo (Lapedona) GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Anno 7 Fig. 7 confronto precipitazioni 7 con media

11 1 Confronto Precipitazioni 7 con media 1997/6 Montelupone (Potenza Picena) Precipitazioni (mm) GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Anno 7 Fig. 8 confronto precipitazioni 7 con media Confronto Precipitazioni 7 con media 1997/6 Camerano (Ancona) Precipitazioni (mm) GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Anno 7 Fig. 9 confronto precipitazioni 7 con media Confronto Precipitazioni 7 con media 1997/6 Fano Precipitazioni (mm) GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Anno 7 Fig. 1 confronto precipitazioni 7 con media La distribuzione delle piogge nel corso dell anno 7 appare diversa rispetto a quella rilevata nel precedente decennio. Per tutte le località considerate i grafi mostrano come nella stagione 7 i mesi estivi, oltre ad essere i più caldi, si siano rivelati anche i più siccitosi, facendo registrare una piovosità inferiore alla media del precedente decennio. I dati meteo a disposizione testimoniano 11

12 come la stagione 7 si sia rivelata diversa dalle precedenti e, come descritto in seguito, meno favorevole al normale svolgimento dei processi di maturazione dei frutti. 3. Parametri agronomici e morfometrici Si riportano i risultati relativi ai parametri agronomici (resistenza al distacco delle drupe, cascola naturale, prodotto pendente, resa alla raccolta, contenuto in olio sulla sostanza secca e fresca e resa in olio reale) e morfometrici (peso medio unitario secco e fresco delle drupe, rapporto polpa nocciolo, indice di invaiatura, consistenza della polpa) necessari per la descrizione del processo di maturazione e per definire l efficacia delle operazioni di raccolta meccanica Provincia di Ascoli Piceno Lapedona: cv Ascolana tenera (Azienda De Carolis); Castel di Lama: cv Carboncella, Leccino, Sargano d Ascoli (Azienda Cartofaro) In figura 11 è illustrato l andamento della resistenza al distacco delle drupe in funzione del tempo. Inizialmente il valore di resistenza diminuisce velocemente a causa della siccità che ha caratterizzato la stagione fino ai primi giorni di ottobre. Ascolana Tenera Carboncella Leccino Sargano d'ascoli Resistenza al distacco (g) set -ott -ott 14-nov Fig. 11 andamento della resistenza al distacco dei frutti Successivamente, al verificarsi di copiose piogge, si assiste ad una aumento della forza al distacco che poi decresce costantemente per tutte le varietà considerate, in particolar modo per la Carboncella. La cascola naturale dei frutti, riportata in figura 1, aumenta con il procedere della maturazione. 1

13 Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella Cascola (% del totale) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 1 andamento della cascola naturale Rispetto al grafico precedente si può osservare come le varietà Carboncella, che ha fatto registrare resistenze al distacco spesso inferiori alle altre, manifesta elevati valori di cascola, così come l Ascolana tenera, dove però il fenomeno è da imputare, con ogni probabilità, agli effetti della mosca. Il prodotto pendente (fig. 13) mostra la sua continua diminuzione per il progressivo aumentare dell incidenza della cascola. Infatti la produzione pendente tiene conto delle perdite di produzione imputabili alla cascola e, come rilevabile dal confronto dei due grafici, ne rappresenta l inverso. Produzione pendente (% del totale) Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 13 andamento della produzione pendente Le varietà Carboncella e Ascolana tenera, caratterizzate dei valori di cascola più alti fanno registrare le più basse produzioni pendenti. Nella figura 14 è illustrato l andamento della resa allo scuotitore in funzione del tempo; i punti delle raccolte realmente effettuate sono rappresentati in figura mediante pallini di grandi dimensioni, mentre i dati estrapolati sono rappresentati dai vari simboli di dimensioni minori. 13

14 Resa allo scuotitore (% del totale) Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella 4 3-set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 14 andamento della resa allo scuotitore Si può osservare come tale parametro sia aumentato nel corso della sperimentazione per tutte le varietà. Nonostante la dimensione dei suoi frutti, la varietà Ascolana tenera ha fatto registrare le più basse rese di raccolta. Tale comportamento è da attribuirsi alla non ottimale forma di allevamento delle piante, caratterizzate da un eccessivo sviluppo della vegetazione nella parte bassa della chioma, il che limita l efficacia di raccolta della macchina. In figura 1 è riportato l andamento del contenuto in olio espresso sulla sostanza secca. Il grafico mostra incrementi piuttosto costanti. 3 Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella Olio su secco (%) set -ott -ott 14-nov 4-dic Fig. 1 della resa in olio sulla sostanza secca Di tutte le varietà considerate nella prova sperimentale la Carboncella fa registrare il maggiore contenuto in olio mentre il Leccino il più basso. Si riporta per completezza anche il grafico relativo all andamento della resa in olio delle drupe riferita alla sostanza fresca (fig. 16). 14

15 Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella 3 Olio su fresco (%) set -ott -ott 14-nov 4-dic Fig. 16 andamento resa in olio sulla sostanza fresca Il contenuto in olio sulla sostanza fresca risente dell andamento delle precipitazioni. Infatti, l aumento del contenuto in olio evidenziato nei primi giorni di ottobre non è reale, bensì determinato dalla diminuzione del contenuto in acqua dei frutti a causa della prolungata siccità. In figura 17 si riporta l andamento della resa in olio corretta, ottenuta dalla moltiplicazione della resa allo scuotitore della produzione pendente e della resa in olio sulla sostanza fresca. Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella Resa in olio corretta (%) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 17 andamento resa in olio corretta La diminuzione della resa in olio corretta tra il primo e il secondo campionamento si spiega tenendo presente che la resa dello scuotitore tra la prima e la seconda epoca viene considerata uguale mentre la cascola inevitabilmente aumenta. La figura 18 rappresenta l andamento della resa in olio reale ottenuta moltiplicando la resa in olio corretta per l indice di accrescimento dei frutti. Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella Resa in olio reale (%) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 18 andamento della resa in olio reale 1

16 Per le varietà Ascolana tenera e Sargano di Ascoli l epoca ottimale si colloca nella prima decade di novembre, per la Carboncella a fine novembre mentre per il Leccino a metà ottobre. In figura 19 è riportata la variazione del peso fresco dei frutti rilevata nel corso della sperimentazione. 7 Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella Peso fresco dei frutti (g) set -ott -ott 14-nov Fig. 19 andamento del peso fresco dei frutti L Ascolana tenera mostra ovviamente il peso fresco più elevato; per tutte le varietà il dato aumenta con il procedere della maturazione anche se meno rapidamente nel primo periodo a causa della forte siccità. Per quanto riguarda il peso secco (fig. ) l Ascolana tenera fa registrare i valori più elevati e, così come per il peso fresco, tutte le varietà considerate fanno registrare un costante aumento. 3. Leccino Ascoli Piceno Ascolana Tenera Carboncella Sargano d'ascoli Peso secco dei frutti (g) set -set -ott 1-ott -ott 4-nov 14-nov 4-nov Fig. andamento del peso secco dei frutti L andamento del rapporto polpa/nocciolo (fig. 1), conseguenza dell accrescimento dei frutti, aumenta con il procedere della stagione in linea con l aumento del peso fresco dei frutti. 16

17 Leccino (AP) Ascolana Tenera Sargano d'ascoli Carboncella Rapporto polpa/nocciolo 8, 7, 6,, 4, 3,, 1, 1-set -set -ott 1-ott -ott 4-nov 14-nov 4-nov 4-dic Fig. 1 andamento del rapporto polpa /nocciolo L Ascolana tenera da subito fa registrare il più alto valore ma, a partire da metà novembre anche per la Carboncella si assiste ad un notevole incremento. Per quanto riguarda l indice di invaiatura (fig. ), che esprime il livello di pigmentazione delle drupe, esso aumenta col procedere della maturazione. Indice di colore Leccino Ascoli Piceno Ascolana Tenera Carboncella Sargano d'ascoli set -set -ott 1-ott -ott 4-nov 14-nov 4-nov Fig. andamento dell indice di invaiatura Come è noto l Ascolana tenera non raggiunge una elevata invaiatura mentre il Leccino mostra da subito una maggiore pigmentazione. È interessante notare come la velocità del procedere della colorazione dei frutti sia maggiore nella fase iniziale del periodo di osservazione. Ciò è probabilmente da attribuirsi all accelerazione dei processi di maturazione determinata da una decorso stagionale poco favorevole. La figura 3 riporta l andamento della consistenza della polpa alla penetrazione e mostra la diminuzione del dato per tutte le varietà in studio. 17

18 4 Leccino Ascoli Piceno Ascolana Tenera Carboncella Sargano d'ascoli Resistenza della polpa (g) set -set -ott 1-ott -ott 4-nov 14-nov 4-nov Fig. 3 andamento della consistenza della polpa alla penetrazione Tuttavia, per l Ascolana tenera il dato aumenta nella prima metà di ottobre, probabilmente a causa di una diminuzione del contenuto in acqua delle drupe causata dalla carenza idrica. 3.. Provincia di Macerata Potenza Picena: cv Raggia, Coroncina, Piantone di Falerone, Piantone di Mogliano (Azienda Cherubini). In figura 4 è illustrato l andamento della resistenza al distacco delle drupe in funzione del tempo. Come per le varietà della Provincia di Ascoli Piceno, inizialmente il valore di resistenza diminuisce velocemente a causa della siccità che ha caratterizzato la stagione fino ai primi giorni di ottobre. Piantone di M ogliano Piantone di Falerone Coroncina Raggia Resistenza al distacco (g) set -ott -ott 14-nov Fig. 4 andamento della resistenza al distacco dei frutti Successivamente, al verificarsi di copiose piogge, la forza al distacco aumenta, per poi decrescere costantemente per tutte le varietà considerate, in particolar modo per il Piantone di Falerone. La cascola naturale dei frutti (fig. ) aumenta con il procedere della maturazione. 18

19 Piantone di M ogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Cascola (% del totale) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. andamento della cascola naturale Rispetto al grafico precedente si può osservare come la varietà Piantone di Falerone, che ha fatto registrare le più basse resistenze al distacco, si caratterizza per i più alti valori di cascola soprattutto nella fase finale del periodo d osservazione. L andamento del prodotto pendente (fig. 6) mostra una continua diminuzione per il progressivo aumentare dell incidenza della cascola. La varietà Piantone di Falerone, caratterizzata dai valori più elevati di cascola, ha fatto registrare la più bassa produzione pendente. Piantone di Mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Produzione pendente (% del totale) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 6 andamento della produzione pendente In figura 7 è illustrato l andamento della resa dello scuotitore in funzione del tempo: come per le varietà in studio nella provincia di Ascoli Piceno i punti delle raccolte realmente effettuate sono rappresentati in figura mediante pallini di grandi dimensioni, mentre i dati estrapolati sono rappresentati dai vari simboli di dimensioni minori. Resa allo scuotitore (% del totale) Piantone di Mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone 7 3-set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 7 andamento della resa allo scuotitore 19

20 Per le varietà Piantone di Falerone, Raggia e Coroncina il valore si mantiene pressoché costante nel corso della stagione, mentre per il Piantone di Mogliano si assiste ad un aumento tra la prima e la seconda epoca. In figura 8 è riportato l andamento del contenuto in olio espresso sulla sostanza secca. Il grafico mostra netti incrementi per tutte le varietà soprattutto a partire dai primi di ottobre. Olio su secco (%) Piantone di Mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone set -ott -ott 14-nov 4-dic Fig. 8 della resa in olio sulla sostanza secca La Coroncina fa registrare il più basso contenuto in olio mentre, Piantone di Mogliano, Piantone di Falerone e Raggia mostrano rese decisamente maggiori e tra di loro comparabili. Per completezza si riporta anche il grafico dell andamento della resa in olio delle drupe riferita alla sostanza fresca (fig. 9). 3 Piantone di Mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Olio su fresco (%) set -ott -ott 14-nov 4-dic Fig. 9 andamento resa in olio sulla sostanza fresca Anche in questo caso la velocità del processo di inolizione aumenta a partire dai primi giorni di ottobre per tutte le varietà. In figura 3 si riporta l andamento della resa in olio corretta, ottenuta dalla moltiplicazione della resa allo scuotitore della produzione pendente e della resa in olio sulla sostanza fresca.

21 Piantone di Mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Resa in olio corretta (%) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 3 andamento resa in olio corretta La sua diminuzione riscontrata per Raggia, Coroncina, e Piantone di Falerone si spiega considerando il forte incremento della cascola che si è verificato nel corso della stagione. Il Piantone di Mogliano, invece, fa registrare la più bassa cascola in epoca tardiva e quindi la sua produttività aumenta fino a fine novembre. La figura 31 rappresenta l andamento della resa in olio reale ottenuta moltiplicando la resa in olio corretta per l indice di accrescimento dei frutti. Piantone di Mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Resa in olio reale (%) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 31 andamento resa in olio reale Per il Piantone di Falerone l epoca ottimale di raccolta si colloca a metà ottobre, per il Piantone di Mogliano a fine novembre. Per quanto riguarda le varietà Raggia e Coroncina, invece, esse mostrano andamenti di resa in olio reale altalenanti a causa probabilmente della maggiore variazione di peso fresco dei frutti. Le epoche ottimali di raccolta risultano rispettivamente la prima decade di novembre e metà ottobre. La figura 3 riporta la variazione del peso fresco dei frutti rilevata nel corso della sperimentazione. Piantone di Mogliano Coroncina Raggia Piantone di Falerone Peso fresco dei frutti (g) set -ott -ott 14-nov Fig. 3 andamento del peso fresco dei frutti 1

22 Per tutte le cultivar il dato aumenta con il procedere della maturazione anche se in maniera diversa per le varietà e tra un campionamento ed il successivo. Per quanto riguarda il peso secco (fig. 33) così come per il peso fresco, tutte le varietà fanno registrare un aumento con il procedere della maturazione. 3. Piantone di mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Peso secco dei frutti (g) set -ott -ott 14-nov Fig. 33 andamento del peso secco dei frutti L andamento del rapporto polpa/nocciolo (fig. 34), conseguenza dell accrescimento dei frutti, aumenta con il procedere della stagione in linea con l aumento del peso fresco dei frutti. Piantone di mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Rapporto polpa/nocciolo set -ott -ott 14-nov Fig. 34 andamento del rapporto polpa /nocciolo Il Piantone di Mogliano fa registrare il più alto valore mentre la Raggia il valore più basso. L indice di invaiatura (fig. 3) aumenta col procedere della maturazione. 4 Piantone di mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone Indice di colore set -ott -ott 14-nov Fig. 3 andamento dell indice di invaiatura

23 Piantone di Mogliano e Coroncina mostrano una invaiatura più tardiva rispetto alla Raggia e al Piantone di Falerone, quest ultimo presenta sin dall inizio della prova una maggior pigmentazione delle drupe. La figura 36 riporta l andamento della consistenza della polpa alla penetrazione e mostra la diminuzione del dato per tutte le varietà in studio. Resistenza della polpa (g) Piantone di mogliano Raggia Coroncina Piantone di Falerone set -ott -ott 14-nov Fig. 36 andamento della consistenza della polpa alla penetrazione La varietà Coroncina mostra i valori di consistenza della polpa più elevati mentre il Piantone di Falerone raggiunge i livelli più bassi Province di Ancona e Pesaro Urbino Sirolo: cv Frantoio e Leccino (Azienda Mengarelli); Fano: cv Raggiola (Azienda Gagliardi). In figura 37 è illustrato l andamento della resistenza al distacco delle drupe in funzione del tempo. Per le varietà in studio nelle Province di Ancona e Pesaro Urbino valgono le stesse considerazione fatte in precedenza. Leccino Frantoio Raggiola Resistenza al distacco (g) set -ott -ott 14-nov Fig. 37 andamento della resistenza al distacco dei frutti A causa di un forte attacco di mosca è stato necessario anticipare l epoca della seconda raccolta per cui per le varietà Leccino e Frantoio sono disponibili dati della resistenza al distacco per parte del periodo di osservazione. Per quanto riguarda invece la varietà Raggiola, l infestazione di mosca ha raggiunto livelli tali da non poter eseguire due prove. Conseguentemente, per questa varietà, il grafico in questione e quelli successivi risultano incompleti. 3

24 In figura 38 è riportato l andamento della cascola naturale dei frutti. Pur dovendo anticipare la raccolta delle varietà Frantoio e Leccino entrambe le branche poste in osservazione dall inizio della prova non sono state disturbate; questo ha permesso di misurare la loro produzione totale finale e riferire ad essa la cascola misurata alle diverse date. 6 Frantoio Leccino (AN) Raggiola Cascola (% del totale) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 38 andamento della cascola naturale Per le varietà Leccino e Frantoio, già a partire dall inizio della sperimentazione la cascola naturale si attesta a livelli più alti rispetto alle altre località. Per la Raggiola, a causa delle dimensioni delle piante e della necessità di anticipare la raccolta, l andamento della cascola non è stato rilevato in maniera completa. Il prodotto pendente (fig. 39) diminuisce a causa dell aumento della cascola. Produzione pendente (% del totale) Frantoio Leccino (AN) Raggiola set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 39 andamento della produzione pendente Come sopra detto, queste tre varietà hanno fatto registrare i più alti valori di cascola, il che ha ovviamente pregiudicato la produzione pendente che mostra i valori più bassi in assoluto. Nella figura 4 è illustrato l andamento della resa al distacco; il grafico, per le ragioni sopra esposte risulta parzialmente completo; per la sua interpretazione si rimanda alle considerazioni fatte in precedenza per le altre province. 4

25 Resa allo scuotitore (% del totale) Frantoio Leccino (AN) Raggiola 7 3-set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 4 andamento della resa allo scuotitore Il Leccino fa registrare il più alto valore di resa al distacco mentre il Frantoio il più basso. In figura 41 è riportato l andamento del contenuto in olio espresso sulla sostanza secca. Il grafico mostra netti incrementi per tutte le varietà soprattutto a partire dai primi di ottobre. 44 Frantoio Leccino (AN) Raggiola Olio su secco (%) set -ott -ott 14-nov 4-dic Fig. 41 della resa in olio sulla sostanza secca Il Leccino fa registrare il più alto contenuto in olio mentre la Raggiola il più basso, mostrando tuttavia una rapida inolizione in epoca precoce. Il Frantoio raggiunge rese simili al Leccino e si caratterizza per un più graduale aumento del contenuto in olio. Si riporta anche il grafico relativo alla resa in olio delle drupe sulla sostanza fresca (fig. 4). Frantoio Leccino (AN) Raggiola Olio su fresco (%) set -ott -ott 14-nov 4-dic Fig. 4 andamento resa in olio sulla sostanza fresca Anche in questo caso si può osservare come il processo di inolizione aumenti a partire dai primi giorni di ottobre per tutte le varietà. Per la varietà Frantoio, il lieve calo del contenuto in olio

26 espresso sulla sostanza fresca rilevato a fine ottobre, è da attribuirsi ad un aumento del peso fresco dei frutti. In figura 43 si riporta l andamento della resa in olio corretta, ottenuta dalla moltiplicazione della resa allo scuotitore della produzione pendente e della resa in olio sulla sostanza fresca. Frantoio Leccino (AN) Raggiola Resa in olio cotterra (%) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 43 andamento resa in olio corretta Delle tre varietà la Raggiola mostra la resa in olio corretta più alta, ma si ricorda che per questa varietà è stata eseguita una sola prova di raccolta; il Leccino aumenta la sua resa in seconda epoca mentre il Frantoio, penalizzato dalla cascola, mostra una sua diminuzione in epoca tardiva. La figura 44 rappresenta l andamento della resa in olio reale ottenuta moltiplicando la resa in olio corretta per l indice di accrescimento dei frutti. Frantoio Leccino (AN) Raggiola 19 Resa in olio reale (%) set 1-ott -ott 3-ott 9-nov 19-nov 9-nov Fig. 44 andamento resa in olio reale Rispetto al grafico precedente il Frantoio mostra un netto aumento di resa determinato dall incremento in peso dei frutti avvenuto nella seconda metà di ottobre; per Frantoio e Leccino l epoca ottimale si colloca nella terza decade di ottobre. La figura 4 è riporta la variazione del peso fresco dei frutti rilevata nel corso della sperimentazione. 6

27 Peso fresco dei frutti (g) Frantoio Leccino (AN) Raggiola 1-set -set -ott 1-ott -ott 4-nov 14-nov 4-nov 4-dic Fig. 4 andamento del peso fresco dei frutti Per tutte le varietà il dato aumenta con il procedere della stagione. Per quanto riguarda invece il peso secco (fig. 46) il Frantoio mostra i valori più alti mentre i Leccino i più bassi; per la Raggiola si hanno incrementi di peso costanti fino all ultimo campionamento. Leccino Sirolo Frantoio Raggiola Peso secco dei frutti (g) set -ott -ott 14-nov Fig. 46 andamento del peso secco dei frutti Il rapporto polpa/nocciolo (fig. 47), aumenta con il procedere della stagione in linea con l aumento del peso fresco dei frutti. Frantoio Leccino (AN) Raggiola Rapporto polpa/nocciolo set -ott -ott 14-nov Fig. 47 andamento del rapporto polpa /nocciolo Il Leccino fa registrare il più alto valore mentre la Raggiola il valore più basso. L indice di invaiatura (fig. 48) aumenta col procedere della maturazione. 7

28 Leccino Sirolo Frantoio Raggiola 4 Indice di colore set -ott -ott 14-nov Fig. 48 andamento dell indice di invaiatura Il Leccino presenta il maggior livello di pigmentazione, il Frantoio il più basso e manifestando una invaiatura tardiva. La figura 49 riporta l andamento della consistenza della polpa alla penetrazione e mostra la diminuzione del dato per tutte le varietà in studio. Leccino Sirolo Frantoio Raggiola Resistenza della polpa set -ott -ott 14-nov Fig. 49 andamento della consistenza della polpa alla penetrazione Per tutte e tre le varietà col procedere della maturazione la consistenza della polpa si riduce; il Leccino mostra la consistenza minore mentre la Raggiola la più alta. 3.3 Parametri analitici e sensoriali degli oli estratti I risultati delle analisi dei principali parametri analitici e sensoriali degli oli estratti vengono riassunti e messi a confronto nelle due tabelle di seguito riportate. 8

29 Acidità (% di ac. Oleico %) Perossdi (meq O/Kg) O/(P+L) Riferimento Epoca 1 Epoca Epoca 1 Epoca Epoca 1 Epoca O/(P+L) di riferimento * Frantoio-Sirolo,4,38 1,6 1 3,83 3,6 4,4 Leccino-Sirolo,, 3,9 4,4 3,64 3,68 4,9 Raggiola-Fano, 19,7 3,74 3,94 Raggia-Potenza Picena,41,3 7,8 8,9,96 3,7 4,19 Coroncina-Potenza Picena,8,44 1,, 3,4,91 4,4 Piantone di Falerone-Potenza Picena,4,19 1, 4,3,3,6 4, Piantone di Mogliano-Potenza Picena,8,34 3,7 4,4 4,9 4,61 4,79 Carboncella-Ascoli Piceno,7, 4,6 3,7,98 3,11 4,9 Sargano-Ascoli Piceno,8,8 9,1 7,97,94 4,48 Leccino-Ascoli Piceno,4,17 4,3 6,1 3, 3,6 4,9 Ascolana Tenera-Lapedona,49,41 7,8 4,1 3,9 4,3, Tab. 1 Confronto dei parametri analitici tra gli oli delle due epoche (*) Fonte: Alfei B., Pannelli G., Santinelli A., - 1. Varietà di olivo nelle Marche. ed. ASSAM, Ancona. Per quanto riguarda l acidità libera, dal confronto delle due epoche, si osserva per la maggior parte delle varietà, una sua lieve diminuzione negli oli della seconda raccolta; a questa tendenza fanno eccezione la Coroncina e il Piantone di Mogliano, entrambe a Potenza Picena. Tale comportamento anomalo può essere giustificato da un attacco di Bactrocera oleae che ha influito sul livello qualitativo degli oli soprattutto in prima epoca, dato che successivamente sono cadute le olive maggiormente danneggiate dall insetto. Il numero di perossidi aumenta tra la prima e seconda epoca per alcune cultivar mentre per altre diminuisce, senza mostrare, per le diverse località e varietà, propensioni particolari legate a fattori specifici. Il numero assai elevato di perossidi della Raggiola è giustificato da un forte livello di infestazione di mosca sulle drupe. Il rapporto ac. Oleico/(ac. Palmitico + ac. Linoleico) non si modifica significativamente tra la prima e la seconda epoca. Tuttavia il dato, a conferma del decorso stagionale più caldo, assume per tutte le varietà considerate valori tendenzialmente bassi e sempre inferiori ai livelli di riferimento riportati in bibliografia. Dall osservazione della tabella si nota come i polifenoli totali diminuiscano col procedere della maturazione assumendo i valori più bassi negli oli ottenuti dalle olive raccolte tardivamente. Il valore estremamente basso della Raggiola si spiega con il decadimento qualitativo dell olio a causa della mosca. 9

30 Cultivar/ Località Frantoio, Sirolo Ascolana tenera, Lapedona Raggiola, Fano Raggia, Potenza Picena Coroncina, Potenza Picena Piantone di Falerone, Potenza Picena Piantone di Mogliano, Potenza Picena Carboncella, Ascoli Piceno Sargano di Ascoli, Ascoli Piceno Leccino, Sirolo Polifenoli totali (mg/kg olio) Epoca 1 Epoca Voto analisi sensoriale Colore Fluidità Epoca 1 Epoca Epoca 1 giallo con riflessi verdi giallo con riflessi verdi giallo con riflessi verdi verde con riflessi gialli verde con riflessi gialli Epoca verde con riflessi gialli Epoca 1 media Epoca medio bassa giallo media media giallo giallo con riflessi verdi giallo giallo giallo con riflessi verdi verde con riflessi gialli giallo con riflessi verdi verde con riflessi gialli giallo media media giallo media media giallo media media verde con riflessi gialli Leccino, Ascoli Piceno giallo giallo Tab. Contenuto di polifenoli e voto analisi sensoriale negli oli delle diverse epoche mediobassa mediobassa mediobassa mediobassa medioelevata mediobassa mediobassa medioelevata mediobassa mediobassa media Il voto dell analisi sensoriale è stranamente più basso in prima epoca sugli oli di Raggia, Coroncina, Sargano di Ascoli e Leccino a causa della forte siccità, che ha portato ad una nota di secco/legno di Ascoli Piceno; nella Raggiola e nel Leccino di Sirolo il punteggio è invece compromesso dal problema della mosca, più evidente in prima che in seconda epoca nel Leccino di Sirolo per quanto precedentemente detto. Non si eveindenziano differenze significative tra le due epoche negli oli delle altre varietà, tranne Ascolana tenera e Frantoio che evidenziano la migliore qualità sensoriale in prima epoca. I successivi grafici riportano i profili sensoriali dei diversi oli messi a confronto in relazione alla diversa epoca di raccolta, completati dalle note che esprimono le particolari sensazioni percepite all assaggio. 3

31 Provincia di Ascoli Piceno Carboncella (loc. Ascoli Piceno) pomodoro carciofo fruttato erba I epoca II epoca amaro mandorla piccante dolce Sargano d'ascoli (loc. Ascoli Piceno) pomodoro carciofo fruttato erba I epoca II epoca amaro mandorla piccante dolce Leccino (loc. Ascoli Piceno) pomodoro carciofo fruttato I epoca II epoca erba amaro mandorla piccante dolce Epoca I: leggero secco/legno 31

32 Ascolana Tenera (loc. La Pedona) fruttato I epoca II epoca pomodoro 4 3 erba 1 carciofo \ amaro mandorla piccante dolce Provincia di Macerata Piantone di Falerone (loc. Potenza Picena) I epoca fruttato II epoca pomodoro 4 3 erba 1 carciofo amaro mandorla piccante dolce pomodoro carciofo Coroncina (loc. Potenza Picena) fruttato erba I epoca II epoca amaro mandorla piccante dolce Epoca I: leggero secco/legno 3

33 pomodoro carciofo Raggia (loc. Potenza Picena) fruttato I epoca II epoca erba amaro mandorla piccante dolce Epoca I: leggero secco/legno Piantone di Mogliano (loc. Potenza Picena) I epoca fruttato II epoca pomodoro 4 3 erba 1 carciofo amaro mandorla piccante dolce Provincia di Ancona e Pesaro-Urbino Frantoio (loc. Sirolo) pomodoro carciofo fruttato I epoca II epoca erba amaro mandorla piccante dolce 33

34 pomodoro carciofo Leccino (loc. Sirolo) fruttato I epoca II epoca erba amaro mandorla piccante dolce Epoca I: mosca Raggiola (loc. Fano) fruttato pomodoro 4 3 erba 1 carciofo amaro mandorla piccante dolce Epoca I: mosca Per la Provincia di Ascoli, Ascolana tenera e Sargano di Ascoli migliorano in epoca II, mentre Carboncella e Leccino sono migliori in prima epoca. In Provincia di Macerata la Coroncina migliora in epoca II, il Piantone di Falerone e la Raggia rimangono pressoché invariate, mentre il Piantone di Mogliano risulta migliore in epoca I. Per la Provincia di Ancona gli oli con profili sensoriali migliori sono quelli ottenuti da olive raccolte in epoca I; per la provincia di Pesaro- Urbino, mancando una seconda raccolta, non è stato possibile effettuare il confronto. Per gli oli di alcune varietà sono state percepite anche sensazioni di secco o legno ma solo in prima epoca di raccolta, imputabili agli effetti della precedente, forte siccità. 3.4 Efficienza delle macchine raccoglitrici e maturazione delle drupe Come già detto nel paragrafo Materiali e metodi, la resistenza al distacco e i diversi indici di maturazione sono stati determinati sia prima che dopo le operazioni di raccolta; questo ha permesso di confrontare lo stato di maturazione delle drupe cadute per effetto dell azione degli scuotitori con 34

35 quelle rimaste sulla pianta e quindi di capire se le macchine raccoglitrici agissero in maniera selettiva, determinando prevalentemente la caduta dei frutti più maturi. Il confronto del livello di maturazione dei frutti raccolti è stato fatto sulla base della comparazione dei seguenti parametri: contenuto in olio, indice di invaiatura, consistenza della polpa, resistenza al distacco. I grafici in figura e 1 riportano i contenuti in olio delle diverse varietà, rispettivamente in prima e seconda epoca; per ognuna di esse vengono messi a confronto i dati relativi al prodotto raccolto meccanicamente con a quello residuo raccolto manualmente. Olio su secco (%) P. di Mogliano Leccino (AP) A. Tenera Frantoio Epoca I Raccolto residuo Raggia Coroncina S. d'ascoli Leccino (AN) P. di Falerone Raggiola Carboncella Fig. Olio su secco, confronto tra prodotto raccolto e residuo Olio su secco (%) P. di Mogliano Leccino (AP) A. Tenera Frantoio Epoca II Raccolto residuo Raggia Coroncina S. d'ascoli Leccino (AN) P. di Falerone Raggiola Carboncella Fig. 1 Olio su secco, confronto tra prodotto raccolto e residuo Dalla loro osservazione si evince che, per quanto riguarda il contenuto in olio delle olive, non esistono rilevanti diversità tra il prodotto raccolto e quello residuo; le minime differenze osservabili sono infatti da imputare all inevitabile componente di errore sperimentale dei dati e non hanno quindi rilevanza statistica. Anche per l indice di invaiatura non si segnalano significative differenze tra il prodotto raccolto e quello residuo (fig. e 3). 3

36 Indice di colore 3, 3,,, 1, 1,,, P. di Mogliano Leccino (AP) A. Tenera Frantoio Epoca I Raccolto residuo Raggia Coroncina S. d'ascoli Leccino (AN) P. di Falerone Raggiola Carboncella Fig. Indice di invaiatura, confronto tra prodotto raccolto e residuo Indice di colore 3, 3,,, 1, 1,,, P. di Mogliano Leccino (AP) A. Tenera Frantoio Epoca II Raggia Coroncina S. d'ascoli Leccino (AN) Raccolto residuo P. di Falerone Raggiola Carboncella Fig. 3 Indice di invaiatura, confronto tra prodotto raccolto e residuo Le difformità in epoca I, rilevate per alcune varietà, non si ripetono in epoca II; così come quelle riscontrate in epoca II non si verificano in epoca I; il fatto che tali differenze non si manifestino in maniera tendenziale permette di sostenere l uguaglianza tra il prodotto raccolto e quello residuo. Anche per la consistenza della polpa (fig. 4 e ) valgono le stesse considerazioni fatte per il contenuto in olio delle drupe e per l indice di invaiatura. Penetrometria P. di Mogliano Leccino (AP) Epoca I Raccolto residuo A. Tenera Frantoio Raggia Coroncina S. d'ascoli Leccino (AN) P. di Falerone Raggiola Carboncella Fig. 4 Consistenza della polpa, confronto tra prodotto raccolto e residuo 36

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