IMPIANTO FRUTTETO AMMORTIZZARE IN BREVE TEMPO GLI INVESTIMENTI IMPEGNATI EFFETTUARE LA PIÙ IDONEA MECCANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI COLTURALI

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1 IMPIANTO FRUTTETO Per ritenersi economicamente valido deve: AMMORTIZZARE IN BREVE TEMPO GLI INVESTIMENTI IMPEGNATI EFFETTUARE LA PIÙ IDONEA MECCANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI COLTURALI CONTENERE NOTEVOLMENTE I COSTI DI PRODUZIONE Richiede scelte di base appropriate: scelta dell area pedoclimatica, della specie e della cultivar preparazione del suolo certificazione genetico-sanitaria delle piante modalità d impianto

2 IMPIANTO FRUTTETO CONSIDERAZIONI TECNICO-ECONOMICHE STUDIO DEL MERCATO E DELLE EVENTUALI INDUSTRIE DI TRASFORMAZIONE DELLA ZONA Andamento della produzione regionale, nazionale e comunitaria Previsione della domanda e dell offerta della specie e cultivar prescelte Indirizzo produttivo della zona Disponibilità manodopera fissa o avventizia (se scarsa scegliere cultivar a maturazione scalare) Sbocchi di mercato per il prodotto Numero delle industrie di trasformazione presenti o previste e loro capacità produttiva STUDIO DEL PIANO TERRITORIALE Informarsi sulla programmazione dei piani territoriali, presso l Assessorato Regionale all Agricoltura. La zona prescelta deve essere libera e non destinata ad edilizia abitativa o a zona industriale STUDIO DELLE STRUTTURE PRESENTI NELL AREA Adeguata viabilità (strade asfaltate, ferrovia, porti ed aeroporti) per il trasporto del prodotto dal luogo di produzione al mercato STUDIO DI ALTRE ALTERNATIVE ECONOMICAMENTE VALIDE Valutare la possibilità di orientarsi verso colture più redditizie, attraverso lo svolgimento di bilanci preventivi

3 SCELTA DELLA SPECIE E DELLA CULTIVAR Caratteristiche di specie e cultivar per l'impianto PERFETTA ADATTABILITÀ ALL'AMBIENTE PEDOCLIMATICO EPOCA DI MATURAZIONE DEL PRODOTTO RISPONDENTE ALLE ESIGENZE COMMERCIALI PRECOCITÀ NELL'ENTRATA IN PRODUZIONE ELEVATA E COSTANTE PRODUTTIVITÀ OTTIME CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL PRODOTTO ELEVATA ATTITUDINE ALLA CONSERVAZIONE SPICCATA RESISTENZA AI TRASPORTI RESISTENZA ALLE AVVERSITÀ PARASSITARIE

4 SCELTA DEL PORTINNESTO Caratteristiche del portinnesto ADATTABILITÀ ALLE CONDIZIONI PEDOCLIMATICHE AFFINITÀ CON LA CULTIVAR PRESCELTA IDONEO STATO SANITARIO E BUON GRADO DI RESISTENZA ALLE FITOPATIE CAPACITÀ DI IMPRIMERE AL NESTO UN GRADO DI VIGORIA COMPATIBILE CON: precocità di messa a frutto fruttificazione soddisfacente sviluppo dell'albero tale da consentire una economica esecuzione delle diverse operazioni colturali

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7 REIMPIANTO Problemi legati al reimpianto SPECIFICI REIMPIANTO DELLA STESSA SPECIE PARASSITI FUNGINI NON SPECIFICI REIMPIANTO DI SPECIE DIVERSE NEMATODI TOSSINE PRODOTTE DAI RESIDUI COLTURALI BASSA FERTILITÀ DEL SUOLO

8 PARASSITI Funghi Phytophtora spp e Pythium spp Specie sensibili: melo, pesco e ciliegio Batteri Agrobacterium tumefaciens Specie sensibili: drupacee TOSSINE PRODOTTE DA RESIDUI COLTURALI La tossicità è più marcata in terreni pesanti e asfittici e aumenta con i ristagni idrici DEGRADAZIONE DELLA FERTILITÀ CHIMICA E FISICA DEL TERRENO Asportazione elementi minerali da parte della coltura precedente Errata sistemazione del terreno e esecuzione di lavorazioni in presenza di condizioni avverse LE DIVERSE CAUSE POSSONO ESSERE CONCOMITANTI Ferite sulle radici causate dai nematodi infezione fungina Cattiva regimazione idrica attacco fungino liberazione di tossine

9 REIMPIANTO Cause della stanchezza del terreno: Nematodi galligeni: Meloidogyne Specie sensibili: pesco e actinidia Nematodi da ferita: di difficile identificazione, causano annerimenti Specie sensibili: drupacee, melo e pero

10 MEZZI PER LIMITARE I PROBLEMI DEL REIMPIANTO CONTRO CAUSE PARASSITARIE: SCEGLIERE MATERIALE VEGETALE SANO ANALISI NEMATOLOGICA DEL TERRENO OPPORTUNI TRATTAMENTI CHIMICI (PRIMA O DOPO L'IMPIANTO) FUMIGAZIONI AL TERRENO CONTRO I PARASSITI FUNGINI (FAR SEGUIRE UNA CONCIMAZIONE ORGANICA) USO DI PORTINNESTI RESISTENTI CONTROLLO BIOLOGICO DEI PARASSITI DEL TERRENO COLTIVAZIONE DI PIANTE ERBACEE "NEMATOCIDE" O CHE DEPRIMONO LA CARICA DI INFESTAZIONE TECNICA DELLA SOLARIZZAZIONE

11 CONTRO CAUSE NON PARASSITARIE: MESSA A RIPOSO DEL TERRENO (METODO TRADIZIONALE) ASPORTAZIONE TOTALE DEI RESIDUI COLTURALI USO DI MATERIALE VIRUS ESENTE USO DI PORTINNESTI DOTATI DI BUONA VIGORIA E RESISTENTI AL REIMPIANTO (per il pesco GF677) TECNICHE AGRONOMICHE ATTE A: MIGLIORARE LA FERTILITÀ DEL TERRENO FAVORIRE LO SVILUPPO DELLA PIANTA

12 TECNICHE D IMPIANTO PREPARAZIONE DEL TERRENO SCASSO LIVELLAMENTO ERPICATURA SISTEMAZIONE DEI FOSSI DI SCOLO SCASSO Ha lo scopo di aumentare la porosità del terreno ed aumentare lo strato utilizzabile dalle radici E' efficace negli ambienti aridi, Esecuzione estiva Profondità: cm nei terreni sciolti cm nei terreni pesanti TOTALE MODALITÀ: PARZIALE: A FOSSE, A BUCHE

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15 Ricevitore Laser. Trasmettitore Laser.

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17 SCELTA DEL SESTO D'IMPIANTO Obiettivi: SFRUTTARE RAZIONALMENTE LA SUPERFICIE DEL TERRENO ALLO SCOPO DI RAGGIUNGERE LA MASSIMA PRODUZIONE CONSENTIRE LA GIUSTA ESPOSIZIONE ALLA LUCE DELLE PIANTE FACILITARE I TRANSITI E LE OPERAZIONI COLTURALI PERMETTERE UNA IDONEA COPERTURA DEGLI ALBERI DURANTE GLI INTERVENTI FITOSANITARI Considerare nella scelta presenza di impollinatori dimensione finale della pianta sesto dinamico raccolta manuale o meccanica

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23 CONCIMAZIONE D'IMPIANTO LETAME MATURO q/ha P2O5 kg/ha K2O kg/ha NEI TERRENI CALCAREI E CARENTI DI FERRO UTILIZZARE SOLFATO DI FERRO

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