LA STELLA di ORIENTAMENTO

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1 Catania - anno XXIX - n luglio Euro 0, A PAG. 3 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: settimanale regionale di attualità In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente Lumen Fidei: La fede non è un assenso concettuale ma un esperienza di vita LA STELLA di ORIENTAMENTO L EPISTOLARIO DEL BEATO ALLEGRA VERSO RIO per LA XXVIII GMG Vaticano, 5 luglio: Papa Francesco firma l Enciclica Lumen Fidei Foto AFP/SIR) Lumen Fidei, redatta a quattro mani dal Papa emerito Benedetto L Enciclica XVI e da Papa Francesco, quasi un passaggio di consegne, tra i due pontefici, costituisce un documento guida per la Chiesa di oggi. Nell intreccio del pensiero del papa teologo con la spiccata dimensione pastorale di Papa Francesco la Comunità cristiana in questo tempo di crisi trova in essa indicazioni autorevoli, incoraggianti e incisive sulla necessità di una rinnovata esperienza di fede. Nel cuore dell anno della fede, inaugurato l 11 ottobre nel ricordo del 50 anniversario dell apertura del Concilio Vaticano II, l Enciclica, diventa oggetto di preghiera, meditazione e scambio, tra cristiani e costituisce un fattore di orientamento, una risposta positiva, un messaggio di speranza nel travaglio determinato dalle incontrollate trasformazioni sociali e cultuali di questo particolare momento storico, segnato da una perdurante crisi antropologica, di fede, di valori, che inasprisce la crisi economica. Raccogliere la sfida per rinnovare la missione della Chiesa nello stile evangelico della testimonianza, sulla scia dei gesti e delle parole di Papa Francesco, che provocano un rinnovamento di gesti, di azioni e di linguaggi, costituisce oggi un impegno per tutta la comunità dei credenti. La limpidezza della testimonianza data in semplicità, povertà e letizia, ed in particolare da parte del Clero, come ha detto Papa Francesco ai giovani seminaristi, ai novizi e alle suore, determina una nuova vitale presenza della Chiesa nella società e nello stesso tempo sollecita la responsabilità dei laici affinché sappiano essere in ogni ambito presenza propositiva, incisiva, capace di dialogo e di un cammino condiviso con tutti, disponibili ad affrontare le problematiche del tempo presente per rendere più serena, solidale, fiduciosa la vita di ciascuno. Nella lettera enciclica Lumen fidei, che completa la trilogia teologica e pastorale di Benedetto XVI sulle virtù teologali, iniziata con la carità (Deus caritas est, 2006) e proseguita la speranza (Spes salvi, 2007), Papa Francesco evidenzia che la fede appare come un cammino dello sguardo, in cui gli occhi si abituano a vedere in profondità (LF, 30). Saper leggere la realtà con gli occhi della fede significa dare un senso alle cose ed un significato alle azioni. La fede, infatti, Non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita e come virtù teologale insieme alla speranza e alla carità coinvolge l intero essere umano, come singola persona e illumina anche tutti i rapporti sociali donando un nuovo significato alla fraternità universale tra gli uomini, che non è mera uguaglianza, bensì esperienza della paternità di Dio creatore. Nel testo di Papa Francesco c è tanto e molto di Papa Benedetto, si legge, infatti, che queste considerazioni sulla fede in continuità con tutto quello che il magistero della Chiesa ha pronunciato circa questa virtù teologale intendono aggiungersi a quanto Benedetto XVI ha scritto nelle lettere encicliche sulla carità e sulla speranza. Egli aveva già quasi completato una prima stesura di lettera enciclica sulla fede. Gliene sono profondamente grato e, nella fraternità di Cristo, assumo il suo prezioso lavoro aggiungendo al testo alcuni ulteriori contributi. Grande valore viene dato nel quarto capitolo di più evidente stile bergogliano dal titolo: Dio prepara per loro una città al legame tra la fede e il bene comune, ribadendo che la fede non serve solo per l aldilà, non allontana dal mondo e non è estranea all impegno concreto dell uomo contemporaneo. I sacramenti, mezzi speciali di trasmissione della fede ed in particolare il matrimonio tra uomo e donna che porta a generare figli costituiscono dei segni e momenti di congiunzione Giuseppe Adernò (segue a pagina 2) a pagina 7 RICORDO della SERVA di DIO G. FARO a pagina 9 Al CORTILE PLATAMONE la CONCESSIONE del TELEFONO Secondo un rapporto del Centro studi economia reale cresce il costo della burocrazia La burocrazia divora l Italia. È questo quanto emerge da uno studio commissionato dall Associazione dei costruttori ed elaborato dal Centro studi economia reale, guidato da Mario Baldassarri, economista, nonché ex senatore di Fli (dal 2001 al 2006, vice ministro dell Economia). In termini concreti la spesa pubblica è aumentata più del 50% nell ultimo decennio, dal 2001 al 2012, infatti, è passata da 536 a 805 miliardi. Un mostro vorace che fagocita tutto e, tutti, tale da superare persino le entrate fiscali, quest ultime stimate intorno ai 228 miliardi contro i 274 miliardi delle uscite. Di contro, si è assistito al conseguente crollo degli investimenti pubblici, notevolmente diminuiti. Numeri che delineano una A rischio le piccole e medie imprese situazione drammatica per la penisola e che sembrano sempre in continuo aumento. L ultimo governo, quello dei tecnici guidati da Mario Monti ha incrementato di 8 miliardi in un solo anno la spesa corrente, un inezia in confronto ai 60 miliardi lievitati in due anni e mezzo mentre alla guida del paese c era il centrosinistra. Senza dimenticare i 206 miliardi bruciati dalla burocrazia negli otto anni in cui è stato in carica il centrodestra. Insomma una situazione che si protrae negli anni alla quale non si è mai messo seriamente un freno. Il problema riguarda anche artigiani, liberi professionisti e piccole e medie imprese per i quali il costo della burocrazia produce una tassa aggiuntiva di quasi 6mila euro l anno per ogni singola attività. Cifra enorme rispetto ai euro dei francesi, euro dei britannici, euro dei tedeschi, euro degli spagnoli, euro degli olandesi e solo 860 euro degli svedesi. (Dati stilati da KRLS Network of Business Ethics 2011). Nel complesso, poi, al sistema delle piccole e medie imprese italiane (Pmi) il peso della burocrazia costa 26,5 miliardi di euro. Una tassa definita da molti occul- Maxwell (segue a pagina 2) a pagina 11

2 2 Prospettive - 14 luglio 2013 sommario al n. 27 PRIMO PIANO Mary Nicotra Fiorini una delle 21 madri costituenti 3 Ai Clubs Paternò Alto Simeto passaggio della Campana 4 XXV di ordinazione di fra Giovanni Calcara 5 Mostra fotografica del Rotary club Randazzo Valle dell Alcantara 5 INFORMADIOCESI Notizie in breve 9 Dall Ufficio diocesano di pastorale familiare 9 DIOCESI Ad Adrano la Madonna Pellegrina del Santuario di Fatima 8 Al Carmine le reliquie del beato Luigi Rabatà 8 A Trecastagni successo della colletta alimentare 9 A Taormina il Rigoletto 11 7Direzione amministrazione e redazione: via San Giuseppe al Duomo 2/4, Catania Redazione e amministrazione: tel fax redazioneprospettive@tiscali.it info@prospettiveonline.it amministrazione@prospettiveonline.it Editrice ARCA s.r.l. via San Giuseppe al Duomo 2/4, Catania Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n Direttore responsabile Giuseppe Longo Progetto grafico: Patrizia Di Blasi - SRI spa. 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(Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Questo numero è stato chiuso alle ore di mercoledì 10 luglio 2013 Un viaggio nella storia visitando le sale del Museo diocesano Frammenti del tempo che fu Un affondo nella storia, Seminario di Catania, è presente l unica copia conosciuta del Messale morfi adibiti all esposizione delle zioni a due esemplari dell episcopato schi spiccano i contenitori antropo- soffusa delle teche non lesina atten- tra nobili resti di imprese valorose e frammenti di epigrafe della civiltà ellenistica, immortalando il tempo che fu. Ci accoglie così la prima sala al secondo piano del Museo Diocesano di Catania, diretto da Mons. Leone Calambrogio, nell antico Palazzo del Seminario dei Chierici. Collocate nelle teche apposite, alcune testimonianze riconducibili alla veste della Cattedrale nel periodo che intercorre dalla rifondazione normanna al terremoto del 1693: ne è un esempio del 1350, palesemente consunto da gesta belliche, lo spadino di re Ludovico II d Aragona, in fodero di velluto rosso con puntale in oro e teca reliquiaria, in ferro e argento sbalzato dorato e inciso, rinvenuto nel 1958 all interno del sarcofago regale. Esso è un esempio di oreficeria catanese, come il frammento in oro e smalti con figura femminile, probabilmente realizzato da Vincenzo Archifel. Altro esemplare di sepoltura regia, come il suddetto spadino, è la lastra in marmo che raffigura il Cristo in gloria fra angeli e i santi Pietro e Paolo, recante le insegne aragonesi, frutto del Maestro di Mileto (metà sec.xiv); mentre a uno scultore gaginiano di fine secolo XV si attribuisce l opera Fortezza, (privata della testa), dove le braccia si congiungono nel reggere una piccola torre, fra morbide pieghe della veste. Dalla biblioteca Agatina del Gallicano del 1499, stampato a Venezia per conto della Diocesi di Messina, con i segni della notazione mensurale quadrata che, evolutasi dai rudimentali neumi del canto gregoriano, si è poi tradotta nell attuale notazione tondeggiante del sistema occidentale, in vigore da ben oltre due millenni. Proveniente dal Seminario Arcivescovile dei Chierici di Catania anche il volume pergamenaceo miniato Horaediurnae (sec. XIII). Nella sala II, attigua alla prima, trovano opportuna collocazione gli arredi argentei della Cattedrale, ovvero il tesoro che ha resistito indenne alla devastazione del Tra gli esemplari cinque e secente- reliquie, nonché al loro culto. Emblematici della committenza episcopale catanese, tali reliquiari si distaccano dal modello a cassetta di tipo medievale (detto anche capsa o capsella), di cui nella stessa sala si espone un esempio in ebano e avorio di intarsio siciliano, per assumere forme umane, come il Braccio reliquiario di S.Giorgio (1576) in argento dorato, sbalzato, inciso e il Busto reliquiario di S. Cataldo (ultimo quarto sec XVI) con l iscrizione Cataldo episcopus sul cappuccio del piviale, in smalti, oro e legno in aggiunta alla lega d argento, entrambi opere di Paolo Guarna. Altri esempi affini sono il Braccio reliquiario di S. Sebastiano (seconda metà sec. XVI), anch esso con la mano protesa verso l alto, e l originale Croce reliquiario, con raffigurazioni a penna e acquerello su carta con reliquie di S.Margherita, S. Silvestro, S. Brigida e S. Matteo (opere di rispettiva derivazione catanese e siciliana); sempre in argento sbalzato e con anima lignea il Busto reliquiario di S. Margherita, 1634, oltre al Reliquiario delle S. Spine, (catanese,1593) e il Braccio reliquiario di S. Euplio (1795), frutto di argenteria messinese. Si distingue in quest ultimo ambito il monumentale Repositorio (1799, dal latino repositorium, ovvero ripostiglio, custodia del giovedì santo). La luce di Ottavio Branciforte: lo splendido leggìo con lo stemma della famiglia e il Braccio reliquiario di Santa Caterina, entrambi del primo quarto del Seicento, di produzione palermitana; mentre ad illuminare la fase dell episcopato Carafa, è il vivido cromatismo del Calice rosso in pietra corallo e argento dorato (1689), le cui figure di vescovi al piede impreziosiscono lo stile ornato di Giacomo Lombardo. Tra le numerose opere di argenteria catanese, si colgono la Pace con la Crocifissione di fine sec. XVI, in bronzo dorato e argento, il Calice con stemma Caracciolo, il Vaso per gli olii sacri del vescovo Gabriele Gravina e la Palmatoria del vescovo Domenico Orlando (rispett e 1830), accanto ad esemplari di calici di Pietro Donia, Domenico Iuvara e Giuseppe Martinez, nonché esempi di Incensiere e Secchiello rispettivamente di Domenico Gianneri e Carmine Bertuccio; mentre all orafo piacentino Angelo Spinazzi si attribuisce il Completo di calice, campanello, palmatoria e quattro vassoi con le insegne del vescovo Salvatore Ventimiglia. La delicata luce delle teche non impedisce all esposizione di rifulgere nella sua sacralità, dato imprescindibile nel cammino umano e dell arte. Anna Rita Fontana (continua da pag. 1) LA STELLA... tra l uomo e Dio. Il matrimonio che si origina dal riconoscimento e dall accettazione della bontà della differenza sessuale, si fonda, infatti, sull amore in Cristo e promette un amore che sia per sempre, riconoscendo l amore creatore che porta a generare figli. La fede non è, quindi, un presupposto scontato, ma è in grado di illuminare (continua da pag. 1) A RISCHIO... ta e che è aumentata di 3,4 miliardi di euro rispetto all anno precedente, +14%. Dati che sono stati confermati anche dalla CGIA di Mestre che con un certosino lavoro di ricerca ha analizzato e definito i costi legati al mostro silente che soffoca le imprese italiane, soprattutto quelle con meno di 250 addetti. Costi che sono stati calcolati su stima annua con l ultimo aggiornamento che risale al maggio del Un problema che rischia di far scomparire una fetta importante della catena produttiva italiana, come del resto ha rilevato il segretario Giuseppe Bortolussi. I tempi e il numero degli adempimenti richiesti dalla burocrazia sono diventati una patologia endemica che caratterizza negativamente il nostro Paese. Non è un caso che gli investitori stranieri snobbano l Italia anche per la farraginosità del nostro sistema burocratico. Ma ciò che pesa di più sulle Pmi, è soprattutto il settore del lavoro e della previdenza. Ovvero, la tenuta dei libri paga; le comunicazioni legate alle assunzioni o alle cessazioni di lavoro; le denunce mensili dei dati retributivi e contributivi; l ammontare delle retribuzioni e delle autoliquidazioni che costano al sistema delle Pmi complessivamente 9,9 miliardi ogni ambito dell esistenza dell uomo, in essa rifulge l amore di Dio che ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per percorrerlo con gioia. È proprio la fede che aiuta anche l uomo a rispettare la natura e a trovare modelli di sviluppo che non si basino solo sull utilità o sul profitto, ma che considerino il creato come un dono. Quando la fede viene meno, afferma il l anno (6,9 miliardi in capo al lavoro, 3 miliardi riconducibili alla previdenza e all assistenza come spiega una nota della CGIA). Anche la sicurezza nel luogo di lavoro ha un peso notevole con un costo generale di 4,6 miliardi di euro, in questo caso si parla di spese legate alla valutazione dei rischi, al piano operativo di sicurezza, alla formazione obbligatoria del titolare e dei dipendenti, solo alcune delle voci che compongono i costi di questo settore. Segue poi il settore ambientale, che costa appena 3,4 miliardi di euro l anno. Spese che sono destinate alle autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, alla documentazione per l impatto acustico, alla tenuta dei registri dei rifiuti e alle varie autorizzazioni per le emissioni in atmosfera. Anche il costo legato al settore amministrativo è notevole, motivo per il quale, le necessarie dichiarazioni dei sostituti d imposta, le comunicazioni periodiche e annuali riguardo all Iva, costano più di 2,5 mld di euro. Infine tra gli altri settori che sono causa di costi onerosi, troviamo il settore della privacy con 2,6 mld, della prevenzione degli incendi, 1,4 mld, degli appalti, 1,2 mld e della tutela del paesaggio e dei beni culturali, 0,6 miliardi. Papa, c è il rischio che anche i fondamenti del vivere vengano meno e quindi la sofferenza vissuta senza fede porta alla disperazione, invece, accompagnata dalla fede apre un varco di luce nelle tenebre e amplia i sentieri della speranza. Quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore e il mondo ricade nel buio. L appello di Papa Francesco Non facciamoci rubare la speranza, non permettiamo che sia vanificata con soluzioni e proposte immediate che ci bloccano nel cammino diventa costante monito per andare avanti e meglio comprendere la realtà del mondo contemporaneo, caratterizzata dal grande oblio di Dio. La società di oggi, infatti, temendo il fanatismo, e nutrendosi di relativismo, ha dimenticato di porsi la domanda su Dio e quindi di tendere alla ricerca della verità. Per questo Papa Bergoglio precisa con parole semplici che la fede non è intransigente e il credente non è arrogante, infatti, la verità, frutto dell amore di Dio, che non è arrogante, né intransigente, rende umili e porta alla convivenza e al rispetto dell altro. Ecco perché la fede diventa via e Filo diretto con porta che apre al dialogo con la scienza, risvegliando il senso critico, allargando gli orizzonti della ragione, invitando a guardare con meraviglia il creato e aprendo un confronto interreligioso, in cui il cristianesimo offre il proprio contributo. L enciclica sulla fede si compone di quattro capitoli e sessanta paragrafi, e sono ricorrenti i termini dialogo e confronto con la ragione, la scienza, la verità, la gioia, i giovani, i sacramenti ed anche sul decalogo, inteso non come un insieme di precetti negativi, ma come insieme di indicazioni concrete per entrare in dialogo con Dio, lasciandosi abbracciare dalla sua misericordia. Dato che la fede è una sola, deve essere confessata in tutta la sua purezza e integrità: l unità della fede è l unità della Chiesa ; togliere qualcosa alla fede è togliere qualcosa alla verità della comunione. Nella conclusione dell Enciclica, il Santo Padre invita a guardare a Maria, icona perfetta della fede, perché, in quanto Madre di Gesù, ha concepito fede e gioia. Ecco come mettersi in contatto con noi: Inviare un all indirizzo redazioneprospettive@tiscali.it Telefonare o mandare un fax al numero

3 Prospettive - 14 luglio Piccola letteratura francescana: il beato Gabriele Allegra scrive al cugino frate Leone SOTTO LE ALI DELL OBBEDIENZA Èinevitabile che io debba iniziare questa presentazione del gradevolissimo epistolario inviato dal beato Gabriele Allegra al cugino francescano frate Leone e che è stato esemplarmente curato dal carissimo Salvatore Consoli, con la costatazione di quanto sia difficile oggi imbattersi in qualcuno che scriva lettere e che in esse trasmetta vere sensazioni e ideali della vita quotidiana. La colossale quantità di comunicazioni inviata attraverso le nuove vie, non può fregiarsi del titolo di scrittura in quanto appare a molti essere un disarmonico accatastamento di parole standardizzate, un po storpiate, velocissime e anacolute e che, dunque, non lasciano traccia di buone riflessioni né scaldano il cuore. La parola in sé è cosa nobile; anzi, nella bocca di Dio, essa è creatrice di potenza e di bellezza; ma noi, oggi, di essa abbiamo fatto straccio e scempio lasciandola molto spesso inabissare in un becero quanto stupido turpiloquio. Torniamo, dunque, a chi scrive lettere e in esse mette fantasia, mente e cuore e armonia. È così che mi sono imbattuto, per la complice e amichevole proposta dell amico Consoli, nella scrittura epistolare del beato p. Allegra. Le lettere delle quali voglio far cenno sono epistole dal tono amichevole ma ricche di notizie e di riflessioni spirituali, indirizzate al cugino Leone, francescano anche lui. Lo stile delle missive è libero e limpido: libero da preoccupazioni letterarie, limpido come l animo dell autore. Non voglio né posso addentrarmi nei contenuti molteplici di queste lettere, anche perché sconosco le storie e le vicende personali dei tanti a cui fa riferimento P. Allegra, dai familiari alle vicende dell Ordine francescano in Sicilia, dagli studiosi di cose bibliche, alle questioni economiche ( sono più indebitato di don Bosco e vedo che nella mia vita i debiti mi accompagnano sempre, p. 39). Desidero perciò solo rimarcare e confessare alcune risonanze che ho avvertito a fine lettura di questo corposo volume di corrispondenza. La prima riguarda un interrogativo che da sempre mi ha incuriosito ed anche messo a disagio. Mi son sempre chiesto: ma questi uomini, santi, dotti, studiosi, attivissimi, dai mille progetti, di grande vita interiore e di prolungata preghiera, come sono riusciti ad allargare il tempo così tanto da avere l opportunità di intrattenersi in centinaia e centinaia di colloqui epistolari così straordinari, meticolosi, umanissimi, coinvolgenti e ricchi di tanta saggezza umana e spirituale? Per me il tempo è un piccolo ruscello in caduta libera, per loro è un fiume maestoso come il Nilo, navigabile e fertile. Per me il tempo è la creatura più misteriosa e inquietante, per loro un maestoso paesaggio dalle mille passeggiate incantevoli. La seconda risonanza riguarda la raffinata capacità di questi uomini a percepire e valutare con puntualissima attenzione tutto ciò che è piccolo, semplice, marginale e quasi invisibile e valorizzarlo al meglio per il compimento di grandi progetti. Il beato Gabriele Allegra, nel mentre che impegnava le sue energie fino allo stremo per il suo capolavoro biblico che gli è costato una fatica immane, trova tempo e cuore per esternare il suo sincero interessamento per i piccoli e i grandi problemi di salute e di vita quotidiana dei familiari, degli amici, dei conoscenti, ma soprattutto sente vicina la grande comunità francescana della Sicilia e quindi suggerisce proposte, consiglia nuovi modi di evangelizzazione, esorta a fare questo o quello, ma offre il tutto con estrema delicatezza di modi e di parole, come sanno fare le anime nobili e soprattutto si premura di raccomandare a sé stesso e agli altri che tutto si faccia sotto la suprema e dolcissima luce dell obbedienza. Sono disposto a obbedire sempre e a ogni costo e quindi tutto andrà bene (pag. 84). La terza risonanza che mi è sorta nell animo a chiusura di questo epistolario è stata quella di una grande ammirazione e gratitudine verso il nuovo beato per la sua tenerissima e traboccante devozione al Cuore Immacolato di Maria. Scrive così al cugino: Ormai conosco per prova la bontà del Cuore Immacolato di Maria Sai come le parlo? Con una faccia tosta spettacolare, le racconto tante làstime che alla fine la Madre Santissima, per non smentire che lei è l aiuto dei peccatori, paga tutte le mie spese e mi dice: com è che non hai fiducia in me? Non ti basta l esperienza passata? E tante altre cose di questo genere. (pag. 128) Beata semplicità dei santi verso la Madre di Cristo! Un ultima considerazione voglio aggiungere a quanto detto. Questo nuovo beato, frate francescano di parole, di cuore e di stile di vita, con la sua ammirevole affettuosità evangelica verso tutti, mi ha rallegrato il cuore perché è positivo e propositivo, lungimirante e trascinatore: lo dico alla mia età nella quale il disincanto, seppure venato di umorismo, è di casa e si rischia l anemia spirituale pensando che non ci sia più niente di nuovo sotto il sole. E invece c è tanto: ce lo dice questo piccolo grande frate e ce lo ricorda ogni giorno l Uomo vestito di bianco venuto a Roma dall Argentina. Con il P. Allegra che saluta sempre tutti con affetto ( Salutami gli amici e i componenti della Punta, specialmente Giovanni lo spazzino pag. 131) e quindi saluta anche me, mi sono rappacificato con lo stuolo innumerevole di beati che in questi ultimi decenni, per impulso soprattutto del beato Giovanni Paolo II, hanno occupato tutti gli spazi disponibili del mio piccolo e poverissimo cuore di credente. Onore e giusta gloria a loro, per il vero bene della comunità cristiana pellegrina sulla terra! Quello che mi lasciava perplesso era (lo dico dubitando molto di me stesso) che si fosse innescata come una gara per velocisti tra i vari Movimenti, Associazioni, Congregazioni per beatificare un loro componente o fondatore. Il fine, senza dubbio, è sempre buono, ma i mezzi e le motivazioni sono stati sempre evangelici? Ma certo che lo sono stati! mi risponde un coro di voci, imponendomi il silenzio stampa. La lettura di fra Gabriele Allegra mi ha dunque molto beneficato e addolcito. Per necessità ho dovuto leggere in breve tempo tutto il volume, ma al lettore consiglio di prenderlo a piccoli sorsi: utilizzando il lessico farmacologico direi che esso è un ottimo integratore psicologico e spirituale, un buon polase dello spirito. Provaci, ti farà un grande bene. A me lo ha fatto. Giuseppe Bruno Ricordo di Mary Nicotra Fiorini una delle 21 madri costituenti Il 6 luglio ricorre il centenario della nascita di Mary Nicotra Fiorini, fervente cattolica catanese che ricoprì prestigiosi uffici pubblici, da visitatrice dell Opera Maternità ed Infanzia a infermiera volontaria insignita della medaglia d oro della Croce Rossa per l assistenza ai partigiani feriti, a deputata costituente (una delle 21 sorelle d Italia ), l unica donna eletta il 2 giugno 1946 per la Democrazia Cristiana della circoscrizione Sicilia orientale assieme ad Ottavia Penna Buscemi di Caltagirone, la sola donna eletta in tutta Italia per il partito dell <Uomo Qualunque>, da parlamentare della Camera dei Deputati per la prima legislatura ( ) a presidente diocesana e delegata nazionale di Azione Cattolica. Come deputata fece parte della commissione d inchiesta sulla miseria e di vigilanza sulle condizioni dei detenuti; s impegnò per la tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri e nel controllo della stampa per l infanzia e l adolescenza. Scrive Turi Nicolosi in <Uno splendido ventennio> che la vera forza della D. C. era data dalla struttura organizzativa dell AC con le sue articolazioni capillari nelle parrocchie e il suo disciplinato ordinamento gerarchico. Gli aderenti all AC avevano trasferito la propria attività di <apostolato> e di penetrazione sociale nell àmbito politico: lo consideravano infatti come la naturale continuazione del loro campo d azione sociale e religiosa in difesa degli stessi valori ideali. Entusiasmo, spirito di sacrificio e sottomissione incondizionata alle direttive superiori caratterizzavano il modo di essere e l azione di queste schiere di cattolici. Così, essi si trasformavano, con tessera o senza tessera, in democratici cristiani. Ricordiamo una casalinga, donna amabile e di grande apertura mentale, intelligente e colta, intraprendente e coraggiosa, coerente nel professare la fede cristiana ovunque, sui banchi parlamentari, nelle sedi dei partiti politici come segretaria provinciale della DC e vicedelegata nazionale del Movimento Femminile democristiano, presidente del Club Calcio Siracusa e dell Istituto Autonomo Case Popolari, collaboratrice della stampa cattolica. Poco prima di morire fu insignita, come madre costituente, dell onorificenza di cavaliere di Gran Croce dal presidente della Repubblica per le celebrazioni dei 60 anni dell Assemblea Costituente. L on. Fiorini, nata da un agiata famiglia imparentata con i Vigo e i Pennisi di Floristella, si sposò a 34 anni con il padovano Graziano Verzotto, già comandante di una brigata di partigiani cattolici nell Alto Padovano e futuro senatore, di 10 anni più giovane di lei. Ebbe il privilegio di rappresentare come donna eletta a suffragio universale i cattolici democratici alla Costituente. Per comprendere l eccezionalità dell evento, basti ricordare che le donne elette furono solo 21, circa il 3% dell Assemblea: 9 democristiane (fra cui Maria Jervolino de Unterrichter), 9 comuniste (tra cui Nilde Jotti), 2 socialiste (fra cui Lina Merlin), e una del partito dell Uomo Qualunque. Quando si ritirò dalla vita politica, si trasferì a Roma dove visse con grande intensità l appartenenza al Terz Ordine francescano, nella semplicità di vita e nell autenticità della testimonianza evangelica. Questo periodo della sua vita fu contrassegnato dall impegno profuso con ogni mezzo, sia spirituale che materiale, in favore delle vocazioni provenienti dal sud America; i suoi consigli, i suoi aiuti furono preziosi per molti seminaristi colombiani, peruviani, boliviani, ecc. che studiavano presso le università pontificie, dai quali era affettuosamente denominata <mama Mary> che non abbandonava i suoi ragazzi neanche dopo che, ordinati sacerdoti, essi ritornavano nei paesi di origine, ma continuava ad aiutarli in ogni modo, andandoli persino a trovare in terra di missione. Antonino Blandini

4 4 Prospettive - 14 luglio 2013 Ai Clubs Paternò Alto Simeto passaggio della Campana PRIMOPIANO Lunedì 1 luglio presso l Hotel Nettuno è avvenuto il passaggio della Campana, che ha coinvolto congiuntamente le tre componenti associative del Rotary, del Rotaract, e dell Inner Wheel dei Clubs Paternò Alto Simeto. La cerimonia, che costituisce l incipit del nuovo anno associativo, ha insediato il nuovo presidente del Rotary Club, Gaetano Paolì di Rasoli che subentra a Giuseppe Testaj, il presidente del Rotaract, Salvatore Lavenia che continua per il secondo anno il suo mandato presidenziale e la nuova presidente dell Inner Wheel, Agata Sambataro Santonocito che subentra a Margherita Lavenia Caruso. Diverse le autorità distrettuali intervenute, la Governatrice del Distretto 211 dell Inner Wheel, Paola Saraceno, la past Board Director Nuccia D Agata, l assistente del Governatore Gino Mughini, il past Governor Salvo Sarpietro. I tre presidenti uscenti hanno presentato le attività svolte durante un anno ricco di consensi e di esaltanti iniziative. In particolare l anno rotaractiano appena trascorso, è stato incentrato sull incremento dell effettivo, con l ingresso di ben dieci nuovi soci, caratterizzato da diverse attività di service in sinergia con il club padrino del Rotary e dell Inner Wheel, da un rinnovato impegno sul territorio, all insegna di un New Deal, per valorizzare la cultura, l arte, ed una attenzione alle problematiche ambientali, con attività svolte in collaborazione con altre Più cultura, Più ambiente, Più solidarietà realtà associative cittadine. Molte sono state le attività di service del Rotary con particolare attenzione ai programmi della Fondazione, per i quali sono stati organizzati un ballo estivo, un concerto di pianoforte, che ha visto esibirsi due giovani talenti, Salvo Lavenia e Francesco Di Stefano della scuola pianistica catanese della maestra Maria Pia Tricoli, ed un grande evento teatrale, organizzato nella sala dei grandi eventi a Le Ciminiere. Diverse le conferenze organizzate, anche in interclub, tutte finalizzate alla raccolta di fondi a scopo benefico, prima fra tutte il gran ballo estivo, una vibrante emozione di fine villeggiatura a Ragalna, la grande tombola cittadina, organizzata congiuntamente al Rotary, e al Rotaract per il Progetto Eugenio per aiutare 25 famiglie bisognose segnalate dalla Caritas cittadina. Un attenzione particolare ai bambini che vivono in situazioni difficili in un contesto quotidiano minimale, in una serata di Natale dal titolo Strappa un sorriso ad un bambino per donare la speranza del futuro : non solo doni e regali, ma soprattutto la gioia e l allegra spensieratezza, di una comunità educante. Uno speciale servizio è stato offerto dal gruppo teatrale dell Inner, che nel corso dell anno ha replicato, con notevole successo, ben quattro volte la commedia L Eredità dello zio Canonico per raccogliere fondi, a scopo benefico. Una rinnovata determinazione, sul solco della continuità, quella di Agata Sambataro Santonocito, neo Presidente dell Inner Wheel che ha tracciato le linee guida e programmatiche dell anno di presidenza incipiente, che si svilupperanno con il buon viatico dell amicizia. Le linee guida enunciate da Gaetano Paolì, nuovo presidente del Rotary Club Paternò-Alto Simeto, sono incentrate sull impegno e sulle attività nel territorio in collaborazione e sinergia con gli altri clubs, esplorando le diverse opportunità di service nella nostra realtà. Anita Rapisarda XVII Giornata del Siciliano nel Mondo La cultura siciliana nel mondo La sera di sabato 22 giugno, presso la sede catanese dell Associazione Sicilia Mondo, è stata celebrata la XVII Giornata del Siciliano nel mondo, in un clima di festa con i parlamentari siciliani eletti in 4 Circoscrizioni Estero accanto a quelli eletti nell Isola, per ricordare la promulgazione dello Statuto dell autonomia della Regione Siciliana, con ritardo rispetto alle celebrazioni delle Associazioni aderenti in tutto il mondo che l hanno solennizzata alla data storica del 15 maggio. Il tema di quest anno voluto dal fondatore e presidente avv. Domenico Azzia, è stato Promozione della cultura siciliana nel mondo come motore di movimentazione economica, culturale, turistica e delle tante iniziative, anche minori, che portano sempre un ritorno attraverso il coinvolgimento dei siciliani che vivono fuori, utilizzando la rete mondiale delle Associazioni storiche di emigrazione. Una proposta a costo zero. I 4 siciliani eccellenti residenti all estero, eletti al Parlamento italiano nelle circoscrizioni di 4 continenti ed intervenuti all incontro della Grande Sicilia sono stati Francesca La Marca, figlia di siciliani di Toronto, deputato per l America Settentrionale Centrale; Fabio Porta di Caltagirone, residente a S. Paolo del Brasile, deputato per l America del Sud; Mario Caruso di Militello V.C., residente a Phorzheim, deputato per l Europa; Francesco Giacobbe di Piedimonte Etneo, senatore per Africa, Asia, Oceania, Antartide. Sono, intervenuti il deputato nazionale Giovanni Burtone e i deputati regionali Marco Falcone e Nino D Asero, nonché Giuseppe Portogallo di Piazza Armerina, operatore economico residente in Cina, Antonio Giovenco, presidente del Coordinamento Associazioni Regionali Siciliane Emigrazione, Lillo Burgio, vice sindaco del comune di Naro, già emigrante in Germania, Joseph Mioli, nativo di S. Teresa Riva e già deputato al parlamento del Connecticut (USA). A conclusione dell incontro internazionale, la prof. Sarah Zappulla ha donato agli ospiti un volume su Pirandello mentre Azzia ha donato gli atti del convegno Conosciamoci sull integrazione delle etnie non comunitarie. Presenti in sala diversi uomini politici operatori sociali e della comunicazione, Sulle tracce di San Nicolò Politi In questo tempo di crisi, lontano dalla fede in generale e ancora di più dall idea di santità, è possibile educare alla vita bella del Vangelo? È possibile parlare di santità ed educare alla santità? Possiamo rispondere con le parole di Madre Teresa di Calcutta: I tempi difficili possono rivelarsi i tempi più evangelici. La santità è questione di fede e la crisi che stiamo vivendo sicuramente è positiva, può diventare un luogo teologico ad esempio per rivedere la nostra fede nella Provvidenza. La santità è fare della propria vita un dono gratuito; è un progetto di vita pensato e cercato; è la vita, la crescita nella grazia; è esperienza di unità. La figura di San Nicolò Politi risulta attuale per vari motivi nonostante siano trascorsi più di otto secoli dalla sua morte. Il Santo nacque ad Adrano nel 1117 tra cui l assessore comunale Rosario D Agata, il sen. Salvo Fleres, l ex assessore regionale Gaetano Spoto Puleo, l avv. Enzo Zappulla, l avv. Renato Sgroi Santagati, il prof. Dario Pettinato, l avv. Sebastiano Leonardi, l ex assessore comunale Marco Belluardo, Vittorio Anastasi, presidente Siracusani nel Mondo, Sebastiano D Angelo, direttore Ragusani nel Dalla fede alla santità Mondo, Rosalba Li Rosi, presidente Vizzinesi nel Mondo, i giornalisti Filippo Galatà e Annarita Fontana, ecc.. Registi della giornata il vicepresidente Paolo Russitto e il direttore Carmelo Sergi. A.B. dall illustre famiglia dei Politi e fu educato cristianamente. Poco sappiamo della sua prima infanzia e dell adolescenza: ancora in fasce rifiutava il latte il mercoledì, il venerdì e il sabato; da bambino fuggiva i peccati e aveva un grande amore per la purezza; fu affidato a buoni maestri e avviato allo studio delle lettere, alla scienza e alla conoscenza di Dio; egli, nel silenzio e nella preghiera, prese coscienza delle domande di senso che abitavano la sua interiorità e manifestò all età di diciassette anni un deciso atteggiamento di libertà scegliendo non di seguire il progetto di vita predisposto dai suoi genitori, cioè quello di sposarsi, ma quello che con chiarezza nasceva dentro di sè, cioè la santità. Lasciando gli affetti e gli agi, si ritirò da solo per tre anni in una grotta lavica, collocata presso l odierna contrada Aspicuddu, a circa nove chilometri da Adrano, fino a quando si fece pellegrino e si incamminò verso i monti Nebrodi per cercare una guida e un luogo dove poter realizzare il suo sogno: trovare la perfezione. Nicola si era reso conto che la strada prescelta poteva essere percorsa solo con l aiuto di altri, così se nell eremo del Calanna la solitudine dell eremita era piena della presenza di Dio, nel monastero di Santa Maria del Rogato Nicola era accolto per la Celebrazione Eucaristica e la Confessione e così, sotto la guida di Don Cusmano e con il sostegno della comunità basiliana, egli giunse alla meta della santità. Pur vivendo per trent anni nei pressi di Alcara, passò inosservato i suoi giorni, conosciuto solo dai monaci, fino a quando il 17 agosto del 1167 Nicola spirò serenamente in ginocchio, in preghiera e penitenza, accogliendo la volontà di Dio, con la croce tra le braccia, il libro delle orazioni aperto sulle mani e lo sguardo levato al cielo in estasi. Non mi dilungo a raccontare ciò che avvenne dopo perché tutto ciò che è stato già detto basta ad introdurci al cammino che porta alla santità prendendo Nicola come modello di vita in quanto egli ha vissuto la fede come abbandono e fiducia e per tutta la sua vita non ha fatto altro che scoprire l amore di Dio e lo ha ricambiato donando con generosità la sua esistenza, restando unito a Cristo nella Parola, nei Sacramenti, nella Chiesa, mostrandoci che anche il deserto può rifiorire, che è bello essere cristiani e che la santità parte dalla ricerca della volontà di Dio su ciascuno e si attua comunicando a tutti, nei diversi ambiti di vita, la bellezza dell incontro con Dio, diventando persone veramente umane. In quest anno, anno della fede, gli insegnanti di religione di Adrano, coadiuvati dai colleghi, dalla maestra in pensione Barbara Leanza, dall artista Vincenzo Valastro, da Padre Alfio Conti e con l appoggio dei Dirigenti Scolastici e dell Amministrazione Comunale, hanno pensato di parlare della fede proponendo agli alunni di alcune classi un progetto dedicato a San Nicolò, giglio del Calanna, fiore di Adernò, perla di Alcara, per farne conoscere la vita e scoprirne il percorso verso la santità. Man mano che il progetto è stato portato avanti, gli alunni hanno appreso il valore della preghiera nel silenzio, la carità come dono di sè, l ascolto umile della Parola, l incontro con Cristo nei Sacramenti e nella Chiesa, la santità come progetto di vita pensato e cercato. Il progetto si è concluso con una mostra dei lavori realizzati dagli alunni allestita a Palazzo San Domenico e inaugurata martedì 28 maggio e con una Santa Messa celebrata da don Pietro Longo in Chiesa Madre giovedì 6 giugno alle ore Inoltre la mostra verrà riproposta, a cura di V. Valastro, a Palazzo Bianchi in occasione delle feste d agosto di Adrano dall uno al cinque di agosto, con la speranza che la vita di Nicolò Politi tutta protesa verso la santità sia di esempio in particolare per tutti coloro che a vario titolo e in vari modi hanno collaborato per la buona riuscita del progetto. Agatina Licari

5 Prospettive - 14 luglio PRIMOPIANO 5 Nel Santuario SS. Annunziata al Carmine Messa per la remissione dei peccati Missionarietà anziché devozionismo La sera di martedì 2 luglio, memoria liturgica votiva della Madonna delle Grazie a Catania, per il 25 anniversario di ordinazione sacerdotale di fra Giovanni Calcara dell Ordine dei Frati Predicatori del convento San Domenico di Catania una gran folla di parenti, amici estimatori e fedeli ha gremito la chiesa conventuale San Domenico per partecipare alla solenne concelebrazione dell Eucaristìa di ringraziamento al Signore presieduta dal giubilato, commosso e grato, con 14 confratelli nel sacerdozio, religiosi e secolari. La sera di lunedì 8 luglio, nella basilica-santuario SS. Annunziata al Carmine e nel contesto della pia pratica devozionale e popolare della quindicina di ossequi in onore della Madonna del Monte Carmelo, padre Giovanni Calcara O.P. ha presieduto la s. Messa per la remissione dei peccati con il vicario foraneo padre Francesco Collodoro O.C. e i sacerdoti del VI vicariato (i gesuiti padri Gianni Notari e Alessandro Piazzesi, il vincenziano padre Giovanni Cosentino, il carmelitano padre Carmelo Scellato, don Giuseppe Bellia), in sintonia spirituale con la celebrazione eucaristica presieduta la mattina da Papa Francesco a Lampedusa dove, nel contesto dell emergenza-migranti nordafricani, ha incontrato gli immigrati e ha confermato la comunità cristiana anche dell isola di Linosa nell esercizio della carità evangelica e dell accoglienza, in segno di fraterna attenzione verso gli ultimi, i profughi, i superstiti delle tragiche traversate e in suffragio delle più di 18mila vittime dei naufragi nel Canale di Sicilia. All omelia della celebrazione, caratterizzata da un clima penitenziale, XXV di ordinazione sacerdotale di fra Giovanni Calcara Sono intervenute folte delegazioni degli istituti delle suore domenicane delle congregazioni e dei sodalizi laicali domenicani operanti anche fuori diocesi e dei concittadini provenienti da Caccamo, la cittadina natale nella cui chiesa matrice 25 anni orsono padre Calcara è stato ordinato presbitero per l imposizione delle mani del cardinale catanese Salvatore Pappalardo, allora Arcivescovo di Palermo e Presidente della Conferenza Episcopale siciliana. Fra Giovanni, al secolo Giuseppe, ha rinnovato in Cristo Signore l offerta della sua vita al Padre datore di ogni bene, sull esempio della Beata mirante alla conversione personale e comunitaria del cuore, per l uso del colore liturgico viola e per l estrema sobrietà del rito, padre Calcara nell illustrare i testi della liturgia della Parola la vicenda di Caino e Abele, la strage degli innocenti, il salmo Maria Vergine Regina del Santo Rosario, del Patriarca San Domenico e del beato Giovanni Liccio, suo venerato confratello concittadino e patrono, sottolineando in nome della carità e della giustizia, capisaldi della predicazione evangelica di Gesù Cristo fatti propri da Papa Francesco, l amore preferenziale verso i poveri, i bisognosi anche con l attenzione verso le miserere- si è rifatto al pensiero espresso dal Pontefice e si è riferito anche ai fratelli invisibili di Catania, dove permangono delle strutture di peccato (il colpevole mancato raggiungimento del bene comune, lo sciupio delle risorse, ecc.) che provocano la coscienza di tutti e nei confronti delle quali nessuno s indigna e protesta. Fra Giovanni ha esortato la comunità cristiana ad interessarsi dei problemi reali, non d immagine, della nostra città, con il cambiare radicalmente il modo di rapportarsi verso i deboli, gli ultimi, gli esclusi: Non possiamo continuare con l assistenza che poi diventa politica, clientilismo. Non è questa la promozione umana! L autorità deve promuovere la dignità dell uomo. La gente chiede lavoro, non assistenza! Non possiamo dare in elemosina quanto invece spetta per giustizia Il sangue innocente delle vittime dei naufragi (del missioni domenicane in Guatemala e in Brasile. bisogno e della miseria) grida vendetta!. Dice il Vangelo: Quello che avete fatto ai più piccoli dei miei fratelli l avete fatto a me. Il Vangelo tout court è questo! Il primo prossimo è Dio. Ciò che non avete fatto a costoro non l avete fatto a me. Andate nel fuoco eterno perché avevo fame, ero straniero, ero ammalato, ero in carcere e non mi avete aiutato. Viviamo questa dimensione rivoluzionaria del Vangelo altrimenti delle devozioni e del pietismo non sappiamo che cosa farcene. Allora fratelli affidiamoci alla Vergine Maria, Lei che è la discepola della Parola, Lei che intercede con i discepoli perché questa Pentecoste trasformi questa Chiesa da devozionistica e devozionale a Chiesa missionaria che annuncia e porge la credibilità di un Vangelo che libera, che dà dignità per dare la lode a Dio Padre Figlio e Spirito Santo. La liturgia penitenziale è avvenuta in coincidenza con il 70 anniversario del tragico e terrificante bombardamento dell 8 luglio 1943 su Catania, che provocò 158 morti e 318 feriti e la distruzione di centinaia di edifici, tra cui anche la chiesa Sant Euplio nell omonima via, e il grave danneggiamento di numerosissimi immobili tra cui decine di chiese come il Carmine, S. Domenico, S. Gaetano alla Grotta, S. Placido, ecc.. Un mese prima i bombardamenti avevano martellato anche le isole Palagie, inclusa Lampedusa. A conclusione della celebrazione nel salone parrocchiale, sotto la presidenza di padre Franco che è stato confermato nel suo mandato, si è tenuta l ultima riunione dell anno pastorale del consiglio vicariale per preparare le linee programmatiche del prossimo anno. Blanc Rotary club Randazzo Valle dell Alcantara inaugura mostra fotografica SPAC nel chiostro del Palazzo di Città Promosso dal Rotary Club Randazzo Valle dell Alcantara nella città di Randazzo, il secondo evento città laboratorio inaugurato dal Sindaco Prof. Michele Mangione con la partecipazione dell Assistente del Governatore Distrettuale Prof. Francesco Milazzo e il presidente arch. Concetta Lazzaro, che ha voluto chiudere con questo percorso l anno rotariano dedicato ai giovani. L evento si è articolato contemporaneamente in due momenti espositivi: la mostra dall arte alla realtà che ha avuto come protagonisti i ragazzi dell AIAS, allestita nella Chiesetta di Santa Maria della Volta, con la produzione di 40 elaborati, utilizzando tecniche di libera espressione e avvalendosi di colori acrilici su tele e carta; l altro si è svolto nel chiostro del Palazzo di Città, nella mostra fotografica SPAC (spazi pubblici attivatori di cittadinanza), interpreti principali i giovani fotoamatori Elia Priolo, Gianluca Franco, Carmelo Bagiante, Michelangelo Caruso, con la partecipazione dei Maestri Enzo Indaco, direttore dell Accademia BB.AA. di Catania, e Rosalba Leonardi pittrice. Il maestro ha osservato: è stato fatto un lavoro straordinario dai ragazzi dell AIAS. La pittura, che è arte visiva, è l unico strumento che assicura ottimi Dall arte alla realtà risultati per incentivare la libera espressione e la creatività in questo settore. L arteterapia è nei piani di studio della nostra Accademia, i ragazzi si esprimono attraverso creatività e rispetto alla precedente mostra sono più precisi nei contenuti, ragazzi con problemi che diventano sempre più bravi perché si riesce a stimolare l arte innata, non avendo freni inibitori e c è piena libertà e sarebbe opportuno fare una pubblicazione scientificoartistica. La teoria dell Arte Terapia ha le sue radici nell arte e negli studi sulla creatività, ma anche in quelli psicodinamici: i lavori artistici costituiscono un mezzo per l espressione e la comunicazione del mondo interno, attraverso immagini, pensieri, emozioni e fantasie e prevedono un luogo dove dare una forma visibile e condivisibile della propria realtà. L uso dei materiali artistici, quale linguaggio specifico dell Arte Terapia, è di primaria importanza per promuovere e veicolare l espressione e la comunicazione: il linguaggio dell opera costituisce l elemento fondamentale del dialogo verbale e non verbale. Ogni oggetto artistico creato influisce su chi l ha prodotto e su chi ne fruisce: paziente e terapeuta condividono una potenziale esperienza estetica, non riducibile a parole, né al suo significato, il cui fine è di ampliare la propria esperienza, la conoscenza di sé e del mondo che ci circonda. Rosalba Leonardi ha precisato: un iniziativa che punta sulle risorse umane del territorio, coinvolge i giovani e l arte-terapia amplifica le loro potenzialità, il fulcro è legare gestualità, espressività, immaginazione, emozione, attraverso esperienze di foto e pittura nella forma della produzione, ma comporta anche il rischio di mettere in gioco il proprio equilibrio; la tela bianca, lo spazio vuoto, l obiettivo, creano ansia e timore, ma sono anche culla della creatività. Obiettivo dell iniziativa è stato quello di lavorare sulle risorse del territorio della città di Randazzo riuscendo a catturare alcuni luoghi che sono, momentaneamente o in modo continuativo, usati dai cittadini e che attraverso questo uso attivano nel corpo sociale pratiche di scoperta, riappropriazione e riuso, abilitando usi multipli e possibilità trasformative dello spazio. Tali luoghi sono sia spazi pubblici riconosciuti che spazi pubblici potenziali, luoghi che raccontano la storia della città,luoghi abbandonati o dismessi dall esperienza quotidiana della città, che nei modi d uso si presentano comunque attivatori di cittadinanza. La manifestazione si è conclusa con la cerimonia augurale dedicata ai giovani nel corso della quale, il Presidente del Rotary arch. Concetta Lazzaro ha sottolineato: questo evento, organizzato sui principi rotariani dell azione sul territorio, ha voluto promuovere il senso di appartenenza ai luoghi attraverso la fruibilità degli stessi, pensando che il mondo è di tutti e pertanto bisogna organizzare le condizioni ambientali dove il corpo e la mente possono riappropriarsi del bello. Pensando alla città laboratorio, il Presidente continua: questo momento ha confermato il programma del Rotary nel promuovere le opportunità di integrazione tra i giovani, il tessuto sociale e l ambiente, per sradicare il disagio costruito dalle barriere visibili e invisibili. Prossimamente, le opere prodotte dai giovani dell AIAS troveranno nuovi spazi espositivi per essere divulgati. Lella Batiato

6 6 Prospettive - 14 luglio 2013

7 Prospettive - 14 luglio Verso Rio per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù Andare incontro ALLA SPERANZA Attesa e speranza. Questi i sentimenti che prevalgono nel cuore dei giovani che voleranno a Rio de Janeiro per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù in programma dal 23 al 28 luglio. Ognuno di loro porterà nel cuore un desiderio, un progetto di vita, una promessa di vocazione da mettere ai piedi della grande croce che sarà issata a Copacabana il 25 luglio, giorno dell accoglienza a Papa Francesco e in occasione della Via Crucis che si svolgerà nell omonima spiaggia la sera del 26. E non solo. A pochi giorni dalla partenza per il Brasile abbiamo intervistato alcuni protagonisti che rappresenteranno la diocesi di Catania in terra carioca. Un modo semplice e diretto per testimoniare come il messaggio scelto dall allora Papa Benedetto XVI, Andate e fate discepoli tutti i popoli! (cfr Mt 28,19), si sia concretizzato. Storie di fede e di coraggio che vivono l essere cristiani come una missione e come nuovo strumento di evangelizzazione. Valeria Rizzo, 28 anni e Pietro Arena, 31 anni, sono sposati da più di un anno e non vedono l ora di mettere da parte problemi e routine legati alla vita matrimoniale per incontrarsi soprattutto con Cristo: Per noi partecipare alla Gmg è l ennesimo dono di Dio alle nostre vite, e visto quello che abbiamo vissuto in inverno si tratta di un altro miracolo che si è compiuto. Valeria si lascia andare e con un pizzico di commozione racconta: Mesi fa ho subito un aborto spontaneo, per me come donna, ma anche per Pietro, è stata davvero una grande prova, grazie alla Chiesa, all appoggio della parrocchia, dei fratelli, abbiamo dato un significato profondo a quello che è accaduto e compreso come non siamo padroni della vita e della morte perché tutto dipende dalla volontà di Dio. E parlarne adesso con una ritrovata pace non mi sembra vero. Valeria e Pietro "A Rio con il pancione, un modo per testimoniare l'amore che Dio ha per noi" Poi continua Valeria: Dio in questi mesi ci è stato sempre vicino, lui è sempre fedele, anzi siamo stati noi che stavamo per allontanarci e adesso che sono al quarto mese di gravidanza posso dire come c è stato un disegno preciso e perfetto. È stato difficile confermare la partenza per Rio?: Questa scelta non è stata facile, anzi. Abbiamo avuto tutti contro perché è impensabile che con una gravidanza in corso e dopo quello che ci era accaduto potessimo partire per un paese lontano con tutti i problemi del caso che possono sopraggiungere. Per molti siamo degli incoscienti. Alla fine ha prevalso la fede sulla paura di perdere nuovamente il bambino?: Il nostro si è stato essenzialmente un si di ringraziamento a Dio, oltre le paure, i dubbi legati alla gestazione della gravidanza, cosi abbiamo confermato la nostra presenza come ulteriore testimonianza di fede. Il vostro sarà dunque un pellegrinaggio di testimonianza?: Sentiamo come Dio ci sta chiamando all evangelizzazione, Lui ha permesso che andassimo in Brasile nonostante le numerose difficoltà, e adesso affronteremo il tutto in serenità, soprattutto sarà per noi un momento di comunione di coppia e di riposo in Cristo. Infine conclude Pietro: Siamo felici e consapevoli della nostra scelta perché abbiamo la certezza che Dio vuole solo il bene da noi, per questo non ci siamo tirati indietro e abbiamo confermato con forza il nostro amen. Tra i giovani che voleranno in Brasile c è anche Gabriele Marletta, 33 anni, che per sua stessa ammissione si Gabriele "La Gmg non è una vacanza ma uno strumento per comunicare con Dio" Martina "Basta uno zaino sulle spalle e una tenda per sentirsi in comunione con Dio" definisce un veterano : Per puro caso ho partecipato alla Gmg del 1997 che si teneva a Parigi, avevo compiuto 18 anni, con i soldi che mi regalarono i parenti volevo fare un viaggio e partii solo nell interesse di stare con gli amici. Non sapevo, però, che quella sarebbe stata la prima di tantissime esperienze che hanno condizionato la mia vita. E poi cosa è successo?: Ho capito che non potevo più fare a meno di quest appuntamento prezioso con il Signore. La Gmg non è una vacanza, come purtroppo in molti pensano, ma un modo per ricevere una parola che fortifichi lo spirito e che come una luce ti guida nel combattimento quotidiano. Quali rinunce hai fatto in questi mesi?: Ho dovuto fare molte rinunce economiche, ho risparmiato su tutto quello che poteva essere superfluo. Alla fine sono riuscito a racimolare la somma necessaria, il denaro non è l unica cosa cui si rinuncia scegliendo di fare una Gmg. Che significa essere giovani cristiani oggi?: Se un ragazzo decide di partire per le proprie ferie, oggi preferisce passare le vacanze in posti dove il divertimento è caratterizzato dall alcol, dalle serate in discoteca ecc..mentre la scelta di riposare nel Signore può essere un esempio concreto per molti giovani disorientati. Cosa ti aspetti da questo pellegrinaggio?: Spero di ricevere una parola di gioia che mi possa aiutare ad affrontare la vita quotidiana, com è stato in passato, sono sicuro e fiducioso sul fatto che questo avverrà come un dono di Dio. Poi continua ancora: Tutte le Gmg mi hanno dato qualcosa di diverso: una risposta che si cerca, una persona che ti rimane nel cuore, un desiderio per cui pregare, un amico fidato ecc. Si prega e ci si diverte in maniera sana, chi pensa che sia una gita con la chiesa, monotona e senza divertimento, si sbaglia!. Se per Gabriele la Gmg è un appuntamento di vita da cui non si può prescindere, per Martina Incatasciato, 18 anni, l occasione di incontrare Papa Francesco è quasi una novità: Sono stata alla scorsa Gmg a Madrid ed è stata una delle esperienze più belle della mia vita, per me è stato un memoriale molto forte, soprattutto perché ho visto molti ragazzi che con la loro testimonianza hanno dato un esempio concreto di fede. Ringrazio i miei genitori che mi hanno dato questa possibilità e anche in questo ho visto come Dio ha provveduto in tutto. Perché un giovane della tua età dovrebbe parteciparvi?: Secondo me per allontanarsi dal superfluo della vita quotidiana, lontano da tante cose inutili che fanno confusione e creano solo disturbo. Soprattutto per riscoprire l essenzialità, perché basta uno zaino sulle spalle e una tenda per sentirsi in comunione con Dio. Cosa speri che il Signore possa riservarti?: Spero che Dio parli fortemente alla mia vita, sono in una fase di dubbi e incertezze, specie per il futuro, su quale strada scegliere dopo la scuola e per mille altri interrogativi personali. Guido Sono certa che Dio saprà darmi le risposte che cerco, sono in attesa. Guido Ardito, 39 anni, invece rappresenterà l ufficio pastorale giovanile: Lavoro da diversi anni con l UPG di Catania, e ho avuto l occasione di entrare a contatto con molti giovani, e di capire quanto hanno bisogno di una guida. Come tanti altri giovani che parteciperanno, io ho scelto Gesù come guida. Neppure il prezzo del biglietto è stato un problema?: Diciamo che il costo del biglietto è stato notevole, ma delle piccole e grandi rinunce mi hanno permesso di realizzare un sogno che coltivavo da anni, e che per impegni di lavoro non avevo mai potuto realizzare. Ma ciò che sembra mettere al primo posto Guido è la testimonianza dell essere cristiani: Essere luce, oggi, significa non farsi abbindolare dai falsi valori che ci circondano e dare il nostro piccolo contributo d amore alle persone che incontriamo, testimoniando con energia giovanile la gioia interiore che deriva dall affidarsi a Gesù. E come ogni pellegrinaggio che si rispetti c è sempre un intenzione da portare nel cuore: La mia è quella d incontrare tanti giovani con lingua, cultura, modi di vivere molto differenti, e arricchirmi della diversità, consapevole che ci unisce il desiderio di crescere insieme nella fede e di incontrare questo meraviglioso Papa. L ultima testimonianza è quella di Gabriella Pulvirenti, 31 anni. Si definisce uno spirito libero ma con un forte bisogno di Dio: Il mio rapporto con la fede è altalenante, lo confesso, ma quando c è in vista una Gmg sento come un sussulto cui non posso rinunciare; le mie radici mi chiamano e ogni volta mi spingono a partire. E dalle sue parole si evince com è lo Spirito che chiama ad alzarsi e mettersi sempre in discussione: Sento che ho bisogno di nutrirmi di una Parola che mi serva per i mesi futuri, di questo sono consapevole, ogni volta è come attingere ad una fonte che sazia per poi tornare a casa con tanta pace interiore. L aspetto più bello, però, è quello di sentirsi parte di una grande famiglia che abbraccia tutti indistintamente: La comunione che si crea tra i vari partecipanti alle Gmg può essere solo frutto dell azione dello Spirito, perché d improvviso si "Ho scelto Gesù come guida" Gabriella Le mie radici mi chiamano e ogni volta mi spingono a partire un unica che è la Chiesa. abbattono tutte le barriere linguistiche e culturali. Infine Gabriella racconta quando comincia davvero il pellegrinaggio e finisce l attesa: Quando metti tutto dentro la valigia, allora è il momento in cui comincia il viaggio, è non un semplice viaggio, ma un viaggio personale e unico con Dio che si manifesta nell abbraccio di migliaia di pellegrini che si sentono parte di famiglia Filippo Cannizzo

8 8 DIOCESI Prospettive - 14 luglio 2013 La Madonna Pellegrina del Santuario di Fatima sosterà ad Adrano Una cittadina per tradizione legata a Maria In occasione dell Anno della Fede il parroco di S. Agostino in Adrano, P. Salvatore Abate, ha chiesto e ottenuto la Madonna Pellegrina del Santuario di Fatima. Il venerato simulacro sosterà dall otto al quattordici luglio c. a. nella Parrocchia S. Agostino e poi si sposterà dal quattordici al venti luglio nella parrocchia di S. Pietro in Adrano, XVI Vicariato. Lunedì otto luglio, per motivi metereologici, l accoglienza del venerato simulacro e la S. Messa all aperto presso il 3 Circolo Didattico, sono state celebrate direttamente in parrocchia S. Agostino. La Madonna faceva il suo ingresso solenne dentro l unica navata gremita di fedeli. Assieme ai sacerdoti c erano le autorità civili col signor Sindaco, le forze dell ordine, della finanza ed altri ancora. Alle ore inizia la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vicario Episcopale per la Pastorale, don Pietro Longo, di cui si riporta l omelia. Eccellentissima Sovrana, Regina del Paradiso, segno di sicura salvezza, arcobaleno di pace e ponte della nostra unione tra te e il tuo Figlio Gesù benvenuta in Adrano. Adrano che ti onora e ti venera con tanti titoli di chiese a te consacrate e questo per dimostrarti i forti e imperituri legami. Titoli e memorie antiche e recenti; scomparsi e presenti per testimoniarti l affetto sincero di figli che in te hanno sempre visto la loro dolcissima madre. Come non ricordare nell esteso territorio della contea di Adrano luoghi a te consacrati come S. Maria di Rubalo Grasso, di Badolati, S. Maria della Scala, S. Maria della Lavinia, S. Maria dello Spasimo, S. Maria della Consolazione, S. Maria delle Grazie, S. Maria degli Agonizzanti, luoghi quasi tutti scomparsi eccetto l oratorio di Badolati. Come non ricordare accanto alla torre normanna la matrice S. Maria Assunta, S. Maria di Gesù addossata accanto alle mura ciclopiche, oggi S. Francesco all Immacolata,. S. Maria oltre il Simeto, S. Maria della Provvidenza, S. Maria della Salute alla Pomice, S. Maria di tutte le Grazie, S. Maria degli Angeli, S. Maria dell Udienza, oggi S. Paolo in S. Maria dell Udienza, S. Maria dell Annunciazione oggi S. Agostino, dove si venera S. Maria della Cintola e S. Maria del Buon Consiglio. Anche il venerabile sac. Pietro Francesco Musco nella sua casa costruì la chiesa chiamandola Gesù Maria nel cui interno si venera S. Maria del Carmelo. Come non ricordare il ricostruito tempio e Santuario di Maria Ausiliatrice col suo impareggiabile simulacro benedetto dal primo successore di S. Giovanni Bosco il Beato don Rua? Non possiamo dimenticare un altro luogo di meta di tanti pellegrinaggi dei fedeli che ogni anno vengono dall entroterra ennese e dai paesi del catanese: S. Maria della Catena, vero santuario di preghiera, vero luogo di Grazie, testimoniate dagli innumerevoli ex voto. Come se non bastasse non c è chiesa in Adrano dove non si venera la tua immagine sotto un titolo particolare che a volte coincide con la stessa chiesa e a volte no, come S. Maria degli Ortolani, S. Maria della Salette, S. Maria Consolata, l Addolorata, S. Maria di Al Carmine le reliquie del taumaturgo carmelitano beato LUIGI RABATÀ La sera di sabato 6 luglio i fedeli carmelitani catanesi hanno vissuto con gioia un evento eccezionale e tanto atteso nel santuario diocesano Maria Santissima Annunziata al Carmine di piazza Carlo Alberto: solo per poche ore sono state esposte alla venerazione dei terziari e dei devoti della Madonna del Monte Carmelo le reliquie del beato sacerdote e frate carmelitano dell Antica Osservanza Luigi Rabatà, portate solennemente per la prima volta a Catania dai confratelli e dalle consorelle del Terz Ordine carmelitano di Randazzo, nella cui basilicamatrice Santa Maria Assunta si custodiscono, con l arciprete padre Enzo Calà, terziario carmelitano, e il seminarista don Roberto Maio. Ad accogliere il busto reliquiario, di ottima fattura lignea moderna, e una reliquia su apposita custodia del grande e celebre taumaturgo siciliano erano il priore dell imperiale convento della SS. Annunziata, fra Carmelo Scellato, i terziari carmelitani, uomini e donne, i volontari dell Associazione Domus Carmelitana e tanti fedeli che gremivano la storica basilica della Fiera adornata a festa anche in coincidenza con la tradizionale pia pratica devozionale della Quindicina di ossequi. La comunità ecclesiale di Randazzo è stata felice di compiere la peregrinatio delle reliquie del beato Luigi anche nel santuario carmelitano catanese per evidenziare gli innumerevoli benefici spirituali scaturiti dal giubileo concesso dalla Sede Apostolica tramite il vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti, nel lieto e grato ricordo del centenario della fine dell epidemia di colera, grazie alla celeste intercessione del beato Rabatà, nato ad Erice nel 1443 e morto a Randazzo nel Memorex Monserrato, Nostra Signora di Lourdes, l Annunciata della Pasqua, del Riparo. A Fatima ti sei rivelata col titolo di Nostra Signora del Rosario. Ai fanciulli hai chiesto preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori giacché molti vanno all inferno perché non c è nessuno che prega e si sacrifica per loro. Un figlio di questa terra p. La Mela primo parroco a S. Agostino assieme a tanti altri sacerdoti non sono rimasti sordi al tuo invito materno, chi con la buona stampa, chi con la predicazione, chi col coinvolgimento dei fedeli, chi con diverse peregrinatio Mariae, chi col progettare la tua visita in questa città, tutti i tuoi figli hanno contribuito per accettare il tuo messaggio accorato. Tu sei presente con i titoli del tuo operare come regina delle vittorie o Madonna del Rosario ricordando Lepanto; sei presente con la prima pittura che ti ritrae mentre appari ai pastorelli di Fatima per opera del cappuccino p. Dionigi e poi sostituito con il bel gruppo statuario grazie alla munificenza della tanto devota Famiglia Lazzaro. Adrano vanta ancora una grande parrocchia che porta il titolo tanto amato da Te e rivelato ai veggenti: Cuore Immacolato di Maria. S. Nicolò Politi nostro concittadino e patrono, nostra gloria e nostro vanto, ti ha inneggiato e venerato grandemente, le sue pergamene portano scritto il titolo più bello che adorna la tua persona come un diadema prezioso, il titolo di Immacolatissima prima ancora delle discussioni teologiche tra Domenicani e Francescani, prima ancora del dogma, Adrano attraverso il giovinetto angelico nella mente e nel corpo S. Nicolò Politi, con la sua candida preghiera ti pregava Immacolata Immacolatissima! Per tutto questo possiamo oggi affermare che Adrano nel passato e nel presente è una città mariana! I nostri padri ti hanno amata e venerata e noi abbiamo ereditato e conservato questo amore e questa predilezione; la nostra storia si fonde con la tua e ne diventa garanzia di salvezza. Non a caso i nostri padri ti hanno invocata anche col titolo di S. Maria di Porto Salvo. Tu sei il porto sicuro di nostra salvezza, onnipotente per grazia, preservata da ogni macchia di peccato, diventi l augurio di salvezza per tutti noi peccatori, grazie alla tua intercessione, alla quale Dio non rifiuta nulla di quanto tu chiedi per i tuoi figli. Ora, o Madre, ti vogliamo pregare per la nostra diocesi, per il Vescovo e la Visita pastorale in corso affinché possiamo essere pienamente disponibili e docili all azione dello Spirito Santo, che ci spinge a più grande comunione, a più fervida testimonianza evangelica, a continuo impegno per rendere sempre più missionario il volto della nostra chiesa diocesana. Aiutaci ad attuare le indicazioni pastorali del nostro Vescovo: perché non si può dare per scontato che tra noi e attorno a noi, in un crescente pluralismo culturale e religioso, sia conosciuto il Vangelo di gesù; Capita ormai che i cristiani pensano alla fede come ovvio presupposto che invece non è più tale, anzi, a motivo della profonda crisi spirituale, che ha toccato molte persone, la fede non è più tale e spesso viene anche negata. Vogliamo passare Dall anno della Fede alla educazione permanente alla Fede. Aiutaci a vivere anche l altra indicazione pastorale: il 2 obiettivo circa la nuova Iniziazione Cristiana con itinerari di fede diversificati in chiave catecumenale coinvolge famiglie, ragazzi, giovani in una ripresa della vita cristiana a tutti i livelli; aiutaci a trasformare i corsi in percorsi di vita cristiana, valorizzando il nuovo e riveduto Direttorio Liturgico; attenzionando la Pietà popolare col purificarla per legarla alla Liturgia della chiesa. Rientrano ancora tra le indicazioni pastorali del nostro Arcivescovo Salvatore, l operosa carità perché la fede non sia morta e l attenzione al Sociale e al Politico per un servizio di alta carità. Come pure la pastorale degli ammalati. Santissima Madre che ti presenti quale pellegrina di amore, Tu Colomba che esci dall arca per recare a tutti il ramoscello dell ulivo segno di pace e di prosperità, accogli i voti, le preghiere e le ansie dei tuoi figli; Ti raccomandiamo i fanciulli perché conservino l innocenza; Ti raccomandiamo i malati e gli anziani perché tu sia presente col tuo sorriso di Paradiso; Ti raccomandiamo i giovani con la loro prossima giornata mondiale della gioventù col S. Padre Francesco a Rio de Janeiro, perché con Te Stella della Nuova evangelizzazione, possano essere gli evangelizzatori dei loro coetanei. Ti preghiamo di benedire il nostro presbiterio, i 15 Vicariati, gli operatori pastorali e tutte le realtà ecclesiali presenti nella nostra arcidiocesi catanese. Possa trionfare il tuo Cuore Immacolato e tu prega per noi peccatori adesso e nell ora della nostra morte. Amen. Don Pietro Longo Vicario Episcopale

9 Prospettive - 14 luglio DIOCESI 9 Alla Sacra Famiglia ricordato il 70 di sacerdozio di mons. Francesco Guarrera Partecipata, nella Basilica S.Caterina di Pedara, Concelebrazione Eucaristica presieduta dall Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina in memoria della Serva di Dio, Giuseppina Faro, la pia giovinetta di Pedara morta in odore di santità nel 1871 a 24 anni e di cui è in corso il processo di beatificazione. Presenti i sacerdoti del clero locale e il postulatore della causa padre Francesco Maria Ricci, venuto appositamente da Roma. Ha animato la liturgia la corale polifonica Giuseppe Recupero della basilica, diretta da Antonio Pappalardo e organista Stefano Messina. A conclusione della liturgia si è svolta la processione al santuario dell Annunziata, con l offerta floreale sulla tomba di Giuseppina Faro. Nel corso della cerimonia liturgica in basilica, con la presenza anche delle autorità civili e militari della cittadina, è stata effettuata la premiazione del concorso La sera della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, nella chiesa Sacra Famiglia, la comunità parrocchiale di Nesima Inferiore ha partecipato alla festa dei 70 anni di sacerdozio del parroco emerito mons. Francesco Guarrera. L Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina ha presieduto nella chiesa di viale M. Rapisardi 440 la solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento con il vicario episcopale per la cultura mons. Gaetano Zito, il parroco can. Antonino Gentile, il viceparroco sac. Giuseppe Guliti, con l assistenza liturgica del diacono permanente don Piero Frasca Spada e il diacono transeunte don Santo Conti di Noto. Mons. Guarrera, prelato d onore di Sua Santità e consigliere ecclesiastico regionale emerito della Coldiretti, è nato a Catania il 6 gennaio 1919, è stato Imago et gloria Dei est, indetto dal Comitato Pro Serva di Dio Giuseppina Faro, presieduto dalla prof.ssa Maria Rapisarda cui hanno partecipato gli alunni dell istituto comprensivo di Pedara, Nicolosi, Trcastagni, Massa Annunziata e dell I.I.S.S. Capizzi di Bronte. In particolare, gli alunni del liceo artistico audiovisivo multimediale di Bronte hanno realizzato, con la collaborazione della Prof.ssa Agata Reitano Barbagallo, ordinato presbitero nel seminario estivo di S. Giovanni la Punta dall arcivescovo mons. Carmelo Patanè, in piena guerra, il e nominato primo parroco l A.B. A Pedara l Arcivescovo ricorda la Serva di Dio Giuseppina Faro Baciata dalla grazia della santità un libretto dal titolo Come si fa ad essere buoni che in maniera divertente invita bambini ed adulti a conoscere la storia di G. Faro. L Arcivescovo di Catania Mons. Gristina si è compiaciuto per le tante e belle iniziative che, durante l anno, mettono in risalto la figura di Giuseppina Faro, il cui ricordo è tanto amato dai pedaresi ed anche da tanti fedeli della provincia etnea ed anche da gruppi di devoti sparsi in diverse regioni dell Europa. È toccato, quindi, al postulatore della causa di beatificazione, padre Francesco Maria Ricci, tracciare un profilo sulla vita della Serva di Dio Giuseppina Faro, proiettata, nel suo breve cammino terreno, verso il raggiungimento di sempre più elevate vette di evangelica perfezione. Padre Ricci ha ricordato che Giuseppina Faro: Cresciuta in una famiglia religiosa e piuttosto agiata mostrò subito di non tenere in alcuna considerazione lussi ed onori terreni, manifestando già dalla prima adolescenza l aspirazione a consacrarsi interamente al Signore. Il postulatore padre Francesco Maria Ricci ha concluso la sua dotta esposizione sulla vita e il percorso spirituale della Serva di Dio Giuseppina Faro con una annotazione significativa sul fascino di santità che la pia e umile giovinetta di Pedara emana da sempre. Per quanto ci è a conoscenza - ha detto padre Ricci non ci sono casi simili in cui il pensiero e l affetto verso una figura baciata dalla grazia della santità si perpetui senza interruzioni o cali di attenzione da cento e passa anni. Una chiosa questa che fa ben sperare per una rapida e positiva chiusura della causa di beatificazione di Giuseppina Faro. Un grande dono questo per Pedara e una nuova stella di santità per la Chiesa universale. Alfio Nicolosi Nuovo Direttore dell Istituto San Luca Il sacerdote don Antonino De Maria, docente di Teologia dogmatica e di Patristica, è il nuovo direttore dell Istituto Superiore di Scienze Religiose San Luca di Catania, istituzione accademica ecclesiastica eretta dalla Congregazione per l Educazione cattolica e collegata alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Padre De Maria, catanese di 54 anni e ordinato presbitero nel 1987, è anche parroco nella borgata di San Giorgio-Fossa Creta della parrocchia S. Maria Ausiliatrice e S. Domenico Savio, canonico del capitolo della basilica Collegiata e referente ecumenico per le chiese ortodosse dell arcidiocesi. A.B. La solidarietà. È stata lei la protagonista assoluta e indiscussa della prima edizione della colletta alimentare organizzata a Trecastagni lo scorso 29 giugno dal Centro commerciale naturale in favore della Caritas San Nicola. Grazie all aiuto di circa trenta volontari sono stati raccolti ben millecinquecento chili di prodotti ( pasta, zucchero, conserve, latte e generi per l infanzia). Un bel carico di solidarietà. Le donazioni alimentari ricevute afferma Nerina Ferlito, responsabile della caritas San Nicola andranno a rimpinguare il Notizie in breve dal 15 al 21 luglio Dall Agenda dell Arcivescovo Lunedì 15 Fuori sede. Martedì 16 Ore Catania, Santuario Maria SS. Annunziata al Carmine: celebra il solenne Pontificale. Ore Ragalna, Chiesa Madre: celebra la S. Messa. Mercoledì 17 Ore Arcivescovado udienze. Giovedì 18 Viagrande: Residenza SS.mo Salvatore. A Trecastagni successo della colletta alimentare Venerdì 19 Viagrande: Residenza SS.mo Salvatore. Sabato 20 Viagrande: Residenza SS.mo Salvatore. Domenica 21 Ore Catania, Santuario Maria SS. Annunziata al Carmine: celebra la S. Messa in occasione del 50 anniversario di sacerdozio del Padre Priore. Ore Maletto: inaugura un area dedicata alla memoria di P. Alfredo Longhitano. modesto banco alimentare già esistente alla caritas parrocchiale e divenuto insufficiente a soddisfare le crescenti richieste d assistenza da parte di chi soffre la crisi e le problematiche legate alla disoccupazione. Nonostante la particolare costrizione economica del momento, molti hanno comunque voluto donare qualcosa e, di fronte al maggior bisogno di altri, con il semplice gesto dell offrire, hanno valorizzato la dignità umana. Un segnale veramente confortante perché il valore di una collettività si misura anche dalla sua capacità di La Vigna di Rachele del Luglio 2013, un finesettimana per coloro che hanno vissuto l esperienza dell aborto. Il programma è un modello psico-spirituale per lenire queste ferite e offre l opportunità di esaminare questa esperienza e aiutare a risolvere i conflitti che molti individui affrontano dopo l aborto. Sono invitate donne, uomini e coppie che portano ancora le ferite dell aborto volontario. Il weekend offre un ambiente sereno, sicuro e accogliente. È guidato da un equipe ed include la condivisione delle storie personali, meditazioni ed esercizi con le Scritture, la celebrazione dei proteggere le fasce più deboli. È stata un esperienza entusiasmante che, visto il risultato, ci piacerebbe diventasse una tradizione annuale nel nostro territorio dichiara Joe Faro, componente del direttivo di Trecastagni in Centro e ideatore dell iniziativa -. Non ci aspettavamo tanta partecipazione. Vorrei ringraziare tutti i volontari, tutte quelle persone che, nonostante il difficile momento, hanno comunque voluto donare parte della propria spesa e conclude Faro un particolare ringraziamento va ai responsabili di quei supermercati che ci hanno ospitato. A conclusione mons. Rosario Currò, arciprete della Chiesa Madre: Lodevolissima iniziativa, splendido risultato, grande impegno dei volontari, fiducia che il Signore non ci abbandonerà mai e che la generosità non verrà mai meno. Caterina Maria Torrisi Dopo l aborto: La Vigna di Rachele Sacramenti ed una Funzione Commemorativa. La Vigna di Rachele è un apostolato internazionale che opera in piena comunione con la Chiesa ed è presente in Italia da qualche anno e nel mondo dal Bologna Luglio Pre- Iscrizione necessaria Monika (sede nazionale) - Offerta (incluso alloggio e pasti): 200 a persona (350 per una coppia oppure 2 familiari, ad. es., madre-figlia). Possibilità di parziale aiuto economico con l offerta per chi teme di non avere fondi sufficienti. I moduli d iscrizione sono disponibili dal 3 Giugno Essi devono essere compilati e spediti alla sede nazionale. I posti sono limitati e le iscrizioni saranno registrate in base alla data di spedizione informatevi oggi! Vi comunichiamo anche la data del prossimo ritiro d autunno: 8-10 Novembre Un caro saluto in Cristo. Antonio e Giusi Pulvirenti Don Salvatore Il Direttore UPF Alì Giancarlo e Sabrina Grasso Coppia responsabile UPF

10 10 DIOCESI Prospettive - 14 luglio 2013 Riflessioni sul Vangelo QUESTA PAROLA È MOLTO VICINA A TE XV DOM T.O. / C - Dt 30,10-14; Sal 18/19,8-11; Col 1,15-20; Lc 10,25-37 Le polemiche tra gruppi ci sono sempre state e continueranno ad esserci. Anche le inimicizie o i rancori saranno sempre con noi. Sarà sempre così fin quando non realizzeremo quanto suggerisce il Deuteronomio: Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l anima. È una norma semplice ma del tutto contraria alla mentalità degli uomini, i quali e non riconoscono un Dio al disopra di tutti, ritenendo di essere del tutto autonomi e arbitri del prpio agire. La norma deuteronomica riconosce invece Dio al disopra di tutti, che bisogna riconoscere, cui obbedire e convertirsi. Queste norme perseguono un solo fine: la pace degli uomini, eliminando ogni forma di litigiosità. La causa della litigiosità è l esclusione di Dio dall esistenza umana, così ognuno diventa necessariamente legge per sé e per gli altri. Gesù affronta questo problema con il racconto della parabola del buon samaritano. In quella parabola Gesù combatte diverse concezioni la falsa religiosità, cioè che il prossimo, al massimo, è il tuo connazionale, e che inutile è la lotta tra Samaritani e Giudei. Al contrario Gesù fa sapere che il tuo prossimo è colui che ha bisogno di te e ti compenetri della sua situazione. Non ha importanza la lingua o la razza o ogni altra differenza. Gli uomini infatti sono tutti fratelli creati dallo stesso Dio con il compito di amarsi e non di odiarsi o di combattersi reciprocamente. Dio è venuto incontro agli uomini facendo sì che il suo Figlio si facesse uomo come noi, per noi e fosse di esempio di comportamento e modello di vita. Dice san Paolo che egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in Lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra. Ciò comporta un ripensamento di tutti i nostri rapporti. Essendo l esempio ed il modello Gesù Cristo, immagine del Dio invisibile ed essendo noi creati, secondo la Genesi, a sua immagine e somiglianza, per forza di cose dobbiamo agire secondo Dio non solo per l immagine che noi siamo di lui ma per la forza trainante del modello che è Gesù Cristo. Il quale passò tutta la sua vita insegnando ad amarci, a superare tutte le barriere possibili e considerare la legge di Dio non un impedimento per la nostra vita, ma una protezione per meglio vivere. Questo precetto, dice il libro della Genesi, non è né troppo alto per te né troppo lontano da te. Non è nel cielo perché tu dica: chi salirà per noi incielo per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo? Anzi, questa parola è molto vicina a te è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. Questa parola è dentro noi per meglio conoscerla e viverla. Leone Calambrogio San Paolo in briciole Perché creati in Gesù cristo? Ef 2,1-10 È la domanda che viene spontanea farsi. Siamo creati in Gesù Cristo, ma perché? Siamo creati in Gesù Cristo per le opere buone. La nostra storia è drammatica: per le nostre colpe e per i nostri peccati eravamo morti. Un tempo vivevamo così, alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle Potenze dell aria. Principe dell Aria perché gli antichi pensavano che fosse l abitazione dei demoni, quello spirito che ora opera nei ribelli. Anche noi seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi, eravamo per natura meritevoli d ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo, per grazia ci ha salvati e con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà in Cristo Gesù. Siamo salvati per grazia mediante la fede e ciò non viene da noi, ma é dono di Dio, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Gesù Cristo per le opere buone, preparate da Dio perché in esse camminassimo. L.C. Il Sacerdote ha piena consapevolezza delle sue povertà umane e si apre alla forza e alla gioia del Vangelo Una terra abitata da prossimi Indifferenza Gesù ti dice: anche tu diventa samaritano, fatti prossimo, mostra misericordia. Dai racconti del Vangelo scopriamo un ventaglio di reazioni significative sulla evangelizzazione. C è la constatazione della esiguità dei mezzi disponibili: ci sono solo cinque pani e due pesci. Il quarto vangelo sottolinea la sproporzione: ma non è nulla per tanta gente!. Emerge, poi, una possibilità operativa: a meno che non andiamo noi a comprare cibo per tutta questa gente. La possibilità è avvolta da risentimento e scetticismo: Ma come? Dovremmo andare a comprare pane per un valore di duecento monete d argento per dare da mangiare a tutti?. È giudicata del tutto impraticabile: Duecento monete d argento non basterebbero neppure per dare un pezzo di pane a tutti. La conclusione è che sembra saggia la posizione di disimpegno assunta dai discepoli fin dall inizio: Il luogo è isolato e ormai è tardi. Lascia andare tutta questa gente, in modo che possa comprarsi qualcosa da mangiare nelle campagne e nei villaggi qui intorno. Urgenza A volte proviamo le stesse reazioni quando l urgenza del compito missionario attraversa la nostra coscienza: sgomento per l esiguità delle nostre risorse; progetti operativi in altalena tra illusione e scetticismo; rassegnazione a una situazione che appare bloccata. Nel racconto della moltiplicazione dei pani il vangelo di Giovanni inserisce una annotazione stimolante. Dopo aver riferito la domanda di Gesù a Filippo: Dove potremo comprare il pane necessario per sfamare tanta gente?, Giovanni rileva : Gesù sapeva benissimo quello che avrebbe fatto, ma diceva così per mettere alla prova Filippo. La situazione di urgenza in cui Gesù mette i discepoli è una prova. Pone i discepoli di fronte alla loro povertà e li dispone ad accogliere la rivelazione di Gesù come Messia, che ha pietà del suo popolo, celebra con il suo popolo il convito della gioia messianica, procura miracolosamente il cibo al popolo nel deserto. Anche per noi il disagio in cui ci colloca l urgenza della missione, deve diventare una prova che ci fa prendere coscienza delle nostre povertà umane e ci apre alle possibilità del Vangelo. In effetti i testi del Nuovo Testamento sulla missione non ci presentano solo la sua urgenza, ma anche il suo significato profondo di obbedienza alla forza che si sprigiona dal di dentro del Vangelo. Proprio la crisi in cui ci mette l urgenza della missione può condurci a riscoprirne il significato profondo. La situazione di disagio può condurre alla decisione di obbedienza, alla decisione di chiudere gli occhi e buttarsi. Per cogliere meglio quanto abbiamo detto, dobbiamo ritornare agli aspetti problematici della vita ecclesiale e della vita sociale, a cui abbiamo fatto cenno, e sforzarci di collocare questi problemi, incertezze, difficoltà, compresi anche i nostri limiti colpevoli, nell orizzonte della missione, così come ci è stata presentata dal Vangelo. Missione La missione è l irradiamento incontenibile dell energia, della autorevolezza, della pienezza vitale promananti dal Vangelo, come lieto annuncio di Gesù, Figlio di Dio venuto a salvarci, morto e risuscitato per noi, principio, norma e giudice della storia umana. L autorevolezza di Gesù, la sua potenza salvifica, la sua autenticità umana presentano aspetti diversi tra loro e strettamente connessi. C è una autorevolezza fondamentale che è alla base di tutto e consiste nel fatto che la vicenda umana di Gesù, essendo la storia del Figlio stesso di Dio, è parola di Dio per ogni uomo, rivela il disegno di Dio, è verità, vita, speranza per l umanità. Questa autorevolezza viene espressa ed esercitata nell autorevolezza personale con cui Gesù agisce nella storia, prende delle decisioni, chiama a sé le persone umane, istituisce degli strumenti concreti per far giungere a ogni uomo il suo messaggio e la sua forza di vita. Così si arriva alla autorevolezza storico-culturale, con cui Gesù raggiunge effettivamente gli uomini nella loro concretezza storica, nelle circostanze diversissime in cui ognuno vive, nelle mutevoli condizioni culturali che accompagnano l evoluzione degli uomini, dei popoli e dell umanità intera. A questi aspetti dell autorevolezza di Gesù corrispondono altrettante caratteristiche della missione. C è la missione esistenziale: ogni uomo è chiamato a offrire la propria esistenza a Cristo, a lasciarsi plasmare dal suo Spirito, a diventare discepolo di Gesù. La vita dei credenti, che, attraverso la quotidiana ricerca della santità, si conforma sempre più alla vita di Cristo, diventa una testimonianza missionaria. Qui l elemento decisivo è l entusiasmo con cui il credente, avendo fatto la scoperta di Cristo, sente il bisogno di comunicare a tutti la gioia dell incontro con Cristo, come principio di verità e di speranza. Il credente, però, si assume questa missione in obbedienza a Cristo. Si sa mandato da lui, aderisce alle forme e agli strumenti che gli permettono di collegarsi con la volontà storica di Gesù. È la missione di Gesù, che chiama in causa la vita della Chiesa nella sua concreta visibilità. Qui l elemento decisivo è la vigilanza critica e creativa con cui i cristiani aprono allo Spirito di Cristo i riti, le istituzioni, le iniziative e le tradizioni della vita ecclesiale, così che non diventino fine a se stessi, ma siano un segno vivo della volontà di Gesù, un indice puntato verso di lui, una città posta sulla montagna, visibile e aperta a tutti. La Chiesa manifesta veramente Gesù Cristo quando mostra che in lui ogni uomo è capito, amato, perdonato, salvato. Padre Angelico Savarino

11 Prospettive - 14 luglio eventi Al Cortile Platamone La concessione del telefono pièce teatrale di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale La stagione di musica classica 2013 del Teatro Antico Taormina Festival (supporto tecnico Taormina Arte), ha preso il via il 7 luglio con Rigoletto : ouverture obbligatoria nell anno del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi. L opera, assegnata convenzionalmente alla sua trilogia popolare, ripropone in chiave lirica il dramma di Victor Hugo Le roi s amuse, che poca fortuna ebbe sulle scene. Il fiasco teatrale del maître à penser francese ed europeo (poi confortato e contraddetto dalla successiva pubblicazione a stampa, a riprova del timore ingenerato dalla rigorosa sorveglianza poliziesca e dalle censure del tempo), trasposto in lirica di Francesco Maria Piave, sostituito il trono di Francia con la cinquecentesca signoria dei Gonzaga, con le semplificazioni librettistiche e le geniali invenzioni del Grande Bussetano (duetti, terzetti, quartetti e pezzi divenuti chiose proverbiali della logica maschilista dell epoca), narra la concretezza triviale, la compressione e mortificazione degli ideali romantici, degli slanci sentimentali, l anelito a libertini e goderecci fasti cortigiani: Bella figlia dell amore, Questa o quella, La donna è mobile sono contrapposte e contraddette da Cortigiani vil razza dannata, Sì vendetta, tremenda vendetta, sino all epilogo tragico che castiga tutti, realizzando la maledizione del Conte di Ceprano. La maledizione è uno dei titoli suggeriti dal musicista non accettato dalla censura austriaca. La prima assoluta fu al teatro La Il motivo dello scambio genera malintesi ed equivoci Fenice di Venezia, l 11 marzo 1851, a chiusura della stagione del Carnevale-Quaresima; la storia narrata è decisamente forte, sconcertante, poiché l opera lirica è il riflesso del nostro reale storico (Catherine Clement). Ob hoc et propter hoc, il ferace, dinamico regista-impresario Enrico Castiglione ha immaginato e realizzato la scena unica, nel rispetto della monumentalità del Teatro Antico, riproducendo in forma stilizzata il labirinto tipico del giardino all italiana. Il labirinto, per il regista, è simbolo archetipo di evoluzione ricorrente; nella drammaturgia greca diventa prigione per pulsioni, desideri, passioni, sentimenti; luogo del conflitto tra brame carnali e afflati spirituali. Lo scherzo crudele, la disinvolta cialtroneria, l orgiastica ricerca del piacere che accomuna tutti i personaggi ad esclusione di Gilda, combinano gli ingredienti del melodramma. L opera è tanto riflesso del nostro reale storico, Rigoletto in particolare, che alcuni Conferenza stampa - la concessione del telefono - da sinistra Magistro, Tosto, Musumeci, Jelo, Pattivina, Dipasquale A Taormina il Rigoletto per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi Il labirinto: tra passioni e afflati spirituali decenni prima dell invenzione della psicanalisi, l accoppiata sempre vincente Verdi-Piave, tra testo e musica espone labirinti sentimentali, triviali, cialtronerie e brutalità esplicite e implicite in un caleidoscopio di giochi, burle, drammi ha creato immagini fantastiche e amare. Importante apporto alla sontuosa messa in scena i costumi ideati da Sonia Cammarata che combina la fastosità rinascimentale e il ballo in maschera, invenzione liberale per il livellamento sociale a cui in questo caso si ricorre per realizzare disegni senza regole. La seconda rappresentazione (9 luglio) è stata trasmessa in diretta nei cinema italiani del circuito Microcinema ( in Europa, negli Stati Uniti e nel mondo da Rising Alternative ( su maxischermi, grazie alla diretta Rai, per il piacere degli appassionati della lirica nel mondo. Carlo Majorana Gravina Torna sulle scene catanesi, nella Corte Mariella Lo Giudice di Palazzo Platamone una produzione di grandissimo successo per il Teatro Stabile di Catania La concessione del telefono un edizione rinnovata di una delle sue produzioni di maggiore successo. Una pièce teatrale tratta dal romanzo storico di Andrea Camilleri, trasposto a quattro mani per il palcoscenico dallo stesso scrittore insieme a Giuseppe Dipasquale, che firma altresì la regia, Antonio Fiorentino la scenografia, nuovi di zecca sono i costumi di Angela Gallaro ed inedite pure le musiche originali composte da Germano Mazzocchetti, luci Franco Buzzanca. Nella compagnia spiccano nomi di chiara fama, come annunciato nella conferenza stampa odierna, alla quale hanno partecipato, in rappresentanza del folto cast, attori molto amati dal pubblico, come Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Guia Jelo, Miko Magistro, Angelo Tosto. Nell estate del 1995 trovai, come osserva Camilleri, tra vecchie carte di casa, un decreto ministeriale (che riproduco nel romanzo) per la concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi da farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia (l ho terminata nel marzo del 1997). La concessione risale al Nei limiti del possibile, essendo questa storia esattamente datata, ho fedelmente citato ministri, alti funzionari dello Stato e rivoluzionari col loro vero nome (e anche gli avvenimenti di cui furono protagonisti sono autentici). Tutti gli altri nomi e gli altri fatti sono invece inventati di sana pianta. Un libro incantevole, dal ritmo travolgente e scritto con una penna sapientissima. Sotto l esteriore e spumeggiante ironia si nasconde, ma non troppo, una mente critica spietata e acuta, che lancia le sue frecce avvelenate non solo sulla società, ma ancor più sulle umane debolezze, radiografate con un sorriso sardonico e disincantato. Un divertissement che fa sorridere, ridere nonché riflettere i suoi lettori L azione è in Vigàta, minuscolo universo plasmato di paradigmatica similitudine. Si assiste increduli e (perché no?) divertiti, ad un crescendo di paradossi che suona estremamente attuale, salvo che il fatto si consuma a fine Ottocento, quando Montalbano ancora non c era, Camilleri e Dipasquale rinnovano così una sinergia che ha dato vita ad altri bestseller teatrali e letterari, come Il birraio di Preston e Troppu trafficu ppi nenti. Lo Stabile etneo continua così a distinguersi nel panorama teatrale nazionale per questa operazione artistica e culturale di qualità, fra i romanzi storici di Camilleri, uno dei più divertenti una sorta di commedia degli equivoci e degli imbrogli, che trova la sua ambientazione ideale in quella che è, per definizione, terra di contraddizioni. La Vigàta dello scrittore agrigentino diventa ogni volta metafora di un modo di essere e ragionare le cose di Sicilia: un format che crediamo di conoscere bene e ogni volta ci sfugge. «Anche nella riduzione osserva Dipasquale ad emergere è la lingua di Camilleri, originalissima sinfonia di parlate che approda ad una divertita e teatralissima similitudine anche linguistica, fatta di neologismi, sintassi travestita, modi d uso ricalcati dal dialetto» e inoltre continua a sottolineare il regista quando poi, come in questo caso, si è di fronte ad una forma narrativa che invita il lettore a dar corpo ai personaggi, privilegiando il parlato e non la descrizione, ecco che il Teatro si trova ad agire su un campo familiare». In questo girotondo di parole, l ultima spetta a Camilleri, che così scriveva nelle note redatte per l edizione 2005: «Pirandello amava dire che il lavoro dell autore terminava quando egli riusciva a mettere la parola fine alla scrittura teatrale. Bene, questo copione ha la parola fine, messa nell ultima pagina. Tuttavia mi sento di chiosare il buon Luigi: è proprio nella messa in scena che inizia un nuovo viaggio del testo, sempre diverso e nuovo, imprevedibile, disperatamente esaltante. Perciò il confine del teatro è come l orizzonte dei viaggiatori nei mari d Oceano: sempre presente, mai raggiungibile». Il romanzo ha sicuramente un tono polemico nei confronti della maggior parte degli uomini che occupano cariche pubbliche, accusati da Camilleri di corruzione, di abuso di potere e di tante altre malefatte che hanno caratterizzato giustizia e politica di quasi tutto il secolo scorso. L autore esorcizza però magistralmente il tutto con la fine tecnica della satira. Ambientata nella Sicilia di fine 1800, l opera narra le innumerevoli vicissitudini, cui Filippo Genuardi va incontro per una tanto sospirata concessione di una nuova linea telefonica insieme allo spaventoso iter burocratico da affrontare e della mafia, alla fine fra tante vicissitudini la linea è operativa. In Sicilia a trent anni dal compimento dell unità nazionale il bilancio non può dirsi senza ombre: funzionari governativi di altre regioni ignorano le dinamiche ambientali in cui operano e onesti cittadini pagano lo scotto di una richiesta di aiuto alla mafia. È il motivo pirandelliano dello scambio ad animare lo scorrere di un indagine incredibile il cui effetto è quello di moltiplicare, in un crescendo di malintesi e di equivoci, le avversità architettate a danno del Genuardi, tra l altro erroneamente considerato anarchico e socialista. Nelle battute finali tra il delegato e il questore l amarezza segue all astuta politica degli inganni, la sfiducia sposa lo scetticismo. In parte si stempera nella solidarietà tra gli sconfitti. Funzionale è la scenografia, mentre la recitazione è ottima negli attori siciliani Pippo Pattavina e Tuccio Musumeci insieme a Guia Jelo, che riescono a trasmettere al pubblico incanto e disincanto in un crescendo di intrecci e riscuotendo lunghi applausi Artemisia

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