Commissione europea European Economic Forecast Winter 2016 a cura della Segreteria Tecnica

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1 Note di lettura Commissione europea European Economic Forecast Winter 2016 a cura della Segreteria Tecnica Nota n. 11/ febbraio 2016

2 Premessa Il 4 febbraio la Commissione Europea ha pubblicato le Previsioni economiche d inverno Cosa sono? Le previsioni economiche della Commissione riguardano essenzialmente l UE, i singoli Stati membri e l'area dell euro, ma comprendono anche informazioni sulle prospettive per alcune delle altre principali economie mondiali e dei paesi candidati all adesione all UE. Le previsioni coprono un arco di tempo di almeno due anni e circa 180 variabili. Non sono basate su un modello econometrico centralizzato, ma su analisi effettuate per ciascun paese, che utilizzano modelli e conoscenze specialistiche. La coerenza è garantita da una serie di controlli tra i paesi e tra variabili. Le previsioni per l UE e l area dell euro sono elaborate aggregando i dati dei singoli Stati membri. Le previsioni economiche di primavera sono previste per maggio Le previsioni economiche della Commissione si articolano in due sezioni: 1. La prima parte è dedicata all analisi dei principali fattori che contribuiscono alla crescita dell area euro e dell UE. 2. La seconda parte riguarda le prospettive delle singole economie e presenta delle schede sintetiche sugli Stati membri. Le previsioni indicano prospettive generali di crescita sostanzialmente invariate dall'autunno, anche se aumenta il rischio che, soprattutto a causa di fattori esterni, la crescita risulti inferiore a quanto anticipato. Alcuni dei fattori che sostengono la crescita dovrebbero risultare più forti e più duraturi di quanto previsto in precedenza. Si tratta dei bassi prezzi del petrolio, delle condizioni di finanziamento favorevoli e del basso tasso di cambio dell'euro. Allo stesso tempo si affacciano nuove sfide: la crescita più lenta della Cina e di altre economie di mercato emergenti, la debolezza del commercio mondiale, nonché le incertezze in ambito geopolitico, in particolare, le reazioni della politica in materia di migrazione e delle minacce alla sicurezza potrebbero mettere ulteriore pressione sul sistema di Schengen. 1. L'economia europea entra nel quarto anno di ripresa Nella zona euro la crescita dovrebbe raggiungere quest'anno l'1,7% rispetto all'1,6% dello scorso anno, per attestarsi all'1,9% nel Per l'ue invece si prevede che la crescita economica rimanga stabile all'1,9% nel 2 16, portandosi al 2,0% l'anno prossimo. Sia per l'anno in corso che per il prossimo i consumi privati rimarranno il principale motore della crescita, sostenuti da un miglioramento del mercato del lavoro e della crescita del reddito reale disponibile. Anche gli investimenti dovrebbero beneficiare gradualmente dell'aumento della domanda, dei maggiori margini di profitto, delle condizioni di finanziamento favorevoli e di una progressiva attenuazione delle pressioni per la riduzione dell'indebitamento. L'occupazione dovrebbe continuare a crescere, anche se in misura modesta. Parallelamente dovrebbe proseguire la diminuzione dei tassi di disoccupazione, anche se a un 2

3 ritmo più lento rispetto al Questa riduzione dovrebbe essere più marcata negli Stati membri che hanno riformato il mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione della zona euro dovrebbe passare dall'11% del 2015 al 10,5% del 2016, per attestarsi al 10,2% nel Nell'UE la disoccupazione dovrebbe scendere dal 9,5% del 2015 al 9,0% di quest'anno, raggiungendo l'8,7% nel Il disavanzo pubblico della zona euro dovrebbe diminuire ulteriormente grazie a un'attività economica più forte e, in misura minore, a una diminuzione della spesa per interessi. Secondo le previsioni, il disavanzo pubblico della zona euro dovrebbe calare ulteriormente raggiungendo l'1,9% del Pil (UE 2,2%) quest'anno e l'1,6% del Pil (UE 1,8%) nel Il rapporto debito/pil della zona euro dovrebbe scendere dal picco del 94,5% del 2014 (UE 88,6%) al 91,3% previsto per il 2017 (UE 85,7%). Nel 2016 il tasso di inflazione nella zona euro dovrebbe essere solo dello 0,5%, in parte a causa del permanere di una limitata crescita dei salari. L'inflazione dovrebbe salire gradualmente fino a raggiungere l'1,5% nel 2017 per effetto delle maggiori pressioni sui prezzi dovute all'aumento dei salari, alla crescita della domanda interna e a un moderato incremento dei prezzi petroliferi. La crescita delle esportazioni della zona euro dovrebbe subire un'accelerazione nel corso del 2016 dopo la frenata della seconda metà del 2015, a causa del perdurare degli effetti del deprezzamento dell'euro, del minor costo del lavoro per unità di prodotto e di un graduale aumento della domanda estera. Le prospettive economiche rimangono incerte, mentre aumentano i rischi complessivi. D'altro canto, la combinazione degli attuali fattori di sostegno potrebbe tradursi in una spinta maggiore del previsto, soprattutto in caso di ripresa degli investimenti. 2. Le prospettive di crescita delle singole economie Nel 2015 il Pil di tutti gli Stati membri ha registrato un incremento o è rimasto stabile. Entro il 2017 si prevede un'espansione di tutte le economie. Tra gli Stati membri la crescita del Pil più elevata quest anno si registrerà in Irlanda (+4,5%), seguita da Romania (+4,2%) e Malta (+3,9%). Tra i maggiori Paesi la crescita dovrebbe essere al di sopra della media UE in Polonia (+3,5%) Spagna (+2,8%) e Regno Unito (+2,1%). La Germania continuerà a crescere più della media UE. Il Pil tedesco registrerà un +1,8% nel 2016 e un +1,8% nel Previsioni però al ribasso rispetto a quelle pubblicate a novembre, perché le modifiche all ambiente esterno comportano rischi per le previsioni di crescita, così come la potenziale ricaduta per i problemi di regolamentazione di Volkswagen. La Francia dovrebbe crescere dell 1,3% quest anno e dell 1,7% nel 2017, ma la Commissione resta scettica sulla capacità di ricondurre il suo deficit pubblico nel 2017 al di sotto del 3% del Pil, come stabilito dal Patto di stabilità. Per quanto riguarda i Paesi sottoposti al programma di assistenza finanziaria, in Irlanda la crescita continua a mantenere livelli costanti (+4,5% nel 2016 e +3,5% nel 2017), così come, su valori più bassi, in Portogallo (+1,6% e +1,8%). 3

4 La Grecia per l anno in corso è stimato essere l unico Paese dell UE che registrerà una flessione del Pil (-0,7%). Non ci sarà un ritorno alla crescita prima del 2017, quando, secondo le aspettative, il prodotto interno lordo della Grecia crescerà del 2,7%. Tuttavia gli economisti della Commissione avvertono che, "un eventuale fallimento della ricapitalizzazione del settore bancario entro i termini prestabiliti e il mancato completamento del programma di riforme potrebbero compromettere le prospettive di crescita". Principali previsioni per Paese Pil Inflazione Tasso disoccupazione Belgio 1,3 1,3 1,7 0,6 1,4 1,7 8,3 8,0 7,4 Germania 1,7 1,8 1,8 0,1 0,5 1,5 4,8 4,9 5,2 Estonia 0,9 2,1 2,3 0,1 1,0 2,5 6,3 6,3 7,5 Irlanda 6,9 4,5 3,5 0,0 0,6 1,4 9,4 8,5 7,8 Grecia 0,0-0,7 2,7-1,1 0,5 0,8 25,1 24,0 22,8 Spagna 3,2 2,8 2,5-0,6 0,1 1,5 22,3 20,4 18,9 Francia 1,1 1,3 1,7 0,1 0,6 1,3 10,5 10,5 10,3 Italia 0,8 1,4 1,3 0,1 0,3 1,8 11,9 11,4 11,3 Cipro 1,4 1,5 2,0-1,6 0,2 1,3 15,5 14,5 13,2 Lettonia 2,7 3,1 3,2 0,2 0,4 2,0 9,9 9,2 8,6 Lituania 1,6 2,9 3,4-0,7-0,1 2,1 9,0 8,0 7,2 Lussemburgo 4,7 3,8 4,4 0,1 0,4 2,4 6,1 6,0 6,0 Malta 4,9 3,9 3,4 1,2 1,7 2,1 5,4 5,4 5,4 Olanda 2,0 2,1 2,3 0,2 0,9 1,5 6,9 6,6 6,4 Austria 0,7 1,7 1,6 0,8 0,9 1,8 6,0 6,2 6,4 Portogallo 1,5 1,6 1,8 0,5 0,7 1,1 12,6 11,7 10,8 Slovenia 2,5 1,8 2,3-0,8-0,3 1,1 9,1 8,8 8,4 Slovacchia 3,5 3,2 3,4-0,3 0,3 1,7 11,5 10,3 9,3 Finlandia 0,0 0,5 0,9-0,2 0,1 1,5 9,5 9,4 9,3 Area euro 1,6 1,7 1,9 0,0 0,5 1,5 11,0 10,5 10,2 Bulgaria 2,2 1,5 2,0-1,1-0,1 0,9 10,1 9,4 8,8 Repubblica Ceca 4,5 2,3 2,7 0,3 0,4 1,4 5,1 4,8 4,7 Danimarca 1,2 1,7 1,9 0,2 0,9 1,7 6,0 5,8 5,6 Croazia 1,8 2,1 2,1-0,3 0,3 1,6 16,2 15,1 13,8 Ungheria 2,7 2,1 2,5 0,1 1,7 2,5 6,7 6,0 5,2 Polonia 3,5 3,5 3,5-0,7 0,6 1,7 7,5 7,0 6,5 Romania 3,6 4,2 3,7-0,4-0,2 2,5 6,7 6,6 6,5 Svezia 3,6 3,2 2,9 0,7 1,1 1,4 7,4 6,9 6,7 Regno Unito 2,3 2,1 2,1 0,0 0,8 1,6 5,2 5,0 4,9 UE 1,9 1,9 2,0 0,0 0,5 1,6 9,5 9,0 8,7 2.1 Previsioni per l Italia La ripresa in Italia, secondo gli economisti della Commissione, sta diventando più autosostenuta. Le nuove stime sono di un Pil 2016 in aumento dell 1,4%. Nel 2017 la crescita dovrebbe rallentare leggermente a +1,3%. La crescita italiana nel biennio sarà sostenuta dal rafforzamento della domanda interna che compenserà il rallentamento dell export. L'atteso aumento del reddito reale a disposizione delle famiglie si tradurrà in un aumento dei consumi privati che saliranno dello 0,9% quest anno e dell 1,5% nel "Sebbene i crediti deteriorati pesino ancora sui bilanci delle banche italiane, le condizioni del credito sono destinate a migliorare nel 2016, per effetto della politica monetaria che resta accomodante". "Condizioni di credito più favorevoli - continuano gli economisti della 4

5 Commissione - dovrebbero sostenere la tanto attesa ripresa degli investimenti, specialmente nei macchinari e nelle attrezzature, oltre che nell'edilizia non residenziale". Gli investimenti fissi lordi cresceranno del 3,8% nel 2016 e del 4,8% il prossimo anno. Continua anche nel 2016 l'effetto positivo sull'occupazione della riforma del mercato del lavoro: la Commissione europea stima che il numero di occupati continuerà a recuperare e il tasso di disoccupazione scenderà all 11,4%, in calo rispetto all'11,9% del L anno successivo il tasso delle persone in cerca di lavoro scenderà lievemente all 11,3%. L'inflazione dovrebbe rimanere bassa nel 2016, soprattutto a causa della caduta dei prezzi dell'energia. Il tasso di aumento dei prezzi sarà pari allo 0,3%. La stima per il 2017 è di un aumento dell'inflazione all'1,8%, spiegato da un probabile recupero delle quotazioni del greggio. Bruxelles ha confermato che i conti pubblici sono sotto controllo. Quest'anno il deficit dell'italia scenderà a quota 2,5% dal 2,6% del 2015 a cui dovrebbe essersi attestato lo scorso anno grazie a un calo della spesa per interessi e un avanzo primario sostenuto dal ritorno alla crescita. Il debito è invece stimato in progressiva flessione al 132,4% del Pil nel 2016 e poi al 130,6% nel Principali previsioni per l Italia Pil (var.%) 0,8 1,4 1,3 Consumi privati (var.%) 0,9 1,5 0,6 Investimenti fissi lordi (var. %) 1,0 3,8 4,8 Esportazioni (var.%) 4,3 3,1 4,4 Importazioni (var.%) 5,3 4,9 4,9 Occupati (var.%) 1,1 1,1 1,0 Tasso disoccupazione (%) 11,9 11,4 11,3 Indice dei prezzi (var.%) 0,1 0,3 1,8 Debito pubblico ( % del Pil) 132,8 132,4 130,6 Deficit (% del Pil) -2,6-2,5-1,5 (a cura di Enrico Martini) 5

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