IL NEOREALISMO ELEMENTI DI BASE NEOREALISMO E ARTE

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1 IL NEOREALISMO ELEMENTI DI BASE Il neorealismo fu una corrente letteraria, culturale, artistica, cinematografica che ha dominato il secondo dopoguerra italiano e ancora oggi determina forti influssi sulla cultura italiana. Si trattava di un nuovo modo di vedere il mondo, direttamente legato alla lotta antifascista e partigiana e poi alla ricostruzione del Paese. Si tratta di scoprire l Italia reale, di metterla a nudo, di descriverla così come essa era e appariva, anche nelle sue dinamiche relazionali tra le persone, tra i loro ruoli sociali. Ciò avveniva con molto sentimento e anche con molta ironia. A differenza delle altre avanguardie precedenti il neorealismo aveva un contatto diretto e immediato con la società, della quale cercava semplicemente di descriverne le contraddizioni, la tensione degli uomini proiettati verso la costruzione di un proprio futuro e, al tempo stesso, la disillusione per il fatto che questo futuro era comunque scippato di mano agli uomini stessi che cercavano di costruire la propria vita. Da dove nasce l esigenza del neorealismo? Non si può capire se non si considera il ruolo che il Fascismo e la sua propaganda hanno avuto in Italia. Un ruolo che ha soffocato ogni movimento culturale che non fosse direttamente funzionale al regime, che attraverso la propaganda falsa e ben congeniata presentava alla popolazione una verità falsa, una verità di regime. I contadini che lavoravano felicemente la terra, gli operai operosi che contribuivano alla ricchezza nazionale, le famiglie la cui vita era ben organizzata tra i sabati fascisti e la domenica in chiesa. Il Neorealismo esprimeva un bisogno di verità reale. Nasce perché è necessario abbattere la cortina fumogena della propaganda del regime fascista. Di qui la necessità di descrivere ciò che accadeva, di raccontare, di fotografare, di girare le sequenze dei film come sequenze di vita reale, di mettere in luce le contraddizioni della società. NEOREALISMO E ARTE I Neorealisti contrapponevano a un arte puramente estetica, impregnata di concezioni crociane (vedi filosofia estetica di Croce), un arte impegnata, a contatto con la realtà del paese, che fosse in grado di svelarne le molteplici tendenze e le cose più nascoste. Si trattava di un rifiuto di un arte distaccata dai problemi e dalle condizioni reali, come era stata quella ufficiale del regime fascista e delle precedenti avanguardie (a parte, forse, Dada). Anziché 172

2 cristallizzare l arte in forme estetiche e poetiche fini a se stesse, i neorealisti si trovavano a proprio agio nel racconto. CARLO EMILIO GADDA ELEMENTI DI BASE (Milano Roma 1973). Combattente nella prima guerra mondiale pubblicò molto più tardi (1955) il 'Giornale di guerra e di prigionia". Negli anni venti svolse l'attività di ingegnere in Italia e all'estero ed intanto pubblicava le sue prime opere. Non aderì al fascismo al quale rimase ostile. Gadda ha rivoluzionato la narrativa italiana attraverso la mescolanza dei vocabolari dialettali e tecnicis e rendendo imprevedibili le strutture romanzesche tradizionali. Il "giallo" era per Gadda un pretesto per mettere in ridicolo ed ironizzare sulla condizione umana, come nel caso del famoso: "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" (1957, già apparso su "Letteratura" nel ); Un'altra opera nota è "Il castello di Udine (1934). FRANCESCO JOVINE (Guardiafiera Molise 1902 Roma 1950). Maestro elementare e poi assistente del pedagogista Giuseppe Lombardo Radice, divenne direttore didattico e quindi si dedicò alla prosa. Il suo romanzo Le terre del sacramento è un punto di riferimento fondamentale del neorealismo. Si tratta di una vicenda di lotte sociali che si svolge sui latifondi, nella vicenda sono descritte anche una serie di relazioni umane e affettive, in modo tale che l aspetto sentimentale non è disgiunto da quello della vita pratica, reale con i suoi problemi politici ed economici. Jovine è stato accostato a Verga ma mentre nei romanzi di verga c era una specie di pessimismo di fondo, in Jovine la realtà è in movimento e quindi, anche se conosce delle tragedie, è aperta a diverse soluzioni che sono poi gli uomini a costruire con la propria azione pratica. VASCO PRATOLINI (Firenze 1913 Roma Conosce Elio Vittorini nel 1934 con lui si stabilisce un impegno antifascista. Nei suoi libri tratta i temi della solidarietà e dell amicizia, della vita della gente comune, degli operai, della povera gente. Da questi valori nasce l esigenza di una 173

3 trasformazione, di una rivoluzione sociale. Tra i suoi romanzi Il quartiere (1945), Cronache di poveri amanti (1947), Metello (1955). BEPPE FENOGLIO (Alba 1922 Torino 1963). E forse il principale scrittore del neorealismo. Ha pubblicato I 23 giorni della città di Alba e poi sono usciti postumi altre opere importanti come Il partigiano Jhonny, Una questione privata e Primavera di bellezza. In Una questione privata le vicende sentimentali del giovane Milton si intrecciano con gli avvenimenti della guerra specialmente dopo l 8 settembre Milton è come estraneo agli avvenimenti che vive. Per lui gli avvenimenti rappresentano solo un terreno per cercare di capire, di sapere, egli cerca se stesso e anche la guerra civile appare come una vicenda assurda. E anche ne Il partigiano Jhonny la guerra partigiana è descritta in modo realistico, a partire dalle vicende e dai sentimenti che provano i giovani partigiani in una situazione difficile e confusa. Il romanzo è incompiuto, contiene molte frasi in lingua inglese. Il protagonista sembra che partecipi alla guerra partigiana come se fosse una missione, un dovere da compiere, ma senza vere motivazioni. La stessa sua partecipazione alla violenza della guerra sembra assurda, è come se vivesse continuamente in una situazione di estraneità rispetto ai fatti di cui è protagonista. PER RIFLETTERE: ROMANZO NEOREALISTA? La posizione di Fenoglio, secondo Giulio Ferroni, resta estranea alla cultura ufficiale degli anni cinquanta, nella quale la celebrazione della Resistenza ha un carattere retorico e istituzionale, improntata a diversi valori. Per il protagonista del libro di Fenoglio, l adesioni a valori speciali non sono le motivazioni del sue essere partigiano, che avviene per una serie di fatti quasi meccanici. alle celebrazioni della Resistenza e a tutte le visioni ottimistiche della storia e del suo sviluppo, essa (la visione di Fenoglio), mostra che all orrore non si può ricavare nessuna immagine di futuro, essa oppone la tragica verifica dell impossibilità di attribuire un significato a quanto è avvenuto (Ferroni). Il partigaino Jhonny non sarebbe un opera neorealista proprio perché non contiene alcun messaggio di attaccamento a valori particolari: Quest opera, completamente al di là del neorealismo, si collega alla più grande narrativa moderna europea (Ferroni) 174

4 ALTRI SCRITTORI Altri scrittori che in qualche modo sono riconducibili all esperienza neorealista, anche se non combaciano completamente con i presupposti di questa corrente: MARIO TOBINO (Viareggio 1910 Agrigento 1992). Medico, i suoi libri hanno un carattere autobiografico o di riflessione a partire da esperienze personali. Il romanzo Bandiera nera ( 1942), descrive in modo risentito e ironico l ambiente dei medici all epoca del fascismo. Alcuni romanzi sono dedicati all ambiente psichiatrico e alla follia, Le donne di Magliano (1953) centrato su alcune pazienti di un manicomio, Per le antiche scale (1972) e Gli ultimi giorni di Magliano (1982). CARLO CASSOLA ( ). I suoi romanzi hanno come protagonisti contadini e gente popolana della Maremma. L ambiente campestre e marginale è considerato in modo idilliaco, come una zona nella quale l uomo può preservarsi dall incessante cammino della storia. Tra i romanzi più celebri Il taglio del bosco (1954), La ragazza di Bube (1960). CRISI DEL NEOREALISMO IL GRUPPO DEL 63 In un convegno che si è tenuto a Palermo nel 1963 un gruppo di intellettuali voleva contrastare la tendenza disimpegnata e intimista che si stava affermando nella cultura italiana. Questo riflusso culturale aveva determinato anche la fine dell esperienza neorelista. Alla vitalità del neorealismo si stava sostituendo una certa disillusione sulle reali possibilità di cambiamento sociale. Il regime democristiano imperversava, il movimento partigiano era tradito nelle sue aspirazioni ideali di fondo. Il neorealismo perdeva la sua carica vitale. Un gruppo di intellettuali desiderava reagire e cercava di unirsi su punti qualificanti. Tuttavia nel gruppo dei 63 si espressero subito due opposte tendenze. Da una parte chi proponeva un intellettuale disimpegnato nei confronti delle ideologie e dei movimenti culturali e politici, aideologico e atemporale, che non offre messaggi né produce significati. Dall altra chi riproponeva un legame con le ideologie di sinistra anche se più indipendente. Il gruppo lavorò per 175

5 alcuni anni finché queste divergenze si rivelarono insormontabili e quindi non ebbe alcun risvolto. 176