PROGRAMMA DI COOPERAZIONE ALCOTRA PROGETTO STRATEGICO AERA
|
|
- Adelmo Napoli
- 2 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROGRAMMA DI COOPERAZIONE ALCOTRA PROGETTO STRATEGICO AERA AZIONE 2.3 ANALISI DEI MODELLI ESISTENTI PER LO STUDIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA
2
3 SINTESI L azione 2.3 del progetto strategico AERA, intitolata «Analisi dei modelli esistenti per lo studio della qualità dell aria» è stata condotta dalla Regione Rhône-Alpes. Questa azione, il cui obiettivo era attuare un protocollo metodologico e organizzativo tra i vari partner sugli strumenti di modellizzazione della qualità dell aria già esistenti all interno delle diverse reti di monitoraggio, ha consentito di raccogliere informazioni sulla climatologia e la meteorologia delle regioni partecipanti a questo programma di cooperazione italo-francese. Il questionario, elaborato a cura della Regione Rhône-Alpes, e compilato successivamente da tutti i partner, ha permesso di stilare un elenco completo delle pratiche di modellizzazione della qualità dell aria nei vari territori: per l Italia, le regioni Liguria, Piemonte e Valle d Aosta, e per la Francia, le regioni Rhône-Alpes e Provence-Alpes-Côte d Azur (PACA). Il questionario ha consentito di evidenziare che le regioni Rhône-Alpes, PACA, Piemonte e Valle d Aosta utilizzano già strumenti di modellizzazione, mentre nella regione Liguria il loro uso è ancora limitato. L analisi dei dati raccolti attraverso i questionari ha permesso di individuare alcune caratteristiche: Solo le regioni italiane del Piemonte e della Valle d Aosta utilizzano modellizzazioni industriali basate su software di tipo SPRAY. La modellizzazione urbana (modelli SIRANE, SPRAY e ADMS Urban) viene utilizzata da tutte le regioni, tranne dalla regione Liguria. Solo le regioni Rhône-Alpes, PACA e Piemonte ricorrono alla modellizzazione regionale (modelli CHIMERE e FARM). Le schede metodologiche sulle diverse modellizzazioni sono state elaborate allo scopo di fornire elementi di miglioramento ai partner del progetto che desiderano dotarsi di strumenti di modellizzazione della qualità dell aria o migliorare gli strumenti esistenti. Questo inventario sarà utilizzato allo scopo di orientare l azione 3.3, intitolata «Modellizzazione per la valutazione della qualità dell aria», il cui obiettivo è sviluppare un modello regionale in tutta l area Alcotra e migliorare gli strumenti di modellizzazione esistenti. 1
4 INDICE SINTESI...1 INDICE ANALISI DELLE PECULIARITÀ REGIONALI CON UN IMPATTO SULLA MODELLIZZAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA PROBLEMATICA SUL TERRITORIO ALCOTRA TERRITORIO IN ESAME ANALISI DELLE SPECIFICITÀ GEOGRAFICHE TIPOLOGIE REGIONALI E MODELLI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA REGIONI LITORANEE REGIONI MONTUOSE E VALLATE ALPINE REGIONI PIANEGGIANTI AGGLOMERATI URBANI CONCLUSIONE SCHEDA METODOLOGICA: LA MODELLIZZAZIONE INDUSTRIALE PROBLEMATICA SITUAZIONE INIZIALE GLI AGENTI INQUINANTI CONSIDERATI I DATI DI INPUT LE SORGENTI IL SITO E LA METEOROLOGIA I SOFTWARE DISPONIBILI MODELLO GAUSSIANO MODELLI EULERIANI 3D I MODELLI LAGRANGIANI CONCLUSIONI SCHEDA METODOLOGICA: LA MODELLIZZAZIONE URBANA INTRODUZIONE SOFTWARE INSTALLATI NELL AREA ALCOTRA AREA URBANA E INQUINAMENTO COSTITUZIONE DI UNA RETE STRADALE PER I MODELLI URBANI PRESA IN CONSIDERAZIONE DELL EDIFICATO URBANO I MODELLI DI DISPERSIONE IL MODELLO ARIA-IMPACT IL MODELLO ADMS URBAN IL MODELLO SIRANE LE EMISSIONI STRADALI DATI METEOROLOGICI DATI NECESSARI E SUFFICIENTI MISURE E/O OUTPUT DEI MODELLI COSTITUZIONE DI UNA RETE DI TRAFFICO E DEFINIZIONE DEI DATI CONNESSI DATI DI CONTEGGIO RICOSTITUZIONE TEMPORALE DEI FLUSSI DI TRAFFICO...25 METODO DELLE ANNESSIONI CONTEGGI PRECEDENTI
5 - OUTPUT DEI MODELLI DISGREGAZIONE ORARIA DEI FLUSSI DI TRAFFICO CONVALIDA DEI RISULTATI CRITERI DI ACCETTAZIONE DEGLI SCORE: REQUISITI E VALORI GUIDA CONFRONTO MISURA/MODELLO SU UNA GRIGLIA DI RICETTORI FASE DI IMPLEMENTAZIONE E FASE OPERATIVA FASE DI IMPLEMENTAZIONE PROCEDURA RELATIVA ALLA FASE OPERATIVA CONCLUSIONE SCHEDA METODOLOGICA: LA MODELLIZZAZIONE REGIONALE INTRODUZIONE SITUAZIONE NELL AREA ALCOTRA INFLUENZE ANTROPICHE L ESSENZIALE PER UNA MODELLIZZAZIONE REGIONALE RACCOMANDAZIONI PER LE MODELLIZZAZIONI METEOROLOGICHE LE GRIGLIE DI CALCOLO ESTENSIONE DELLE GRIGLIE SCELTA DELLA RISOLUZIONE RISOLUZIONE VERTICALE SCELTA DELLE CONFIGURAZIONI IN WRF ASSIMILAZIONE DI DATI METEOROLOGICI UTILIZZO DELLO SCHEMA DI CANOPEA URBANA IMPLEMENTAZIONE DI UN PASSO DI TEMPO AUTOADATTATIVO DESCRIZIONE IMPATTO SUGLI OUTPUT RACCOMANDAZIONI PER LE MODELLIZZAZIONI CHIMICHE DETERMINAZIONE DELLE GRIGLIE DI CALCOLO ESTENSIONE DELLE GRIGLIE SCELTA DELLA RISOLUZIONE RISOLUZIONE VERTICALE SCELTA DELLE CONDIZIONI AL CONTORNO CONDIZIONI AL CONTORNO CHIMICHE PER LE SCALE REGIONALI CONDIZIONI AL CONTORNO CHIMICHE PER LA SCALA NAZIONALE O CONTINENTALE CATASTO DELLE EMISSIONI VALUTAZIONE, CALCOLO DEGLI SCORE E CONVALIDA INDICATORI DA CALCOLARE DIRETTIVE EUROPEE ALTRI INDICATORI CONCLUSIONE CONCLUSIONE GENERALE
6 1 ANALISI DELLE PECULIARITÀ REGIONALI CON UN IMPATTO SULLA MODELLIZZAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA Le specificità geografiche di una regione rappresentano i principali elementi determinanti della qualità dell aria. La modellizzazione di tutti i fenomeni fisico-chimici che disciplinano la troposfera risulta impossibile, perché tutti questi fenomeni non sono ancora noti con precisione e il tempo di calcolo ad una risoluzione spaziale accettabile risulterebbe smisurato. È quindi opportuno trascurare alcuni fenomeni meteorologici per alcune scale o utilizzare parametrizzazioni. Per altre scale spaziali, invece, alcuni fenomeni diventano preponderanti nell evoluzione delle masse d aria ed dunque è opportuno renderli con precisione. È quindi necessario procedere ad un inventario delle specificità locali che disciplinano la fisicochimica della massa d aria sul territorio Alcotra, allo scopo di scegliere e adattare al meglio i modelli per ottenere il miglior compromesso possibile tra precisione del risultato e tempi di calcolo. 1.1 PROBLEMATICA SUL TERRITORIO ALCOTRA Territorio in esame Il progetto Alcotra AERA copre tutta l area alpina di confine tra la Francia e l Italia. Più precisamente, sono interessate tre regioni italiane (Valle d Aosta, Piemonte, Liguria) e due regioni francesi (Rhône-Alpes, Provence-Alpes-Côte d'azur). Figura1. Cartina dell area Alcotra centrale (grigio scuro) e di tutte le regioni Alcotra interessate (grigio chiaro) Legenda: Dipartimenti e provincie ammissibili Confine 4
7 La Figura1. Cartina dell area Alcotra centrale (grigio scuro) e di tutte le regioni Alcotra interessate (grigio chiaro) Legenda: Dipartimenti e provincie ammissibili Confine distingue l area Alcotra centrale dalle aree adiacenti. L area Alcotra centrale copre: la Regione Autonoma della Valle d Aosta; le Provincie di Torino e Cuneo (per il Piemonte); la Provincia d Imperia (per la Liguria); i Dipartimenti della Savoia e dell Alta Savoia (per Rhône-Alpes); i Dipartimenti delle Alte Alpi, delle Alpi d Alta Provenza e delle Alpi Marittime (per Provence-Alpes-Côte d'azur). Nell ambito della presente relazione sulla modellizzazione della qualità dell aria, prenderemo in esame l intero territorio occupato dalle regioni partecipanti al progetto AERA, vale a dire l area centrale e le aree adiacenti Alcotra. Quest area sarà denominata «area Alcotra» Analisi delle specificità geografiche Come indicato sulla cartina della figura 2, l area oggetto dello studio Alcotra è molto eterogenea dal punto di vista dell uso del suolo. L'arco alpino si trova al centro del territorio, con zone boschive ai piedi della catena montuosa, sia sul versante italiano che su quello francese. Ad est e ad ovest del territorio si estendono le pianure in cui si trovano le aree maggiormente urbanizzate. I grandi centri urbani sono circondati da terreni coltivati. 5
8 Rhône-Alpes Val d Aosta Piemonte Liguria PACA Figura2. Occupazione del territorio nell area Alcotra (dati CORINE Land Cover) Legenda: Acqua Palude Ghiacciaio Terreno montuoso Terreno di media altitudine Aree boschive Aree coltivate Centri urbani Da un punto di vista della modellizzazione della qualità dell aria, si distinguono 4 tipologie di regioni, in particolare: Le regioni litoranee (es.: regione Liguria, costa mediterranea della regione PACA); Le regioni montuose: le vallate alpine (es.: vallata della Valle d Aosta, vallata della Maurienne); Le regioni pianeggianti (es.: pianura del Po, valle del Rodano); Il territorio urbano (es.: città di Lione, Torino, Marsiglia). La parte che segue fornisce una descrizione di queste 4 tipologie di territorio. 6
9 1.2 TIPOLOGIE REGIONALI E MODELLI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA Nella parte che segue, sono descritte le 4 regioni identificate per la modellizzazione della qualità dell aria. A ciascuna tipologia corrispondono tecniche di modellizzazione specifiche Regioni litoranee La presenza del mar Mediterraneo modifica le condizioni di dispersione dell inquinamento atmosferico rispetto alle condizioni meteorologiche sinottiche, vale a dire alle condizioni generali di circolazione delle masse d aria. Le condizioni anticicloniche impediscono che si installino queste situazioni sinottiche, lasciando il posto a fenomeni meteorologici più locali (regimi di brezze di terra, di mare, di lago). Queste brezze sono favorevoli alla comparsa di picchi d inquinamento, secondo processi di ricircolo delle masse d aria. Formazione della brezza marina Formazione della brezza terrestre Queste regioni possono anche essere soggette ai seguenti fenomeni: Foschie costiere, Altezza dello strato limite elevata/bassa, in funzione dell ora, Venti sinottici regionali che permettono una buona dispersione. La modellizzazione di queste aree dovrà prendere in considerazione in modo preciso la meteorologia locale per descrivere correttamente le diverse masse d aria in gioco e le altezze dello strato limite che possono variare rapidamente. La descrizione dell occupazione del territorio (mare o terra) in queste regioni avrà un importanza determinante. Il ricorso a un numero maggiore di misure meteorologiche in queste regioni permetterà di migliorare la descrizione della meteorologia. I modelli di dispersione dovranno prendere in considerazione la dimensione verticale allo scopo di includere i fenomeni di variazione dello strato limite atmosferico. I modelli di valutazione della qualità dell aria utilizzati per descrivere queste regioni sono: modelli regionali ad alta risoluzione (qualche chilometro) e tridimensionali, tipo MM5 e CHIMERE; modelli industriali, destinati a studiare la dispersione delle sorgenti occasionali o diffuse, prendendo in considerazione una meteorologia tridimensionale e che ricorrono a dati di misurazione meteorologica. 7
10 1.2.2 Regioni montuose e vallate alpine Il confine tra la Francia e l Italia si colloca sul versante meridionale del massiccio alpino, al centro dell area Alcotra, come indicato sulla cartina della Figura3. Il massiccio alpino è attraversato da numerose vallate che presentano diverse configurazioni (profondità, orientamento, pendenza, lunghezza, ecc.). Rhône-Alpes Val d Aosta Piemonte Liguria PACA Figura3. Cartina dell altitudine dell area Alcotra (dati USGS GTOPO30) Queste regioni sono soggette ai seguenti fenomeni, accentuati secondo il carattere accidentato del rilievo: Dispersione limitata, in particolare in inverno, a causa della presenza di sbalzi di temperatura sul fondo delle vallate scoscese. Variazione della temperatura con l altitudine in un atmosfera classica : gli inquinanti si disperdono correttamente. Legenda: Variazione di temperatura con l altitudine nel caso di un inversione di temperatura: questa situazione è favorevole all accumulo di inquinanti. 8
11 Altitudine Temperatura dell aria strato d inversione Effetto di canalizzazione delle masse d aria nelle vallate; Effetto di Phon provocato dall essiccazione delle masse d aria al di sopra dei rilievi. Questo fenomeno può avere un importante impatto sulla dispersione degli inquinanti; Effetti canyon in presenza di alcuni altopiani; Brezze di pendio e venti di vallata. Schema semplificato di generazione dei venti di pendio e di vallata di giorno (a sinistra) e di notte (a destra). Come per le regioni litoranee, la modellizzazione delle regioni montuose e delle vallate dovrà prendere in considerazione regimi di venti complessi. La stratificazione verticale dell atmosfera e la presenza delle inversioni di temperatura comportano l uso di una modellizzazione tridimensionale. La modellizzazione della qualità dell aria applicata alle vallate richiede pertanto necessariamente che venga preso in considerazione il rilievo. Sono opportune misure meteorologiche a diverse altitudini per poter considerare i fenomeni più complessi. I modelli di valutazione della qualità dell aria utilizzati per descrivere queste regioni sono: modelli regionali ad alta risoluzione (qualche chilometro) e tridimensionali, tipo MM5, WRF e CHIMERE; modelli industriali, destinati a studiare la dispersione delle sorgenti puntuali o diffuse, prendendo in considerazione una meteorologia tridimensionale e che ricorrono a dati di misure meteorologiche Regioni pianeggianti Le aree di pianura (con qualche eccezione per quelle situate tra due massicci montuosi) non sono soggette a condizioni meteorologiche regionali particolari: la meteorologia sarà quindi influenzata essenzialmente dalle condizioni sinottiche (grande scala). In termini di inquinamento atmosferico, i livelli saranno influenzati dalle sorgenti locali di emissione di inquinanti, ma anche dal trasporto di inquinanti provenienti dalle regioni limitrofe. La modellizzazione di queste regioni poggia su modelli di valutazione della qualità dell aria che si avvalgono di formule semplici, verificate in numerosi casi. Il numero di punti di misurazione necessari ai calcoli meteorologici può essere limitato. I modelli utilizzati saranno di tre tipi: modelli regionali di tipo CHIMERE, per studiare l inquinamento di fondo; 9
12 modelli industriali, destinati a studiare la dispersione delle sorgenti occasionali o diffuse, con una meteorologia eventualmente uniforme (misure meteorologiche a una stazione); modelli stradali di tipo STREET, per valutare l inquinamento delle grandi arterie stradali interurbane Agglomerati urbani Per i grandi agglomerati urbani, il fenomeno di isola di calore urbano può influenzare in modo significativo la dispersione degli inquinanti. L aumento localizzato delle temperature (in particolare le massime diurne e notturne) diminuirà la rugiada e le nebbie urbane che contribuiscono a depurare l aria dalle polveri in sospensione, ma questo aumento rafforzerà anche gli effetti di inversione termica e quindi favorirà l accumulo degli inquinanti nelle aree urbane. La circolazione della massa d aria all interno di una strada canyon (edifici più alti della larghezza della strada) è relativamente complessa e specifica e può generare accumuli localizzati, come mostrato in Figura 4. Schema semplificato del flusso dell aria in una strada canyon Legenda: Vento incidente Inquinamento di fondo Ricircolo dell aria Lato sottovento Contributo diretto dei gas di scarico Lato sopravento Figura 4. Schema semplificato del flusso dell aria in una strada canyon Legenda: Vento incidente Inquinamento di fondo Ricircolo dell aria Lato sottovento Contributo diretto dei gas di scarico Lato sopravento 10
13 La rete formata dalle strade può inoltre generare effetti canyon con canalizzazioni e accelerazioni dei venti sinottici. Occorre quindi utilizzare modellizzazioni più fini allo scopo di descrivere in modo opportuno le influenze dei fabbricati sulla dispersione. I modelli che trattano questi casi sono: modelli stradali, tipo STREET, o urbani, come SIRANE o ADMS Urban, per la dispersione degli inquinanti attorno alle arterie stradali. modelli industriali, destinati a studiare la dispersione delle sorgenti occasionali o diffuse, prendendo in considerazione l impatto dei fabbricati sulla dispersione. Per conoscere le emissioni dei veicoli in modo preciso, deve essere disponibile le emissioni su una rete di vie e strade Conclusione Questa analisi delle specificità regionali per la modellizzazione della qualità dell aria nell area Alcotra ha dimostrato la coesistenza di varie tipologie di regioni che richiedono approcci diversi per la modellizzazione della qualità dell aria. Allo scopo di descrivere nel dettaglio le diverse modellizzazioni attuate nelle regioni dell area Alcotra, nella seconda parte della presente relazione vengono trattate tre tipologie di modellizzazioni: La modellizzazione industriale; La modellizzazione urbana; La modellizzazione regionale. 11
14 2 SCHEDA METODOLOGICA: LA MODELLIZZAZIONE INDUSTRIALE 2.1 PROBLEMATICA SITUAZIONE INIZIALE La modellizzazione industriale riguarda la valutazione dell impatto sull ambiente e sulle popolazioni vicine, di un impianto industriale o di un gruppo di impianti destinati ad emettere prodotti inquinanti nell aria. Questi effetti sono considerati da un punto di vista regolamentare nell ambito degli studi d impatto o degli studi di pericolosità, richiesti dalle autorità amministrative prima dell installazione o dello sviluppo di un impianto. Gli studi di pericolosità si prefiggono di valutare gli effetti consecutivi a un evento grave presso lo stabilimento (incendio, perdita di confinamento). In questo caso, le quantità di inquinanti emesse sono elevate, ma limitate a un periodo relativamente breve durante il quale viene attivato il servizio di sicurezza per neutralizzare l incidente. Le aree geografiche interessate sono spesso relativamente vicine alla sorgente. Queste applicazioni non rientrano nell ambito della presente scheda metodologica. Gli studi d impatto hanno lo scopo di valutare gli effetti sull ambiente dell impianto industriale in condizioni operative normali. Oggi comprendono anche un capitolo dedicato alla salute, destinato a valutare l esposizione delle popolazioni vicine. In questo caso, ci si pone in una logica di lungo periodo, ricercando le concentrazioni annuali o pluriennali che saranno introdotte nei modelli di esposizione. Una terza applicazione possibile riguarda le aree molto industrializzate, grandi emettitrici di agenti inquinanti. Può essere molto utile per gli amministratori considerare i diversi contributi degli emittenti ai livelli di inquinamento registrati nell area geografica. Si tratta di valutare con la simulazione di episodi di inquinamento l effetto delle emissioni industriali. La modellizzazione attorno a sorgenti puntuali, benché sia scientificamente la più antica e richieda limitate conoscenze tecniche, è poco utilizzata nelle reti di monitoraggio della rete Alcotra. Solo le regioni del Piemonte e della Valle d Aosta utilizzano il software SPRAY che verrà descritto in seguito. Questo tipo di modellizzazione tuttavia è interessante perché permette di determinare rapidamente le aree in cui l impatto di una o più sorgenti risulta maggiore e di individuare in modo più rigoroso i punti potenziali di installazione di strumenti di analisi della qualità dell aria nell ambito dell analisi. 2.2 GLI AGENTI INQUINANTI CONSIDERATI Gli inquinanti presi in considerazione in tale contesto sono principalmente: il biossido di zolfo (SO 2 ), emesso dagli impianti di combustione e nel corso di vari processi industriali, da una ventina d anni a questa parte oggetto di costanti sforzi di riduzione delle emissioni, gli ossidi di azoto(nox), emessi in generale dagli impianti di combustione, 12
15 le diossine, inquinanti particellari e gassosi, emesse da numerose industrie e oggetto di una severa sorveglianza, i metalli pesanti (sotto forma gassosa o di polveri), derivati da categorie ben individuate di processi industriali, anch essi sorvegliati a causa della loro elevata nocività (piombo, mercurio, cadmio, arsenico), prodotti specifici alle industrie considerate, se il loro effetto sulla salute umana presenta un rischio. Per gli inquinanti particellari e le polveri, la valutazione della dispersione e delle concentrazioni atmosferiche è completata dalla valutazione delle ricadute a terra, in particolare nell ambito degli studi d impatto. Infatti, la diffusione di inquinanti nel terreno e nei vegetali costituisce una via di esposizione che talvolta è indispensabile considerare. Dal punto di vista della modellizzazione, spesso è trattata con un modulo specifico incluso nel software incaricato di simulare il deposito. Il deposito secco (precipitazioni escluse) è configurato mediante una velocità di deposito che dipende dalla dimensione delle particelle e che permette di illustrare un flusso di deposito a terra. Quest ultimo è condizionato dalla gravità per le particelle più grosse, oppure dagli effetti di movimento browniani, per quelle più piccole. Il flusso di inquinanti che ricade a terra si scrive con la seguente formula: F(x, y) =VdC(x, y,0) dove Vd è la velocità di deposito e C(x, y,0) la concentrazione di inquinanti a livello del terreno. Per le emissioni industriali, il fenomeno di deposito è rappresentato nel modello con un impoverimento del pennacchio, in funzione del tempo e della distanza rispetto alla sorgente. Il deposito umido riflette il trasporto delle particelle da parte della pioggia, la nebbia, la foschia. Il flusso depositato dovuto a questi meccanismi spesso si traduce con il prodotto del tasso di precipitazioni per un coefficiente di lisciviazione; quest ultimo è difficile da valutare e ciò spiega le incertezze ammesse sulla quantificazione del deposito umido. In situazioni accidentali, gli inquinanti emessi possono essere gas pesanti. Ciò comporta un trattamento particolare del pennacchio e delle sue proprietà termodinamiche. Questo aspetto non è sviluppato nel presente documento poiché rientra in una problematica molto specifica che si allontana dai compiti delle reti di monitoraggio dell aria. Osservazione sullo stato dell arte: Lo studio dell impatto industriale ed in particolare delle emissioni derivanti dalle ciminiere di uno stabilimento è una delle applicazioni più antiche della dispersione atmosferica ed è alla base dello sviluppo dei primi modelli gaussiani. Si tratta però di un settore in cui esistono numerose riferimenti, relativi a campagne di misurazione di ampio respiro utilizzate per calibrare i modelli. È attorno a questo tipo di applicazione che si articola una parte importante degli obiettivi ricercati da iniziative come le Conferences on harmonization within atmospheric dispersion modelling for regulatory purposes. Questa manifestazione si svolge ogni due anni circa e rende conto delle iniziative miranti a promuovere una coerenza su scala europea dei codici numerici di modellizzazione della qualità dell aria (14 a conferenza in 13
16 Grecia a ottobre 2011). Per quanto riguarda le emissioni industriali, è stato sviluppato uno strumento di convalida che si riferisce a campagne di misurazione di ampio respiro ( Model Validation Kit ) ed è quello maggiormente descritto nei paragrafi successivi. 2.3 I DATI DI INPUT Le sorgenti Dobbiamo distinguere due tipi di sorgenti nel campo dell impatto industriale: - le sorgenti canalizzate, che designano le ciminiere degli stabilimenti e le brecce create da eventuali incidenti. Le emissioni associate sono facilmente quantificabili. Infatti, la geometria della sorgente (forma, dimensione, altezza), nonché le proprietà fisiche e termodinamiche delle emissioni (velocità di emissione, densità, temperatura dell agente inquinante emesso) possono essere misurate o calcolate e fornite direttamente al codice di calcolo della dispersione. Il background scientifico più importante in termini di strumenti e di convalida riguarda tali emissioni. I modelli di tipo gaussiano sono perfettamente adatti alla loro elaborazione essendo stati inizialmente sviluppati a tale scopo; - le sorgenti diffuse (superficiali o volumetriche), che designano le emissioni situate spesso a livello del suolo, provenienti dall attività quotidiana presso lo stabilimento: aree di stoccaggio, circolazione dei veicoli, emissioni dei fabbricati. Il loro contributo può rivelarsi molto importante, in particolare nei pressi dell impianto. Pertanto, i modelli tridimensionali sono quelli più adatti al trattamento del comportamento di tali emissioni. Purtroppo, il problema sta nella quantificazione dell emissione associata, difficilmente misurabile. Tuttavia è essenziale superare questa difficoltà se si vuole realizzare una modellizzazione corretta dei fenomeni. Infine, è importante ricordare che le applicazioni industriali inducono la presenza di gas dalle proprietà termodinamiche particolari (gas pesanti) e di particolato, le cui proprietà devono essere considerate nella giusta misura. Pertanto, è essenziale ottenere informazioni sulla granulometria degli elementi emessi, allo scopo di rettificare adeguatamente i parametri che condizionano la modellizzazione delle ricadute atmosferiche Il sito e la meteorologia Oltre all ambito d applicazione, la scala di modellizzazione e il tipo di codice che si desidera utilizzare definiscono la natura dei dati orografici da fornire. Come indicato in introduzione, il contesto in cui le emissioni industriali sono modellizzate rientra spesso nell ambito degli studi di pericolosità (emissioni accidentali) o d impatto (emissioni croniche). Emissioni accidentali In questo primo caso, l interesse è valutare le conseguenze indotte dall emissione di una quantità molto importante di inquinante in condizioni meteorologiche penalizzanti per la dispersione. Poiché ciò spesso comporta calcoli in campo vicino (presso il sito dello stabilimento o nei quartieri adiacenti), sarà senza dubbio necessaria una descrizione relativamente precisa dei fabbricati circostanti e dei rilievi. 14
17 Invece, i dati meteorologici si limitano a situazioni abituali o, al contrario, a configurazioni occasionali molto negative per la dispersione (nessuna dispersione del pennacchio). Sono definiti da una temperatura media, un livello di umidità relativa, una velocità del vento e un grado di turbolenza (che peraltro può essere collegato alle classi di stabilità di tipo Pasquill). Un analisi della situazione orografica ed economica del sito considerato potrà contribuire a diagnosticare le situazioni pertinenti da esaminare: ricerca delle aree più popolose, presa in considerazione di effetti locali (vicinanza al mare, forte rilievo). Poiché questo problema non rientra nell ambito diretto che riguarda le reti di monitoraggio dell aria, non sarà ulteriormente sviluppato in questo studio. Emissioni croniche Gli studi d impatto, soprattutto se sono seguiti da una valutazione dei rischi sanitari, richiedono la ricerca di concentrazioni in media annuale che saranno fornite ai modelli di esposizione. È quindi logico integrare dati meteorologici annuali che riguardano la temperatura, la velocità e la direzione del vento e qualsiasi elemento che possa valutare la stabilità atmosferica. Su quest ultimo punto, alcune stazioni meteorologiche possono fornire la nebulosità (in Ottaticon un valore compreso tra 1 e 8) e il numero di ore di esposizione al sole o irraggiamento. È quindi possibile dedurre le classi di stabilità di Pasquill attraverso tabelle di corrispondenza. Può essere anche molto pertinente includere un informazione sull altezza dello strato di rimescolamento, in particolare in condizioni di inversione termica. Bisogna prestare una cura particolare alla scelta della stazione meteo utilizzata per rappresentare la meteorologia del luogo studiato. Il problema è prendere in considerazione gli effetti dei venti locali (in particolare in presenza di rilievo) che comportano che il vento sul posto non presenti le stesse caratteristiche di quello a livello della stazione. L unica soluzione ragionevole sarà in alcuni casi disporre di una stazione sul posto stesso e realizzare misure su un periodo dato. L esercizio di modellizzazione consiste allora nel simulare tutte le situazioni meteorologiche recensite su un periodo rappresentativo (ad esempio 5 anni) da cui dedurne una valutazione delle concentrazioni medie annuali. Le situazioni meteorologiche sono in via di principio riunite per classi di caratteristiche simili alle quali si assegnano frequenze di apparizione. I valori delle concentrazioni annuali sono ottenuti effettuando la media dei valori calcolati per ogni classe ponderata per la loro frequenza di apparizione. Il caso particolare delle sorgenti diffuse I punti citati nei precedenti paragrafi sono complessivamente validi per la modellizzazione delle sorgenti diffuse. Gli strumenti tridimensionali sono tuttavia più adatti al loro trattamento. Infatti, i metodi di integrazione dei termini di superficie nei modelli gaussiani non sono sempre efficienti. Il costo elevato di attuazione dei modelli tridimensionali ne limita l uso al calcolo delle situazioni meteo occasionali. Ciò non è molto rigoroso, tenuto conto della natura di tali sorgenti, spesso presenti tutto l anno (aree di stoccaggio, luoghi di circolazione dei veicoli, emissioni dovute alle aperture dei fabbricati), all origine di un inquinamento tipicamente cronico. L integrazione della rosa dei venti annuale sul posto rimane il miglior trattamento, ma presenta l inconveniente di essere costosa. 15
18 2.4 I SOFTWARE DISPONIBILI Modello gaussiano Introduzione In generale, i modelli più utilizzati per gli studi delle emissioni industriali sono i modelli gaussiani. Storicamente, sono stati sviluppati in quest ottica precisa (sorgenti diffuse escluse). La preoccupazione costante dei ricercatori rimane il loro adattamento per prendere meglio in considerazione le specificità per cui non sono stati inizialmente progettati (presenza di ostacoli e di fabbricati, rilievo). Tuttavia, il loro grado di maturità appare soddisfacente per le applicazioni mirate. Numerosi esercizi di convalida e di confronto incrociato attestano questo dato di fatto. La comunità scientifica europea ha messo a punto uno strumento di convalida, il Model Validation Kit, disponibile su Internet al seguente indirizzo: Si tratta di un insieme di dati relativi a 4 campagne di misura di emissioni prodotte dalle ciminiere di stabilimenti in diverse città (Copenaghen, Kinkaid, Lillestrom e Indianapolis). Sono inoltre proposti alcuni strumenti di analisi statistica delle performance del software rispetto a queste informazioni misurate. Il trattamento delle sorgenti non puntuali (es. lineari, superficiali o volumetriche) è oggetto di trattamenti specifici nei modelli gaussiani. Si riscontrano pertanto diversi metodi: - l integrazione digitale di un infinità di sorgenti puntuali che rappresentano la sorgente reale, - la suddivisione della sorgente in un numero finito di sorgenti puntuali rigorosamente collocate e configurate in funzione del vento e della posizione dei ricettori, - l assimilazione della sorgente superficiale a una sorgente puntuale che deve essere correttamente localizzata in modo da rispecchiare le caratteristiche della sorgente reale a livello della dispersione (principio della sorgente virtuale). Possono essere ottenuti risultati relativamente eterogenei secondo la situazione e i parametri adottati. Si tratta di un limite nell uso dei modelli gaussiani. In qualsiasi caso, il maggior vantaggio di questi strumenti rimane il loro costo di implementazione ridotto che permette di realizzare un importante numero di simulazioni e quindi di stabilire bilanci annuali o pluriannuali in numerosi punti sul posto. L investimento in mezzi umani e materiali è relativamente basso. Infatti, l uso pertinente di questi modelli poggia innanzitutto sull esperienza sul campo, e i concetti pragmatici su cui si fonda non richiedono conoscenze approfondite in termini di analisi numerica. Si tratta di software che funzionano nella maggior parte dei casi su PC, in Windows, o anche MSDOS. Il loro costo in termini di tempi di calcolo e spazio di memoria dipende solo dalle esigenze dell utente. I prodotti disponibili 16
19 Tra i modelli gaussiani tradizionali testati e riconosciuti, possiamo citare: AERMOD. Si tratta di un modello di riferimento dell US-EPA (Agenzia dell ambiente americana). È disponibile gratuitamente su Internet, insieme alla relativa documentazione, al seguente indirizzo: I programmi sorgente scritti in fortran sono inoltre aperti se si desidera investire in sviluppi specifici. Sono forniti anche i moduli di preprocessore meteo e di terreno. La società Aria Technologies (www.aria.fr) commercializza il modello gaussiano Impact con un interfaccia grafica e diversi pre- e post-processing integrati (elaborazione degli aspetti a lungo termine, rappresentazione cartografica dei pennacchi, elaborazione statistica) e adatta alle applicazioni mirate. ADMS commercializzato in Francia dalla società NUMTECH (www.numtech.fr) propone anche un software di dispersione. Anche in questo caso si tratta di uno strumento interfacciato. Diversi tipi di risultati I modelli gaussiani sono spesso utilizzati in configurazioni a lungo termine per estrarre medie su un periodo prestabilito di concentrazioni di inquinanti o analisi statistiche. In configurazioni a breve termine, sono ottenute medie di concentrazione su periodi ridotti a una o poche ore, o a una scala mensile. Le concentrazioni sono rappresentate in generale da sezioni orizzontali del pennacchio, che permettono di visualizzare la concentrazione degli inquinanti su tutto l ambito di studio, di solito a livello del suolo. Il sistema di rappresentazione, se è collegato con un sistema d informazione geografica, dà luogo alla creazione di cartografie facilmente interpretabili. La maggior parte dei software permette inoltre di rappresentare le concentrazioni nell asse del pennacchio, a un altezza data, in funzione della distanza dalla sorgente. Si tratta di un informazione preziosa per valutare le distanze d impatto dell inquinamento Modelli euleriani 3D Introduzione Questi modelli costituiscono l unica alternativa ragionevole per l elaborazione digitale di situazioni complesse come: - le aree a forte rilievo (in particolare le montagne), - le situazioni in cui si desidera valutare l impatto della sorgente in campo vicino e in presenza di ostacoli (fabbricati), - la presa in considerazione corretta delle sorgenti diffuse. Il loro contesto di utilizzo è radicalmente diverso da quello precedentemente illustrato, poiché: - questi modelli sono pesanti da utilizzare (spazio di memoria e tempo di calcolo), - traggono origine dall installazione digitale di tecniche sofisticate di approccio delle equazioni fisiche e pertanto possono essere applicati in modo pertinente da utenti esperti. Infatti, la generazione di una maglia coerente, l adattamento dei parametri digitali, l identificazione e la neutralizzazione di eventuali artefatti numerici sono altrettante difficoltà che non possono essere sormontate senza un esperienza adeguata, - il loro uso è spesso limitato alla simulazione di situazioni puntuali, caratteristiche di un tipo di condizione meteo. La scelta di queste situazioni è dettata dalla predominanza di un dato 17
20 vento sul posto (previa analisi della rosa dei venti), la ricerca di scenari penalizzanti dal punto di vista della dispersione, la vicinanza di zone sensibili (centro abitato, scuole, ospedale, ecc.). Questi modelli sono oggetto di numerose convalide, spesso basate sul confronto con misure effettuate nella galleria del vento. In questo caso, i ricercatori verificano che sia correttamente riprodotto l impatto degli ostacoli che perturbano il pennacchio e che creano turbolenze, zone di accumulo di inquinanti o zone morte. Pertanto, esistono dati teorici dedotti da osservazioni che permettono di qualificare le aree turbolente che si creano attorno a un fabbricato assimilato a un isolato, situato nel flusso atmosferico. Queste formule permettono in particolare di verificare il corretto comportamento del modello nella simulazione degli effetti di turbolenza. Come sopra indicato, questi strumenti possono rivelarsi molto efficienti se si accetta di utilizzare una maglia sufficientemente fine per il calcolo. Il problema è trovare il giusto compromesso tra il numero di maglie consentito e il prezzo che ciò comporta in termini di tempi di calcolo e difficoltà numeriche. La maggior parte di questi strumenti è stata sviluppata su working station UNIX. I prodotti disponibili Si distinguono due classi di software tridimensionali disponibili sul mercato: quelli la cui finalità è la dispersione atmosferica e quelli che trattano complessivamente i problemi di meccanica dei fluidi, detti software di CFD (Computational Fluid Dynamics). Le equazioni e i metodi implementati sono complessivamente analoghi in entrambi i casi. Tuttavia, mentre la prima categoria include le specificità proprie al calcolo atmosferico (variabili meteorologiche), le altre trattano questo aspetto attraverso moduli indipendenti attivati secondo le necessità dell utente. Questi ultimi si integrano in un tool più globale il cui obiettivo va al di là del problema della dispersione (calcoli di combustione, interazione fluidostruttura, ecc.). Tra i software 3D specifici al calcolo di dispersione citiamo: ANSWER commercializzato dalla società ACRI (www.acri.fr) ARIA Local (o MERCURE) distribuito dalla società Aria Technologies (www.aria.fr) FLUIDYN Panache, commercializzato dalla società Transoft (www.fluidyn.com) I principi su cui sono sviluppati questi software si equivalgono nel complesso. Tra i software di meccanica dei fluidi più generali e comunque utilizzabili nel campo della dispersione (tool «CFD»), quelli più noti sono: CFX Tascflow (http://www.softscout.com/software/engineering/computational-fluid- Dynamics-CFD/CFX-TASCflow.html) è anche un prodotto molto diffuso in diversi settori industriali. FLUENT (www.fluent.com) è un software molto conosciuto ed efficiente nel campo dell industria aerospaziale e delle turbomacchine. È meno adatto ai problemi ambientali. PHOENICS (www.cham.uk) è un software molto aperto, che dispone di moduli specifici per l elaborazione della dispersione. STAR-CD (www.cd.co.uk) è uno dei software di CFD più noti sul mercato internazionale. 18
Sabina Bellodi,, Enrica Canossa Ecosistema Urbano, Servizio Sistemi Ambientali ARPA sez.provinciale di Ferrara
La Qualità dell Aria stimata: applicazioni modellistiche ADMS per uno studio della diffusione degli inquinanti atmosferici nel comune di Ferrara e aree limitrofe Sabina Bellodi,, Enrica Canossa Ecosistema
Modellistica di Qualità dell'aria a supporto del D. lgs 155/2010. Mauro M. Grosa
Modellistica di Qualità dell'aria a supporto del D. lgs 155/2010 Mauro M. Grosa Responsabile del coordinamento delle attività di qualità dell aria di Arpa Piemonte Regione Piemonte nel 2000 ha avviato
Valutazione modellistica ricaduta al suolo delle emissioni dell impianto Rena Energia srl
Valutazione modellistica ricaduta al suolo delle emissioni dell impianto Rena Energia srl Studio Settembre 2014 1 Pag / indice 3 / Premessa 4 / Descrizione della catena modellistica 6 / Lo scenario simulato
STRUMENTO PER LA LOCALIZZAZIONE DI CAMPI EOLICI. Eolo-CISMA
STRUMENTO PER LA LOCALIZZAZIONE DI CAMPI EOLICI Eolo-CISMA è un sistema di previsioni meteorologiche messo a punto da CISMA srl che ci permette di disporre di previsioni del potenziale eolico di un sito
Appendice III. Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi
Appendice III (articolo 5, comma 1 e art. 22 commi 5 e 7) Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi 1. Tecniche di modellizzazione 1.1 Introduzione. In generale,
VARIABILI METEROROLOGICHE E CONCENTRAZIONI DI PM10. 5.1 Introduzione
VARIABILI METEROROLOGICHE E CONCENTRAZIONI DI PM10 5.1 Introduzione Tra gli interventi finanziati dalla Regione Emilia Romagna per il 2004, ai fini della messa a punto di strumenti conoscitivi utili per
Qualità dell aria Torino, 8 febbraio 2011
Qualità dell aria La rilevanza del fenomeno dell accumulo di biossido di azoto nella Pianura Padana rilevato da misure satellitari Concentrazione di biossido di azoto sull Europa tra Gennaio 2003 e Giugno
ESPERIENZE DELL ARPA VALLE D AOSTA NELLA VALUTAZIONE INTEGRATA DELLA QUALITA DELL ARIA
ESPERIENZE DELL ARPA VALLE D AOSTA NELLA VALUTAZIONE INTEGRATA DELLA QUALITA DELL ARIA Manuela Zublena, Giordano Pession Italia Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Valle d Aosta Sezione
Nelle immediate vicinanze dell impianto, secondo la simulazione sul dominio 4x4km, i risultati sono quelli di figura 3.36.
Capitolo 3 Caratterizzazione delle sorgenti pag. 75 Nelle immediate vicinanze dell impianto, secondo la simulazione sul dominio 4x4km, i risultati sono quelli di figura 3.36. Figura 3.36. Superamenti di
6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000
pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma
SCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI
MISURE DI RIDUZIONE DELL INQUINAMENTO ATMOSFERICO SCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI Elementi di sintesi ARPA PIEMONTE DIPARTIMENTO TEMATICO SISTEMI PREVISIONALI - Struttura Semplice Qualità dell Aria
10 anni di modellistica operativa di qualità dell'aria in Emilia-Romagna
10 anni di modellistica operativa di qualità dell'aria in Emilia-Romagna Michele Stortini, Giovanni Bonafè, Marco Deserti, Simona Maccaferri, Enrico Minguzzi, Antonella Morgillo Centro Tematico Regionale
IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR. Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti
IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti Meteorologia per la qualità dell aria la valutazione della qualità dell aria e in particolare l
REGIONE LIGURIA Protezione Civile
ALLEGATO 2 REGIONE LIGURIA Protezione Civile INCENDIO DELLE ZONE DI INTERFACCIA DEFINIZIONE SCENARI Febbraio 2007 2 DEFINIZIONE SCENARIO DI INCENDI DI INTERFACCIA Per valutare il rischio conseguente agli
ArRISK RILASCIO E DISPERSIONE DI GAS TOSSICI O INFIAMMABILI
OBIETTIVI. ArRISK È UN SISTEMA MODELLISTICO PER L ANALISI DELLE CONSEGUENZE IN ATMOSFERA DI RILASCI TOSSICI O INFIAMMABILI. È DOTATO DI UN INTERFACCIA GRAFICA CHE PERMETTE ALL UTENTE DI PREDISPORRE ED
6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
LA RESTITUZIONE DEI DATI AMBIENTALI: DALLA VERSIONE INTEGRALE ALLA CONSULTAZIONE TELEMATICA
LA RESTITUZIONE DEI DATI AMBIENTALI: DALLA VERSIONE INTEGRALE ALLA CONSULTAZIONE TELEMATICA Ing. Sergio Marino Direttore Generale ARPA Sicilia Ogni Ente Pubblico deve garantire il diritto d accesso, la
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
514 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 515 Conclusioni Le Considerazioni conclusive sulla Fase 2 della VIS possono essere sintetizzate in tre punti: 1. La seconda fase dopo lo screening ha approfondito in primo
Le tecnologie geospaziali a supporto della pianificazione e della operatività dei sistemi eolici
ENERGY SOLUTIONS La forza del vento Le tecnologie geospaziali a supporto della pianificazione e della operatività dei sistemi eolici L energia è diventata una priorità nella politica europea. Fino ad oggi
ARPA Puglia. Campagna di monitoraggio della qualità dell aria con laboratorio mobile. Barletta Via Trani 10.07.2015-10.11.2015. Centro Regionale Aria
Campagna di monitoraggio della qualità dell aria con laboratorio mobile 10.07.2015-10.11.2015 ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari Corso Trieste 27 Bari 1. Contenuto del
CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO DI QUALITA DELL ARIA ZONA INDUSTRIALE DI ASTI CORSO ALESSANDRIA/QUARTO D ASTI
STRUTTURA COMPLESSA - Dipartimento di Asti STRUTTURA SEMPLICE - Produzione RELAZIONE PRELIMINARE n. 07_12_B5.16 CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO DI QUALITA DELL ARIA ZONA INDUSTRIALE DI ASTI CORSO ALESSANDRIA/QUARTO
Corretto posizionamento di strumentazione meteorologica
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica Corso di laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Fisica dell Atmosfera e del Clima Corretto posizionamento di strumentazione meteorologica
Contribution of Emission Sources on the Air quality of the POrt-cities in Greece and Italy CESAPO
Contribution of Emission Sources on the Air quality of the POrt-cities in Greece and Italy CESAPO Le attività svolte dai tre partners italiani del progetto CESAPO, l Istituto di Scienze dell Atmosfera
5 - Indicatori di stato: la valutazione del rumore da traffico
5 - Indicatori di stato: la valutazione del rumore da traffico Conformemente a quanto riportato nella proposta di Direttiva Europea sulla valutazione e gestione del rumore ambientale, il rumore ambientale
Impianto di compostaggio: applicazione del modello di dispersione dell odore. Cireddu-Barbato
Impianto di compostaggio: applicazione del modello di dispersione dell odore Cireddu-Barbato Ruolo della modellista nella valutazione Cos è un modello degli impatti odorigeni Modelli matematici: Deterministici:
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI. Giornate di Orientamento Unica Open Day 2009
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI Giornate di Orientamento Unica Open Day 009 Test di accesso/verifica della preparazione iniziale Facoltà di ECONOMIA L Era Moderna che viviamo attualmente da un centinaio
MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA DI COLLE FAGIOLARA (COLLEFERRO)
MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA DI COLLE FAGIOLARA (COLLEFERRO) 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO Colleferro è un comune di oltre 22.000 abitanti che si trova
Considerazioni tecniche in merito alla formazione e alla presenza degli inquinanti atmosferici nel centro storico di Bologna
Considerazioni tecniche in merito alla formazione e alla presenza degli inquinanti atmosferici nel centro storico di Bologna Il traffico veicolare è responsabile di circa il 50% del PM10 totale (primario
FSE, l approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio Ing. Pierpaolo Gentile, PhD Direttore del Corpo Nazionale dei Vigili Del Fuoco
DIPARIMENTO DEI VIGLI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVULE Ordine degli Ingegneri Provincia di Latina FSE, l approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio Ing. Pierpaolo Gentile,
PROVINCIA DI RAVENNA (Con la collaborazione di ARPA - SIMC)
laborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 213 3 - L ONIZIONI MTOROLOGIH NL TRRITORIO LL PROVINI I RVNN (on la collaborazione di RP - SIM) 3.1 - Gli indicatori meteorologici
PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO
VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni
Generalità sull energia eolica
Generalità sull energia eolica Una turbina eolica converte l energia cinetica della massa d aria in movimento ad una data velocità in energia meccanica di rotazione. Per la produzione di energia elettrica
GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 4. Angelo Bonomi
GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 4 Angelo Bonomi LA COMPLESSITA DELLE TECNOLOGIE Uno dei problemi riguardanti la valutazione delle tecnologie risiede
GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi
GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:
IL CLIMA DEL PARCO VILLE OTTOLENGHI
IL CLIMA DEL PARCO VILLE OTTOLENGHI Indice 1. Introduzione... 2 2. Metodologia... 3 3. Temperatura... 3 4. Vento... 10 5. Installazione stazione portatile e campagna di misura... 11 6. Elaborazione dati
16 APRILE 2014 SEMINARIO TECNICO EMISSIONI ODORIGENE IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO: APPLICAZIONE DEL MODELLO DI DISPERSIONE DELL ODORE
16 APRILE 2014 SEMINARIO TECNICO EMISSIONI ODORIGENE IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO: APPLICAZIONE DEL MODELLO DI DISPERSIONE DELL ODORE Ing. Elena Barbato Dott. Giacomo Cireddu RUOLO DELLA MODELLISTICA NELLA
Valutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464)
Valutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464) Palmanova 10/06/2013 Introduzione La stima degli impatti locali delle strade nella città di Palmanova è stata effettuata
Metodi di realizzazione di una stazione radio base compatibile con i limiti di esposizione Vallone Laura
Metodi di realizzazione di una stazione radio base compatibile con i limiti di esposizione Vallone Laura 01/06/2007 dei Campi Elettromagnetici 1 Normativa tecnica di riferimento Guida CEI 211-10: Guida
ver 3.1.4 VERSIONE BASE VERSIONE AVANZATA MANUALE UTENTE (01/10/2006 12.25)
ver 3.1.4 VERSIONE BASE VERSIONE AVANZATA MANUALE UTENTE (01/10/2006 12.25) Sommario 1 DESCRIZIONE... 2 1.1 LIMITI VERSIONE DIMOSTRATIVA... 2 1.2 INSTALLAZIONE... 2 1.2.1 Installazione completa...2 1.2.2
Analisi delle serie storiche. Monossido di Carbonio Biossido d Azoto Particolato Totale Sospeso Ozono Piombo Biossido di Zolfo Benzene
Analisi delle serie storiche Monossido di Carbonio Biossido d Azoto Particolato Totale Sospeso Ozono Piombo Biossido di Zolfo Benzene Al fine di rendersi conto dell evoluzione delle concentrazioni di alcuni
ArRISK RILASCIO E DISPERSIONE DI GAS TOSSICI, INFIAMMABILI, ODORIGENI
OBIETTIVI. ArRISK È UN SISTEMA MODELLISTICO SVILUPPATO PER SIMULARE LA DISPERSIONE IN ATMOSFERA DI AERIFORMI, E PER LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI IN TERMINI DI TOSSICITA, INFIAMMABILITA E IMPATTO ODORIGENO.
Focus Valutazione degli impatti in atmosfera
Focus Valutazione degli impatti in atmosfera VALUTAZIONE di IMPATTO AMBIENTALE ai sensi del D. Lgs 152/2006 e smi e Legge Regionale 9/99 di un Impianto per la valorizzazione energetica di sottoprodotti
Quadro di riferimento ambientale Allegato QAMB.A3. Interventi di adeguamento tecnico - funzionale del Porto commerciale di Salerno
Interventi di adeguamento tecnico - funzionale Quadro di riferimento ambientale Allegato QAMB.A3 G i u g n o 2 0 1 3 In copertina: Vue de la ville de Salerno, (1763) disegno di Claude Louis Chatelet incisione
TECNICO SUPERIORE PER LA MOBILITÀ E IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE PER LA MOBILITÀ E IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE PER
NEWSLETTER n. 41. Agosto 05
NEWSLETTER n. 41 a cura dell Ufficio del Portavoce Ufficio Stampa di ARPA Lombardia Giovanni Galgano Tel. 02.69666.362 Grafica ProgettoWEB ARPA Lombardia Sommario CHE ARIA TIRA A VARESE 2 IL CENTRO DI
ATTIVITA 5 Modellistica
ATTIVITA 5 Modellistica qualità dell aria Giuseppe Maffeis Giampiero Malvasi consulenti ARPAV-ORAR ATTIVITA' 1 Stima delle emissioni in atmosfera ATTIVITA' 5 Modellistica qualità dell'aria ATTIVITA' 4
Impatto sulla qualità dell'aria della centrale elettrica a biomasse di Bazzano: valutazione modellistica e suggerimenti per un sito di monitoraggio
Impatto sulla qualità dell'aria della centrale elettrica a biomasse di Bazzano: valutazione modellistica e suggerimenti per un sito di monitoraggio Gabriele Curci 1, Paolo Tuccella 1, Giovanni Cinque 2,
Campagna di rilevamento della qualità dell'aria
Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia Campagna di rilevamento della qualità dell'aria Chiozza A cura del Servizio Sistemi Ambientali Unità Monitoraggio e Valutazione Qualità dell'aria
Liguria Proposte per un modello di sviluppo Nearly Zero Emissions
Liguria Proposte per un modello di sviluppo Nearly Zero Emissions Indice EXECUTIVE SUMMARY... 4 1. IL CONTESTO... 7 1.1 QUADRO INTERNAZIONALE DI RIFERIMENTO... 7 1.2 CONSIDERAZIONI SULLA TRANSIZIONE VERSO
Attività di monitoraggio della qualità dell aria effettuato da ARPA FVG nel Comune di Cormons Gennaio Aprile 2014
Attività di monitoraggio della qualità dell aria effettuato da ARPA FVG nel Comune di Cormons Gennaio Aprile 2014 Cormons, 27 marzo 2015 La normativa sulla qualità dell ambiente Decreto legislativo. n.
Sistema modellistico previsionale della qualità dell'aria
Sistema modellistico previsionale della qualità dell'aria La qualità dell'aria nell'agglomerato Torinese, Situazione e Prospettive, Torino 30 novembre 2011 ARPA Piemonte, su incarico del competente Settore
HELP DESK SERVIZIO METEO INVERNALE PER I GESTORI DELLA VIABILITÀ. tel. +39.049.9125902 info@radarmeteo.com www.radarmeteo.com
HELP DESK SERVIZIO METEO INVERNALE PER I GESTORI DELLA VIABILITÀ Radarmeteo srl a socio unico Via Mezzavia, 115/5 35020 Due Carrare (PD) Italia tel. +39.049.9125902 info@radarmeteo.com www.radarmeteo.com
Progetto Whysol per la realizzazione di una centrale termoelettrica a olio vegetale in Comune di Zanica (BG).
Progetto Whysol per la realizzazione di una centrale termoelettrica a olio vegetale in Comune di Zanica (BG). Osservazioni a seguito della relazione di ARPA Lombardia e della disponibilità SEI alla cogenerazione.
INDICE. Premesse. La REANALISI. I servizi a supporto dello sviluppo di progetti Eolici. Analisi dei vantaggi offerti da servizi Meteocenter
powered by INDICE Premesse La REANALISI I servizi a supporto dello sviluppo di progetti Eolici Analisi dei vantaggi offerti da servizi Meteocenter 2 PREMESSE MERCATO EOLICO Ricerca tramite modellistica
ARTICOLO TECNICO Smart-MED-Parks: il Software
ARTICOLO TECNICO Smart-MED-Parks: il Software Introduzione Da Febbraio 2013, data di lancio del progetto Smart-MED-Parks, sono state realizzate un insieme di azioni al fine di: - Aumentare il livello di
CRITERI E STRUMENTI PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Strategia dell'indagine igienistica
Regione Lombardia Sanità Laboratorio di approfondimento del Rischio Chimico CRITERI E STRUMENTI PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Strategia dell'indagine igienistica La norma UNI EN 689/97
Giugno 2015. Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali
Il Clima in Piemonte Giugno 2015 In Piemonte il mese di Giugno 2015 è risultato al di sopra della media climatologica degli anni 1971-2000 dal punto di vista termometrico; leggermente superiore alla norma
SoftWare DMGraphics. Indice. Manuale d uso. 1) Introduzione. 2) Pagine grafiche. 3) Grafici. 4) Menù
SoftWare DMGraphics Manuale d uso Indice 1) Introduzione 2) Pagine grafiche. 2.1) Pagina grafica 2.2) Concetti generali 2.3) Scale dei valori 2.4) Posizionamento elementi nel grafico 3) Grafici 3.1) Grafici
INQUINAMENTO ACUSTICO
Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria INQUINAMENTO ACUSTICO Ing. Giorgio Baldinelli RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI: D.P.C.M. 01/03/91 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti
DISEGNO DI LEGGE RECANTE RATIFICA ED ESECUZIONE DELLA CONVENZIONE SULLA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI, N. 187, FATTA A GINEVRA IL 15 GIUGNO
DISEGNO DI LEGGE RECANTE RATIFICA ED ESECUZIONE DELLA CONVENZIONE SULLA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI, N. 155, FATTA A GINEVRA IL 22 GIUGNO 1981, E RELATIVO PROTOCOLLO, FATTO A GINEVRA IL 22 GIUGNO
Capitolo 20: Scelta Intertemporale
Capitolo 20: Scelta Intertemporale 20.1: Introduzione Gli elementi di teoria economica trattati finora possono essere applicati a vari contesti. Tra questi, due rivestono particolare importanza: la scelta
PLUDIX Pluviometro - disdrometro
PLUDIX Pluviometro - disdrometro PLUDIX è realizzato da: PLUDIX PLUDIX è un apparecchiatura multifunzione per il rilievo e la caratterizzazione di precipitazioni atmosferiche al livello del suolo con elevata
Studio della qualità delle acque degli specchi d acqua tra pennelli adiacenti mediante simulazioni numeriche con modello matematico
Regione Sardegna Comune di Capoterra (CA) Sistemazione e rinaturazione delle difese litoranee Bonifica e sistemazione della fascia costiera Progetto definitivo-esecutivo delle opere marittime Protezione
Parametri di dimensionamento SENFC
Parametri di dimensionamento SENFC Determinato il gruppo di dimensionamento, è possibile calcolare la Superficie Utile Efficace (SUT), cioè la somma delle superfici utili di apertura degli evacuatori naturali
Introduzione 7. 1. Nozioni di base 9. 1.2 Attenuazione dei ponti termici 23. 2. Conseguenze dei ponti termici 31. 2.5 Formazione di muffa 40
INDICE indice Introduzione 7 1. Nozioni di base 9 1.1 Fisica del ponte termico 14 1.2 Attenuazione dei ponti termici 23 2. Conseguenze dei ponti termici 31 2.1 Inefficienza energetica 31 2.2 Effetti igienico-sanitari
APPENDICE A: Tipologia delle opere
APPENDICE A: Tipologia delle opere Le opere di difesa dall azione del mare possono suddividersi in due tipologie: opere di difesa passiva e attiva. Le prime assicurano la protezione dall impatto diretto
DIATI Dipartimento di Ingegneria dell Ambiente, del Territorio e delle infrastrutture TECNOLOGIE E TENDENZE PER IL RECUPERO DA RIFIUTI Termovalorizzatore di Torino: aspetti ambientali ed energetici Piacenza
Relazione Tecnica di Previsione di Impatto Acustico Ambientale secondo
Relazione Tecnica di Previsione di Impatto Acustico Ambientale Oggetto: Committente: Previsione di Impatto Acustico Ambientale secondo nuovo progetto di variante anno 2012 Consorzio Via I. Eolie Via Fabio
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL BIENNIO DELL OBBLIGO DA RIPORTARE SUL P.O.F. A.S.
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL BIENNIO DELL OBBLIGO DA RIPORTARE SUL P.O.F. A.S. 2014-2015 ASSE DISCIPLINA DOCENTE SCIENTIFICO TECNOLOGICO SCIENZE INTEGRATE
Simulazioni acustiche in esterno Andrea Cerniglia hilbert@venus.it
Simulazioni acustiche in esterno Andrea Cerniglia hilbert@venus.it (Estratto da RCI, anno XXV N. 10, ottobre 1998, Tecniche Nuove) Una panoramica sulle opportunità offerte dai programmi di simulazione
Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta
Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta Il clima delle Alpi Il clima della Valle d Aosta Precipitazioni durante l alluvione del 2000 Temperature estreme registrate in Valle d Aosta Il ruolo delle montagne
Il ruolo della fluidodinamica computazionale nella progettazione
w h i t e p a p e r Il ruolo della fluidodinamica computazionale nella progettazione Prefazione Questo paper descrive due dissipatori di calore, un presidio medicale di aspirazione, un forno da cucina
Innovazione, tecnologia e sviluppo sostenibile del territorio: Le pompe di calore geotermiche
Convegno ASSISTAL Innovazione, tecnologia e sviluppo sostenibile del territorio: Le pompe di calore geotermiche Ing. Domenico Savoca Regione Lombardia, Direzione Generale Qualità dell Ambiente Rho, 14
Accesso alla banca dati dell inventario delle emissioni in atmosfera
Accesso alla banca dati dell inventario delle emissioni in atmosfera Regione Liguria Dipartimento Ambiente Patrizia Costi Settore aria clima e ciclo integrato dei rifiuti INDICE Accesso alle informazioni
LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE
UNIVERSITA DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA FACOLTA DI INGEGNERIA LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE AEROPORTUALI ED ELIPORTUALI LECTURE 08 METEOROLOGIA NELLA PROGETTAZIONE
6 - Interventi e indicatori di risposta
6 - Interventi e indicatori di risposta 6.1 Gli adempimenti previsti dalla legislazione Tra le azioni attuate dal Comune di Padova in risposta a precise disposizioni di legge in materia di inquinamento
ANALISI DELL'IMPATTO DEL TRAFFICO VEICOLARE SULLA QUALITÀ DELL'ARIA IN UN AGGLOMERATO URBANO DI PICCOLE DIMENSIONI
8 Congresso Nazionale CIRIAF Perugia, 5 aprile 2008 ANALISI DELL'IMPATTO DEL TRAFFICO VEICOLARE SULLA QUALITÀ DELL'ARIA IN UN AGGLOMERATO URBANO DI PICCOLE DIMENSIONI Rossella Prandi A. Bertello, E. Bracco,
Gli strumenti della geografia
Gli strumenti della geografia La geografia studia lo spazio, cioè i tanti tipi di luoghi e di ambienti che si trovano sulla Terra. La geografia descrive lo spazio e ci spiega anche come è fatto, come vivono
La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2
La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di
ANALISI COSTI-BENEFICI
ANALISI COSTI-BENEFICI ANALISI COSTI BENEFICI Fondamento dell ANALISI COSTI BENEFICI è l idea che un progetto o una politica possono essere considerati validi dal punto di vista della società se i benefici
Prof. Ing. Andrea Giuseppe CAPODAGLIO. Prof. Ing. Arianna CALLEGARI
RIDUZIONE IMPATTO AMBIENTALE CERTIFICATI DI VALIDAZIONE DIFFUSIONE DELLE EMISSIONI ODORIGENE DAL CANALE DI INGRESSO DELL IMPIANTO DI NOSEDO: STUDIO DIFFUSIONALE DI CONFRONTO TRA RISULTATI DEL SISTEMA ODOWATCH
Emissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI
Emissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI Premessa I composti organici non metanici (COV), pur rappresentando
Reti di monitoraggio dell inquinamento acustico: L esperienza dell ARPAM nella Provincia di Ancona
Reti di monitoraggio dell inquinamento acustico: L esperienza dell ARPAM nella Provincia di Ancona Mirti Lombardi, Stefania Barletti, Daniela Giuliani ARPA Marche D.G.R. n. 3157 del 28/12/2001 Approvazione
STUDIO DELL IMPATTO OLFATTIVO
Consorzio Gestione Servizi CGS Salerno s.r.l. via D. Cioffi Z.I. (SA) STUDIO DELL IMPATTO OLFATTIVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE A SERVIZIO DELL AREA INDUSTRIALE DEL COMUNE DI PALOMONTE (SA) PREMESSA Il problema
ITM srl - Informatica Telematica Meridionale
ITM srl - Informatica Telematica Meridionale Programma Operativo Regionale (POR) Misura 3.17 ITM 474925 Sistema Informatico, di supporto per la valutazione dell impatto ambientale preventivo sulla qualità
Un analisi di dettaglio della qualità dell aria in provincia di Torino
Un analisi di dettaglio della qualità dell aria in provincia di Torino Antonella Pannocchia Arpa Piemonte La provincia di Torino nel contesto territoriale della pianura padana La provincia di Torino è
u metallurgiau A. Diani, L. Rossetto
ANALISI NUMERICA DELLA CONVEZIONE FORZATA DI ARIA IN SCHIUME METALLICHE A. Diani, L. Rossetto Le schiume metalliche sono una promettente classe di materiali cellulari che consistono in una interconnessione
IL SISTEMA DI PREVISIONE DEL DISAGIO BIOCLIMATICO IN EMILIA-ROMAGNA
IL SISTEMA DI PREVISIONE DEL DISAGIO BIOCLIMATICO IN EMILIA-ROMAGNA Studio del fenomeno dell isola di calore Area urbana di Bologna Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA Emilia Romagna IL
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione Centrale Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna Servizio Territorio Montano e Manutenzioni Manuale dell Utente Luca Bincoletto Ottobre 2006 INDICE
CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria
CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe prima della scuola primaria...2 CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe seconda della scuola primaria...3
Procedura Reg. 333/2011/UE Rev. 0 del 14/09/2011
Pagine 1 di 5 INDICE 1) Scopo e campo di applicazione 2) Riferimenti 3) Risorse e responsabilità 4) Applicabilità 5) Metodo di prova con strumentazione portatile 6) Registrazione ed archiviazione dei documenti
Linee guida sull obbligo solare nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni
Linee guida sull obbligo solare nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni Documento redatto sulla base dei risultati del Gruppo di Lavoro Obbligo solare della Commissione Tecnica di Assolterm. Maggio
PIANO D AZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL ARIA NELL AGGLOMERATO TORINESE PROPOSTA DI SCENARI DI LIMITAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE VEICOLARE
Servizio Qualità dell Aria e Risorse Energetiche PIANO D AZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL ARIA NELL AGGLOMERATO TORINESE PROPOSTA DI SCENARI DI LIMITAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE VEICOLARE INVERNO
Relazione previsionale di impatto atmosferico Committente: Solenergia Srl
SOMMARIO 1 Premessa...3 2 Inquadramento dell area ed elaborazione dei dati orografici...5 3 Caratterizzazione meteorologica dell area ed elabo-razione dei dati meteo...8 4 Situazione di progetto... 12
AREA AMBIENTE QUALITÀ DELL ARIA A TORINO
AREA AMBIENTE QUALITÀ DELL ARIA A TORINO Maggio 2015 1 ARIA IN EUROPA 2 La qualità dell aria della nostra città dipende da: quantità di inquinanti emessi dalle varie attività umane; conformazione geografica
Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo
3 DECALOGO DELLA QUALITÀ
GENERALITÀ 1 / 10 Sommario Generalità 1 Politica della Qualità 3 DECALOGO DELLA QUALITÀ 4 Politica Ambientale PREVENZIONE 7 FORMAZIONE CULTURA ED ATTEGGIAMENTO 8 COMUNICAZIONE 8 COLLABORAZIONE CON FORNITORI
Antonio De Blasiis Il rilievo del degrado ambientale. Metodi ingegneristici
A09 162 Antonio De Blasiis Il rilievo del degrado ambientale Metodi ingegneristici Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173
Relazione introduttiva Febbraio 2006
Amministrazione Provincia di Rieti Febbraio 2006 1 Progetto Sistema Informativo Territoriale Amministrazione Provincia di Rieti Premessa L aumento della qualità e quantità dei servizi che ha caratterizzato
Il progetto MED APICE ovvero valutazione e mitigazione delle emissioni inquinanti delle attività portuali: il caso di Genova
Il progetto MED APICE ovvero valutazione e mitigazione delle emissioni inquinanti delle attività portuali: il caso di Genova Paolo Prati Dipartimento di Fisica Università di Genova Modelli a RECETTORE