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- Cristina Ortensia Testa
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1 Le donne medico sono troppe? In questi ultimi tempi è tornato di attualità, anche per alcune iniziative promosse dalla AIDM (associazione Italiana Donne Medico), il problema della presenza delle donne in sanità, in particolare nel mondo medico e del loro ruolo. Un articolo comparso sul Corriere Salute del 12 maggio di Riccardo Renzi dal titolo Più donne nella sanità, ma con poco potere, parte della constatazione che, come è avvenuto recentemente nel nuovo Parlamento e nel Governo dove la presenza femminile è cresciuta in modo deciso, anche nella Sanità, secondo i recenti dati del Ministero della Salute la classe medica si va femminilizzando rapidamente. Sempre secondo l articolista nella Sanità è in atto una evoluzione, ma più nella sanità che nel Suo Governo. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2010, il personale dipendente del SSN era complessivamente pari a unità, di cui donne e uomini. I medici e gli odontoiatri risultavano essere di cui ( pari al 36,9%) registrando un aumento, rispetto al 2009, del 3,7%. Alla presenza sempre più numerosa delle donne nel Servizio sanitario nazionale con un incremento esponenziale rispetto a quello maschile, non corrisponde analogo aumento della presenza femminile nei posti di responsabilità. Secondo i dati presentati nel corso della 1 conferenza Nazionale il ruolo delle donne nell evoluzione del SSN da Maria Montessori ai nostri giorni nel 2001 solo il 10% degli
2 incarichi direzionali era coperto da donne, diventati il 18,61% nel 2009 ( 163 donne su 876 posti). Tra i medici i posti di dirigenti di struttura complessa sono ancora ricoperti da poco più di una donna su dieci ( il 13,2%, 1284 su 9692). Nella nostra provincia la situazione della femminilizzazione della categoria medica è sovrapponibile a quella nazionale come dimostrano le seguenti tabelle
3 Con la Conferenza Nazionale doveva iniziare un percorso per l istituzione di un tavolo di monitoraggio permanente sulla presenza delle donne nel SSN e sul loro sviluppo di carriera con l obiettivo di registrare ed evidenziare i cambiamenti in atto sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo; caratterizzare la presenza delle donne per quantità e per posizione; approfondire attraverso indagini qualitative tematiche specifiche relative a particolari focus che emergono dai risultati del monitoraggio dei dati.
4 Un percorso definito storico dal Sottosegretario alla salute dell epoca On. Francesca Martini volto a valorizzare per il futuro le competenze e le qualità intrinseche delle donne che tutti i giorni danno il loro apporto affinché la Sanità italiana possa mantenere e incrementare la propria eccellenza. Non sono a conoscenza se il percorso si sia effettivamente avviato o se si sia inceppato immediatamente. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, nel 2007, ha organizzato a Caserta un importante Convegno Nazionale dal titolo Medicina e Sanità declinate al femminile. L ambizioso obiettivo del convegno era quello, come affermato dal Dott. Amedeo Bianco Presidente della FNOMCEO, di effettuare una valutazione sulle caratteristiche del fenomeno per formulare proposte concrete perché le donne possano sviluppare appieno le proprie capacità e competenze, per rivedere l organizzazione del lavoro, i tempi di lavoro e i rapporti di lavoro in modo tale da renderli più flessibili e quindi compatibili con una professionista, donna e medico. Sempre secondo il Presidente Bianco, significa anche lavorare, fin da oggi, perché consolidati stereotipi culturali che oggettivamente discriminano l accesso alle donne in determinate aree professionali - che per tali ragioni rischiano l impoverimento del loro patrimonio - siano definitivamente superati. Il Convegno di Caserta si è concluso con l approvazione di un documento in cui si individuavano gli obiettivi da raggiungere:
5 impegnarsi nelle opportune innovazioni da apportare nei servizi sanitari al fine di consentire il pieno sviluppo delle capacità e delle competenze delle donne medico; promuovere modifiche legislative e contrattuali che diano il supporto alle donne impegnate all attività sia di madre che di medico, quali ad esempio rendere flessibili e coerenti le organizzazioni di lavoro strettamente connesse alla maternità (orari di lavoro, sostituzione garantita, part time, accesso periodico alle attività professionali, accesso alla formazione e aggiornamento); favorire un procedimento culturale all interno del mondo medico femminile a partecipare e prevedere nel contempo un reale impegno dei Consigli provinciali dell Ordine nel promuovere al loro interno una presenza femminile progressivamente crescente, fino ad ottenere un equilibrio di rappresentanza; garantire ai cittadini un sistema sanitario che non ostacoli l inserimento delle donne a tutti i livelli dirigenziali e nei diversi ambiti specialistici, individuando in tal modo nella componente femminile un valore aggiunto, il tutto nel mantenimento della sicurezza e della qualità. La Fnomceo, inoltre, ha da tempo dato vita ad un Osservatorio sulla professione con il compito di elaborare proposte per una riorganizzazione del lavoro in sanità tenendo conto della crescente presenza femminile nella realtà medica. Da questa sintetica rassegna delle iniziative intraprese si può trarre una prima considerazione:
6 Il fenomeno della femminilizzazione (da alcuni definita anche de-mascolinizzazione ) è ormai un dato consolidato che subirà,nel prossimo futuro, un ulteriore incremento con il risultato che il monopolio maschile della professione, tra qualche anno, sarà ampiamente superato. Non è più, pertanto, il momento di adagiarsi sull analisi dei dati per passare ad una fase operativa: Le statistiche devono rappresentare il presupposto per la ricerca di soluzioni più rispondenti alla nuova realtà. E indispensabile mettere in campo, con sollecitudine, prima che sia troppo tardi, tutte le iniziative necessarie per superare le barriere non solo culturali ma anche organizzative, al fine di garantire la valorizzazione dei migliori indipendentemente dal sesso, superando anche posizioni di chi sostiene che le quote rosa siano la soluzione del problema. E ormai tramontato il tempo della riflessione individuando un percorso equilibrato, adeguato alla situazione e, conseguentemente, mettere in campo un impegno corale da parte delle Istituzioni, delle rappresentanze della professione sia ordinistiche che sindacali. Un primo concreto segnale, certamente non risolutivo, che qualcuno considererà del tutto marginale, è rappresentato dal superamento della scarsa presenza femminile nei Consigli degli Ordini e nella FNOMCeO.
7 Su 106 Ordini Provinciali soltanto 2 donne ricoprono il ruolo di Presidente e una è Presidente dell Albo Odontoiatri; al Comitato Centrale della FNOMCeO non è presente alcun rappresentante del mondo medico femminile. Nella nostra realtà la componete femminile è entrata nel Consiglio dell Ordine, per la prima volta, nel Per il triennio fanno parte del Consiglio dell Ordine di Terni, soltanto una donna medico e due nel collegio dei revisori; nessuna nell Albo degli Odontoiatri. Troppo spesso si sostiene, da più parti, che le donne medico sono il pilastro della Sanità, che rappresentano un valore aggiunto, che bisogna aprire a nuovi valori, che è necessario rivedere l organizzazione del lavoro, che il merito non può fare distinzione di genere, che sono fonte di preziosa sensibilità e di risorse nel mondo della sanità, che l empatia è innata nel genere femminile, ma quanto tempo ci vorrà ancora per registrare una effettiva inversione di tendenza, non tanto per una rivincita femminile quanto, invece, per superare una assurda ed intollerabile discriminazione che è ancora la regola. Sono troppi gli ostacoli, non le donne medico.
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