La professione veterinaria e la Condizionalitàin regione Veneto
|
|
- Vito Caputo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La professione veterinaria e la Condizionalitàin regione Veneto Ester Giolo 29/01/ INDICE Cos è la condizionalità? Impegni comuni e specifici Il campione Il controllo L esito La consulenza Appendice normativa Il campo tiene banco 2 1
2 COS E LA CONDIZIONALITÀ? Insieme di impegni derivanti da normative comunitarie, recepite a livello nazionale e regionale NORMATIVA REGOLE IMPEGNI divisi in 4 campi: Ambiente, Sanità, Benessere animale, Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali Tali obblighi si applicano, limitatamente allo svolgimento dell attività agricola e zootecnica od alla superficie agricola dell azienda, ad ogni agricoltore beneficiario di pagamenti. 3 COS E LA CONDIZIONALITÀ? Insieme di impegni derivanti da normative comunitarie, recepite a livello nazionale e regionale NORMATIVA REGOLE 01/01/2015 IMPEGNI divisi in 3 campi: Ambiente e Buone Condizioni Agronomichee Ambientali, Sanità, Benessere animale, Tali obblighi si applicano, limitatamente allo svolgimento dell attività agricola e zootecnica od alla superficie agricola dell azienda, ad ogni agricoltore beneficiario di pagamenti. 4 2
3 COS E LA CONDIZIONALITÀ? Il rispetto degli impegni è la condizione necessaria per percepire interamente gli aiuti comunitari: Domanda Unica Pagamenti diretti OCM Vino (PRRV, vendemmia verde, estirpazione) PSR Misura 211 Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane Misura 212 Indennitàa favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali diversi dalle zone montane Misura 213 Indennità Natura 2000 Misura 214 Pagamenti agroambientali Misura 215 Miglioramento del benessere degli animali Misura 221 Imboschimento dei terreni agricoli Misura 224 Indennità Natura 2000 in terreni forestali Misura 225 Pagamenti per interventi silvo ambientali 5 COS E LA CONDIZIONALITÀ? Nel momento in cui l azienda presenta domanda, sottoscrive anche l impegno al rispetto della condizionalità. In questo modo, in fase preventiva di formazione del fascicolo o, al più tardi, al momento della domanda, l agricoltore è informato degli impegni che è tenuto a rispettare. 6 3
4 COS E LA CONDIZIONALITÀ? Le aziende agricole tenute al rispetto della condizionalità NON devono necessariamente rispettare tutti gli Atti e le Norme previste (REGOLE DI CONDIZIONALITÀ). Il numero e la tipologia differiscono: - in ragione dell ubicazione dell azienda, dell utilizzo di determinate sostanze pericolose o della presenza di allevamenti (criteri di gestione obbligatori CGO); - in ragione della tipologia di utilizzazione delle singole particelle aziendali dichiarate nel piano colturale (buone condizioni agronomiche ed ambientali BCAA). 7 IMPEGNI COMUNI A TUTTE LE AZIENDE AGRICOLE Impegni che devono essere rispettati da qualsiasi azienda indipendentemente dal proprio indirizzo produttivo 8 4
5 SE rientri nella filiera alimentare Atto B11 (CGO 4): 4 sicurezza alimentare (1) Sistema di tracciabilità DEVI Disporre di sistemi e procedure per individuare i fornitori degli alimenti, mangimi, animali etc. e le imprese alle quali hai venduto i tuoi prodotti Ad esempio: conservare le fatture/bolle d acquisto organizzate per data/fornitore/prodotto possedere un registro aggiornato di carico e scarico dei prodotti acquistati e/o venduti tenere un manuale aziendale di rintracciabilità del latte alimentare fresco tenere manuali aziendali di autocontrollo 9 SE rientri nella filiera alimentare Atto B11 (CGO 4): 4 sicurezza alimentare (2) Pacchetto Igiene DEVI Garantire che tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti o mangimi soddisfino le norme in materia di sicurezza alimentare Come fare? stoccando rifiuti speciali/sostanze pericolose in spazi dedicati separati fisicamente dagli ambienti in cui si trovano mangimi e alimenti aggiornando il registro dei trattamenti fitosanitari e veterinari e il registro delle vendite dirette e delle consegne del latte distinguendo e separando mangimi medicati da quelli non medicati isolando animali malati, infetti e/o sotto trattamento farmacologico usando in modo corretto i medicinali veterinari (prescrizione veterinaria) tenendo in condizioni igienico - sanitarie adeguate i locali/impianti di mungitura e di stoccaggio del latte commercializzando solo gli animali ai quali non siano state somministrate sostanze vietate o non autorizzate rispettando il periodo di sospensione prescritto in caso di animali cui sono state somministrate sostanze autorizzate acquistando mangimi da fornitori riconosciuti e/o registrati ai sensi del Reg. CE 183/
6 AZIENDA CON ALLEVAMENTI (BOVINI, SUINI, OVICAPRINI, ALTRO) 11 IMPEGNI COMUNI ALLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI B10 (CGO 5) 5 - Divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e betagoniste nelle produzioni animali B12 (CGO 9) 9 - Prevenzione, controllo ed eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi B13 - Misure di lotta contro l afta epizootica C18 (CGO CGO 13) - Protezione degli animali negli allevamenti 12 6
7 IMPEGNI COMUNI ALLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI casi particolari SE l allevamento è bovino devi rispettare: A7 (CGO 7) 7 - Identificazione e registrazione dei bovini C16 (CGO 11)- Norme minime per la protezione dei vitelli SE l allevamento è ovicaprino: A8 (CGO 8) 8 - Identificazione e registrazione degli ovini e dei caprini B15 - Misure di lotta ed eradicazione della febbre catarrale degli ovini SE l allevamento è suino A6 (CGO 6) 6 - Identificazione e registrazione dei suini B14 - Misure di lotta contro alcune malattie degli animali nonchémisure specifiche per la malattia vescicolare dei suini C17 (CGO 12) - Norme minime per la protezione dei suini 13 Atto B10 (CGO 5): 5 divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e betagoniste NON SI DEVE SOMMINISTRARE Tireostatici, stilbenie suoi derivati, estradiolo-17beta e sostanze beta -agoniste, sostanze ad azione estrogena androgena o gestagena, nonchéqualsiasi altra sostanza ad effetto anabolizzante agli animali in azienda e agli animali d acquacoltura NONSI DEVE DETENERE Tali sostanze in azienda (escluse quelle sotto controllo ufficiale, prescritte a scopo terapeutico dal veterinario) NONSI DEVE inoltre COMMERCIALIZZARE - né animali trattati con tali sostanze vietate, né prodotti derivati da tali animali - né animali per i quali nonèstato rispettato il tempo di sospensione in caso di somministrazione di sostanze autorizzate, né prodotti derivati da tali animali 14 7
8 Atto B12 (CGO 9): 9 prevenzione, controllo ed eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi (TSE) NONsi deve Somministrare ai ruminanti alimenti a base di proteine di origine animale, gelatine ricavate dai ruminanti, prodotti a base di sangue e di proteine idrolizzate, fosfato di-tri calcico di origine animale SI DEVE Denunciare immediatamente alle autorità competenti ogni caso di sospetta infezione da TSE e i casi di decessi sospetti 15 Atto C18 (CGO 13 CGO 13): norme minime per la protezione degli animali negli allevamenti SI DEVE Ad esempio: Garantire libertà di movimento (spazio adeguato alle esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali): Assicurare che i fabbricati e locali di stabulazione: siano puliti e disinfettati non presentino spigoli taglienti e sporgenze tali da causare lesioni presentino adeguate condizioni di temperatura, umiditàe circolazione dell aria e che le quantitàpolveri e la concentrazione di gas siano mantenute entro limiti non dannosi per gli animali presentino condizioni di illuminazione adeguata (NO buio costante e nemmeno illuminazione artificiale senza periodo di riposo) possiedano, in caso di ventilazione artificiale, anche un impianto di riserva Somministrare alimenti e liquidiagli animali in modo da non causare loro sofferenze (NO alimentazione forzata ad anatre e oche) NON SI DEVE effettuare Ad esempio: La bruciatura dei tendini e il taglio di ali per i volatili e code per i bovini (POSSIBILE solo a fini terapeutici certificati) Il taglio del becco dopo i primi giorni di vita La spiumatura di volatili vivi La cauterizzazione dell abbozzo corneale dopo le 3 settimane di vita senza anestesia La castrazione dopo il raggiungimento della maturità sessuale N.B. le suddette pratiche, quando consentite, devono essere effettuate sotto il controllo medico veterinario dell azienda 16 8
9 Se l allevamento è BOVINO Atto A7 (CGO 7): 7 Identificazione e registrazione dei bovini SI DEVE Richiedere la registrazione presso la Asl dell allevamento in BDR/BDN (Banca dati regionale/banca dati nazionale) Possedere un registro di stalla (anche informatizzato) Aggiornare sia il registro di stalla sia la BDN secondo nascite, decessi, vendite,acquisti, furti/smarrimenti degli animali allevati nei tempi previsti (n. CAPI IN AZIENDA = n. CAPI ATTIVI SU REGISTRO = n. CAPI ATTIVI SU BDN) Possedere un passaporto per ogni animale allevato e compilare eventuali passaggi di proprietà Compilare il modello IV *ogni qualvolta movimenti un capo Richiedere all ASL/ente delegato marche auricolari (con relativa cedola identificativa) sia per nascite sia per eventuale smarrimento di marche Identificare e marchiare i capi con doppia marca auricolare entro 20 ggdalla nascita e compilare la relativa cedola identificativa * dichiarazione di provenienza e di destinazione degli animali 17 Se l allevamento è BOVINO Atto C16 (CGO 11): norme minime per la protezione dei vitelli NONSI DEVE Né tener legati alla catena i vitelli e nemmeno apporre loro la museruola SI DEVE Ad esempio: Prevedere, per i vitelli di età inferiore a 2 settimane, una lettiera adeguata Rimuovere con regolaritàgli escrementi, l urina, e i foraggi non mangiati o caduti Garantire ai vitelli un idonea nutrizione: a. colostro dopo la nascita e entro prime 6 ore di vita b. alimenti con un tenore di ferrosufficiente a raggiungere un tasso di emoglobina di almeno 4,5 mmol/litro o 7,3 g%; c. dose giornaliera di alimento fibroso dopo le 2 settimane di vita d. dose giornaliera di alimento fibroso aumentata da 50 g a 250 fra le 8 e le 20 settimane di vita e. mangimi adeguati all età dell animale dopo lo svezzamento Assicurare sempre acqua fresca ai vitelli malati e sottoposti acondizioni atmosferiche di grande calore 18 9
10 Se l allevamento è BOVINO Atto C16 (CGO 11): norme minime per la protezione dei vitelli SI DEVE inoltre Garantire un adeguata illuminazione naturale o artificiale (illuminazione naturale disponibile tra le ore 9.00 e le 17.00), una temperaturaadeguata (18-22 C) e un adeguato livello di umidità (65-75%), un idonea circolazione dell aria attraverso una ventilazione naturale (presenza di camini e finestre apribili e/o di ventole funzionanti come integrazione alla ventilazione naturale) o artificiale Assicurare che i fabbricati e locali di stabulazione e relative attrezzature siano lavabili e disinfettabili e che le pavimentazioni non siano sdrucciolevoli e siano prive di asperità con superficie rigida piana e stabile (se gli animali non sono allevati in recinti all aperto fissi o mobili) Garantire che i vitelli stabulati in gruppo dispongano di uno spazio libero idoneo Allevare in box multipli i vitelli di etàsuperiore alle 8 settimane, non malati MAPUÒ Allevare i vitelli di età< alle 8 settimane in box singoli aventi le seguenti dimensioni: - larghezza min pari all altezza al garrese del vitello - lunghezza almeno pari alla lunghezza del vitello 19 Se l allevamento è OVICAPRINO Atto A8 (CGO 8): 8 identificazione e registrazione degli ovini e dei caprini SI DEVE Richiedere la registrazione dell allevamento in BDR / BDN alla ASL - Entro il 30 aprile di ogni anno REGISTRARE in BDR/BDN tramite l ASL la consistenza dell allevamento riferito al 30 marzo (censimento annuale) Compilare il modello IV ogni qualvolta movimenti un capo Identificare i capi entro 6 mesi dalla nascita o comunque prima della loro movimentazione MA PUÒ Sei esentato dalla comunicazione del censimento annuale (nota ministeriale del marzo 2012) se i singoli capi del tuo allevamento, (eccezion fatta per gli agnelli da inviare al macello entro i 12 mesi di età), sono stati registrati singolarmente in BDR/BDN insieme alle relative movimentazioni (nascite, morti o invii al macello ed eventuali compravendite) Marchiare ogni singolo individuo con doppia marca auricolare univocaed individuale * (marchio giallo IT + 13 o 12 numeri) E obbligatoria l identificazione elettronica: su un orecchio va apposto il marchio elettronico (o il bolo endoruminale), sull altro orecchio il marchio tradizionale. NB -Per gli animali destinati alla macellazione entro i 12 mesi: marchiare con unico marchio auricolare (identificazione semplificata) all orecchio sxo un tatuaggio recante il codice aziendale (marchio salmone es. IT + 001BG001) NB -Greggi vaganti: Gli animali destinati al pascolo vagante OLTRE al doppio identificativo univoco ed individuale devono recare ANCHE il tatuaggio riportante il codice aziendale. Il tatuaggio va apposto dopo lo svezzamento. Registro di stalla: Riportare sul registro di stalla obbligatoriamente la consistenza totale divisa per specie e i singoli capi con codiceunivoco ed individuale Registro di stalla: registrazioni solo per partita per i capi in possesso della marcatura semplificata (capi sotto i 12 mesi destinati al macello) mentre registrazione individuale per i capi con doppia marcatura (sopra i 12 mesi) * ATTENZIONE Se perdi una marca la sostituzione con la doppia è obbligatoria solo prima della movimentazione ricordati di tenerne traccia sul registro di stalla! 20 10
11 Se l allevamento è SUINO Atto A6 (CGO 6): 6 identificazione e registrazione dei suini SI DEVE Registrare l allevamento in BDR/BDN Tenere un registro di carico e scarico (registro di stalla) che riporta numero degli animali presenti in azienda alla data del 31 marzo di ogni anno, le movimentazioni in ingresso ed uscita entro 3 ggdall evento ed il numero di animali nati/ morti entro 30 giorni dall evento Compilare il modello IV ogni qualvolta movimenti un capo Assicurare che gli animali siano contrassegnati nell azienda di origine entro 70 giorni dalla nascita e comunque prima della movimentazione, attraverso: - obbligatoriamente un tatuaggio sull'orecchio sinistro o in alternativa sulla parte esterna delle cosce e - nonobbligatoriamente anche una marca auricolare da apporre al padiglione auricolare dell'orecchio destro in aggiunta al tatuaggio Il tatuaggio e, ove presente, la marca auricolare, riportano il codice allevamento identificativo dell'azienda di nascita e NON è individuale. Casi particolari: A - Il detentore di un solo capo suino da ingrasso deve assicurarsi che il capo sia identificato con tatuaggio e deve comunicare all ASL la detenzione del capo e il suo destino finale. B - I detentori di suini da ingrasso, fino ad un massimo di 4 capi, che non movimentano animali verso altri allevamenti (autoconsumo) sono obbligati a registrare l allevamento presso l ASL, a detenere il registro di stalla ed a registrare i soli ingressi (mediante il mod. IV). 21 Se l allevamento è SUINO Atto C17 (CGO 12): norme minime per la protezione dei suini SI DEVE (per scrofe e scrofette), ad esempio: - Fornire loro mangime riempitivo ed alimenti ad alto tenore energetico - Assicurare un accurata pulizia prima della loro sistemazione negli stalli da parto (tali stalli devono prevedere una zona libera dietro l animale per rendere agevole il parto e possedere strutture per proteggere i lattonzoli) - Prevedere nella settimana precedente il parto una lettiera adeguata - Allevarle in gruppo nel periodo compreso tra le 4 settimane dopo la fecondazione e la settimana prima della data prevista per il parto e NON SI DEVE tenerle legate SI DEVE inoltre, ad esempio: - Iniziare lo svezzamento dei lattonzoli solo dopo 28/21 giorni di vita - Procedere alla riduzione uniforme degli incisivi mediante levigatura o troncatura entro i primi 7 giorni di vita - Far eseguire la castrazione di suini di sesso maschile da personale qualificato 22 11
12 Se l allevamento è SUINO Atto C17 (CGO 12): norme minime per la protezione dei suini SI DEVE inoltre, ad esempio: Assicurare che i locali di stabulazione siano costruiti in modo da permettere a suini da ingrasso, scrofe scrofette, lattonzoli di: a. avere accesso ad una zona in cui coricarsi confortevole dal punto di vista fisico e termico e adeguatamente prosciugata e pulita b. consentire loro di stare distesi contemporaneamente e di riposare e alzarsi agevolmente* c. vedere altri suini d. muoversi su pavimentazioni lavabili e disinfettabili non sdrucciolevoli e privi di spigoli taglienti, con superficie rigida piana e stabile* e. avere adeguata temperatura (per lattonzoli t = intorno ai 30 C; per suini adulti tra 16 e 24 C), umiditàdell aria (65-75%) e illuminazione (almeno 40 lux per un minimo di 8 ore al giorno) Prevedere recinti individuali di dimensioni adeguate* per i verri e per isolare temporaneamente soggetti particolarmente aggressivi, attaccati da altri suini, malati, feriti etc. Fornire materiale manipolabile *FARE ATTENZIONE alle dimensioni degli spazi liberi e a quelle delle pavimentazioni da garantire per le diverse categorie d età! 23 Se l allevamento è SUINO Atto C17 (CGO 12): norme minime per la protezione dei suini SI DEVE rispettare le dimensioni sottoindicate! Dimensioni minime degli spazi liberi da garantire per le diverse categorie d età Ciascun suinetto o suino all ingrasso allevato in gruppo ha a disposizione almeno uno spazio libero idoneo ossia: 0,15 mq per suini di peso vivo pari o < a 10 kg 0,20 mq per suini di peso vivo compreso tra 10 kg e 20 kg 0,30 mq per suini di peso vivo compreso tra 20 kg e 30 kg 0,40 mq per suini di peso vivo compreso tra 30 kg e 50 kg 0,55 mq per suini di peso vivo compreso tra 50 kg e 85 kg 0,65 mq per suini di peso vivo compreso tra 85 kg e 110 kg 1,00 mq per suini di peso vivo superiore a 110 kg Ogni verro ha a disposizione un recinto individuale con le seguenti caratteristiche: -la superficie libera al suolo minima di 6 mq -la superficie al suolo è di almeno 10 mq, se viene utilizzato anche per l accoppiamento Le superfici libere totali a disposizione di ciascuna scrofetta e scrofa allevate in gruppo sono di: -1,64 mq per ciascuna scrofetta dopo la fecondazione -2,25 mq per ciascuna scrofa I lati del recinto dove viene allevato il gruppo di scrofe o di scrofette hanno una lunghezza: -superiore a 2,8 m -oppure superiore a 2,4 m se sono allevati meno di 6 animali Se le scrofette dopo la fecondazione e le scrofe sono allevate in gruppi di: a)< di 6 animali = le superfici libere disponibili (1,64 o 2,25 mq) sono aumentate del 10% b)40 o più animali = le superfici libere disponibili (1,64 o 2,25 mq) sono ridotte del 10% Caratteristiche pavimentazioni per le diverse categorie d età Qualora si utilizzino pavimenti fessurati in calcestruzzo: A) l'ampiezza massima delle aperture deve essere di: 11 mm per i lattonzoli; 14 mm per i suinetti; 18 mm per i suini all'ingrasso; 20 mm per le scrofette dopo la fecondazione e le scrofe; B) l'ampiezza minima dei travetti deve essere di: 50 mm per i lattonzoli e i suinetti; 80 mm per i suini all'ingrasso, per le scrofette dopo la fecondazione e le scrofe. Le scrofette dopo la fecondazione e le scrofe gravide devono avere a disposizione un pavimento pieno continuo: -di almeno 0,95 mq per ogni scrofetta -di almeno 1,3 mq per ogni scrofa Pavimentazione dei box dei lattonzoli deve essere piena e/o ricoperta da un tappetino, da paglia o da altro materiale adeguato 24 12
13 IL CAMPIONE GLI IMPEGNI DEVONO ESSERE RISPETTATI!!! AVEPA CONTROLLA OGNI ANNO UNA PARTE DELLE AZIENDE: ALMENO L 1%!!! Fatte salve percentuali previste da altri regolamenti 3% aziende con allevamenti BOVINI 3% aziende con allevamenti OVICAPRINI 1% aziende con allevamenti SUINI ANNUALMENTEVENGONO DEFINITE E CONCORDATE LINEE GUIDA PER L INTERSCAMBIO DELLE INFORMAZIONI DELLE ATTIVITA DICONTROLLO SVOLTE DAI SSVV REGIONALI 25 IL CONTROLLO - Ogni controllo in loco è oggetto di una relazione di controllo redatta dall autoritàcompetente, che viene lasciata in copia all azienda. Gli organismi di controllo specializzatisono responsabili dello svolgimento delle verifiche e dei controlli volti ad accertare il rispetto dei criteri e delle norme. Gli organismi pagatorisono responsabili della determinazione delle riduzioni e delle esclusioni da applicare. In deroga, gli Stati membri possono decidere di affidare all organismo pagatore le verifiche e i controlli relativi a tutti i criteri, norme, atti o campi di condizionalitào ad alcuni di essi, purché lo Stato membro garantisca che l efficacia delle verifiche e dei controlli sia almeno pari a quella ottenuta affidando l esecuzione delle verifiche e dei controlli a un organismo di controllo specializzato
14 IL CONTROLLO 27 IL CONTROLLO -Se opportuno, i controlli in loco possono essere effettuati mediante telerilevamento. - ( ) - In generale, ciascuno degli agricoltori selezionati per essere sottoposti a controlli in loco viene controllato in un momento in cui può essere controllata la maggior parte dei criteri e delle norme per cui è stato selezionato. - I controlli in loco vengono effettuati nel corso dell anno civile in cui sono state presentate le domande di aiuto
15 IL CONTROLLO I controlli in loco possono essere preceduti da un preavviso purché non venga compromessa la finalitàdel controllo. Il preavviso è strettamente limitato alla durata minima necessaria e non può essere superiore a 5 giorni (per AVEPA). Tuttavia, per i controlli in loco relativi alle domande di aiuto per animale, il preavviso non può essere superiore a 48 ore, salvo in casi debitamente giustificati. ( ) Le domande di aiuto in questione sono respinte qualora un controllo in loco non possa essere effettuato per cause imputabili all agricoltore o a chi ne fa le veci. 29 L ESITO 30 15
16 L ESITO In caso di negligenza, la percentuale di riduzione non supera il 5% ( ) Negligenza: qualsiasi infrazione cui non sia attribuito carattere di intenzionalità 31 L ESITO Inadempienza di importanza minore: inadempienza di scarsa rilevanza con livelli bassi di portata, gravità e durata. Tuttavia, i casi di inadempienza che costituiscono un rischio diretto per la salute pubblica o degli animali non possono essere considerati di scarsa rilevanza
17 L ESITO Azioni correttive Azione agronomica, strutturale o amministrativa che ha come obiettivo il ripristino delle condizioni ante-inadempienza oppure l eliminazione degli effetti negativi della stessa, tramite interventi alternativi. Nel caso in cui sia prescritta all azienda un azione correttiva e l azienda non la realizzi nei termini previsti, l infrazione sarà considerata ripetuta e saranno applicate le riduzioni previste nei casi di reiterazione. Nel caso in cui l azienda la realizzi nei termini previste, l infrazione saràannullata e non si procederàcon la riduzione 33 L ESITO Impegni di ripristino Azione agronomica, strutturale o amministrativa che ha come obiettivo il ripristino delle condizioni ante-inadempienza oppure l eliminazione degli effetti negativi della stessa, tramite interventi alternativi. Nel caso in cui sia prescritto all azienda un impegno di ripristino e l azienda non lo realizzi nei termini previsti, l infrazione sarà considerata ripetuta e saranno applicate le riduzioni previste nei casi di reiterazione. Nel caso in cui l azienda lo realizzi l infrazione rimane! 34 17
18 L ESITO ( ) e in caso di recidivail 15%. Infrazione ripetuta (reiterazione): l inottemperanza accertata più di una volta in tre anni consecutivi a uno stesso requisito, norma od obbligo, purché l agricoltore sia stato informato di una infrazione anteriore e, se del caso, abbia avuto l opportunità di adottare i provvedimenti necessari per porre termine a tale precedente situazione di inottemperanza. La percentuale fissata per il primo caso di infrazione deve essere moltiplicata per 3 (tre) 35 L ESITO Intenzionalità: infrazione commessa intenzionalmente dall agricoltore. La percentuale di riduzione non è, in linea di massima, inferiore al 20% e può arrivare fino all esclusione totale da uno o piùregimi di aiuto ed essere applicata a uno o più anni civili. Si considera intenzionale l infrazione rilevata in uno dei seguenti casi: a) quando l infrazione alla singola norma supera i livelli stabiliti dall Autorità di controllo b) quando sia riscontrato dagli Enti Specializzati nel corso dei loro controlli c) quando si verificano le condizioni di ripetuta reiterazione dell infrazione 36 18
19 19 37 L ESITO B15 B14 B13 B12 B11 B10 A8 A7 A C18 C17 C16 Benessere Salute pubblica 38 IL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE
20 IL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE Gli Stati Membri mettono a disposizione degli agricoltori un sistema di consulenza sulla conduzione della terra e dell azienda (sistema di consulenza aziendale), gestito da una o piùautoritàdesignate o da enti privati. Il sistema di consulenza verte come minimo sui criteri di gestione obbligatori e sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali. Gli agricoltori possono partecipare al sistema di consulenza aziendale a titolo volontario. Misura Utilizzo dei servizi di consulenza Gli imprenditori agricoli e i detentori di aree forestali possono avere il contributo previsto dalla Misura 114 del PSR per le spese di consulenza sulla condizionalità e sulla prevenzione e protezione sul lavoro rivolgendosi agli Organismi di Consulenza riconosciuti dalla Regione del Veneto. La deliberazione della Giunta regionale n del 08/07/2008ha stabilito i requisiti che devono possedere le società e le associazioni per essere riconosciute come Organismi di Consulenza. La Direzione regionale Agroambiente, competente per le istruttorie, ha riconosciuto gli Organismi di consulenza idonei iscrivendoli nell'elenco regionale degli Organismi di Consulenza per la Misura 114 distinto nelle sezioni agricola e forestale. Gli interessati possono trovare nei due elenchi tutte le informazioni utili per scegliere l'organismo di consulenza al quale rivolgersi IL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE Denominazione : Associazione Regionale Allevatori del Veneto - ARAV Riconoscimento con Decreto del Dirigente Dir. Agroambiente e Servizi per l Agricoltura n. 67 del 12/02/09 Indirizzo sede operativa: corso Australia 67/A PADOVA PD Telefono : Fax : Posta elettronica : arav@arav.it Denominazione : UNICARVE - associazione produttori carni bovine del triveneto Riconoscimento con Decreto del Dirigente Dir. Agroambiente e Servizi per l Agricoltura n. 67 del 12/02/09 Indirizzo sede operativa: via 1 maggio Legnaro PD Telefono : Fax : Posta elettronica : info@unicarve.it Denominazione : Associazione Provinciale Allevatori di Treviso Riconoscimento con Decreto del Dirigente Dir. Agroambiente n. 15 del 20/02/12 Indirizzo sede operativa: vicolo Mazzini Fontane di Villorba TV Telefono : Fax : Posta elettronica : segreteria@apatv.net 40 20
21 IL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE 2. Soggetti richiedenti Possono richiedere il riconoscimento dell idoneità all erogazione di servizi di consulenza agricola e forestale gli organismi privati con forma giuridica di società o associazione, anche professionale, costituita con atto pubblico. 3. Criteri di ammissibilità Per essere riconosciuti idonei all erogazione di servizi di consulenza agricola e forestale, gli organismi richiedenti devono possedere, alla data di presentazione della domanda, i seguenti requisiti minimi: a) fini statutari o oggetto sociale comprendenti la realizzazione di attività e servizi di consulenza/assistenza agli imprenditori agricoli e /o ai detentori di aree forestali; b) non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o avere in corso a proprio carico un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni; c) essere in regola con gli obblighi contrattuali, assistenziali e previdenziali a favore dei lavoratori nonché con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse; d) adeguata capacità e qualificazione dello staff tecnico che deve, nel suo complesso, possedere adeguate conoscenze e competenze su tutti i campi di condizionalità previsti dalla normativa comunitaria (ambiente; sanità pubblica, salute delle piante e degli animali; benessere degli animali; buone condizioni agronomiche e ambientali) e in materia di sicurezza sul lavoro, nonché sugli aspetti tecnico-gestionali relativi all applicazione degli atti e delle norme che ad essi si riferiscono. Lo staff tecnico deve essere composto da almeno quattro operatori da impiegare direttamente nell erogazione di servizi di consulenza e deve comunque comprendere almeno un laureato o diplomato in materie agrarie, un laureato in discipline ad indirizzo zootecnico o veterinario e un esperto in materia di prevenzione e protezione sul lavoro, di cui 41 al Testo unico Dlgs 81/2008 art.32 con specializzazione nel settore agricoltura. IL SISTEMA DI CONSULENZA AZIENDALE Gli operatori esperti in condizionalità devono essere singolarmente in possesso di tutti i requisiti di seguito specificati: - titolo di studio di livello, come minimo, di scuola superiore pertinente con le materie oggetto di consulenza (laurea in scienze agrarie, forestali, delle preparazioni alimentari, delle produzioni animali, medicina veterinaria, diploma di perito agrario, agrotecnico, ed eventuali altre lauree o diplomi pertinenti); - partecipazione ad iniziative formative/informative di almeno 20 ore complessive in tema di condizionalità, frequentando appositi corsi, per i quali sia previsto il rilascio di attestato, organizzati, anche in modalità e-learning, dall ente strumentale regionale Veneto Agricoltura o da altri istituti ed enti pubblici. Successivamente al 1 gennaio 2009, la durata di tali iniziative formative/informative sarà di almeno 24 ore. Da tale data, inoltre, per mantenere l autorizzazione a svolgere attività di consulenza, gli operatori dovranno frequentare iniziative formative/informative di aggiornamento della durata minima di 24 ore con cadenza almeno biennale, organizzate, anche in modalità e-learning, dall ente strumentale regionale Veneto Agricoltura o da altri istituti ed enti pubblici; - esperienza lavorativa almeno biennale nell ambito della consulenza agricola e/o forestale. Il possesso del titolo di studio e dell esperienza lavorativa devono essere documentati mediante la presentazione di un dettagliato curriculum professionale sottoscritto dall interessato cui dovranno essere allegati gli attestati relativi alla partecipazione ad iniziative formative/informative di almeno 20 ore in tema di condizionalità. Gli operatori dello staff tecnico, privi dei requisiti formativi sufficienti, sono tenuti ad acquisirli entro il 31/12/2008. Dal 01/01/2009 dovranno essere attestate almeno 24 ore di partecipazione ad iniziative formative/informative in tema di condizionalità
L ANAGRAFE ZOOTECNICA E L IDENTIFICAZIONE DEGLI OVI-CAPRINI ASL LEZIONE LAORE
L ANAGRAFE ZOOTECNICA E L IDENTIFICAZIONE DEGLI OVI-CAPRINI ASL LEZIONE LAORE L ANAGRAFE ZOOTECNICA E L IDENTIFICAZIONE DEGLI OVI-CAPRINI ASL LEZIONE LAORE TUTTO QUELLO CHE GLI ALLEVATORI DEVONO FARE PER
DettagliFAQ: Condizionalità. Cosa si intende per condizionalità?
FAQ: Condizionalità Cosa si intende per condizionalità? La condizionalità è una delle maggiori novità introdotte dalla Politica Agricola Comune (PAC) approvata nel 2003. Rappresenta l insieme delle norme
DettagliTTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/120/CE (Dlgs 122/2011) norme minime per la protezione dei suini
ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/120/CE (Dlgs 122/2011) norme minime per la protezione dei suini Esperienze sul territorio dell Azienda USL di Modena Dott.ssa Giovanna Trambajolo Dott Luca Ferri Dott.ssa
Dettagli2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi
FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione
DettagliCHECK-LIST INTEGRATA BOVINI DA RIPRODUZIONE - TIPOLOGIA CARNE
CHECK-LIST INTEGRATA BOVINI DA RIPRODUZIONE - TIPOLOGIA CARNE DATA / / Operatori. Tempistica. COD / / ASL PROPRIETARIO DETENTORE. Indirizzo.. Tipologia allevamento: vendita vitelli ingrasso vitelli N capi
DettagliMisura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg.
Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. CE1698/05) Riconoscimento degli organismi abilitati all erogazione di
DettagliRintracciabilità degli animali
Rintracciabilità degli animali Base normativa comunitaria Dir. 92/102 relativa all identificazione degli animali Reg. CE 820/97 che istituisce un sistema di identificazione Reg. CE 1760/00 che istituisce
DettagliAll interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine
Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Reg. (CE) 1698/2005 Regione Toscana Bando Misura 121 Ammodernamento aziende agricole All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni
DettagliParte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina
LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee
DettagliPavimentazioni delle stalle
STALLE A CUCCETTA PER VACCHE DA LATTE Istituto Tecnico Agrario Zanelli Reggio Emilia, 30 maggio 2007 Pavimentazioni delle stalle Dott. Agr. Paolo Ferrari Ufficio Edilizia I pavimenti devono fornire un
DettagliCRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI CONSULENZA AZIENDALE DELLA REGIONE UMBRIA
ALLEGATO A CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI CONSULENZA AZIENDALE DELLA REGIONE UMBRIA 1. Premessa Il Reg. (CE) n. 1782/2003 ha stabilito, in via obbligatoria, l istituzione da parte degli
DettagliAllegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI
Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso
DettagliA tal fine allega la copia del certificato di riconoscimento e/o registrazione ai sensi del D.Lgs. 123/99.
Allegato A1 Al Servizio Veterinario dell Azienda ULSS n.. RACCOMANDATA A/R Oggetto: notifica ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005 - art. 18, comma 1. Il sottoscritto nato a il _ _ / _ _ / _ _ _ _ in
DettagliCONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,
Dettagli[ ] Per garantire questo, negli organi che decidono sulla
Organismi di Certificazione [ ] ORGANISMI D I CERTIFICAZIONE O C IL SISTEMA DI CONTROLLO L agricoltura biologica rappresenta uno dei primi esempi di certificazione di filiera : ogni fase del processo produttivo
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres.
L.R. 13/2002, art. 7, c. 15 e 16 B.U.R. 23/7/2003, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. Regolamento recante criteri e modalità applicabili nella concessione degli aiuti
DettagliLINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA
LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI
DettagliData inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire
Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA
DettagliLegislazione di riferimento
CHECK-LIST PER L ESECUZIONE DEL CONTROLLO SULL APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA E BUFALINA AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) 1082/03 E SUCCESSIVE
DettagliNon hai il conto corrente? L Agea non può pagarti.
POLITICA AGRICOLA COMUNE DOMANDA UNICA 2007 Non hai il conto corrente? L Agea non può pagarti. Da quest anno, per effetto delle norme contenute nella Finanziaria 2007, i premi PAC non verranno più pagati
DettagliRegolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.
Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione
DettagliART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60)
ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Struttura Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali PSR 2007/2013 Istruzioni per la compilazione Istanze
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE
L 16/46 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 20.1.2005 REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE del 19 gennaio 2005 che attua il regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio
DettagliDECISIONE DELLA COMMISSIONE
L 293/28 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 9.11.2005 DECISIONE DELLA COMMISSIONE dell 8 novembre 2005 relativa a talune misure sanitarie di protezione contro la malattia vescicolare dei suini in Italia
DettagliPROTEZIONE DEGLI ANIMALI AL MACELLO. VALENTINA DE NADAI Dirigente del servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale
PROTEZIONE DEGLI ANIMALI AL MACELLO VALENTINA DE NADAI Dirigente del servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale QUADRO NORMATIVO Direttiva 93/119/CE Decreto Legislativo 333/98 ABROGATI
DettagliORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA
Allegato 1 al decreto n. ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA Modalità e condizioni per la presentazione della domanda di contributo per le assicurazioni nel settore OCM Vitivinicolo Campagna 2010 1 Sommario
DettagliRELAZIONE TECNICA DI CONSULENZA
RELAZIONE TECNICA DI CONSULENZA PSR TOSCANA 2007/2013 Regolamento CE 1698/05 MISURA 114 Utilizzo servizi di consulenza Provincia di... Organismo prestatore del servizio:. Beneficiario :..... Tipologia
DettagliData inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire
Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA
DettagliRiforma "Specialista del commercio al dettaglio" Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al
Specialista del commercio al Riforma "Specialista del commercio al " Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al (La designazione di persone o gruppi
Dettagli5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza
5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza Riferimenti normativi Articolo 20 lettera a) punto iv) ed articolo 24 Regolamento (CE) n. 1698/05. Articolo 15 del Regolamento (CE) n. 1974/2006
DettagliART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura
Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 45 del 05 aprile 2016 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica
DettagliPSR: Misura 112 "Insediamento di giovani agricoltori"
PSR: Misura 112 "Insediamento di giovani agricoltori" La misura 112 concede un aiuto all insediamento dei giovani agricoltori attraverso l attivazione di un piano di sviluppo aziendale e l utilizzo di
DettagliPSR REGIONE MARCHE 2014-2020
PSR REGIONE MARCHE 2014-2020 MISURA 6.1 AIUTO ALL AVVIAMENTO PER L INSEDIAMENTO DI GIOVANI AGRICOLTORI Andrea Sileoni Settembre 2015 1 Obiettivi e finalità La misura si pone l obiettivo di: favorire l
DettagliOGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO
Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato
DettagliFAQ Voucher Internazionalizzazione
FAQ Voucher Internazionalizzazione Domande di iscrizione in elenco INDICE DELLE DOMANDE FREQUENTI 1. Modalità e termini di presentazione delle domande di iscrizione nell elenco fornitori 2. Requisiti per
DettagliPNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte
CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze
DettagliDisposizioni inerenti i certificati di abilitazione per utilizzatori professionali e per distributori di prodotti fitosanitari nonché per consulenti
Delibera 25 novembre 2014, n. 1410 Disposizioni concernenti i certificati di abilitazione per utilizzatori professionali e per distributori di prodotti fitosanitari nonchè per consulenti Allegato Disposizioni
DettagliDati identificativi del richiedente: Cognome e nome o Ragione sociale Codice Fiscale P.IVA data di nascita / / Comune di nascita ( )
ALLEGATO 1 MODELLO 1 codice 52 06 09 - Centro Direzionale - Isola A/6-80143 - Napoli - PEC: dg06.uod09@pec.regione.campania.it Oggetto: Richiesta autorizzazione a gestire una stazione di monta naturale
DettagliAUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA
REGIONE LOMBARDIA DIREZIONE GENERALE SALUTE Unità Organizzativa Governo Della Prevenzione e Tutela Sanitaria Struttura Tutela della Persona, Promozione della Salute e Igiene Degli Alimenti AUDIT AI SENSI
DettagliIl Regime di Pagamento Unico. Simone Severini DAFNE Facoltà di Agraria Viterbo
Il Regime di Pagamento Unico Simone Severini DAFNE Facoltà di Agraria Viterbo Riforma Fischler (2003) Motivazioni della riforma Allargamento dell UE del 2004 (15 25 Stati Membri): Nuovi SM: rapporto abitanti/agricoltori;
Dettagli5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali
5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 1. Denominazione della Misura: Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali
DettagliSCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ESPERTI IN MARKETING & COMUNICAZIONE
Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: corsi@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL 1 22.03.2002 Rev. Generale
DettagliART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015
ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 32 31 marzo 2015 Oggetto : Disposizioni per la costituzione ed aggiornamento del Fascicolo Aziendale
DettagliMinistero della Salute
0009384-10/04/2015-DGSAF-COD_UO-P Ministero della Salute Trasmissione elettronica N. prot. DGSAF in Docspa/PEC DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Ufficio II DGSAF Sanità animale
DettagliART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura
Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 39 del 16 aprile 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica
DettagliOrdinanza concernente la formazione, il perfezionamento e l aggiornamento delle persone impiegate nel settore veterinario pubblico
Ordinanza concernente la formazione, il perfezionamento e l aggiornamento delle persone impiegate nel settore veterinario pubblico 916.402 del 16 novembre 2011 (Stato 1 gennaio 2012) Il Consiglio federale
DettagliART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 45 del 05 aprile 2016
ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 45 del 05 aprile 2016 Oggetto: Domanda Unica campagna 2016: avvio del procedimento di cui al Reg.
DettagliISTRUZIONI APPLICATIVE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CARBURANTE AGRICOLO AGEVOLATO E RILASCIO DEL LIBRETTO UMA
DIPARTIMENTO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE, ECONOMIA MONTANA UFFICIO SOSTEGNO ALLE IMPRESE, ALLE INFRASTRUTTURE RURALI ED ALLO SVILUPPO DELLA PROPRIETA ISTRUZIONI APPLICATIVE PER LA PRESENTAZIONE DELLE
DettagliMODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI
MODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI (Da inviare ad Arca SGR S.p.A. in originale, per posta, unitamente a copia dei documenti di identità dell Iscritto e dei beneficiari) Spett.le ARCA SGR S.p.A.
DettagliART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura
ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Struttura di supporto Giuridico e Contabile Istruzioni per la compilazione on-line delle domande Piano Zootecnico Regionale Misura 1: Investimenti
DettagliRelatore: per.agr. Roberto Nataloni Dlgs 150/2012 Art. 1 Oggetto Il presente decreto definisce le misure per un uso sostenibile dei pesticidi, che sono prodotti fitosanitari come definiti all articolo
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliCONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA
CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute
DettagliREGOLAMENTO PER GLI STAGE
REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente
DettagliCOMUNE DI CASTELFRANCO VENETO
COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO ********** Allegato sub A alla deliberazione C.C. n. 70 del 26 maggio 2003 REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ECONOMICI NEL CAMPO DEI SERVIZI SOCIALI Premessa
Dettagli9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104
9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari
DettagliRELAZIONE TECNICA. Aziende non cooperative
ALLEGATO 1) RELAZIONE TECNICA (da allegare alle istanze presentate ai sensi della Misura 121 del PSR 2007-2013 "Ammodernamento delle aziende agricole") Aziende non cooperative N. DOMANDA RICHIEDENTE DATI
DettagliIl Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005
REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Dettaglisommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. esportabilità dati macellazione
tracciabilità rintracciabilità e carni bovine sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 2.1. anagrafiche base 2.2. anagrafe bestiame 2.3. entrata capi 2.4. magazzino 2.5. prenotazione macellazione
DettagliCEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it
Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 0 12.07.2007 1ª Emissione Presidente Comitato di Certificazione Presidente
DettagliIL PROGETTO ITALIALLEVA
IL PROGETTO ITALIALLEVA OBIETTIVO Garantire l origine, la tracciabilità, la sicurezza alimentare ed il benessere animale dando.. Valore aggiunto alle attività istituzionali del Sistema degli Allevatori
DettagliCOMUNE DI APRICA PROVINCIA DI SONDRIO REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI INTEGRATIVI NEL SETTORE DELL AGRICOLTURA
COMUNE DI APRICA PROVINCIA DI SONDRIO REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI INTEGRATIVI NEL SETTORE DELL AGRICOLTURA APPROVATO CON DELIBERAZIONE C.C. N. 6 DEL 12.03.2008 1 ART. 1 - ISTITUZIONE DEL
DettagliIl Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013
Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi Coldiretti Validato dal Ministero della Salute a gennaio
DettagliLABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre
DettagliBIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI
CASTELNUOVO RANGONE (MO) 12-13 maggio 2010 FORLI 3-4 giugno 2010 BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI Silvano Natalini Servizio Veterinario e Igiene Alimenti MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELL INIZIATIVA FORMATIVA
DettagliOggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA
DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE DGVA/IX/26665/P 19-07-06 Regioni e Province
DettagliFAQ Voucher Internazionalizzazione
FAQ Voucher Internazionalizzazione Domande di iscrizione in elenco INDICE DELLE DOMANDE FREQUENTI 1. Modalità e termini di presentazione delle domande di iscrizione nell elenco fornitori 2. Requisiti per
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliRiferimenti normativi
CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi
DettagliQuale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole
Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Consiglio dell'ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Alberto Giuliani Coordinatore dipartimento Sviluppo Rurale
DettagliA relazione dell'assessore Sacchetto:
REGIONE PIEMONTE BU13 28/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 25 marzo 2013, n. 11-5559 Piano Verde - Programma regionale per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti contratti
Dettagli5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di consulenza
5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di Riferimenti normativi Codice di Misura Articoli 20 (a) (iv) e 24 del Reg. (CE) N 1698/2005 Articolo 15 e punto 5.3.1.1.4. dell Allegato II del Reg. (CE) 1974/06 1.1.4.
DettagliSCHEMA TIPO DI DISCIPLINARE PER LO SVOLGIMENTO DI MERCATI DEL CONTADINO AUTORIZZATI DAL COMUNE DI JESI RISERVATI ALLA VENDITA DIR
SCHEMA TIPO DI DISCIPLINARE PER LO SVOLGIMENTO DI MERCATI DEL CONTADINO AUTORIZZATI DAL COMUNE DI JESI RISERVATI ALLA VENDITA DIRETTA DA PARTE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI ai sensi dell art. 4 comma 3 del
DettagliIl/ La sottoscritto/a (nome e cognome) codice fiscale/partita IVA/ID No. nato a residente in via n. CAP Nazione tel. / fax / e-mail.
(S.C.I.A.)SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA DI VENDITA/SOMMINISTRAZIONE TEMPORANEA DI ALIMENTI E BEVANDE, ANCHE GRATUITA, AL PUBBLICO NEL PERIODO DELL EVENTO EXPO MILANO 2015 (1 MAGGIO 31 OTTOBRE
DettagliObblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte
Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali
DettagliStrategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA
relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti (ex Uff. XI bis DGSVA) N. Risposta al Foglio del N e p.c. Roma prot. n.45950-p-i8da9/1
DettagliLuogo di nascita: Comune Provincia Stato
Allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di OSTRA NOTIFICA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.
DettagliComune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato
Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n dell ASUR Allegato 2 Al Comune di NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.
Dettagli1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE
1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI
DettagliInterpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate
Ti trovi in: CNA Interpreta / Ambiente e sicurezza / Sicurezza / Impianti elettro-termo-idraulici / Aspetti generali per Impianti elettro-termo-idraulici Torna all'elenco 15/7/2011 Lavori elettrici sotto
DettagliC i r c o l a r e d e l 1 7 d i c e m b r e 2 0 1 5 P a g. 1
C i r c o l a r e d e l 1 7 d i c e m b r e 2 0 1 5 P a g. 1 Circolare Numero 33/2015 Oggetto Sommario Contributi per la valorizzazione all estero dei marchi italiani ( Bando Marchi +2 MISE ). Con l Avviso
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliTorino, lì 21 ottobre 2013. Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando 2013-2014.
Corso Francia 329 10142 Torino Tel. 011 4343026 011 4345493 Fax 011 4349456 Confcooperative Piemonte Fedagri Corso Francia 329 10142 Torino www.piemonte.confcooperative.it/federazioni.htm www.gestcooper.itfederagro@gestcooper.it
DettagliSCHEMA DI DELIBERAZIONE
Allegato al verbale dell'adunanza AIPA del 17 ottobre 2001 SCHEMA DI DELIBERAZIONE Regole tecniche per la riproduzione e conservazione di documenti su supporto ottico idoneo a garantire la conformità dei
Dettagliin collaborazione con PROGETTO
in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro con piena autonomia
DettagliCONDIZIONALITA : È insieme delle norme e delle regole che le aziende agricole devono rispettare per poter accedere al regime del pagamento unico
S.A.T.A. La condizionalità negli allevamenti da latte CONDIZIONALITA : È insieme delle norme e delle regole che le aziende agricole devono rispettare per poter accedere al regime del pagamento unico S.A.T.A.
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliAMBIENTE E AGRICOLTURA
Comunicazione Energia Ambiente Il Tuo spazio dedicato all Ambiente Incontro formativo AMBIENTE E AGRICOLTURA Proposte per una corretta gestione San Ginesio - 12 febbraio 2005 La corretta gestione dei rifiuti
Dettaglirispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza
rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica
DettagliSTUDIO PROFESSIONALE DI FISIOTERAPIA
Studio professionale di fisioterapia: Gli Studi Professionali di Fisioterapia sono strutture dove possono essere erogate prestazioni terapeutiche riconducibili al profilo professionale del fisioterapista
DettagliArt. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO REGIONALE DI GARANZIA Art. 1 Definizioni Art. 2 Finalità Art. 3 Costituzione Fondo Regionale Art. 4 Durata Art. 5 Beneficiari del Fondo Art. 6 Iniziative ammissibili
DettagliVISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge 17 dicembre 2010, n. 227, recante disposizioni concernenti la definizione
DettagliSCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ASSISTENTI PROFESSIONALI DI VENDITA
Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: corsi@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 1 07.06.2002 Rev. Generale 0 14.12.1999 1ª Emissione Comitato di Certificazione
DettagliBASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE
BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE degli adempimenti dei soggetti della filiera (Produttori, Confezionatori) ADEMPIMENTI PRODUTTORE 1. Assoggettarsi al sistema
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE
I L 92/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 3.4.2008 REGOLAMENO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo
DettagliCOMUNE DI MAGLIANO IN TOSCANA
ORDINANZA N. 35 DEL 15-07-2015 UFFICIO SINDACO ORIGINALE Oggetto: Attuazione della Delibera di G.R.T. 1 Dicembre 2014 n. 1095 - Disposizioni operative sull'interramento in loco di carcasse di animali morti
DettagliAllegato 2 al Decreto n. del composto di n. 8 pagine
Spett. Amministrazione Provinciale di Istituto erogante OGGETTO: PRESENTAZIONE DI ISTANZA DI ADESIONE AL PROGRAMMA D AZIONE REGIONALE DI INVESTIMENTO PER PRODUZIONI AGROENERGETICHE E PER IL CONTENIMENTO
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettagli