UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA FACOLTÀ DI ECONOMIA. Dipartimento di Economia Aziendale
|
|
- Saverio Gaspare Di Pietro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA FACOLTÀ DI ECONOMIA Sede di Vicenza Dipartimento di Economia Aziendale Corso di Laurea in Economia del Commercio Internazionale LA COMUNICAZIONE NEL MONDO CALCISTICO: RADIOGRAFIA DI UNA REALTÀ Relatrice: Ch.ma Prof.ssa PAOLA CASTELLANI d ddd Laureando: GUIDO ZANOVELLO VR Anno Accademico 2010/11 0
2 INDICE INTRODUZIONE p. 3 CAPITOLO 1: L ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLA SOCIETÀ CALCISTICA: E ANALISI DEI DIVERSI RUOLI E COMPETENZE 1.1 PREMESSA p IL GRUPPO DI LAVORO...p. 6 e L obiettivo..p. 8 e I ruoli..p. 9 r r1.2.3 La componente comunicativa..... p. 10 r Il coordinamento.. p ORGANIGRAMMA SOCIETARIO...p. 14 e Il presidente.p. 16 e L amministratore delegato..p. 20 e Il direttore generale (D.G.)...p. 21 e Il responsabile markenting..p. 23 e L addetto stampa.p. 24 e Il segretario...p. 26 r Il direttore sportivo (D.S.) p. 27 e r Alternativa al D.S.: il football manager...p. 28 e r1.3.9 L osservatore...p. 29 r Il responsabile del settore giovanile.. p. 30 r L allenatore...p. 33 r Lo staff tecnico... p. 35 r Il calciatore... p. 39 CAPITOLO 2: IL SISTEMA DI RELAZIONI DELLA SOCIETÀ CALCISTICA 2.1 PREMESSA.. p CLUB, TIFOSI ED ENTI.....p. 47 e Lo stadio... p. 47 1
3 e Il tifoso ideale p Il tifoso moderno.....p. 50 e Gli ultrà....p. 51 e Immagini nel campo.p. 53 D Gli enti sportivi....p. 56 e Gli eventi e il web, una comunicazione alternativa..p SPONSORIZZAZIONE CALCISTICA E COMUNICAZIONE....p. 59 EE Evoluzione del termine sponsorizzazione p. 60 EE Lo sponsor come strumento di comunicazione p. 60 E Tipologie di sponsorizzazione.p COMUNICARE ATTRAVERSO IL CALCIO: I MASS MEDIA IN ITALIA...p. 63 EE Il linguaggio del calcio.p. 65 E La stampa...p. 67 E La radio p. 69 E La televisione..p. 70 e Internet...p. 74 CONCLUSIONE p. 77 BIBLIOGRAFIA...p. 79 2
4 INTRODUZIONE Nel mondo del calcio l aspetto della comunicazione è fondamentale sotto ogni punto di vista. È innegabile che quando si pensa ad una società calcistica, ciò che colpisce sono i suoi risultati agonistici, i trofei conquistati, i goal segnati dai suoi campioni o anche le sue sconfitte e disavventure dentro e fuori dei campi da gioco. Ma tutto ciò, sia nel bene che nel male, è frutto di un organizzazione fondante appunto su una comunicazione corretta o meno tra quanti operano attorno ad essa, all interno e all esterno. È appunto su tali aspetti basilari che mi soffermo in questa tesi, descrivendo i legami comunicativi che interagiscono tra le diverse componenti di un organigramma completo, con le diverse figure in esso presenti, ciascuna della quali svolge un proprio ruolo all interno o all esterno delle società. È chiaro che soprattutto nei club minori alcuni ruoli possono essere identificati in una stessa persona, ma ciò non intacca il quadro generale che ho cercato di analizzare in tutte le sue sfaccettature. La comunicazione avviene innanzitutto all interno della società (v. Cap I ) tra i dirigenti, i tecnici, gli atleti e quanti si occupano degli aspetti economici e divulgativi. È indispensabile il possesso di una perfetta conoscenza dell ambiente nel quale ci si muove o delle persone che si frequentano o che sono coinvolte dalle decisioni, onde lavorare in un ambiente sereno ed evitare incomprensioni, ostilità e scelte sbagliate, che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. Una nobile concezione di ogni azione sportiva dev essere protetta, grazie anche ad una corretta comunicazione, dalle aggressioni che le varie vicende umane moltiplicano a dismisura. E Il calcio è uno svago ed uno spettacolo popolare dalle dimensioni più o meno grandiose, che trova vastissima eco nei mass media e quindi nelle sponsorizzazioni, ma dev essere anche un mezzo educativo, un fattore di sviluppo della personalità e di promozione umana e sociale. Affinchè tutto ciò si possa realizzare, è necessaria anche una corretta comunicazione della società con quanti ruotano esternamente ad essa, come ad esempio i tifosi e gli enti sportivi. Di ciò mi occupo nei vari paragrafi del secondo capitolo della tesi, soffermandomi dettagliatamente, come del resto ho cercato di fare anche nella prima parte, sui diversi aspetti comunicativi che devono unire quanti vivono 3
5 all esterno e all interno di ogni club, rimandando per approfondimenti alla bibliografia riportata alla fine della tesi stessa. 4
6 Capitolo 1 E L ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLA SOCIETÀ CALCISTICA: ANALISI DEI DIVERSI RUOLI E e COMPETENZE 1.1 PREMESSA Nel corso degli anni ogni società di calcio professionistica ha visto sviluppare al suo interno un insieme di figure fondamentali. Nei primi anni del 1900 le società erano quasi sempre gestite dal Presidente e dai suoi soci, che interpretavano il calcio da mecenati, come semplice e puro divertimento. Col passare del tempo, però, a partire dagli anni 50, soprattutto in seguito all avvento delle televisioni, il calcio ha cambiato fisionomia. È stato quindi necessario inserire nell organigramma societario, figure prima assenti o di minor rilevanza. Più precisamente, a fianco di quelle tradizionali quali sono il presidente, l allenatore con lo staff tecnico e i calciatori, assumono un particolare rilievo personaggi e ruoli prima ignorati o sottovalutati, come l amministratore delegato, il direttore generale, il direttore sportivo, il responsabile marketing e quello del settore giovanile, l addetto stampa, il segretario, lo staff medico e l osservatore. Ciò è dovuto principalmente al fatto che da allora lo sport non è più inteso solo come puro hobby, ma anche come una realtà economica, specialmente con 5
7 l avvento degli sponsor. Affinchè la società di calcio possa raggiungere gli obiettivi ottimali, è necessario che venga creato un insieme di figure, tra loro complementari, idonee a gestire i rapporti sia interni (con i vari dipendenti della società stessa) sia esterni (con i tifosi, gli enti sportivi, gli sponsor, i media). Perciò, tenendo conto della molteplicità dei ruoli, è fondamentale promuovere e consolidare innanzitutto la comunicazione interna. Il Presidente deve interagire con l amministratore delegato, il direttore generale ed il direttore sportivo per stabilire assieme gli obiettivi sportivi e i relativi mezzi finanziari, in particolare il budget disposto per la campagna acquisti da realizzare di concerto con l allenatore, che si avvarrà anche del parere dei suoi piu stretti collaboratori. Alla fine di ogni anno si procede alla stesura del bilancio per confrontare i risultati finanziari reali, determinati soprattutto dai successi della squadra nelle varie competizioni, con quelli preventivamente attesi. Come si può notare, quindi, una società che voglia sopravvivere e rafforzare il proprio brand, dovrà necessariamente sviluppare un ottima sinergia al proprio interno. 1.2 IL GRUPPO DI LAVORO Per sviluppare un ottima sinergia che permetta di raggiungere gli obiettivi prefissati nel miglior modo possibile, è fondamentale capire in che modo i dipendenti del club debbano comportarsi all interno del club stesso. Spesse volte, infatti, abbiamo sentito parlare di società sportive in crisi o addirittura fallite perché molti dipendenti assumevano atteggiamenti contrastanti con gli ideali e gli obiettivi della società stessa. E In ogni realtà aziendale, compreso il club di calcio, il successo di esso dipende in primo luogo dalla sinergia che si riesce ad instaurare tra i diversi dipendenti. Essi costituiscono un gruppo di lavoro che, riconosce, utilizza e valorizza le uguaglianze e le differenze, armonizzandole fra di loro in modo funzionale rispetto alla qualità delle relazioni e al raggiungimento del compito 1. Il fine di tale gruppo è quello di integrare nel modo più efficiente possibile il contributo di ogni singolo individuo. Più precisamente, il gruppo di lavoro, attraverso il dialogo interno alla società, programma, assegna ruoli e gestisce le diverse e numerose relazioni. Così, la comunicazione risulta 1 Felisatti E., Cooperare in team e in classe, la Biblioteca Pensa MultiMedia, Lecce 2006, p
8 un elemento determinante al raggiungimento degli obiettivi prefissati, poiché permette di coordinare le diverse mansioni dei dipendenti come se questi fossero un team. Il team nella sua definizione classica è un unità di due o più persone con abilità complementari, impegnate verso il raggiungimento di un unico scopo, che condividono aspettative comuni assumendosi la responsabilità dei risultati 2. In quanto gruppo di lavoro, il team nasce nel momento in cui un insieme di persone viene investito di un compito, che può essere concluso in sé o preparatorio al lavoro di altri gruppi 3. Più ogni componente del gruppo si dimostra disponibile verso i colleghi, abile professionalmente ed intraprendente, maggiori saranno le possibilità di massimizzare l efficacia di ogni singolo apporto, raggiungendo così risultati irraggiungibili senza l aiuto reciproco. Il team, tuttavia, per ottimizzare il proprio operato, ha bisogno di regole guida, che possano accomunarlo agli altri componenti del gruppo, a cui si lega per condivisione di valori basilari per garantire un clima di lavoro sereno durante il raggiungimento di predeterminati risultati. Secondo Kharbanda e Stallworthy, un comportamento efficiente all interno del team deve comprendere il fatto di essere preparati, esser responsabili dei propri compiti, saper ascoltare, non criticare le persone, essere aperti ai suggerimenti, essere cortesi e leali, non perdere l autocontrollo, essere collaborativi 4. E Purtroppo, la sola presenza di norme condivise non garantisce il buon funzionamento del gruppo di lavoro. Per raggiungere questo scopo sono da considerare nella loro particolare significatività sia gli aspetti strutturali che quelli funzionali. I primi si delineano nelle condizioni di base, attraverso le quali il gruppo esprime la sua esistenza e ne preannuncia la qualificazione; ad essi vanno ricondotti gli obiettivi da raggiungere, i ruoli e le qualità dei singoli, il numero dei componenti, il metodo, le routine nella pratica di lavoro. I secondi hanno attinenza con le dinamiche che nel team si organizzano attraverso i processi posti in essere durante il funzionamento stesso del gruppo. Troviamo qui le relazioni, la comunicazione nelle sue diverse forme, il clima, i processi di sviluppo del sistema di competenze dei singoli e del gruppo. In posizione trasversale, fra le dimensioni strutturali e quelle funzionali, si collocano le funzioni di 2 Katzenbach J. R., Smith D. K., The Wisdom of Teams: Creatingthe Hight-Performance Organization, Harward Business School, Boston, 1993; Cfr., Quaglino G. P., Ghisleri C., Avere leadership, Cortina, Milano, Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p Kharbanda O., Stallworthy E., Il lavoro in team, De Agostini-F. Angeli, Milano, 1994, p
9 leadership, cioè quel complesso articolato e sistemico di azioni, dinamiche, valori e rappresentazioni, necessario all esistenza stessa del team e capace di influire in modo determinante sulle funzioni e sui processi che nel gruppo si determinano. Ogni singola dimensione partecipa sempre in forma integrata e continua alle altre dimensioni, rafforzando così quella prospettiva epistemica del gruppo di lavoro che lo delinea come realtà unitaria, dinamica e multiprospettica L OBIETTIVO È il risultato atteso del gruppo di lavoro, verso cui occorre far convergere le risorse disponibili Maggiore è la precisione con cui un gruppo descrive, interpreta e condivide, fra tutti, gli aspetti costituenti l obiettivo e minori saranno le difficoltà che esso incontrerà nel conseguire i risultati attesi 6. A seconda delle disponibilità economiche e della serie in cui si milita, verranno stabiliti gli obiettivi sportivi, finanziari e commerciali che si vogliono raggiungere. Ad esempio, società considerate l elitè del calcio mondiale come il Real Madrid, il Barcellona, il Manchester Utd. e il Milan, a fronte delle loro ingenti spese sia in termini di campagna acquisti- monte ingaggi, sia in termini commerciali, non potrebbero mai permettersi di non arrivare tra le prime classificate nei rispettivi campionati o venire eliminate nel primo turno di Coppa, poiché i soldi provenienti dal buon posizionamento o dalla vincita di qualche trofeo, che permettero conseguentemente di rafforzare il loro brand a livello mondiale, verrebbero a mancare, causando perdite di bilancio, oltre che d immagine non indifferenti. In generale, un obiettivo, per divenire efficace, deve assumere alcune caratteristiche particolari, cioè essere: definito e scritto in termini di risultato; costruito su fatti, dati osservabili e risorse disponibili; finalizzato in forma esplicita; chiarito e articolato in compiti; perseguibile; valutato.. Il punto nodale sta nel perseguire la chiarezza dell obiettivo pur nella dinamica costante degli eventi e ciò permette maggiore motivazione dei membri, miglior impiego delle risorse, riduzione della conflittualità interna al gruppo e coerenza nelle attese esterne 7. Ogni attività va quindi programmata, stabilendo in anticipo gli obiettivi da 5 Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p
10 raggiungere, le modalità di svolgimento da rispettare e le risorse da impiegare; organizzata, individuando chi e con quali responsabilità dovrà curarne la realizzazione; guidata, fornendo le direttive e motivando gli organi operativi; ed, infine, controllata, valutando i risultati raggiunti rispetto a quelli programmati 8. Per agevolare il raggiungimento degli obiettivi, quindi, bisognerà evitare di: essere assenti alle riunioni di lavoro, fondamentali per stabilire un dialogo tra le diverse figure societarie, riguardo ai programmi futuri; non essere disponibili a fare più dello stretto necessario; risultare ostili verso i consigli dei colleghi; sottrarsi al confronto con gli altri soggetti interni al club; sviare, attraverso fatti e/o parole, dall obiettivo prestabilito. Le suddette circostanze rappresentano aspetti molto delicati che potrebbero indirizzare l operato del gruppo di lavoro verso obiettivi che non hanno nulla a che vedere con quelli prestabiliti. Sarà quindi necessario monitorare costantemente l operato di ogni singolo dipendente, affinchè non si creino situazioni ostili, sia dal punto di vista motivazionale che comunicativo, che possano porsi in conflitto con gli intenti del gruppo I RUOLI Col passare degli anni, tutte le società di calcio, in virtù della crescita esponenziale di tale disciplina dovuta all aumento degli appassionati ma anche a fattori economici e mediatici, hanno visto sviluppare al loro interno un assetto organizzativo sempre più complesso. La società di calcio moderna può esser addirittura paragonata ad un azienda per la moltitudine di dipendenti che la costituiscono. Ognuno di loro ricopre mansioni ben definite che risultano essere complementari a quelle del resto del gruppo. E Ciascun ruolo distingue le diverse figure, in base alle competenze, esperienze, metodologie di lavoro che queste applicano per soddisfare i programmi societari, in un sistema in continuo mutamento, dove la creatività umana rappresenta una risorsa fondamentale per poter sviluppare strategie ottimali che garantiscano all impresa di crescere. Il ruolo, quindi, può essere definito come una serie di aspettative condivise 8 Sciarelli S., Economia e gestione delle imprese, Cedam, Padova,
11 dai membri del gruppo riguardanti il comportamento di una persona che occupa una data posizione nel gruppo 9. Tale posizione sarà quasi sempre decisa dal Presidente che, dopo un attenta riflessione con il Cda sulle priorità del club, ingaggia personale specializzato a svolgere funzioni precise. Alla base di ogni assegnazione di ruolo si collocano processi di negoziazione che giungono a identificare, sia pure con livelli di discrezionalità, comportamenti vietati, richiesti e permessi da parte del gruppo al detentore di uno specifico ruolo. Tale negoziazione pone costantemente in gioco numerosi fattori, quali le consapevolezze individuali, le percezioni di ruolo, le motivazioni a ricoprire determinati spazi, le competenze possedute e le esperienze realizzate. Ogni ruolo si colloca all interno di un sistema interdipendente e si dispiega in relazione costante con gli altri ruoli, per cui ad ogni variazione di singole parti corrispondono assestamenti e mutazioni nel sistema stesso; partecipa di una complessità di aspettative che trovano riferimenti in atteggiamenti, comportamentii, vissuti, opinioni, valori, percezioni e rappresentazioni singole e di gruppo 10. Tuttavia, negli ultimi anni, c è una crescente tendenza ad assegnare ad un unica persona più ruoli, per ragioni economiche (far svolgere ad un individuo mansioni che spetterebbero a più persone, permette di risparmiare a livello di stipendi) o di esperienza (una persona nel mondo del calcio da diversi anni può esser in grado di svolgere anche altri ruoli, appresi durante la sua carriera). Ad esempio, capiterà di vedere un direttore generale o un allenatore svolgere anche le mansioni del direttore sportivo,come succede soprattutto in Inghilterra: Alex Fergouson, football manager del Manchester Utd., dopo anni passati a svolgere le classiche mansioni dell allenatore, ha lasciato al suo staff tecnico tale compito, concentrandosi sull aspetto gestionale della squadra e sul mercato LA COMPONENTE COMUNICATIVA È evidente, a questo punto, come la componente comunicativa assuma un ruolo centrale nei più recenti assetti organizzativi del settore sportivo, e si rivela irrinunciabile per qualsiasi società sportiva nell era contemporanea. Una comunicazione declinata e processata secondo le esigenze specifiche di un organizzazione, che assolve alla 9 Luft J., Dinamiche di gruppo, Città Studi, Torino, 1997, p Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p
12 definizione dell immagine societaria e delle squadre, alla produzione e diffusione delle informazioni e alla gestione delle relazioni 11. Essa, pur nella sostanziale unità, assume caratteri interattivi, informativi e trasformativi 12. Al primo livello (interattivo) si producono, fra componenti del gruppo, condizioni dialogiche connotate dal qui e ora, si attualizzano confronti, decisioni, scambi di informazioni, dati, conoscenze. Al secondo livello (informativo) la comunicazione si struttura secondo sistemi che rispondono alla necessità di fornire saperi posseduti, la cui organizzazzione procede mediante sequenze informative che riconoscono articolazioni, valutano attendibilità, validità, esaustività e incompletezze dei dati offerti secondo un determinato flusso. Al terzo livello (trasformativo) la comunicazione produce modificazione e cambiamento, realizza influenzamenti, elaborazioni di conoscenze, scambio di sapere, essa stessa nel linguaggio viene sottoposta a trasformazioni continue ad opera del gruppo 13. E e Ogni messaggio assume significati diversi in base all interlocutore, al contesto in cui viene inserito e al numero di persone a cui si riferisce. Diventa quindi fondamentale garantire la chiarezza comunicativa, considerando le conoscenze, le competenze e i pregiudizi dell interlocutore, per agevolarlo nella comprensione del messaggio, così che possa comportarsi di conseguenza. Mal interpretare un comportamento o una parola è un rischio molto elevato quando non c è sinergia tra i diversi ruoli. Si rischia, infatti, di interpretare nel modo sbagliato il messaggio, così da indurre comportamenti nocivi alle finalità della società. Quindi, la comunicazione gruppale, per risultare efficace deve essere: indirizzata verso attività relative alla presa di decisioni e allo sviluppo di ipotesi, sia verso la soluzione di problemi, rispettando le regole e gli obiettivi predeterminati; trasparente perché comprende le conoscenze dei singoli e perché procede coerentemente tramite comunicazioni efficaci e funzionali da parte di tutti; 11 Mazza B., Giochi di retroscena, Franco Angeli, Milano 2007, p Quaglino G. P., Casagrande S., Castellano A. M., Gruppo di lavoro e lavoro di gruppo, Cortina, Milano Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p
13 capace di porsi in relazione con situazioni, dati ed interpretazioni, finalizzando gli scambi verso direzioni concrete di contenimento del conflitto, di rapidità decisionale, di valutazione; rapportata ad un preciso momento da parte del singolo o del gruppo, adeguando le condizioni comunicative ai bisogni di una particolare circostanza. E È importante ricordare che la comunicazione è produttiva quando ottiene che il gruppo, pur partendo da punti di vista diversi, arrivi a un risultato concreto, condiviso, misurabile 14. E L inefficacia comunicativa si palesa come lavoro apparente, disinteresse, noia, confusione, motivo per cui stentano a proporsi adeguatamente quei processi di confronto e di scambio, di ascolto, di esposizione e di feedback capaci di attivare circuiti comunicativi significativi per il gruppo e per i risultati che esso persegue IL COORDINAMENTO Un gruppo di lavoro è considerato efficace se riesce a raggiungere gli obiettivi prestabiliti attraverso il coordinamento tra le diverse figure societarie. L essenza del coordinamento, secondo Quaglino, consiste nel fare ordine 16, cioè ogni individuo deve svolgere le proprie mansioni in modo disciplinato e coerente così da facilitare il raggiungimento del traguardo prestabilito: se si lavorasse in un ambiente disordinato, risulterebbe complicato raggiungerlo. Diventa perciò fondamentale la capacità organizzativa del presidente del club, il quale deve esser in grado di ordinare un sistema in parti interdipendenti e correlate, garantendo ad ognuna una determinata mansione rispetto al complesso. Infatti, la funzione organizzativa, attraverso la suddivisione dei compiti e la coordianzione tra le diverse aree, permette di soddisfare le condizioni di massima efficienza operativa, in cui ciascuno è responsabile di quanto esegue. E Tuttavia, in corso d opera, il gruppo di lavoro può sviare dal percorso precedentemente deciso; questo capita perché si abbandonano le metodologie corrette o ci si concentra su un obiettivo diverso, privilegiando aspetti secondari che non portano ad un corretto svolgimento dei compiti poiché si utilizzerebbero tempo e risorse in 14 Quaglino G. P., Casagrande S., Castellano A. M., Gruppo di lavoro e lavoro di gruppo, op. cit., p Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p Quaglino G. P., Cortese C. G., Gioco di squadra, Cortina, Milano, 2003, p
14 modo inefficiente. Risulterà, quindi, fondamentale trovare un punto d incontro tra le diverse componenti facenti parte della società, al fine di coordinare l operato dei singoli soggetti. E In linea generale, in una società di calcio possiamo così distinguere 2 macro-settori: area amministrativa, che viene gestita principalmente dall amministratore delegato e/o dal direttore generale. Essa comprende anche le funzioni relative ai ruoli di responsabile marketing e addetto stampa. area tecnica, che viene coordinata dal direttore sportivo, il quale sovraintende l operato dello staff tecnico, con riferimento anche al settore giovanile. E Nell attività di coordinamento, un ruolo fondamentale è svolto dalla segreteria, che si occupa essenzialmente di gestire i legami tra le varie componenti, risolvendo le diverse problematiche, principalmente di natura burocratica, che le riguardano. Coordinare implica quindi porre in dialogo le dimensioni presenti nel gruppo (competenze, relazioni, atteggiamenti, disponibilità, organizzazione..), singolarmente e strutturalmente, direzionandole verso il presidio del lavoro 17. Per garantire che l azione coordinativa del team risulti efficiente, bisogna fare in modo che tra le parti si stabilisca un legame in continua evoluzione, dove ogni singolo componente, in virtù dell esperienza accumulata col tempo, contribuisca a soddisfare le aspettative, attraverso una condivisione di intenti e modus operandi con il resto del gruppo. Questo significa che bisognerà coordinare l intero sistema, secondo le regole e le azioni del team che sono frutto di comprensioni 18 reciproche, e dove il gruppo cerchi di promuovere un rapporto di reciproca fiducia e accoglienza tra le diverse parti, al fine di creare un clima sereno che permetta di lavorare in modo ottimale. 17 Felisatti E., Cooperare in team e in classe, op. cit., p Sergiovanni T. J., Costruire comunità nelle scuole, LAS, Roma 2000; Id., Valutazione della scuola comunità che apprende, LAS, Roma,
15 1.3 ORGANIGRAMMA SOCIETARIO Nel calcio, quando prendiamo in considerazione l organigramma di una società, non possiamo pensare che esso sia uguale per tutte. Ciò è spiegato dal fatto che su di esso incidono diversi fattori, strettamente collegati tra loro: economici, sportivi, storici e geografici. E Innanzitutto, bisogna sottolineare che le squadre di calcio con un glorioso passato, vedi ad esempio il Torino, quasi sempre sono possedute da imprenditori disposti a spendere molto denaro, che acquistano il club per collegarlo al loro nome/azienda; di conseguenza, l organigramma delle suddette società è già ben strutturato poiché essa è in un certo senso obbligata a raggiungere e mantenersi ai vertici del calcio nazionale o addirittura internazionale. Tuttavia, se le società non godono di tale vantaggio, possono faticare a reperire il capitale necessario a mantere in vita e/o potenziare il club. I Presidenti, infatti, possono non esser ben supportati a livello economico dai socisponsor (solitamente le aziende più importanti sponsorizzano i club con un forte appeal derivante dal loro passato o dai loro risultati sportivi), per cui l organigramma rimarrà invariato siccome non c è sufficiente denaro per assumere ulteriore personale. Ecco allora che il club sarà in un certo senso costretto a perseguire obiettivi sportivi al di sopra delle aspettative di inizio stagione, così da ottenere quel denaro (in base al piazzamento in Campionato o in Coppa, ogni squadra incassa proventi sempre più consistenti man mano che ci sia avvicina ai vertici della rispettiva competizione) utile ad attrarre importanti soci/sponsorizzazzioni che permetteranno di ampliare l organigramma della società. Un limite a quanto appena detto, può esser rappresentato da fattori geografici, cioè dalla localizzazione del club: le competizioni che si disputano in paesi arretrati, caratterizzati da lotte politiche o privi di un glorioso passato calcistico, hanno notevoli difficoltà a reperire soci-sponsor di un certo spessore e le loro strutture sono quasi sempre arretrate rispetto a quelle delle squadre professionistiche dei Paesi più importanti (Italia, Spagna, Inghilterra, Germania su tutti). Di conseguenza, risulterà ancora una volta fondamentale trovare grossi investitori, come ad esempio magnati russi o sceicchi arabi, disposti a spendere follie pur di portare al successo tali club. Ne è esempio l Anzhi, squadra russa del Daghestan, tra le zone più pericolose del paese, che 14
16 sta riuscendo ad ingaggiare calciatori di un certo spessore, come Eto o, grazie ad investimenti vicini al miliardo di euro disposti dal magnate russo Kerimov per ottenere successi sportivi. Generalmente gli organigrammi di questi club hanno strutture ancora molto arretrate rispetto alle altre società del mondo. Abbiamo quindi evidenziato quali siano i fattori che incidano sulla struttura societaria di un club. Infine, riallacciandomi a quanto esposto inizialmente, nella fig. 1, riporto un esempio di organigramma di una società di calcio, proponendomi di approfondire nei sottoparagrafi successivi, gli aspetti caratterizzanti delle principali figure in esso evidenziate. Fig. 1: Organigramma generale di una società calcistica PRESIDENTE AMMINISTRATORE DELEGATO AREA AMMINISTRATIVA AREA TECNICA DIRETTORE GENERALE DIRETTORE SPORTIVO AREA SETTORE GIOVANILE SEGRETERIA RESPONSABILE MARKETING ADDETTO STAMPA STAFF TECNICO OSSERVATORI RESPONSABILE DEL SETTORE GIOVANILE CALCIATORI SQUADRE GIOVANILI Fonte: ns. elaborazione 15
17 1.3.1 IL PRESIDENTE Il Presidente è al vertice dell organigramma societario; solitamente, è un imprenditore che dispone di notevoli risorse finanziarie e che intende investire in questo sport o perchè appassionato e/o perchè vede un importante occasione di rendita anche economica. Essendo il proprietario, si avvale di collaboratori in modo tale da ottenere i risultati che si è prefissato. Gli obiettivi variano secondo le sue disponibilità economiche. Tuttavia, per far fronte a spese superiori a quelle previste o per voler sviluppare maggiormente la società stessa, il Presidente normalmente richiede la partecipazione di altre persone alla gestione, in qualità di soci. Non è previsto un numero massimo, ma è comprensibile che in una società amministrata da molti, ci sia il rischio che sorgano divergenze tali da non poter raggiungere i fini inizialmente prefissati. Spetta quindi al proprietario trovare i soci adeguati ai fini che egli stesso vuole perseguire. Ci deve essere affinità non solo nel perseguimento del risultato, ma anche nel modo di raggiungerlo. C è chi preferisce intraprendere una politica di contenimento dei costi, consolidando l immagine della società all interno del territorio e chi invece propende ad espandere il brand societario in campo internazionale senza badare a spese. In base alla strada intrapresa, bisognerà poi, come si è detto, creare una sinergia con tutti i dipendenti e fare in modo che questi ottimizzino le risorse a disposizione nel perseguire gli obiettivi. Ecco che la comunicazione risulta fondamentale per gestire in modo efficiente la società. Quindi, un Presidente deve: 1. essere ben informato su tutte le attività del club: per esempio, conoscere la situazione finanziaria aggiornata ed ovviamente, ciascun programma relativo alle varie squadre facenti capo alla società; 2. essere consapevole della direzione e dei piani futuri del club, anche per costruire nuovi servizi; 3. avere una buona conoscenza, diretta od indiretta, delle regole di costituzione del club e dei doveri dei portatori di carica e delle eventuali commissioni societarie; 4. gestire incontri esecutivi, garantendo che tutte le questioni vengano discusse in modo da poter prendere decisioni ottimali; 16
18 5. indirizzare la riunione annuale del club, facendo in modo che l ordine del giorno venga rispettato e trattato; 6. rappresentare il club a livello locale, nazionale ed internazionale, promuovendo una collaborazione con le Istituzioni (Comune, Regione, Coni, F.I.G.C., Fifa ad es.), per migliorare la sensibilità dei cittadini alle iniziative sportive ed umanitarie; 7. essere un leader di sostegno per tutti i soci, cercando di ascoltare i suggerimenti di altre persone (non solo i membri della commissione); 8. promuovere e motivare i diretti interessati per garantire che le attività pianificate proseguano nel miglior modo possibile; 9. garantire una pianificazione e una verifica del budget in conformità ai desideri dei soci. E È bene sottolineare che la carica di presidente può non essere sempre rappresentata dal proprietario della società, il quale rimane comunque azionista di maggioranza, bensì da una persona ritenuta simbolo di quel club perchè si è distinta come calciatore o come dirigente (ad es. G. Facchetti nell F.C. Inter di Moratti). Nel calcio di oggi possiamo notare che la personalità e le ambizioni del Presidente, il blasone della società da lui posseduta, nonché la cultura del Paese del club, sono elementi che ci permettono di confrontare diversi modi di intendere il ruolo di Presidente. Ad esempio, in Italia, la maggior parte dei presidenti delle società di calcio sono grossi imprenditori immobiliari, petroliferi o commerciali che sono a capo di una società sportiva da diversi anni, soprattutto per passione, ma anche per acquisire notorietà per se stessi e per le loro aziende, grazie all enorme visibilità che questo sport concede. In Inghilterra, a partire dalla fine degli anni ʼ90, quando il calcio inglese ha intrapreso una politica di rinnovamento per abbattere il fenomeno hooligan degli anni ʼ80 e ʼ90, molti club sono stati acquistati da presidenti di multinazionali che hanno visto nella Premier League l occasione per realizzare ottimi investimenti. Come non dar loro ragione, visto che oggi è considerato forse il campionato più bello d Europa? Il merito va sicuramente attribuito agli stadi di proprietà che le società hanno reso assai confortevoli, attorno ai quali 17
19 sono stati realizzati veri e propri centri di interesse anche commerciale, per rendere più piacevoli i momenti pre e post partita e per agevolare la partecipazione delle famiglie, in modo da respirare un atmosfera più accogliente e sicura. Dai profitti ottenuti le società hanno trovato quei capitali necessari per acquistare un maggior numero di campioni, i quali, a loro volta sono allettati dall idea di vivere la partita in strutture di richiamo e d avanguardia. In pochi anni il campionato inglese ha così ottenuto una notevole visibilità che ha attratto magnati russi, come Roman Abramovich nel Chelsea, o sceicchi arabi, come Mansur bin Zayd Al Nahyan nel Manchester City. In particolare, quest ultimo, proprietario dell Abu Dhabi United Group for Development and Investment, ha acquisito nel 2008 la società, con l obiettivo di farla arrivare nel corso di pochi anni ai vertici del calcio mondiale. Per realizzare ciò, sicuramente non ha badato ha spese; infatti la squadra attuale, oltre a concorrere per vincere il campionato inglese, sta raccogliendo soddisfazioni anche in campo europeo, grazie ai molti campioni di cui dispone. In questo caso, però, non sono più i presidenti a governare e ad amministrare direttamente il club, sia perché occupati dai propri impegni lavorativi sia perché non abituati a vivere lo sport in modo passionale, bensì dirigenti esperti del settore che si impegnano a realizzare gli obiettivi prefissati, senza però godere di una sinergia per così dire familiare con i vertici societari. L ingresso di questi magnati e sceicchi, accompagnato dal crescente potere dei mass media e delle sponsorizzazioni, ha rafforzato, purtroppo, l idea che il calcio oggi giorno sia sempre più caratterizzato da una matrice economica, piuttosto che passionale e ludica. E Oggigiorno si sta diffondendo una forma alternativa di presidenza, rappresentata dall azionariato popolare inteso come una diffusione della proprietà azionaria presso il pubblico dei tifosi, i quali diventano anche investitori e dirigenti. A differenza della forma di presidenza classica, in cui le quote sono in mano ad un numero limitato di soci, l azionariato popolare consente una capillare diffusione della proprietà delle quote della società, creando così investitori cosiddetti non istituzionali. Questo permette di garantire una maggiore stabilità politico-sociale attraverso una distribuzione del reddito più omogenea, e consente una partecipazione più ampia alle sorti del club, a cominiciare dalle assemblee societarie. Di conseguenza, i tifosi, possedendo anche solo una quota 18
20 azionaria della società sportiva, godono di tutti i diritti e i doveri per legge spettanti al singolo socio. Il Futbol Club Barcelona, con i suoi soci circa, costituisce il più grande esempio di azionariato popolare nel mondo. Dal 1978 il presidente è eletto per suffragio universale. Le elezioni si svolgono ogni quattro anni e vi possono votare ed essere votati tutti i soci del club che hanno compiuto 18 anni, con alle spalle almeno un anno di adesione al club. Il Presidente sceglie i membri della Giunta Direttiva, che sono ratificati da un assemblea di soci rappresentanti, 300 soci maggiorenni eletti a sorte e partecipanti, per un biennio, alle assemblee annuali dei soci, con diritto di parola e di voto, in rappresentanza di tutti i soci del club. Secondo la legislazione sportiva spagnola tutti i direttivi devono presentare avalli economici pari al 15% del bilancio annuale del club. Questa norma, stabilita allo scopo di garantire la prosperità economica al club contro un eventuale cattiva gestione, è criticata da una parte dei soci, che vedono un ostacolo economico al principio basilare della società, secondo cui qualunque socio ha diritto a candidarsi alla presidenza. Joan Laporta è stato il penultimo Presidente del Barcelona F.C.: nominato nel 2003 e rieletto nel 2006 non ha avuto la necessità di andare alle urne, poiché era l unico dei quattro candidati a superare abbondantemente le firme di soci richieste per aspirare alla presidenza del club. Il 13 giugno 2010 Alexandre Rosell è stato eletto Presidente della società blugrana con più del 60% delle preferenze dei membri del club. In Italia, un esempio di azionariato popolare è rappresentato da MyRoma, ente di diritto privato che dal maggio 2010 ha dato vita ad un soggetto giuridico (formato unicamente da tifosi) che sta partecipando in maniera fattiva al capitale sociale del club giallorosso per creare e sviluppare una responsabile e democratica rappresentanza dei sostenitori all' interno del club. MyRoma nasce secondo i dettami dell Azionariato Popolare Europeo: - massima democraticità (una testa, un voto); - assenza dello scopo di lucro; - vasta partecipazione popolare; - sostenibilità (quota di adesione impegnativa ma accessibile a tutti) MyRoma, sito internet: 19
REALIZZARE UN BUSINESS PLAN
Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN
DettagliLa Leadership efficace
La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliFILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR
FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR Strategie di Marketing e Segreti per Negoziare con Successo le Sponsorizzazioni per i Tuoi Eventi 2 Titolo SOLDI DAGLI SPONSOR Autore Filippo Maria Cailotto Editore
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING
ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliNUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING
gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliAccogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliLTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e
LTA STARTS YOU UP! FATTIBILITA DI BUSINESS E RICERCA PARTNER FINANZIARI E INDUSTRIALI In un momento in cui entrare nel mondo imprenditoriale con idee nuove e accattivanti diventa sempre più difficile e
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
Dettagli7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA
7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliLA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA
LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliLa Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)
SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliL Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane
L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane 1 L integrazione dei processi della gestione delle Risorse Umane 3 2 Come i Modelli di Capacità consentono di integrare i processi? 5 pagina
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliREGOLAMENTO. (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) ITALA Motore di Impresa 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO
REGOLAMENTO (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO 1.1 Il presente regolamento si propone di organizzare l operatività di ITALA MOTORE D IMPRESA nell
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliRegolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124
Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare
DettagliSCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento
SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Area /Settore /Posizione Organizzativa N. responsabili posizioni organizzative N. dipendenti nell ambito della posizione organizzativa Area finanziaria/
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliPiani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali
Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi
DettagliEvidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.
5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica
DettagliLezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)
Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l
DettagliLA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY
Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 10/10/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliAttività federale di marketing
Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato
DettagliLa tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane
La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliCOMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO
COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità
DettagliOrganizzazione e pianificazione delle attività di marketing
Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliSTATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI
STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 - L Associazione L Associazione GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo (GIOVANI
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA
ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Quali competenze sono necessarie...6 Conoscenze...8
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliLavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet
Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le
DettagliIl catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti
Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni
DettagliBASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza
BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliLA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:
LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.
DettagliLa Leadership. Salvatore Savarese
La Leadership Salvatore Savarese 1 Introduzione Lavorare all interno di organizzazioni induce un evoluzione professionale ed umana in più direzioni: aumentano le competenze tecniche specifiche, si sviluppano
DettagliLA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE
LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE Schema legami fra strumenti di gestione r.u. e strategie/obiettivi aziendali ECOSISTEMA AMBIENTALE AZIENDALE Economico; Politico;
DettagliFEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE
FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Premessa La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile, in base alla Legge
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.
CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA
DettagliREGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE
Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,
DettagliE nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001
E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori Anno 2001 Il Forum degli oratori italiani è un organo di coordinamento nazionale degli organismi ecclesiali che dedicano speciale cura all
DettagliPOLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE
POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale
DettagliAnno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali
Istituto Istruzione Superiore 'Mattei Fortunato' Eboli (SA) Anno scolastico 2013/2014 Curricolo verticale Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Disciplina: DIRITTO ED ECONOMIA Al termine del percorso
DettagliAgenzia Regionale di Protezione Civile &!!
Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali
DettagliLa comunicazione economico-finanziaria
La comunicazione economico-finanziaria Università di Urbino La comunicazione economico-finanziaria E il complesso delle comunicazioni effettuate attraverso qualsiasi canale di diffusione dalla direzione
DettagliDEPLOY YOUR BUSINESS
DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di
DettagliIl Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015
Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio
DettagliUN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE
GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliSONO I DETTAGLI A FARE LA DIFFERENZA
Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q., 1919 Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q., 1919 SONO I DETTAGLI A FARE LA DIFFERENZA Quest opera paradigmatica, capitale non solo per lo sviluppo dell arte moderna, ma anche e soprattutto
DettagliIstituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE
DettagliRestaurant Manager Academy
Restaurant Manager Academy 1 La conoscenza non ha valore se non la metti in pratica L Accademia Un percorso formativo indispensabile per l attività di un imprenditore nel settore della ristorazione e dell
DettagliDa gruppo informale ad associazione
DA GRUPPO INFORMALE AD ASSOCIAZIONE Da gruppo informale ad associazione Gruppo informale...9 Gruppo organizzato...9 Associazione:...10 L atto costitutivo e lo statuto...10 Come si organizza internamente
DettagliProject Cycle Management
Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce
DettagliALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!
ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
Dettagliliste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i
liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per
DettagliUN ESEMPIO DI VALUTAZIONE
UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE Processo di Performance Review (PR) Luisa Macciocca 1 Che cos è una PR? La PR è un sistema formale di gestione della performance La gestione della performance è: un processo a
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliPROGETTO EDUCATIVO GRUPPI SPORTIVI ORATORIANI
PROGETTO EDUCATIVO GRUPPI SPORTIVI ORATORIANI PROGETTO EDUCATIVO LO SPORT LO SPORT come tempo di crescita personale, come mezzo per educare, come scoperta di valori, come proposta ludica, come attività
DettagliCODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011
CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011 2 Premessa Con il la Belli S.r.l. vuole creare una sorta di carta dei diritti e doveri morali che definiscono la responsabilità etico-sociale di
DettagliI Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali
I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliPATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le
DettagliLega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliNecessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro
Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliPROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI
PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica
DettagliPROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15
Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende
DettagliFEDERAZIONE ITALIANA GOLF
Manuale Azzurro allegato D FEDERAZIONE ITALIANA GOLF Modello per la creazione e gestione di un Club dei Giovani Il modello, tratto dall esperienza maturata nei Circoli che hanno svolto con successo l Attività
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
DettagliCRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino
CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,
Dettagli5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni
Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.
DettagliNota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali
Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato
Dettagli