P.O.F. PIANODELL OFFERTAFORMATIVA2013/2014
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- Sabina Pellegrino
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1 3.6. LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI Il Ministro Gelmini ha ritenuto di intervenire in materia di valutazione scolastica e scrutini, con provvedimenti ispirati al criterio meritocratico. La L.m. 169/2008, ha introdotto il voto per le discipline e per il comportamento in quasi tutte le valutazioni (intermedie e Binali) e negli esami. In materia di valutazione scolastica il D.P.R. n.122/2009 (Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli art.2 e 3 del decreto- legge 1 settembre 2008 n. 137, convertito, con modibicazioni, dalla legge 30 ottobre 2008 n.169) ha coordinato, e in parte modibicato, i previgenti criteri di valutazione. Si citano alcuni contenuti dando un quadro d insieme delle norme più importanti: Art. 1 Comma 2 Comma 5 Art. 2 Comma 1 Comma 2 Comma 7 Comma 8 La valutazione è espressione dell autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione individuale che collegiale [ ]. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva. Il Collegio dei Docenti debinisce modalità e criteri per assicurare equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà d insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte del P.O.F. La valutazione periodica e Binale degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti titolari della classe [ ]. I voti numerici attribuiti [ ] nella valutazione periodica e Binale sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni. Nel caso in cui l ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi d apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specibica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione e a trasmettere quest ultimo alla famiglia dell alunno. La valutazione del comportamento degli alunni [ ] è espressa: a) nella Scuola Primaria, dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal Collegio dei Docenti, riportato nel documento di valutazione [ ]. 1
2 Comma 9 La valutazione Binale degli apprendimenti e del comportamento dell alunno è riferita a ciascun anno scolastico. L art. 14 del citato D.P.R. n. 122/2009 prevede che, ai Bini della validità dell anno scolastico, compreso quello relativo all ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione Binale di ciascun studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell orario annuale. Le istituzioni scolastiche possono porre deroghe al limite dei tre quarti di presenza del monte ore annuale in casi eccezionali (assenze documentate e continuative). Il Collegio dei Docenti è competente a debinire i criteri generali e i casi documentati e certi che legittimano la deroga al limite minimo di presenza. FUNZIONI DELLA VALUTAZIONE La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali: VeriBicare l'acquisizione degli apprendimenti programmati. Adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento individuali e del gruppo classe. Predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento, individuali o collettivi. Fornire agli alunni indicazioni per orientare l'impegno e sostenere l'apprendimento. Promuovere l'autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e difbicoltà. Fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico. Comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere gli impegni relativi ai processi di maturazione personale. CHE COSA SI VALUTA Secondo l'attuale quadro normativo, costituiscono oggetto della valutazione e sono competenza del gruppo docente responsabile delle classi: La veribica degli apprendimenti elaborati dalla scuola e codibicati dal Curricolo d'istituto sulla base delle Indicazioni Nazionali; 2
3 La valutazione del comportamento cioè della partecipazione, del rispetto delle regole, della cura del materiale, dell'impegno, dell'interesse, condizioni che rendono l'apprendimento efbicace e formativo. La rilevazione delle competenze di base relative agli apprendimenti disciplinari e propedeutiche allo sviluppo continuo della capacità di apprendere e la loro CertiBicazione al termine della classe V. LE FASI DELLA VALUTAZIONE La Valutazione accompagna e regola l'azione didattica rispetto alle capacità ed esiti registrati nel gruppo classe, sostiene i processi di apprendimento e di maturazione dell'alunno. Per questo si distinguono tre fasi fondamentali, che sottendono tre diverse funzioni: A. La VALUTAZIONE INIZIALE O DIAGNOSTICA è interessata a conoscere l'alunno per individualizzare il percorso di apprendimento con riferimento ai caratteri personali (caratteristiche personali, partecipazione, interesse, conoscenze, abilità in ingresso). B. La VALUTAZIONE INTERMEDIA O FORMATIVA accerta la dinamica degli apprendimenti rispetto agli obiettivi programmati, adegua la programmazione, progetta azioni di recupero, modibica all'occorrenza tempi e modalità, informa tempestivamente l'alunno circa il suo progresso orientandone gli impegni. C. La VALUTAZIONE FINALE O SOMMATIVA rileva l'incidenza formativa degli apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell'alunno ed è sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo (quadrimestrale). La valutazione intermedia e Binale da parte del team sarà espressa nelle singole discipline mediante un voto in decimi che tiene conto delle valutazioni periodiche, delle veribiche orali, scritte o pratiche, delle prove in situazione e delle osservazioni sistematiche. Il voto Binale nelle singole discipline, espresso nel documento di valutazione, terrà conto dei fattori precedentemente illustrati e sarà accompagnato da un giudizio sul livello globale di maturazione dell alunno. Il collegio, con delibera n.10 del 26 settembre 2013, ha espresso l orientamento di utilizzare la scala dei valori da 4 a 10. Il 4 esprime una gravità, uno scarso impegno e il mancato raggiungimento degli obiettivi programmati. Sarà adottata una griglia valutativa con la seguente corrispondenza: 4= scarso, 5=mediocre, 6= sufbiciente, 7=discreto, 8= buono, 9= distinto/ottimo, 10= eccellente. 3
4 La valutazione della nostra istituzione scolastica sarà effettuata anche tramite prove oggettive e standardizzate proposte dall INVALSI. CHE COS È L INVALSI L INVALSI è l Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in un lungo e costante processo di trasformazione, l eredità del Centro Europeo dell Educazione (CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso. Sulla base delle vigenti leggi, l Istituto si occupa degli aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico sul territorio nazionale. La direttiva n. 88 del 03/10/2011, ai sensi dell art.1, comma 5, della legge 25 ottobre 2007, n.176, Bissa gli obiettivi della valutazione esterna sui livelli di apprendimento degli studenti, dà precise indicazioni sulla produzione, tipologia e la somministrazione delle prove, nonché indica la modalità di restituzione dei dati all istituzione scolastica la cui analisi costituirà un utile strumento auto valutativo. OBIETTIVI Obiettivo del sistema della valutazione esterna degli apprendimenti è quello di promuovere un generale e diffuso miglioramento della qualità degli apprendimenti nel nostro Paese, avendo riguardo, in particolare, agli apprendimenti di base relativamente agli ambiti di italiano e matematica. Per ciascuna scuola le rilevazioni nazionali consentiranno di acquisire i risultati nazionali di riferimento e i propri dati aggregati a livello di classe e disaggregati per ogni singolo item. Ciò con l obiettivo di disporre della necessaria base conoscitiva per: - individuare elementi di criticità in relazione ai quali realizzare piani di miglioramento dell efbicacia dell azione educativa, e aspetti di qualità da mantenere e rafforzare; - apprezzare il valore aggiunto realizzato in relazione al contesto socio- economico- culturale, al Bine di promuovere i processi di autovalutazione d istituto. Per l Amministrazione scolastica il progressivo consolidamento delle rilevazioni sistematiche e periodiche sugli apprendimenti degli studenti costituirà insostituibile occasione per acquisire e disporre delle serie storiche dei dati sui livelli di apprendimento, che permetteranno di rilevarne l andamento complessivo nel tempo. PRODUZIONE DELLE PROVE La produzione delle prove avverrà ad opera dell INVALSI sulla base dell ormai consolidata esperienza scientibica del Servizio nazionale di valutazione, tenendo conto dei metodi condivisi a livello internazionale. 4
5 SOMMINISTRAZIONE DELLE PROVE In ordine alla somministrazione delle prove, che per le classi campione prevede la presenza di osservatori esterni, coinvolgeranno gli studenti delle classi II e V del nostro istituto. TIPOLOGIE DI PROVE II Primaria: 1. Prova preliminare a tempo di lettura. La prova ha una durata di 2 minuti e serve esclusivamente per testare la capacità di lettura strumentale (decodibica) raggiunta da ciascun alunno. 2. Prova di Italiano, costituita da una prova di comprensione di un testo narrativo, integrata da un esercizio sulla ricostruzione di frasi. 3. Prova di Matematica, formata da un insieme di domande aperte e a scelta multipla relative alle seguenti aree: a) numero, b) spazio e Bigure, c) dati e previsioni. V Primaria: 1. Prova di Italiano, costituita da tre sezioni (comprensione di un testo narrativo, comprensione di un testo informativo, grammatica), con domande a scelta multipla e a risposta aperta univoca o articolata. 2. Prova di Matematica, formata da un insieme di domande a scelta multipla e a risposta aperta univoca o articolata relative alle seguenti aree: a) numero, b) spazio e Bigure, c) relazioni e funzioni, d) dati e previsioni. 3. Questionario studente, che permetterà di raccogliere informazioni sulle caratteristiche degli alunni, sul loro contesto familiare, sulle attività che svolgono dentro e fuori la scuola. RESTITUZIONE DEI RISULTATI Alle singole istituzioni scolastiche sarà fornito, in forma riservata e in tempi adeguati, un rapporto sui risultati degli apprendimenti relativi alle singole classi e recante l analisi delle risposte domanda per domanda. In tal modo la restituzione dei risultati consentirà alla nostra scuola di cogliere l andamento generale dei livelli di apprendimento e, nel contempo, di evidenziare gli elementi di criticità relativi alle singole classi e aree disciplinari, in relazione ai quali promuovere azioni di miglioramento. 5
Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
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