Idiscorsi di Papa Francesco dopo

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1 Catania - anno XXX - n novembre Euro 0, A PAG. 3 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: settimanale regionale di attualità In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente CONVEGNO DIOCESANO SUL SINODO DELLA FAMIGLIA Dopo il Sinodo dei Vescovi parole nuove sempre antiche La luna di miele provocando pesanti danni sociali da rendere difficile la risalita ed il recupero delle tradizioni antiche e dei valori è finita! forse alti e nobili della famiglia, secondo il piano originario del Creatore: Maschio e femmina li creò. Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiocatela. La ragione per cui gli esseri umani sono diventati esseri umani è perché un uomo e una donna si sono uniti per proteggere e crescere i loro figli. È stata una realtà biologica molto prima che qualcuno la santificasse attraverso la religione. La famiglia non è espressione di un ideologia, è un fatto antropologico, e conseguentemente un fatto sociale e di cultura. Le ideologie nel tempo cadono, mutano, si trasformano, la famiglia, invece, ha una forza in sé, è un bene unico, naturale, fondamentale e bello per le singole persone, per le comunità e per l intera società. Vero patrimonio immateriale dell umanità, la famiglia rimane il fondamento della convivenza sociale e la garanzia contro lo sfaldamento del tessuto umanitario. L impegno definitivo che scaturisce dal contratto del matrimonio-sacramento e che promuove la fedeltà dell amore fecondo, risponde ai desideri più profondi del cuore umano e si apre anche alla solidarietà verso gli altri. I giovani che rappresentano il futuro, sappiano contrastare la mentalità Idiscorsi di Papa Francesco dopo il Sinodo arrivano alla gente come un ripasso del Catechismo imparato da bambini e sempre riconosciuto come vero. Intervenendo al Colloquio internazionale sulla complementarietà tra uomo e donna, il Papa ha detto con fermezza e convinzione che «i bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al loro sviluppo e alla loro maturazione affettiva». La complementarietà, infatti, è espressione di armonia, secondo la logica del Creatore e ciò che non è complementare è disarmonia. Ecco le parole di Papa Francesco: La complementarietà assume molte forme, poiché ogni uomo e ogni donna apportano il proprio contributo personale al matrimonio e all educazione dei figli. La propria ricchezza personale, il proprio carisma personale, e la complementarietà diviene così di una grande ricchezza. E non solo è un bene, ma anche è bellezza». La famiglia, che è la prima scuola dove si apprende l arte del vivere insieme e di apprezzare il dono della vita, costituisce il luogo principale in cui si cominciano a respirare valori e ideali, come pure a realizzare il proprio potenziale di virtù e di carità. In risposta alla diffusa crisi dell istituto familiare, dovuta in gran parte alla diffusione della cultura del provvisorio rinunciando al matrimonio come impegno pubblico, il Pontefice ha delineato un percorso di risalita e di recupero di una nuova ecologia umana capace di proteggere gli ambienti naturali e sociali e quindi l intera famiglia come un bene prezioso da custodire. Il declino della cultura del matrimonio ha determinato, infatti, un aumento di povertà e una serie di numerosi altri problemi sociali che colpiscono in misura sproporzionata le donne, i bambini e gli anziani. In queste tre categorie c è l intera società che soffre la mancanza di un luogo d incontro, di conforto, di sostegno, di educazione e di sviluppo. La rivoluzione nei costumi e nella L Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1993 ha definito la violenza contro le donne come ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertà, che avvengano nel corso della vita pubblica o privata... (art. 1). Siamo dinanzi ad una delle pagine più tristi della storia contemporanea, che vede la donna al centro di tremende violenze che sembrano inarrestabili (nel 2013 sono state uccise 179 donne, in media una ogni due giorni, secondo in dati Eures). Il 25 novembre, Giornata internazionale per eliminare la violenza sulle donne, segna l inizio degli Orange Days che si concluderanno il 10 dicembre 2014 nella Giornata Onu per i Diritti Umani. Il tema è Orange Your Hood, colora di arancio il tuo quartiere, per una sensibilizzazione che parte dal New York Empire State Building e dal Palazzo di Vetro, che si sono illuminati all unisono di arancio, il colore simbolo scelto dall Onu per un futuro senza violenza. Diverse sono le manifestazioni in tal senso in tutto il mondo. Il volto sfigurato delle donne è l emblema più evidente di questo problema così delicato. L uso incontrollato della forza è un pericolo per tutti, in particolare per le donne che spesso per amore attendono che ci sia un cambiamento nella loro storia di amore, che la situazione possa migliorare, infatti in un primo momento non denunciano le violenze subite. Ma poi ci si stanca e si ha paura. morale ha spesso sventolato la bandiera della libertà di coscienza e del libero arbitrio, diffondendo messaggi di civiltà e di pseudo progresso civile con l introduzione del divorzio, delle unioni civili, della liberalizzazione dei rapporti senza differenziazione di sesso ed ora anche attraverso la pseudo cultura gender, ma in realtà ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani, specialmente ai più vulnerabili, Studio Teologico San Paolo: Servizio di Bioetica Dott. Angelo Cafaro La violenza di genere Giuseppe Adernò (segue a pagina 2) La cattiveria degli uomini non si arresta e il coraggio di parlare predomina su un amore protettivo ma ormai purtroppo concluso. Perché non è amore alzare le mani, gridare, percuotere, strangolare, uccidere. Violenza fisica. Violenza sessuale. Violenza psicologica. Violenza spirituale. L amore è un altra cosa. Si alla forza dell a- Antonino Sapuppo Servizio di Bioetica, Studio Teologico S. Paolo (segue a pagina 2) GLI IDR A CONFRONTO SU L ETÀ DEL DISAGIO INAUGURATO IN CATTEDRALE il Grand Organo PREMIO NAZIONALE AQUILA D ARGENTO 2014 a pagina 5 a pagina 7 a pagina 9

2 2 Prospettive - 30 novembre 2014 sommario al n. 43 PRIMO PIANO Convegno Nazionale sul tema La Riforma del Terzo Settore 3 Il diritto all autodeterminazione della donna 5 INFORMADIOCESI Notizie in breve 6 DIOCESI Belpasso. Convegno dell Azione Cattolica Diocesana 6 La Caritas diocesana a Piano Tremestieri 7 Al Convitto Cutelli presentato il libro Questa è Florenzia 8 Sentiero Regina e proposta per San Benedetto patrono del Parco dell Etna 8 Villaggio S. Giuseppe centenario nascita mons. D arrigo 9 Il sistema italiano dei Beni Culturali tra problemi e nuove strategie 12 Direzione amministrazione e redazione: via Etnea, Catania Redazione e amministrazione: tel fax redazioneprospettive@tiscali.it info@prospettiveonline.it amministrazione@prospettiveonline.it Editrice ARCA s.r.l. via Etnea, Catania Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n Direttore responsabile Giuseppe Longo Grafica e impaginazione: Vera Cannavò Abbonamenti: ordinario Euro 40,00 ridotto (scuole, associazioni, confraternite, etc.) Euro 30,00 versamento su c/c postale n intestato a: ARCA s.r.l. via San Giuseppe al Duomo 2/ Catania Pubblicità: a mod. (1 colonna x 41mm). Commerciali Euro 27,11 a mod. Redazionali Euro 1,55 a mm Annunci immobiliari e R.P.Q. 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(Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Questo numero è stato chiuso alle ore di mercoledì 26 novembre 2014 Elezioni regionali: cresce il distacco tra i palazzi del potere ed i bisogni della gente VINCE il partito del NON VOTO (continua da pag. 1) LA LUNA... dannosa del provvisorio e siano rivoluzionari per il coraggio di cercare un amore forte e duraturo, andando controcorrente, consapevoli dei benefici che il matrimonio può portare ai figli, accolti come un dono e contribuire alla loro crescita armonica e integrale. Dare ai figli un papà e una mamma è stato da sempre considerato un contributo sociale nel rispetto della sacralità della vita. Le altre false conquiste sociali e di civiltà, quali sono state considerate il divorzio, la libertà di abortire, e con facilitazione, ribaltano altre nuove emergenze quali il decremento delle nascite e per diversi anni una società anziana, senza ricambio generazionale. Le parole del Papa sono state chiare e forti su aborto ed eutanasia, e contro quella falsa compassione che ritiene una conquista scientifica produrre un figlio considerato come un diritto, invece di accoglierlo come dono, e che pretende di usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. Incontrando l Associazione dei medici cattolici italiani, Papa Francesco è stato molto esplicito e determinato nel formulare il pensiero della Chiesa di ieri e di oggi sui temi che il relativismo ha reso velati e ammorbiditi: l aborto, l eutanasia e la fecondazione assistita. Nei tempi antichi e nei tempi moderni la parola uccidere ha lo stesso significato, ha detto il Papa, non solo, ma ha anche indicato come falsa compassione quella di chi, dietro giri di parole, tenta di far passare tali pratiche come qualcosa di umanamente e moralmente accettabile, ritenendo una conquista scientifica produrre un figlio considerato Filo diretto con come un diritto, invece di accoglierlo come dono, e pretendendo di usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. Giocare con la vita è un peccato contro il Creatore. La vita umana è sacra e va difesa sempre e questa missione coinvolge profondamente tutti. I cristiani sono chiamati a partecipare al dibattito che ha per oggetto la vita umana, presentando la propria proposta fondata sul Vangelo. Sui giornali queste parole del Papa hanno trovato pochissimo spazio, mentre la stampa ha ingigantito Ecco come mettersi in contatto con noi: Inviare un all indirizzo redazioneprospettive@tiscali.it (continua da pag. 1) LA VIOLENZA.. Telefonare al numero o mandare un fax allo more. No ad un amore violento. No ad un volto sfregiato. In realtà, forza e violenza indicano azioni umane tra loro non sempre contrarie. Ci sono punti di sovrapposizione nella pratica e specialmente nel modo d esprimersi. La forza può anche essere l opposto della violenza. La forza costruisce, la violenza distrugge. La forza può essere vitale, la violenza è sempre mortale, fa morire la fiducia, il rispetto e alcune volte una vita umana. La forza è del malato, la violenza della malattia. Possiamo dire che un amore è forte, e che un odio è violento. E l amore può trasformarsi in odio. Però la violenza del male non intacca la forza del bene. Anche se un bene debole e scarso è contagiato dalla violenza del male. La forza è in sé buona. La violenza non è mai buona. La forza è un arma in mano al violento e la violenza è di per sé forza distruttrice. L uomo fa uso della sua forza per tentare di eliminare un problema che ostacola la sua felicità, ma non è solo una questione di muscoli. Vi è una forza ancora più interessante: è la quanto è accaduto in seguito alle grandi interviste in cui il Papa diceva chi sono io per giudicare?, o magari quando parlava di lobby gay in Vaticano e del dramma della pedofilia nella Chiesa. Come ha dichiarato il vaticanista John Allen, la luna di miele è finita, osservando come ora si è aperta una fase del Pontificato in cui inevitabilmente il Papa deluderà con i suoi interventi parte del coro entusiasta, che ne aveva lodato atti e parole in questi mesi. forza morale. La forza morale è una qualità umana preziosa, intrinseca alla persona stessa. È la virtù della fortezza. È il risultato di educazione, volontà, esperienza, e di grazia ricevuta da Dio. La fortezza è la virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene. Essa rafforza la decisione di resistere alle tentazioni e di superare gli ostacoli nella vita morale. La virtù della fortezza rende capaci di vincere la paura e di affrontare la prova e le persecuzioni (CCC 1808). In generale, la vera forza solleva pesi materiali e morali; regge la fatica materiale e morale; sopporta il dolore materiale e morale. In particolare, la forza morale mantiene o ritrova serenità interiore dinanzi all offesa e di fronte al male; è tenace nonostante le innumerevoli delusioni. La forza morale resiste alla violenza patita e alle seduzioni della violenza, che invitano a riprodurla e a renderla sempre dinamica. La violenza non vince mai sulla forza morale, anzi la stimola e la accresce, anche quando sopprime il resistente. Il martire è testimone di questa forza, che passa e prosegue in coloro che Vince l astensionismo. Perde la politica e perde anche l Italia intera dopo i risultati delle ultime elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Il responso delle urne non ammette scuse: oltre sei elettori su dieci non hanno votato e le ragioni sono molteplici. Un calo dell affluenza cominciato con le politiche del 2013 quando al voto si presentò solo il 75% degli italiani (per la prima volta nella storia repubblicana), e proseguito anche nell ultima tornata elettorale. Le elezioni del 23 novembre hanno confermato ed amplificato questo trend negativo. Proprio in Emilia Romagna si registra il dato più eclatante: si è recato, infatti, alle urne soltanto il 37,7% degli elettori contro il 68,1 delle elezioni precedenti e contro il 70% delle europee. L astensione è stata più moderata in Calabria dove hanno votato il 43,8% degli aventi diritto rispetto al 59% del 2010 mentre il dato è tendenzialmente in linea con il 45,8% delle europee. Eppure anche questi dati sono passati quasi in secondo piano per la classe politica italiana che ha preferito, ancora una volta, non entrare nel merito di una disaffezione comune, ma piuttosto concentrarsi su nuovi e vecchi rimpasti. Eloquente la risposta ufficiale del governo che ha minimizzato il dato sull astensione: Male affluenza, bene risultati: due a zero netto. Quattro regioni su quattro strappate alla destra in nove mesi. Lega asfalta Forza Italia e Grillo. Pd sopra il 40 per cento. Parole. Non è tutto oro quello che luccica. In realtà, dalla vittoria quasi a plebiscito delle scorse Europee, il partito di maggioranza in sei mesi ha perso la bellezza di quasi 770 mila voti. Un partito spaccato al suo interno ed anch esso lontano dalle esigenze concrete dell elettorato. Lo stesso vale per i partiti di opposizione e per le voci populiste che l anno scorso sembravano mettere a ferro a fuoco la politica italiana. Con i pentastellati, stando ai dati esaminati a freddo dall istituto di ricerca e statistica Cattaneo, che risultano la forza più colpita dall astensionismo, con una perdita di poco meno del 70% di suoi elettori che hanno scelto il non voto. Vince, oltre i dati desolanti sull astensione, il partito del Carroccio, la nuova Lega Nord di Matteo Salvini, capace di dare voce a buona parte del malcontento della gente, da Nord a Sud. Ma perché gli elettori hanno preferito restare a casa? Tutto ha origine nella sfiducia totale in una classe politica più interessata a come spendere i soldi pubblici che ad ottimizzare le risorse per il bene comune. Oltre le spese folli di molti consiglieri regionali in buona parte d Italia. C è un disagio profondo che parte dalle periferie e non risparmia nessuna classe sociale, come dimostrano i dati provenienti dall Emilia Romagna. Non ci sono risposte concrete sulla mancanza cronica di lavoro, sulla mancanza di una politica a sostegno delle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, sulla mancanza di un piano casa che risolva il problema dell emergenza abitativa. E cosi si potrebbe continuare per molte righe. In questo contesto, però, la politica continua per la sua strada, incurante del disagio profondo di un Paese al limite del collasso. Una politica che preferisce ancora non mettere un tetto alle pensioni d oro, con la cancellazione di una clausola che era contenuta nella legge Fornero. Poteva essere solo l inizio di un taglio drastico sugli emolumenti parlamentari che coinvolgesse i costi dello Stato. E non solo. Anche in questo caso, nulla è cambiato. Con il risultato di una classe politica sempre più spaccata al suo interno, che non riesce a trovare nessun accordo sui temi sopra citati. Di queste ed altre contraddizioni gli elettori se ne sono accorti, ormai da tempo. E hanno giù deciso da che parte stare: il non voto lo ha confermato. Filippo Cannizzo vedono la sua azione e rimangono affascinati dalla sua passione. L amore purtroppo può diventare la forza della violenza, la ragione e la giustificazione di ogni gesto brutale. La ragione è impazzita, perché è sostenuta da un amore malato. La forza morale sembrerebbe un mezzo su cui puntare per arginare questa piaga sociale, nel senso che si dovrebbe percorrere la strada della formazione umana e spirituale che faccia comprendere il valore della vita umana indipendentemente dagli affetti e dai sentimenti che una persona prova. Nel rapporto interpersonale il coinvolgimento passionale non deve sconvolgere la mente degli uomini tanto da limitare la libertà e ostacolare la vita delle donne fino alla morte. Nessuna violenza può essere mai giustificata, parlarne può essere un modo per sensibilizzare ed educare le coscienze. Se desiderate avere chiarimenti su questioni di bioetica, potete contattarci inviando una vostra richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: antoninosapuppo@tiscali.it

3 Prospettive - 30 novembre Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia: Convegno diocesano sul Sinodo della Famiglia Ancora una volta un evento di grazia. A quasi un mese dalla conclusione del Sinodo Straordinario sulla Famiglia l Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia ha riunito le famiglie per ascoltare dalla voce di don Francesco Pilloni, direttore del Centro di Pastorale per la Famiglia della Diocesi di Verona e docente di Teologia patristica (e anche relatore della tesi di dottorato di P. Salvatore Bucolo), alcune riflessioni su quanto discusso nel Sinodo. Non di decisioni prese, ma piuttosto di prese di coscienza sulle risposte al documento preparatorio diffuso nei mesi precedenti. Fra queste famiglie c eravamo anche noi, rispondendo ancora una volta di sì alla convocazione dell Ufficio; ci siamo ritrovati in tanti ad ascoltare e accogliere quanto don Francesco aveva da dirci. Con il chiarimento iniziale sul fatto che si è trattato del Sinodo dei Vescovi e non del Sinodo dei mass-media abbiamo compreso quanto i giornali, la TV, internet, abbiano fatto trasparire o abbiano dato maggior peso ad alcuni aspetti di quanto discusso piuttosto che a ciò che era lo scopo di questo incontro di Vescovi: leggere e comprendere i bisogni delle famiglie alla luce della sapienza dello Spirito Santo. Con passione e chiarezza, Don Francesco ha saputo parlare di cose alte e ha aperto spiragli di luce sull amore che unisce la coppia. La famiglia, ha precisato, si fonda su tre pilastri: 1) la differenza sessuale nell uno della coppia; 2) l unità della coppia uomo-donna in quanto archetipo dell amore; 3) la totalità nella fecondità. Certamente l idea diffusa L AMORE DEI CONIUGI riflesso dell amore di Dio e frequentemente espressa da tante coppie attorno a noi è che una cosa è la Chiesa e un altra è la vita reale. Per noi, sposi cristiani, però, cosa è vita reale? Veramente per noi amore umano e amore divino sono due cose distinte e separate? È possibile che Dio, sorgente e fine dell amore, possa essere estraneo al nostro amore? Dopo aver creato l uomo-donna, a sua immagine e somiglianza, Dio vide quanto aveva fatto ed ecco era cosa molto buona. Dio vide, guardò, e il Suo sguardo ci ha determinato come persone e ci ha permesso di riconoscerci l un l altro. Ognuno di noi illumina l altro con la luce con cui è illuminato da Dio, dall Amore perfetto. Se solo ci pensassimo un attimo quando discutiamo e magari ci buttiamo le parole addosso! Dentro il nostro amore respira il respiro di Dio, siamo risposta all amore che Dio nutre per noi; il dono è grande, grandissimo e ci viene dato in abbondanza. Abbiamo risposto, lo abbiamo accolto? Noi siamo chi accoglie e ridona l Amore, siamo i ministri di questo Amore, ma non siamo noi la sorgente! L amore, diceva don Francesco, è fatto di accoglienza e risposta, è come il soffio che va e ritorna, è vivo. Se non ritorna è morto. Noi, coppie, famiglie, Chiesa, siamo in cammino verso la pienezza di vita in questo Amore, siamo in cammino alla luce dell Amore di Cristo che con la sua incarnazione, morte e resurrezione ha dato nuova luce all amore, quindi il Sinodo è un cammino di discernimento di luce. Ci ha molto colpito la descrizione di una immagine raffigurante un anello nuziale. Vi erano impressi i volti dei due sposi, tra di loro incisa la croce, in alto si intravedeva Cristo risorto, il tutto completato da una scritta, uniti nella fede dell Unico Dio. Ci sono tutti gli elementi dell unione nuziale, ma chissà Convegno Nazionale sul tema La Riforma del Terzo Settore Promosso dall Uneba (Unione Nazionale Enti ed Iniziative di Assistenza Sociale) si è tenuto a Firenze sabato 22 novembre scorso il Convegno Nazionale sul tema La Riforma del Terzo Settore. Obiettivi del convegno l approfondimento del testo del disegno di legge n Delega al Governo per la riforma del terzo settore, dell impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale, attualmente in discussione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, al fine di evidenziarne gli aspetti innovativi, eventuali criticità con la elaborazione di proposte di modifiche e/o integrazioni migliorative, oltre alla divulgazione tra gli enti e gli operatori del terzo settore impegnati nel campo dei servizi alla persona. Notevole e qualificata la partecipazione di operatori provenienti da tutte le parti d Italia, che hanno riempito lo storico auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, così come qualificata e di alto profilo la partecipazione e gli interventi dei relatori: la Prof.ssa Maria Vita De Giorgi, ordinaria di diritto civile presso l Università di Ferrara, che ha ampiamente illustrato le connessioni e l incidenza delle proposte di riforma del disegno di legge sul libro I, titolo II, del codice civile; il Prof. Emanuele Rossi, ordinario di diritto costituzionale presso la Scuola Superiore di studi universitari Sant Anna di Pisa, che ha approfondito gli aspetti del disegno di legge sulla parte relativa ai soggetti giuridici senza scopo di lucro e che svolgono attività con fini di interesse generale, quali le fondazioni, le associazioni, le cooperative sociali, le imprese sociali, ect.; il Prof. Giuseppe Maria Cipolla, ordinario di diritto tributario presso l Università di Cassino e del Lazio Meridionale, che ha approfondito gli aspetti di natura fiscale scaturenti dal disegno di legge sugli organismi del terzo settore e sulle loro attività. A presiedere e coordinare i lavori del convegno il Dott. Maurizio Giordano, Presidente nazionale Uneba, che nell esprimere un primo giudizio positivo sui criteri generali esposti dal disegno di legge, che appaiono ispirati a condivisibili principi di sussidiarietà, pluralismo e partecipazione, oltre all affermazione del valore sociale dell associazionismo, quale espressione dei diritti inviolabili della persona e strumento di promozione della partecipazione dei cittadini alla vita politica, sociale e culturale del Paese, ha auspicato il raggiungimento di un chiaro e definito assetto giuridico e fiscale per questo settore, snodo essenziale attraverso il quale passa ogni ipotesi di miglioramento della complessiva qualità di vita delle persone e della comunità. Tra le proposte modificate emerse nel corso del convegno, la necessità di una concreta semplificazione delle procedure costitutive ed autorizzative, come ad esempio l attribuzione della personalità giuridica avvenga per effetto della iscrizione nel registro delle persone giuridiche da effettuarsi dal notaio che ha eretto l atto costitutivo, la definizione di un regime tributario unico per tutto il terzo settore, la revisione del 5 per mille. L attenzione e l interesse suscitato dal tema proposto dal convegno sono stati sottolineati dagli interventi di saluto di Mons. Giancarlo Corti, Vicario episcopale dell arcidiocesi di Firenze, che a nome del Card. Giuseppe Betori ha espresso i migliori auspici per una riforma che possa ridare sostegno e slancio ad un settore, quale quello del no profit, di vitale importanza nell ambito dei servizi alla persona, e della Dott.ssa perché sentiamo tante coppie parlare di croce del matrimonio, del sacrificio, della sofferenza. Certo non è esattamente una passeggiata, ci portiamo dietro e dentro il peso del peccato di origine, ma non vogliamo comprendere che Cristo ha dato un nuovo volto alla croce abbracciandola per amore. E per amore ognuno di noi trasforma i gesti quotidiani, la cura l uno per l altro, le attenzioni, in preghiera. Noi siamo santi, anzi siamo destinati alla santità, non perché stiamo tutto il giorno a pregare (quello serve e come!), ma perché ogni gesto che poniamo nei confronti del nostro coniuge è un atto di amore e questo trasforma in preghiera il nostro vivere quotidiano. Anche se il mondo in cui viviamo ci dice esattamente il contrario facendoci credere che noi siamo nell errore e che la Chiesa è contro la sessualità, come se Dio ci avesse creati come angeli, come se Cristo non si fosse incarnato, non avesse vissuto una vita umana. Allora compito della Chiesa, e nostro, è dare all uomo la verità del divino che lo abita. Noi siamo innestati in Cristo mediante il Battesimo, nella sua vita, per sempre. Quando mangiamo l Eucarestia, corpo di Cristo, corpo appunto, non siamo più noi che viviamo ma Lui vive in noi, in noi agisce, tramite noi ama. Noi siamo canali, trasmettitori del Suo Amore, un amore che dona senza misura, che accoglie. Allora è necessario che ognuno di noi si educhi e venga educato all accoglienza, perché appunto noi siamo corpo di Cristo, e il corpo di Cristo è un corpo che accoglie e nessuno ne resta fuori. Il Convegno ha visto anche la condivisione del pranzo e, con la S. Messa, celebrata dall Arcivescovo Gristina ha avuto il suo giusto compimento. Carmelina e Pippo Di Mauro Un partner privilegiato delle amministrazioni locali Stefania Saccardi, Vicepresidente della Giunta regionale toscana e Assessore al Welfare, che ha sottolineato il ruolo importante del terzo settore, o primo settore come definirlo il Presidente del Consiglio Renzi, oggi insostituibile, soprattutto per la crisi che attraversiamo, quale partner privilegiato delle amministrazioni locali nel servizio alle persone. A sostenere le ragioni del disegno di riforma, ma anche a rendersi disponibile all ascolto e al contributo di proposte e suggerimenti migliorativi del testo, l On.le Donata Lenzi, relatrice alla Camera dei Deputati del disegno di legge, che nel ringraziare l Uneba e i relatori per la preziosa riflessione e contributo offerto con l occasione del convegno, ha ribadito l interesse del Governo nazionale a regolare il settore associazionistico riconosciuto e non riconosciuto e con finalità ideali di utilità sociale, in quanto operante con rapporti con le istituzioni pubbliche. Obiettivo, in tal senso, è lasciare ampia libertà e autonomia nella costituzione delle associazioni, ma di tendere ad un regolamento chiaro dei rapporti tra queste e le pubbliche amministrazioni. Salvatore Caruso

4 4 Prospettive - 30 novembre 2014

5 Prospettive - 30 novembre IN PRIMOPIANO Ufficio Scolastico Diocesano: Gli IdR a confronto Il disagio si vince con modelli di coerenza 5 Organizzato dall Ufficio Scolastico Diocesano nei giorni 15 ottobre e 10 novembre, presso il Seminario Arcivescovile di Catania si sono tenuti diversi incontri per tutti i supplenti di ogni grado e per gli Insegnanti di Religione della scuola dell infanzia. Relatrice degli incontri la dottoressa Domenica Caruso, psicoterapeuta. L argomento dell incontro per tutti i supplenti: le qualità umane dell IdR con diverse tecniche di animazione ci ha coinvolti nella ricerca delle qualità che ogni IdR deve avere o acquisire. L insegnate di religione cattolica è un professionista riflessivo, poiché riflessivo è l insegnante che non si limita a fare scuola, non si accontenta di accumulare esperienza per considerarsi competente, non si affida a routine consolidate, ma è attento a riconsiderare le proprie pratiche, a vagliarle criticamente perché è interessato e disponibile ad imparare dall esperienza. Relazione tra insegnante e alunno come non scontata ma continuamente migliorabile, ed il desiderabile miglioramento non viene messo in conto esclusivamente all alunno, che dovrà impegnarsi di più, stare più attento, esercitarsi, ma coinvolge l insegnante stesso. Mentre per gli insegnanti della scuola dell infanzia il tema trattato sempre dalla dottoressa Caruso è stato: Interventi educativi nell età del disagio. La complessità della relazione didattica non si muove solo su piani cognitivi, ma mette in gioco l intero mondo emotivo e affettivo dei suoi protagonisti. Il bambino sperimenta sin dalla nascita il suo rapporto con il mondo circostante, che per lui non è mai neutro e grigio. Al contrario, ogni oggetto ha forti valenze affettive e le emozioni colorano interamente il mondo che lui va Foto di archivio scoprendo con stupore, con gioia, con grande attenzione. Quando diciamo sperimenta non vogliamo dire solo che il neonato effettua valutazioni su quello che osserva, ma soprattutto che si muove nel mondo, con tutto se stesso. Da questo muoversi vengono messe a fuoco man mano, degli insiemi di esperienze stabili che costituiscono dei veri e propri apprendimenti e in cui vari elementi sono profondamente interconnessi: con la loro compresenza essi creano conoscenza. Per quanto La responsabilità formativa deve essere condivisa dalla scuola, dalla famiglia, dalle istituzioni e dai servizi territoriali riguarda gli insegnanti di scuola primaria e scuola secondaria di 1 grado gli incontri si sono svolti nei giorni 12 novembre, e 14 novembre sempre presso il Seminario Arcivescovile, la relatrice è stata la psicologa Laura Privitera, e il tema degli incontri è stato: Interventi educativi nell età del disagio. Per gli insegnanti delle scuole secondarie di 2 grado l incontro si è svolto il 19 novembre, l argomento Il Sinodo della Famiglia e il relatore dell incontro il sacerdote Salvatore Bucolo e la coppia di sposi: Giorgio e Rosetta Amantia. Il disagio scolastico è uno stato emotivo, non correlato significativamente a disturbi di tipo psicopatologico, linguistici o di ritardo cognitivo, che si manifesta attraverso un insieme di comportamenti disfunzionali che non permettono al soggetto di vivere adeguatamente le attività di classe e di apprendere con successo, utilizzando il massimo delle proprie capacità cognitive, affettive e relazionali. Esso si manifesta come un problema riconducibile ad una pluralità di cause: la maggiore o minore capacità di fronteggiare gli impegni e di affrontare le difficoltà scolastiche non può essere spiegata attraverso cause individuali, facendo cioè ricadere la responsabilità solo sul soggetto coinvolto. Parlare delle cause del disagio scolastico significa quindi fare riferimento a più fattori che vanno considerati sia nella loro autonomia che nella loro interdipendenza. Le situazioni a rischio devono perciò essere tenute sotto controllo e la scuola e gli insegnanti hanno un ruolo rilevante nell organizzazione di strategie precauzionali. Tuttavia questo non può essere compito unico della scuola: la responsabilità formativa deve infatti essere condivisa anche dalla famiglia, a cui spetta il primario compito della socializzazione e delle istituzioni e servizi territoriali che dovrebbero essere sensibili alla costruzione di una società educante. Gli Atteggiamenti educativi inadeguati possono essere atteggiamento iperprotettivo: determina il più delle volte una carenza di impegno nell affrontare le nuove situazioni o le difficoltà quotidiane, nonché le regole del vivere insieme; atteggiamento autoritario: il dispotismo dei genitori impone frequenti frustrazioni al bambino alle quali può reagire con chiusura o rinuncia all iniziativa, oppure tendenza all opposizione, all aggressività; atteggiamento permissivo: il cedere ad ogni capriccio del bambino può essere vissuto dal bambino come manifestazione di non interesse profondo; inoltre la mancanza di frustrazioni che un eccesso di liberalismo comporta, non permette lo sviluppo della capacità di tollerare la frustrazione, che, inevitabilmente, i rapporti interpersonali e le situazioni extra familiari provocano; svalutazione del bambino: atteggiamento che genera un senso di inferiorità generalizzato e un senso di impotenza di fronte alle situazioni da affrontare, nonché difficoltà nei rapporti con i compagni, poiché il bambino svalutato risponderà il più delle volte con aggressività, altre volte assumendo un ruolo di sudditanza; incoerenza negli atteggiamenti: sia che dipenda da più persone, sia che si manifesti alternativamente da parte di una sola persona non consapevole della propria incoerenza. La mancanza di unità e continuità nel modo di comportarsi degli adulti verso il bambino si ripercuote sull affettività di questo aumentandone le difficoltà di adattamento. Difficoltà di apprendimento: i soggetti in questione manifestano spesso una discrepanza tra il potenziale cognitivo stimato e le modalità di funzionamento a livello di apprendimento scolastico. Anita Rapisarda Celebrata la Giornata Internazionale per l eliminazione della violenza contro le donne Il diritto all autodeterminazione della donna Da uno studio condotto dall Istat (Istituto Nazionale di Statistica) nel 2006, riguardante la violenza contro le donne in Italia e considerando quelle aventi un età compresa tra i 16 ed i 70 anni, è emerso uno scenario a dir poco agghiacciante: il 31.9% ha subito violenza fisica o sessuale da qualsiasi uomo ; il 18.8% (pari a 4 milioni) ha subito violenza fisica ed il 23.7% (pari a 5 milioni) violenza sessuale; il 5.4% è stato vittima di violenza fisica o sessuale negli ultimi 12 mesi dal partner attuale, ex-partner e non partner, l 8.8% di violenza sessuale, senza molestie, da qualsiasi uomo ed il 4.8% (pari ad un 1 milione) di stupro o tentato stupro da qualsiasi uomo. Sono quasi 7 milioni le donne che, nel corso della loro vita, hanno subito una qualsiasi forma di violenza, sia essa fisica o sessuale, dentro e fuori la famiglia; circa 1 milione e 400 mila hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni e 7 milioni sono vittime di violenza psicologica. In molti casi, alla violenza psicologica è subentrata quella fisica o sessuale. I casi di violenza sono maggiormente legati alle regioni del nord e ad alcune del centro, con particolare riferimento ai centri metropolitani. Un alta percentuale delle vittime, quasi la metà, dichiara di non aver mai denunciato quanto accaduto con nessuno ed appena il 7.3% di loro, in riferimento a quante hanno subito violenze fisiche e sessuali da parte del partner, lo ha reso noto. Queste percentuali delineano chiaramente il ritratto di una società letteralmente colpita da una grave e letale pandemia e soprattutto incapace di reagire con fermezza. Ma con il passare degli anni, il dramma si è acuito maggiormente: la situazione attuale registra una sconcertante escalation di violenza, ormai giunta inesorabilmente al suo apice. Dal rapporto sul Femminicidio in Italia redatto dall EU.R.E.S. (Ricerche Economiche e Sociali) emerge che nel corso del 2013 sono state uccise 179 donne, dunque, in relazione alle 157 vittime del 2012, si è registrato un aumento pari al 14% ed al 16.2% per quanto riguarda gli episodi verificatisi in ambito familiare. Una donna su tre ha subito forme di violenza, perdendo la propria vita a causa di percosse, strangolamento, soffocamento, ferite da armi da fuoco o da taglio. Il Lazio e la Campania registrano per il 2013 il numero più alto di vittime, seguite da Lombardia e Puglia. Inoltre, in questi ultimi due anni l area più a rischio del Paese è divenuto il sud, con una crescita pari al 27.1%. I moventi di questi omicidi sono maggiormente riconducibili a due gruppi: la sfera passionale e del possesso, dunque una rottura del rapporto può scatenare la reazione omicida da parte dell uomo; la sfera del conflitto quotidiano. Malmenate violentemente, insultate e derise tra le mura domestiche. Molestate ed aggredite in ambienti pubblici. Controllate, obbligate e ridotte al silenzio. Svuotate, private di diritti e libertà, annientante. Molte le donne che subiscono tutto questo. Troppe le donne che ancora nel 2014, all interno di una società civile, per i loro aguzzini sono colpevoli di esistere e pertanto non godono di nessun diritto alla vita. Per non dimenticare le loro storie, lo scorso 25 novembre è stata celebrata la Giornata Internazionale per l eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall Onu nel 1998 nel giorno in cui hanno perso la vita le sorelle Mirabal, tre delle quali attive contro la dittatura di Trujillonella Repubblica Dominicana. Al di là delle celebrazioni e delle iniziative che, in molte città non solo italiane, hanno richiamato l attenzione dell opinione pubblica sugli episodi tanto atroci che funestano attualmente la nostra società e ricolmano le pagine dei quotidiani, serve una svolta. Se è doveroso sensibilizzare le nuove generazioni e far loro comprendere che la violenza non è innata, lo è altrettanto la ricerca del coraggio per opporsi con fermezza a questa escalation di violenza. Serve una cooperazione sinergica tra gli attori pubblici e privati della società, per operare a più livelli e generare un cambiamento non solo istituzionale, dunque con l emanazione di una legislazione più efficiente, ma soprattutto a livello sociale e culturale. Perché non si può più tollerare la violenza, fino alle estreme conseguenze dell omicidio, come atto di prevaricazione, autoaffermazione e possesso di un individuo sull altro. Non si può negare ad un altra persona il diritto e la facoltà di scegliere con minacce, abusi e torture. Non si può in alcun modo giustificare che un individuo reagisca alla perdita della persona amata ed alla fine del loro rapporto divenendo un aguzzino. Ed è ora di dire basta. Antonella Agata Di Gregorio

6 6 Prospettive - 30 novembre 2014 La Chiesa apre le porte ai migranti, accogliendo 81 ospiti al villaggio Dusmet La parrocchia S. Giovanni Evangelista e tutta la sua comunità si sono impegnati ad accogliere con affetto lo sbarco di 524 migranti arrivati al porto di Catania ultimamente, con il pattugliatore della Marina Militare Sirio. Difficile fare fronte al bisogno di accoglienza di questa marea di disperati che approda sulle nostre coste fuggendo da guerre e violenze, che sfida il mare in imbarcazioni inadeguate con il continuo rischio di annegare. Le 524 persone sono giunte da una prima ricognizione: circa 120 provenienti da vari Paesi dell Africa e del Bangladesh, mentre tutti gli altri sono siriani, intere famiglie che lasciano tutto pur di salvare la vita, con un alto numero di bambini, ben 140, tutti piccoli, di età media tra i 4 e i 5 anni, e tra loro tanti neonati. Comprensibili le difficoltà di trovare collocazione a tutti, tanto più a quelle ore della notte. La Prefettura, cui il ministero ha affidato tutte le operazioni di sbarco, ha allertato, come sempre, il Cara chiedendo di provvedere non solo all acqua da distribuire e a qualche alimento di prima necessità, ma di ospitare quanti più migranti possibili a Mineo, perché il PalaSpedini già occupato poteva accogliere meno della metà dei nuovi arrivati, tant è che qui hanno passato la notte 250 persone. Così la responsabile dell ufficio migranti, dottoressa Rosaria Giuffrè, telefonando all Arcivescovo Mons. Gristina ha chiesto la disponibilità di accogliere almeno parte di questi disperati, che ha cercato tra le chiese gli oratori non troppo lontani dal porto e ha individuato come luogo possibile la chiesa di San Giovanni Evangelista, al villaggio Dusmet. La chiesa è molto piccola e, proprio per questo, per le varie attività parrocchiali è stato Un esempio e modello di solidarietà sociale e cristiana realizzato, nel cortile interno, un grande container, suddiviso in tante stanze e dotato di servizi igienici. Il Belpasso. Convegno dell Azione Cattolica Diocesana Famiglia.. Progetto d Autore Parlare di famiglia all indomani della chiusura del Sinodo su Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell evangelizzazione, sembra naturale e immanente, legato al momento particolare. In effetti il Sinodo offre a tutti noi l occasione per fermarci a riflettere su come l istituto familiare, si pone davanti ai cambiamenti e alle trasformazioni della nostra epoca. In modo particolare la società interpella il mondo cattolico con domande legate a diverse problematiche, quali la convivenza, la condizione dei separati e divorziati, le ragazze madri, l omosessualità, l apertura Notizie in breve dall 1 al 7 dicembre Dall agenda dell Arcivescovo Lunedì 1 Ore 9.00 Arcivescovado: udienze. Ore Catania, Sede IDISC; prende parte all incontro del CDA e all insediamento del nuovo Presidente. Ore S. Giovanni La Punta (Trappeto) parrocchia M. SS. del Rosario e S. Rocco: Visita pastorale. Martedì 2 Ore 9.30 Catania, Seminario: prende parte al Ritiro di Avvento del Clero guidato da P. Alberto Neglia, OC. Ore Catania, Cattedrale: celebra la S. Messa e conferisce il mandato ai Ministri Straordinari della Comunione. Mercoledì 3 Ore 9.30 S. Giovanni La Punta (Trappeto) parrocchia M. SS. del Rosario e S. Rocco: Visita pastorale. Ore Mascalucia, Istituto P.I.M.E.: incontra i sacerdoti. Ore Arcivescovado, Salone dei Vescovi: incontra la Consulta dell Ufficio di Pastorale universitaria. Ore Catania, Basilica Cattedrale: celebra la S. Messa per la Novena dell Immacolata, con la partecipazione dell Opus Dei. Giovedì 4 Ore Catania, Chiesa della Badia S. Agata: celebra la S. Messa per le Forze Armate. Ore S. Giovanni La Punta, parrocchia M. SS. del Rosario e S. Rocco: Visita pastorale. Venerdì 5 Ore Paternò, parrocchia S. alla vita e contraccezione, il ruolo educativo, la famiglia e il lavoro e il fisco. Tali punti hanno costituito l Instrumentum laboris e sono stati esaminati dalle Chiese locali, dando vita ad un animato dibattito, che avremo modo di studiare e analizzare nei singoli gruppi delle diverse associazioni. L azione Cattolica si avvia a questo lavoro, partendo dal presupposto che la famiglia cristiana si inserisce in un meraviglioso progetto che interpella due figure, un uomo e una donna, che rispondono ad una chiamata accattivante e rischiosa, ma affascinante: a dire un si comune alla formazione di una famiglia, a mettere insieme due persone diverse che hanno in comune la fede, che li sostiene durante le prove, le difficoltà e le gioie. Le donne e gli uomini di ACI non si pongono come depositari di risposte certe e sicure, ma come esempi credibili della possibilità di potercela fare col sostegno della preghiera, del gruppo e del confronto. Davanti ai divorzi facili, all amore inteso come possesso, generatore spesso di uxoricidi, alla resa davanti alle difficoltà economiche o alla debolezza fisica, generata dalla malattia o dalla vecchiaia, la risposta alle giovani coppie è l esperienza e la tenacia di chi è riuscito a salvare e mantenere la promessa e il sì, con le parole chiave del nostro amato Papa Francesco: Scusa, grazie, permesso. Questo è il motivo fondamentale per cui si è scelto di iniziare gli incontri del settore adulti, partendo dalla famiglia, perché è dalla piccola Chiesa domestica, che si pongono le basi per una società di giusti, perché la Ifesteggiamenti in onore di santa Barbara, a Tremestieri Etneo, apertisi il 27 novembre, si chiuderanno giovedì 11 dicembre (ottava della festa) con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vicario generale della diocesi di Catania, Mons. famiglia parte da un padre e una madre, ma si allarga ai figli, all educazione cristiana dei giovani, al rispetto per gli anziani e al rispetto per la vita in tutti i suoi aspetti. In quest ottica l associazione coglie l invito dei vescovi di accompagnare, attraverso testimoni le giovani coppie che si preparano al matrimonio, mostrando la bellezza di quanto i vangeli e i documenti del Magistero della Chiesa ci trasmettono. Anna Rita Treccarichi Salvatore Genchi, alle ore 18:00, quindi la breve processione del simulacro attorno all isolato del centro storico e l agape fraterna conclusiva. Tra i momenti belli, carichi di significato, per la devozione alla Santa che unisce tutte le animecomunità della città (oltre ai quartieri del Centro e Immacolata e alla frazione di Piano, anche la frazione di Canalicchio), è da evidenziare il giro del busto-reliquiario di Santa Barbara proveniente dalla città di Paternò nella giornata della vigilia mercoledì 3 dicembre sin dalle prime ore del mattino, poi la svelata alle ore 18:00 dell artistico simulacro sull altare maggiore della Chiesa madre e, dopo la breve processione con le reliquie con la sosta nell incrocio centrale dei quattro canti per la benedizione della città, la consegna del busto reliquiario al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco. C è poi l omaggio delle scolaresche cittadine della media De Amicis e del circolo didattico Teresa di Calcutta, nella giornata della festa il 4 dicembre - per l indispensabile coinvolgimento delle istituzioni educative nella formazione dei nuovi cittadini del domani e nella trasmissione dei valori e delle specificità, anche religiose, del parroco Don Orazio Bonaccorsi ha dato la sua disponibilità allertando i collaboratori laici della parrocchia perché provvedessero ad aprire e ad accogliere i migranti: 81 tra cui 27 bambini. Anche le persone del quartiere, pure povero, o forse proprio per questo, si son date da fare per alleviare i disagi di queste persone: hanno portato materassi, qualche giocattolo per i bambini e la colazione del mattino. Un impegno di giustizia è il diritto al cibo, un iniziativa di alto livello e un esperienza importante per la Chiesa, che fa capire che il bene comune si può realizzare anche senza aspettare il politico di turno. Successivamente i migranti sono stati portati via. È la prima volta che a Catania una chiesa apre le porte ai migranti che sbarcano nella nostra città. Un fatto degno di nota, in sintonia con l appello di Papa Francesco ad aprire le chiese a chi ha bisogno.ma a mostrare dedizione è stato tutto il personale delle forze di Stato e anche i volontari che si sono prodigati a mettere le calze ai bambini, a cambiare il pannolino ai neonati, a distribuire scarpe a chi era a piedi nudi e abiti asciutti a tanti che, non entrando sotto coperta poiché erano in troppi, erano rimasti esposti alla pioggia bagnandosi. Un accoglienza ci tiene a dire la dottoressa Giuffrè che ha meritato i plauso del responsabile dell Unhcr, l agenzia dell ONU per i rifugiati, che ci ha fatto i complimenti per la compostezza, l ordine e l efficienza con cui il personale e i volontari hanno gestito lo sbarco. Successivamente 118 migranti sono stati imbarcati, in aereo, alla volta di Cagliari, e molti di quelli che erano al PalaSpedini sono andati via. La struttura fa spazio per il prossimo arrivo. Tremestieri Etneo: Festeggiamenti in onore di S. Barbara Barbara: presiede il Pontificale in occasione della Festa di S. Barbara. Ore Bronte, Chiesa Madre: celebra la S. Messa con la partecipazione delle Comunità Neocatecumenali. Sabato 6 Ore 9.00 Arcivescovado: udienze. Ore S. Giovanni La Punta, parrocchia M. SS. del Rosario e S. Rocco: Visita pastorale. Domenica 7 Ore Catania, Palazzo Biscari: saluta i partecipanti alla Fiera Gastronomica organizzata dal Volontariato Vincenziano. Ore Tremestieri Etneo, parrocchia Maria SS. Immacolata: celebra la S. Messa. L.B. territorio di appartenenza. Non manca, anche quest anno, nella festa, l uscita trionfale del simulacro di Santa Barbara e la processione con l artistico fercolo, alle ore 17:00, per le vie cittadine che si terrà sempre il 4 dicembre, con al rientro la solenne celebrazione eucaristica. Il tutto preceduto dal tradizionale triduo e con la recita della coroncina dedicata a santa Barbara. Da mettere in conto negli appuntamenti della festa, anche, l ormai tradizionale ed attesa sagra della scacciata, per il sostegno delle immancabili spese, di sabato 29 novembre, in piazza Dante, con inizio alle ore 19:00. Vincenzo Caruso

7 Prospettive - 30 novembre DIOCESI Inaugurato in Cattedrale il Grand Organo dopo il restauro Le note che fanno vibrare le corde dell emozione 7 La sera di giovedì 20 novembre una straordinaria folla di catanesi, tra i quali tanti musicisti, ha gremito la Cattedrale per l inaugurazione del restaurato grand Organo della basilica, affidata all eccezionale bravura professionale dell organista britannica, dott.ssa Jennifer Lucy Bate. Ad accogliere il numerosissimo e qualificato pubblico -subito attratto dagli affreschi restaurati, per l occasione in anteprima illuminati a giorno e liberati dalla fitta impalcatura del cantiere di lavoro, dell abside maggiore sulla cui volta, a corteggio dell incoronazione di Sant Agata, aleggiano schiere di angeli musicanti che inneggiano alla gloria della protomartire catanese- sono stati l Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina e il Sindaco Enzo Bianco che, alla presenza delle più alte autorità civili e militari della città, tra cui il prefetto dott.ssa Maria Guia Federico. il soprintendente per i beni culturali arch. Fulvia Caffo, il responsabile della sezione per i beni storico-artistici della Soprintendenza dott.ssa Luisa Paladino Campo, nonché del clero della Cattedrale con il delegato arcivescovile mons. Barbaro Scionti e della curia metropolitana con il Vicario generale e moderatore mons. Salvatore Genchi, hanno rivolto con palese soddisfazione un caloroso saluto ben augurante per il memorabile evento culturale che arricchisce la plurisecolare storia musicale del nostro Duomo e di tutta la città. L Arcivescovo, in particolare, prima di procedere assistito dal cerimoniere arcivescovile don Pasquale Munzone al solenne rito di benedizione dell organo con l acqua lustrale e l incenso, ha rivolto una speciale parola di ringraziamento alla Fondazione Sicilia e in particolare al suo presidente, prof. Gianni Puglisi, e all Ufficio nazionale della CEI per i beni culturali che hanno mostrato generosa disponibilità nel contribuire alla realizzazione dell opera di restauro. Il primo cittadino ha ricordato con emozione il suono dell organo anni fa, quand era chierichetto in Cattedrale. Il direttore dell Ufficio diocesano per i beni culturali e arte sacra, Avviso ai lettori Archivio Prospettive È possibile consultare l archivio completo dei numeri precedenti di Prospettive inerenti all intero anno 2012, 2013 e parte del 2014 direttamente sul sito del settimanale diocesano ww.prospettiveonline.it. Mentre l acquisto di copie in archivio avviene solo nella sede del periodico. Inoltre l abbonamento può effettuarsi anche online. padre Carmelo Signorello, ha presentato con appropriati riferimenti tecnici e di cronistoria gli interventi eseguiti sotto il controllo tutorio della Soprintendenza per i beni culturali di Catania e le fasi salienti del delicato e lungo restauro dell organo nonché gli autori e i brani delle musiche suonate magistralmente dalla signora Bate, ascoltate in religioso silenzio ed applaudite volta per volta con entusiasmo e fragorosi applausi di compiacimento. Dalla tribuna della cantoria si sono diffuse per le navate della basilica dolci e struggenti melodie di musiche per organo di John Stanley, William Walond, Michael Christian Festing, Felix Mendelssohn, Johann Sebastian Bach, Pièce Heroique, Louis Vierne, Jean Langlais, Alexandre Guilmant, dal Settecento ad oggi, suonate con tanta delicatezza dalla splendida e raffinatissima organista, assai contenta di essere venuta per la prima volta a Catania, nella patria del sublime compositore di angeliche armonie che riposa come ha detto padre Signorello accanto al monumentale strumento, in attesa di udire il suono della tromba e il canto dell Agnello intonato dall immenso coro dei redenti, e fiera di suonare un organo di eccellente fattura in un solenne ambiente sacro di perfetta acustica. Alla conclusione del concerto, la signora Bate, con un gesto di apprezzata delicatezza verso Catania e la sua celeste santa Patrona ha eseguito, tra la commozione generale del pubblico in piedi, il popolarissimo inno agatino del XVII Centenario del martirio di Sant Agata, la marcia trionfale composta da don Rosario Licciardello con parole di don Antonio Corsaro. La dott.ssa Jennifer, accompagnata dal can. Giuseppe Maieli, organista della Cappella Musicale del Duomo fondata dal m mons. Nunzio Schilirò, è scesa, quindi, dalla tribuna accolta da scroscianti applausi e raggiante di gioia e con passo regale, ha raggiunto il transetto dove è stata festeggiata dalle autorità e da tutti i presenti che le hanno persino chiesto l autografo. La dott.ssa Grazia Spampinato, direttore del Museo Diocesano e vicedirettore dell ufficio diocesano BB.CC., ha offerto per conto dell arcidiocesi un delizioso omaggio floreale alla signora Bate, visibilmente commossa. Un sentito ringraziamento, alla fine, anche ad Andrea Mascioni titolare della prestigiosa ditta di fabbrica e restauro di organi di Azzio (VA), presente con alcuni familiari e collaboratori. Antonino Blandini Piano Tremestieri, la Parrocchia Santa Maria delle Grazie incontra la Caritas diocesana Servire il prossimo nella CARITÀ Una Chiesa viva, giovane ed aperta alle esigenze del territorio. Questo lo spirito che anima la comunità parrocchiale di Santa Maria delle Grazie a Piano Tremestieri (frazione del paese di Tremestieri Etneo), da due anni sotto la guida spirituale di padre Ignazio Mirabella. Mercoledì l intera comunità si è raccolta per la visita del direttore della Caritas diocesana, Don Piero Galvano, all interno della Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie per un intenso momento di spiritualità e comunione fraterna. Da un anno è attiva la Caritas parrocchiale ha spiegato padre Ignazio ma adesso grazie alla rediviva collaborazione con la Caritas diocesana, tutta la parrocchia ha espresso il desiderio di operare a 360 aumentando la propria presenza attiva in un territorio particolarmente sensibile. Un territorio, quello della piccola frazione al confine con Pedara, che si trova a fronteggiare la morsa della crisi economica, come del resto, accade in buona parte della diocesi. Padre Mirabella nel presentare l incontro si è detto entusiasta ed onorato della presenza di Don Piero: Ha accolto prontamente la nostra richiesta di collaborazione fraterna ed ha fissato subito un incontro nella nostra parrocchia per promuovere i servizi attivi in Caritas allo scopo che anche la nostra parrocchia ne possa trarre beneficio. Tra questi, in primis, il Centro d Ascolto, come strumento privilegiato che permette di avvicinarsi alle richieste e alle sofferenze di coloro che chiedono aiuto per diverse problematiche. Molte famiglie del nostro territorio ha continuato padre Ignazio - rischiano di perdere il posto di lavoro nei vari centri commerciali della zona e ci troviamo di fronte spesso a delle realtà difficili, a delle situazioni di precarietà dovute alla mancanza di una sicurezza che già sembrava acquisita e che poi non lo è più. Ma dietro c è anche tanta sofferenza spirituale. Per queste e altre problematiche diviene essenziale il ruolo della Caritas parrocchiale quale strumento imprescindibile per sovvenire alle necessità del territorio in cui opera la parrocchia. Ecco perché la visita del direttore dell Ufficio Pastorale della Carità ha portato una ventata di rinnovato zelo nella piccola comunità di Piano Tremestieri che ha risposto con una calorosa partecipazione. Zelo recepito da Don Piero Galvano che ha rivolto ai numerosi giovani presenti un accorato incoraggiamento: La mia presenza come direttore della Caritas diocesana sia per voi un incoraggiamento a proseguire lungo la strada del bene al di là di ogni sofferenza e tribolazione tenendo in mente bene quale sia la finalità con la quale ci si accosta ai bisognosi e al volontariato in Caritas. Perché - ha continuato il direttore della Caritas - se vengono meno le autentiche finalità, quelle legate al Vangelo, alla Roccia su cui fondare la casa, tutto rischia di vacillare e sprofondare in un assistenzialismo fine a se stesso. Tra i servizi che sono stati presentati durate l incontro anche quello dello strumento del Microcredito. Ne ha parlato il Dott. Salvatore Pappalardo, operatore Caritas, che ha spiegato ai presenti come siano quattro gli strumenti del Microcredito: il Microcredito Provinciale Etico e Sociale, il Microcredito Regionale, il Prestito della Speranza (dedicato anche alle imprese), ed il Microcredito contro usura e varie situazioni di indebitamento. Strumenti che, grazie alle convenzioni firmate con diversi istituti finanziari, permettono alle famiglie indigenti di usufruire di un prestito - dall importo differente a secondo delle modalità del microcredito erogato - da restituire fino ad un massimo di 60 mesi, con tassi d interesse bassi. L obiettivo, dunque, è quello di consentire a chi si trova in momentanea difficoltà economica di poter accedere ai prestiti bancari, allo scopo di prevenire e aggirare situazioni che potrebbero portare all esclusione sociale. Previa attestazione di effettivo e temporaneo disagio economico. La collaborazione con la Caritas diocesana è destinata a proseguire anche nei mesi a seguire. Tante le iniziative promosse dalla parrocchia Santa Maria delle Grazie, tra le quali anche una raccolta straordinaria di fondi che saranno destinati all ampliamento dei locali della mensa dell Help Center della Stazione Centrale. Perché servire il prossimo nella carità è lo scopo cui è chiamato ogni cristiano sull esempio edificante del Beato Cardinale Benedetto Dusmet, servo dei poveri.

8 8 DIOCESI Prospettive - 30 novembre 2014 La biografia della fondatrice delle suore francescane dell Immacolata Concezione di Lipari Questa è Florenzia L aula magna del Convitto Nazionale Mario Cutelli, l antica e sontuosa sala d udienza nonché cappella dello storico Collegio dei Nobili, gremita come nelle grandi occasioni, ha ospitato la presentazione ufficiale del libro Questa è Florenzia (Milano, Edizioni San Paolo, 2013) di Michele Giacomantonio riguardante la biografia spirituale e religiosa della fondatrice delle suore francescane dell Immacolata Concezione di Lipari, Giovanna Profilio nata nel 1881 a Pirrera, sperduto villaggio della maggiore delle isole eolie, e morta nel 1956 a Roma nella casa generalizia della congregazione di diritto pontificio da lei fondata dopo tante sofferenze superate dalla granitica fede in Dio. Dopo un dolce preludio musicale al suono dell arpa offerto dalle sorelle musiciste Sabrina e Simona Palazzolo, ha introdotto la tavola rotonda il nuovo vice rettore-preside prof.ssa Maria Luisa Elizzio, esponente del corpo docente del prestigioso e storico istituto educativo cittadino. Suor Maria Liliana Pagano, la nuova madre generale originaria di Acireale e succeduta alla compianta superiora suor Floriana Giuffrè, ha presentato il carisma dell istituto religioso fondato dalla serva di Dio madre Florenzia e presenta a Catania da più di 80 anni nella Casa di riposo San Francesco sita in palazzo Serravalle alla Civita progettato, come il cortile circolare di palazzo Cutelli, da Giambattista Vaccarini. Un denso e commovente profilo biografico di madre Profilio è stato offerto all attento uditorio da Mons. Giovanni Marra, Arcivescovo emerito di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela e archimandrita del Santissimo Salvatore, il quale dopo le lauree in scienze sociali alla Gregoriana e in diritto canonico alla Lateranense ha prestato servizio presso la Santa Sede in Segretaria di Stato, a Roma come vescovo ausiliare della diocesi del Papa e come ordinario militare per l Italia. L autore del volume, direttore dell archivio storico telematico eoliano, giornalista, pubblicista e ricercatore, già dirigente nazionale delle ACLI e sindaco di Lipari, ha rievocato l ispirazione e la genesi del lavoro edito quattro anni dopo la pubblicazione del volume storiografico Florenzia che ha svegliato l aurora, dopo aver ripercorso realmente e sentimentalmente le vicende e i luoghi in Italia e in America che hanno riguardato la vocazione, la missione, l azione e il carisma di madre Florenzia. La prof. Agata Politi, col sottofondo musicale di Dolce sentire-fratello Sole, sorella Luna di Claudio Baglioni per il film San Francesco di Franco Zeffirelli eseguito dalle due brave arpiste, ha letto e commentato due pagine del penultimo paragrafo dell ultimo capitolo contenente il testamento spirituale della venerata fondatrice. Il giovane e dinamico padre Giuseppe Scrivano, parroco delle parrocchie civitote S. Francesco di Paola e S. Gaetano alla Marina, ha concluso l incontro con accenti di serena ed entusiasta sollecitudine pastorale con la quale impronta il ministero sacerdotale in sintonia con il carisma di pace e di bene proprio del messaggio di carità francescana. Moderatore dell incontro è stato il giornalista Antonino Blandini. A.B. Sentiero Regina e proposta per San Benedetto patrono del Parco dell Etna Ènato il Sentiero della Regina, Promosso e realizzato dal Parco dell Etna. È un omaggio alla storia e al ruolo fondamentale, per l Etna e il suo territorio, di Eleonora D Angiò, regina di Trinacria e persona straordinaria. Ma è anche un invito alla migliore conoscenza della presenza e dell importanza del monachesimo benedettino nel Parco, ha spiegato la presidente Marisa Mazzaglia, presentando l iniziativa. Il sentiero, nel suo primo tratto di circa 2 chilometri e mezzo, congiunge il monastero di San Nicolò La Rena, attuale sede del Parco, con il nuovo monastero Benedettino Giuseppe Benedetto Dusmet, anch esso in territorio di Nicolosi, tra i monti Rossi, monte Fusara, passando dalla grotta delle Palombe. In una fase successiva, proseguirà in territorio di Belpasso, verso lo storico sito di Cisterna Regina, luogo del tentativo di raccolta delle acque così come la grande cisterna a quattro bocche prospiciente l antico Monastero ora sede del Parco dell Etna. Il Sentiero della Regina intende, infatti, riscoprire la fruizione, di un itinerario storico-culturale naturalistico, gli antichi luoghi che Eleonora percorreva dalla sua residenza estiva, in Contrada Guardia a Malpasso (oggi Belpasso) per giungere al monastero di San Nicolò La Rena, dove soggiornava e pregava insieme ai monaci benedettini. Nel Monastero oggi sede del Parco, Eleonora D Angiò morì il 9 agosto È sepolta nella Chiesa di San Francesco all Immacolata a Catania, costruita per sua volontà. L inaugurazione del sentiero è stata preceduta da una conferenza sul tema della presenza monastica e, in particolare, Benedettina nell area dell Etna. Hanno approfondito il tema con un ampia e documentata analisi storica Padre Vittorio Rizzone, rettore del Monastero Dusmet e docente presso l Istituto Teologico San Paolo, che ha descritto le varie fasi di presenza monastica in Sicilia a partire dal terzo secolo. Il Prof.Gino Sanfilippo, docente presso l Università degli Studi di Catania, ha presentato le varie fasi di nascita dei monasteri benedettini alle falde dell Etna, in particolare l abbazia di contrada Cavaliere a S. Maria di Licodia, il monastero di San Vito, oggi conosciuto come ex feudo, e di S.Maria di Giosafat a Paternò. Inoltre ha tracciato i profondi collegamenti con la Diocesi di Catania con gli affreschi di San Benedetto nell antica chiesa della Rotonda e la stessa Cattedrale fortezza completata da Ruggero nel Il sentiero è stato presentato da Marco Prestipino, stagista, autore di un progetto sul sito con il tutoraggio del funzionario del Parco Salvo Fleres. Infine, l architetto Salvatore Di Mauro ha lanciato la proposta di proclamare San Benedetto Patrono del Parco dell Etna, con le stesse motivazioni in base alle quali 50 anni fa, il 24 ottobre 1964, papa Paolo VI lo proclamò Patrono d Europa: la croce, il libro, l aratro, cioè fede, cultura, amore per la natura, alla base della solidarietà territoriale nel Parco, ha spiegato Di Mauro che ha proseguito dicendo: l Etna è al centro del mediterraneo, è centro di attrazione di flussi di visitatori e ricercatosi scientifici, il Parco deve limitarsi a tutelare, come avviene in altre montagne, solo valori naturalistici. La presenza dei Normanni nel Mediterraneo, dopo la dominazione araba in Sicilia, con il Primo Vescovo Benedettino nella Diocesi di Catania nel 1091, Ansgerio con la Cattedrale fortezza si è poi Fede, cultura, amore per la natura ampliata in diverse abbazie costruite nel tempo, fino a quella dell attuale sede del Parco (San Nicola la Rena) poi trasferita nella grande magnificenza dell omonimo monastero a Catania. La spiritualità di S. Benedetto scritta nella Regola vuole che la comunità monastica sia esempio di accoglienza di ospiti e pellegrini, esempio di solidarietà territoriale dei territori, di conservazione della Natura. Salvaguardia della Natura con l esperienza benedettina anche San Giovanni Gualberto, di Vallombrosa patrono dei Forestali a cui è dedicato un rifugio ed un altare nella pineta di Serra la nave. Molti i segni di questa accoglienza anche nei privati nel passato sulle orme del Principe Biscari che per agevolare il viaggio dei visitatori realizzò nel 1835 la strada per l Etna alla sommità come testimoniato dai Due Obelischi a Barriera del Bosco. Ai nostri giorni la solidarietà territoriale sembra cancellata eppure nel 1929 venne costituito un consorzio misto pubblico e privato, per la costruzione dell odierna strada carrozzabile per l Etna. Consorzio costituito fra la Provincia e il Comune di Catania, la Camera di Commercio, il Banco di Sicilia, l A.S.T.I.S., i Comuni di Nicolosi, L Etna è al centro del mediterraneo, il Parco deve limitarsi a tutelare solo valori naturalistici Belpasso e Mascalucia, la famiglia Costarelli-Platania e la Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele. Così come è da annoverare l impegno della Diocesi di Catania derivante dalla donazione delle zone montane decretata da Ruggero per il culto di Sant Agata. La Diocesi ha rifornito della neve conservata sull Etna, a prezzo calmierato fino al 1950, gli abitanti intorno all Etna, e non solo. Neve per usi alimentari o terapeutici nei parti difficili e nelle gravi emorragie. Nei secoli si sono succeduti grandi visitatori e soprattutto flussi di ricercatori e studiosi in vari campi scientifici, vulcanologia, geologia, astronomia, botanica, sperimentazione agricola e di ricerca energetica o di escursionismo. L Etna è rappresentazione storica dell evoluzione della salvaguardia naturale estesa alla ricerca scientifica. Per questo sono pieni di significato i simboli evocati da Paolo VI, fede, cultura, aratro e i legami con ora et labora benedettino. Salvatore Di Mauro, ha aggiunto, per la proclamazione di S. Benedetto patrono principale di Europa è lecito pensare si sia giunti anche per l opera del Beato Cardinale Dusmet. Egli portò a termine nel 1893 l incarico ricevuto da Papa Leone XIII, riunificando la congregazione benedettina in Europa, suddivisa allora in oltre 20 congregazioni nazionali. Ancora Papa Pio XII, nel 1947, alle prime istanze di unificazione europea ha parlato di S. Benedetto padre dell Europa ed infine Papa Paolo VI nel 1964, accolse volentieri le istanze di molti Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Superiori Generali di Ordini religiosi, Rettori di Università e di altri insigni rappresentanti del laicato di varie nazioni europee per dichiarare san Benedetto Patrono d Europa. Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente: questi i giusti titoli della esaltazione di san Benedetto Abate. In maniera significativa il 24 ottobre 1964 nella solenne proclamazione ha riconsacrato a Dio, in onore della Vergine santissima e di san Benedetto, il tempio di Montecassino, distrutto nel 1944 durante il terribile conflitto mondiale. A conclusione della visita al sentiero, Padre Ildebrando Scicolone, Abate emerito ha celebrato la Messa nel monastero Dusmet.

9 Prospettive - 30 novembre DIOCESI Villaggio S. Giuseppe Monterosso centenario nascita mons. D arrigo Un prete dal temperamento vulcanico 9 Un gran numero di persone provenienti dai comuni viciniori e anche dall hinterland catanese ed acese ha animato il grande giardino e la cappella del Villaggio San Giuseppe in Monterosso Etneo frazione di Aci Sant Antonio, centro di riabilitazione per disabili in trattamento di internato, seminternato e ambulatoriale curato dalle consacrate della comunità religiosa dell Istituto Catechistico Annunciazione di Maria, in occasione della benedizione del monumento in bronzo eretto in memoria del compianto fondatore, il sacerdote mons. Santo D Arrigo, nel centenario della nascita. Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti l Arcivescovo di Catania Mons. Salvatore Gristina e il Vescovo di Acireale Mons. Antonio Raspanti con un gran numero di sacerdoti diocesani e di educatori e di alunni della Città dei Ragazzi in San Cristoforo, sorta per volontà di padre Santo subito dopo la II guerra mondiale accanto alla chiesa parrocchiale Santi Angeli Custodi di cui fu per oltre mezzo secolo carismatico parroco. Momenti particolarmente emozionanti sono stati l intervento del direttore sanitario dott.ssa Paola Pane, la lettura di un messaggio del piccolo sindaco Agata Marletta e di una poesia di mons. D Arrigo da parte di un giovane parrocchiano e la svelata del monumento bronzeo del venerato fondatore, con la partecipazione del presidente e del direttore dell ICAM, signorine Francesca Leanza e Marianna Ricupero, con le loro consorelle, gli ospiti e il personale del Villaggio. Introdotta dal canto dell inno della Città dei ragazzi eseguito dall omonimo coro di bambini, la s. Messa di ringraziamento è stata presieduta da Mons. Gristina assieme a Mons. Raspanti e Mons. Alfio Rapisarda, nunzio apostolico, con diversi sacerdoti della due diocesi sorelle: mons. Guglielmo Giambanco, don Salvo Guerrera, mons. Mauro Licciardello, don Giuseppe Arcidiacono, don Rosario Currò, don Giuseppe Meli, don Duilio Melissa, don Renato Minio, don Massimiliano Parisi, don Antonio Sapienza, presenti anche i sacerdoti mons. Alfio Russo, don Ugo Aresco e don Luigi Licciardello nonché tre alunni del seminario dei chierici di Catania. Al termine del sacro rito hanno rievocato la straordinaria figura di mons. D Arrigo, il priore del capitolo metropolitano della cattedrale di Catania, mons. Licciardello, che è stato il 2 viceparroco dei Santi Angeli Custodi, e l attore Gilberto Idonea, già parrocchiano del vulcanico padre Santo. Mons. Raspanti ha concluso la solenne e commovente commemorazione del padre fondatore dell ICAM, della Città dei ragazzi e del Villaggio S. Giuseppe auspicando la feconda fioritura delle opere di grande significato religioso e sociale. Memorex La sera di domenica 16 novembre nel salone di rappresentanza dello Stabilimento Monaco di Misterbianco, a cura dell Accademia d Arte Etrusca e del Comune della ridente cittadina etnea, si è tenuta la XIV edizione del Premio Nazionale Aquila d Argento alla presenza di un folto numero di invitati e di cittadini. Dopo l esecuzione dell Inno Nazionale, il prof. Angelo Battiato ha recitato una poesia in dialetto e in lingua dedicata appassionatamente al natìo loco. Il sindaco dott. Antonino Di Guardo, che ha partecipato sino alla fine alla solenne cerimonia di consegna dei premi ad insigni personalità di origine misterbianchese di diversi ed articolati rami dello scibile umano, e il presidente m Carmen Arena Ferlito hanno rivolto un caloroso indirizzo di saluto ai partecipanti all annuale evento. L associazione S.Agata La Fornace, fondata dalla comunità di S. Biagio che si affida alle cure di Monsignor Leone Calambrogio, ha promosso nel salone della chiesa un incontro sulla comunità di S. Egidio, che opera a fini umanitari dal 1968, quando venne fondata da Andrea Riccardi. Alla serata hanno preso parte la presidente Rosaria Milone, Padre Corrado Pantò, e Sebastian Intelisano, rappresentante dei giovani nell ambito della suddetta, nata a Catania presso il liceo Galileo Galilei su iniziativa di Leone Calambrogio (allora preside dell istituto), che ha introdotto i relatori, ringraziando tutti gli intervenuti, tra i quali la segretaria Gabriella La Micela e Giancarlo Scardillo, preside del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Le tematiche dell accoglienza e della solidarietà verso chi soffre, a colui che ci tende la mano in una società dall individualismo esasperato, sono state oggetto dei vari interventi, come quello in apertura della presidente, che ha posto in rilievo il rispetto della dignità di chi è indigente, con la capacità di alleviarne i disagi senza la pretesa di risolverli. La Milone ha sottolineato le iniziative già messe in atto dall associazione alcuni mesi fa, con la raccolta di indumenti e generi alimentari che sono pervenuti in AQUILA D ARGENTO 2014 Premio Nazionale a Misterbianco abbondanza alla comunità di S. Egidio (con sede in via Garibaldi 89), tutte improntate alla carità e allo spirito della famiglia, l obiettivo principale perseguito da S. Agata La Fornace; e ultimamente, la fiera del dolce, il cui ricavato di oltre mille euro è stato devoluto ai nove bambini africani adottati da S.Biagio. Anche il tema dell immigrazione, che rende spesso l altro fonte di angoscia o sinonimo di criminalità, è stato Sono quindi intervenuti la giornalista dott.ssa Jolanda Scelfo che ha letto i curricula dei premiati con l Aquila d Argento, il vicepresidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e presidente del CdL magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche prof. Agostino Palmeri che ha coordinato l incontro, e il giornalista prof. Antonino Blandini, che ha avuto il compito di presentare le quattro associazioni di volontariato ritenute degne di speciale riconoscimento di merito. Il primo brano musicale della serata è stato suonato dal giovane sassofonista Leonardo Adornetto. oggetto di un accurata disamina da parte di padre Pantò, con molti anni alle spalle di cappellano militare, fra esercito e marina. La sua è un esperienza imperniata sulla cultura dell accoglienza, intesa come confronto e arricchimento, grazie anche alle attività della cellula Simic che ha consentito alle donne di lavorare, e ai militari italiani di tassarsi del 10%, devolvendo una parte dell importo alle suore. Il sacerdote si è soffermato sul viaggio della speranza tanto agognato da uomini e donne che, pur di sottrarsi alla guerra e alla distruzione psico-fisica, pagano un debito lungo il percorso, in termini di sfruttamento anche minorile, prima di arrivare alle coste da cui si imbarcheranno alla ricerca di una nuova vita. Ed ecco la nostra sensibilità di salvare quante più vite possibili- afferma padre Pantò offrendo loro un tetto e un sufficiente sostentamento; in proposito sarebbe opportuno che si aprissero all accoglienza tutti gli istituti religiosi della nostra diocesi, attualmente chiusi e in stato di degrado. La salvezza non solo materiale, ma intesa Nella Chiesa di S. Biagio fari puntati sulla comunità di S. Egidio come ricostruzione di una propria dignità, è stata il punto focale dell intervento di Intelisano, che ha posto l accento sull intelligenza dell amore, una sorta di empatia che ci fa guardare l altro come fratello, abbattendo le barriere dell ostilità e dei pregiudizi. I ragazzi di S. Egidio, come Antonio Sinatra, presente all incontro, si prodigano per portare da mangiare ai bisognosi dislocati in diversi punti della città, magari in quartieri dimenticati, con appositi servizi per gli anziani, promuovendo la cultura dell amicizia e dell integrazione. Ma ripensare a una nuova umanità, deve purtroppo fare i conti con la povertà intellettuale che stiamo vivendo da un secolo ad oggi- come ha sottolineato Padre Leone- tra la burocrazia dell università, priva di risposte per i giovani, e la chiusura materiale e morale della scuola. È un impoverimento che inibisce la fonte di pensiero, di speranza e di lavoro, annientando la fantasia. Integrare il povero o l immigrato significa anche offrirgli concrete possibilità di lavoro, e quindi modificare l assetto dell economia, nella puntualizzazione del preside Scardillo. Anna Rita Fontana Successivamente ha avuto inizio la consegna dei premi: per la magistratura al dottor Carmelo Mazzeo, consigliere della Corte d Appello di Catania; per la cultura al prof. Nicolò Arena, docente universitario di medicina, saggista e romanziere. Un altro momento musicale è stato animato dai Musici Etnei Orazio Fuselli, Marzia Furnari, Paolo Luigi Grasso, Francesco Guerrera- diretti dal m prof. Roberto Fabio Coniglio. Un riconoscimento speciale alla carriera è stato assegnato al col. Vincenzo Sicuso, comandante del 41 Stormo Antisom dell Aeronautica militare di Sigonella, consegnato al col. Maggio in assenza del premiato. L Aquila d Argento per la medicina è stata attribuita al prof. Francesco Aragona, chirurgo urologo pediatra e per la musica al m Vito Arena, pianista e compositore. La recita di poesie da parte del cav. Giuseppe Patanè e della signora Maria Borzì e una seconda esibizione dei Musici ha preceduto il riconoscimento speciale al periodico culturale e scientifico trimestrale siciliano Agorà nella persona del fondatore ed editore prof. Santo Bella di Acireale, che ha festeggiato il 50 numero e il 15 anno di pubblicazione. È seguita la consegna del premio Aquila d Argento alla carriera nella Pubblica Sicurezza alla dott.ssa Adriana Muliere, vice questore aggiunto, mentre il premio per il giornalismo è stato attribuito alla giornalista professionista dott.ssa Rosa Maria Di Natale, della redazione di Repubblica-Palermo. Un momento particolarmente commovente è stata la consegna ai familiari della targa alla memoria del dottor Nino Cannizzaro, illustre medico concittadino. L Aquila d Argento per l arte è stata consegnata all arch. Antonio Schiavone, affermato professionista all estero. Sono stati, infine, assegnate riconoscimenti speciali a tre benemerite associazioni umanitarie onlus catanesi: Ibiscus, Lega per la ricerca e il trattamento della leucemia e dei tumori infantili, nella persona del presidente dott. Daniele Mannino; RIMA, Associazione donne operate al seno nella persona del presidente rag. Rita Nicotra, attrice e regista; Centro Aiuto alla Vita nella persona del presidente dottor Umberto Jenzi. Alla consegna delle Aquile e dei Riconoscimenti sono intervenuti alcuni degli ospiti d onore presenti in sala: tra gli altri, l avv. Ugo Scelfo, già consigliere della Suprema Corte di Cassazione, la prof. Franca Rita Stivala, ordinario di Patologia Generale ed Oncologia di Base all Università di Catania, la prof.ssa Vera Pulvirenti, docente di pianoforte al Conservatorio di Musica in Vibo Valentia. Blanc

10 10 DIOCESI Prospettive - 30 novembre 2014 Riflessioni sul Vangelo IL PADRE Anno Liturgico Anno B - I Dom di Avvento / B - Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79/80, ; 1Cor 1,3-9; Mc13,33-37 Il profeta rivolge una preghiera al Signore chiamandolo Padre e nostro Redentore. La confidenza e la familiarità dimostrata lo convince a rivolgergli una preghiera-rimprovero formulando un interrogativo: Perché Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore così che non ti tema?. Da qui la preghiera accorata: Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Il profeta ricorda tutti gli interventi di Dio: dalle cose terribili, del tutto inattese, al suo scendere fino a provocare il sussulto dei monti. La meraviglia è che Dio ha fatto prodigi come nessun altro dio ha compiuto per chi confida in lui, fino a riconoscere: Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Il peccato che hanno commesso ha provocato la sua ira, li ha ridotti come una cosa impura, i loro atti di giustizia come un panno sporco si sono avvizziti come foglie e sono stati spazzati via dal vento. Di fronte a questo disastro la reazione: Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani. Questa religiosità così profonda per noi è più facile grazie all opera realizzata da Gesù Cristo nei nostri confronti. Infatti, dice Paolo, siamo stati arricchiti da Dio: perché in Lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. Non solo, ma la testimonianza di Cristo si è stabilita tra noi così saldamente che non ci manca più alcun carisma egli ci renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Leone Calambrogio San Paolo in briciole Le donne 2Tm 2,9-15 Le donne debbono adornarsi, ma decorosamente, con pudore e riservatezza. Bando alla sguaiatezza, senza trecce e ornamenti d oro, perle e vesti sontuose. Il principio dell ornamento è: come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone. Passa poi Paolo a descrivere i rapporti con gli altri. La donna deve imparare in silenzio e in piena sottomissione, non permette alla donna di insegnare e di dominare sull uomo ma deve restare in atteggiamento tranquillo. La forza di questa argomentazione è senz altro biblica. Infatti prima è stato creato Adamo e poi Eva, e non è stato ingannato Adamo ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna che si lasciò sedurre. La donna si salva partorendo figli a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione con saggezza. Dal contesto si evince senz altro una certa superiorità della donna sull uomo che Paolo intende imbrigliare. L.C. Attendere con tutto me stesso significa desiderare e amare senza tregua e umilmente Attesa Il profeta Isaia apre le pagine di questi giorni come un maestro dell attesa e del desiderio. Si attende non per una mancanza quanto per una pienezza, una sovrabbondanza, L efficacia della parola di Dio può essere chiarita, mettendola a confronto con tanti momenti bui e angosciosi della vita personale e sociale. Quando il dolore bussa alle porte della nostra vita, quando siamo coinvolti nella sofferenza e nel lutto di persone a noi vicine, quando siamo colpiti da tragedie sociali, tocchiamo con mano l impotenza delle parole umane. Un istintivo senso di pudore ci consiglia di stare in silenzio accanto a chi soffre, testimoniando la nostra solidarietà con una presenza discreta e operosa. Ma l impotenza colpisce anche la parola di Dio? Non c è forse nella parola di Dio una luce di speranza, di cui dovremmo renderci testimoni, senza retorica e affettazione, ma con umiltà e semplicità? Il fatto stesso che, donandoci la Sua Parola Dio assicuri a noi la Sua presenza in ogni momento della vita, non dovrebbe costituire l avvio di un cammino di consolazione e di impegno? O forse a noi Dio non interessa e ci premono di più i beni che noi esigiamo da Lui? La gioia Infatti noi arriviamo a capire che Dio è il bene vero e la gioia suprema della nostra vita, attraverso le esperienze dei beni e delle gioie parziali che incontriamo nella vita di ogni giorno. Avvento, attesa che apre all amore Ma dovremmo anche capire che Dio, mentre è la fonte dei beni, che sono oggetto dei nostri immediati desideri, è, però, più grande di questi beni e può prepararci dei beni che superano le nostre attese. Talvolta, invece, i beni da noi desiderati e programmati ci interessano più di Dio e dei beni che Egli prepara. Di qui la nostra diffidenza o addirittura il rifiuto verso Dio, quando non abbiamo quei doni di vita, di salute, di serenità personale, familiare, sociale, che sono certamente importanti e che vanno umilmente richiesti a Dio, ma non ponendo l esaudimento di questi desideri come condizione per credere in Lui. Nei momenti del dolore la parola di Dio può splendere sulla nostra vita proprio come un richiamo all essenziale: Dio ti parla, Dio ti è vicino, Dio è fedele: questo deve bastarti. La Bibbia, per il semplice fatto di esistere come parola di Dio, prima ancora che per i contenuti che ci propone, diventa un consolante viatico per tutti i momenti della vita. Ma anche i contenuti accendono luci di speranza. L esempio dei credenti che si sono affidati a Dio, soprattutto l esempio di Gesù, che aderisce al Padre fino alla morte, alimenta in noi un senso profondo di Dio, che è più grande dei beni da noi desiderati. Solidarietà Inoltre la parola di Dio ci mostra che, mentre alcuni beni non ci vengono concessi o ci sono dolorosamente sottratti, altri beni più profondi ci vengono dischiusi: il coraggio, una più profonda solidarietà umana, un senso più umile della nostra fragilità, una maggiore vigilanza sui nostri desideri superficiali, una più fedele dedizione al nostro dovere, di là da facili gratificazioni, ecc. La parola di Dio accende in noi la speranza in quei beni misteriosi, ma reali e stupendi, che il Padre va preparando nel mondo nuovo per coloro che, uniti a Gesù Cristo, si sono totalmente affidati al Suo amore. Occorre che il primato della Parola sia vissuto. Ora esso non lo è. La nostra vita è lontana dal potersi dire nutrita e regolata dalla Parola. Ci regoliamo, anche nel bene, sulla base di alcune buone abitudini, di alcuni principi di buon senso, ci riferiamo a un contesto tradizionale di credenze religiose e di norme morali ricevute. Nei momenti migliori, sentiamo un po di più che Dio è qualcosa per noi, che Gesù rappresenta un ideale e un aiuto. Al di là di questo però sperimentiamo di solito ben poco come la parola di Dio possa divenire il nostro vero sostegno e conforto, possa illuminarci sul vero Dio la cui manifestazione ci riempirebbe il cuore di gioia. Facciamo solo di rado l esperienza di come il Gesù dei Vangeli, conosciuto attraverso l ascolto e la meditazione delle pagine bibliche, può divenire davvero buona notizia per noi, adesso, per me in questo momento particolare della mia storia, può farmi vedere in prospettiva nuova ed esaltante il mio posto e compito in questa società, capovolgere l idea meschina e triste che mi ero fatto di me stesso e del mio destino. La Messa domenicale passa spesso sulle teste senza riempirci il cuore e cambiare la vita. La parola di Dio e la cronaca quotidiana costituiscono come due mondi separati. La nostra vita potrebbe riempirsi di luce al contatto prolungato e attento con la Parola, e noi invece la trascorriamo in una penombra pigra e rassegnata. Perché darci da fare affinché i tesori che abbiamo tra le mani siano resi produttivi? Nell agire quotidiano, anche se moriamo di fatica, non chiamiamo spesso a raccolta se non una magra percentuale delle nostre reali capacità. Perché non accettare di sperimentare come le nostre possibilità latenti e inoperose vengono scosse, riordinate e rese esplosive per l azione dall appello misterioso e penetrante della parola di Dio? Come dall assidua frequenza del mistero eucaristico si accresce la vita della Chiesa, così è lecito sperare nuovo impulso di vita spirituale dall accresciuta venerazione della parola di Dio che permane in eterno. Padre Angelico Savarino

11 Prospettive - 30 novembre cultura All Istituto Alberghiero Karol Wojtyla convegno dell Accademia italiana cerimoniale Il convegno inaugurale dell Accademia italiana cerimoniale, immagine e comunicazione (Aicic) sul tema Il cerimoniale e la comunicazione: fattori di sviluppo per un principio di legalità si è svolto nella sala conferenze dell Istituto Alberghiero Karol Wojtyla di Catania. Ha dato il benvenuto Daniela Di Piazza, dirigente scolastico dell Istituto, evidenzia: la sinergia della scuola con le istituzioni, focalizzando il problema dell affermazione dell essere e del comportamento, poiché la forma è il contenitore della sostanza, ed è quello che ci induce ad essere ; e Francesco Raneri, presidente nazionale Aicic osservando Il cerimoniale parte dalla scuola, è da lì che partono le buone maniere e l input per una buona crescita ed educazione continua bisogna scommettere e occorre un pizzico di passione e cita la frase di Rita Levi Montalcini Poche sono le persone che usano la mente, scarse quelle che usano il cuore, ma rare quelle che usano entrambi e fa notare spesso l incapacità dell uomo è non ascoltare. L educazione non è un mestiere, ma sapersi comportare e ripropone le riflessioni di S. Agostino Le parole insegnano solo i fatti danno credibilità. In apertura l allievo dell Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini Catania Salvatore Brischetto, trombettista allievo del prof. Antonio Torrisi, ha eseguito l Inno di Mameli, il dirigente scolastico tiene a sottolineare il momento significativo dell inno, con l auspicio che L Italia s è desta, sia un input: l orgoglio di sentirsi nazione per il benessere della società e voi giovani, oggi siete i carbonari di questa secolo, ma tutto ciò passa attraverso il principio di legalità. Il convegno è stato patrocinato dalla Presidenza del Per iniziativa dell Albacas (Associazione Licodiese per i beni ambientali, culturali, archeologici e sacri) per le Edizioni Il Garufi è fresco di stampa il libro O Lumen Ecclesiae: la presenza dei Domenicani a Licodia Eubea (Catania, 2014, pp.85 ill., A truvatura, collana di guide turistiche e di monografie n.8 diretta da Salvatore Paolo Garufi) del sacerdote domenicano padre Giovanni Calcara, noto studioso siciliano originario di Caccamo, sociologo, storico dell Ordine dei Frati Predicatori, presidente della Commissione nazionale di Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato della Famiglia Domenicana, docente di Dottrina Sociale della Chiesa. Fra Giovanni ha curato, grazie a inedite ricerche archivistiche, una documentata e attenta rilettura dell opera apostolica dei religiosi Domenicani in Sicilia con l approfondire, in particolare, l origine risalente al 1430 ad opera dei signori del Castello Santapau, la feconda ed evangelizza- Immagine e comunicazione Consiglio dei Ministri. Sono intervenuti gli illustri relatori: Silvana Genova, capo del Cerimoniale Presidenza Regione Siciliana, ha spiegato Il cerimoniale riguarda la vita di rappresentanza ufficiale e diventa regola delle relazioni pubbliche, osservando il principio di trasparenza secondo le normative vigenti ; l evoluzione del cerimoniale, definizione antiquata, chiarisce adesso esiste il Cerimonialista: il protagonista, l artista. Lancia un input, è necessario avere un codice di linguaggio condiviso che comprende regole di etica morale, così si potranno sviluppare protocolli di intesa con le istituzioni, eventi nazionali e internazionali per un fine comune: lo sviluppo e la crescita dei propri Paesi. Analizzando il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, si rifà anche al codice contro le molestie sessuali, che comprende anche i settori del linguaggio tra dipendenti e pubblico. Una giornata significativa all insegna del cerimoniale, regolamentato da norme: DPCM 2006 integrato e modificato dal DCPM 2008, infatti le competenze sono dettate dalla legge 400 del 1988; nel Cerimoniale dei Ministri, è stato istituito il Dipartimento del Cerimoniale di Stato presso il gabinetto del Ministro della Difesa, in cui opera l ufficio che coordina il cerimoniale militare d intesa con lo Stato Maggiore della Difesa. Presso il Ministero degli Affari esteri, il cerimoniale diplomatico cura i rapporti tra le istituzioni della Repubblica Italiana e i rappresentanti degli Stati Stranieri. Luigi Ciampoli, Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d Appello di Roma, ha sottolineato Il cerimoniale è propedeutico al contrasto tra politica e magistratura, ed è la soluzione del problema con il rispetto dei propri ruoli accostando cerimoniale con la buona educazione, ed è collegato al principio di legalità. È fondamentale il binomio procedura e diritto sostanziale con il suo cerimoniale procedurale, che ha la sua ratio come indossare la toga: l affermazione di essere, che afferma il principio di legalità e l uomo così abbandona la sua natura fragile, è un abito che resta ed è un processo di immedesimarsi nel personaggio con i suoi doveri. Attraverso argomentazioni ricche di valore ci riporta ai valori della famiglia; il cerimoniale è anche un richiamo all ordinamento costituzionale, alla parità di trattamento di tutti i cittadini rispetto alla legge: vivere onestamente. A conclusione del convegno l intervento di Teodoro Giovanni Risino, Generale di brigata della Guardia di Finanza, e le testimonianze di alcuni studenti delle scuole primarie V. da Feltre, G. Carducci, e secondarie K. Wojtyla (Hamadou Kande il sorriso rende una persona trasparente, l accoglienza è creare un rapporto tra chi accoglie e quello che è accolto ) e dell Università Federica Faro, Dipartimento di Scienze politiche e sociali, sul cerimoniale nelle scuole. Simona Carfì, psicoterapeuta, ha dato un interessante contributo sulla comunicazione, spiegando il rapporto che si istaura tra madre ed embrione. In chiusura Pino Santangelo, O Lumen Ecclesiae è il libro che racconta la presenza dei Domenicani a Licodia Eubea Al servizio della carità e della verità trice presenza e l estinzione (la soppressione del 1866 anno in cui l Ordine contava in Sicilia una settantina di conventi- la rapida ricomposizione del 1878, la dolorosa e definitiva chiusura del 1926) della benemerita e attiva fraternità conventuale dei dotti discepoli di San Domenico, ministri della carità della verità, della cittadina iblea, dove è nato uno dei maggiori storici dell Ordine, padre Angelo Matteo Coniglione. L opera libraria -che s avvale della presentazione del vescovo frate minore cappuccino di Caltagirone, padre Calogero Peri, della prefazione del prof. Antonio Barone- prende avvio dalla carismatica figura del fondatore dell Ordine ( uomo consacrato al Signore, egli prese l ufficio del Verbo unigenito a servizio della verità ) visto attraverso la ricostruzione storica degli insediamenti isolani e la nascita della Provincia Regni Siciliae prima, Trinacria poi, l applicazione delle leggi eversive, la dispersione dei frati, la ripresa fra Ottocento e Novecento, la nuova provincia unificata, la vitalità del carisma domenicano oggi grazie alle congregazioni femminili domenicane e alle 15 comunità di laici (oggi Fraternite laiche di San Domenico) che con la loro professione sono segno della presenza e della vitalità del carisma domenicano. La parte centrale del pregevole studio si riferisce alla ritrovata e inedita storia del convento domenicano Santissimo Salvatore a Licodia Eubea e alle figure, note e meno note, dei numerosi domenicani licodiesi del XX secolo. Di grande interesse, assieme all apparato figurativo-fotografico e bibliografico, risulta il capitolo riservato all originale iconografia di San Domenico di Guzman, umile e carismatico ministro della predicazione, con particolare riferimento alla statua licodiese che rappresenterebbe un unicum iconografico nel suo genere. Lo studio di padre Calcara rappresenta un punto di riferimento assai importante per avviarsi alla conoscenza della storia della presenza dei Domenicani in Sicilia, del beato Pietro Geremia che svolse un ruolo sociale fondamentale nel secolo XV a Catania e della Provincia religiosa dell Ordine col distacco dalla Romana. A.B. segretario nazionale Aicic, ha offerto al dirigente scolastico e ai relatori il volume dal titolo Associazionismo, sussidiarietà ed etica edito Santangelo Editore, chiarendo: sussidiarietà e legalità debbono convergere nel principio dell etica. Sono pervenute le lettere di Angelino Alfano, Ministro dell Interno presidenza del Consiglio dei Ministri, Francesco Galetta, Dirigente ufficio onorificenze ed araldica Presidenza del Consiglio dei Ministri, Artis Bertulis, Ambasciatore della Lettonia. Per lo staff di presidenza Accademia Aicic hanno partecipato: Santo Amarù, Vicepresidente vicario, Antonio Bordi, Vicepresidente, Pino Santangelo, Segretario, Gabriella Buffardeci, Tesoriera e Daria Ciccia. Durante la manifestazione un parterre ricco di dirigenti scolastici e operatori del settore, fra le Autorità e istituzioni: Marco Dell Arte, dirigente Commissariato Polizia di Stato di Lentini, Paparo Lorena, in rappresentanza del Questore di Catania, Pulvirenti Antonino, Capitano di fregata ufficio stampa Maristaeli, Ridolfo Massimo, Caposervizi comando Base aeromobili G. Costiera Catania, Maruccia Cosimo, Generale Polizia stradale dirigente compartimento Sicilia Orientale, Capodicasa Antonio, dirigente polizia stradale Siracusa, don Stefano Coco, presidente Anac, Micheletti Renato, Comandante base aeronautica Maristaeli, Dott.ssa Antonina Latino, Maurizio Maggio, Tenente Colonnello (in rappresentanza del Comandante Sicuso di Sigonella), Ferrara Luigi, L.ten capitaneria di porto di Catania, Lorefice Vincenzo, presidente comitato provinciale Unicef Catania, Di Paola Nunzio Santi, Console della Lettonia, Calì Chiara, Console di Malta, e Bizzarro Arturo Console della Grecia che chiosa Giornata significativa, gli argomenti trattati sono alla base delle buone maniere e del successo di tutte le manifestazioni. Hanno collaborato al raffinato ed elegante pranzo dell Alberghiero Karol Wojtyla, insieme agli allievi, i docenti Galati Alfio, Sapienza Giovanni, Leonardi Francesco, Torrisi Orazio, Sergio Perricelli e Carmelo Bucceri che ha coordinato il cerimoniale e la prof. Emilia Scalia; gli assistenti Musumeci Giuseppe, Quattrocchi Salvatore, Patanè Katia e Florio Davide. Lella Battiato

12 12 Prospettive - 30 novembre 2014 RUBRICHE Grande successo per lo spettacolo Il consiglio d Egitto diretto da Guglielmo Ferro In scena il mattatore furbo Guarneri Debutta al teatro ABC di Catania per la quinta stagione di prosa Turi Ferro la prima nazionale de Il Consiglio d Egitto, prodotto dall Associazione Culturale ABC, con la regia di Guglielmo Ferro commedia ambientata nella Sicilia Borbonica, tratta dal libro di Leonardo Sciascia, pubblicato nel 1963, è in certo modo l archetipo, e il più celebrato, fra i romanziapologhi di Sciascia, dove lo sfondo storico della vicenda si anima fino a diventare una scena allegorica, che in questo caso accenna alla storia tutta della Sicilia. Sei titoli, 24 rappresentazioni, da novembre ad aprile, con una proposta variegata e interessante, gradita e premiata dal pubblico. Ad aprire il mattatore Enrico Guarneri protagonista dello spettacolo, attorniato da un cast di livello che sa dare risalto a tutte le figure, la cui versatilità artistica ormai è una conferma di grande spessore, e Guglielmo Ferro, regista innovativo nel rispetto della tradizione, sono i punti fermi della nuova stagione. La pièce è ambientata a Palermo nell ultimo scorcio del Settecento. Sullo sfondo di una società reazionaria l abate Vella, maltese, che trova in Guarneri l interprete ideale, sfruttando a proprio vantaggio il naufragio dell ambasciatore marocchino Abdallah Mohamed Ben Olman, comincia così a tradurre il Consiglio d Egitto, un antico codice arabo che cancella ogni privilegio baronale e restituisce alla Real Maestà di Napoli il pieno potere sull isola. L apprensione comincia a serpeggiare fra l aristocrazia isolana. Cresce la fama del Grande Vella, della sua sorte si interessa persino il Papa e tutto si gioca su una bugia. Ma è un bluff: l abate non conosce l arabo, il manoscritto che finge di tradurre è una vita del Profeta e il suo è un atto di geniale piaggeria che spera di innescare nell isola un moto rivoluzionario. La messa in scena e la chiave registica dinamica che sollecita la struttura narrativa, vertono su un assunto pirandelliano : la verità può apparire confusa e la menzogna, per contro, può assumerne le sembianze. Lo spettacolo diventa così metafora del presente, di un mondo alterato dall impostura, ma in cui la ragione tenta caparbiamente di difendere la dignità dell uomo e dar forza al pensiero. Vella è un truffatore in cui cova la ribellione e Guarneri ne sottolinea la furbizia, il regista porta in scena il tempo in cui viviamo e il pubblico sta al centro dell evento teatrale, lo spettacolo si presta sempre, nonostante siano passati parecchi anni, a nuove chiavi di lettura. La grande attualità del testo, in questa fase storica, come sottolinea Guglielmo Ferro, testimonia una Sicilia metafora di se stessa, poiché in Sicilia il potere si rigenera: o se ne fa parte o si viene schiacciati. È una sorta di grande allegoria che, partendo da fatti realmente accaduti nella nostra isola nella fine del XVIII secolo, si apre in un grande affresco nel quale prendono corpo i sentimenti estremi della Sicilia. Un universo nel quale la morte indossa la maschera della vita e viceversa. Questo testo racchiude il più grande Sciascia, punto di riferimento per altre massime espressioni della lettesolo ; continua Così ho messo in ratura isolana, come Bufalino e Conscena un teatro della morte, nel quale, attraverso una lente distorta, si trasfigura ogni frammento di realtà: popolo e nobiltà, colti ed ignoranti, uomini e donne, sono prigionieri di una visione di miseria e degradazione sotterranea, strisciante, che dipinge l orizzonte, chiudendolo in una gabbia di pulsioni necrofile. Enrico Guarneri ha scoperto un ruolo e una storia bellissima che non conosceva. Pagina dopo pagina ha assimilato un romanzo meraviglioso tanto da trasformarsi in un abate Vella dal quale fa emergere tantissime sfumature, dall ironia alla furbizia. Fondamentale è stata la capacità registica di Ferro per dare naturalezza alla mia interpretazione, ha dichiarato Guarneri. Da sottolineare il doppio personaggio di Rosario Minardi nei ruoli dell avvocato Di Blasi e Vincenzo Volo la menzogna è più forte della verità. Applaudita, Francesca Ferro nel ruolo di simbolo dell aristocrazia, uno straordinario personaggio femminile che insieme ad Ileana Rigano usano un registro linguistico eccentrico e loquace. Le scene sono di Salvo Manciagli, i costumi di Riccardo Cappello. Una rappresentazione originale che ha strappato applausi meritatissimi. Artemisia 18ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare Una goccia nel mare della SOLIDARIETÀ Sabato 29 novembre 2014 avrà luogo la 18ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (GNCA) In Italia di persone soffrono la povertà. Di fronte a questo oceano di bisogno che neppure la società più perfetta può risolvere, chiunque avverte un senso di impotenza, ma anche l urgenza di mettere a disposizione qualcosa di proprio per aiutare chi ha bisogno. Papa Francesco, nel suo magistero e azione pastorale ha ribadito più volte la necessità di una particolare attenzione ai poveri, agli ultimi, alle periferie esistenziali. «Vi invito a fare posto nel vostro cuore a questa urgenza, rispettando questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad una alimentazione adeguata. Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario. Invito tutti noi a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi la fame la soffre sulla propria pelle». Intervenendo alla FAO, alla Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione, lo scorso 20 novembre, Papa Francesco ha detto: Oggi si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame. È inoltre doloroso constatare che la lotta contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla priorità del mercato, e dalla preminenza del guadagno, che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria. E mentre si parla di nuovi diritti, l affamato è lì, all angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, chiede di essere considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità, non elemosina. È compito di tutti aiutare a restituire a ciascuno la propria dignità di persona umana. All ingresso dei supermercati PAM, ARD. Carrefour Despar e Simply che hanno dato la loro disponibilità ad acconsentire alla raccolta dei generi alimentari donati dai clienti, si potranno leggere le istruzioni che orientano sulla tipologia dei prodotti di cui si avverte maggiormente la necessità. Lo staff organizzativo della colletta banco alimentare, costituita da: Finocchiaro Pietro: Tel messinacarmela@virgilio.it Moschetto Alfina: Tel alfinamoschetto@yahoo.it Signorelli Pina: Tel: pina.signorelli@alice.it È disponibile per ogni chiarimento e collaborazione per la buona riuscita dell evento di solidarietà Per informazioni sugli esercizi aderenti in altri centri: Segreteria Colletta Alimentare Banco Alimentare della Sicilia Onlus. Sede: SP 134 Via Fondaco, 58 Belpasso (CT); Tel: ; E- mail: colletta@siciliact.bancoalimentare.it Iniziative ministeriali, attività didattiche e nuove acquisizioni teoriche In un dibattito sempre più presente, all interno della società, relativo ai beni culturali ed alla tutela, valorizzazione e fruizione di essi, se da un lato si analizzano gli aspetti di una inefficiente politica culturale e di interventi poco lungimiranti, dall altro da più parti (addetti ai lavori, specialisti, studiosi, insegnanti, studenti, cittadini e da fruitori in generale) si invocano degli urgenti provvedimenti per imprimere una svolta significativa. Lo scorso primo luglio, è stata applicata per la prima volta una norma del decreto Franceschini che prevede l ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, a monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali appartenenti allo Stato. Quest iniziativa anche se lodevole, in quanto permette a chi non ha la possibilità di sostenere facilmente il costo degli ingressi di poter ammirare parte del nostro patrimonio, non costituisce di certo la soluzione agli innumerevoli Il sistema italiano dei Beni Culturali TRA PROBLEMI E NUOVE STRATEGIE problemi che il sistema Beni Culturali presenta oggi in Italia. Carenza di fondi e mancata valorizzazione delle specifiche competenze italiane (sottopagati e senza nessuna garanzia gli studiosi e i professionisti italiani hanno serie difficoltà di sostentamento e per far carriera sono costretti ad andare all estero). Assenza di azioni efficaci volte alla tutela, valorizzazione e fruizione dei beni e mancato inserimento dei giovani nell ambito di politiche culturali volte alla promozione ed allo studio del patrimonio (se i giovani sono coinvolti vengono proposte loro delle collaborazioni a mero titolo gratuito, quindi di fatto le loro competenze sono sfruttate e non retribuite). Solo per citarne alcuni. Certo, se non si trovano delle strategie per sbloccare questo sistema inceppato, non resta altro che convivere con questa situazione di stallo. Però, a ben guardare, esistono delle istituzioni museali, ad esempio, che da anni hanno adottato delle vere e proprie pianificazioni strategiche per avvicinare maggiormente il pubblico alla loro struttura, coinvolgendolo attraverso tutta una serie di iniziative che gradualmente, attraverso l apprendimento, stimolano il desiderio di approfondire la conoscenza in questo settore e sviluppano un interesse a visitare maggiormente i luoghi culturali. Ma queste pratiche si sono rivelate efficaci perché hanno posto alla loro base l analisi del comportamento del visitatore nel museo: l esperienza museale del fruitore è costituita da molti caratteri quali l attenzione rivolta alle opere, la selezione di esse, il percorso fatto all interno della struttura ed il tempo impiegato. Dall esperienza del visitatore possono emergere degli indicatori significativamente influenti nell organizzazione dello stesso percorso espositivo ed in quella delle attività didattiche: il rapporto museo-visitatore deve essere considerato come un connubio dal quale possono svilupparsi delle conoscenze utili sia per l ente che espone che per il fruitore. Le nuove acquisizioni in campo teorico possono costituire nella loro applicazione concreta una possibile soluzione ad alcuni dei problemi presentati dal sistema. Bisogna costruire una rete efficiente tra i poli museali ed i luoghi della cultura che operano in un determinato segmento territoriale ed agevolare la comunicazione di più reti a livello nazionale ed internazionale: solo una sinergica cooperazione può essere la base per la costruzione di strategie utili nel determinare una svolta significativa. Berenice

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