PASSEGGIATA NEL GIARDINO SCOLASTICO ITALIANO RAPIDO CONFRONTO CON IL GIARDINO EUROPEO GUARDEREMO LE PIANTE CHE CI INTERESSANO DA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PASSEGGIATA NEL GIARDINO SCOLASTICO ITALIANO RAPIDO CONFRONTO CON IL GIARDINO EUROPEO GUARDEREMO LE PIANTE CHE CI INTERESSANO DA"

Transcript

1 COSA FAREMO OGGI? PASSEGGIATA NEL GIARDINO SCOLASTICO ITALIANO Dott. Sandro Gatti CORSO UNA SPECIALE NORMALITÀ Percorso di formazione e consulenza per gli insegnanti della scuola secondaria di II grado rispetto ai Bisogni Educativi Speciali e all ICF-CY RAPIDO CONFRONTO CON IL GIARDINO EUROPEO GUARDEREMO LE PIANTE CHE CI INTERESSANO DA VICINO(NORMATIVE SUI BES, DEFINIZIONI, STATO DELL ARTE) LAVORO INDIVIDUALE E IN PICCOLI GRUPPI 1

2 Nel 2012 esce questo documento: In esso si evidenziano 4 valori di riferimento condivisi dai docenti inclusivi: 1-Saper valutare la diversità degli alunni la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza; 3- Lavorare con gli altri la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i docenti; 2- Sostenere gli alunni i docenti dovrebbero coltivare aspettative alte sul successo scolastico dei loro studenti; 4-Aggiornamento professionale continuo l insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità di far sì che esso sia permanente. Da European Agency for Development in Special Needs Education 2012 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UNO SGUARDO AL GIARDINO EUROPEO Seneparlavagiànel1978nelRegnoUnito: «Noi vorremmo vedere un approccio più positivo e pertanto abbiamo adottato il concetto di bisogno educativo speciale, visto non in termini di un particolare tipo di disabilità che un alunno può avere, ma prendendo in considerazione l alunno nella sua interezza con le sue abilità e le sue disabilità tutti fattori che hanno certamente un peso sul suo progresso a scuola» (Warnock Report, 1978,3.6). UNESCO (1997) La definizione di bisogni educativi speciali è diventata di uso comune in sostituzione del termine educazione speciale. 2

3 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UNO SGUARDO AL GIARDINO EUROPEO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UNO SGUARDO AL GIARDINO EUROPEO PERCENTUALE ALUNNI IDENTIFICATI CON BES NELLE SCUOLE DELL OBBLIGO IN EUROPA UNESCO (ISCED, 2011): la Special Needs Education si occupa di quegli individui che, per varie ragioni, hanno bisogno di un sostegno aggiuntivo oppure di metodi pedagogici adattati al fine di poter partecipare e apprendere in un programma educativo. Le ragioni possono includere (ma non si limitano a) svantaggi di tipo fisico, comportamentale, intellettivo, capacità sociali ed emotive. I programmi educativi dell educazione speciale [ ] possono essere offerti agli studenti individualmente all interno di progetti educativi già esistenti oppure possono essere offerti in classi separate nelle stesse istituzioni scolastiche oppure in istituti speciali Fonte: Rapporto alunni con disabilità nella scuola italiana: bilancio e proposte (Edizioni Erickson) 3

4 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UNO SGUARDO AL GIARDINO EUROPEO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UNO SGUARDO AL GIARDINO EUROPEO Alcuni esempi: Come mai tutte queste differenze? Inghilterra: SEN with and without statements; Children and Families Bill (2013); Svezia: non esiste la categoria dei BES Skollagen2010 (School for All) ma Pupils in Needs of Special Support (PINSS); Spagna : BES includono le eccellenze; Scozia: Additional Support Needs 2004 (eccellenze incluse); Da notare In Inghilterra è prevista la partecipazione dell alunno per la co-costruzione di PEI e PDP 4

5 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UNO SGUARDO AL GIARDINO EUROPEO UNA"PIANTA" INTERESSANTE DEL GIARDINO EUROPEO Dati 2011 Rapporto alunni con disabilità nella scuola italiana: bilancio e proposte (Edizioni Erickson) 5

6 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI UNO SGUARDO AL GIARDINO EUROPEO LA SITUAZIONE ITALIANA Non c è accordo internazionale per una definizione di BES a livello europeo: differenze nelle procedure di certificazione, modalità di finanziamento e politiche, piuttosto che differenze nella effettiva incidenza del n di BES identificati nei vari Paesi. Didattica Speciale Didattica Inclusiva Attenzione agli interventi individualizzati, al singolo studente Attenzione principale all inclusione complessiva nell Istituto Nel2014 l EuropeanAgency for Development in Special Needs Educationha mutato il nome in European Agency for Special Needs and Inclusive Education Istituto Statistico MIUR - dati statistici sugli alunni con disabilità e sostegno. 6

7 LA SITUAZIONE ITALIANA LA SITUAZIONE ITALIANA Istituto Statistico MIUR - dati statistici sugli alunni con disabilità e sostegno. P.s. Con il D.L. 12 settembre 2013, n. 104, Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca è stato previsto un piano di assunzione che nei prossimi tre anni stabilizzerà insegnanti di sostegno nell a.s. 2013/14, nell a.s. 2014/15 e nell a.s. 2015/16 in più rispetto al contingente per le nomine in ruolo autorizzato ogni anno. 7

8 LA SITUAZIONE ITALIANA Eccessiva mobilità degli insegnanti di sostegno: Nel 2012/2013 ha cambiato insegnante di sostegno nel corso dell'anno scolastico l 11% degli alunni con disabilità della scuola primaria e il 9% della scuola secondaria di I grado. Il 44% degli alunni della scuola primaria ha cambiato l insegnante di sostegno rispetto all anno scolastico precedente, lo stesso è accaduto al 40% degli alunni nella scuola secondaria di primo grado. Si è ridotto negli anni il n di insegnanti di sostegno con specifica formazione/specializzazione. A volte può Per motivi essere difficile Per motivi di tempo sviluppare una di volontà / (realtà della sinergia tra convinzioni vita educative sostegno ed scolastica) insegnanti curriculari C.M. n 8 6/3/2013 D.M. 27/12/2012 Nota 22/11/2013 Nota 27/6/2013 8

9 4 Il Modello ICF per individuare i BES 4 concetti chiave Organizzazione scolastica (GLI) e 3 territoriale (CTS e CTI) 2 Il concetto di INCLUSIONE Definizione macrocategoria Bisogni Educativi Speciali 1 9

10 La Direttiva stessa ne precisa succintamente il significato: L area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. «qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o istruzionale, causata da un funzionamento, nei vari ambiti definiti dall antropologia ICF, problematico per il soggetto in termini di danno, ostacolo al suo benessere, limitazione della sua libertà e stigma sociale, indipendente dall eziologia (bio-strutturale, familiare, ambientale-culturale, ecc.) e che necessita di educazione speciale individualizzata».(ianes, 2005) Danno vissuto effettivamente dall alunno e/o prodotto su altri (alunni, genitori, insegnanti). Ad es. i disturbi del comportamento e della condotta. Ostacolo per lo sviluppo futuro di apprendimenti cognitivi, sociali, relazionali, emotivi. Ad es. difficoltà di linguaggio, difficoltà emotive e comportamentali, borderline cognitivi. Stigma sociale il funzionamento problematico peggiora l immagine sociale dell alunno. Ad es. categorie socialmente deboli, disturbi del comportamento. 10

11 In sintesi riprende i punti principali della Direttiva, e definisce più chiaramente: Il ruolo centrale del Consiglio di Classe e l importanza di un PDP funzionale L INCLUSIONE a livello di singola istituzione scolastica (GLI, PAI, autovalutazione) L INCLUSIONE a livello territoriale (CTS, CTI) 11

12 Disabilità (L.104/92) DSA (L.170/10) e Disturbi Evolutivi Specifici DGS, Ritardo mentale, patologie neuromotorie, sensoriali, disturbi psichici,ecc. Disturbi dell apprendimento, difficoltà di linguaggio, disprassie, disturbo autistico lieve, ADHD di grado lieve, DOP, funzionamento cognitivo limite o borderline Individualizzazione dell intervento Figure aggiuntive Bisogno (L.104/92) Segnalazione da famiglia e/o Servizi Certificazione Svantaggio Socioeconomico, linguistico, culturale; disagio comportamentale e relazionale; altre difficoltà transitorie (lutti, traumi, ecc.) Sostegno 12

13 Bisogno (L.170/10) Bisogno Personalizzazione dell intervento Segnalazione da (o alla) famiglia e/o Servizi Personalizzazione dell intervento Segnalazione alla famiglia e/o Servizi Figure aggiuntive? Certificazione Figure aggiuntive? Certificazione Sostegno Sostegno 13

14 Disabilità (L.104/92) PEI redatto da "unità valutativa multidisciplinare" Disabilità (L.104/92) Insegnante di sostegno e/o figure aggiuntive Strategie educative e didattiche Percorsi differenziati o semplificati DSA (L.170/10) e Disturbi Evolutivi Specifici Svantaggio PDP redatto da Consiglio di Classe o Team docenti in presenza di certificazione sanitaria PDP redatto da Consiglio di Classe o Team docenti in assenza di certificazione sanitaria DSA (L.170/10) e Disturbi Evolutivi Specifici Svantaggio Figure aggiuntive (?) Percorsi individualizzati e personalizzati Strategie educative e didattiche Strumenti compensativi / misure dispensative Valutazioni personalizzate 14

15 4 concetti chiave 4 Il Modello ICF per individuare i BES Organizzazione scolastica (GLI) e 3 territoriale (CTS e CTI) Integrazione («rendere completo») Obiettivo: normalizzazione e assimilazione Focus: ciascun alunno con bisogni speciali Intervento: sul soggetto, poi sul contesto Reperimento di risorse per raggiungere risultati nell autonomia, nella comunicazione, ecc. Attenzione centrata sull esito: operazioni di semplificazione e/o riduzione Risposta specialistica 2 Il concetto di INCLUSIONE Definizione macrocategoria OK Bisogni Educativi Speciali Inclusione («mettere dentro») Obiettivo: tutela delle differenze di ognuno, superamento di barriere per favorire la partecipazione al processo educativo Focus: tutti gli alunni e loro potenzialità Intervento: sul contesto, poi sul soggetto Trasformare risposte specialistiche in strategie ordinarie Attenzione centrata sui processi di apprendimento 15

16 Integrazione («rendere completo») Quando uno studente è autonomo? Qual è la difficoltà che crea maggiori problemi nell apprendere per quel particolare studente? Qual è la causa della sua disattenzione? Inclusione («mettere dentro») Quali condizioni e aiuti permettono di gestire l autonomia di tale studente all interno della classe? Quali metodologie sono maggiormente facilitanti? Quali condizioni didattiche e metodologiche permettono di ridurre gli episodi di disattenzione? Le risorse in campo per lavorare sull Inclusione 1-Organizzazione scolastica generale; 2- Spazi e architettura; 3- Sensibilizzazione generale; 4- Alleanze extrascolastiche; 5- Formazione e aggiornamento; 6- Documentazione; 7- Didattica comune; 8-Percorsi educativi e relazionali comuni; 9- Didattica individuale; 10-Percorsi educativi e relazionali individuali; 11-Ausili, tecnologie e materiali speciali; 12-Interventi di assistenza e aiuto personali; 13- Interventi riabilitativi; 14-Interventi sanitari e terapeutici. 16

17 Accettare la diversità La diversità è una caratteristica essenziale della condizione umana Partecipazione attiva Inclusione non vuol dire assicurare un posto in classe: richiede uno sforzo continuo che assicuri una partecipazione dello studente nell ambito pedagogico e sociale Riguarda tutti gli alunni: una scuola inclusiva è una scuola che garantisce ad ognuno le condizioni per raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione alla vita scolastica(rimuove gli ostacoli ) Pratiche di collaborazione Svilupparle significa favorire l inclusione: processo continuo che richiede il supporto di tutti gli interessati Una scuola "diversa" Una scuola inclusiva è una scuola che impara da sé stessa, si autovalutae si confronta con il territorio, al fine di promuovere cambiamento e sviluppo a piccoli passi! 17

18 Principi Variabili 4 Il Modello ICF per individuare i BES 4 concetti chiave Organizzazione scolastica (GLI) e 3 territoriale (CTS e CTI) Il concetto di INCLUSIONE Devecchi C. (2013), Centre for Special Needs Education Research (CeSNER), Università di Northampton, UK. Definizione macrocategoria OK Bisogni Educativi Speciali 18

19 19

20 Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l inclusione(in sigla GLI) e svolge le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell Amministrazione; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi su strategie e metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLHO sulla base delle effettive esigenze, tradotte in sede di definizione del PEI; elaborazione proposta di Piano Annuale per l Inclusività riferito a tutti gli studenti con BES, da redigere al termine di ogni a.s.(entro giugno); interfaccia della rete dei CTS e dei servizi socio-sanitari territoriali per implementare azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.). C.M. 6/3/2013: «[...] si suggerisce che il gruppo svolga la propria attività riunendosi con una cadenza - ove possibile - almeno mensile, in tempi e modi che maggiormente si confanno alla complessità interna della scuola, ossia in orario di servizio ovvero in orari aggiuntivi o funzionali (come previsto dagliartt.28e29delccnl2006/2009)[ ].IlGruppo,coordinatodalDSo suo delegato, potrà avvalersi della consulenza e/o supervisione di esperti esterni o interni, anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del privato sociale» 20

21 Molte critiche sono state sollevate per l ampliamento delle funzioni del GLI, il quale adesso dovrà occuparsi, oltre che della disabilità,deglialtricasidibes.ilmiurintale Nota chiarisce: 1- «in relazione alle riunioni del GLI ad inizio anno, le scuole definiranno tempi e modalità degli incontri anche sulla base di un congruo periodo di osservazione [...], al fine di poter stabilire eventuali necessità di interventi nell ottica dell inclusione»; 2- «si precisa che nulla è innovato per quanto concerne il Gruppo di lavoro previsto all'art. 12, co. 5 della Legge 104/92 (GLH Operativo), in quanto lo stesso riguarda il singolo alunno con certificazione di disabilità ai fini dell'integrazione scolastica»; 21

22 3- «A livello di Istituto, si precisa inoltre che le riunioni del GLI possono tenersi anche per articolazioni funzionali ossia per gruppi convocati su tematiche specifiche»; Questo chiarimento è importante! Il GLI può riunirsi anche per Aree distinte a seconda che trattasi, ad es., degli alunni con disabilità (in cui dovranno intervenire tutti i soggetti già previsti dalla Legge) o con DSA o altri BES, in cui non è necessaria la convocazione degli operatori dei servizi socio-sanitari. 22

23 Il GLI elabora una proposta di Piano Annuale per l Inclusività riferito a tutti gli studenti con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico(entro giugno); A tale scopo, il GLI: procederà ad un analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell anno appena trascorso; formulerà un ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell anno successivo. Il Piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sottoscritte con gli Enti Locali. 23

24 La Nota Ministeriale sottolinea che scopo del PAI è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il PAI è parte integrante. Il PAI quindi va inteso come??? - piano formativo per gli alunniconbes,chevaad integrazione del P.O.F.; - documento per chi ha bisogni educativi speciali, separato dal resto della programmazione; - Piano per gli inclusi ; - Strumento per una progettazione dell offerta formativa intesa in senso inclusivo; - sfondo su cui sviluppare didattiche attente sia ai bisogni di ciascuno che agli obiettivi comuni; - Piano per l Inclusione. È la carta d identità della scuola In esso vengono illustrate le linee distintive dell istituto, l ispirazione culturalepedagogica, la progettazione extracurricolare, curricolare, organizzativa e didattica. L autonomia delle scuole si esprime nel POF attraverso la descrizione di: discipline ed attività liberamente scelte della quota di curricolo loro riservata; possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie; discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo; azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze degli alunni concretamente rilevate; articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività; articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti da stesse o diverse classi; modalità e criteri per valutazione degli alunni e riconoscimento dei crediti; organizzazione per realizzare gli obiettivi generali e specifici della didattica; progetti di ricerca e sperimentazione. 24

25 «Nel P.O.F. della scuola occorre che trovino esplicitazione: un concreto impegno programmatico per l inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della [ ] gestione delle classi, dell organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, studenti e famiglie; criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti, privilegiando non una logica meramente quantitativa di distribuzione degli organici, bensì qualitativa, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con le famiglie ed i servizi sociosanitari; l impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale». Le modalità con cui identificare i criteri di stesura dei piani personalizzati, della loro valutazione e della modifica (possibilmente su basi scientifiche e condivise dal Collegio); i protocolli per la valutazione delle condizioni individuali e per il monitoraggio e la valutazione dell efficacia degli interventi educativi e didattici; il ruolo delle famiglie e le modalità di mantenimento dei rapporti scuola/famiglia in relazione alle attività educative/didattiche personalizzate: una forte alleanza educativa con le famiglie è condizione essenziale per la riuscita dei percorsi di personalizzazione; 25

26 le responsabilità dei vari attori del processo (DS, docenti referenti delle varie tematiche, docenti di classe, di sostegno, educatori, personale ATA, ecc.) e delle collaborazioni interistituzionali (ASL, Comune, Provincia, privato sociale, ecc.); le modalità di tutela della riservatezza e della privacy: fruire di percorsi personalizzati non è un segreto, nella scuola inclusiva questa condizione dovrebbe essere prassi comune e non eccezione; se la personalizzazione fosse prassi comune, le famiglie porrebbero meno problemi di privacy in quanto non avrebbero ragione di temere uno stigma sociale verso il figlio. PIANO programma, progetto che implica strategie DIDATTICO per migliorare l efficacia e l efficienza tanto dell apprendimento dello studente, quanto dell insegnamento del docente PDP PERSONALIZZATO metodologie, tempi e strumenti ad hoc per il lavoro in classe ruolo del Consiglio di Classe? 26

27 LE INDICAZIONI PRINCIPALI SONO CONTENUTE NELLA C.M. del 6/3/2013 a) «Fermo restando l obbligo di presentazione delle certificazioni per l esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale e inclusiva di tutti gli alunni». b) «Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un PDP che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare - secondo un elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti». c) «Il PDP è lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale». d) «Ove non vi sia certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe (il team docente) motiverà opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, ciò al fine di evitare contenzioso». 27

28 ALTRE INDICAZIONI ARRIVANO DALLA NOTA DEL 22/11/2013 Differenza fra: difficoltà di apprendimento temporanee difficoltà di apprendimento più stabili i disturbi di apprendimento (a carattere permanente) Innato Resistente all intervento didattico Resistente ad interventi volti all automatizzazione Diagnosticabile Non innata Sensibile ad interventi didattici ed educativi pianificati, monitorati e verificati Automatizzabile ma nel tempo Non diagnosticabile E quindi la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre all attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un PDP «La Direttiva ha voluto anzitutto fornire tutela a tutte quelle situazioni in cui è presente un disturbo clinicamente fondato, diagnosticabile ma non ricadente nelle previsioni della Legge 104/92 né in quelle della Legge 170/10. In secondo luogo si sono volute ricomprendere altre situazioni che si pongono comunque oltre l ordinaria difficoltà di apprendimento, per le quali dagli stessi insegnanti sono stati richiesti strumenti di flessibilità da impiegare nell azione educativo-didattica». 28

29 ALTRE INDICAZIONI DALLA NOTA DEL 22/11/2013 «soltanto quando i Consigli di classe [...] siano unanimemente concordi nel valutare l efficacia di ulteriori strumenti - in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione [...] o nel caso di difficoltà non meglio specificate - questo potrà indurre all adozione di un piano personalizzato [...] e quindi alla compilazione di un PDP». Si dà così massima autonomia di giudizio ai docenti di fronte a diagnosi che non portino a certificazioni di disabilità e DSA. La Nota riconosce la professionalità dei docenti a cui è demandata la scelta responsabile degli strumenti di intervento. «Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il CdC è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un PDP, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione». ALTRE INDICAZIONI DALLA NOTA DEL 22/11/2013 Molti sindacati e docenti avevano avanzato forti critiche al proliferare di PDP, a loro avviso introdotto dalla recente normativa. Il MIUR fornisce così chiarimenti e rassicurazioni in proposito. Anche nei confronti di alunni con cittadinanza non italiana si era lamentato il rischio di eccesso di PDP. La Nota sottolinea come «essi necessitano anzitutto di interventi didattici relativi all'apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite un PDP.Sitrattasoprattutto-manonsolo-diqueglialunnineoarrivatiin Italia, ultratredicenni, provenienti da Paesi di lingua non latina (stimati ca , a fronte di ca di cittadinanza non italiana) ovvero ove siano chiamate in causa altre problematiche [ ]. Come detto, tali interventi dovrebbero avere comunque natura transitoria.» 29

30 Lo scopo è offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo abbassare i livelli di apprendimento. Il PDP andrebbe inteso come strumento in più per curvare la metodologia alle esigenze dell alunno, o meglio alla sua persona, rimettendo alla discrezionalità dei docenti la decisione in ordine alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire e alle modalità di valutazione. secondo il CdC questo studente ha bisogno di un PDP, quindi è un BES Mentre per i casi di DSA o di L.104 il PDP (PEI) è una conseguenza della certificazione, nei casi rilevati dalla scuola il PDP è parte integrante del processo per cui lo stesso studente "x" è stato identificato come BES. questo studente è BES quindi dobbiamo predisporre un PDP Quindi sia il PAI che il PDP NON ulteriori adempimenti burocratici MA strumenti che prima di tutto sono atti interni della scuola autonoma, finalizzati all auto-conoscenza e alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo. Il PDP deve rispondere al bisogno di una personalizzazione formalizzata 30

31 PossiamocostruireunmodellounicodiPDPpertuttiiBES? Possiamo applicare gli stessi strumenti usati per i DSA? Possiamo focalizzarci esclusivamente su strategie di tipo compensativo e dispensativo? Dispensare= «non ci riesci? Ok togliamo qualcosa, in modo di farti comunque raggiungere un risultato» Compensare= «non ci riesci? Ok proviamo a bypassare la difficoltà principale con qualche strumento che ti renda autonomo» Facilitare= «non ci riesci? Proviamo con altre strategie a farti raggiungere delle autonomie e competenze» Lefacilitazioni non sono altro che strategie didattiche volte a promuovere l autonomia con aiuti: Non eccessivi Non deresponsabilizzanti (contributo attivo dell alunno) Programmati per estinguersi (se possibile ) 31

32 A volte si rischia di usare strategie didattiche come strumenti compensativi, se non come vere e proprie dispense OCCORRE QUINDI: Sviluppare un modello di PDP flessibile e modulare Sezioni e sottosezioni da compilare solo se utili e necessarie Alcune sezioni possono essere riferite a tutta la classe Separando i dati sensibili, in modo che il PDP sia veramente utile e fruibile e non alloggi in qualche teca Sviluppare un modello di PDP flessibile e modulare Dati anagrafici + tipologia del disturbo (se c è diagnosi) Analisi del bisogno e delle risorse (personali e ambientali) Programmazione interventi didattici ed educativi, individualizzati e personalizzati Strumenti compensativi utilizzati Misure dispensative adottate Criteri e forme di valutazione Impegni presi dalla famiglia Firme 32

33 Analisi del bisogno e delle risorse (personali e ambientali) - Eventuali relazioni connesse alla diagnosi / traduzione e sintesi della diagnosi clinica; - Osservazioni raccolte dalla scuola (Check-list, questionari, metodo narrativo); - Osservazioni fornite da parte dei familiari; - Risorse e criticità del contesto classe; Tutto questo per individuare con la maggior chiarezza possibile i punti di forza e le specifiche criticità/difficoltà dell alunno. Analisi del bisogno e delle risorse (personali e ambientali) Nel PDP questa parte potrebbe riassumersi in: Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali; Caratteristiche dei processi di apprendimento (abilità di memoria, tempi di attenzione, capacità attentive, capacità metacognitive e di astrazione, processi di automatizzazione, ecc.) Caratteristiche comportamentali (collaborazione, partecipazione, rispetto delle regole e degli impegni, frequenza scolastica, ecc.) Caratteristiche di personalità(aspetti emotivi, area relazionale con compagni ed adulti, introversione/estroversione, competenze e ruoli nel gruppo, senso di autoefficacia, aspetti motivazionali, ecc.) 33

34 Programmazione interventi didattici ed educativi, individualizzati e personalizzati (sezione sempre presente) Il PDP si basa su due concetti primari e complementari(anticipati dalla L. 53/03), individualizzazione e personalizzazione degli interventi didattici ed educativi: per individualizzazione si intendono le azioni formative che consentono all alunno di sviluppare le proprie potenzialità, ponendo obiettivi diversi e specifici (rispetto agli obiettivi comuni della classe) per le caratteristiche del suo funzionamento globale; è un impegno per dare a tutti lo stesso bagaglio di competenze nei percorsi formali di istruzione, sebbene in tempi, modi e condizioni diverse, adatte a ciascuno; per personalizzazione si intendono le azioni formative che vengono declinate in riferimento agli obiettivi minimi per quel preciso alunno, individuando metodologie e strategie didattiche funzionali al raggiungimento degli stessi; significa trovare e assicurare le condizioni professionali, didattiche e relazionali perché i processi di individualizzazione non siano decisi da altri, o in modo burocratico, ma sempre ragionati. Programmazione interventi didattici ed educativi, individualizzati e personalizzati (sezione sempre presente) Si possono ipotizzare paragrafi con le seguenti voci: - Interventi per potenziamento di autonomie e problem-solving; - Interventi per favorire la partecipazione attiva alle lezioni; - Strategie di facilitazione nella didattica; - Strutturazione(della giornata, della settimana, del trimestre?); - Promozione di competenze compensative; Il duplice obiettivo della personalizzazione/individualizzazione può essere raggiunto quando il docente osserva i differenti stili di apprendimento e cognitivi sia propri che dei suoi alunni e, soprattutto, quando è consapevole che essi possono influire sulla sua modalità di insegnamento e di valutazione. Maggiore è questa consapevolezza, tanto più efficace è il suo intervento formativo verso l eterogeneità dei propri alunni. 34

35 Programmazione interventi didattici ed educativi, individualizzati e personalizzati Le metodologie e strategie didattiche devono essere volte a: - ridurre i modi tradizionali di fare scuola (lezione frontale, completare schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, applicare la successione di spiegazione-studio interrogazioni ); - favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto cognitivo con se stessi e con gli altri; - sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d insegnamento; Programmazione interventi didattici ed educativi, individualizzati e personalizzati Le metodologie e strategie didattiche devono essere volte a: - usare mediatori didattici diversificati(mappe, schemi, immagini); - stimolare il recupero delle informazioni tramite il brainstorming, collegare l apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli studenti; - favorire l utilizzazione immediata e sistematica delle conoscenze e abilità, mediante attività di tipo laboratoriale; - sollecitare la rappresentazione di idee sotto forma di mappe, da utilizzare come facilitatori procedurali nella produzione di un compito: far leva sulla motivazione ad apprendere. 35

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura:

C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura: C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura: Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare

Dettagli

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge

Dettagli

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014 Nota Ministeriale 27.12.2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 Nota di chiarimento del 22 novembre 2013

Dettagli

PIANO ANNUALE DELL INCLUSIONE

PIANO ANNUALE DELL INCLUSIONE Gallarate (VA) - Via Bonomi, 4 Tel. 0331.795141 - Fax 0331.784134 sacrocuoregallarate@fastwebnet.it www.sacrocuoregallarate.it Scuola Secondaria di I grado PIANO ANNUALE DELL INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali la normativa

Bisogni Educativi Speciali la normativa Bisogni Educativi Speciali la normativa 27 DICEMBRE 2012 DIRETTIVA MINISTERIALE «Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica»

Dettagli

BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA. Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti

BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA. Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti . BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti Lo scenario ATTUALE LE CLASSI COMPLESSE Dir. Min. 27/12/2012-

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ Prot. n 5090 C/23 del 22.06.2013 Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti: N 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBANO. Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14

Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBANO. Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14 Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBA Piano Annuale per l Inclusione 2014-15 Dati riferiti all a.s. 2013-14 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAMSCI + RODARI SESTU

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAMSCI + RODARI SESTU ISTITUTO COMPRENSIVO GRAMSCI + RODARI SESTU Via Dante, 1- Cap. 09028 SESTU Tel.070/260144 - Fax. 070/262518 - C.F. 92200240924 - C.M. CAIC89400B - Email:caic89400b@istruzione.it PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE

Dettagli

Scuola IC Piero della Francesca Arezzo. Dati A.s. 2012/2013. Previsione 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola IC Piero della Francesca Arezzo. Dati A.s. 2012/2013. Previsione 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione Scuola IC Piero della Francesca Arezzo Dati A.s. 2012/2013 Previsione 2013/2014 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: A.S.2012/13

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014-15

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014-15 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA D M 27/12/2012 e CM n. 8 del 6/3/2013 per l anno scolastico 2015-16 Proposta dal GLI d istituto in data 26-05-2015 Deliberato dal collegio dei docenti in data 04-06-2015

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

Scuola ISTITUTO COMPRENSIVO TARRA DI BUSTO GAROLFO (MILANO) a.s 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola ISTITUTO COMPRENSIVO TARRA DI BUSTO GAROLFO (MILANO) a.s 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione Scuola ISTITUTO COMPRENVO TARRA DI BUSTO GAROLFO (MILA) a.s 2013/2014 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate

Dettagli

Piano annuale inclusività

Piano annuale inclusività Piano annuale inclusività Finalità Il Piano intende raccogliere in un quadro organico gli interventi atti ad affrontare le problematiche relative all inclusività degli alunni con diverse abilità, quali

Dettagli

Istituto Comprensivo Statale "Duca degli Abruzzi" di Borghetto Lodigiano. a.s. 2014/2015. Piano Annuale per l Inclusione

Istituto Comprensivo Statale Duca degli Abruzzi di Borghetto Lodigiano. a.s. 2014/2015. Piano Annuale per l Inclusione Istituto Comprensivo Statale "Duca degli Abruzzi" di Borghetto Lodigiano a.s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti:

Dettagli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca E U I.I.S. MARCELLO MALPIGHI Sede Centrale: Crevalcore 40014 Via Persicetana, 45-0516801711 fa 051980954 e-mail istituto@malpighi-crevalcore.it

Dettagli

Scuola : LICEO CLASSICO STATALE "C. BECCARIA" - MILANO - a.s.2015-16 Piano Annuale per l Inclusione

Scuola : LICEO CLASSICO STATALE C. BECCARIA - MILANO - a.s.2015-16 Piano Annuale per l Inclusione Scuola : LICEO CLASSICO STATALE "C. BECCARIA" - MILANO - a.s.2015-16 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione In riferimento alla normativa vigente (leggi 104/92, 170/2010 e direttiva del Miur sui BES del 27/12/2012) si è costituito dallo scorso a.s.

Dettagli

La scuola italiana è inclusiva?

La scuola italiana è inclusiva? Napoli 7 aprile 2014 La scuola italiana è inclusiva? Relatore: BES DSA - DVA ICF PEI PDP PAI : INCLUSIONE SUCCESSO FORMATIVO : Il termine "integrazione" scolastica è stato racchiuso e sostituito dal termine

Dettagli

LICEO ARTISTICO STATALE P.CANDIANI -BUSTO ARSIZIO-a.s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione

LICEO ARTISTICO STATALE P.CANDIANI -BUSTO ARSIZIO-a.s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione LICEO ARTISTICO STATALE P.CANDIANI -BUSTO ARZIO-a.s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità (nell anno scolastico 2013/2014) A. Rilevazione dei BES presenti:

Dettagli

Istituto Comprensivo "SAN GIULIO" a.s.2015 /2016

Istituto Comprensivo SAN GIULIO a.s.2015 /2016 Istituto Comprensivo "SAN GIULIO" a.s.2015 /2016 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità ISTITUTO COMPRENVO STATALE POLO EST LUMEZZANE a. s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: Infanzia Primaria Sec.I grado

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Liceo Ginnasio Statale Dante Alighieri V.le Mazzini, snc 04100 Latina 0773/690921-474523/Fax 484616 ltpc01000t

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Anno scolastico 2013/2014

Anno scolastico 2013/2014 Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Angera Via Dante, 2 - Angera(VA) tel. 0331.930169 / 932928 - fax 0331.960127 e-mail: VAIC880006@istruzione.it

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni

Dettagli

PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE

PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE L INCLUONE Pag.1 di 8 La scuola italiana pensata nella Costituzione è una scuola che si fonda sui valori dell equità, della promozione sociale e sulla valorizzazione di tutti gli alunni, qualunque sia

Dettagli

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI POLITICHE SUI BES/SEN IN INGHILTERRA THE EDUCATION ACT, 1944 11 CATEGORIE DI DISABILITÀ WARNOCK REPORT, 1978 INTRODUCE IL TERMINE SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS (SEN) ANNI 2000

Dettagli

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di

Dettagli

Scuola: IIS Majorana di Moncalieri (Liceo e sezione associata Tecnico Economica ex Marro) a.s. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusività.

Scuola: IIS Majorana di Moncalieri (Liceo e sezione associata Tecnico Economica ex Marro) a.s. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusività. Sezione Liceale E.Majorana Scientifico Linguistico - Classico Via Ada Negri, 14 10024 MONCALIERI tel. 011/6471271-2 fa 011/6471273 ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE MAJORANA Via Ada Negri, 14 10024 MONCALIERI

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO N 5 BOLOGNA a.s. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusione

ISTITUTO COMPRENSIVO N 5 BOLOGNA a.s. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusione ISTITUTO COMPRENVO N 5 BOLOGNA a.s. 2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità Rilevazione dei BES presenti 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art.

Dettagli

Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione

Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti 2014/2015: n 1. disabilità

Dettagli

DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO CUNEO a.s. 2015-16. Piano Annuale per l Inclusione

DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO CUNEO a.s. 2015-16. Piano Annuale per l Inclusione DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO CUNEO a.s. 2015-16 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

ITES A. Fraccacreta San Severo A. S. 2014/2015 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE

ITES A. Fraccacreta San Severo A. S. 2014/2015 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE (All. n. 1 alla nota USR Puglia Direzione Generale e USR Basilicata Direzione Generale prot. n. 4134 del 18.06.2013) ITES A. Fraccacreta San Severo A. S. 2014/2015 PIANO ANNUALE PER L INCLUONE Parte I

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali

Bisogni Educativi Speciali Bisogni Educativi Speciali BES, tre grandi sotto-categorie: disabilità; disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. CHE FARE? Di Lucia ZANELLATO Disturbi Evolutivi

Dettagli

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO

Dettagli

PROCEDURA DI SISTEMA GESTIONE ATTIVITÀ PER L INCLUSIONE

PROCEDURA DI SISTEMA GESTIONE ATTIVITÀ PER L INCLUSIONE Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITÀ 4. PROCEDURA 4.1 Programmazione (disabilità riconducibili alla tutela L.104) 4.2 Organizzazione del lavoro 4.3 Valutazione approfondita

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: Infa Prim Med 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) N.n. 7 14. Ø

Dettagli

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2014-2015 per gli allievi con bisogni educativi speciali

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2014-2015 per gli allievi con bisogni educativi speciali Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2014-2015 per gli allievi con bisogni educativi speciali 1 A.S. 2014-15 Bisogni educativi speciali. Documento pubblicato il 27.03.2015 1. Premessa A titolo di

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

a.s. 2015/ 2016 FUNZIONE STRUMENTALE AREA 3:

a.s. 2015/ 2016 FUNZIONE STRUMENTALE AREA 3: a.s. 2015/ 2016 AREA 3: RESPONSABILE E COORDINATORE DELLE ATTIVITA DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE DI ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI E CON DIFFICOLTA SPECIFICA DI APPRENDIMENTO (DSA) NOMINATIVO DEL RESPONSABILE

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Scuola _ 3 CD G. SIANI DI MARANO DI NAPOLI a.s. 2014/2015. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola _ 3 CD G. SIANI DI MARANO DI NAPOLI a.s. 2014/2015. Piano Annuale per l Inclusione Scuola _ 3 CD G. ANI DI MARANO DI NAPOLI a.s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge

Dettagli

HANDICAP E INTEGRAZIONE

HANDICAP E INTEGRAZIONE HANDICAP E INTEGRAZIONE Inserimento ed Integrazione degli alunni diversamente abili L integrazione degli alunni diversamente abili costituisce, per la nostra scuola, un impegno fondamentale che si ispira

Dettagli

Casella di posta elettronica (PEC): apic83600e@pec.istruzione.it. Istituto Comprensivo Statale n. 1 PORTO SANT ELPIDIO (FM) a.s.

Casella di posta elettronica (PEC): apic83600e@pec.istruzione.it. Istituto Comprensivo Statale n. 1 PORTO SANT ELPIDIO (FM) a.s. ' ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE N. 1 DI PORTO SANT ELPIDIO Via Fontanella, 2 PORTO SANT ELPIDIO (FM) Tel. 0734/992287 - C.F. 90055060447 e-mail:apic83600e@istruzione.it Fax : 0734/801181 URL:www. primocircolopse.it/isc1pse

Dettagli

La definizione L approccio

La definizione L approccio I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) La definizione Con la sigla BES si fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali portati da tutti quegli alunni che presentano difficoltà richiedenti interventi individualizzati

Dettagli

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare

Dettagli

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione

Dettagli

Regolamento G.L.I. L'azione del G.L.I. può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e consultivo.

Regolamento G.L.I. L'azione del G.L.I. può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e consultivo. Regolamento G.L.I. Art. 1 Costituzione del G.L.I. (Gruppo di Lavoro per l Inclusione) Ai sensi della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 (Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi

Dettagli

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe Vademecum per il sostegno Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe Gli strumenti della programmazione DIAGNOSI FUNZIONALE: descrive la situazione clinicofunzionale dello stato

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico Classe.. Sezione Indirizzo di studio.. Referente o coordinatore di classe 1. DATI

Dettagli

Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Parte I analisi dei punti di forza e di criticità Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DUCA DEGLI ABRUZZI Via Garibaldi, 90 26812 Borghetto Lodigiano (LO) - C.M. LOIC80400A C.F. 92517390156 Tel. 0371/80389

Dettagli

DSA E ALTRI BES: ELEMENTI UTILI ALLA DIDATTICA NELLA LETTURA DELLE DIAGNOSI

DSA E ALTRI BES: ELEMENTI UTILI ALLA DIDATTICA NELLA LETTURA DELLE DIAGNOSI DSA E ALTRI BES: ELEMENTI UTILI ALLA DIDATTICA NELLA LETTURA DELLE DIAGNOSI IL PORTALE DEL MIUR SUI BES LA FORMAZIONE ONLINE BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

Scuola I.I.S. DON MILANI MONTICHIARI a.s. 2015 2016. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola I.I.S. DON MILANI MONTICHIARI a.s. 2015 2016. Piano Annuale per l Inclusione Scuola I.I.S. DON MILANI MONTICHIARI a.s. 2015 2016 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

A.S. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusione. Parte I analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014/2015

A.S. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusione. Parte I analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014/2015 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERTÀ DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Istituto Comprensivo Statale Scuola Infanzia Primaria Secondaria di primo grado Montalto di Castro (VT)

Dettagli

Liceo Ginnasio Statale Umberto I Piazza G. Amendola, 6 NAPOLI Telefono 081 415084 Fax 081 7944596

Liceo Ginnasio Statale Umberto I Piazza G. Amendola, 6 NAPOLI Telefono 081 415084 Fax 081 7944596 Liceo Ginnasio Statale Umberto I Piazza G. Amendola, 6 NAPOLI Telefono 081 415084 Fax 081 7944596 Piano Annuale per l Inclusione 2015/16 1. FINALITA GENERALE E NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge 104/92 Legge

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Piano annuale per l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Piano annuale per l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Piano annuale per l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali anno scolastico 2014-2015 L Istituto Alberghiero Le Streghe si propone di potenziare la cultura dell inclusione per realizzare

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE T. CROCI Via Chopin N. 9-20037 Paderno Dugnano (MI) Tel. n. 02/ 9181045 C.f. 97667170159 fax n. 02/ 99045055 e-mail

Dettagli

N. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30

N. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30 PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIVITÀ (PAI) Istituto Tecnico "F. Viganò" Anno scolastico 204/205 N. totale alunni frequentanti: 770 Classe/Sezione ^A ^B ^C ^D ^E ^F ^G ^H ^I 2^A 2^B 2^C 2^D 2^E 2^F N. alunni

Dettagli

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di

Dettagli

Protocollo alunni con Bisogni Educativi Speciali PREMESSA

Protocollo alunni con Bisogni Educativi Speciali PREMESSA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Padre Cesare Albisetti Via dei Vignali, 19 24030 Terno d Isola (Bg) Tel: 035 4940048 Fax: 035 4949672 e-mail uffici:

Dettagli

COME SI RICONOSCONO I DSA? Per poter parlare di DSA è necessaria una diagnosi.

COME SI RICONOSCONO I DSA? Per poter parlare di DSA è necessaria una diagnosi. Negli ultimi anni, i continui cambiamenti legislativi riguardanti la scuola hanno portato a un proliferare di sigle fra cui può essere difficile districarsi (vedi, ad esempio, POF, PEI, PDP, BES, DSA ).

Dettagli

AREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI

AREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE

Dettagli

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello

Dettagli

BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1

BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1 BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 29/09/13 dott. V.Gullotta 1 le politiche di inclusione scolastica Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (D.M. 12 luglio 2011)

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (D.M. 12 luglio 2011) ISTITUTO COMPRENSIVO LAZZARO SPALLANZANI DI SCANDIANO Viale della Rocca, 8 - Scandiano (RE) - Tel/Fax 0522-857593 e-mail: reic85400a@istruzione.it www.icspallanzani.gov.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Dettagli

DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi

DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace Grazia Mazzocchi Faenza 25 Febbraio 2015 Centro Territoriale di Supporto per le disabilità Http://cts.w.istruzioneer.it/ DSA e normativa di

Dettagli

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it

Dettagli

PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA A.S. 2015/16

PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA A.S. 2015/16 Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE TERESA CONFALONIERI Unione Europea Fondo Sociale Europeo C.M. SAPM531G Liceo Linguistico Liceo delle Scienze Umane

Dettagli

Vademecum procedure per alunni con bisogni educativi speciali Indice

Vademecum procedure per alunni con bisogni educativi speciali Indice Vademecum procedure per alunni con bisogni educativi speciali Indice Premessa Alunni con bisogni educativi speciali Operatori e attori Strumenti Premessa Nello sviluppo di ciascuna storia educativa e personale,

Dettagli

TRIANGOLAZIONE: Azioni associative sulla disabilità, dono nella scuola e nella società progetto legge 383/2000 anno fin. 2010 lett. f) TRIANGOLAZIONE:

TRIANGOLAZIONE: Azioni associative sulla disabilità, dono nella scuola e nella società progetto legge 383/2000 anno fin. 2010 lett. f) TRIANGOLAZIONE: TRIANGOLAZIONE: Azioni associative sulla disabilità, dono nella scuola e nella società progetto legge 383/2000 anno fin. 2010 lett. f) Rilevazione dei dati principali TRIANGOLAZIONE: dell anno scolastico

Dettagli

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

Scuola a.s. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola a.s. Piano Annuale per l Inclusione Scuola a.s. Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista

Dettagli

Breve excursus sulle leggi relative all integrazione scolastica degli alunni disabili

Breve excursus sulle leggi relative all integrazione scolastica degli alunni disabili INCLUSIVITÀ a Integrazione del disagio Breve excursus sulle leggi relative all integrazione scolastica degli alunni disabili Il POF d istituto riconosce pienamente il modello d istruzione italiano in termini

Dettagli

siano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP.

siano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP. COME CONSEGNARE LA DIAGNOSI A SCUOLA E RICHIEDERE IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Di seguito, in sintesi i passaggi : 1. Emissione della certificazione diagnostica da parte della sanità e consegna della

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali

Bisogni Educativi Speciali Istituto Comprensivo Cap. Puglisi ACATE Progetto per l Inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Docenti Referenti: Concetta Grasso Giovanna Gianninoto Premessa: La scuola italiana negli ultimi

Dettagli

VADEMECUM ALUNNI BES. (degli alunni con DSA, disturbi evolutivi specifici, difficolta di apprendimento e altro)

VADEMECUM ALUNNI BES. (degli alunni con DSA, disturbi evolutivi specifici, difficolta di apprendimento e altro) VADEMECUM ALUNNI BES (degli alunni con DSA, disturbi evolutivi specifici, difficolta di apprendimento e altro) PREMESSA Il seguente Vademecum traccia le linee guida di riferimento di questo Istituto per

Dettagli

Scuola I.C. UBALDO FERRARI CASTELVERDE a. s. 2014-2015. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola I.C. UBALDO FERRARI CASTELVERDE a. s. 2014-2015. Piano Annuale per l Inclusione Scuola I.C. UBALDO FERRARI CASTELVERDE a. s. 2014-2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge

Dettagli

IISS BALDESSANO ROCCATI CARMAGNOLA. Piano Annuale per l Inclusione

IISS BALDESSANO ROCCATI CARMAGNOLA. Piano Annuale per l Inclusione Prot.n. 5937/A17b del 27/10/2015 IISS BALDESSANO ROCCATI CARMAGNOLA a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: N. ALUNNI

Dettagli

I BISOGNI DEL BAMBINO CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO.

I BISOGNI DEL BAMBINO CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO. I BISOGNI DEL BAMBINO CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO. Dott.ssa Cinzia De Cicco, Pedagogista Clinico Esperta in Disturbi dell Apprendimento Presidente Provinciale Associazione Italiana Dislessia

Dettagli

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI Didattica personalizzata e individualizzata * La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l uso di una

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

Incontri di prima formazione

Incontri di prima formazione Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio XI Brescia CENTRO TERRITORIALE, RISORSE E SERVIZI PER L HANDICAP BRESCIA E HINTERLAND Incontri di prima formazione IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA All.10 POF 2015-2016 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA ONZA PER GLI Il Protocollo di Accoglienza è il documento che predispone e organizza le modalità che l Istituto intende seguire relativamente

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c. ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE Regolamento Regolamento GLHI del gruppo di lavoro sull handicap Ai sensi dell art. 15 c. L 104/92 Approvato dal Consiglio di stituto in data 08/07/2013 1 Gruppo di Lavoro

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ Istituto Statale di Istruzione Superiore Devilla Dessì La Marmora - Giovanni XXIII Via Donizetti, 1 Via Monte Grappa, 2-07100 Sassari, Tel 0792592016-210312 Fax 079 2590680 REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELL UMBRIA Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI PREMESSA Relativamente

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO VIA NOVARIA VILLANTERIO Via Novaria, 3 27019 Villanterio Tel. 0382/974008 Fax 0382/967033 SCUOLA DI A.S.

ISTITUTO COMPRENSIVO VIA NOVARIA VILLANTERIO Via Novaria, 3 27019 Villanterio Tel. 0382/974008 Fax 0382/967033 SCUOLA DI A.S. ISTITUTO COMPRENSIVO VIA NOVARIA VILLANTERIO Via Novaria, 3 27019 Villanterio Tel. 0382/974008 Fax 0382/967033 SCUOLA DI A.S. CLASSE SEZ. ALUNNO/A 1. DATI ANAGRAFICI 2. TIPOLOGIA DI DISTURBO 3. DIDATTICA

Dettagli

Scuola I. I. S P. Artusi FORLIMPOPOLI a.s. 2014/2015. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola I. I. S P. Artusi FORLIMPOPOLI a.s. 2014/2015. Piano Annuale per l Inclusione Scuola I. I. S P. Artusi FORLIMPOPOLI a.s. 2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge

Dettagli