Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.

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1 Edifici e locali destinati ad uffici Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.it

2 DPR 151/2011 N Attività Categoria A B C 71 Aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti fino a 500 persone oltre 500 e fino a 800 persone oltre 800 persone

3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO DM Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici

4 Campo di applicazione Si applica agli uffici con oltre 25 persone presenti, ad esclusione degli uffici di controllo e gestione diretta annessi o inseriti nei reparti di lavorazione e/o deposito di attività industriali e/o artigianali

5 Campo di applicazione Le norme dei Titoli II (> 500 pers.) e III (< 500 pers.) si applicano: agli edifici di nuova realizzazione, agli edifici esistenti in cui si insediano uffici di nuova realizzazione agli edifici esistenti già adibiti ad ufficio oggetto di modifiche sostanziali (interventi di ristrutturazione edilizia)

6 Campo di applicazione Le norme del Titolo IV si applicano agli edifici destinati ad uffici esistenti soggetti al DPR 151/2011 (adeguamento entro 5 anni). Agli uffici esistenti non è richiesto alcun adeguamento qualora siano in possesso del CPI, ovvero siano stati pianificati o siano in corso lavori di modifica, adeguamento, ristrutturazione o ampliamento sulla base di un progetto approvato dai VVF. Il decreto è entrato in vigore il 1 aprile 2006.

7 DEFINIZIONI spazio calmo: luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale od in essa inserito; tale spazio non deve costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo e deve avere caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in attesa dei soccorsi tipo.

8 scala di sicurezza esterna: scala totalmente esterna, rispetto al fabbricato servito, munita di parapetto regolamentare e realizzata secondo i criteri sotto riportati: i materiali devono essere incombustibili; la parete esterna dell edificio su cui è collocata la scala, compresi gli eventuali infissi, deve possedere, per una larghezza pari alla proiezione della scala, incrementata di 2,5 m per ogni lato, requisiti di resistenza al fuoco almeno REI/EI 60. In alternativa la scala esterna deve distaccarsi di 2,5 m dalle pareti dell edificio e collegarsi alle porte di piano tramite passerelle protette con setti laterali, a tutta altezza, aventi requisiti di resistenza al fuoco pari a quanto sopra indicato.

9 presenze: numero complessivo di addetti e di ospiti contemporaneamente presenti coincidente con il massimo affollamento ipotizzabile. archivi e depositi: locali adibiti unicamente al ricovero del materiale di ufficio ove normalmente non vi è presenza di persone. Non vengono considerati i vani e gli armadi a muro con superficie in pianta non eccedente 1,5 m 2.

10 CLASSIFICAZIONE In relazione al numero di presenze, gli uffici sono suddivisi nelle seguenti tipologie: tipo 1: da 26 fino a 100 presenze; tipo 2: da 101 fino a 300 presenze; tipo 3: da 301 fino a 500 presenze; tipo 4: da 501 fino a 1000 presenze; tipo 5: con oltre 1000 presenze. Nota Circolare prot. n del 11 novembre 2010 Ai fini della classificazione e pertanto della individuazione delle norme di sicurezza da applicare, il numero di presenze va riferito alla somma di quelle relative a singoli uffici anche se appartenenti a compartimenti diversi oppure facenti capo a titolarità diverse.

11 TITOLO II UFFICI DI NUOVA COSTRUZIONE CON OLTRE 500 PRESENZE Ubicazione e comunicazioni Resistenza e reazione al fuoco Compartimentazione e misure per l esodo Attività accessorie Servizi tecnologici Estinzione degli incendi e allarme Segnaletica e gestione della sicurezza antincendio

12 UBICAZIONE a) in edifici isolati (obbligatorio per uffici tipo 4 con altezza antincendi >18 mt e tipo 5) b) in edifici a destinazione mista (fatta salva l'osservanza di quanto disposto nelle specifiche normative) Definizioni: edifici isolati: edifici esclusivamente destinati ad uffici ed eventualmente adiacenti ad edifici destinati ad altri usi, strutturalmente e funzionalmente separati da questi, anche se con strutture di fondazione comuni; edifici a destinazione mista: edifici non isolati con vie di esodo indipendenti;

13 Lettera Circolare Prot. n. P571/4122 sott. 66/A 8 maggio 2007 Alcune specifiche attività, pur non strettamente riconducibili a quelle pertinenti ma in ogni caso funzionali e compatibili con la destinazione d uso ad ufficio, potrebbero essere ammesse nel medesimo volume edilizio sempreché tipologia e dimensioni non determinino un alterazione delle condizioni di sicurezza antincendio globali. Pertanto potrà essere valutata caso per caso, facendo ricorso all istituto della deroga ( ) la compresenza nel medesimo edificio di attività a destinazione diversa, comunque comparabili come tipologia di rischio a quella degli uffici, quali, ad esempio: pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande agenzie di servizi piccole attività commerciali prive di materiali infiammabili o di quantitativi significativi di materiali combustibili

14 UBICAZIONE dei LOCALI qualsiasi quota al di sopra del piano di riferimento non oltre il secondo piano interrato fino alla quota di -10,0 m tra -7,5 m e -10,0 m: impianto di spegnimento automatico uscite ubicate lungo il perimetro che immettano in luoghi sicuri dinamici.

15 COMUNICAZIONI 1. direttamente con attività pertinenti non soggette ai controlli VVF; 2. tramite filtri a prova di fumo con attività soggette ai controlli di prevenzione incendi pertinenti (esclusi vani di ascensori, archivi e depositi); 3. divieto con altre attività non pertinenti.

16 Resistenza al fuoco Piani interrati: R e REI 90; Edifici di altezza antincendi < 24 m: R e REI 60; Edifici di altezza antincendi tra 24 e 54 m: R e REI 90; Edifici di altezza antincendi > 54 m: R e REI 120. Per edifici di tipo isolato fino a tre piani fuori terra, ad esclusione dei piani interrati, sono consentite caratteristiche di resistenza al fuoco R e REI 30 qualora compatibili con il carico di incendio.

17 Reazione al fuoco negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe materiali in classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (se con pareti mobili in cl.1 > 50% occorre impianto di spegnimento automatico) e per le restanti parti devono essere impiegati materiali di classe 0; in tutti gli altri ambienti pavimentazioni e pareti interne mobili in classe 2 e gli altri materiali di rivestimento in classe 1; tendaggi in classe di reazione al fuoco non superiore ad 1; mobili imbottiti in classe 1 IM; rivestimenti lignei delle pareti e dei soffitti trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco.

18 Compartimentazione Altezza antincendi (m) Edificio isolato (mq) Edificio misto (mq) sino a da 12 a da 24 a oltre

19 AFFOLLAMENTO aree destinate alle attività lavorative: 0,1 pers/m2 e comunque pari almeno al numero degli addetti effettivamente presenti incrementato del 20%; aree ove è previsto l'accesso del pubblico: 0,4 pers/m2; spazi per riunioni, conferenze e simili: numero dei posti a sedere ed in piedi autorizzati, compresi quelli previsti per le persone con ridotte od impedite capacità motorie.

20 Misure per l evacuazione in caso di emergenza Ad ogni piano ove hanno accesso persone con ridotte o impedite capacità motorie, ad eccezione del piano di riferimento, deve essere previsto almeno uno spazio calmo. Il numero di uscite dei singoli piani dell'edificio non deve essere inferiore a due, ubicate in posizione ragionevolmente contrapposta. La lunghezza massima del percorso di esodo è fissata in 45 m sino a raggiungere un luogo sicuro ovvero in 30 m per raggiungere una scala protetta. La lunghezza dei corridoi ciechi non deve essere superiore a 15 m.

21 Misure per l evacuazione in caso di emergenza Corridoio cieco corridoio o porzione di corridoio dal quale è possibile l esodo in un unica direzione. La lunghezza va calcolata dall inizio dello stesso fino all incrocio con un corridoio dal quale sia possibile l esodo in almeno due direzioni, o fino al più prossimo luogo sicuro o via di esodo verticale; nel calcolo della lunghezza occorre considerare anche il percorso di esodo in un unica direzione all interno di locali ad uso comune Lunghezza delle vie di uscita la misurazione della lunghezza va effettuata dalla porta di uscita di ciascun locale con presenza di persone e da ogni punto degli spazi comuni (atri, disimpegni, uffici senza divisori, ecc.)

22 Misure per l evacuazione in caso di emergenza I vani scala devono essere di tipo protetto (per edifici con altezza antincendi fino a 24 m) ovvero a prova di fumo o esterne (oltre 24 m). Sono ammesse scale di tipo aperto in edifici fino a 2 piani fuori terra. Le rampe delle scale utilizzate per l'esodo devono essere rettilinee (ovvero non rettilinee almeno 30 cm misurata a 40 cm dal montante). I vani scala devono essere provvisti di aperture di aerazione in sommità (a parete o a soffitto) di superficie non inferiore ad 1 m2, con sistema di apertura degli infissi comandato sia automaticamente da rivelatori di incendio, che manualmente,

23 LOCALI PER RIUNIONI E TRATTENIMENTI capienza superiore a 100 posti: disposizioni sui locali di pubblico spettacolo capienza inferiore a 100 posti: Ubicazione non oltre il secondo piano interrato fino alla quota di -10; comunicazione: diretta con altri ambienti dell attività; reazione al fuoco dei materiali; evacuazione: tra 50 e 100 almeno due uscite, inferiore a 50 un uscita 120 cm, fino a 25 persone un uscita 80 cm; distribuzione dei posti a sedere: superiore a 50 persone disposizioni per i locali di pubblico spettacolo.

24 Archivi e depositi Superficie fino a 15 m2 anche privi di aerazione naturale; gli elementi di separazione e le porte di accesso, munite di dispositivo di autochiusura, EI 30; rivelatori di incendio collegati a impianto di segnalazione e allarme; N. 1 estintore portatile da 6 kg e 21A 89B il carico di incendio deve essere limitato a 30 kg/m2. Utile linea guida per archivi e biblioteche soggetti >5000 kg

25 Archivi e depositi Superficie fino a 50 m2 gli elementi di separazione e le porte di accesso, munite di dispositivo di autochiusura, EI 60; aerazione naturale non deve essere inferiore ad 1/40 della superficie in pianta Oppure aerazione naturale 0.25*1/40 + aerazione meccanica - portata 3 volumi ambiente/ora da garantire anche in situazioni di emergenza; rivelatori di incendio collegati a impianto di segnalazione e allarme; N. 1 estintore portatile da 6 kg e 34A 144B il carico di incendio deve essere limitato a 60 kg/m2.

26 Archivi e depositi Superficie superiore a 50 m2 la superficie lorda di ogni singolo locale max 1000 m2 per i piani fuori terra e a 500 m2 per i piani interrati; gli elementi di separazione e le porte di accesso, munite di dispositivo di autochiusura, EI 90; aerazione naturale non deve essere inferiore ad 1/40 della superficie in pianta Oppure aerazione naturale 0.25*1/40 + aerazione meccanica - portata 3 volumi ambiente/ora da garantire anche in situazioni di emergenza; rivelatori di incendio collegati a impianto di segnalazione e allarme; N. congruo di estintori portatili da 6 kg e 34A 144B il carico di incendio deve essere limitato a 60 kg/m2.

27 Archivi e depositi Depositi con carico di incendio superiore a 60 kg/m 2 o superficie superiore a 200 m 2, ulteriori condizioni: l accesso dall esterno; oppure dall interno, tramite filtro a prova di fumo; aerazione, esclusivamente di tipo naturale, deve essere ricavata su parete attestata su spazio scoperto o intercapedine antincendi; impianto di spegnimento automatico.

28 LOCALI PER SERVIZI LOGISTICI locali per la distribuzione dei pasti con cucina alimentata a combustibile liquido o gassoso: specifiche normative di prevenzione incendi. zone per foresteria max 25 posti lett: specifica normativa per attività ricettive, separate dagli ambienti adibiti ad ufficio con elementi costruttivi e porte EI 60. L eventuale abitazione del custode deve essere separata con elementi costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco almeno EI 60 e può comunicare tramite porta almeno EI 60 munita di dispositivo di autochiusura.

29 Servizi tecnologici Impianti di produzione calore (specifiche disposizioni di prevenzione incendi) Impianti di condizionamento e ventilazione (non devono alterare la compartimentazione e non devono propagare i fumi in caso di incendio) Impianti elettrici (non devono costituire causa di incendio e non devono propagare l incendio; utenze con impianti di sicurezza)

30 Estinzione degli incendi ed allarme Estintori (allegato V al DM ) Rete naspi o idranti (riferimento alla norma UNI per aree con livello di rischio 3) Impianto di spegnimento automatico (ambienti con carico di incendio maggiore di 50 kg/mq) Impianto di rilevazione di incendio (segnalazione manuale e rilevazione automatica in tutti gli ambienti) Sistema di allarme e diffusione sonora (impianto ad altoparlanti)

31 Estintori Tipo di estintore Superficie protetta da un estintore rischio basso - m 2 - rischio medio rischio elevato 13 A - 89 B A B A B A B Allegato V al decreto del Ministro dell interno 10 marzo 1998

32 Reti naspi /idranti Le caratteristiche prestazionali e di alimentazione sono quelle definite per la protezione interna dalla norma UNI con riferimento al livello di rischio 3 Negli uffici di tipo 5 (con oltre 1000 presenze) deve essere prevista anche la protezione esterna.

33 IMPIANTI DI RIVELAZIONE, SEGNALAZIONE E ALLARME segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale opportunamente distribuiti ed ubicati, in ogni caso, in prossimità delle uscite; impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rilevare e segnalare a distanza un principio d incendio. La segnalazione di allarme deve determinare una segnalazione nella centrale di controllo ubicata in ambiente presidiato.

34 Segnaletica e gestione della sicurezza La cartellonistica deve indicare: le uscite di sicurezza ed i relativi percorsi d'esodo, i punti di raccolta e gli spazi calmi, l'ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione, i divieti di fumare ed usare fiamme libere, il divieto di utilizzare gli ascensori in caso di incendio, i pulsanti di sgancio dell'alimentazione elettrica e i pulsanti di allarme.

35 Gli adempimenti in materia di controllo e manutenzione di impianti e mezzi antincendio nonché quelli relativi alla formazione del personale devono essere riportati in un apposito registro dei controlli. Occorre esporre, per ciascun piano in prossimità degli accessi, precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di emergenza, corredate da planimetrie del piano medesimo.

36 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Secondo quanto previsto dal DM 10 marzo 1998, con particolare riferimento a: riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio; controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio al fine di garantirne l efficienza; formazione e informazione del personale; pianificazione e gestione dell emergenza in caso di incendio.

37 TITOLO III - UFFICI DI TIPO 1 da 26 a 100 presenze Conformità al DM 10/03/1998; possono essere ubicati in edifici ad uso civile serviti da scale ad uso promiscuo; R/EI 30 per i piani fuori terra e almeno R/EI 60 per i piani interrati; i locali ubicati ai piani interrati devono disporre di almeno due vie di uscita alternative; gli impianti devono essere realizzati in conformità alla regola dell arte e alle disposizioni di prevenzione incendi vigenti; le attività accessorie punto 8. del Titolo II.

38 TITOLO III - UFFICI DI TIPO 2 da 101 a 300 presenze ubicazione e separazioni/comunicazioni resistenza, reazione al fuoco e compartimentazione misure per l evacuazione con deroghe per gli uffici nuovi in edifici esistenti attività accessorie e servizi tecnologici Estintori DM 10/03/1998 rischio basso impianti di estinzione UNI per aree di livello di rischio 1 rilevazione automatica, sistema di allarme, segnaletica e gestione della sicurezza antincendio

39 TITOLO III - UFFICI DI TIPO 3 da 301 a 500 presenze ubicazione e separazioni/comunicazioni resistenza, reazione al fuoco e compartimentazione misure per l evacuazione attività accessorie e servizi tecnologici Estintori DM 10/03/1998 rischio medio impianti di estinzione UNI per aree di livello di rischio 2 rilevazione automatica, sistema di allarme, segnaletica e gestione della sicurezza

40 TITOLO IV - UFFICI ESISTENTI resistenza al fuoco R e EI: piani interrati: 60; edifici di altezza antincendi fino a 24 m: 30; edifici di altezza antincendi compresa tra 24 e 54 m: 60; edifici di altezza antincendi oltre 54 m: 90 Reazione al fuoco solo lungo le vie di esodo E consentito mantenere in uso tendaggi e mobili imbottiti già utilizzati

41 TITOLO IV - UFFICI ESISTENTI Compartimentazione Altezza antincendi (in metri) Superficie massima dei compartimenti (in m2) sino a 12 oltre da 12 a da 24 a oltre

42 TITOLO IV - UFFICI ESISTENTI Misure per l evacuazione come uffici nuovi salvo: fino a 32 m: percorso di esodo non superiore a 45 metri per raggiungere un luogo sicuro all esterno oppure scale di tipo protetto; Edifici oltre 32 m: scale a prova di fumo o esterne. E consentito incrementare la lunghezza dei percorsi di esodo e dei corridoi ciechi di ulteriori 10 m se impianto rilevazione/allarme esteso all intera attività e materiali lungo i percorsi siano tutti incombustibili; larghezza delle vie di uscite almeno una deve essere non inferiore a 1,20 m, le restanti non inferiore a 0,90 m, purché conteggiate pari ad un modulo di uscita.

43 Archivi Impianti Mezzi di estinzione estintori + UNI per aree di livello di rischio 2 Impianto allarme con segnalazione solo manuale Segnaletica TITOLO IV - UFFICI ESISTENTI Gestione della sicurezza.

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