D.M. 16 maggio 1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione (Gazz. Uff. 27 giugno 1987, n. 148)
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- Daniela Raimondi
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1 D.M. 16 aggio 1987, n. 246 Nore di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione (Gazz. Uff. 27 giugno 1987, n. 148) Sono approvate le nore di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione contenute in allegato al presente decreto. Sono abrogate tutte le disposizioni in vigore non confori con le presenti nore. Allegato Nore di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione 1. Generalità Scopo. Le presenti nore hanno per oggetto i criteri di sicurezza antincendi da applicare agli edifici destinati a civile abitazione, con altezza antincendi uguale o superiore a 12. Si fa riferiento ai terini e definizioni generali di cui al decreto inisteriale 30 novebre 1983 (Gazzetta Ufficiale n. 339 del 12 dicebre 1983) Capo di applicazione. Le presenti nore si applicano agli edifici di cui al punto 1.0 di nuova costruzione o agli edifici esistenti in caso di ristrutturazione che coportino odifiche sostanziali i cui progetti siano presentati agli organi copetenti per le approvazioni previste dalle vigenti disposizioni dopo l'entrata in vigore del presente decreto. Si intendono per odifiche sostanziali lavori che coportino il rifaciento di oltre il 50% dei solai o il rifaciento strutturale delle scale o l'auento di altezza. Per gli edifici esistenti si applicano le disposizioni contenute nel successivo punto Caratteristiche costruttive Classificazione. Gli edifici di cui al punto 1 vengono classificati in funzione della loro altezza antincendi secondo quanto indicato nella tabella A Coportaento al fuoco Resistenza al fuoco delle strutture. I requisiti di resistenza al fuoco degli eleenti strutturali vanno valutati secondo le prescrizioni e le odalità di prova stabilite nella circolare del Ministero dell' n. 91 del 14 settebre 1961, prescindendo dal tipo di ateriale ipiegato nella realizzazione degli eleenti edesii (calcestruzzo, laterizi, acciaio, legno assiccio, legno laellare, eleenti copositi). Il diensionaento degli spessori e delle protezioni da adottare per i vari tipi di ateriali suddetti nonché la classificazione degli edifici in funzione del carico di incendio, vanno deterinati con le tabelle e con le odalità specificate nella circolare n. 91 citata, tenendo conto delle disposizioni contenute nel decreto inisteriale 6 arzo 1986 (Gazzetta Ufficiale n. del 13 arzo 1986). Per le strutture di pertinenza delle aree a rischio specifico devono applicarsi le disposizioni eanate nelle relative norative. Tabella A Tipo di edificio Altezza antincendi Massia superficie del copartiento (²) a da 12 a Massia superficie (²) di copetenza di ogni scala per piano Tipo dei vani scala e di aleno un vano ascensore Caratteristiche «REI» dei vani scala e ascensore, filtri, porte, eleenti di copartienti 500 Nessuna prescrizione ** Aleno protetto se non sono osservati i requisiti del punto A prova di fuo 1
2 b c d da oltre 24 a 32 da oltre 32 a 54 da oltre 54 a D.M. 16 aggio 1987, n Nessuna prescrizione ** se non sono osservati i requisiti del punto A prova di fuo con filtro avente caino di ventilazione di d sezione non inferiore a 0,36 ² e oltre * con filtro avente caino di ventilazione di 120 sezione non inferiore a 0,36 ² * Con un inio di 2 scale per ogni edificio. Sulla copertura dell'edificio deve essere prevista una area per l'atterraggio ed il decollo degli elicotteri di soccorso raggiungibile da ogni scala. ** Solo per gli eleenti di suddivisione tra i copartienti Reazione al fuoco dei ateriali. Per la reazione al fuoco dei ateriali, si fa riferiento al decreto inisteriale 26 giugno 1984 (suppleento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 234 del 25 agosto 1984) Scelta dell'area Accesso all'area. Gli accessi all'area ove sorgono gli edifici oggetto delle presenti nore devono avere i seguenti requisiti inii: larghezza: 3,50 ; altezza libera: 4,00 ; raggio di volta: 13,00 ; pendenza: non superiore al 10%; resistenza al carico: aleno 20 tonnellate (8 sull'asse anteriore e 12 sull'asse posteriore; passo 4,00 ) Accostaento autoscale. Per gli edifici di tipo «a» e «b» deve essere assicurata la possibilità di accostaento delle autoscale dei vigili del fuoco, sviluppate coe da schea allegato, aleno ad una qualsiasi finestra o balcone di ogni piano. Qualora tale requisito non sia soddisfatto gli edifici del tipo «a» devono essere dotati aleno di scale protette e gli edifici di tipo «b» aleno di scale a prova di fuo interna (vedi tabella A) Copartientazione. Gli edifici devono essere suddivisi in copartienti anche costituiti da più piani, di superficie non eccedente quella indicata nella tabella A. Gli eleenti costruttivi di suddivisione tra i copartienti devono soddisfare i requisiti di resistenza al fuoco indicati in tabella A Scale. Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei vani scala sono quelle previste nella tabella A. Negli edifici di tipo «a», di tipo «b», di tipo «c», la larghezza inia delle scale deve essere di 1.05, negli edifici di tipo «d» e di tipo «e» la larghezza inia delle scale deve essere di Le rape devono preferibilente essere rettilinee; sono aesse rape non rettilinee a condizione che vi siano pianerottoli di riposo e che la pedata del gradino sia aleno 30 c isurata a 40 c dal ontante centrale o dal parapetto
3 Il vano scala deve avere superficie netta di aerazione peranente in soità non inferiore ad 1 2. Nel vano di aerazione è consentita l'installazione di dispositivi per la protezione dagli agenti atosferici. Il tipo e il nuero delle scale sono stabilite in funzione della superficie lorda di ogni piano e del tipo di edificio (vedi tabella A) Ascensori. Il vano di corsa dell'ascensore deve avere le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco del vano scala (vedi tabella A) e deve essere confore alle specifiche disposizioni vigenti (1) Counicazioni. Per le counicazioni con le aree a rischio specifico devono applicarsi le disposizioni eanate con le relative norative. Sono consentite le counicazioni tra scale, ascensori e locali cantinati pertinenti le abitazioni dell'edificio secondo quanto indicato nella tabella B. (1) Punto così sostituito dall'art. 5, D.M. 15 settebre 2005, con la decorrenza indicata nell'articolo 6 dello stesso decreto. Tipo di edificio a Diretta Tipo di counicazione b Traite disipegno con pareti REI e porte REI c Traite filtro a prova di fuo con pareti REI e porte REI d, e Accesso diretto esclusivaente da spazio scoperto Tabella B 2.7. Scale, androni e passaggi couni - reazioni al fuoco dei ateriali. Le scale ed i gradini per gli androni e passaggi couni devono essere realizzati con ateriali di classe 0. Sono aessi ateriali di rivestiento di classe 1, per androni e passaggi couni e, liitataente agli edifici di tipo «a» e di tipo «b», anche per i rivestienti delle scale e gradini. Non sono soggetti a tali prescrizioni le scale e i passaggi ubicati all' della stessa unità iobiliare. 3. Aree a rischio specifico. Per le aree a rischio specifico pertinenti gli edifici (autoriesse, locali di esposizione o vendita, depositi di ateriali cobustibili, ecc.) valgono le disposizioni in vigore. 4. Ipianti di produzione di calore. Per gli ipianti di produzione di calore devono essere osservate le nore vigenti oltre a quanto indicato nella tabella C. 3
4 Tabella C 5. Ipianti elettrici. Devono essere realizzati in conforità della legge 1 arzo 1968, n Negli edifici di tipo «c», «d», «e», deve essere installato un sistea di illuinazione di sicurezza, che deve garantire un'affidabile illuinazione e la segnalazione delle vie di esodo. Esso deve avere alientazione autonoa, centralizzata o localizzata che, per durata e livello di illuinaento, consenta un ordinato sfollaento. 6. Ipiego gas cobustibili. Le condutture principali dei gas cobustibili devono essere esterne al fabbricato ed a vista. Sono aessi attraversaenti di locali purché le tubazioni siano poste in guaina etallica aperta alle due estreità counicante con l'esterno e di diaetro superiore di aleno 2 c rispetto al diaetro della tubazione interna. 7. Ipianti antincendi. Gli edifici di tipo «b», «c», «d», «e», devono essere dotati di reti idranti confori a quanto di seguito riportato. La rete idranti deve essere costituita da aleno una colonna ontante in ciascun vano scala dell'edificio; da essa deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, aleno un idrante con attacco 45 UNI 804 a disposizione per eventuale collegaento di tubazione flessibile o attacco per naspo. Il naspo deve essere corredato di tubazione seirigida con diaetro inio di 25 e di lunghezza idonea ad assicurare l'intervento in tutte le aree del piano edesio. Tale naspo deve essere installato nel locale filtro, qualora la scala sia a prova di fuo interna. Al piede di ogni colonna ontante deve essere installato un idoneo attacco di andata per autopopa. L'ipianto deve essere diensionato per garantire una portata inia di 3 l/in per ogni colonna ontante e, nel caso di più colonne, il funzionaento conteporaneo di 2. L'alientazione idrica deve essere in grado di assicurare l'erogazione, ai 3 idranti idraulicaente più sforiti, di 120 l/in cad., con una pressione residua al bocchello di bar 1,5 per un tepo di aleno in. Qualora l'acquedotto non garantisca le condizioni di cui al punto precedente dovrà essere installata idonea riserva idrica; questa può essere ubicata a qualsiasi piano e deve essere alientata da acquedotto pubblico e/o da altre fonti. Tale riserva deve essere antenuta costanteente piena. Le elettropope di alientazione della rete antincendio devono essere collegate all'alientazione elettrica dell'edificio traite linea propria non utilizzata per altre utenze. 4
5 Negli edifici di tipo «d», «e», i gruppi di popaggio della rete antincendio devono essere costituiti da due pope, una di riserva all'altra, alientate da fonti di energia indipendenti (ad esepio elettropopa e otopopa). L'avviaento dei gruppi di popaggio deve essere autoatico. Le tubazioni di alientazione e quelle costituenti la rete devono essere protette dal gelo, da urti e dal fuoco. Le colonne ontanti possono correre, a giorno o incassate, nei vani scale oppure in appositi alloggiaenti resistenti al fuoco REI. 8. Nore transitorie. Negli edifici esistenti, entro cinque anni della data di entrata in vigore delle presenti nore, devono essere attuate le seguenti prescrizioni Counicazioni. Negli edifici di tipo «b», «c», «d», «e», sono aesse le counicazioni di cui al secondo coa del punto 2.6 attraverso porte RE 30, anche senza disipegno, filtro a prova di fuo o accesso diretto da spazio scoperto Illuinazione di sicurezza. Negli edifici di tipo «c», «d», «e», deve essere installato un sistea di illuinazione di sicurezza in conforità con quanto specificato al punto Ipianti antincendio. Negli edifici di tipo «c», «d», «e», devono essere installati ipianti antincendio fissi confori al punto 7. Restano tuttavia validi di ipianti già installati a condizione che siano sepre assicurate le prestazioni idrauliche di cui al punto Deroghe. Qualora per particolari esigenze di carattere tecnico o di esercizio non fosse possibile attuare qualcuna delle prescrizioni contenute nelle presenti nore, potrà essere avanzata istanza di deroga con le procedure di cui all'art. 21 del decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n
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