Ospedale "Cristo Re"
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- Arnaldo Ricciardi
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1 ROMA CAPITALE Ospedale "Cristo Re" Ospedale CRISTO RE sito in Roma, Via delle Calasanziane n. 25 PREVENZIONE INCENDI PARERE DI CONFORMITA PROGETTO (D.M. 1/08/2011 n. 151) Relazione Tecnica SEIP srl Engineering & Project Management 2013 Via Tiberio Imperatore Roma Ing. Giovanni Martinazzoli Maggio
2 Sommario Premessa... 4 Descrizione Generale dell attività... 5 Riferimento normativo... 6 CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DELLE STRUTTURE SANITARIE... 7 UBICAZIONE... 8 Caratteristiche Costruttive... 9 Padiglione A Padiglione B Padiglione C Padiglione D Padiglione E Padiglione F Padiglione G Locali adibiti a depositi e servizi generali Depositi di sostanze infiammabili Locali adibiti a servizi generali (laboratori di analisi e ricerca, laboratori o locali ove si detengono, impiegano o manipolano sostanze radioattive, lavanderie, sterilizzazione, inceneritori, ecc Impianti di distribuzione dei gas Distribuzione dei gas combustibili Distribuzione dei gas medicali Servizi tecnologici Impianti di condizionamento e ventilazione Mezzi ed impianti di estinzione degli incendi Generalità Estintori Impianto di estinzione incendi Impianti di rivelazione, segnalazione e allarme Generalità Caratteristiche Sistemi di allarme Segnaletica di sicurezza Organizzazione e gestione della sicurezza antincendio Generalità Procedure da attuare in caso di incendio Centro di gestione delle emergenze Informazione e formazione Istruzioni di sicurezza Istruzioni da esporre a ciascun piano Attività specifiche Sala Conferenze Normativa di riferimento D.M. 19 Agosto Strutture e materiali Pagina 2
3 Misure per l evacuazione in caso di emergenza Sistema delle vie di uscita Centrali termiche normativa di riferimento D.M. 12 aprile 1996 Att. 74 Cat. B e C (ex att. 91) Premessa CENTRALE TERMICA Impianto interno di adduzione del gas Gruppo di misurazione Intercettazione Prova di tenuta dell'impianto interno Canale da fumo Canne fumarie Impianto elettrico Mezzi di estinzione degli incendi Segnaletica di sicurezza Esercizio e manutenzione CENTRALE TERMICA Impianto interno di adduzione del gas Gruppo di misurazione Intercettazione Prova di tenuta dell'impianto interno Canale da fumo Canne fumarie Impianto elettrico Mezzi di estinzione degli incendi Segnaletica di sicurezza Esercizio e manutenzione Cucina normativa di riferimento D.M. 12 aprile 1996 Att. 74 Cat. B e C (ex att. 91) Impianto interno di adduzione del gas Gruppo elettrogeno normativa di riferimento D.M. 13 luglio 2011 Att. 49 cat. B (ex att. 64) PREMESSA Sistema di gas combusti Installazione Rischio formazione di atmosfere esplosive Mezzi di estinzione portatili Segnaletica di sicurezza Istanza di Deroga Valutazione del rischio Pagina 3
4 PREMESSA La presente relazione è parte integrante del progetto di Prevenzione Incendi relativo alla struttura sanitaria Ospedale "Cristo Re sito in Via delle Calasanziane, n Roma. Le attività soggette al Certificato di Prevenzione Incendi sono state classificate secondo la nuova normativa, DPR 1 Agosto 2011 n. 151 Regolamento recante semplificazioni della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi. Le attività presenti nella struttura sono: Principale: n. 68 cat. C Ospedali, Case di Cura e simili con più di 100 posti letto (ex attività 86) Secondarie: n. 65 cat. C Locali di pubblico spettacolo o di trattamento in genere con capienza superiore a 100 persone ovvero con superficie lorda > 200 mq (ex attività 93) n. 74 cat. C centrale termica con potenza superiore a 700 kw CT01 (ex attività 91) n. 74 cat. B centrale termica con potenza compresa tra 350 kw e 700 kw CT 02 (ex attività91) n. 74 cat. A cucina utilizzante gas metano con potenza paria a 202 kw (ex attività 91) n. 49 cat. B Gruppo Elettrogeno potenza superiore a 350 kw ed inferiore a 700 kw(ex attività 64) Attività secondarie che rientrano nell attività principale sono: deposito gas medicali depositi ed archivi. In allegato alla presente sono i seguenti elaborati grafici: tav. VVF01 planimetria generale tav. VVF02 identificazione aree e comparti antincendio tav. VVF03 compartimentazione vie di esodo livello -2 tav. VVF04 compartimentazione vie di esodo livello -1 tav. VVF05 compartimentazione vie di esodo livello 0 tav. VVF06 compartimentazione vie di esodo livello 1 tav. VVF07 compartimentazione vie di esodo livello 2 tav. VVF08 compartimentazione vie di esodo livello 3 tav. VVF09 impianto rivelazione incendi ed illuminazione emergenza livello -2 tav. VVF10 impianto rivelazione incendi ed illuminazione emergenza livello -1 tav. VVF11 impianto rivelazione incendi ed illuminazione emergenza livello 0 tav. VVF12 impianto rivelazione incendi ed illuminazione emergenza livello 1 tav. VVF13 impianto rivelazione incendi ed illuminazione emergenza livello 2 tav. VVF14 impianto rivelazione incendi ed illuminazione emergenza livello 3 tav. VVF15 sezioni con altezze antincendio tav. VVF16 impianto antincendio idranti UNI 45 tav. VVF17 impianto antincendio ubicazione centrali e schema funzionale tav. VVF18 sala conferenze tav. VVF19 cucina tav. VVF20 centrale termica n. 1 tav. VVF21 centrale termica n. 2 tav. VVF22 gruppo elettrogeno. Pagina 4
5 DESCRIZIONE GENERALE DELL ATTIVITÀ Il complesso Ospedale Cristo Re è costituito da più padiglioni all interno di un area delimitata da Via Cardinal Garampi e Via delle Calasanziane in Roma. Sono presenti 7 padiglioni principali più un edificio non di pertinenza dell Ospedale utilizzato dalle Suore ed un corpo di fabbrica seminterrato destinato alle centrali tecnologiche. Parte dei padiglioni sono collegati tra loro tramite percorsi orizzontali ai piani in elevazione e/o ai livelli interrati. Planimetria dell Ospedale La capienza della struttura è di 258 p.l. così suddivisi: posti letto degenze 208 culle reparto neonatale 30 posti letto terapia intensiva 4 posti letto day surgery 16 Pagina 5
6 RIFERIMENTO NORMATIVO La normativa di riferimento per l attività principale è il D.M. 18 settembre 2002 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private Titolo III Strutture esistenti che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o in regime residenziale. Ulteriori norme prese a riferimento sono: D.M. 30/11/1983. Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi. DECRETO 4 MAGGIO Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l'avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all'uniformità dei connessi servizi resi dai comandi provinciali dei vigili del fuoco. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 01 agosto 2011 n 151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi. D.M. 10 MARZO Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO del 3 novembre Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO del 7 gennaio Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO - 16/02/2007. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO - 9/03/2007. Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. DECRETO 22 gennaio 2008, n. 37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti elettrici all'interno degli edifici. D.LVO 81 DEL 09/04/2008. Attuazione dell art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. RETE IDRANTI Norma UNI VVF RILEVAZIONE FUMI norma UNI VVF 9795 EN 54. RETE SPRINKLER norma UNI EN D.M. 12 APRILE Pagina 6
7 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi - Lettera Circolare DCPST/A5 prot. n del 31/03/2010 Certificazione della resistenza al fuoco di elementi costruttivi murature. Lettera Circolare Ministero dell Interno n. P1275/4134 del 30/11/2000 Attestazione ed aerazione dei locali di installazione di impianti termici alimentati a gas chiarimenti. D.M. 19 AGOSTO Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo. D.M. 13 LUGLIO Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice o altra macchina operatrice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi. D.M. 15 SETTEMBRE Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette a controlli di prevenzione incendi. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DELLE STRUTTURE SANITARIE L Ospedale è accreditato per 258 posti letto. Le aree presenti all interno dell Ospedale sono state individuate in base alle seguenti classificazioni: Tipo A - aree od impianti a rischio specifico, classificati come attività soggette al controllo del C.N.VV.F. ai sensi del D.M. 16/02/1982 (G.U. n. 98, del 9/04/1982) e del D.P.R. 26/05/1959, n. 689 (G.U. n. 212, del 4/09/1959) (impianti di produzione calore, gruppi elettrogeni, cucine, locali assimilabili a pubblico spettacolo.). Tipo B aree a rischio specifico accessibili al solo personale dipendente (laboratori di analisi e ricerca, depositi, lavanderie, ecc.) ubicate nel volume degli edifici destinati, anche in parte, ad aree di tipo C e D. Tipo C aree destinate a prestazioni medico-sanitarie di tipo ambulatoriale (ambulatori, centri specialistici, centri di diagnostica, consultori, ecc.) in cui non è previsto il ricovero. Tipo D aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e/o residenziale nonché aree adibite ad unità speciali (terapia intensiva, neonatologia, reparto di rianimazione, sale operatorie, terapie particolari, ecc.). Tipo E aree destinate ad altri servizi pertinenti (uffici amministrativi, scuole e convitti professionali, spazi per riunioni e convegni, mensa aziendale, spazi per visitatori inclusi bar e limitati spazi commerciali). Pagina 7
8 UBICAZIONE Generalità Il complesso sanitario Cristo Re si sviluppa su più edifici realizzati in tempi e con modalità costruttive diverse collegati tra loro mediante percorsi orizzontali. Più in dettaglio gli edifici che costituiscono l ospedale sono: Padiglione A che si sviluppa su 4 livelli, tre fuori terra più un livello seminterrato. L edificio è collegato tramite percorsi orizzontali agli edifici B e D. L altezza antincendio risulta inferiore a 12 metri. L ultimo piano dell edificio è destinato ad alloggio delle Suore Padiglione B che si sviluppa su 5 livelli, quattro fuori terra più un livello seminterrato. L edificio è collegato tramite percorsi orizzontali agli edifici A e D. L altezza antincendio è inferiore a 24 metri Padiglione C che si sviluppa su 4 livelli, tre fuori terra più un livello seminterrato. L edificio è collegato tramite un percorso orizzontale interrato all edificio G/E e ad un edificio non di pertinenza ai piani fuori terra. L edificio ha una altezza antincendio inferiore a 24 metri. Il piano terra dell edificio è destinato ad attività non di pertinenza della struttura sanitaria Padiglione D che si sviluppa su 6 livelli, cinque fuori terra più un livello interrato. Il sesto livello è destinato a refettorio delle Suore. L edificio è collegato tramite percorsi orizzontali agli edifici A e B. L edificio ha una altezza antincendio inferiore a 24 metri Padiglione E che si sviluppa su 1 solo livello interrato ed è destinato a Chiesa ed a sala conferenze. Il padiglione è collegato tramite il corridoio di collegamento agli altri padiglioni. Al di sopra di tale edificio sono presenti manufatti prefabbricati destinati all ufficio tecnico ed all archivio cartelle cliniche Padiglione F che si sviluppa su 2 livelli fuori terra. L edificio ha una altezza antincendio inferiore a 12 metri Padiglione G che si sviluppa su 2 livelli, uno fuori terra ed un livello interrato. In relazione all altimetria dell area i livelli seminterrati dei diversi edifici risultano sullo stesso piano ma non alla stessa quota. Separazioni - Comunicazioni All interno del complesso è presente una sola attività non pertinente e più precisamente una casa di riposo per le Suore presenti nell Istituto. Tale attività interessa il Padiglione C che è destinato in parte alle attività ospedaliere ed in parte a tali attività non accreditate. La comunicazione con tali aree è realizzata tramite filtri a prova di fumo con caratteristiche REI90. Accesso all area La viabilità esterna è caratterizzata da strade di ridotta dimensione che non consentono un agevole accesso ai mezzi di soccorso. Pagina 8
9 Accostamento mezzi di soccorso Pur non essendo richiesta al Titolo III del DM 18/09/2002, la possibilità di accostamento agli edifici delle autoscale dei Vigili del fuoco è assicurata, per gli edifici A, B e D ad almeno una finestra di ogni piano ed al terrazzo di copertura del Padiglione A e del Padiglione B. Essendo i tre edifici collegati tra loro conseguentemente è possibile raggiungere tutti i locali di piano tramite percorsi interni. È inoltre prevista una scala esterna di sicurezza che consente di accedere direttamente ai piani primo e secondo dell edificio A ed una scala esterna che consente di accedere a tutti i livelli dell edificio D conseguentemente è possibile raggiungere attraverso i percorsi interni tutti i livelli degli edifici. Per la restante parte degli edifici l accesso avviene attraverso la viabilità interna dell Ospedale Per l edificio C è presente una scala di sicurezza esterna che consente di raggiungere tutti i piani. L edificio C è tra l altro destinato ad attività di tipo C dove non è previsto il ricovero. Gli altri edifici sono caratterizzati da limitate altezza (1 o 2 piani). CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE Resistenza al fuoco 1. Le strutture ed i sistemi di compartimentazione in base al D.M. 22/02/2006 nel caso di edifici esistenti e altezza inferiore a 24m., devono garantire il requisito di resistenza al fuoco pari a R/REI60 per i piani fuori terra e R/REI90 per i piani interrati. Relativamente alle strutture ed ai sistemi di compartimentazione relativi alle singole aree a rischio specifico (centrali termiche, cucina, depositi etc.) si applicano le disposizioni specifiche previste dalle normative. I requisiti di resistenza al fuoco dei singoli elementi strutturali e di compartimentazione saranno valutati in conformità al Decreto del 16/02/2007, alla Lettera Circolare Prot del 15/02/2008 e alla successiva Lettera Circolare Prot del 31/03/2010. Reazione al fuoco 1. I prodotti da costruzione saranno rispondenti al sistema di classificazione europeo di cui al decreto del Ministro dell'interno 10 marzo 2005 (Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30 marzo 2005), e saranno installati seguendo le prescrizioni e le limitazioni previste al comma successivo, tenendo conto delle corrispondenze tra classi di reazione al fuoco stabilite dal Decreto del Ministro dell'interno 15 marzo 2005 (Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30 marzo 2005). 2. I materiali installati: a. negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, è consentito l'impiego di materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale). Per le restanti parti saranno impiegati materiali di classe 0 (non combustibili). b. in tutti gli ambienti è consentito che le pavimentazioni compresi i relativi rivestimenti siano di classe 2 e che gli altri materiali di rivestimento siano di classe 1 oppure di classe 2 se in presenza di impianti di spegnimento automatico o di smaltimento fumi asserviti ad impianti di rivelazione incendi. c. i materiali di rivestimento combustibili, nonché i materiali isolanti in vista, ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco, saranno posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi di classe 0 escludendo spazi vuoti o intercapedini. Ferme restando le limitazioni previste Pagina 9
10 alla precedente lettera a), è consentita l'installazione di controsoffitti e di pavimenti sopraelevati nonché di materiali di rivestimento e di materiali isolanti in vista posti non in aderenza agli elementi costruttivi, purché abbiano classe di reazione al fuoco non superiore a 1 o 1-1 e siano omologati tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione alle possibili fonti di innesco; d. i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) di nuova installazione saranno di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1; e. i materassi saranno di classe 1 IM; f. i materiali isolanti in vista, con componente isolante direttamente esposto alle fiamme, saranno di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1. Nel caso di materiale isolante in vista, con componente isolante non esposto direttamente alle fiamme, sono ammesse le classi di reazione al fuoco 0-1, 1-0, 1-1. I materiali isolanti installati all'interno di intercapedini saranno incombustibili. 3. L impiego di prodotti di costruzione per i quali sono prescritti specifici requisiti di reazione al fuoco, deve avvenire conformemente a quanto previsto all art.4 del decreto del Ministro dell interno 10 marzo I restanti materiali non ricompresi fra i prodotti da costruzione devono essere omologati ai sensi del decreto del Ministro dell interno 26 giugno 1984 (Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n.234 del 25 agosto 1984) e successive modifiche ed integrazioni. È consentita la posa in opera di rivestimenti lignei delle pareti e dei soffitti poiché trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco. Compartimentazione I diversi corpi di fabbrica che costituiscono la struttura ospedaliera sono suddivisi in compartimenti, di superfici non eccedenti quelle indicate nella seguente tabella: Piani Sup. max compartimento sul medesimo livello da Normativa mq. Area tipo C fuori terra REI 90 interrati Area tipo D fuori terra 90 interrati Area tipo E Per aree omogenee 60 fuori terra Aree tipo B Da norma specifica 90 interrati Area tipo B (depositi) Fino a 10 mq REI 30 Fino a 50 mq REI 60 Fino a 500 mq REI 90 Pagina 10
11 Limitazioni alle destinazioni d uso dei locali Non sono presenti locali ubicati a quote comprese tra -7,5 e -10 m al piano di uscita dall edificio nè piani oltre il 2 piano interrato. Ai piani interrati non sono presenti aree destinate a degenza. Le aree tecniche contenenti laboratori di analisi e ricerca ed apparecchiature ad alta energia ubicate ai piani interrati sono separate mediante filtri a prova di fumo dalle vie d accesso ai piani sovrastanti. I locali destinati ad apparecchiature ad alta energia non sono ubicati in contiguità ad aree di tipo D. Pagina 11
12 PADIGLIONE A Caratteristiche costruttive L edificio si sviluppa su 3 piani fuori terra ed un piano seminterrato. Il piano seminterrato è caratterizzato dall avere un affaccio fuori terra. La struttura portante è di tipo in muratura piena con blocchi in tufo con finitura interna ed esterna ad intonaco. I solai sono in laterocemento e la copertura è di tipo piano con terrazzo praticabile. Lo spessore della muratura risulta variabile dal piano seminterrato al piano 4 è variabile tra 40 e 30 cm. Sulla base della classificazione indicata dalla Lettera Circolare Prot 1968 del 15/02/2008 per la definizione delle pareti di muratura portante resistenti al fuoco in edifici esistenti che indicano uno spessore minimo di 17 cm per la R60 e di 25 cm per la R90, i requisiti di resistenza al fuoco risultano soddisfatti. Destinazione d uso e compartimenti Le destinazioni presenti nel Padiglione A sono: piano seminterrato: camera mortuaria (comparto 44 mq) ufficio informatico (comparto 33 mq) depositi (vedi paragrafo specifico) spogliatoi (comparto 76 mq) mensa dipendenti (comparto 130 mq) piano terra: laboratori di analisi (comparto 190 mq) radiologia (comparto 300 mq) uffici cappella (comparto 710 mq) piano primo: sale operatorie (comparto 170 mq) degenze chirurgiche (comparto 950 mq) piano secondo: terapia subintensiva (comparto 185 mq) degenze day hospital (sup. 985 mq) piano terzo: alloggio religiose (comparto 530 mq). Scale L edificio è dotato di due scale di tipo protetto, con caratteristiche di resistenza al fuoco congrue con quanto richiesto dall edificio REI60 ai piani fuori terra e REI90 al piano interrato. È inoltre prevista una scala di sicurezza esterna. Poiché l edificio ha altezza < a 24 m le scale di tipo protetto possono essere a servizio anche delle aree di tipo D. Trattandosi di un edificio esistente oltre alle scale con larghezza minima pari a 1,20 sono presenti scale con larghezza non inferiore a 0,90 m che sono state considerate nel computo delle vie di esodo in misura di un modulo. In particolare una scala che collega il piano seminterrato al piano terra. Pagina 12
13 Le due scale di tipo protetto immettono all esterno in luogo sicuro tramite un percorso protetto al piano terra dell edificio. Tale percorso è stato realizzato prevedendo murature e porte tagliafuoco REI60 sul corridoio di uscita al piano terra. L ultimo livello destinato ad alloggio delle Suore è servito da una sola scala ed utilizza, quale seconda via di esodo, un percorso esterno dal terrazzo a cielo libero per raggiungere la scala di sicurezza esterna dell edificio D. Le rampe delle due scale presenti nel Padiglione A sono rettilinee, hanno non più di quindici gradini mentre per alcuni interpiani sono presenti, due gradini, in luogo dei tre minimi previsti dalla norma. Per tale condizione si richiede deroga. I gradini sono a pianta rettangolare, di alzata e pedata costanti, rispettivamente non superiore a 17 cm e non inferiore a 30 cm. I vani scala saranno dotati di aperture di aerazione su parete esterna e saranno provvisti di aperture di aerazione in sommità di superficie non inferiore ad 1 mq, con sistema di apertura degli infissi comandato sia automaticamente da rivelatori di incendio che manualmente mediante dispositivo posto in prossimità dell entrata alle scale, in posizione segnalata. Le caratteristiche delle scale sono riportate nella seguente tabella: Identificazione Larghezza Tipologia Protezione A1 1,3 Protetta R60/R90 interrato A2 1,3 Protetta R60/R90 interrato A3 1 Protetta R60/R90 interrato A4 2,4 Esterna Ascensori e montacarichi L edificio è dotato di due ascensori ed un montacarichi. Tutti gli ascensori ed i montacarichi avranno il vano corsa di tipo protetto, con caratteristiche di resistenza al fuoco congrue con quanto previsto per l edificio ovvero REI60 ai piani fuori terra e REI90 al piano interrato. Gli ascensori non devono essere utilizzati in caso di incendio non avendo le caratteristiche di ascensori antincendio. Le caratteristiche di ascensori e montacarichi debbono rispondere alle specifiche disposizioni vigenti di prevenzione incendi. Nel caso specifico non essendo possibile per gli ascensori dell edificio A realizzare ai piani un filtro a prova di fumo nonché immettere all esterno con percorso protetto piano si prevede che l esodo dei pazienti in barella potrà avvenire tramite l ascensore antincendio previsto nel Padiglione D collegato ad ogni piano mediante percorsi orizzontali, dove è prevista un area dedicata di 5 mq protetta da un filtro a prova di fumo con resistenza al fuoco pari a REI120. Affollamento Il massimo affollamento é stabilito in: a) aree di tipo B: persone effettivamente presenti incrementate del 20%; b) aree di tipo C: - ambulatori e simili: 0,1 persone/m2; Pagina 13
14 - sale di attesa: 0,4 persone/m2; c) aree di tipo D: - 3 persone per posto letto in strutture ospedaliere; d) aree di tipo E: - uffici amministrativi: 0,1 persone/m2; - spazi per riunioni, mensa aziendale, scuole, convitti e simili: numero dei posti effettivamente previsti; - spazi riservati ai visitatori: 0,4 persone/m2. Capacità di deflusso Ai fini del dimensionamento delle uscite, le capacità di deflusso non devono essere superiori ai seguenti valori: 50 per piani con pavimento a quota compresa tra più o meno un metro rispetto al piano di uscita dall edificio; 37,5 per piani con pavimento a quota compresa tra più o meno 7,5 m rispetto al piano di uscita dall edificio; 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di più o meno 7,5 m rispetto al piano di uscita dall edificio. Esodo orizzontale progressivo Tutti i piani che contengono aree di tipo D del Padiglione A, sono stati suddivisi in modo da consentire l'esodo orizzontale progressivo. Per conseguire tale obiettivo ciascun piano è stato suddiviso in tre compartimenti. Ciascun compartimento conterrà in situazioni di emergenza, oltre ai suoi normali occupanti, il numero di persone previste per il compartimento adiacente con la capienza più alta, considerando una superficie media di 0,70 mq/persona. Tale superficie è stata elevata a 1,50 mq/persona poiché l'evacuazione dei degenti deve necessariamente avvenire con letti o barelle. Livello Piano Superfici subcomparti area D (mq) Posti Letto Affollamento superficie per esodo progessivo A-D1 A-D2 A-D3 D1 D2 D3 D1 D2 D3 D1+D2 D2+D3 2 secondo x1,5= 139,5 102x1,5= primo x1,5 = x1,5 = 139,5 Tutti i comparti risultano idonei in quanto hanno superficie superiore alla somma delle superfici dei comparti adiacenti. Pagina 14
15 Sistemi di vie d uscita I compartimenti in cui risultano suddivise le aree presenti nel Padiglione A sono provvisti di un sistema organizzato di vie d'uscita, dimensionato in base al massimo affollamento previsto per i singoli compartimenti in funzione della capacità di deflusso e che adduca verso un luogo sicuro. I percorsi del sistema di vie di uscita comprendono corridoi, vani di accesso alle scale e di uscita all'esterno, scale, rampe e passaggi in genere, avranno in ogni punto larghezza almeno pari a 1,20 metri. Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state tenute presenti le disposizioni vigenti in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503 (supplemento ordinario Gazzetta Ufficiale n. 227 del 27 settembre1996). Lunghezza delle vie d uscita al piano Il percorso di esodo è misurato a partire dalla porta di ciascun locale nonché da ogni punto dei locali ad uso comune, non sarà mai superiore ai 40 m per raggiungere un'uscita su luogo sicuro o su scala di sicurezza esterna; 30 m per raggiungere un'uscita su scala protetta. Nei piani destinati ad aree di tipo D, progettati in modo da garantire l'esodo orizzontale progressivo risulta possibile raggiungere, partendo da qualsiasi punto di un compartimento, un compartimento attiguo od un percorso orizzontale protetto ad esso adducente, con percorsi di lunghezza non superiore a 30 m. Le porte avranno dispositivo di autochiusura. Le porte normalmente aperte avranno un dispositivo di rilascio in caso di incendio. Tutti i materiali avranno caratteristiche di reazione al fumo di classe 0. Caratteristiche delle vie d uscita La larghezza utile delle vie d'uscita deve essere misurata deducendo l'ingombro di eventuali elementi sporgenti con esclusione degli estintori. Tra gli elementi sporgenti non sono considerati quelli posti ad altezza superiore a 2 m ed eventuali corrimano lungo le pareti, con ingombro non superiore ad 8 cm. L'altezza dei percorsi delle vie d'uscita deve essere, in ogni caso, non inferiore a 2 m. I pavimenti ed i gradini non devono avere superfici sdrucciolevoli. E' vietato disporre specchi che possano trarre in inganno sulla direzione dell'uscita. Le porte che si aprono sulle vie di uscita non devono ridurre la larghezza utile delle stesse. Le vie di uscita devono essere tenute sgombre da materiali che possano costituire impedimento al regolare deflusso delle persone. Larghezza delle vie d uscita La larghezza utile delle vie di uscita sarà multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (1,20 m). Trattandosi di edificio esistente è ammessa la presenza di uscita con larghezza pari a 0,90 m che verrà computata come un modulo. La misurazione della larghezza delle uscite deve essere eseguita nel punto più stretto della luce. Pagina 15
16 Larghezza totale delle vie d uscita Si avrà, la seguente necessità di moduli, derivante dal calcolo effettuato con la formula: moduli necessari = (max affollamento del piano) / (capacità di deflusso del piano) Livello Piano Max Affollamento Moduli richiesti Moduli previsti -1 Seminterrato 50 50/37,5 = 1, Terra /37,5 = 2, Primo (46 p.l.) /37,5 = 3, Secondo(48 p.l.) /33 = 4, terzo 53 53/33 = 1,6 2 6 Essendo il padiglione a più di due piani fuori terra il dimensionamento delle vie di fuga verticali tiene conto della somma dell affollamento dei due piani con maggior numero di persone. Massimo affollamento previsto per i due piani: Livello Piano Max Affollamento Moduli richiesti Moduli previsti 1 Primo (46 p.l.) Secondo (48 p.l.) 144 totale /37,5 = 7, Poiché le scale hanno un numero di moduli totali pari a 8 la verifica dell esodo verticale risulta positiva. Pagina 16
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