NICCHIA TROFICA DELLA VOLPE VULPES VULPES NELLA VALLE DEL TICINO TROPHIC NICHE OF THE FOX VULPES VULPES IN THE TICINO VALLEY (NORTHERN ITALY)
|
|
- Rachele Franchi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Hystrir, (ns.) 3 (1991): Atti I Simp. ltal. Carnivori NICCHIA TROFICA DELLA VOLPE VULPES VULPES NELLA VALLE DEL TICINO TROPHIC NICHE OF THE FOX VULPES VULPES IN THE TICINO VALLEY (NORTHERN ITALY) CLAUDIO PRIGIONI(*) & FWCA TACCHI(*) RIASSUNTO La dieta della specie è stata studiata analizzando 223 feci raccolte con cadenza mensile nel 1985 e I dati ottenuti, espressi come frequenza relativa percentuale (Fr%) e volume medio percentuale (Vm%), evidenziano che i Mammiferi (soprattutto Roditori) sono la componente principale della dieta (Vm% annuale = 43,7) e raggiungono i valori più elevati di presenza in inverno (Vm% =74,6 in gennaio). La specie preda in particolare i ratti Rarrus sp. (Vm% annuale=20,6) che sembra catturare principalmente in vicinanza di piccoli centri abitati e eascine dove sono presenti diversi cumuli di rifiuti. Gli Uccelli sono la seconda componente trofica in ordine di importanza (Vm% annuale=26,1), compaiono tutto l'anno e sono ripartiti quasi equamente tra Rallidi, Fasianidi, Anatidi e Passeriformi. Anche i Vegetali (Vm% annuale =20,2) sono rappresentati per l'intero arco dell'anno, hanno valori massimi di presenza in estate (Vm%=82,2 in agosto) e sono composti soprattutto da frutti deile Rosaceae (Vm% annuale = 7,l) e delle Berberidaceae (Vm%-3,5). Gli Insetti, costituiti quasi esclusivamente da Coleotteri, le Carogne e i Rifiuti sono componenti integrative della dieta. La predazione di selvaggina di particolare interesse venatorio (Lepondae, Phasianidae e Anatidae) è stimabile nell'ordine del 23% del volume medio di prede ingerito dalla specie nell'arco deii'anno. La nicchia trofica valutata utilizzando le frequenze relative non è risultata significativamente più ampia (BFr =0,61 cumulando i dati ) di quella rilevata sulla base dei volumi medi delle categorie alimentari consumate (BVm = 0,49). Nell'arco dell'anno, entrambi gli indici così calcolati mostrano un andamento bimodale con i valori più elevati in primavera (BVm=0,79 in maggio) e autunno (BVm=0,91 in novembre), intercalati da quelli più bassi in inverno (BVm = 0,31 in gennaio) e metà estate (BVm = 0,40 in agosto). La Volpe tende ad utiliuare diverse categorie alimentari privilegiandone però solo alcune. Parole chiave: Nicchia trofica, Abitudini alimentari, Vulpes vulpes, Italia. ABSTRACT The diet of the fox was studied by the analysis of 223 scats gathered monthly during 1985 and The different categories of food were quantified as relative frequency of occurrence (Fr%) and as percentage of the mean bulk (Vm%). Mammals, mainly Rodents, were the staple food (Vm% aiinual=43.7) and reached the highest value in winter (Vm%=74.6 in January). Rats Raffus sp. were the principal rodents taken by foxes; they were probably preyed upon dose to farmsteads where severa1 piles of garbage occurred. Birds were the second irnportant prey eategory (Vm% annual=26.1) and were present at al1 time of the year; they were almost equally represented by Rallidae, Phasianidae, Anatidae and Passeriformes. Vegetables, rnainly Rosaceae (Vm% annual = 7.1) and Berberidaceae(Vm%=3.5) fruits, were also eaten ali year rounds with a peak in summer (Vm% = 82.2 in August). Insects, almost exclusively Coleoptera, carrions and garbage were less important items of the diet. Hares, rabbits, pheasants and wildfowl represented 23% of the annual mean bulk of ingested prey. The trophic niche breadth, evalued by the Levins' normalized index (B), was calculated using the relative frequencies (Fr) and the mean volumes (Vm). The BFr and BVm values were not significantly different, although the former values were higher (BFr annual=o.61 against BVm=0.49, data of 1985 and 1986 pooled). The monthly distribution of both indexes (*) Dipartimento di Biologia Animale, Università di Pavia, Piazza Botta Pavia
2 throughout the year draws a bimodd pattern with the maximum-values in May (EiVm=O.79) and November (BVm=0,91) and the minimum values in January (BVm=0.31) and in August (BVm=O,40). The fox uses several food categories, but only some of them are seasonauy important. Key words: Trophic niche, Feeding habits, Vulpes vulpes, Italy. INTRODUZIONE La dieta della Volpe Vulpes vulpes è stata studiata ampiamente in diversi paesi europei ed extraeuropei (Sequeira, 1980; Lloyd, 1980; Artois, 1989). I dati ottenuti evidenziano una spiccata adattabilità alimentare della specie conseguenza della sua ampia valenza ecologica. In Italia, il regime alimentare di questo carnivoro è stato investigato in alcuni ambienti alpini, appenninici e mediterranei costieri (Leinati et al., 1960; Macdonald et al., 1980; Bruni, 1980 in Boitani e Vinditti, 1988; Pozio e Gradoni, 1981; Pandolfi e Marcon, 1985; Ciampalini e Lovari, 1985), mentre per la pianura Padana parziali informazioni sono state fornite solo da Prigioni et ai. (1988b) riguardo la Valle del Ticino. Per questa area geografica vengono qui approfondite le conoscenze sulle abitudini alimentari della specie e vengono analizzate le variazioni dell ampiezza della nicchia trofica nell arco dell anno. AREA DI STUDIO La ricerca ha interessato soprattutto la parte meridionale della vaiie del Ticino e in particolare zone prevalentemente agricole con presenza di scarpate dei terrazzi fluviali coperte principalmente da Robinia Robinia pseudoacacia, Olmo Ulmus mino5 Nocciolo Cory1u.s avelluna e Sambuco Sambucw nigra, e zone boscate con dominanza di Farnia Quercus robur e Carpino bianco Carpinus betulus. Le principali coltivazioni sono quelle cerealicole (in prevalenza mais), la soia e i prati; ampi pioppeti sono inoltre presenti soprattutto lungo l asta del Ticino. L: area di studio ricade nell ambito del territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino, ma solo una parte, quella con prevalenza di boschi, è protetta come Riserva integrale e orientata. Gli insediamenti abitativi sono rappresentati da paesi di piccole e medie dimensioni, e da cascine sparse in vicinanza delle quali sono frequentemente rinvenibili cumuli di rifiuti; sono inoltre presenti alcune discariche parzialmente controllate. Per informazioni dettagliate sulla vegetazione, e sulle caratteristiche climatiche e pedologiche dell area in questione si rimanda a Sartori (1990). METODI Le feci sono state raccolte nel 1985 e 1986, con cadenza mensile lungo itinerari uniformemente distribuiti nelle tipologie ambientali principali dell area di studio. In totale sono state esaminate 223 feci (157 nel 1985 e 67 nel 1986), così 66
3 ripartite: gennaio 8, febbraio 72, marzo 34, aprile 20, maggio 9, giugno 14, lugiio 9, agosto 9, settembre 15, ottobre 12, novembre 8, dicembre 13. Le feci, poste in setacci di maglia da 0,l a 0,s mm, sono state lavate in acqua corrente per una prima separazione grossolana delle componenti. I peli, prima di essere esaminati, sono stati sgrassati in xilolo per 24 ore, al fine di me&io evidenziare le squame corticali. L: analisi dei peli è stata effettuata su 5 campioni (ciuffi), separati casualmente da tutti i peli rinvenuti in ciascuna fece; il loro riconoscimento si è basato sulle chiavi di determinazione di Debroit et al. (1982). Per gli uccelli si è invece fatto riferimento alle chiavi di Day (1966). In aggiunta, sono state utilizzate collezioni personali, appositamente predisposte con materiale repento localmente (ossa, piume, bacche, parti chitinose di Insetti). I dati ottenuti sono stati così espressi: a) Frequenza percentuale (F%)=(numero di feci in cui compare la stessa componente alimentare sul totale delle feci esaminate) x 100; b) Frequenza relativa percentuale (Fr%)=(numero di volte che la stessa componente alimentare compare sul totale delle comporlenti rinvenute) x 100; c) Volume percentuale stimato (V%) e Volume medio percentuale (Vm%) = (volume stimato di una determinata componente alimentare come ingerita dall'animale rispettivamente sul numero delle feci in cui compare la stessa componente, e sul numero totale delle feci) x 100. Tale analisi quantitativa della dieta è stata condotta secondo il metodo proposto da Kruuk e Parish (1981). Eampiezza della nicchia trofica è stata valutata mediante l'indice di Levins normalizzato (in Feinsinger et al., 1981): B= 1/RC pi2, dove R è il numero di categorie alimentari utilizzate (in questo caso le componenti della dieta sono state raggruppate in 24 categorie) e pi è la proporzione di utilizzo di ogni categoria trofica espressa sia come volume medio sia come frequenza relativa. Cumulando i dati del 1985 e 1986, la differenza e la correlazione tra le ampiezze della nicchia così determinate sono state analizzate rispettivamente mediante i test di U Mann-Whitney e dei ranghi di Spearman (Steel e Torrie, 1960). L: ampiezza della nicchia trofica è minima (B= 1/R) quando la specie utilizza una sola categoria alimentare, è massima (B = 1) quando tutte le risorse sono equamente utilizzate. RISULTATI Canalisi delle feci ha permesso di identificare 44 diverse componenti, di cui 17 riguardano i Mammiferi (Xab. 1). Questi ultimi, rappresentati soprattutto dai Roditori, costituiscono quantitativamente il 43,7 % della dieta complessiva (Fig. i); ad essi seguono gli Uccelli, ripartiti quasi equamente in 4 gruppi sistematici, e i Vegetali, composti da vari frutti selvatici, tra cui quelli delle Rosaceae sono prevalenti; le altre categorie alimentari (Insetti, Rifiuti, Carogne) hanno invece modesta importanza con valori di volume medio percentuale inferiori al 5% (Fig. 1). Analizzando i dati quantitativi delle varie componenti deila dieta in relazione alle relative percentuali di frequenza (Fig. 2) si osserva che i Mammiferi, gli 67
4 Tab. 1 - Spettro trofico complessivo della Volpe rilevato nel (F% = frequenza percentuale; Fr% =frequenza relativa percentuale). Composition of the far s diet recoràed in (1) number of scatr containing a specific taron; (2) frequency of occurrence; (3) relative fiequency; (4) carrions; (5) garbage; (6) number of scats; (7) number of prey items. N. (1) F% (2) Fr% (3) VEGETALI Graminaceae Zea mais ;77 Tnticum aesiivum s Rosaceae 35 15,7 518 Prunus sp. 27 =,1 435 Pyrus sp. 3 1,3 0,s Crategus monogyna Rubus sp. 4 1,8 0,7 Solanaceae Soianum nipm 7 3J 192 Caprifoliaceae ,s Veburnum sp. 3 1,3 0s Berberidaceae Berberis vulgaris Vitaceae 8 3,6 1,3 Phitolaccaceae O, 1 Vegetali indeterminati 27 12,l 4s INSE ITI 34 fi,2 6 8 Coleoptera 32 14,3 6 2 Prionus coriarius 9 4,o 1 5 Hydrous piceus 2 0,9 0,3 Carabus sp. Doreus parallelepipedus ,4 0,7 o, 1 Pterostychus sp. 1 0,4 O 1 Anomala sp. 1 0,4 OJ Coleoptera indeterminati Orthoptera Uccelli e i Vegetali hanno valori di frequenza percentuale compresi tra % e ricadono in una fascia del 20-50% di volume stimato; particolare importanza assume il consumo di Rattus sp. che da solo raggiunge valori di oltre il 20% di volume stimato. Le altre componenti alimentari hanno percentuali di frequenza e di volume inferiori rispettivamente al 20% e al 10%. L: utilizzo nell arco dell anno delie categorie alimentari più rappresentative della dieta è evidenziato nella Fig. 3. I Vegetali sono consumati per tutto l anno e il consumo incrementa in primavera, raggiuge un picco estivo e diminuisce gradualmente nel tardo autunno; andamento opposto si riscontra invece per i Mammiferi che, ad eccezione degli Insettivori, sono particolarmente predati in inverno. Anche gli Uccelli sono predati durante tutto l anno e mostrano i valori più elevati di presenza in primavera (soprattutto gli Anatidi e i Fasianidi sono predati) e nel tardo autunno (i Rallidi e i Passeriformi sono i più rappresentati). Per gli Insetti il consumo è limitato al periodo maggio-ottobre con un picco di presenza in luglio. 68
5 lab, 1 - Segue UCCELLI Anatidae Aiias platyrhynchos Phasianidae Phasianus colchicus Phasianidae indeterminati RaUidae Gallinula chloropus Rallidae indeterminati Passeriformes COW corone comù Turdus memla Passeriformes indeterminati MAMM'IFERI insectivor a Erinaceus europaeus som sp. Neomys fodiens Crocidura sp. Lagomorpha Oryctolams cuniculus Lepus capensis Lagomorpha indeterminati Rodentia Sciunrs vulgaris Myarus gfis Muscardinus avellanarius Cleflirionomys glareolus Microfus arvalis Microfus savii Atvicoia temstris Rattus sp. Apodemus sp. Micromys minutus Mus muscuhs domesficus Rodentia indeterminati CAROGNE (4) RIFIUTI (5) Numero feci esaminate 223 (6) Numero componenti alimentari 600 (7) N. (1) F% (2) Fr% (3) Le variazioni nel consumo delle categorie. "Carogne" e "Rifiuti" sono simili nell'arco dell'anno e i valori più elevati si registrano in dicembre. L! ampiezza della nicchia trofica, rilevata per ciscun anno e per ambienti (zone prevalentemente coltivate e zone boscate) cumulando i dati del 1985 e 1986, è stata valutata utilizzando sia le frequenze relative sia i volumi medi (Tab. 2). Benchè i valori calcolati sulla base delie frequenze relative siano quasi sempre più elevati, essi non differiscono significativamente da quelli trovati considerando i volumi medi. In generale, l'ampiezza deiia nicchia evidenzia che la Volpe tende 69
6 45-1 a p - E ' M V R Av I Co O U A FRa P M In L o Ca Ri Fig. 1 - Volume medio percentuale delle principali categorie alimentari deiia dieta della Volpe, ottcnuto cumulando i dati dei 1985 e V=Vegetali; R =Rosaceae; Av=Altri vegetali, I =Insetti; Co = Coleotteri; O = Ortotteri; U = Uccelli; A = Anatidae; F = Phasianidae; Ra = Rallidae; P = Passeriformes; M = Mammiferi; In =Insettivori; L =Lagomorfi; Ro = Roditori; Ca = Carogne; Ri =RiFiuti. Percentage of the niean volume (Vm%) of fhe main food categories(data of I985 and I986 pooled). V= Vegetables; R = Rosaceac; Av = Ofher vegetables; I= Insecfs; Co = Coleoptera; O = Orthoptera; U= Birds; A =Anatidae; F = Phasianidae; Ru = Ruliidae; P = Passerifomes; M=Mamrnals; In = Insectivors; L =Lagornorphs; Ro = Rodents; Cu = Cam'ons; Ri- Garbage. $60 > Q, tu w O c>.- al TI m Fig. 2 Percentuale del volume stimato (V%) delle principali categorie alimentari, quando presenti nei campioni fecaii esaminati, in relazione alle rispettive frequenze percentuali (F%). Le iperboii uniscono punti di uguale volume relativo nella dieta complessiva. Le categorie alimentari sono le stesse indicate in Fig. 1 con l'aggiunta di Rt =Rafm sp.. Percentage of estiinated bulk (WO) of flre mairi food categones when preseni, versus their percentap of frequenq (F%). Isopleths coniiect poiirts of equa1 relative bulk in fhe overall diet. Food catepries ar in Fig. I with tlie additiori of Rt = Rattus sp. 70
7 ad utilizzare varie categorie alimentari privilegiandone però solo alcune. Neli arco dell anho la nicchia mostra un andamento bimodale (Fig. 4), con i valori più elevati in primavera (BVm = 0,79 in maggio) e autunno (BVm = 0,91 in novembre), intercalati da quelli più bassi in inverno (BVm=O,31 in gennaio) e metà estate > 80. VEGETALI I 2ohio h, ;:[SACA 20 BERBERIDACEAE 20]. d INSETTa ~ - UCCELLI - - 6okR ,,, rtcn - I 20tod.rnusT ~. O n n Clothrionomys giareolus 20,n 2oj 2oEzdL 2oK~;~~~; 201 INSETRI - 2oL GFMAMGL ASON D G FMAMG LA SON D MESI Fig. 3 - Distribwiione mensile del volume medio percentuale delle principaii categorie alimentari consumate daiia Volpe nell arco dell anno. Monthiy dishibution of tlie mean bulk percentage of the prey items eaten by the far throughout ihe yem 71
8 Tab. 2 - Ampiezza deiia nicchia trofica (B) valutata utilizzando i dati espressi come frequenza relativa (Fr) e come volume medio (Vm). Zvphic niche breadth (B) detemined by the relative fiequency (Fr) and by the mean volume (Vm) data. (I) = wma'ed zones; (2) = cultivated zoiies; (3) =number of food categories. BVm BFr W categorie ,41 0, ,57 O,@ ,49 0,61 24 Aree boscate ( )(1) 0,49 0,53 23 Aree coltivate ( )(2) 0,57 0, Fr I G F M A i 1 A \ S O N I MESI Fig. 4 - Variazioni mensili deii'ampiezza di nicchia trofica (B) nell'arco dell'anno, calcolata utilizzando le frequenze relative (Fr) e i volumi medi (Vm) delle categorie alimentari considerate (i numero delle categorie è indicato in corrispondcnza deiie barre deil'istogamma). Dati cumulati del 1985 e Monthly variatioits of ike trophic niche breadth (B) throughout the year (Fr=relative frequency; Vm=mean bulk). Data of 1985 and 1986 pooled. The nunibers above the histogram bars represent fhe number of food categones. D DISCUSSIONE I dati raccolti concordano con quelli rilevati in diversi paesi dell'europa centro-settkntrionale dove i Mammiferi e gli Uccelli sono le categorie fondamentali della dieta della Volpe (es. Kolb e Hewson, 1979; Sequeira, 1980; von Schantz, 1980; Goszczynski, 1986; Artois e Stahl in stampa). Per l'italia, tale 72
9 ~~ Tab. 3 - Densità di alcune specie di Uccelli e Mammiferi predati dalla Volpe, registrate nell area di studio nel periodo (* densità primaverile; ** densità invernale; le densità dei micromammiferi riguardano valori medi annuali rilevati in 6 diversi ambienti mediante trappolaggio). Density of some birds and manimais preyed by foxes in fhe study area; data gathered fmm 1984 to (* spring density; ** winter densiv; for micromammals the mean wrnual densify war recorded in 6 different habitats). SPECIE 1) Lepus capensis 2) Apodemus sylvaticus 3) Clethrionomys glareolus 4) Mus musculus donwstic 5) sorex spp. 6) Crocidura spp. 7) Phasianus colchicus 8) Colinus vitginianus 9) Anatidae 10) Airas platyrhynchos 11) Gallinuia chloropus 12) Corvus corone comk DENSITA 3,6-9,7/km2 * 1,7-31,6/ha 1,3-1O,Wa 2,0/ha 1,0-3,0/ha 0,7-1,7/ha 50,247, L/km2 * media 19,7/km2* * 50,5-59/km2** 0,73-0,83 coppieh2* 6,3-17,7/ha** 1,2-3,2 nidi/lun2* Dati desunti da: l), 7), 8), 9), lo), 12) Piano Fauna Parco Lombardo della Valle del Ticino, in Prigioni, 1986; 2), 3), 4), 5), 6) Canova et al., (in stampa); 11) Caruso et al., concordanza si riscontra in parte con i dati registrati da Pandolfi et al. (1988) in aree appenniniche delle Marche, mentre non sussiste con quelli trovati per il Parco della Maremma, dove le componenti principali della dieta sono i frutti selvatici e gli Artropodi (Ciampalini e Lovari, 1985). Questa differenza è ovviamente imputabile alle diverse condizioni climatiche ed ecologiche delle due aree di studio che di conseguenza influenzano la disponibilità delle risorse trofiche localmente presenti. Nell area di studio diverse specie di Uccelli e Mammiferi predati dalla Volpe sono quantitativamente ben rappresentate (Tab. 3) e la loro dispersione potrebbe fornire utili indicazioni sulì uso dell habitat da parte della specie finalizzato al reperimento del cibo. Per gli Anatidi, ad esempio, l area in questione include zone di elevato interesse per la sosta e lo svernamento, in particolare del Germano reale Anusplatyrhynchos (Prigioni e Galeotti, 1989); questo vale anche per la Gallinella d acqua Gdlinula chloropus che in autunno-inverno si concentra soprattutto nelle zone coltivate a marcita (Prigioni et al., 1988a). Per i Roditori, Apodemus syivaticus e Clethrionomys glareolus sembrano essere più abbondanti nelle zone prevalentemente boscate, mentre i ratti, sulla base di rilevamenti deile tracce, formano popolazioni consistenti in vicinanza di cascine e piccoli centri abitati situati lungo le scarpate dei terrazzi fluviali dove abitualmente vengono accumulati i rifiuti e dove preferenzialmente la Vdpe localizza le sue tane riproduttive (Prigioni et al., 1991). Celevato consumo di ratti rilevato nel presente studio si accorda con quanto trovato da Macdonald et al. (1980) in una 73
10 zona della Maiella dove era presente una discarica in vicinanza di una tana occupata da una famiglia di volpi. Il mancato ritrovamento nella dieta del Cinghiale Sur scrofa è inatteso; la specie è infatti distribuita su buona parte dell area di studio con densità invernali, rilevate nel periodo , di 1,4-2,7 animali/km2 e sembra subire un elevata mortalità, in quanto l incremento annuo della popolazione risulta molto basso (media 28,2%) rispetto alla norma (Prigioni, com. pers.). La disponibilità potenziale di carogne di questo ungulato, in particolare di soggetti giovani, non sembra essere pertanto utilizzata dalla Volpe. Tale risultato può tuttavia essere imputabile a difetti di campionamento, anche se va sottolineato che l analisi delle feci non sempre consente il rilevamento di tutte le categorie alimentari consumate dalla Volpe. Diversi autori hanno evidenziato discrepanze tra i dati ottenuti mediante analisi dei contputi stomacali e delle feci raccolti nella stessa area di studio (Lloyd, 1980). Analogo risultato è stato evidenziato analizzando i contenuti stomacali e i resti alimentari reperiti in prossimità di tane di Volpe in aree appenniniche della Provincia di Alessandria (Prigioni, com. pers.) Per quanto riguarda gli Invertebrati, non sono stati inclusi nella dieta i Lumbricidae, in quanto la loro esigua presenza nelle feci esaminate (pochissime chete erano rilevate) era sempre associata al ritrovamento del Riccio Erinaceus europueus o di altri Insettivori, consumatori di tale risorsa trofica. La pressochb assenza nella dieta dei Lumbricidae è tùtthvia inaspettata, in quanto nell area di studio essi sono UM delle principali categorie alimentari del Tasso Mela mela (Prigioni et al., 1988b). La presenza nella dieta di specie di preminente interesse venatorio (Leporidae, Phasianidae, Anatidae) è stimabile nell ordine del 23% del volume medio annuo delle prede consumate dalla specie. La predazione dei Lagomorfi sembra essere indirizzata soprattutto verso il Coniglio selvatico oryctolagus cuniculus che risulta molto più diffuso ed abbondante della Lepre. Quanto sopra esposto evidenzia che la Volpe tende ad utilizzare le risorse alimentari in base alla loro disponibilità stagionale. I dati di ampiezza di nicchia trofica (indice normalizzato di Levins) rilevati mensilmente, utilizzando sia le frequenze relative sia i volumi medi, sono tra loro strettamente correlati (rs= 0,79; p c 0,Ol; N = 12) e indipendenti dal numero di categorie alimentari considerate. In entrambi i casi l indice di nicchia impiegato fornisce informazioni simili sull utilizzo delle risorse trofiche disponibili. BIBLIOGRAFIA ARTOIS, M Le Renard rou (Vulpes vulpes Lmaeus, 1978). Encyclopèdie des Carnivores de France. Societé Fraapise pour 1 Etude et la Protection des Mammifères. N. 3, 90 pp. ARTOIS, M. & STAHL, I? Absence of dietary response in the fox (Vulpes vulpes) to variations in the abundance of rodents in Lorraine. XVIIIth Congress of I.U.G.B., 1987, Krakow (in stampa) BO~TANI, L. & VINDITII, R.M La Volpe rossa. Edagrieole, Bologna 241 pp. CANOVA, L., MEZULAMA, R., BALES~RHU, G., FASOLA, M. Comunità di dcromammiferi in sei ambienti deila Pianura Padana. Atti 11 Sem. Ital. Cens. Faun. 1989, Brescia (in stampa) CARUSO, S., DEEIENEDETII, O., PRIGIONI, C Ciclo annuale della Gallinella d acqua~gullìnulu chloropus in aree coltivate a marcita. Riv. ital. Orn.,
11 CIAMPALINI, B. & LOVARI, S Food habits and trophic niche overlap of the Badger (Meles meles L.) and the Red Fox (Vululpes vulpes L.) in a Mediterranean coastal area. Z. Saugetierkunde, 50: DAY, M.G Identification of hair and feather remains in thc gut and feaces of stoats and weasels. J. Zool. London, 148: DEBROE, S., FIVALZ, G., MERMOD, C., WEBER J.M Atlas des poils des Mammifères d'europe. Ed. Institut de Zoologie, Université de Neuchatel, 208 pp. FEINSMGER, P., SPEFS, E.E., POOLE, R.W A simple measure of niche breadth. Ecology, GOSZCZYNSKI, J Diet of Foxes and Martens in Central Poland. Acta Theriologica, 31: KOLB, H.H. & HEWSON, R Variation in the diet of foxes in Scotland. Acta Theriologica, 24: KRUUK, H & PARISH, T Feeding specialisation of the European Badger (Meles meles) in Scotland. J. An. Ecology, 50: LEINATI, L., MANDELLI, G., VIDESO'IT, R., GRIWI, E Indagini sulle abitudini alimentari della Volpe (ffilpes wlpes L.) del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La Clinica Veterinaria, 83: LLOYD, H.G The Red fox. B.T. Batsford Ltd. London, 320 pp. MACDONALD, D.W., Bonm, L., BARRASO, I? Foxes, wolves and conservation in the Abruzzo mountains. In Zimen E. (ed.): The Red Fon Symposium on behaviour and ecology. Biogeagraphica, 18: PANDOLFT, M. & ~~ARCON, E Comportamento alimentare di VuZpes vulpes L. in un'area appenninica dei querceto misto caducifoglio. S.1T.E. Atti, 5: 723. PANDOLFT, M., SANTOLINI, R., BONACOSCIA, M Analisi stagionale dell'aiimentazione della Volpe (VuZpes vulpes), con riferimento a zone di ripopolamento e cattura e zone di caccia libera. In Spagnesi M. e Toso S. (eds): Atti I Convegno Nazionale dei Biologi della Selvaggina, Suppl. Ricerche Biologia della Selvaggina, XIV: POZIO. E. & GRADONI, L Spettro trofico della Volpe (VuZpes wlpes L.) e della Faina (Muta foina Ed.) in provincia di Grosseto. Natura, 72: PRIGIONI, C. (ed.) Piano Fauna del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Dipartimento di Biologia Animale, Università di Pavia. n. 23 volumi. PRIGIONI, C., CARUSO, S., DEBENEDETII, O., BIAN~~I, E. 1988a. Importanza ornitologica delle marcite in invemo. Boll. Zool., 55, suppl., p. 83. PRIGIONI, C. & GALEOTII, i? Factors affecting the winter distribution of wildfowl in the valley of the Ticino River (northern Italy). Boll. Zool., PRIGIONI, C., TACCHI, F., ROSA, I>. 1988b. Variazioni stagionali della dieta del 'pdsso (Meles meles) e deila Volpe (Vuipes wlpes) in aree della pianura Padana. In Spagnesi M. e Toso S. (eds): Atti I Convegno Nazionale dei Biologi della Selvaggina, Suppl. Ricerche Biologia della Selvaggina, XIV: PRIGIONI, C., TACCHI, E, ARMIRAGLIO, E Conteggio delle tane riproduttive di Volpe (fifpes vulpes) in un'area golenale dell'italia settentrionale. In Prigioni C. (ed.): I Shp. Ital. Carnivori. H$tr& (n.s.) 3(1)~ SARTORI, E (ed.) Piano di Settore Boschi dei Parco Lombardo deila Valle del Ticino. Boll. Uff. Regione Lombardia 20, supp. straord. n. 35. SCHANIZ, T. VON Prey consumption of a red fox population in southern Sweden. In Zimen E. (ed.): The red fox. Symposium on behaviour and ecology. Biogeographica, SEQUEIRA, D.M Comparison of the diet of the Red fox in Gelderland (Holland), Denmark and Finnish Lapland. In Zimen E. (ed.): The red fox. Symposium on behaviour and ecology. Biogeographic; 18: STE& G.D. & TORRIE, J.H Principia and procedures of stati&-% McGrow-Hd Book Company, Inc., New York, Toronto. 75
INTRODUZIONE ANALISI DELLA DIETA DELLA VOLPE (VULPES VULPES) NELLE MARCHE SETTENTRIONALI
Hystrijr, (n.s.) 3 (1991): 77-81 Atti I Simp. Ital. Carnivori ANALISI DELLA DIETA DELLA VOLPE (VULPES VULPES) NELLE MARCHE SETTENTRIONALI THE DIET OF THE FOX (WLPES WLPES) IN THE NORTHERN MARCHES (CENTRAL
DettagliDIET OF THE RED FOX (WLPES WLPES) IN THE SIBILLINI AREA (CENTRAL APENNINES)
Hystriq (as.) 3 (1991): 1s-Il8 Atti I Sknp. Itd. Carnivori DIETA DELLA VOLPE (WLPES WLPES) NELL'AREA DEI MONTI SIBILLINI (APPENNINO CENTRALE) DIET OF THE RED FOX (WLPES WLPES) IN THE SIBILLINI AREA (CENTRAL
DettagliL: alimentazione della Volpe (VuIpes vulpes) è stata ampiamente studiata in PRIMI DATI SULLA POSIZIONE TROFICA DELLA VOLPE (WLPES WLPES L.
H strk (n.s.) 3 (1991): 105-112 Atti I Shp. Ital. Carnivori PRIMI DATI SULLA POSIZIONE TROFICA DELLA VOLPE (WLPES WLPES L.) IN SICILIA FIRST DATA ON THE FEEDING HABITS OF THE RED FOX (WLPES VULPES L.)
DettagliITALIA SETTENTRIONALE
Hysbiq (n.s.) 3 (1991): 41-50 Atti I Simp. Ital. Carnivori ASPETTI DELLA BIOLOGIA DELLA VOLPE (YULPES VULPES) IN ITALIA SETTENTRIONALE ASPECTS OF THE BIOLOGY OF FOXES (VULPES VULPES) IN NORTHERN ITALY
DettagliStudio sui micromammiferi del Parco Regionale di Veio
La biodiversità del Parco di Veio a 0 anni dalla sua istituzione I risultati degli studi e delle ricerche Formello (RM) Teatro J.P Velly, 4 novembre 2008 Studio sui micromammiferi del Parco Regionale di
DettagliWINTER FOOD OF THE FOX VULPES VULPES IN THE PROVINCE OF CUNEO (NORTH-WESTERN ITALY)
Hystriq (ns.) (99): 99-0 Atti I Simp. Itd. Carnivori ALIMENTAZINE INVERNALE DELLA VLPE VULPES VULPES NELL'ALBESE (PRVINCIA DI CUNE) WINTER FD F THE FX VULPES VULPES IN THE PRVINCE F CUNE (NRTH-WESTERN
DettagliNaturalista sicil., S. IV, XXX (3-4), 2006, pp. 523-535. DIETA DELLA VOLPE (VULPES VULPES) (Mammalia Carnivora) IN AGROECOSISTEMI DEL PARCO DELL ETNA
Naturalista sicil., S. IV, XXX (3-4), 2006, pp. 523-535 AGATINO MAURIZIO SIRACUSA & GRAZIELLA DELL ARTE DIETA DELLA VOLPE (VULPES VULPES) (Mammalia Carnivora) IN AGROECOSISTEMI DEL PARCO DELL ETNA RIASSUNTO
DettagliCONTEGGIO DELLE TANE RIPRODUTTIVE DI VOLPE (WLPES VULPES) IN UN'AREA GOLENALE DELL' ITALIA SEnENTRIONALE
Hyrfriq (n.s.) 3 (1991): 215-220 Atti I Shp. Ital. Carnivori CONTEGGIO DELLE TANE RIPRODUTTIVE DI VOLPE (WLPES VULPES) IN UN'AREA GOLENALE DELL' ITALIA SEnENTRIONALE COUNTS OF FOX BREEDING DENS IN A RIVERINE
DettagliElaborazione ERSAL CREMA ( )
. INQUADRAMENTO CLIMATICO In generale, l area oggetto di studio è caratterizzata da un regime di tipo continentale sublitoraneo, tipico della Pianura Padana, con inverni rigidi ed estati relativamente
DettagliTHE DIET OF THE FOX (VULPES VULPES) IN WOODLANDS OF OROBIE ALPS (LOMBARDY REGION, NORTHERN ITALY)
Hystnr, (ns.) (): 8-8 Atti I Simp. Ital. Carnivori ALIMENTAZIONE DELLA VOLPE (VULPES VULPES) IN AREE BOSCATE DELLE ALPI OROBIE THE DIET OF THE FOX (VULPES VULPES) IN WOODLANDS OF OROBIE ALPS (LOMBARDY
DettagliMetodi di monitoraggio ed identificazione dei micromammiferi. Roberto Toffoli
Metodi di monitoraggio ed identificazione dei micromammiferi Roberto Toffoli Micromammiferi Insettivori Roditori Compreso Escluso marmotta; Istrice; nutria donnola ermellino Micrommammiferi Sciuridae Gliridae
DettagliALIMENTAZIONE AUTUNNALE ED INVERNALE DELLA VOLPE NEL CUNEESE NORD-ORIENTALE (Mammalia, Carnivora)
RIV. PIEM. ST. NAT., 8, 1987: 255-260 MIMMO FERRO,< - MARIA GRAZIA FERRO ;, - ROSELLA DE SANTIS,'d: GIOVANNI BOANO H ALIMENTAZIONE AUTUNNALE ED INVERNALE DELLA VOLPE NEL CUNEESE NORD-ORIENTALE (Mammalia,
DettagliCESENA Turdus pilaris. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn.
CESENA Turdus pilaris Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
Dettagli2a Giornata Romana di Ornitologia Roma 24 novembre Francesco Petretti Università degli Studi di Camerino
2a Giornata Romana di Ornitologia Roma 24 novembre 2012 Francesco Petretti Università degli Studi di Camerino Francesco Petretti Comportamento alimentare del biancone Circaetus gallicus in Maremma Un maschio
DettagliP.O. Tutela e gestione della Fauna
P.O. Tutela e gestione della Fauna CORSO DI ABILITAZIONE ALLA QUALIFICA DI OPERATORE ADDETTO AL CONTROLLO DELLA FAUNA Volpe Corvidi i Piccione i e Storno L.R. 7/95 art. 25 La Volpe: Sistematica, biologia,
Dettagli2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e
2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi 1994-2004 e 2005-2015 Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD)
DettagliCESENA Turdus pilaris
CESENA Turdus pilaris Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
DettagliSTUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati)
STUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati) Le caratteristiche ambientali (1) Pianura 37% Collina 33% Montagna 30% Gli Istituti di protezione e produzione della fauna (ZRC,
DettagliDefinizione della localizzazione e superficie degli areali occupati Variazioni temporali degli areali occupati
Uso dell habitat ed ecologia alimentare del lupo(canis lupus, L. 1758) nell Alto Appennino Reggiano Dott. Nicola Gilio Dipartimento di Biologia Animale-Università di Pavia Parco del Gigante Consistenza
DettagliNovità Curiosità. Ver te bra ti SCHEDE DIDATTICHE. Il Museo: Storia Collezioni Attività. Una Collezione museale racchiude la Biodiversità
Il Museo: Storia Collezioni Attività Novità Curiosità SCHEDE DIDATTICHE Ver te bra ti Una Collezione museale racchiude la Biodiversità di un Territorio, la sua Storia, la sua Ricchezza Museo Friulano di
Dettagli1.3.1 LA PRECIPITAZIONE
Allegato 13 1.3.1 LA PRECIPITAZIONE Precipitazioni annuali La precipitazione media annua (Figura 1.3), considerando i dati del periodo 1961-90, varia dagli 800 mm riscontrabili nella parte più meridionale
DettagliAlimentazione della Martora Martes martes (L., 1758) (Mammalia, Mustelidae) nell Alto Luinese (Italia settentrionale)***
Atti Soc. it. Sci. nat. Museo civ. Stor. nat. Milano, 142/2001 (II): 165-172, Febbraio 2002 Carlo M. Biancardi* & Laura Rinetti** Alimentazione della Martora Martes martes (L., 1758) (Mammalia, Mustelidae)
DettagliPIANO DI CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE DI CINGHIALE (SUS SCROFA MERIDIONALIS) NEL PARCO REGIONALE DI PORTO CONTE
PIANO DI CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE DI CINGHIALE (SUS SCROFA MERIDIONALIS) NEL PARCO REGIONALE DI PORTO CONTE. 2011-2012 Report attività di cattura (Giugno 2012) 1 Premessa Com è noto, il Cinghiale è
DettagliTORDO SASSELLO Turdus iliacus
TORDO SASSELLO Turdus iliacus Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn
DettagliSandro Bertolino, Emiliano Mori
Ricchezza specifica e variazioni di biomassa in comunità di piccoli mammiferi lungo gradienti altitudinali Sandro Bertolino, Emiliano Mori Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Università
DettagliIL LUPO Tecniche di monitoraggio della specie in ambiente alpino. Eugenio Carlini
IL LUPO Tecniche di monitoraggio della specie in ambiente alpino Eugenio Carlini Il monitoraggio della presenza del lupo si effettua attraverso l applicazione integrata di diversi protocolli e metodi
DettagliGERMANO REALE Anas platyrhynchos
GERMANO REALE Anas platyrhynchos Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn
DettagliTORDO SASSELLO Turdus iliacus. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn.
TORDO SASSELLO Turdus iliacus Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn
DettagliAREE IMPORTANTI PER L AVIFAUNA NEL FIUME ARNO (PROV. DI FIRENZE): INDIVIDUAZIONE DELLE EMERGENZE E PROSPETTIVE DI TUTELA
AREE IMPORTANTI PER L AVIFAUNA NEL FIUME ARNO (PROV. DI FIRENZE): INDIVIDUAZIONE DELLE EMERGENZE E PROSPETTIVE DI TUTELA MICHELE GIUNTI & PAOLO SPOSIMO * c/o Nemo srl, via Giotto 33 50121, Firenze 055/674223
DettagliPIANO FAUNISTICO VENATORIO
Provincia di Lodi PIANO FAUNISTICO VENATORIO - L.R. 26/93 e succ. modifiche - VOLUME 2 DISTRIBUZIONE E FENOLOGIA DELLE SPECIE DI PRINCIPALE INTERESSE VENATORIO E GESTIONALE INDICE Premessa 3 Distribuzione
DettagliCARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELL AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA BARI/BT PARTE XVII VALORE FAUNISTICO DEL TERRITORIO
CARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELL AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA BARI/BT PARTE XVII VALORE FAUNISTICO DEL TERRITORIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA DOTT. ALBERTO MERIGGI DOTT. GIANPASQUALE CHIATANTE
DettagliLA GESTIONE DELLA LEPRE: FATTORI LIMITANTI E PRELIEVO SOSTENIBILE
Federazione Cacciatori Ticinesi Club del Segugio Svizzero LA GESTIONE DELLA LEPRE: FATTORI LIMITANTI E PRELIEVO SOSTENIBILE a cura di Chiara Caslini Medico veterinario Riccardo Scipioni Agronomo faunista
DettagliEnte Parco dei Nebrodi. Progetto di ricerca scientifica IL TRANSETTO DELLA BIODIVERSITÁ Attività di monitoraggio ambientale
Ente Parco dei Nebrodi Area III Conservazione della Natura e Gestione G del Territorio Area IV Promozione e Fruizione Sociale Progetto di ricerca scientifica IL TRANSETTO DELLA BIODIVERSITÁ Attività di
DettagliALZAVOLA Anas crecca. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn. Allegato II.
ALZAVOLA Anas crecca Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
DettagliTORDO BOTTACCIO Turdus philomelos. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn.
TORDO BOTTACCIO Turdus philomelos Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn
DettagliAPAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste
APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste CAPITOLO 3 IL CLIMA ONDOSO A LARGO DELLE COSTE ITALIANE
DettagliREPORT INTERMEDIO. INDAGINE AMBIENTALE Campagna di misura della Qualità dell aria PAT/RFS305-14/01/
PAT/RFS305-14/01/2019-0021123 AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE Settore tecnico per la tutela dell ambiente U.O. aria, agenti fisici e bonifiche Via Mantova, 16 38122 Trento P +39 0461
DettagliCARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI PARTE XVII VALORE FAUNISTICO DEL TERRITORIO
CARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI PARTE XVII VALORE FAUNISTICO DEL TERRITORIO UNIVERSITÀ DI PAVIA DOTT. ALBERTO MERIGGI DOTT. GIANPASQUALE CHIATANTE ATC BARI DOTT. GIOVANNI
Dettagli6 Il numero di giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 100 mm nel periodo in Veneto
6 Il numero di giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 100 mm nel periodo 1993-2015 in Veneto Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD) ARPAV, Dipartimento Regionale
DettagliDECRETO N Del 29/08/2018
DECRETO N. 12309 Del 29/08/2018 Identificativo Atto n. 1456 RAPPORTI CON GLI ENTI LOCALI, I PICCOLI COMUNI E COORDINAMENTO DEGLI UFFICI TERRITORIALI REGIONALI Oggetto AUTORIZZAZIONE AL PRELIEVO DI FAUNA
DettagliRISULTATI DEL CENSIMENTO ESTIVO A CAMOSCIO E STAMBECCO NEL PARCO NATURALE DELLE PREALPI GIULIE. 19 e 20 luglio 2016
RISULTATI DEL CENSIMENTO ESTIVO A CAMOSCIO E STAMBECCO NEL PARCO NATURALE DELLE PREALPI GIULIE 19 e 2 luglio 216 Foto: Marco Favalli Coordinamento e supervisione Ente parco: Giulio Goi e Stefano Santi
DettagliCinghiale (Sus scrofa)
CORSO PER CACCIATORI DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI URCA Cremona 2016 Cinghiale (Sus scrofa) A cura di Ambrogio Lanzi Sistematica 2 Distribuzione 3 Evoluzione della popolazione 4 Distribuzione nel novecento
DettagliNormativa. Nella LR 26/1993 quale dei seguenti articoli regolamenta il controllo della fauna selvatica? a. Articolo 18 b. Articolo 41 c.
Normativa Le specie oggetto di controllo sono a. Sempre tutelate b. sempre cacciabili c. non hanno nessuna tutela e quindi si può effettuare il controllo Il controllo è: a. un intervento che si può fare
DettagliLA FAUNA. Riccardo Fontana
LA FAUNA Riccardo Fontana riccardo.fontana@studio-geco.it Specie trattate: Uccelli Alectoris rufa - Pernice rossa Phasianus colchicus- Fagiano Perdix perdix - Starna Specie trattate: Mammiferi Lepus europaeus
DettagliPassera d Italia. Passera sarda. Specie sedentaria, con individui che effettuano spostamenti stagionali inferiori a poche decine di km
Specie sedentaria, con individui che effettuano spostamenti stagionali inferiori a poche decine di km Passera d Italia Passera sarda Sistematica complessa 5-10 milioni di coppie (1983-86) 50-100.000 coppie
DettagliTORDO BOTTACCIO Turdus philomelos
TORDO BOTTACCIO Turdus philomelos Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn
DettagliGALLINELLA D ACQUA Gallinula chloropus
GALLINELLA D ACQUA Gallinula chloropus Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione
DettagliOBIETTIVI CONSERVAZIONE SPECIE TUTELA ATTIVITA ANTROPICHE
Progetto Il Lupo in Liguria Dott. Pietro Milanesi OBIETTIVI CONSERVAZIONE SPECIE TUTELA ATTIVITA ANTROPICHE Predazione ungulati domestici / selvatici Conflitti uomo-predatore METODI TRANSETTI STANDARDIZZATI
DettagliMORIGLIONE Aythya ferina
MORIGLIONE Aythya ferina Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
DettagliALLEGATO 1. SPECIE STANZIALI: PERIODI DI CACCIA E LIMITI DI CARNIERE PER CACCIATORE CARNIERE GIORNALIERO. 2 Non previsto.
ALLEGATO DISPOSIZIONI INTEGRATIVE AL CALENDARIO VENATORIO REGIONALE 2019/2020 PER IL TERRITORIO DI COMPETENZA DELL UTR PAVIA, INCLUSO NEI CONFINI AMMINISTRATIVI DELLA PROVINCIA DI PAVIA ATC: N. 1 MORTARA
DettagliINDAGINI PRELIMINARI MEDIANTE G.I.S. DELL ATTIVITÀ DI PESCA NELL AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI
Biol. Mar. Medit. (2006), 13 (1): 680-684 Istituto per l Ambiente Marino Costiero, Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR) Via L. Vaccara, 61-91026 Mazara del Vallo (TP), Italia. annamariabeltrano@hotmail.com
DettagliI GRANDI PREDATORI: MORTALITA ADDITIVA NEGLI UNGULATI ALPINI
I GRANDI PREDATORI: MORTALITA ADDITIVA NEGLI UNGULATI ALPINI Convegno internazionale SIEF Macugnaga, 13 maggio 17 Francesca Marucco, PhD Coordinatore tecnico scientifico del Progetto LIFE WolAlps Centro
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Scienze della terra e dell ambiente Corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie per la Natura Uso delle aree aperte da parte di medio mammiferi nel
DettagliMERLO Turdus merula Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva Uccelli Stato di conservazione SPEC: IUCN Red List Status
MERLO Turdus merula Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
DettagliConteggi in simultanea della popolazione di Camoscio appenninico nel PNALM: sintesi dei risultati estivi e autunnali 2011
Conteggi in simultanea della popolazione di Camoscio appenninico nel PNALM: sintesi dei risultati estivi e autunnali 2011 Roberta Latini, Alessandro Asprea, Davide Pagliaroli Servizio Scientifico del Parco
Dettagli(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC)
Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 21 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA
DettagliGaranzia Giovani in Italia
Nota mensile Numero 7/2018 Garanzia Giovani in Italia SOMMARIO LA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI...4 I GIOVANI PRESI IN CARICO.....5 LE MISURE DI POLITICA ATTIVA 6 GLI INSERIMENTI OCCUPAZIONALI 7 All interno
DettagliISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA
ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA Monitoraggio vulcanologico, geochimico e delle deformazioni del suolo dello Stromboli nel periodo 3-9 Dicembre 2008 L analisi delle immagini registrate dalle
DettagliAllegato C 1. Precipitazioni (grafico dimostrativo )
Allegato C 1 Precipitazioni (grafico dimostrativo ) 1 segue Allegato C 1 Precipitazioni Mappe relative al numero di giorni in cui si sono verificate precipitazioni superiori ai 5 mm nei vari mesi degli
DettagliElaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto Figura Dislocazione delle stazioni meteorologiche
Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 1 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA 3.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio della
DettagliNovità Curiosità. Ver te bra ti SCHEDE DIDATTICHE. Il Museo: Storia Collezioni Attività. Una Collezione museale racchiude la Biodiversità
Il Museo: Storia Collezioni Attività Novità Curiosità SCHEDE DIDATTICHE Ver te bra ti Una Collezione museale racchiude la Biodiversità di un Territorio, la sua Storia, la sua Ricchezza Museo Friulano di
DettagliMESTOLONE Anas clypeata
MESTOLONE Anas clypeata Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
DettagliALLEGATO 6 1. SPECIE STANZIALI: PERIODI DI CACCIA E LIMITI DI CARNIERE PER CACCIATORE CARNIERE GIORNALIERO. 2 Non previsto.
ALLEGATO 6 DISPOSIZIONI INTEGRATIVE AL CALENDARIO VENATORIO REGIONALE 2019/2020 PER IL TERRITORIO DI COMPETENZA DELL UTR PAVIA, INCLUSO NEI CONFINI AMMINISTRATIVI DELLA PROVINCIA DI PAVIA ATC: N. 1 MORTARA
DettagliFattori influenzanti il successo delle immissioni di starna. Alberto Meriggi Dipartimento di Biologia Animale Università di Pavia
Fattori influenzanti il successo delle immissioni di starna Alberto Meriggi Dipartimento di Biologia Animale Università di Pavia Il declino delle popolazioni Iniziò dopo la seconda guerra mondiale Subì
DettagliPAVONCELLA Vanellus vanellus
PAVONCELLA Vanellus vanellus Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
DettagliPREMESSA DESCRIZIONE DELL ATTIVITÀ OGGETTO: TEST DISPOSITIVO NATECH ESCAPE
ASSOCIAZIONE TRA PROFESSIONISTI STUDIO GECO SEDE: PIAZZA PIGHINI 7-42019 SCANDIANO (RE) TEL. 0522 991064 FAX 0522 980959 P.IVA/C.F. 02384780355 studio@studio-geco.it www.studio-geco.it Spett. Spett. E
DettagliL ALIMENTAZIONE INVERNALE DEL GUFO COMUNE (ASIO OTUS) NEL PARCO DEL TICINO (Italia Nord-occidentale)
RIV. PIEM. ST. NAT., 19, 1998: 299-312 CESARE CASTIONI * - PAOLO DEBERNARDI ** - ELENA PATRIARCA ** L ALIMENTAZIONE INVERNALE DEL GUFO COMUNE (ASIO OTUS) NEL PARCO DEL TICINO (Italia Nord-occidentale)
DettagliSituazione meteorologica
Situazione meteorologica Ad integrazione della presentazione dei dati rilevati nella rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai parametri meteorologici
DettagliLA SITUAZIONE DELLA LEPRE IN ITALIA E TECNICHE PER UNA CORRETTA GESTIONE FAUNISTICA
LA SITUAZIONE DELLA LEPRE IN ITALIA E TECNICHE PER UNA CORRETTA GESTIONE FAUNISTICA Valter Trocchi (valter(valter-trocchi@live.com) Workshop: La gestione della Lepre e delle altre specie di fauna selvatica
DettagliCARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI PARTE VI DISTRIBUZIONE E STATUS DELLE SPECIE DI INTERESSE VENATORIO MAMMIFERI
CARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI PARTE VI DISTRIBUZIONE E STATUS DELLE SPECIE DI INTERESSE VENATORIO MAMMIFERI UNIVERSITÀ DI PAVIA DOTT. ALBERTO MERIGGI DOTT. GIANPASQUALE
DettagliRisultati dei Sistemi di allarme (HHWWS) e del Sistema Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SISMG) e degli accessi in pronto soccorso
Piano operativo nazionale per la prevenzione degli Effetti delle ondate di calore Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS) e del Sistema Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SISMG) e degli accessi
DettagliRelazione Pluviometrica relativa all Ambito AN.9
Relazione Pluviometrica relativa all Ambito AN.9 Aggiornamento al 1.1.29 ANALISI DELLE CARATTERISTICHE TERMOMETRICHE E PLUVIOMETRICHE - LOTTO 1 E LOTTO 2 Cap.1 - INTRODUZIONE INDICE 1. INTRODUZIONE...3
DettagliPROBELMATICHE. 1. Predazione su fauna selvatica oggetto di prelievo e domestica 2. Diffusione di zoonosi
PROBELMATICHE 1. Predazione su fauna selvatica oggetto di prelievo e domestica 2. Diffusione di zoonosi La predazione da parte della volpe viene indicata come uno dei possibili fattori responsabili del
DettagliMETEO REPORT Provincia Autonoma di Trento
METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento LE PIOGGE DELL INVERNO E PRIMAVERA 28 (a cura di Serenella Saibanti e Roberto Barbiero) La prima parte dell anno è stata caratterizzata dalle abbondanti e frequenti
DettagliCARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELL AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA BARI/BT
CARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELL AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA BARI/BT PARTE VI DISTRIBUZIONE E STATUS DELLE SPECIE DI INTERESSE VENATORIO MAMMIFERI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA DOTT. ALBERTO
DettagliSommario INTRODUZIONE... 1 AREE DI INDAGINE Fauna Fauna Fauna Fauna Fauna Fauna 09...
Sommario INTRODUZIONE... 1 AREE DI INDAGINE... 1 Fauna 01... 1 Fauna 02... 2 Fauna 03... 3 Fauna 04... 3 Fauna 05... 4 Fauna 06... 4 Fauna 07... 5 Fauna 08... 5 Fauna 09... 6 Fauna 10... 7 Fauna 11...
DettagliCARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA PROVINCIA DI BARLETTA-ANDRIA-TRANI
CARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA PROVINCIA DI BARLETTA-ANDRIA-TRANI PARTE VI DISTRIBUZIONE E STATUS DELLE SPECIE DI INTERESSE VENATORIO MAMMIFERI UNIVERSITÀ DI PAVIA DOTT. ALBERTO MERIGGI DOTT.
DettagliS E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A
S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 724 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori COZZOLINO e DEMASI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 18 GIUGNO 1996 Modifiche
Dettagli4 Il numero di giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 10 mm, 25 mm e 50 mm nel periodo in Veneto
4 Il numero di giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 10 mm, 25 mm e 50 mm nel periodo 1993-2015 in Veneto Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD) ARPAV, Dipartimento
DettagliKeywords: 8IT/distribution/Europe/Italy/lynx/Lynx lynx/lynx pardinus/malme/mediterranean/ population/sicilia/subspecies
Ragni, B. and Seminara, S. (1987). La Lince. In Il Gatto Selvatico Conoscenza e conservatione di una specie Note sulla lince e sul lupo: 17-21. Palermo: Stampatori Tipolitografi Associati. Keywords: 8IT/distribution/Europe/Italy/lynx/Lynx
DettagliGeneralità sugli Ungulati
CORSO PER CACCIATORI DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI URCA Cremona 2016 Generalità sugli Ungulati A cura di Elisa Armaroli Alcuni concetti Nella nomenclatura binomiale ogni specie animale o vegetale viene
DettagliAree protette: I parchi
AREE PROTETTE Le aree protette Le aree naturali protette, chiamate anche oasi o parchi naturali, sono parti di territorio che la legge tutela per l interesse naturalistico, ambientale o storico-culturale.
DettagliGaranzia Giovani in Italia
Nota mensile Numero 9/2018 Garanzia Giovani in Italia SOMMARIO I GIOVANI REGISTRATI.....4 I GIOVANI PRESI IN CARICO.....5 LE MISURE DI POLITICA ATTIVA 6 GLI INSERIMENTI OCCUPAZIONALI 7 All interno del
DettagliIl clima in Piemonte nel 2011
Temperature Il clima in Piemonte nel 2011 L anno 2011 è stato in Piemonte il più caldo degli ultimi 50 anni, con un anomalia positiva media di 1.6 C, maggiormente accentuata nei valori massimi rispetto
Dettaglibollettino siccità situazione attuale Gen 2017 www - siccità Gennaio sommario
bollettino siccità per la TOSCANA Gen 2017 situazione attuale Dal punto di vista meteorologico Gennaio è stato caratterizzato da precipitazioni inferiori alla media del trentennio 1981-2010, con i valori
DettagliLa Nutria in provincia di Ferrara. C. Castagnoli R. Finco
La Nutria in provincia di Ferrara C. Castagnoli R. Finco Corpo Polizia Provinciale P.O. Agricoltura Sostenibile Caccia e Aree Protette PROVINCIA DI FERRARA Nutria Parte specifica L entrata in vigore legge
DettagliIL CONTESTO FAUNISTICO Il contesto ambientale di interesse è rappresentato dalla bassa Pianura Padana, che in tempi storici era dominata da
IL CONTESTO FAUNISTICO Il contesto ambientale di interesse è rappresentato dalla bassa Pianura Padana, che in tempi storici era dominata da estensioni di latifoglie intercalate da zone acquitrinose e accompagnate
DettagliALLEGATO 1 SPECIE E SOTTOSPECIE ENDEMICHE ORDINE SPECIE SOTTOSPECIE
ALLEGATI ALLEGATO 1 SPECIE E SOTTOSPECIE ENDEMICHE ORDINE SPECIE SOTTOSPECIE INSETTIVORI LAGOMORFI CARNIVORI ARTIODATTILI Toporagno italico o appenninico Talpa romana Lepre italica Orso marsicano Camoscio
DettagliStatistiche in breve
Statistiche in breve A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Novembre 2015 Osservatorio sui lavoratori dipendenti 1 privato del settore 1. NUMERO LAVORATORI, RETRIBUZIONI E GIORNATE RETRIBUITE
DettagliNOTE SULL'ALIMENTAZIONE DEL GHEPPIO NELL'ITALIA NORD-OCCIDENTALE (Aves, Falconidae)
RIV. PIEM. ST. NAT.,, 98: - FABRIZIO SILVANO NOTE SULL'ALIMENTAZIONE DEL GHEPPIO NELL'ITALIA NORD-OCCIDENTALE (Aves, Falconidae) RIASSUNTO - L'analisi di 7 contenuti stomacali e dell'ingluvie di Gheppi
DettagliMonitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012
Monitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012 1. Materiali e metodi Per la primavera 2012, è stato applicata la tecnica del pellet group count con le stesse modalità individuate negli scorsi anni, vale a dire
DettagliEstate Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte. Sistemi Previsionali
Il Clima in Piemonte Estate 2013 L Estate 2013 è stata l ottava più calda degli ultimi 56 anni in Piemonte, superiore di circa 1 C rispetto alla norma 1971-2000. Tuttavia i record termometrici di temperatura
DettagliSALVATORE VALENZIANO Centro di Sperimentazione Agmcola e Forestale S.A.F. (Gruppo E.N.C.C.) Roma
MENOTTI GALLI Dipartimento di Fisica, Universitii di Bologna SALVATORE VALENZIANO Centro di Sperimentazione Agmcola e Forestale S.A.F. (Gruppo E.N.C.C.) Roma LIVIO RUGGIERO, FERRUCCIO ZUANNI Dipartimento
DettagliFEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA
FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA UFFICIO AVIFAUNA MIGRATORIA Dott. Michele Sorrenti In collaborazione con Ing. Michela Giacomelli della Provincia di Brescia Milano, 22 Marzo 2014. CACCIA IN DEROGA SECONDO
DettagliFOLAGA Fulica atra. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn. Non segnalata.
FOLAGA Fulica atra Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva Uccelli
DettagliDIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO
UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO LABORATORIO DI ETOLOGIA v. Accademia Albertina, 13-10123 TORINO - Italy Tel. Prof. C. Giacoma (011) 6704558 Laboratori (011)
DettagliBECCACCIA Scolopax rusticola
BECCACCIA Scolopax rusticola Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva
DettagliArpa Emilia-Romagna, Servizio IdroMeteoClima. icolt Estate 2016: stima delle le esigenze - consuntivo
Arpa Emilia-Romagna, Servizio IdroMeteoClima icolt 216 Estate 216: stima delle le esigenze - consuntivo In breve - L estate 216, in accordo con le previsioni di inizio giugno, non si è dimostrata nel complesso
DettagliLombardia. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni
COMUNICATO STAMPA ROMA, 19 APRILE 2018 Lombardia Alcuni risultati relativi alla regione Lombardia evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate
DettagliANALISI CLIMATICA DEL 2011
Provincia Autonoma di METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DEL 211 Febbraio 212 Dipartimento Protezione Civile e Infrastrutture Servizio Prevenzione Rischi Ufficio Previsioni e Pianificazione Via Vannetti,
Dettagli