POLITICA DI COESIONE

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1 POLITICA DI COESIONE LE PROPOSTE LEGISLATIVE E LE INNOVAZIONI INTRODOTTE Napoli, 16 novembre 2011 A cura di Viviana Russo

2 Il quadro di riferimento 2009 Rapporto Barca 2010 Strategia Europa 2020 Quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale e relative conclusioni 2011 Contributo dell Italia sulla Quinta Relazione Risultati della consultazione pubblica Quadro finanziario pluriennale Proposte di Regolamento per la Politica di Coesione Proposte di Regolamento per la PAC

3 Il quadro di riferimento Il pacchetto normativo sulla riforma della Politica di Coesione, presentato dalla Commissione Europea il 6 ottobre 2011, prevede le seguenti proposte di Regolamento: COM(2011) 615: Proposta di Regolamento Generale recante le norme comuni (Parte II) per gestire il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e le disposizioni generali (Parte III) per il FESR, FSE e Fondo di Coesione; COM(2011) 614: Proposta di Regolamento FESR per l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione ; COM(2011) 607: Proposta di Regolamento per il FSE; COM(2011) 612: Proposta di Regolamento per il Fondo di Coesione; COM(2011) 610: Proposta di Regolamento FESR per l obiettivo Cooperazione territoriale europea ; COM(2011) 611: Proposta di Regolamento che modifica il Reg. CE 1082/2006 sul Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT). Ad essi si aggiungono: Proposta di Regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG); Proposta di Regolamento sul Programma per il cambiamento sociale e l innovazione; Comunicazione sul Fondo di solidarietà dell Unione europea (FSUE).

4 Il quadro di riferimento NOVITA Regolamento ombrello per tutti i Fondi; Due Regolamenti distinti per il FESR, di cui uno specifico per l Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea; Emendamenti al Reg. 1082/2006 sul GECT.

5 Architettura della Politica di Coesione DUE OBIETTIVI (Art. 81 Reg. Gen.) AREE AMMISSIBILI TRE CATEGORIE DI REGIONI (Art. 82 Reg. Gen.): Investimenti per la crescita e l occupazione Regioni meno sviluppate: il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'ue-27. Regioni in transizione: che sostituirà l'attuale sistema di phasing-out e phasing-in. Questa categoria comprenderà tutte le regioni con un PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media dell'ue-27 (Per l Italia Abruzzo, Molise, Sardegna e Basilicata). Regioni più sviluppate: con un PIL pro capite superiore al 90% della media dell'ue-27. Cooperazione Territoriale Europea Zone di cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale (art. 3 Reg. CTE)

6 Architettura della Politica di Coesione NOVITA Concentrazione su due obiettivi; Non più obiettivi di tipo territoriale ma tematico; Sostituzione del sostegno transitorio con una nuova categoria intermedia di regioni; Riduzione del Capping (tetto massimo di stanziamenti per la coesione) al 2,5% del PIL. COMMENTI Il governo italiano si oppone all introduzione della categoria delle regioni in transizione. Riduzione della quota di risorse per le regioni meno sviluppate.

7 Architettura della Politica di Coesione PIL/pro-capite* < 75% della media UE 75-90% > 90% *index EU27=100 3 categorie Di regioni Meno sviluppate Transizione Più sviluppate PIL Regionale dati: RNL dati: EuroGeographics Association for the administrative boundaries Canarias Guyane Réunion Guadeloupe/ Martinique Madeira Açores Malta

8 Il contenuto della Riforma Rafforzare l approccio strategico Allineamento alla Strategia Europa 2020; elaborazione di un quadro strategico comune per tutti i Fondi; un contratto di partnership fra la CE e i singoli Stati membri e la conferma dei programmi operativi; Concentrazione tematica delle risorse su pochi obiettivi; Programmazione integrata Migliorare l efficacia e la performance Sistema di condizionalità per l erogazione dei fondi; riserva di efficacia ed efficienza su Europa 2020; Orientamento ai risultati; Individuazione ex-ante nei PO di un sistema adeguato di indicatori; valutazione rafforzata Semplificare l attuazione Revisione del Regolamento finanziario; semplificazione dei sistemi di gestione e controllo; riduzione degli oneri amministrativi; applicazione del disimpegno automatico sopprimendo esenzioni e deroghe Nuovi strumenti finanziari Sostegno e promozione di strumenti finanziari innovativi che si discostano dal tradizionale finanziamento basato sulle sovvenzioni e mirano a sistemi di rotazione più sostenibili Rafforzamento della governance Introduzione della coesione territoriale, dando attenzione alle zone urbane, ai territori con caratteristiche geografiche e demografiche particolari e alle macroregioni; migliorare la partnership con soggetti locali, con le parti sociali ed economiche, con la società civile

9 Approccio Strategico PROGRAMMAZIONE Viene ribadito l allineamento della Politica di Coesione alla Strategia Europa 2020 e ai relativi Orientamenti Integrati, grazie ad una nuova governance multilivello che prevede: QUADRO STRATEGICO COMUNE (QSC) (Artt Reg. Gen.) adottato dalla Commissione per tradurre gli obiettivi e i traguardi di Europa 2020 in priorità d'investimento per il Fondo di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; CONTRATTO DI PARTENARIATO TRA LA COMMISSIONE E CIASCUNO STATO MEMBRO (Artt Reg. Gen.) che, basandosi sul quadro strategico comune, stabilisce le priorità di investimento, l'allocazione delle risorse nazionali e dell'unione Europea tra i settori e i programmi prioritari, e il coordinamento tra i fondi dell'ue a livello nazionale; I PROGRAMMI OPERATIVI (Art , Reg. Gen.).

10 Approccio Strategico NOVITA QSC CP PO Quadro Strategico per tutti i Fondi Adottato dalla CE non dal Consiglio Stabilisce esplicitamente azioni chiave per ogni Fondo Sezione dedicata all allineamento alla Strategia 2020 Esclusione dei PO CTE ed inclusione dei Programmi FEASR e FEAMP Re-introduzione della programmazione multifondo Azioni per la riduzione degli oneri amministrativi dei beneficiari Presentazione contestuale al Contratto di Partenariato COMMENTI Riconoscimento del ruolo delle Regioni nella firma del CP; problema di tempistica inadeguata; Mancanza di norme specifiche per il multifondo; Struttura dei PO troppo complessa; Un Asse per ogni Obiettivo tematico.

11 Approccio Strategico CONCENTRAZIONE TEMATICA L Art. 9 della Proposta di Reg. Gen. individua 11 OBIETTIVI TEMATICI in linea con la Strategia Europa 2020 : 1. Ricerca, sviluppo tecnologico ed Innovazione 2. Tecnologie della comunicazione e dell informazione 3. Competitività delle PMI 4. Transizione verso un economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico e prevenzione e gestione dei rischi 6. Tutela dell ambiente e uso efficiente delle risorse 7. Trasporti sostenibili e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete 8. Occupazione e sostegno alla mobilità del lavoro 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà 10. Educazione, competenze e life-long learning 11. Capacità istituzionale ed amministrazioni pubbliche efficiente

12 Approccio Strategico CONCENTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI FESR su: Efficienza Energetica e Energie Rinnovabili Ricerca e Innovazione Competitività delle PMI 6% 60% 20% 44% Regioni più sviluppate e Regioni in transizione Regioni meno sviluppate Concentrazione degli investimenti FSE Per il FSE, almeno il 20% delle risorse deve essere allocato per promuovere l inclusione sociale e la lotta alla povertà.

13 Approccio Strategico PROGRAMMAZIONE INTEGRATA A LIVELLO DI PROGRAMMA Possibilità per gli SM di definire ed attuare programmi multifondo Flessibilità FESR-FSE entro 5% delle risorse dell Asse (Art. 88 Reg. Gen.) A LIVELLO DI INTERVENTI Investimenti territoriali integrati (ITI) (Art. 99 Reg. Gen.) investimenti che attuano strategie di sviluppo urbano/territoriale nel quadro di uno o più programmi operativi la cui attuazione può essere delegata agli OI fra cui: autorità locali, ONGs, organismi di sviluppo regionale Joint Action Plan-Piano di Azione Comune (Artt Reg.Gen.) un insieme di progetti sotto la responsabilità di un beneficiario pubblico, per l attuazione di parte di uno o più programmi operativi, di importo pari ad almeno EUR o al 20% del sostegno pubblico dei PO interessati.

14 Approccio Strategico PROGRAMMAZIONE INTEGRATA A LIVELLO LOCALE (Art Reg. Gen.) Sviluppo locale di tipo partecipativo Community-led iniziatives APPROCCIO LEADER ai Fondi QSC concentrato su territori subregionali specifici; attuato attraverso Strategie territoriali di sviluppo locale integrate e multisettoriali; di tipo partecipativo, ossia guidato da Gruppi di Azione Locale composti da rappresentanti degli interessi socioeconomici locali pubblici e privati, responsabili della definizione ed attuazione delle strategie; Può prevedere la partecipazione coordinata di più di un Fondo e può essere designato un Fondo capofila

15 Migliorare l efficacia e la performance Condizionalità ex-ante CONDIZIONALITÀ Le condizionalità ex ante rappresentano le condizioni che devono essere soddisfatte quale prerequisito per l'erogazione dei fondi Condizionalità ex-post possono dar luogo, a seconda delle performance dimostrate nel raggiungimento dei target prestabiliti, all attribuzione di una riserva di premialità (per la quale sarà accantonato il 5% delle risorse per Fondo e per SM) ovvero alla sospensione dei fondi assegnati Condizionalità macro-economica Per garantire che l'efficacia dei finanziamenti non sia compromessa da politiche macrofinanziarie inadeguate, la Commissione propone di rafforzare le norme in materia di condizionalità macrofinanziaria che disciplinano i fondi e allinearle alle nuove misure di applicazione del Patto di stabilità e crescita da adottare nell'ambito del sesto pacchetto sulla governance economica

16 Migliorare l efficacia e la performance Due tipi di condizionalità Tematiche: legate agli undici obiettivi tematici Generali: 7 aree di intervento CONDIZIONALITÀ EX ANTE (Art. 17 e Allegato IV) Garantiscono la presenza ed il rispetto delle condizioni necessarie ad un efficace utilizzazione dei fondi Sono inserite nei documenti di programmazione (Contratti e Programmi Operativi). Se le condizioni non sono soddisfatte alla data di presentazione del Contratto di partnership, quest ultimo dovrà contenere una descrizione delle azioni e il relativo crono programma che saranno intraprese a livello nazionale e regionale per il loro superamento, che dovrà avvenire entro il 31 dicembre Allo scadere di tale data la Commissione potrà sospendere i pagamenti COMMENTI: basate su una compliance di tipo formale (ad es. disponibilità di piani, strategie, recepimento di normative europee); vincoli troppo restrittivi che possono causare gravi ritardi nell attuazione; dovrebbero essere strettamente legate alla politica di coesione; possibilità di prevedere sospensioni sulla priorità interessata.

17 Migliorare l efficacia e la performance Performance Framework Il Contratto e i PO dovranno indicare, secondo la metodologia fornita nell Allegato I, un Quadro di riferimento dei risultati, nel quale indicare le tappe fondamentali per il conseguimento degli obiettivi di ciascuna priorità per gli anni 2016 e 2018 «Performance review» Nel 2017 e 2019 in base alle informazioni presentate da SM la Commissione effettua una verifica Riserva di Performance QUADRO DI PERFORMANCE E RISERVA Artt Reg. Gen. 5% di tutti gli stanziamenti nazionali (No PO CTE), assegnata nel 2019 In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi: Raccomandazioni della Commissione Possibile sospensione dei pagamenti intermedi o rettifiche finanziarie alle priorità COMMENTI: Riserva nazionale ma verifica della CE, sistema sia premiale che sanzionatorio, assegnazione delle risorse premiali a fine periodo.

18 Migliorare l efficacia e la performance CONDIZIONALITÀ MACROECONOMICHE (Art. 21 Reg. Gen.) Stabilire un legame più stretto tra politica di coesione e governance economica dell'unione La CE richiede modifiche del contratto di partenariato e dei programmi a sostegno delle raccomandazioni del Consiglio volte ad affrontare gli squilibri macroeconomici Se uno Stato membro non dovesse adottare provvedimenti efficaci nel quadro del processo di governance economica, la Commissione può sospendere, in tutto o in parte, i pagamenti e gli impegni Le decisioni relative alle sospensioni devono essere proporzionate ed effettive, tenendo conto dell'impatto della sospensione sull'economia dello Stato membro interessato. Le sospensioni sono revocate e i fondi nuovamente messi a disposizione dello Stato membro interessato non appena quest'ultimo adotta i provvedimenti necessari. COMMENTI: il meccanismo di sospensione dei fondi rischia di penalizzare ulteriormente paesi che sono già in gravi difficoltà economiche e finanziarie; si danneggiano le Amministrazioni centrali e regionali responsabili dei Programmi Operativi a causa di questioni che competono il Governo dello Stato Membro; forte elemento di arbitrarietà esercitato dalla Commissione Europea; la CE afferma che la sospensione verrà applicata solo nei casi più gravi

19 Migliorare l efficacia e la performance INDICATORI VALUTAZIONE E INDICATORI La Commissione propone (Art Reg. Gen.) una serie comune di indicatori contenuti negli allegati dei regolamenti specifici per ciascun Fondo, obbligatori per tutti i programmi e tutte le priorità. Ad essi andranno integrati quelli specifici di ciascun Programma. Dai Core Indicators a Common Indicators: La lista degli indicatori comuni è allegata alle proposte di regolamento FESR/FSE Maggiore attenzione al sistema di indicatori selezionati: Non ci sono più indicatori tipo «N. di progetti» ; Rispetto al , confronto avviato per tempo e attualmente in corso nell ambito dell Evaluation Network sulla lista proposta (UVAL raccoglie commenti) VALUTAZIONE La valutazione dovrebbe fare un maggiore uso di metodologie rigorose in linea con gli standard internazionali come la valutazione dell impatto. (Art Reg. Gen.) Obbligo di definizione del Piano di Valutazione inserito nel Regolamento e per il CdS di esaminare le valutazioni Rilevanza assegnata alla Valutazione di Impatto ed all esigenza di garantire la diffusione dell esito delle valutazioni

20 Strumenti finanziari PROMOZIONE DELL USO DI STRUMENTI FINANZIARI E stata rafforzata l enfasi sugli strumenti di ingegneria finanziaria per assicurare l effetto moltiplicativo delle risorse. (Artt Re. Gen.) Estesi a tutte le aree di investimento Regole più chiare e predisposizione di modelli standard da parte della Commissione Possibilità di aumentare del 10% il tasso di co-finanziamento per strumenti finanziari innovativi Relazione specifica sugli interventi che comprendono strumenti finanziari allegato al rapporto annuale di esecuzione Commenti Tema molto complesso che può determinare positivi effetti moltiplicatori, ma il cui funzionamento è molto differenziato a seconda della maturità dei sistemi economici e finanziari interessati.

21 Focus tematici Fondo Sociale Europeo Sviluppo rurale Sistema di Gestione e controllo Sviluppo urbano Energia e sviluppo sostenibile La Cooperazione Territoriale Europea

22 Il ruolo del Fondo Sociale Europeo NOVITA RISORSE: Aumento delle risorse destinate al FSE del 7,5% rispetto al Al FSE viene destinato il 25% delle risorse della Coesione, pari a 84 miliardi di Euro Soglia minima di risorse per il FSE modulata in funzione della categorie di regione: 25% nelle regioni meno sviluppate 40% nelle regioni in transizione 52% nelle regioni più sviluppate COLLEGAMENTO CON LA STRATEGIA EUROPA 2020: Occupazione e sostegno alla mobilità del lavoro Inclusione sociale e lotta alla povertà Educazione, competenze e life-long learning Capacity Building istituzionale ed amministrazioni pubbliche efficienti RAFFORZAMENTO DELLA DIMENSIONE SOCIALE 20% degli stanziamenti per l inclusione sociale e alla lotta contro la povertà Maggiore enfasi sulla lotta alla disoccupazione giovanile Supporto specifico per l innovazione sociale

23 Il ruolo del Fondo Sociale Europeo TEMI DI CONFRONTO 1. E stata reintrodotta la programmazione multifondo. Quali scelte sono necessarie per assicurare un concreto coordinamento tra i Fondi? 2. La proposta della Commissione prevede il mantenimento della cd. flessibilità, già sperimentata nell attuale periodo di programmazione, ma riducendo i margini dal 10% al 5% della dotazione di ciascun asse. Come ha funzionato nel e quali suggerimenti consegnare alla nuova fase di programmazione? 3. Vengono stabilite numerose soglie finanziarie, sia in merito alle risorse da allocare al FSE, che relativamente alla concentrazione tematica (tetto % ad un massimo di 4 priorità). Come sarà garantito in ciascuno Stato Membro il rispetto delle quote minime per il FSE per ogni categoria di regioni? Il principio di concentrazione non rischia di limitare la discrezionalità delle Amministrazioni nel perseguire obiettivi coerenti con i contesti territoriali di riferimento? 4. Sono state concretamente semplificate le regole per il rimborso a favore dei beneficiari e delle operazioni più piccoli? 5. Le misure inserite sono in grado di favorire la partecipazione delle parti sociali e delle ONG nella programmazione e attuazione delle priorità e delle operazioni del FSE?

24 Lo Sviluppo rurale nella nuova Politica di Coesione NOVITA Approvazione di un Regolamento che stabilisce le Regole comuni per tutti Fondi Integrazione nell ambito del Quadro Strategico Comune della Politica di coesione, della Politica di Sviluppo rurale e della Politica della Pesca Armonizzazione delle regole di attuazione tra i vari fondi Sistema di condizionalità ex ante Applicazione dell approccio LEADER a tutti i Fondi (Sviluppo locale di tipo partecipativo) 24

25 Lo Sviluppo rurale nella nuova Politica di Coesione TEMI DI CONFRONTO 1. L integrazione tra i Fondi era stata alla base anche della Programmazione L introduzione di un Regolamento con disposizioni comuni, contribuirà al suo raggiungimento? Cosa occorre prevedere dal punto di vista attuativo per fare in modo che non sia solo un esercizio teorico? 2. Anche per lo sviluppo rurale le condizionalità ex ante indicate esprimono aspetti solo formali che non contribuiscono concretamente ad incentivare l attuazione e, a differenza dei Fondi della Coesione, l inasprimento dei vincoli di attuazione non è bilanciata da meccanismi compensatori, come ad esempio il principio proporzionalità dei controlli. Quali sono le azioni necessarie per favorire l avvio dei nuovi Programmi? 3. Altra importante novità è rappresentata dal Mainstreaming del LEADER su tutti i fondi. Cosa si può fare per capitalizzare al meglio questa esperienza nei Programmi Operativi FESR ed FSE?

26 Sistema di Gestione e Controllo NOVITA Sistemi di Gestione e controllo (Art. 64 Reg. Gen.) Accreditamento delle AdG e AdC da parte di un organismo nazionale sulla base dei criteri CE La Commissione può richiedere le descrizioni dei Sistemi di Gestione e Controllo (per i PO con sostegno > 250 Meuro, tenendo conto dei rischi) Autorità di Gestione possono agire come Autorità di Certificazione Maggiore proporzionalità (Art. 140 Reg. Gen.) A livello di operazione: Principio one single audit : limitazioni nella frequenza di audit CE e dell AdA (non più di un audit fino alla chiusura per interventi < Euro e non più di un audit per periodo contabile per le altre operazioni) A livello di PO: Riduzione del livello di controlli in misura proporzionale al rischio individuato per i programmi operativi se non sussistono carenze significative o se le autorità di audit sono affidabili. Gestione Finanziaria Nuovo sistema di bilanci e chiusure annuali Dichiarazione annuale di affidabilità di gestione Liquidazione annuale dei conti da parte della Commissione

27 Sistema di Gestione e Controllo TEMI DI CONFRONTO 1. Semplificazione o Razionalizzazione? La proposta della Commissione intende realizzare una semplificazione dei sistemi di gestione e controllo. Da una prima lettura delle proposte di regolamento, non si riscontrano le semplificazioni annunciate dalla Commissione, bensì un aggravio consistente degli oneri amministrativi previsti. Le numerose innovazioni non rischiano di richiedere costi eccessivi per il loro recepimento e per l adattamento delle strutture? 2. Proporzionalità o Sussidiarietà L applicazione del principio di proporzionalità dei controlli sulla base del livello di rischio e del contributo, non accentua le disparità, continuando a penalizzare dei paesi rispetto ad altri? 3. Il Sistema di gestione e controllo dei Fondi Strutturali è stato rinnovato sul modello PAC al fine di semplificare le difficoltà incontrate dal destinatario finale e di armonizzare le regole di accesso ai finanziamenti europei. Questo modello non risulta poco compatibile con interventi di tipo infrastrutturale, di lunga durata e di importi consistenti?

28 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione NOVITA Azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile (Art. 7 Reg. FESR) Ciascuno Stato membro stabilisce nel proprio contratto di partenariato un elenco di città in cui devono essere realizzate le azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile e la dotazione annua indicativa (FESR ed FSE) destinata a tali azioni a livello nazionale Azioni integrate Almeno il 5% delle risorse del FESR assegnate a livello nazionale sono destinate ad azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile delegate alle città per essere gestite per mezzo degli investimenti territoriali integrati di cui all Art. 99 del Reg. gen. Creazione di una piattaforma per lo sviluppo urbano (Art. 8 Reg. FESR) Networking tra città e scambi di esperienza in materia di politiche urbane (300 città/20 per SM) Azioni Innovative per lo sviluppo urbano sostenibile (Art. 9 Reg. FESR) Un plafond dello 0,2% delle risorse del FESR destinate all'obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" è destinato alle azioni innovative su iniziativa della Commissione

29 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione TEMI DI CONFRONTO 1. Relativamente agli strumenti di pianificazione a livello sub-regionale e locale, la proposta di Regolamento Generale contiene una serie di innovazioni: sviluppo locale di tipo partecipativo, strategie di sviluppo locale, gruppi di azione locale e gli investimenti integrati territoriali. Tali strumenti dovrebbero consentire una maggiore flessibilità e coerenza rispetto alle specificità dei contesti locali. Non si rischia una eccessiva moltiplicazione di strumenti? Perché non migliorare gli strumenti già esistenti in una logica di continuità tra i diversi periodi di programmazione? 2. Quali lezioni apprendere dall esperienza acquisita nell ambito della programmazione nel settore dello sviluppo urbano? 3. Quali criteri risultano più adeguati al fine di selezionare le città in cui saranno svolte le azioni integrate?

30 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione TEMI DI CONFRONTO 4. In che modo si può garantire un efficace attuazione delle azioni integrate per lo sviluppo urbano a livello nazionale? 5. Gli Stati membri sono chiamati ad organizzare nel proprio Contratto un partenariato con le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autorità pubbliche competenti e le parti economiche e sociali. La Commissione adotterà anche un codice di condotta per il coinvolgimento dei partners. Quali indicazioni dovrebbero essere contenute nei Contratti per rispettare il principio della governance multilivello? 6. Considerata l importanza della valutazione dei risultati cosa occorre fare per assicurare un sistema di monitoraggio degli indicatori efficiente?

31 Energia e Sviluppo Sostenibile NOVITA Concentrazione tematica Ben 4 degli 11 Obiettivi Tematici fanno riferimento allo sviluppo sostenibile Sono stabilite per il FESR soglie finanziarie per interventi su efficienza energetica ed energie rinnovabili Il FSE sostiene la transizione della forza lavoro verso competenze e attività lavorative più ecologiche, in particolare nei settori dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e del trasporto sostenibile Il FEASR, oltre a promuovere lo sviluppo rurale sostenibile, prevede l'allocazione del 30% della dotazione finanziaria a misure obbligatorie a favore del clima e dell'ambiente Lotta al cambiamento climatico (Art. 8 Reg. Gen). Gli Stati membri dovranno fornire informazioni sul sostegno agli obiettivi relativi al cambiamento climatico conformemente all'impegno di destinare almeno il 20% del bilancio dell'unione a tale finalità, sulla base di una metodologia adottata dalla Commissione mediante un atto di esecuzione. Nel Contratto ed in ciascun PO dovrà essere stabilito l'importo indicativo del sostegno da destinare agli obiettivi relativi al cambiamento climatico. Nei Rapporti di esecuzione dovranno essere riferiti i progressi in tal senso.

32 Energia e Sviluppo Sostenibile TEMI DI CONFRONTO 1. Con Europa 2020 e i traguardi stabiliti nella lotta al cambiamento climatico, le politiche europee promuovono molto di più, rispetto al passato, lo sviluppo sostenibile e l ambiente. Tuttavia, questa spinta potrebbe essere frenata dall inserimento di numerose condizionalità ex-ante - riguardanti per lo più il recepimento di direttive UE - vincolanti ai fini dell erogazione dei finanziamenti. Quali azioni urge intraprendere per avviare da subito i futuri programmi? 2. Considerata la disponibilità di altri strumenti finanziari e politiche a favore dell energia e dello sviluppo sostenibile, non si rischia una possibile duplicazione di interventi? Inoltre si assiste alla definizione di priorità calate dall alto che riducono i margini di discrezionalità dei soggetti attuatori. Non si rischia l eccessiva settorializzazione delle politiche di sviluppo? 3. Nel corso dell attuale programmazione, le azioni a favore dell Energia, soprattutto nelle Regioni Convergenza, non hanno finora prodotto i risultati attesi. Data la rilevanza che questo settore assumerà nel futuro, quali considerazioni trarre per supportare al meglio la programmazione delle azioni future? Quali sono stati gli ostacoli e cosa si può fare per rimuovere le maggiori criticità?

33 Cooperazione Territoriale Europea NOVITA La cooperazione territoriale sarà oggetto di due Regolamenti specifici (uno sulla cooperazione territoriale europea e uno sul GECT-Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale). Possibilità di supportare le strategie macroregionali e di bacino marittimo (per la Cooperazione Transnazionale) Risorse: E previsto un aumento delle risorse disponibili (+30%) a favore della cooperazione a dimostrazione della rilevanza assegnata a tale politica. Maggiore concentrazione tematica: Possono essere selezionati al max 4 obiettivi tematici per i PO transfrontalieri e transnazionali Semplificazione dell attuazione: Riduzione del numero di Autorità, norme di ammissibilità della spesa stabilite a livello UE o dal CdS, N+3 GECT: Rafforzamento del ruolo del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale e regole più semplici per la sua istituzione

34 Cooperazione Territoriale Europea TEMI DI CONFRONTO 1. Quale sarà il collegamento tra i PO CTE, gli strumenti della politica di vicinato (ENI ed IPA), nonché con l eventuale creazione delle Strategie Macroregionali (per l Italia Macroregione Adriatico-Ionica, Spazio Alpino e Mediterranea)? 2. E opportuno prevedere l esclusione dei PO CTE dal Contratto di Partenariato e dal meccanismo delle condizionalità e della riserva di performance? 3. Le modifiche nei Sistemi di Gestione e Controllo proposte dal Regolamento CTE (scomparsa AdC, rafforzamento del GECT, norme sull ammissibilità delle spese approvate dal CdS) garantiscono una semplificazione delle procedure? 4. Gli strumenti di sviluppo locale integrato si adattano al contesto della Cooperazione Territoriale? 5. Che impatto avrà il coinvolgimento dei paesi terzi e dei territori d oltremare sulla gestione dei Programmi? 6. Nei PO dell obiettivo Investimenti per la crescita e l occupazione non è prevista la facoltà di prevedere azioni di cooperazione interregionale (ex Art b Reg. CE 1083/2006). L esperienza dovrebbe essere replicata?

35 Le prossime tappe Dicembre Comunicazione della Commissione sul Quandro Strategico Comune Discussione delle proposte in Consiglio e Parlamento Accordo sul Quadro Finanziario Pluriennale e adozione del pacchetto legislativo Entrata in vigore dei regolamenti.

36 Link Europa V Relazione sulla Coesione Economica, Sociale e Territoriale Quadro finanziario pluriennale Pacchetto legislativo per la Coesione

37 Link Biblioteca digitale Meridiana Italia E-ACTA COLLEZIONE Dall interno: Dall esterno:

38 Grazie per l attenzione

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