Iconografia dei santi monaci.

Transcript

1 Iconografia dei santi monaci. s. Onofrio. Rimasi sorpreso nel sentire la presentazione e spiegazione dell affresco, posto nella cappella 28 di Goreme (Cappadocia) detta Yilauli Kilise o S. Onofrio, con la figura di S. Onofrio posto accanto ad altri due santi. La guida diceva: all origine l affresco rappresentava un uomo nudo ed essendo non concesso dal Corano vi fu l intervento dello sceicco il quale impose di abolire la nudità. Ecco che fu disegnato un albero che andava a coprire la nudità dell uomo, ossia di S. Onofrio. Così oggi lo vediamo così. Cappadocia, Goreme, cappella di S. Onofrio, sec. XI. S. Onofrio è il primo a sinistra. Papnute (in copto: Pa-fnuti)di Sceti scrisse la Vita Onophrii dopo aver compiuto un viaggio fra Ossirinco e Shmun con il fine di incontrare gli anacoreti come Timoteo, Onofrio (egiziano: Ouanofre) e quattro compagni ossirinchiti che stavano insieme 1. Tutti gli raccontano il loro genere di ascesi. Lo stesso Papnute scrisse l Historia monachorum riguardante l area di Assuan, all estremo confine meridionale dell Egitto. Papnute racconta che rimase sorpreso quando incontrò Onofrio perché era nudo, con pelle color di bronzo, rinsecchita contro le ossa magre, con gli occhi incavati entro profonde orbite, con il corpo villoso coperto solo dalla sua lunga capigliatura confusa con la barba che lo coprivano fino ai piedi. L iconografia dell eremita Onofrio, in epoca proto bizantina, lo presenta con la figura di un anziano nudo con il corpo villoso e con lunga barba, un albero stilizzato copre la sua nudità. Poi viene rappresentato sempre anziano, villoso con barba e capelli lunghi ma con alcuni racemi coprenti il basso ventre. Questa iconografia è passata in occidente e perdura a tutt oggi. 1 AA.VV., Bibliotheca Hagiographica Graeca, nn

2 In Puglia. Miggiano, S. Maria. Muro Leccese, S. Marina. S. Onofrio e S. Macario. In Campania. Benevento, S. Barbato, S. Onofrio. Andria, S. Croce. Il corpo non è più villoso ma completamente ricoperto dai suoi lunghi capelli.

3 Altri santi monaci. Massafra, S. Leonardo, S. Paolo eremita. Mottola, S. Angelo di Casalrotto, S. Simeone stilita. S. Paolo eremita viene rappresentato con un vestito eseguito con foglie di palma intrecciate. S. Simeone stilita è rappresentato sulla cima di una colonna Supersano, Celimanna. Mottola, S. Nicola. San Leonardo. S. Michele il Sincello con copricapo orientale.

4 Matera, Madonna degli Angeli. Matera, S. Nicola. S. Nilo di Rossano. Con l affermarsi della Chiesa di Roma in Puglia si va affievolendosi gradatamente il gusto orientale portato dai bizantini. Dal 1300 prevale il gusto decorativo apportato dai nuovi regnanti, un arte figurativa fortemente realistica ormai lontana dalle statiche figure bizantine tese alla mistica e spesso esoteriche. L iconografia dei santi monaci nel medioevo viene caratterizzata dal vestiario e dal copricapo. I monaci latini spesso hanno il copricapo a punta, così sono rappresentati anche nelle miniature degli exultet e nei manoscritti. Gli orientali preferiscono il cappuccio aderente alla testa. La formazione di nuovi ordini, come quello francescano e quello domenicano, preferiscono una rappresentazione iconografica più reale. Il più antico affresco di S. Francesco lo rappresenta con il saio e la cinta consistente nella corda con i nodi: visione reale e sintetica, senza alcun fronzolo come prescrive il pensiero del fondatore di quest ordine. La rappresentazione di S. Domenico vuole una figura semplice, lineare, con il viso che ispira saggezza e fiducia, per cui la sua iconografia prevede che il santo sorregga con la sinistra un libro: il Vangelo, il libro da cui trarre le ispirazioni per l evangelizzazione e per la predicazione.

5 Assisi, il più antico affresco di S. Francesco. Brindisi, S. Anna, S. Domenico. Franco dell Aquila