IDENTIFICAZIONE DELLE ENTEROBATTERIACEAE

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1 METODO STANDARD NAZIONALE IDENTIFICAZIONE DELLE ENTEROBATTERIACEAE BSOP ID 16 Emesso dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Specialist and Reference Microbiology Division Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 1 di 16

2 STATO DEI METODI STANDARD NAZIONALI I Metodi Nazionali Standard, che includono le procedure operative standard (POS) algoritmi e linee guida, promuovono l adozione di elevati livelli di qualità, contribuendo ad assicurare la possibilità di confronto delle informazioni diagnostiche ottenute in laboratori diversi. Ciò consente la standardizzazione della sorveglianza sostenuta dalla ricerca, sviluppo e verifica, promovendo nello stesso tempo la salute pubblica e la fiducia del paziente nelle proprie strutture sanitarie. I metodi sono ben referenziati e rappresentano un buon standard minimo per la microbiologia clinica e per la salute pubblica. Comunque, utilizzando i Metodi Nazionali Standard, i laboratori dovranno tenere in considerazione le esigenze locali e potranno intraprendere ricerche addizionali. I metodi forniscono inoltre un punto di riferimento per un loro ulteriore sviluppo. I Metodi Nazionali Standard sono stati sviluppati, revisionati ed aggiornati con una procedura aperta di consenso ove le opinioni di tutti i partecipanti sono state tenute in adeguata considerazione ed i documenti elaborati riflettono il consenso della maggior parte degli stessi. I rappresentanti di alcune organizzazioni professionali, incluse quelle il cui logo appare sulla prima pagina, sono membri dei gruppi di lavoro che sviluppano i Metodi Nazionali Standard. L inclusione del logo di una organizzazione nella prima pagina implica sostegno agli obiettivi ed al processo di preparazione dei metodi standard. I componenti di queste organizzazioni scientifiche hanno partecipato allo sviluppo dei Metodi Nazionali Standard ma le loro opinioni personali non rispecchiano necessariamente quelle dell organizzazione di cui sono membri. L elenco attuale delle organizzazioni professionali partecipanti può essere ottenuto tramite all indirizzo standards@hpa.org.uk. Le prestazioni dei metodi standard sono condizionate dalla qualità di reagenti, strumentazione, procedure commerciali o prove messe a punto in loco. I laboratori dovrebbero assicurare che queste siano state validate e dimostrate idonee allo scopo prefissato. Devono essere adottate procedure di controllo di qualità interno ed esterno. Nonostante siano state osservate le più scrupolose attenzioni nella preparazione di questa pubblicazione, la Health Protection Agency o qualsiasi organizzazione di sostegno non può essere ritenuta responsabile dell accuratezza o dell utilizzo o di qualsiasi conseguenza derivante dall uso o da modifiche delle informazioni contenute in questo documento. Queste procedure sono intese solamente come una risorsa generale per i professionisti che esercitano in questo settore, operanti nel Regno Unito, pertanto si dovrà ricorrere ad altri consulenti quando ritenuto necessario. Se si apportano modifiche a questa pubblicazione, si deve porre in evidenza dove sono state apportate modifiche al documento originale. La Health Protection Agency (HPA) dovrà essere informata in ogni circostanza. La HPA è una organizzazione indipendente che ha lo scopo di proteggere la salute della popolazione. Ad essa confluiscono esperienze professionali già appartenenti ad organizzazioni ufficiali. Maggiori informazioni riferibili alla HPA possono essere ottenute al sito La HPA è un organizzazione che mira ad essere completamente in accordo con le direttive Caldicott. Ciò significa prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni sui pazienti e di garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza 1. Maggiori dettagli possono essere ottenuti dal sito web. Contributi allo sviluppo dei documenti possono essere forniti contattando l indirizzo standards@hpa.org.uk. Per cortesia prendere nota che la bibliografia è attualmente formattata con il software Reference Manager. Se si modifica o si cancella il testo senza avere installato nel computer il Reference Manager, la bibliografia non sarà aggiornata automaticamente. Riferimento suggerito per questo documento: Health Protection Agency (2004). Identification of enterobacteriaceae. National Standard Method BSOP ID 16 Emissione 1. Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 2 di 16

3 INDICE STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD.. 2 INDICE.. 3 PROCEDURA DI MODIFICA. 4 SCOPO DEL DOCUMENTO INTRODUZIONE TASSONOMETRIA CARATTERISTICHE DELLE ENTEROBACTERIACEAE PRINCIPI DI IDENTIFICAZIONE CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA MICRORGANISMI BERSAGLIO IDENTIFICAZIONE ASPETTO MICROSCOPICO TERRENI DI ISOLAMENTO PRIMARIO ASPETTO DELLE COLONIE PROVE PRELIMINARI IDENTIFICAZIONE SUCCESSIVA CONSERVAZIONE ED INVIO CAMPIONE RIASSUNTO RISULTATI E REFERTI ESECUZIONE DELLA IDENTIFICAZIONE PRESUNTIVA ESECUZIONE DELLA CONFERMA DI IDENTIFICAZIONE SEGNALAZIONE AL MEDICO BIOLOGO CCDC CDSC GRUPPO DI LAVORO DELLE INFEZIONI RIFERIMENTI RICHIESTA DI ESAME PROCEDURA DI TRASPORTO ALTRE RICHIESTE LABORATORIO DI RIFERIMENTO RIFERIMENTI. 13 BIBLIOGRAFIA 15 Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 3 di 16

4 PROCEDURE DI MODIFICA Documento di riferimento controllato Titolo del documento controllato BSOP ID 16 Procedura Operativa Standard per l identificazione delle enterobatteriaceae Ciascun documento controllato possiede una registrazione separata con le correzioni specificate in modo dettagliato in questa Procedura di Modifica. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la standards@hpa.org.uk. Qualora vi sia una revisione di pagine o vengano emesse pagine nuove il proprietario di ciascun documento controllato dovrebbe aggiornare la copia in laboratorio. Modifica Numero/ Data Emissione no. Scartata Inserita Emissione no. Pagina Sessione(i) interessate Modifica 1/ Prima pagina Stato del Documento Ridisegnata Ridisegnata 4 Pagina di modifica Ridisegnata Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 4 di 16

5 PROCEDURA OPERATIVA STANDARD PER IDENTIFICAZIONE DELLE ENTEROBATTERIACEAE SCOPO DEL DOCUMENTO Questa POS descrive l identificazione dei componenti la famiglia delle Enterobatteriaceae. Numerose sono le specie incluse in questa famiglia. I laboratori di microbiologia clinica sono soliti utilizzare le prove biochimiche per ottenere l identificazione. Il suo livello dipende dalla sede dell infezione, dalla condizione immunologia dell ospite e dalle richieste della sorveglianza epidemiologica. Nei materiali clinici il 99% dei microrganismi appartiene a 23 specie, nel restante 1% se ne isolano A causa del loro numero elevato, questa POS si dedicherà alle specie ed ai generi riscontrati con maggior frequenza nei materiali clinici. INTRODUZIONE Tassonomia La nomenclatura delle Enterobatteriaceae è complessa e si fondava sulle prove biochimiche e sulle caratteristiche degli antigeni 3,4. Recentemente l applicazione di nuove tecniche quale l ibridizzazione del DNA ha condotto a numerose modifiche nella classificazione delle Enterobatteriaceae. Nel 1972 erano conosciute 26 specie, attualmente sono di più di Caratteristiche delle Enterobatteriaceae I membri delle Enterobatteriaceae sono Gram-negativi, bastoncini diritti, alcuni dei quali sono mobili. La maggior parte delle specie si sviluppa a 37 C, ma alcune specie crescono meglio a C. Sono anaerobi facoltativi, oxidasi-negativi e catalasi-positivi (tranne Shigella dysenteriae tipo 1). Sono presenti ovunque e possono essere riscontrati nel suolo, acqua, piante ed animali. Generi comuni della famiglia delle Enterobatteriaceae Specie Citrobacter Sono note undici specie delle quali nove sono state isolate da materiale clinico. Si riscontrano nelle feci dell uomo e degli animali come appartenenti alla flora normale e si sviluppano sui terreni di uso comune. Le colonie sono di solito lisce ed umide anche se possono essere di tipo mucoide o rugoso. Alcuni ceppi di Citrobacter sono dotati di assetto biochimico simili a quello delle specie Salmonella ed agglutinano con il siero polivalente anti Salmonella, conducendo in tal modo ad una errata identificazione 6. Specie Enterobacter Sono note undici specie, delle quali solo otto sono state isolate da materiale clinico (consultare 2.1). Crescono rapidamente sui comuni agar, fermentano il glucosio con produzione di acido e gas e sono mobili per presenza di flagelli peritrichi. Alcuni ceppi possiedono un antigene capsulare K. Specie Escherichia Sono note sei specie, delle quali 4 sono causano malattia nell uomo (consultare 2.1). La più frequentemente isolata è Escherichia coli, che comprende numerosi sierotipi, alcuni dei quali sono associati a malattie specifiche. Un certo numero di ceppi di E. coli può produrre enterotossine o altri fattori di virulenza, inclusi quelli associati all invasività 7. Alcuni ceppi sono dotati di antigene capsulare K. Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 5 di 16

6 Per altre informazioni sull identificazione delle E. coli O157 consultare BSOP ID 22. Hafnia alvei Al genere Hafnia appartiene una sola specie, H. alvei. Si sviluppa rapidamente sui terreni comuni ed è generalmente mobile. La mobilità e più vivace a 30 C che non 37 C 8. H. alvei e può essere dotata di assetto biochimico simile a quello delle salmonella non mobili ed agglutinare con siero polivalente anti-salmonella. Specie Klebsiella Il genere Klebsiella è costituito da cinque specie e quattro sottospecie. Le quattro specie, note come Klebsiella pneumoniae, Klebsiella ozaenae, Klebsiella rhinoscleromatis e Klebsiella aerogenes sono ora classificate come sottospecie della K. pneumoniae. K. pneumoniae sottospecie aerogenes è la più frequentemente isolata. Crescono tutte sui terreni comuni, non sono mobili e sono capsulate. Morganella morganii Al genere Morganella appartiene una sola specie, Morganella morganii. E mobile con flagelli peritrichi ma alcuni ceppi non li sviluppano flagelli sopra i 30 C. M. morganii può sembrare immobile, può essere dotata di assetto biochimico simile a quello delle salmonella ed agglutinare con siero polivalente anti-salmonella. Specie Proteus Sono note quattro specie di Proteus, delle quali tre causano malattia (consultare 2.1). Tutti i ceppi sono mobili ed ureasi positivi. Possono sciamare sull agar sangue, formando aree concentriche o una sottile pellicola. Sono tutti resistenti alla polymixina B ed alla colistina. Le specie Proteus possono sembrare immobili, essere dotate di assetto biochimico simile a quello delle salmonella ed agglutinare con siero polivalente anti-salmonella. Specie Providencia Il genere Providencia è stato dapprima definito per classificare microrganismi simili alle specie Proteus ureasi negative. All interno del genere sono suddivisi in cinque specie, delle quali tre causano malattia (consultare 2.1). Sono mobili ma non sciamano. Sono tutte resistenti alla polimixina ed alla colistina. Specie Salmonella I sierotipi di Salmonella ed Arizona appartengono attualmente alle due specie Salmonella bongori, (ex sottospecie V) e Salmonella enterica, composta da sei sottospecie: I =enterica, II = salamae, IIIa = arizonae, IIIb = diarizonae, IV = houtenae, e VI = indica. La maggior parte dei sierotipi è mobile; tutte, tranne Salmonella typhi producono gas dal glucosio. La maggior parte produce idrogeno solforato tranne S. typhi e Salmonella paratyphi A (debole produttrice). Per altre informazioni sulla sierotipizzazione delle specie Salmonella, consultare BSOP ID 24. Specie Serratia Al genere Serratia appartengono nove specie, ma solo due sono frequentemente isolate dai campioni clinici. Queste sono Serratia liquefaciens e Serratia marcescens, quest ultima spesso produce un pigmento rosso se si sviluppa a 20 C. La maggior parte delle specie è mobile. I componenti di questo genere sono caratterizzati dalla produzione di tre enzimi - lipasi, DNasi e gelatinasi. Sono inoltre resistenti alla polimixina B e colistina, e questa può essere eterogenea, formando un evidente immagine a bersaglio. Specie Shigella Sono note quattro specie, Shigella sonnei, Shigella flexneri, Shigella boydii e Shigella dysenteriae. Sono tutte immobili. Le specie Shigella sono molto infettive 9, in modo particolare S. dysenteriae 10. Per altre informazioni sull identificazione delle specie Shigella, consultare BSOP ID 20. Specie Yersinia Al genere Yersinia appartengono dieci specie, tre delle quali (Yersinia pestis, Yersinia enterocolitica e Yersinia pseudotuberculosis) sono patogene per l uomo e gli animali 11. Tutti i componenti del genere si sviluppano rapidamente sui terreni comuni. Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 6 di 16

7 Y. pestis non è esigente, ma dopo incubazione per 24 ore su agar sangue, le colonie sono di solito più piccole di quelle delle Enterobatteriaceae. Y. pestis e sempre immobile. Le altre specie sono immobili a 37 C e mobili a 30 C. Per altre informazioni sull identificazione delle specie Yersinia consultare BSOP ID 21 e BSOP ID 25. Altri generi della famiglia delle Enterobatteriaceae 12,15 Gli altri generi della famiglia che causano infezione sono elencati nella sezione 2.1. Principi di identificazione Morfologia della colonia, colorazione Gram, ossidasi ed utilizzo di alcune prove biochimiche consentono di identificare gli isolati dal materiale clinico. Patogeni come le specie Salmonella devono essere identificati con prove biochimiche e tipizzati sierologicamente. Le specie Hafnia, Morganella e Proteus possono sembrare immobili, essere dotate di assetto biochimico simile a quello delle salmonella ed agglutinare con siero polivalente anti-salmonella. In questa POS non sono descritti i profili biochimici di ciascuna specie per la variabilità delle prove biochimiche. Pertanto, sono descritte solo alcune prove di screening per i più frequenti generi e specie. Se richiesto, gli isolati possono essere inviati al Laboratorio di Riferimento per identificazioni successive o per conferma. Deve essere posta particolare attenzione agli isolati con identificazione poco frequente. Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 7 di 16

8 1 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA S. typhi, S. paratyphi A, B e C, S. dysenteriae tipo 1, E. coli O157 e Yersinia pestis appartengono ai microrganismi del Gruppo di Rischio 3 e gli isolati sospetti devono essere manipolati in ambiente di contenimento 3. Fare riferimento alle linee guida sulla sicurezza nella manipolazione dei microrganismi documentati in questa POS. Eseguire le procedure di laboratorio che generano aerosol infettivi in cabina di sicurezza microbiologica. Le specie Shigella ed E. coli O157 sono particolarmente infettive, solo 10 microrganismi possono rappresentare la dose minima infettante. Sono stati segnalati come causa di infezione acquisita in laboratorio 9. Le linee guida precedentemente esplicitate devono essere supplementate con la COSHH locale e con la valutazione del rischio. E essenziale il rispetto delle regolamentazioni di spedizione postale e di trasporto. 2 MICRORGANISMI BERSAGLIO Enterobatteriaceae segnalate come causa di infezioni nell uomo Cedecea davisae, lapagei, neteri, sp 3, sp 5 Citrobacter amalonaticus, braakii, farmeri, freundii, koseri, rodentium, sedlakii, werkmanii, youngae Edwardsiella hoshinae, ictaluri, tarda Enterobacter aerogenes, amnigenus, asburiae, cloacae, gergoviae, hormaechei, sakazakii, taylorae Escherichia coli, fergusonii, hermanii, vulneris Ewingella americana Hafnia alvei Klebsiella oxytoca, pneumoniae subspecies aerogenes, ozaenae, pneumoniae, e rhinoscleromatis Kluyvera ascorbata, cryocrescens, georgiana Leclercia adecarboxylata Morganella morganii Pantoea agglomerans, dispersa Photorhabdus luminescens Proteus mirabilis, penneri, vulgaris Providencia alcalifaciens, rettgeri, stuartii Rahnella aquatilis Salmonella enterica (>2000 serotipi) Serratia fonticola, grimesii, liquefaciens, marcescens, odorifera, plymuthica, proteamaculans, rubidaea Shigella boydii, dysenteriae, flexneri, sonnei Tatumella ptyseos Yersinia aldovae, bercovieri, enterocolitica, intermedia, frederiksenii, kristensenii, mollaretti, pestis, pseudotuberculosis, rohdei Yokenella regensburgei Altri generi e specie delle Enterobatteriaceae raramente possono essere associati a malattie nell uomo. 3 IDENTIFICAZIONE 3.1 Aspetto microscopico Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 8 di 16

9 Colorazione Gram (BSOP SP 8) Bastoncini Gram-negativi, alcuni presentano colorazione bipolare (come le specie Yersinia) 3.2 Terreni di isolamento primario Agar sangue (AS): ore di incubazione in 5-10% CO 2 a C Agar cistina-lattosio-elettroliti deficiente (CLED, cystine-lactose-electrolyte deficient) agar con blu di bromotimolo (CLED B) o indicatore di Andrade (CLED A): ore di incubazione in aria a C Terreni enterici selettivi, incubazione in aria a C per ore: Agar desossiccolato citrato (DCA) (desoxycholate citrate agar) Agar Xilosio-lysina-desossicolato (XLD) (xylose-lysine-desoxycholate agar) Agar cefixime-tellurito-sorbitolo-macconkey (CT-SMAC) (cefixime-tellurite-sorbitol-macconkey agar) Agar tiosolfato-citrato-bile salt (TCBS) (thiosulphate-citrate-bile salt agar) Agar cefsulodina-irgasan (triclosan)-novobiocina (CIN) (cefsulodin-irgasan (triclosan)-novobiocin) incubato in aria a 32 C per ore Terreni cromogeni incubati in aria a C per ore 3.3 Apetto delle colonie AS Bastoncini Gram-negativi diametro 2-3 mm, piatte, convesse, grigie, lisce o mucose, essere emolitiche o sciamanti. possono CLED B - Bastoncini Gram-negativi possono apparire gialle (lattosio fermentanti o blu (lattosio nonfermentanti) dimensioni ed aspetto variabile nelle singole specie. CLED A - Bastoncini Gram-negativi possono apparire rosa (lattosio fermentanti) o verdi translucide (lattosio non-fermentanti) dimensioni ed aspetto variabile nelle singole specie. DCA - Bastoncini Gram-negativi possono apparire rosa (lattosio fermentanti) o incolori (lattosio nonfermentanti) possono presentare centro nero (produttrici di H 2 S). XLD - Bastoncini Gram-negativi possono apparire gialle (xilosio, lattosio o saccarosio (fermentanti) o rosa (non-fermentanti) e presentare centro nero (produttrici di H 2 S). CTSMAC - Bastoncini Gram-negativi possono apparire rosa (sorbitolo-fermentanti) o incolori (sorbitolo non-fermentanti). TCBS - Bastoncini Gram-negativi possono apparire gialle (saccarosio fermentante) o blu-verde (saccarosio non- fermentanti). CIN - Bastoncini Gram-negativi, possono presentare centro intensamente rosso (mannitolo fermentanti) circondato da un alone che conferisce l aspetto di occhio di toro. NOTA: Le colonie della specie Yersinia possono essere più piccole di quelle delle altre Enterobatteriaceae. Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 9 di 16

10 3.4 Prove preliminari Ossidasi (BSOP TP 26). Tutte le Enterobatteriaceae sono ossidasi-negative. Fermentazione del lattosio con risultati variabili in funzione del genere e della specie. 3.5 Identificazione successiva Confezione commerciale di identificazione Sierotipizzazione 3.6 Conservazione ed invio Conservare l isolato puro su becco di clarino di agar nutriente per l invio al Laboratorio di Riferimento. Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 10 di 16

11 4 - RIASSUNTO Campioni clinici Piastre di isolamento primario AS CLED B o CLED A DCA, XLD, CTSMAC, TCBS, CIN agar Carboidrati fermentanti Carboidrati non-fermentanti Ossidasi Eseguita da terreno non-selectivo Successiva identificazione Se clinicamente indicato su TCBS Successiva identificazione Sierologia possibile V. cholerae Negativo Positivo Possibile Specie Pseudomonas o Specie Pasteurella (Consultare BSOP ID 17 & 13) Successiva identificazione Sierologia per possibile: Salmonella / Shigella specie (XLD / DCA) V. parahaemolyticus (TCBS) E. coli O157 (CTSMAC) Y. enterocolitica (CIN) (consultare BSOP ID 20, 21, 22, 24) Confezione commerciale per identificazione o altra identificazione biochimica o invio al Laboratorio di Rifermento La carta di flusso è solo una proposta operativa Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 11 di 16

12 5 RISULTATI E REFERTAZIONE 5.1 Esecuzione della identificazione presuntiva Se rilevate appropriate caratteristiche di crescita, aspetto delle colonie, colorazione Gram della coltura, ossidasi e risultati sierologici. 5.2 Esecuzione della conferma di identificazione Successiva ai risultati dell identificazione con confezioni commerciali o altre di tipo biochimico o inviare al Laboratorio di Riferimento. 5.3 Segnalazione al medico microbiologo Informare il medico microbiologo di tutte le colture positive presunte o confermate di Y. pestis, S. typhi, S. paratyphi, specie Shigella, E. coli O157 e specie Salmonella (secondo le procedure locali) Il medico microbiologo deve inoltre essere informato se il modulo di richiesta contiene informazioni relative ad infezione da Y. pestis quali sindrome ulcerativaghiandolare/pneumonica setticemia viaggio, cacciatore, agricoltore, lavoro di veterinario all estero Informazione relativa a casi di: enterocolite dissenteria setticemia sindrome emolitica-uraemica affezione neurologica o stati confusionali eruzione (che non impallidisce) Devono essere segnalati al medico microbiologo anche casi presunti o confermati di febbre enterica, dissenteria ed enterocolite, in modo particolare se l anamnesi del paziente segnala: recente viaggio all estero agricoltore (o visita in fattoria) veterinario o lavoro in laboratorio alcolismo, abuso di sostanze, immunodeficienza o altre condizioni gravi quale i tumori Devono inoltre essere segnalati al medico microbiologo gli isolati presunti o confermati di Enterobatteriaceae da casi di intossicazione alimentare e da ricerche di situazioni epidemiche. Seguire i protocolli locali per la refertazione al clinico. 5.4 CCDC Fare riferimento al Memorandum locale di informazione. Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 12 di 16

13 5.5 CDSC 29 Fare riferimento alle linee guida attuali del CDSC ed alle indicazioni del COSURV. 5.6 Gruppo di controllo delle infezioni Informare il gruppo di controllo delle infezioni da isolati sospetti e confermati di E. coli o157, specie Yersinia, Salmonella e Shigella. 6 RIFERIMENTI 6.1 Richiesta di esame Specie Salmonella per sirotipizzazione e tipizzazione fagica. Specie Yersinia per conferma e sierotipizzazione. E. coli O157 per conferma di identificazione, tipizzazione fagica, sottotipizzazione molecolare e ricerca del ene della tossina. Specie Shigella per sierotipizzazione e tipizzazione fagica. Altre Enterobatteriaceae per identificazione, se richiesta. 6.2 Procedura di trasporto Terreno di coltura: becco di clarino di agar nutriente. E essenziale il rispetto delle regolamentazioni di spedizione postale e di trasporto. 6.3 Altre richieste Segnalare sempre al Laboratorio di Riferimento l invio di colture urgenti. 6.4 Laboratorio di Riferimento Laboratory of Enteric Pathogens Specialist and Reference Microbiology Division Health Protection Agency 61 Colindale Avenue London NW9 5HT Contattare il centralino dello SRMD: Tel. +44 (0) RIFERIMENTI Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 13 di 16

14 Standards Unit Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Health Protection Agency Colindale London NW9 5EQ Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 14 di 16

15 BIBLIOGRAFIA 1. Department of Health NHS Executive: The Caldicott Committee. Report on the review of patientidentifiable information. London. December Farmer JJ, III, Davis BR, Hickman-Brenner FW, McWhorter A, Huntley-Carter GP, Asbury MA, et al. Biochemical identification of new species and biogroups of Enterobacteriaceae isolated from clinical specimens. J Clin Microbiol 1985;21: Ewing WH, editor. Edwards and Ewing's Identification of Enterobacteriaceae. 4th ed. New York: Elsevier Science Publishing Co; Krieg NR, Holt J G, editors. Bergey's Manual of Systematic Bacteriology. Vol 1. Baltimore: Williams and Wilkins; p Farmer JJ. Enterobacteriaceae: Introduction and Identification. In: Murray PR, Baron EJ, Pfaller MA, Tenover FC, Yolken RH, editors. Manual of Clinical Microbiology. 7th ed. Washington D.C.: American Society for Microbiology; p Gilchrist MJR. Enterobacteriaceae: Opportunistic pathogens and other genera. In: Murray PR, Baron EJ, Pfaller MA, Tenover FC, Yolken RH, editors. Manual of Clinical Microbiology. 6th ed. Washington D.C.: American Society for Microbiology; p Raj P. Pathogenesis and laboratory diagnosis of Escherichia coli-associated enteritis. Clin Microbiol Newslett 1993;15: Gunthard H, Pennekamp A. Clinical significance of extraintestinal Hafnia alvei isolates from 61 patients and review of the literature. [Review] [26 refs]. Clinical Infectious Diseases 1996;22: Thomas ME, Tillett HE. Dysentery in general practice: a study of cases and their contacts in Enfield and an epidemiological comparison with salmonellosis. Journal of Hygiene 1973;71: Emmerson AM, Gillespie SH. Shigella. In: Emmerson AM, Hawkey PM, Gillespie SH, editors. Principles and Practice of Clinical Bacteriology. Chichester: John Wiley & Sons; p Gray LD. Escherichia, Salmonella, Shigella and Yersinia. In: Murray PR, Baron EJ, Pfaller MA, Tenover FC, Yolken RH, editors. Manual of Clinical Microbiology. 6th ed. Washington D.C.: American Society for Microbiology; p Holt JG, Krieg N R, Sneath P H A, Staley J T, Williams S T, editors. Bergey's Manual of Determinative Bacteriology. 9th ed. Baltimore: Williams and Wilkins; p Temesgen Z, Toal DR, Cockerill FR, III. Leclercia adecarboxylata infections: case report and review.[comment]. [Review] [11 refs]. Clinical Infectious Diseases 1997;25: Izard D, Gavini F, Trinel PA, Leclere H. [Rahnella aquatilis, a new member of the Enterobacteriaceae (author's transl)]. [French]. Annales de Microbiologie 1979;130: Abbott SL, Janda JM. Isolation of Yokenella regensburgei ("Koserella trabulsii") from a patient with transient bacteremia and from a patient with a septic knee. Journal of Clinical Microbiology 1994;32: Advisory Committee on Dangerous Pathogens Approved List of Biological Agents. p Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 15 di 16

16 17. Public Health Laboratory Service Standing Advisory Committee on Laboratory Safety. Safety Precautions: Notes for Guidance. 4th ed. London: Public Health Laboratory Service (PHLS); Control of Substances Hazardous to Health Regulations General COSHH. Approved Code of Practice and Guidance, L5. Suffolk: HSE Books; Health and Safety Executive. 5 steps to risk assessment: a step by step guide to a safer and healthier workplace, IND (G) 163 (REVL). Suffolk: HSE Books; Health and Safety Executive. A guide to risk assessment requirements: common provisions in health and safety law, IND (G) 218 (L). Suffolk: HSE Books; Health Services Advisory Committee. Safety in Health Service Laboratories. Safe working and the prevention of infection in clinical laboratories and similar facilities. 2nd ed. Suffolk: HSE Books; NHS Estates. Health Building Note 15. Facilities for pathology services. 2nd ed. London: Her Majesty's Stationary Office (HMSO); BS EN 12469: Biotechnology - performance criteria for microbiological safety cabinets. London: British Standards Institution (BSI); BS 5726: Microbiological safety cabinets. Part 2. Recommendations for information to be exchanged between purchaser, vendor and installer and recommendations for installation. London: British Standards Institution (BSI); BS 5726: Microbiological safety cabinets. Part 4. Recommendations for selection, use and maintenance. London: British Standards Institution (BSI); Advisory Committee on Dangerous Pathogens. The management, design and operation of microbiological containment laboratories. Suffolk: HSE Books; Burnens AP, Zbinden R, Kaempf L, Heinzer I, Nicolet J. A case of laboratory acquired infection with Escherichia coli O157:H7. Zentralblatt fur Bakteriologie 1993;279: Griffin PM, Tauxe RV. The epidemiology of infections caused by Escherichia coli O157:H7, other enterohemorrhagic E. coli, and the associated hemolytic uremic syndrome. [Review] [226 refs]. Epidemiologic Reviews 1991;13: PHLS, CDSC. Reporting to the PHLS Communicable Disease Surveillance Centre: a reference for laboratories. May Revisione no: x.x Data di revisione xx.xx.07 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 16 di 16

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