Sirio Panel S.p.A. Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, N. 231

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1 Sirio Panel S.p.A. Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, N. 231 Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Sirio Panel S.p.A. nella seduta del 22 luglio 2013

2 SIRIO PANEL SPA INDICE PARTE GENERALE IL DECRETO LEGISLATIVO 231/2001 E LA NORMATIVA RILEVANTE Il regime di responsabilità amministrativa previsto a carico delle persone giuridiche Sanzioni Delitti tentati e delitti commessi all estero Procedimento di accertamento dell illecito e verifica dell adeguatezza del Modello da parte del Giudice Condizioni che determinano l esclusione dalla responsabilità amministrativa LINEE GUIDA DI CONFINDUSTRIA ADOZIONE DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO DA PARTE DI SIRIO PANEL S.P.A Premessa Struttura legale e assetto di Governance Assetto organizzativo Motivazioni di Sirio Panel nell adozione del modello Struttura del Documento L adozione dei Modelli nelle società partecipate e nelle strutture associative nelle quali Sirio Panel è presente Elementi del Modello Modifiche ed integrazioni del Modello ORGANISMO DI VIGILANZA Composizione dell Organismo di Vigilanza Nomina e revoca dei componenti dell Organismo di Vigilanza Funzioni e poteri dell Organismo di Vigilanza

3 SIRIO PANEL SPA 4.4 Informativa dell Organismo di Vigilanza nei confronti degli organi societari e del vertice aziendale Flussi informativi nei confronti dell Organismo di Vigilanza Segnalazioni da parte di esponenti aziendali o da parte di terzi Obblighi di informativa relativi ad atti ufficiali FORMAZIONE DEL PERSONALE E DIFFUSIONE DEL MODELLO NEL CONTESTO AZIENDALE E ALL ESTERNO Formazione del personale Informativa a collaboratori esterni e partners SISTEMA DISCIPLINARE E MISURE IN CASO DI MANCATA OSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI DEL MODELLO Principi generali e condotte rilevanti Sanzioni nei confronti dei dipendenti Sanzioni nei confronti dei dirigenti Sanzioni nei confronti di amministratori e sindaci Misure nei confronti di collaboratori, revisori, consulenti, partner, controparti ed altri soggetti esterni Procedimento disciplinare ATTIVITA DI VERIFICA SU APPLICAZIONE E ADEGUATEZZA DEL MODELLO PARTE SPECIALE A Reati realizzabili in danno della P.A. o dell Amministrazione della Giustizia e corruzione tra privati (artt. 24, 25, 25-ter lett. s-bis e 25-decies del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAGLI ARTICOLI 24, 25, 25-TER LETT. S-BIS E 25-DECIES DEL DECRETO Premessa Descrizione dei reati presupposto previsti dagli articoli 24, 25, 25-ter lett. s-bis e 25-decies del Decreto

4 SIRIO PANEL SPA 2 DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE - PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO E DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE NELLE AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO: ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DECISIONALE Singole operazioni a rischio: individuazione dei Responsabili Interni Istruzioni e verifiche dell OdV PARTE SPECIALE B Reati societari e market abuse (artt. 25-ter e 25-sexies del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAGLI ARTICOLI 25-TER E 25-SEXIES DEL DECRETO Descrizione dei reati presupposto previsti dagli artt. 25-ter e 25-sexies del Decreto DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO NELLE AREE DI ATTIVITA A RISCHIO AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO: ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DECISIONALE Singole operazioni a rischio: individuazione dei Responsabili Interni Istruzioni e verifiche dell OdV PARTE SPECIALE C Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico (art. 25-quater del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DALL ARTICOLO 25-QUATER DEL DECRETO

5 SIRIO PANEL SPA 1.1 Premessa Descrizione dei reati presupposto previsti dall art. 25-quater del Decreto DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE - PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO E DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE NELLE AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO: ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DECISIONALE Singole operazioni a rischio: individuazione dei Responsabili Interni Istruzioni e verifiche dell OdV PARTE SPECIALE D Reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 25-octies del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DALL ARTICOLO 25-OCTIES DEL DECRETO Premessa Descrizione dei reati presupposto previsti dall art. 25-octies del Decreto DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE - PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO E DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE NELLE AREE A RISCHIO AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO: ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DECISIONALE Singole operazioni a rischio: individuazione dei Responsabili Interni Istruzioni e verifiche dell OdV

6 SIRIO PANEL SPA PARTE SPECIALE E Reati di omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime, commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro (art. 25-septies del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DALL ARTICOLO ART. 25-SEPTIES DEL DECRETO Premessa Descrizione dei reati presupposto commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro AREE DI RISCHIO ESISTENTI IN SIRIO PANEL S.P.A PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO Sistema organizzativo e sistema autorizzativo La formazione, la comunicazione e l addestramento AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO ATTIVITA' DI PREVENZIONE E MONITORAGGIO DELL'ODV PARTE SPECIALE F Delitti informatici e trattamento illecito di dati (art. 24-bis del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAGLI ARTICOLI 24-BIS E 25-NOVIES DEL DECRETO Descrizione dei reati presupposto previsti dall articolo 24- bis DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE - PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO E DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE NELLE AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO: ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DECISIONALE

7 SIRIO PANEL SPA 4.1 Singole operazioni a rischio: individuazione dei Responsabili Interni Istruzioni e verifiche dell OdV PARTE SPECIALE G Delitti di criminalità organizzata, impiego di cittadini di paesi terzi di cui il soggiorno è irregolare e reati transnazionali (artt. 24-ter, 25-duodecies del Decreto e art. 10 della Legge 146/2006) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAGLI ARTICOLI 24-TER E 25-DUODECIES DEL DECRETO E DALL ARTICOLO 10 DELLA L. 146/ Premessa DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE - PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO E DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE NELLE AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO: ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DECISIONALE Singole operazioni a rischio: individuazione dei Responsabili Interni Istruzioni e verifiche dell OdV PARTE SPECIALE H Delitti contro l industria ed il commercio (art. 25-bis. 1 del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAGLI ARTICOLI 25-BIS.1 DEL DECRETO Descrizione dei reati presupposto previsti dagli articoli 25- bis.1 del Decreto DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE - PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO E DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE NELLE AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO AREE POTENZIALMENTE A RISCHIO REATO

8 SIRIO PANEL SPA 4 AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO: ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DECISIONALE Singole operazioni a rischio: individuazione dei Responsabili Interni Istruzioni e verifiche dell OdV PARTE SPECIALE I Reati ambientali (art. 25-undecies del Decreto) I REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DALL ARTICOLO 25-UNDECIES DEL DECRETO Premessa LA TIPOLOGIA DEI REATI COMMESSI IN VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA TUTELA AMBIENTALE AREE DI RISCHIO ESISTENTI IN SIRIO PANEL S.P.A INQUINAMENTO DELLE ACQUE GESTIONE DEI RIFIUTI EMISSIONI IN ATMOSFERA SITI CONTAMINATI TUTELA DELL OZONO STRATOSFERICO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE - PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO E DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE NELLE AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO INQUINAMENTO DELLE ACQUE GESTIONE DEI RIFIUTI EMISSIONI IN ATMOSFERA SITI CONTAMINATI TUTELA DELL OZONO STRATOSFERICO SISTEMA DI DELEGHE, RUOLI E RESPONSABILITA GESTIONE DELLE EMERGENZE SELEZIONE E AFFIDAMENTO A TERZI

9 SIRIO PANEL SPA PRESCRIZIONI LEGALI E AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO OBIETTIVI E PROGRAMMI DI MIGLIORAMENTO COMPETENZE E FORMAZIONE COMUNICAZIONE E VISITE ISPETTIVE GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE VIGILANZA E CONTROLLO VERIFICA PERIODICA DELLA DIREZIONE ATTIVITA DI PREVENZIONE E MONITORAGGIO DELL ODV

10 SIRIO PANEL SPA DEFINIZIONI Area Sensibile Appaltatori AD CCNL Consulenti L insieme di attività ed operazioni aziendali organizzate al fine di perseguire un determinato scopo o gestire un determinato ambito aziendale. Convenzionalmente si intendono tutti gli appaltatori di opere o di servizi ai sensi del codice civile, nonché i subappaltatori, i somministranti, i lavoratori autonomi che abbiano stipulato un contratto d opera con la Società e di cui questa si avvale nelle Aree Sensibili. Si intende l AD di Sirio Panel S.p.A. Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. I soggetti che agiscono in nome e/o per conto di Sirio Panel S.p.A. sulla base di un mandato o di un altro rapporto di collaborazione. Decreto Il Decreto Legislativo n. 231 dell 8 giugno Delega Destinatari Gruppo Finmeccanica Gruppo Modello OdV Operazioni Sensibili Organo Dirigente L atto interno di attribuzione di funzioni e compiti nell ambito dell organizzazione aziendale. Tutti i soggetti cui è rivolto il Modello e, in particolare: gli organi societari ed i loro componenti, i dipendenti e i collaboratori (ivi inclusi i dipendenti distaccati presso altre società) di Sirio Panel S.p.A., gli agenti della Società, i Consulenti, gli Appaltatori, i Partner nonché i membri dell Organismo di Vigilanza, in quanto non appartenenti alle categorie summenzionate. Finmeccanica S.p.A. e tutte le società da questa controllate direttamente o indirettamente ai sensi dell art c.c. In questo documento è sinonimo di Selex ES S.p.A. Il Modello di organizzazione, gestione e controllo previsto dal Decreto, adottato da Sirio Panel S.p.A. e rappresentato dal presente documento di sintesi. L Organismo di Vigilanza previsto dal Decreto. L insieme di attività di particolare rilevanza svolte da Sirio Panel S.p.A. nell ambito delle Aree Sensibili. Il Consiglio di Amministrazione di Sirio Panel S.p.A. di Sirio Panel S.p.A., in aree potenzialmente a rischio di commissione di uno o più reati previsti dal Decreto, così come elencate nelle Parti 9

11 SIRIO PANEL SPA Pubblica Amministrazione L insieme di: Speciali del Modello, indicate anche genericamente e complessivamente come area/e a rischio. - soggetti pubblici: membri delle istituzioni della Repubblica Italiana, le amministrazioni pubbliche (i.e. aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo), le regioni, le province ed i comuni e loro consorzi ed associazioni, le istituzioni universitarie, le istituzioni scolastiche, le camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura, gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale; - pubblici ufficiali: coloro che hanno la facoltà di formare e manifestare la volontà della pubblica amministrazione ovvero esercitare poteri autoritativi o certificativi, nell'ambito di una potestà di diritto pubblico; - incaricati di pubblico servizio: coloro che prestano un servizio pubblico ovvero esercitano un attività nelle forme delle pubblica funzione, anche in assenza dei poteri tipici di quest'ultima, purché non siano meri esecutori di semplici mansioni d'ordine o di opera meramente materiale; - le Autorità Pubbliche di Vigilanza: enti nominativamente individuati per legge, dotati di particolare autonomia e imparzialità, preposti alla tutela di alcuni interessi di rilievo costituzionale, tra i quali la libertà di Concorrenza, la tutela dei Mercati Finanziari, la tutela della sfera di Riservatezza professionale e personale, la vigilanza sui Lavori pubblici, ecc. Process Owner Procura Reati Società Il soggetto che per posizione organizzativa ricoperta o per le attività svolte è maggiormente coinvolto nell Area Sensibile di riferimento o ne ha maggiore visibilità. Il negozio giuridico unilaterale con cui la Società attribuisce dei poteri di rappresentanza nei confronti dei terzi. Le fattispecie di reato considerate dal Decreto. Sirio Panel S.p.A. 10

12 PARTE GENERALE 1 IL DECRETO LEGISLATIVO 231/2001 E LA NORMATIVA RILEVANTE 1.1 Il regime di responsabilità amministrativa previsto a carico delle persone giuridiche. Il Decreto Legislativo n. 231 dell 8 giugno 2001, che introduce la Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica (di seguito, in breve, anche il Decreto ), ha adeguato la normativa italiana in materia di responsabilità delle persone giuridiche ad alcune convenzioni internazionali precedentemente sottoscritte dall Italia, ed in particolare: la Convenzione di Bruxelles del 26 luglio 1995 sulla tutela degli interessi finanziari della Comunità Europea; la Convenzione di Bruxelles del 26 maggio 1997 sulla lotta alla corruzione di funzionari pubblici sia della Comunità Europea che degli Stati membri; la Convenzione OCSE del 17 dicembre 1997 sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche ed internazionali. Il Decreto ha introdotto nell ordinamento italiano un regime di responsabilità amministrativa (equiparabile sostanzialmente alla responsabilità penale), a carico di società ed associazioni con o senza personalità giuridica (di seguito denominate Enti ), per alcuni reati commessi, nell interesse o a vantaggio degli stessi, da: persone fisiche che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione degli Enti stessi o di una loro unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché da persone fisiche che esercitino, anche di fatto, la gestione e il controllo degli Enti medesimi; persone fisiche sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. La responsabilità amministrativa della persona giuridica si aggiunge a quella (penale) della persona fisica che ha materialmente commesso il reato e sono entrambe oggetto di accertamento nel corso del medesimo procedimento innanzi al giudice penale. Peraltro, la responsabilità dell Ente permane anche nel caso in cui la persona fisica autrice del reato non sia stata identificata o non risulti punibile. Prima dell entrata in vigore del Decreto, il principio di personalità della responsabilità penale posto dall art. 27 Cost. precludeva la possibilità di giudicare ed eventualmente condannare in sede penale gli Enti in relazione a reati commessi nel loro interesse, potendo sussistere soltanto una responsabilità solidale in sede civile per il danno eventualmente cagionato dal proprio dipendente ovvero per l obbligazione civile derivante dalla condanna al pagamento della multa o dell ammenda del dipendente in caso di sua insolvibilità (artt. 196 e 197 c.p.p.). La responsabilità prevista dal Decreto comprende anche i reati commessi all estero, alle condizioni che saranno di seguito precisate, purché per gli stessi non proceda lo Stato in cui è stato commesso il reato. 11

13 La responsabilità dell Ente sussiste esclusivamente nel caso di commissione delle seguenti tipologie di reati: I. reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (articoli 24 e 25 1 del Decreto); II. delitti informatici e trattamento illecito di dati (articolo 24-bis del Decreto); III. delitti di criminalità organizzata (articolo 24-ter del Decreto); IV. reati in tema di falsità in monete, carte di pubblico credito, valori in bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (articolo 25-bis del Decreto); V. delitti contro l'industria e il commercio (articolo 25-bis.1 del Decreto); VI. reati societari (articolo 25-ter 2 del Decreto); VII. delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico (articolo 25- quater del Decreto); VIII. reati contro l incolumità fisica, con particolare riferimento all integrità sessuale femminile (articolo 25-quater.1 del Decreto); IX. delitti contro la personalità individuale (articolo 25-quinquies del Decreto); X. reati ed illeciti amministrativi in materia di market abuse (articolo 25- sexies del Decreto e, all interno del TUF, articolo 187-quinquies Responsabilità dell ente 3 ); XI. reati colposi di omicidio o lesioni gravi o gravissime commesse in violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro (articolo 25- septies del Decreto); XII. reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (articolo 25-octies del Decreto); XIII. delitti in materia di violazione del diritto d'autore (articolo 25-novies del Decreto); XIV. delitto di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria(articolo 25-decies del Decreto); XV. reati ambientali (articolo 25-undecies del Decreto); XVI. reato di impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 25- duodecies del Decreto); XVII. reati transnazionali introdotti dalla Legge 16 marzo 2006, n. 146, Legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale. Si ritiene che dei reati previsti fino ad oggi nel Decreto, possano potenzialmente riguardare Sirio Panel S.p.A. (di seguito, in breve, anche Sirio Panel ) quelli riportati sub I), II), III), V), VI), VII), X), XI), XII), XIV), XV), XVI) e XVII). Per quanto concerne le altre tipologie di reati, la Società ha adottato un complesso di presidi organizzativi e procedurali volto ad assicurare il corretto svolgimento delle attività aziendali, astrattamente idoneo ad eliminare o minimizzare il rischio di commissione anche di 1 Art. 25 del Decreto come modificato dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità della pubblica amministrazione. 2 Art. 25-ter del Decreto come modificato dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione. 3 L articolo 187-quinquies del TUF disciplina la responsabilità dell ente in relazione ad alcuni illeciti amministrativi previsti nello stesso Capo del TUF, secondo criteri analoghi a quelli previsti dal Decreto. 12

14 tali illeciti, richiamandosi, anzitutto, ai principi espressi nel vigente Codice Etico, oltre che a quanto dettagliato nelle procedure dettate con specifico riguardo alla prevenzione dei reati indicati nelle Parti Speciali del documento di sintesi del Modello. Il Decreto, nel suo testo originario (artt. 24 e 25), contemplava esclusivamente una serie di reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, e precisamente: indebita percezione di contributi, finanziamenti o altre erogazioni da parte di un Ente pubblico (art. 316 ter c.p); truffa in danno dello Stato o d altro Ente pubblico (art. 640, co. 1, n. 1 c.p.); truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.); frode informatica in danno dello Stato o altro Ente pubblico (art. 640 ter c.p.); corruzione per l esercizio della funzione (art. 318 c.p.); corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio (art. 319 c.p.); corruzione in atti giudiziari (art. 319 ter c.p.); istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.); corruzione di persone incaricate di Pubblico Servizio (art. 320 c.p.); concussione (art. 317 c.p.); malversazione a danno dello Stato o di altro Ente pubblico (art. 316 bis c.p.); peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità Europee e di funzionari delle Comunità Europee e di Stati esteri (art. 322 bis c.p.). La legge 6 novembre 2012, n. 190 recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione aggiunge all articolo 25 del d.lgs. 231/01 l articolo 319-quater c.p. Induzione indebita a dare o promettere utilità e apporta talune modifiche ad altri reati presupposto di cui all art. 25 del d.lgs. 231/01. Successivamente, l art. 6 della Legge 23 novembre 2001 n. 409, recante Disposizioni urgenti in vista dell introduzione dell euro, ha inserito nell ambito del Decreto l art. 25 bis, che mira a punire i reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo 4. La L. 23 luglio 2009, n. 99 ha successivamente modificato tale disposizione, introducendo, quale presupposto della responsabilità degli enti, anche i delitti in materia di strumenti o segni di riconoscimento di cui agli artt. 473 (contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell ingegno o di prodotti industriali) e 474 (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) c.p. Pertanto, i reati contemplati dall art. 25-bis sono i seguenti: falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453 c.p.); alterazione di monete (art. 454 c.p.); 4 La Legge n. 99/09 del 23 luglio 2009 "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia" ha modificato l art. 25-bis del d.lgs.231/01. I nuovi reati presupposto di cui all art. 25-bis in materia di falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento sono: (i) art. 473 Contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni ; (ii) art. 474 Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. 13

15 spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate (art. 455 c.p.); spendita di monete falsificate ricevute in buona fede (art. 457 c.p.); falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati (art. 459 c.p.); contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo (art. 460 c.p.); fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata (art. 461 c.p.); uso di valori di bollo contraffatti o alterati (art. 464 c.p.); contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell ingegno o di prodotti industriali e contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni (art. 473 c.p.); introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.). In seguito, l art. 3 del Decreto Legislativo 11 aprile 2002 n. 61, in vigore dal 16 aprile 2002, nell ambito della nuova riforma del diritto societario ha introdotto il nuovo art. 25 ter del Decreto, estendendo il regime di responsabilità amministrativa degli Enti anche in relazione ai c.d. reati societari, così come configurati dallo stesso Decreto n. 61/2002, e precisamente: false comunicazioni sociali (art c.c.); false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori (art c.c.); falso in prospetto (art. 173-bis T.U.F.); falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni dei responsabili della revisione legale (art. 27 d.lgs. 39/2010)5; impedito controllo (art c.c.); indebita restituzione dei conferimenti (art c.c.); illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art c.c.); illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante (art c.c.); operazioni in pregiudizio dei creditori (art c.c.); formazione fittizia del capitale (art c.c.); indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art c.c.); illecita influenza sull assemblea (art c.c.); aggiotaggio (art c.c.); ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art c.c.); omessa comunicazione del conflitto di interessi (introdotto dalla Legge n. 262/2005). 5 Il d.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, nel riformare l intera materia della revisione legale, ha disposto l abrogazione dell art c.c. (Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione), fattispecie sostituita dall art. 27 del medesimo d.lgs., modificando nel contempo le disposizioni dell art c.c. (Impedito controllo). 14

16 La legge 6 novembre 2012, n. 190 recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione aggiunge all art. 25-ter, comma 1 del d.lgs. 231/01 la lettera s-bis), che richiama il delitto di corruzione tra privati, nei casi di cui al terzo comma dell art codice civile. La lettera s-bis dell art. 25-ter, rinviando ai casi previsti dal terzo comma dell art c.c., prevede, in sostanza, che ai sensi del d.lgs. 231/01 può essere sanzionata la società cui appartiene il soggetto corruttore, in quanto solo questa società può essere avvantaggiata dalla condotta corruttiva. Al contrario, la società alla quale appartiene il soggetto corrotto, per definizione normativa, subisce un danno in seguito alla violazione dei doveri d ufficio o di fedeltà. Con la Legge n. 7/2003 (Ratifica della Convenzione internazionale contro il finanziamento del terrorismo) è stato introdotto l art. 25 quater, con il quale la responsabilità amministrativa degli Enti viene estesa anche alla commissione di alcuni delitti aventi finalità di terrorismo e di eversione dell ordine democratico. Con la Legge 11 agosto 2003, n. 228 è stato introdotto l art. 25 quinquies, con il quale la responsabilità degli Enti viene estesa alla commissione dei delitti contro la personalità individuale, in tema di riduzione o mantenimento in schiavitù e di pornografia minorile, e precisamente: riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù (art. 600 c.p.); prostituzione minorile (art. 600 bis c.p.); pornografia minorile (art. 600 ter c.p.); iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile (art. 600 quinquies c.p.); tratta di persone (art. 601 c.p.); acquisto e alienazione di schiavi (art. 602 c.p.). Le Leggi n. 62 del 2005 (c.d. Legge Comunitaria 2004) e n. 262 del 2005 (c.d. Legge sul risparmio) hanno ulteriormente incrementato il novero dei reati la cui commissione può comportare, ove ne sussistano i presupposti oggettivi e soggettivi, la responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del Decreto. In particolare, la prima ha introdotto nel corpo del Decreto l art. 25 sexies che prevede la punibilità dell Ente nel cui interesse o vantaggio siano commessi i c.d. reati di market abuse e precisamente i reati di: abuso di informazioni privilegiate (art. 184 Testo Unico della Finanza); manipolazione del mercato (art. 185 Testo Unico della Finanza). La medesima Legge n. 62 del 2005 ha, inoltre, all art. 187 quinquies Testo Unico della Finanza previsto una nuova forma di responsabilità dell Ente conseguente alla commissione nel suo interesse o vantaggio (non di reati ma) degli illeciti amministrativi di: abuso di informazioni privilegiate (art. 187 bis Testo Unico della Finanza); manipolazione del mercato (art. 187 ter Testo Unico della Finanza). La Legge n. 262 del 2005, oltre a modificare alcune delle norme previste dall art. 25 ter in tema di reati societari e a raddoppiare l importo delle sanzioni pecuniarie previste dal medesimo art. 25-ter, ha altresì previsto la responsabilità amministrativa degli enti in relazione al reato di: omessa comunicazione del conflitto di interessi (art bis c.c.). 15

17 La Legge 9 gennaio 2006, n. 7 ha poi introdotto nell art. 25 quater 1 la nuova fattispecie di Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583 bis c.p.) la cui commissione nell interesse o a vantaggio dell Ente può comportare la responsabilità amministrativa dello stesso. La norma evidentemente diretta a scoraggiare pratiche di mutilazione poste in essere, anche nel nostro Paese, per motivi di carattere culturale o religioso sanziona il fatto di chiunque, in assenza di esigenze terapeutiche, cagiona una mutilazione degli organi sessuali femminili, o comunque una lesione agli stessi. La Legge n. 146 del 2006, nel ratificare la Convenzione ed i Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale adottati dall Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31 maggio 2001 ha previsto la responsabilità degli enti per i reati transnazionali di: associazione a delinquere (art. 416 c.p.) associazione a delinquere di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.) associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (art. 291 quater del Testo Unico del Presidente della Repubblica del 23 gennaio 1973 n. 43) associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 del Testo Unico del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309); illecito impiego di capitali (art. 648-ter c.p.); traffico di migranti (art. 12, co. 3, 3 bis, 3 ter e 5, del Testo Unico di cui al d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286) intralcio alla giustizia, nella forma dell induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all Autorità Giudiziaria e del favoreggiamento personale (artt. 377 bis e 378 c.p.). La Legge in esame contemplava altresì la responsabilità degli enti con riguardo a reati concernenti il riciclaggio, purché commessi in via transnazionale: l art. 64, d.lgs. 21 novembre 2007, n. 231, nell introdurre nel Decreto l art. 25 octies, ha abrogato tale previsione. Si considera reato transnazionale il reato punito con la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, qualora in esso sia coinvolto un gruppo criminale organizzato, nonché: sia commesso in più di uno Stato; ovvero sia commesso in uno Stato, ma una parte sostanziale della sua preparazione, pianificazione, direzione e controllo avvenga in un altro Stato; ovvero sia commesso in uno Stato, ma in esso sia implicato un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato; ovvero sia commesso in uno Stato ma abbia effetti sostanziali in un altro Stato. Inoltre, la Legge 3 agosto 2007 n. 123 ha introdotto nel Decreto l art. 25-septies, successivamente riformulato dall art. 300 del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81; il suddetto art. 25- septies stabilisce un ulteriore estensione della responsabilità amministrativa degli Enti in relazione ai delitti in tema di salute e sicurezza sul lavoro: omicidio colposo commesso in violazione dell articolo 55, comma 2, del decreto legislativo attuativo della delega di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di salute e sicurezza sul lavoro; 16

18 omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime commessi in violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Il decreto legislativo n. 231 del 21 novembre 2007, pubblicato nel supplemento ordinario n. 268 della Gazzetta Ufficiale n. 290 del 14 Dicembre 2007, ha recepito la direttiva 2005/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 ottobre 2005, concernente la prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo (c.d. Terza direttiva Antiriciclaggio). Tale decreto legislativo estende l ambito di applicazione del d.lgs. 231/01 introducendovi l art. 25-octies, volto a sanzionare i delitti di: ricettazione (art. 648 del Codice Penale); riciclaggio (art. 648 bis del Codice Penale); impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter del Codice Penale). Lo stesso provvedimento abrogava contestualmente i commi 5 e 6 dell art. 10 della Legge 10 marzo 2006, n. 146 che sanzionavano, ai sensi del Decreto, i delitti di riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, solo in quanto aventi carattere transnazionale. La Legge 18 Marzo 2008, n. 48, ha introdotto nel corpus del d.lgs. 231/01 l art. 24-bis, estendendo così la responsabilità degli enti anche ai delitti informatici e trattamento illecito dei dati previsti dai seguenti articoli del Codice Penale: 491-bis (documenti informatici); 615-ter (accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico); 615-quater (detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici); 615-quinquies (diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico); 617-quater (intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche); 617-quinquies (installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche); 635-bis (danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici); 635-ter (danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità); 635-quater (danneggiamento di sistemi informatici o telematici); 635-quinquies (danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità); 640-quinquies (frode informatica del certificatore di firma elettronica). Con Legge 15 luglio 2009, n. 94, è stato aggiunto al Decreto l art. 24-ter, che sancisce la responsabilità degli Enti anche in relazione ai Delitti di criminalità organizzata, con particolare riferimento alle fattispecie di: associazione per delinquere (art. 416 c.p.); associazione a delinquere finalizzata alla riduzione o al mantenimento in schiavitù, alla tratta di persone, all acquisto e alienazione di schiavi ed ai reati concernenti le 17

19 violazioni delle disposizioni sull immigrazione clandestina di cui all art. 12 d.lgs. 286/1998 (art. 416, sesto comma, c.p.); associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.); scambio elettorale politico-mafioso (art. 416-ter c.p.); sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c.p.); associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74, d.p.r. n. 309/1990); illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse, di esplosivi, di armi clandestine nonché di più armi comuni da sparo (art. 407, co. 2, lett. a) n. 5, c.p.p.). La Legge n. 99 del 23 luglio 2009 Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia ha introdotto (art. 15, co. 7) nel d.lgs. 231/01 il nuovo articolo 25-bis.1 sui delitti contro l'industria e il commercio, ovvero: turbata libertà dell industria o del commercio (art. 513 c.p.); frode nell esercizio del commercio (art. 515 c.p.); vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516 c.p.); vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art. 517 c.p.); fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517-ter c.p.); contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (art. 517-quater c.p.); illecita concorrenza con minaccia o violenza (art. 513-bis c.p.); frodi contro le industrie nazionali (art. 514). Sempre la Legge 23 luglio 2009 n. 99, ha introdotto nel d.lgs. 231/01 l art. 25-novies sui delitti in materia di violazione del diritto d autore, ovvero: messa a disposizione del pubblico, in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, di un'opera dell'ingegno protetta, o di parte di essa (art. 171, l. 633/1941 comma 1 lett. a) bis); reati di cui al punto precedente commessi su opere altrui non destinate alla pubblicazione qualora ne risulti offeso l onore o la reputazione (art. 171, l. 633/1941 comma 3); abusiva duplicazione, per trarne profitto, di programmi per elaboratore; importazione, distribuzione, vendita o detenzione a scopo commerciale o imprenditoriale o concessione in locazione di programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla SIAE; predisposizione di mezzi per rimuovere o eludere i dispositivi di protezione di programmi per elaboratori (art. 171-bis l. 633/1941 comma 1); Riproduzione, trasferimento su altro supporto, distribuzione, comunicazione, presentazione o dimostrazione in pubblico, del contenuto di una banca dati; estrazione o reimpiego della banca dati; distribuzione, vendita o concessione in locazione di banche di dati (art. 171-bis l. 633/1941 comma 2); 18

20 abusiva duplicazione, riproduzione, trasmissione o diffusione in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, di opere dell'ingegno destinate al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio di dischi, nastri o supporti analoghi o ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento; opere letterarie, drammatiche, scientifiche o didattiche, musicali o drammatico musicali, multimediali, anche se inserite in opere collettive o composite o banche dati; riproduzione, duplicazione, trasmissione o diffusione abusiva, vendita o commercio, cessione a qualsiasi titolo o importazione abusiva di oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d'autore e da diritti connessi; immissione in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, di un'opera dell'ingegno protetta dal diritto d'autore, o parte di essa (art. 171-ter l. 633/1941); Mancata comunicazione alla SIAE dei dati di identificazione dei supporti non soggetti al contrassegno o falsa dichiarazione (art. 171-septies l. 633/1941); Fraudolenta produzione, vendita, importazione, promozione, installazione, modifica, utilizzo per uso pubblico e privato di apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato effettuate via etere, via satellite, via cavo, in forma sia analogica sia digitale (art. 171-octies l. 633/1941). Inoltre, la Legge 3 agosto 2009, n. 116, ha introdotto un nuovo art. 25-novies che sancisce la responsabilità degli Enti in relazione al delitto di Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria. Il d.lgs. 121/2011 ha modificato l art. 4 della Legge 116/09, prevedendo che: Dopo l articolo 25-novies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, è inserito il seguente: art. 25-decies Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria. Con il d.lgs. 121 del 2011 è stato introdotto l art. 25-undecies che estende la responsabilità amministrativa a carico delle persone giuridiche e delle società in seguito alla commissione di alcuni reati in materia ambientale e nello specifico: uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali (art. 727-bis c.p.); distruzione o deterioramento di habitat all interno di sito protetto (art. 733-bis c.p.); scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose in violazione alle prescrizioni autorizzative o altre prescrizioni dell autorità competente (art. 137, comma 3 del d.lgs. n. 152/2006); scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose in violazione dei valori limiti di emissione (art. 137 comma 5, primo periodo, del D. Lgs. n. 152/2006); scarico in mare da parte di navi o aeromobili (art. 137, comma 13 del D. Lgs. n. 152/2006); apertura o mantenimento di scarichi di acque reflue contenenti sostanze pericolose senza autorizzazione o con autorizzazione sospesa o revocata (art. 137, comma 2 del d.lgs. n. 152/2006); scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose con superamento dei valori limiti per le sostanze contenute nella tabella 3/A dell allegato 5 alla parte III del d.lgs. n. 152/2006 (art. 137, comma 5, secondo periodo, del d.lgs. n. 152/2006); 19

21 inosservanza dei divieti di scarico sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee (art. 137, comma 11 del d.lgs. n. 152/2006); attività di gestione non autorizzata di rifiuti non pericolosi e pericolosi (art. 256, comma 1 lettera a e b del d.lgs. n. 152/2006); deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi (art. 256, comma 6, primo periodo del d.lgs. 152/2006); realizzazione o gestione di discarica abusiva destinata allo smaltimento di rifiuti non pericolosi e pericolosi (art. 256, comma 3 del d.lgs. n. 152/2006); divieto di miscelazione di rifiuti pericolosi (art. 256, comma 5 del d.lgs. n. 152/2006); inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni e carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni (art. 256, comma 4 del d.lgs. n. 152/2006); omessa bonifica ed omessa comunicazione in caso di evento che cagioni inquinamento del suolo, sottosuolo, acque superficiali e acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni di soglia (art. 257, comma 1 del d.lgs. n. 152/2006); omessa bonifica ed omessa comunicazione nel caso in cui l inquinamento è provocato da sostanze pericolose (art. 257, comma 2 del d.lgs. n. 152/2006); predisposizione o utilizzo di un falso certificato di analisi dei rifiuti per aziende che non aderiscono al SISTRI (art. 258, comma 4 del d.lgs. n. 152/2006); traffico illecito di rifiuti (art. 259, comma 1 del d.lgs. n. 152/2006); attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 260, comma 1 del d.lgs. n. 152/2006); attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti ad alta radioattività (art. 260, comma 2 del d.lgs. n. 152/2006); predisposizione di certificato di analisi dei rifiuti contenente false indicazioni o inserimento nel sistema SISTRI di un certificato recante false indicazioni (art. 260-bis, comma 6 del d.lgs. n. 152/2006); trasporto di rifiuti pericolosi senza la copia cartacea della scheda SISTRI Area Movimentazione e/o trasporto di rifiuti con certificato di analisi rifiuti recante false indicazioni (art. 260-bis, comma 7, secondo e terzo periodo, del d.lgs. n. 152/2006); trasporto di rifiuti con copia cartacea della scheda SISTRI Area Movimentazione fraudolentemente alterata (art. 260-bis, comma 8, primo periodo, del d.lgs. n. 152/2006); trasporto di rifiuti pericolosi con copia cartacea della scheda SISTRI Area Movimentazione fraudolentemente alterata (art. 260-bis, comma 8, secondo periodo, del d.lgs. n. 152/2006); emissioni in atmosfera oltre i valori limite di emissione e con determinazione del superamento dei valori limite di qualità dell aria (art. 279, comma 5 del d.lgs. n. 152/2006); importazione, esportazione, commercio, detenzione, trasporto di specie animali e vegetali protette (art. 1, comma 1, della Legge 150/1992); importazione, esportazione, commercio, detenzione, trasporto di specie animali e vegetali protette commesso da soggetto recidivo o nell esercizio di attività d impresa (art. 1, comma 2, della Legge 150/1992); 20

22 importazione, esportazione, commercio, detenzione, trasporto di specie animali e vegetali protette o riprodotte in cattività (art. 2, comma 1, della Legge 150/1992); importazione, esportazione, commercio, detenzione, trasporto di specie animali e vegetali protette o riprodotte in cattività commesso da soggetto recidivo o nell esercizio di attività d impresa (art. 2, comma 2, della Legge 150/1992); detenzione di mammiferi e rettili di specie selvatica o riprodotti in cattività che possono costituire pericolo per la salute e l incolumità pubblica (art. 6, comma 4 della Legge 150/1992); falsificazione o alterazione di certificati, licenze, notifiche di importazioni, dichiarazioni, comunicazioni di informazione (art. 3-bis, comma 1 della Legge 150/1992); violazione delle norme sull impiego, produzione, consumo, importazione, esportazione, detenzione e commercio di sostanze nocive per lo stato di ozono (art. 3, comma 6 della Legge n. 549/1993); sversamento colposo in mare di sostanze inquinanti o sversamento colposo in mare di sostanze inquinanti con danni permanenti o comunque di particolare gravità all ambiente (art. 9, comma 1 e 2 del d.lgs. 202/07); sversamento doloso in mare di sostanze inquinanti e sversamento doloso in mare di sostanze inquinanti con danni permanenti o comunque di particolare gravità all ambiente (art. 8, comma 1 e 2 del d.lgs. 202/2007). Infine, l art. 22, comma 12-bis, d.lgs. 22 luglio 1998, n. 286 (c.d. Testo Unico sull immigrazione) Lavoro subordinato a tempo determinato ed indeterminato, richiamato dall art. 25-duodecies del d.lgs. 231/01 Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare prevede che: Le pene per il fatto previsto dal comma 12, ovvero il fatto del datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revocato o annullato, sono aumentate da un terzo alla metà: se i lavoratori occupati sono in numero superiore a tre; se i lavoratori occupati sono minori in età non lavorativa; se i lavoratori occupati sono sottoposti alle altre condizioni lavorative di particolare sfruttamento di cui al terzo comma dell articolo 603-bis del codice penale, ovvero a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro. L art. 603-bis del Codice Penale, terzo comma Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, prevede che: Costituiscono aggravante specifica e comportano l aumento della pena da un terzo alla metà: il fatto che il numero di lavoratori reclutati sia superiore a tre; il fatto che uno o più dei soggetti reclutati siano minori in età non lavorativa; l aver commesso il fatto esponendo i lavoratori intermediati a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro. 21

23 Altre fattispecie di reato potranno in futuro essere inserite dal legislatore nel Decreto, estendendo la responsabilità dell Ente a nuove tipologie, delle quali sarà cura della Società valutare il potenziale impatto sotto il profilo del Decreto. 1.2 Sanzioni. Le sanzioni previste per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato sono: Sanzioni pecuniarie; Sanzioni interdittive; Confisca; Pubblicazione della sentenza. In particolare, le sanzioni pecuniarie, applicabili a tutti gli illeciti, sono determinate attraverso un sistema basato su quote in numero non inferiore a cento e non superiore a mille e di importo variabile fra un minimo di Euro 258,23 ed un massimo di Euro 1.549,37. Il giudice determina il numero delle quote tenendo conto della gravità del fatto, del grado della responsabilità dell Ente nonché dell attività svolta per eliminare od attenuare le conseguenze del fatto e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti. L importo della quota è fissato sulla base delle condizioni economiche e patrimoniali dell Ente, allo scopo di assicurare l efficacia della sanzione (art. 11 del Decreto). Le sanzioni interdittive, di durata non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni, hanno ad oggetto la specifica attività alla quale si riferisce l illecito dell Ente e sono costituite da: l interdizione dall esercizio dell attività, il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; la sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito, l esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi, e/o la revoca di quelli eventualmente già concessi, il divieto di pubblicizzare beni o servizi. Le sanzioni interdittive sono applicate nelle ipotesi tassativamente indicate dal Decreto solo se ricorre almeno una delle seguenti condizioni 6 : l Ente ha tratto dal reato un profitto di rilevante entità ed il reato è stato commesso: - da soggetti in posizione apicale, ovvero 6 Il legislatore ha ritenuto applicabili le sanzioni interdittive solo ad alcune fattispecie di reato delle seguenti categorie: reati commessi nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (artt. 24 e 25 del Decreto); delitti informatici e trattamento illecito dei dati (art. 24-bis del Decreto); delitti di criminalità organizzata (art. 24-ter del Decreto); falsità in monete, carte di pubblico credito, valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (art. 25-bis del Decreto); delitti contro l industria e il commercio (art. 25-bis.1 del Decreto); delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico (art. 25-quater del Decreto); pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 25-quater.1 del Decreto); delitti contro la personalità individuale (art. 25-quinquies del Decreto); omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime, commesse in violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (art. 25-septies del Decreto); ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 25-octies del Decreto); delitti in materia di violazione del diritto d autore (art. 25-novies del Decreto); reati ambientali (art. 25-undecies del Decreto). 22

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