CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE ISTITUTO DI BIOLOGIA AGROAMBIENTALE E FORESTALE

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Jacopo Tommasi
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1 Istituto di Biologia Agro-Ambientale e Forestale (IBAF) Unità Operativa di Supporto di Legnaro Borsa relativa al bando n IBAF.BS.01/2013.PD Borsista: Penelope Zanolli RELAZIONE DI FINE ANNO DI BORSA DI STUDIO Lotta integrata ai fitofagi della vite e delle colture protette per ridurre la dipendenza da pesticidi 1. Alternative ai pesticidi nel controllo dei fitofagi della vite 1.1. Obiettivi La Direttiva N. 128/2009 impone la riduzione del consumo di prodotti fitosanitari mediante l adozione di mezzi di controllo alternativi alle molecole di sintesi (ad es. biopesticidi, entomopatogeni, predatori, parassitoidi). Tuttavia, le tecniche di lotta biologica possono avere successo solo se sono disponibili conoscenze approfondite sulla biologia, sull ecologia e sul comportamento dei fitofagi bersaglio e dei loro antagonisti naturali. In tale contesto si è inteso indagare sulle alternative agli insetticidi di sintesi nel controllo di Planococcus ficus, un pseudococcide dannoso alla vite economicamente importante in Italia e vari Paesi del Mondo. E stata valutata l efficacia dei lanci di alcuni predatori a confronto con una tesi testimone e una tesi trattata con insetticidi Materiali e metodi L indagine è stata condotta in un vigneto sperimentale sito in provincia di Venezia costituito dalla varietà Pinot grigio. Durante l inverno è stato eseguito un rilievo per valutare il livello di P. ficus nel vigneto e la distribuzione spaziale del fitofago. Nel corso dell estate sono stati programmati rilievi sistematici (ogni 7-15 giorni) atti a identificare la fenologia del fitofago e dei relativi antagonisti naturali (predatori e parassitoidi). Nel corso dell estate (luglio e agosto) sono stati programmati tre lanci di Coccinellidi in particolare di Cryptolaemus montrouzieri e Nephus includens. La fenologia di P. ficus è stata ricostruita mediante monitoraggio di tutti gli stadi di sviluppo da aprile a settembre. L unità di campionamento era costituita da una singola pianta (60 piante in totale) su cui veniva osservata una porzione di cordone

2 permanente di 10 cm, due foglie e un grappolo. A partire dai lanci eseguiti in campo è stata monitorata anche la presenza di larve ed adulti dei due Coccinellidi. Nella prova sperimentale sono state poste a confronto quattro tesi: 1) Lanci di Cryptolaemus montrouzieri; 2) Lanci di Nephus includens; 3) Trattato con spirotetramat; 4) Testimone non trattato. Ciascuna tesi era costituita da 4 ripetizioni di 10 piante. I rilievi su queste tesi sono stati effettuati da luglio a settembre con le modalità riportate in precedenza. I dati sono stati analizzati mediante analisi della varianza e le medie separate mediante test di Tukey Risultati I risultati ottenuti sono stati suddivisi in base allo stadio di sviluppo della cocciniglia e all organo infestato (cordone, foglia e grappolo). A livello del cordone sono state riscontrate più femmine, ovisacchi e forme giovanili nel testimone rispetto alla tesi caratterizzate dai lanci di C. montrouzieri; la tesi caratterizzata dai lanci di N. includens e quella trattata con spirotetramat hanno occupato posizioni intermedie tra le precedenti, fatta eccezione per la situazione relativa agli ovisacchi (Figure 1, 2, 3). Fig. 1. Femmine di P. ficus su cordone nelle 3 tesi considerate e nel controllo.

3 Fig. 2. Giovani di P. ficus su cordone nelle 3 tesi considerate e nel controllo. Fig. 3. Ovisacchi di P. ficus su cordone nelle 3 tesi considerate e nel controllo. Relativamente alla numerosità di P. ficus sulle foglie non sono emerse differenze in relazione agli ovisacchi: al contrario, sono state rilevate meno cocciniglie nella tesi caratterizzata dai lanci di C. montrouzieri e talvolta di N. includens (Figure 4, 5, 6).

4 Fig. 4. Femmine di P. ficus su foglia nelle 3 tesi considerate e nel controllo. Fig. 5. Giovani di P. ficus su foglia nelle 3 tesi considerate e nel controllo.

5 Fig. 6. Ovisacchi di P. ficus su foglia nelle 3 tesi considerate e nel controllo. Relativamente ai grappoli è stato riscontrato un effetto di contenimento nelle tesi caratterizzate dai lanci di predatori e in quella trattata con spirotetramat (Figure 7,8, 9). Fig. 7. Femmine di P. ficus su grappolo nelle 3 tesi considerate e nel controllo.

6 Fig. 8. Giovani di P. ficus su grappolo nelle 3 tesi considerate e nel controllo. Fig. 9. Ovisacchi di P. ficus su grappolo nelle 3 tesi considerate e nel controllo. 2. Alternative ai pesticidi nel controllo di Aculops lycopersici su pomodoro 2.1. Obiettivi L importanza delle colture protette è cresciuta significativamente negli ultimi anni. In questo settore, il numero di trattamenti con prodotti fitosanitari è spesso elevato e solo una minoranza degli imprenditori adotta tecniche di lotta biologica. Relativamente ai fitofagi del pomodoro, sono

7 segnalati con crescente preoccupazione danni causati dall eriofide Aculops lycopersici. Questo acaro si sviluppa rapidamente e produce danni a carico dell apparato fogliare e dei frutti. Il suo controllo si rivela necessario perché in condizioni ottimali può provocare il disseccamento delle piante in poche settimane. Il controllo chimico della specie risulta problematico e l impiego di mezzi biologici appare sempre più auspicabile per mitigare il rischio tossicologico. In tale contesto, si è inteso valutare l efficacia di alcuni insetticidi di origine naturale nel controllo della specie in condizioni di laboratorio Materiali e metodi E stata confrontata l efficacia di 5 prodotti insetticidi di origine naturale a base di piretrine naturali (Biopyren plus (CBC Biogard), azadirachtin (Neemazal T/S, CBC Europe), Beauveria bassiana (Naturalis, CBC, Biogard), Paecilomyces fumosoroseus (FuturEco NoFly WP, Sumitomo Chemical Italia), Lecanicilliun muscarium (Mycotal, Koppert). La prova è stata condotta su più ripetizioni di 25 acari ciascuna. Ogni ripetizione era costituita da una foglia di pomodoro immersa per 30 in una soluzione dell insetticida alla dose massima indicata in etichetta per il controllo degli acari. In seguito, le foglie trattate sono state infestate con acari adulti ed è stata rilevata la mortalità a 72 ore e a 7 giorni. Le popolazioni degli acari utilizzati per i test sono state sincronizzate. E stata inoltre valutata la numerosità della progenie Risultati I risultati preliminari suggeriscono che solo Beauveria bassiana possieda un efficacia interessante nei confronti dell eriofide. Le indagini sono ancora in corso allo scopo di ottenere un numero sufficiente di repliche per l analisi statistica.

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