Regolazione dell attività m otoria

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2 Regolazione dell attività m otoria Neuroni del tronco dell encefalo e del m idollo spinale=via finale com une M otoneuroni A α m uscolo scheletrico M otoneuroni A γ fuso neurom uscolare Ogni α motoneurone innerva una unità motoria; il suo corpo cellulare è proporzionale alla dim ensione della sua unità ed inversam ente proporzionale alla sua eccitabilità. Gli assoni degli α-motoneuroni si ram ificano in 1-6 collaterali che sinaptano con interneuroni (di Renshaw): controllo a feed-back negativo L eccitabilità delle cellule di Renshaw è influenzata da inputs discendenti dall encefalo e da afferenze sensoriali e costituisce un m ezzo per m odificare l attività riflessa. Il principale sistema di valutazione e di correzione dell errore è com unque costituito dal cervelletto

3 REGOLAZIONE DELL ATTIVITA M O TO RIA Movimenti volontari, in gran parte appresi (soprattutto m. flessori) Tono muscolare e mantenimento della postura (m. estensori) Gli α MOTONEURONI rappresentano LA VIA FINALE COMUNE mediante la quale LE STRUTTURE ENCEFALICHE SUPERIORI controllano la contrazione delle fibre extrafusali (MOVIMENTI VOLONTARI, TONO MUSCOLARE E POSTURA) MOTONEURONI INFERIORI: α motoneuroni MOTONEURONI SUPERIORI: MOTONEURONI SUPERIORI: sistemi multineuronali di origine encefalica in grado di influenzare l attivita dei m otoneuroni inferiori (SISTEMA PIRAMIDALE, SISTEM A EXTRAPIRAMIDALE, CERVELLETTO)

4 Vie efferenti (m otrici som atiche e vegetative) Via piramidale (solo nei m am m iferi): inputs volontari per il controllo dei m ovim enti com plessi ed altam ente coordinati Cellule piram idali corticali D ecussazione delle piram idi (a livello bulbare) Fascio piram idale laterale Sinapsi con i m otoneuroni delle corna ventrali Lungo il loro percorso inviano fibre a tutte le strutture m otrici che incontrano nonchè alla corteccia neocerebellare Nei nostri anim ali (a differenza dell uom o), la loro interruzione non provoca danni irreversibili ed il recupero funzionale è rapido e notevole

5 SISTEMA PIRAMIDALE νcontrollo dei m ovim enti volontari com plessi ed altamente coordinati (solo nei m am m iferi) νnei nostri anim ali (a differenza dell uom o), la loro interruzione non provoca danni irreversibili ed il recupero funzionale è rapido e notevole Tratto CORTICOSPINALE A LE: cellule piram idali corticali decussazione delle piram idi (nel bulbo) fascio piram idale laterale sinapsi con i m otoneuroni delle corna ventrali del m idollo controlaterale Tratto CORTICOBULBARE Tratto CORTICO-PONTO-CEREBELLARE: a livello del ponte sinapsi con un secondo neurone che termina nella corteccia cerebellare controlaterale

6 Nel tratto CORTICOSPINALE il 90% degli assoni decussano a livello bulbare (via corticospinale LATERALE), il 10% no (via corticospinale VENTRALE)

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8 SISTEMA EXTRAPIRAMIDALE VIA RETICOLOSPINALE: dalla SOSTANZA RETICOLARE ai γ m otoneuroni inferiori dei m uscoli estensori antigravitari Regola gli aggiustam enti posturali durante il m ovim ento VIA RUBROSPINALE: dal N UCLEO ROSSO decussaz. (si diparte anche un fascio rubro-reticolare) ai m otoneuroni inferiori dei m uscoli flessori ed estensori Coinvolta nel controllo di stazione, corsa, nuoto, salto e tutti i m ovim enti altam ente coordinati VIA VESTIBOLOSPINALE: dai N UCLEI VESTIBOLARI laterale (ipsilaterale) e m ediale (controlaterale) ai m otoneuroni per gli estensori ipsilaterali Regola il m antenim ento dell equilibrio VIA TETTOSPINALE: dai tub. quadrigemelli (mesencefalo) con fibre controlaterali che arrivano fino al 4 m etam ero cervicale Regola i m ovim enti posturali riflessi di occhi, testa e corpo

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10 Sezione fra il nucleo rosso ed i collicoli del tronco encefalico (vengono interrotte le vie corticospinale e rubrospinale, che stim olano i m otoneuroni α e γ per i flessori) : gli arti vengono estesi e la testa e la coda sollevate RIGIDITA DA DECEREBRAZIONE (IPERTONO ESTENSORIO) per aumento delle vie reticolo- e vestibolospinale con ipereccitabilita dei m otoneuroni γ IL TONO POSTURALE E M ED IA TO SOPRATTUTTO DAI TRATTI VESTIBOLOSPINALE E RETICOLOSPINALE

11 Rigidità da decerebrazione (rigidità γ) E dovuta ad una sezione fra il nucleo rosso ed i collicoli del tronco encefalico (vengono interrotte le vie corticospinale e rubrospinale, che stimolano i motoneuroni α e γ per i flessori): gli arti vengono estesi e la testa e la coda sollevate Dipende da un aumento dell attività delle vie reticoloe vestibolo-spinale che induce ipereccitabilità dei m otoneuroni γ; dim inuisce in seguito a sezione delle radici dorsali dei nervi spinali che innervano gli arti I muscoli estensori sono iperattivi, i flessori sono ipotonici; i riflessi flessori sono inibiti

12 RIGIDITA D A DECEREBRAZIONE E causata da una mancata inibizione dei nuclei vestibolari e reticolari da parte della corteccia e del cervelletto Migliora in seguito a sezione delle radici dorsali del m idollo spinale Migliora in seguito a distruzione del labirinto o sezionando il nervo vestibolare

13 Flessione arti anteriori Rigidita da decerebrazione (ipertono estensorio) Sezione caudale ai nuclei del vestibolare Sezione del tronco dell encefalo

14 Rigidità di Schiff-Sherrington (rigidità α) Rigidità antigravitaria degli arti anteriori e del collo Si osserva in caso di sezione del m idollo caudalmente rispetto al plesso brachiale o cranialmente rispetto a quello lom bosacrale Aumento dell eccitabilità dei motoneuroni α degli estensori e dim inuzione di quella dei flessori Viene compensata da un aumento delle altre influenze inibitorie sui m uscoli antigravitari cervicotoracici dovute o al cervelletto o alle fibre afferenti dai fusi neurom uscolari

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17 PATOLOGIE DEI MOTONEURONI INFERIORI Segni clinici: PARALISI FLACCIDA ATROFIA MUSCOLARE PERDITA DEI RIFLESSI SEGM ENTALI PATOLOGIE DEI MOTONEURONI SUPERIORI Segni clinici: MOVIMENTI INAPPROPRIATI D ebolezza (patologie del m idollo spinale) Convulsioni, rigidita, m ovim enti di m aneggio, deficit propriocettivi (patologie encefaliche) RIFLESSI SEGM ENTALI CONSERVATI ASSENZA DI ATROFIA MUSCOLARE

18 Patologie dei motoneuroni superiori- UN CASO CLINICO Bassotto m aschio, 5 anni ANAMNESI: Nessuna malattia o intervento chirurgico di rilievo, vaccinazioni nella norm a. Due giorni prim a della visita il cane e apparso sofferente ed il giorno dopo sviluppava una paralisi progressiva degli arti posteriori VISITA NEUROLOGICA: Il soggetto appare vivace, attento, e in grado di caricare il peso sugli arti anteriori; tuttavia, e debole ed instabile sugli arti posteriori. A ssenza di atrofia, i riflessi dei nervi cranici e quelli spinali segm entali (sia anteriori che posteriori) sono normali. Le risposte intersegm entali sono norm ali negli arti anteriori m a assenti nei posteriori (propriocezione cosciente). DIAGNOSI: ERNIA DI UN DISCO INTERVERTEBRALE

19 Patologie dei motoneuroni inferiori- UN CASO CLINICO Pointer m aschio, 2 anni ANAMNESI: Alcuni giorni prim a della visita,il cane si e azzuffato con una volpe; nelle ultime 48 ore ha m ostrato debolezza, poi paralisi che inizialm ente ha colpito gli arti posteriori e quindi quelli anteriori. E m antenuto sia il controllo della m inzione che quello della defecazione, il cane beve e m angia ed i m ovim enti della testa sono normali VISITA CLINICA: Il soggetto appare incapace di caricare i peso sugli arti. A ssenza di risposta m otoria al pizzicam ento del piede e assenza di riflesso patellare. Conservata la sensibilita al dolore. A trofia generalizzata dei m uscoli degli arti e di quelli del torace e dell addom e. N on si evidenziano deficit ai nervi cranici. DIAGNOSI: D IA GN O SI: Perdita bilaterale della funzionalita dei m otoneuroni inferiori POLIRADICULONEURITE (di origine autoimmune?)

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