SCALE SEMPLICI SCALE PORTATILI SCALE SEMPLICI. 6^ Istituto Comprensivo B.Ciari. LAVORO IN QUOTA art.107
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1 6^ Istituto Comprensivo B.Ciari FORMAZIONE SPECIFICA modulo 3 LAVORO IN QUOTA RADIAZIONI RADON LAVORO IN QUOTA art.107 Attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 1 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 2 SCALE PORTATILI Attrezzature manuali frequentemente impiegate Associate ad un elevato livello di rischio (caduta dall'alto) Scale semplici Scale doppie SCALE SEMPLICI Le scale semplici devono avere dimensioni (principalmente la lunghezza) appropriate alle effettive esigenze di lavoro i pioli (di tipo antisdrucciolevole) convenientemente fissati ai montanti (per quelle in legno sono tassativi il sistema ad incastro e l'assenza di nodi) dispositivi di appoggio antiscivolo applicati alla base dei montanti, montanti (se di legno) trattenuti da tiranti in ferro applicati sotto i due pioli di estremità, e da un tirante intermedio (per quelle lunghe più di m 4) ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 3 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 4 SCALE SEMPLICI PERICOLO PER LA STABILITÀ Se esiste pericolo per le condizioni di stabilità della scala, essa deve essere dotata all'estremità superiore di sistemi di trattenuta (ganci) oppure vincolata in modo da evitare sbandamenti, slittamenti, oscillazioni, rovesciamenti o inflessioni eccessive oppure dotata di appoggi antisdrucciolevoli ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 5 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 6
2 SCALE SEMPLICI Quando rimane il pericolo di sbandamento, le scale debbono essere rese sicure o trattenute al piede da altra persona SCALE DOPPIE Deve essere previsto un dispositivo (catena o altro sistema) che ne impedisca l'apertura oltre il limite prefissato dal fabbricante L'altezza massima non può superare i 5 metri ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 7 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 8 SCALE La corretta inclinazione della scala, fondamentale per evitare rischi di instabilità o di rottura, si ottiene posizionandone la base ad una distanza dalla verticale del punto di appoggio superiore corrispondente ad 1/4 della lunghezza di scala compresa tra gli appoggi SCALE Le superfici di appoggio (inferiore o superiore) devono risultare: livellate e piane (ovvero essere rese tali) non cedevoli nè mobili (non devono essere utilizzate, ad es., porte o finestre non bloccate) capaci di resistere alle azioni complessive che su di esse vengono a scaricarsi durante l'impiego (si pensi al sollevamento di materiali, ovvero all'uso di attrezzature) ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 9 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 10 SCALE Se la scala serve per accedere ad un piano, la sua lunghezza deve essere tale che i montanti sporgano di almeno 1 metro oltre il piano. SCALE È buona norma, per garantire l'equilibrio della persona Evitare di operare permanendo oltre il terzultimo piolo (in caso contrario si deve ricorrere a scala di maggiore lunghezza) Mantenere sgombri da ostacoli o materiali i punti di accesso alla scala, sia in basso, sia in sommità. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 11 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 12
3 SCALE Salire e scendere conservando il viso rivolto verso la scala e mantenere salda la presa delle mani (che devono essere rigorosamente tenute libere, riponendo attrezzi, utensili e materiali minuti in tasche o borse da portare a tracolla) SI NO ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 13 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 14 LAVORO AL VIDEOTERMINALE Videoterminalista Lavoratore che utilizza una attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico o abituale per almeno 20 ore/settimana Posto di lavoro Insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, la tastiera, software, accessori opzionali, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, l ambiente di lavoro immediatamente circostante ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 15 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 16 Il Datore di lavoro analizza i posti di lavoro muniti di con particolare riguardo a: problemi per la vista problemi legati alla postura affaticamento fisico e mentale Tali effetti non sono l inevitabile conseguenza del lavoro a In genere derivano da un inadeguata progettazione del posto e delle modalità di lavoro. Essi possono essere prevenuti: l applicazione di principi ergonomici comportamenti adeguati da parte degli utilizzatori ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 17 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 18
4 DISTURBI OCULO VISIVI SINTOMI bruciore, lacrimazione senso di corpo estraneo ammiccamento frequente fastidio alla luce, pesantezza visione annebbiata o sdoppiata stanchezza alla lettura cefalea Sono disturbi reversibili DISTURBI OCULO VISIVI PRINCIPALI CAUSE illuminazione inadatta riflessi da superfici lucide luce diretta (artificiale o naturale) su monitor o occhi presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero) monitor inadeguato impegno visivo statico, ravvicinato, protratto nel tempo ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 19 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 20 DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI PRINCIPALI SENSAZIONI senso di peso, di fastidio intorpidimento dolore rigidità di: collo schiena spalle braccia mani DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI PRINCIPALI CAUSE posizione di lavoro scorretta errata scelta degli arredi posizione di lavoro fissa e mantenuta per lungo tempo movimenti rapidi e ripetitivi delle mani (uso di tastiera e mouse) ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 21 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 22 FATICA MENTALE PRINCIPALI CAUSE carico di lavoro superiore o inferiore alle capacità della persona mancanza di riconoscimento lavoro monotono e/o ripetitivo isolamento da colleghi software o hardware inadeguati fattori ambientali: spazio, microclima FATICA MENTALE DISTURBI DI TIPO PSICOLOGICO O PSICOSOMATICO mal di testa, stanchezza irritabilità, tensione nervosa ansia, depressione insonnia problemi digestivi ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 23 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 24
5 RISCHI DA RADIAZIONI IONIZZANTI Sono esclusi RISCHI da radiazioni ionizzanti e non, sia a carico dell operatore che della prole La presenza del marchio CE sul assicura che i campi elettromagnetici sono al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili laddove sono utilizzate apparecchiature elettriche e televisive. LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI Prevenzione nell attività a dell insorgenza di: disturbi muscolo scheletrici affaticamento visivo fatica mentale ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 25 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 26 LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI PREVENZIONE DISTURBI OCULO VISIVI Ai primi sintomi di affaticamento fare piccole pause Socchiudere le palpebre per 1/2 minuto Distogliere lo sguardo dagli oggetti vicini e rivolgerlo verso quelli lontani Verificare l illuminazione e le tende Eliminare riflessi e/o abbagliamenti Seguire con lo sguardo il perimetro del soffitto LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI PREVENZIONE DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Verificare che la parte alta del monitor sia al livello degli occhi Verificare la distanza del monitor e della tastiera Stare seduti ben eretti con i piedi ben poggiati Regolare bene l altezza e l inclinazione della sedia Ai primi sintomi di dolore al collo o alle estremità concedersi una pausa alzandosi e muovendosi ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 27 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 28 LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI PREVENZIONE FATICA MENTALE Svolgendo attività fisica Sfruttando al meglio le pause Adottando comportamenti corretti conformemente alla formazione e alla informazione ricevuta LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI Gli operatori addetti a per 4 ore consecutive hanno diritto ad una interruzione del lavoro mediante: pausa cambiamento di attività Le modalità sono demandate alla contrattazione (anche aziendale) In assenza di contrattazione ha comunque diritto ad una pausa di 15 min. ogni 120 min. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 29 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 30
6 LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI LA SORVEGLIANZA SANITARIA È dovuta per chi utilizza i videoterminali sistematicamente e abitualmente per almeno 20 ore settimanali RADIAZIONI PERIODICITÀ biennale per i lavoratori classificati idonei con prescrizioni e quelli con più di 50 anni tutti gli altri ogni 5 anni ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 31 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 32 RADIAZIONI Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti Lo spettro può essere diviso in due sezioni, a seconda che le onde siano dotate o meno di energia sufficiente a ionizzare gli atomi della materia con la quale interagiscono: RADIAZIONI Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti (NIR = Non Ionizing Radiations), comprendono le radiazioni fino alla luce visibile; L inquinamento elettromagnetico o elettrosmog è prodotto da con frequenza inferiore a quella della luce infrarossa. radiazioni ionizzanti (IR = Ionizing Radiations), coprono la parte dello spettro dalla luce ultravioletta ai raggi gamma ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 33 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 34 RADIAZIONI Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti RADIAZIONI Radiazioni elettromagnetiche comunemente chiamate campi elettromagnetici che, al contrario delle radiazioni ionizzanti, non possiedono l energia sufficiente per modificare le componenti della materia e degli esseri viventi (atomi, molecole). ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 35 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 36
7 RADIAZIONI Le possono essere suddivise in: campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF) radiofrequenze (RF) microonde (MO) infrarosso (IR) luce visibile RADIAZIONI ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 37 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 38 Campi elettromagneti Campi elettromagnetici (CEM) I campi elettromagnetici hanno origine dalle cariche elettriche, dal loro movimento (corrente elettrica) e dalla loro accelerazione. L oscillazione delle cariche elettriche, ad esempio in un'antenna o in un conduttore percorso da corrente, produce campi elettrici e magnetici che si propagano nello spazio sotto forma di onde. Campi e onde elettromagnetiche Le onde elettromagnetiche sono una forma di propagazione dell energia nello spazio e, a differenza delle onde meccaniche, si possono propagare anche nel vuoto. Il campo elettrico (E) e il campo magnetico (H) oscillano perpendicolarmente alla direzione dell onda. La velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche è di Km/s. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 39 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 40 Campi e onde elettromagnetiche L onda elettromagnetica è caratterizzata da altre tre grandezze fisiche: intensità del campo elettrico misurata in volt/metro (V/m); intensità del campo magnetico misurata in ampere/metro (A/m); intensità dell energia trasportata misurata in Joule. effetti acuti sulla salute Per esposizione a alte frequenze sono stati segnalati: opacizzazione del cristallino, anomalie alla cornea alterazioni delle funzioni neurali e neuromuscolari alterazioni del sistema muscolari Per esposizione a basse frequenze (ad es. 50 Hz) sono stati segnalati: effetti sul sistema visivo e sul sistema nervoso centrale stimolazione di tessuti eccitabili extrasistole e fibrillazione ventricolare ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 41 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 42
8 effetti cronici sulla salute analizzati attraverso numerose indagini epidemiologiche i maggiori organismi scientifici nazionali ed internazionali concordano nel ritenere che, allo stato attuale delle conoscenze, esiste una debole correlazione tra l esposizione a campi elettromagnetici e cancro, limitatamente alle frequenze estremamente basse (ELF). effetti cronici sulla salute L Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) sostiene che i dati scientifici disponibili, non forniscono alcuna prova diretta che l esposizione alle alte frequenze (RF) induca o favorisca il cancro, ne che abbrevi la durata della vita. Altri studi ipotizzano, che l esposizione a basse frequenze (ELF), provochi un aumento del rischio di leucemia infantile, indicano il valore di 0.4µT per il campo magnetico come soglia per la manifestazione dell effetto. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 43 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 44 effetti cronici sulla salute L Istituto Superiore della Sanità stima che in Italia, assumendo un nesso di causalità tra esposizione a campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa e rischio di leucemia, un caso ogni 400 di leucemia infantile potrebbe essere imputato all esposizione ai campi magnetici prodotti dalle linee elettriche. Altre ricerche scientifiche e molti studi sugli animali non hanno invece riscontrato effetti di lungo periodo delle radiazioni ELF. effetti cronici sulla salute Il National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS - USA) ha valutato i campi ELF come "possibili cancerogeni per l uomo" (classe III), in base alla 5 categorie indicate dall Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) che ha classificato gli agenti potenzialmente cancerogeni. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 45 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 46 Le sorgenti Le sorgenti che producono radiazioni ad alta frequenza (RF - Radio Frequencies) sono gli impianti radiotelevisivi, le Stazioni Radio Base e i telefoni cellulari. Le sorgenti che producono radiazioni a bassa frequenza (ELF - Extremely Low Frequencies), sono gli elettrodotti, le sottostazioni elettriche e le cabine di trasformazione. Le sorgenti RF Stazioni radio base Poste di solito a m da terra (il campo elettrico aumenta con l altezza da terra) e la bassa potenza utilizzata (per evitare interferenze dei segnali) determinano nella maggioranza dei casi livelli di campo elettromagnetico molto bassi. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 47 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 48
9 Le sorgenti RF Telefoni cellulari Trasmettono molta meno potenza delle Stazioni Radio Base, ma la testa dell utente, essendo quasi a contatto con l antenna, è sottoposta ad un significativo assorbimento di potenza, con conseguente aumento della temperatura e rischio per la salute Le sorgenti RF Impianti radio-televisivi L abituale ubicazione dei ripetitori lontano dai centri abitati permette di realizzare installazioni conformi alle norme di sicurezza relative all esposizione della popolazione. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 49 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 50 Le sorgenti ELF Le sorgenti ELF linee di distribuzione della corrente elettrica ad alta, media e bassa tensione come gli elettrodotti elettrodomestici e dispositivi elettrici in genere. Elettrodotti e distribuzione dell energia Elettrica I campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti si comportano come grandezze indipendenti tra loro. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 51 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 52 Le sorgenti ELF Il campo elettrico dipende: dalla tensione della linea (cresce al crescere della tensione) dalla distanza dalla linea (decresce allontanandosi dalla linea) dall altezza dei conduttori da terra (decresce all aumentare dell altezza) I livelli di campo elettrico sono stabili nel tempo in una data posizione spaziale. Il campo elettrico è facilmente schermabile da parte di materiali quali legno o metalli, ma anche alberi o edifici. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 53 Le sorgenti ELF Il campo magnetico dipende: dalla corrente che scorre lungo i fili conduttori delle linee (aumenta con l intensità di corrente sulla linea); dalla distanza dalla linea (decresce allontanandosi dalla linea); dall altezza dei conduttori da terra (decresce all aumentare dell altezza). I livelli di campo magnetico variano nel tempo in funzione della variazione di corrente che può essere considerevole durante il giorno a seconda della richiesta di energia. Il campo magnetico è difficilmente schermabile. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 54
10 Le sorgenti ELF Le sorgenti domestiche dei campi ELF Tutti gli apparecchi alimentati con l energia elettrica sono sorgenti di campi elettrici e magnetici ELF L intensità dei campi è molto variabile a seconda del tipo di elettrodomestico, della sua potenza, della condizione di funzionamento Il campo elettrico è sempre presente negli ambienti domestici indipendentemente dal funzionamento degli elettrodomestici. Le sorgenti ELF Le sorgenti domestiche dei campi ELF Il campo magnetico, invece, si produce solamente quando gli apparecchi vengono messi in funzione. I campi generati dagli apparecchi domestici sono localizzati in vicinanza della sorgente e quindi interessano solitamente zone parziali del corpo e diminuiscono notevolmente con l aumentare della distanza (tendono ad azzerarsi oltre i 50 cm). ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 55 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 56 luce off campo magnetico radiazioni ionizzanti campo elettrico luce on La capacità di ionizzare e di penetrare all interno della materia dipende dall energia e dal tipo di radiazione emessa, e dalla composizione e dallo spessore del materiale attraversato. Le radiazioni alfa (2 protoni + 2 neutroni) possiedono un'elevata capacità ionizzante e una limitata capacità di diffusione in aria, possono essere bloccate con un foglio di carta o un guanto di gomma. Sono pericolose per l organismo se si ingeriscono o inalano sostanze in grado di produrle. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 57 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 58 radiazioni ionizzanti Le radiazioni beta (elettroni) sono più penetranti rispetto a quelle alfa, circa un metro in aria e un cm sulla pelle, possono essere fermate da sottili spessori di metallo, come un foglio di alluminio, o da una tavoletta di legno di pochi centimetri. Le radiazioni x e gamma (fotoni emessi per eccitazione all interno del nucleo o all interno dell atomo) attraversano i tessuti a seconda della loro energia e richiedono per essere bloccate schermature spesse in ferro, piombo e calcestruzzo. radiazioni ionizzanti effetti sulla salute Lesioni temporanee o permanenti a seconda: - della dose - della via di esposizione irraggiamento esterno, inalazione, ingestione - della radiazione assorbita - della sensibilità del tessuto irradiato ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 59 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 60
11 radiazioni ionizzanti effetti sulla salute radiazioni ionizzanti effetti sulla salute L esposizione a dosi di radiazioni insufficienti a causare la distruzione immediata delle cellule può comunque portare lesioni rilevabili dopo alcuni anni. I tessuti più sensibili alle radiazioni sono quelli ad elevato ricambio cellulare come il midollo osseo,la pelle, le mucose, gli spermatozoi. I danni più gravi derivano dall interazione delle radiazioni ionizzanti con i cromosomi. Gli effetti provocati da radiazioni ionizzanti possono essere: Somatici (interessano i diversi tessuti dell organismo) Genetici (colpiscono le cellule deputate alla riproduzione causando alterazioni genetiche nei discendenti dell individuo irradiato) I danni possono verificarsi in conseguenza a irradiazioni acute o a effetti cronici derivanti da esposizioni continuate. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 61 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 62 radiazioni ionizzanti sorgenti Radioattività naturale Radioisotopi primordiali, presenti, fin dalla formazione della Terra, nell aria, nell acqua, nel suolo e quindi nei cibi e nei materiali da costruzione. Si tratta dell Uranio-238, dell Uranio-235 e del Torio- 232, che decadono in radionuclidi a loro volta instabili fino alla generazione del Piombo stabile. Tra di essi è rilevante il Radon-222. Raggi cosmici emessi dalle reazioni nucleari stellari. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 63 radiazioni ionizzanti sorgenti Radioattività artificiale Elementi radioattivi entrati in atmosfera a seguito di esperimenti atomici, cessati nella metà degli anni 70 (Sr-90, Pu-240, Pu-239, Pu-238); Emissioni dell industria dell energia nucleare e attività di ricerca; Residui dell incidente di Chernobyl o altri incidenti (Cs-137, Cs-134) in alcune regioni d Europa; Irradiazione medica a fini diagnostici e terapici (I- 131, I-125, Tc-99, Tl-201, Sr-89, Ga-67, In-111). ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 64 RISCHIO RADON RISCHIO RADON Gas radioattivo, di origine naturale. È inodore, incolore. Prodotto dal decadimento radioattivo del radio, generato a sua volta dal decadimento dell uranio 238, elemento presente in tutte le rocce della crosta terrestre. È ritenuto responsabile del 50% dell esposizione media della popolazione alle sorgenti naturali di radiazione ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 65 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 66
12 RISCHIO RADON Il radon, prodotto all interno delle rocce, in presenza di fessure o aperture, si può diffondere all interno di un edificio. Negli ambienti confinati tende a concentrarsi; è considerato quindi un inquinante tipicamente indoor. L origine del radon giustifica la presenza ubiquitaria - negli ambienti di vita - negli ambienti di lavoro ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 67 RISCHIO RADON Caratteristiche del suolo sottostante l edificio (contenuto di radio nel terreno, facilità di fuoriuscita dal suolo, presenza di faglie in vicinanza dell edificio); Caratteristiche dell edificio (contenuto di radio e facilità di fuoriuscita dai materiali utilizzati, tipologia dell edificio e dell attacco a terra, tecnica costruttiva, modo in cui sono disposti i locali, stato e manutenzione dell edificio); Condizioni ambientali (temperatura, pressione, umidità, condizioni meteorologiche); Stato/modo di utilizzo dell edificio (riscaldamento, abitudini di vita, ricambi di aria, ecc). ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 68 RISCHIO RADON effetti sulla salute Classificato dallo WHO/IARC come un cancerogeno di gruppo 1. Aumento di rischio di sviluppo del cancro polmonare: secondo agente di rischio di tumore polmonare, dopo il fumo di tabacco. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 69 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 70 RISCHIO RADON Veneto il 10% del territorio regionale è ad alto potenziale di radon sono le abitazioni stimate in cui si supera il livello di riferimento di 200 Bq/mc 500 sono le scuole in cui il livello di radon è stimato superiore i 200 Bq/mc 10 sono le strutture di ricovero a rischio Tumori polmonari causati dal radon: 350 all anno (su casi totali) Tumori evitabili: 50 per anno, pari al 14% ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 71 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 72
13 Art.45 del Testo Unico IL DATORE DI LAVORO prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 73 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 74 Art.43 del Testo Unico Il Datore di lavoro designa i lavoratori incaricati di attuare le misure di PS I LAVORATORI addetti PS non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo. PRONTO SOCCORSO Procedure complesse, con ricorso a farmaci e strumentazione, orientate a diagnosticare il danno e a curare l infortunato Chi? Personale sanitario ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 75 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 76 Valutazioni ed interventi mirati ad assistere un infortunato che possano essere compiute da un astante fino all arrivo di un appropriato soccorso. Chi? Qualsiasi persona RESPONSABILITÀ DELL ADDETTO PS Non esistono livelli di responsabilità intermedia tra quella del cittadino e quella dell operatore sanitario. L addetto PS è perseguibile qualora non presti soccorso in caso di necessità ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 77 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 78
14 RESPONSABILITÀ DELL ADDETTO PS OMISSIONE DI SOCCORSO (art. 593 CP) Detenzione fino a 12 mesi o multa fino a euro Aspetti organizzativi 1.Controllare la scena dell infortunio e la pericolosità dell ambiente circostante per l infortunato, per sé e gli altri lavoratori OBBLIGO DI PRESTARE ASSISTENZA se il rischio non èsostenibile AVVISARE LE AUTORITÀ COMPETENTI 2.Controllare le condizioni dell infortunato 3.Se la causa dell infortunio agisce ancora, rimuoverla ovvero allontanare l infortunato Soccorrere può voler dire anche solo attivare il 118 e impedire spostamenti incongrui ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 79 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 80 Aspetti organizzativi 1.Valutare se la situazione necessita di altro aiuto oltre al proprio e, se necessario, allertare il 118 ovvero predisporre il trasporto dell infortunato in ospedale con l auto 2.Attuare misure di sopravvivenza, evitare l aggravamento delle lesioni anche attraverso una corretta posizione, rassicurare e confortare l infortunato 3.Fornire ai soccorritori informazioni circa la dinamica dell infortunio e le prime cure praticate ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 81 Aspetti organizzativi Gestione del panico L addetto PS deve essere consapevole che la gestione della situazione si esaurirà in minuti, con l arrivo del 118. Gli operatori del 118 sono un riferimento sicuro e competente: forniscono già al telefono indicazioni chiare e praticabili sul cosa fare in attesa del loro arrivo. Una volta attivato il 118, la responsabilità dell addetto PS è limitata alla protezione dell infortunato. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 82 Aspetti organizzativi Gestione del panico Qualora presente un altro addetto PS, la condivisione della gestione della situazione può dare maggiore sicurezza. Partecipare a simulazioni di soccorso può aiutare l addetto PS a prendere confidenza con le proprie reazioni emotive. L addetto PS potrà rassicurare l infortunato informandolo sull arrivo imminente dell ambulanza. Aspetti organizzativi Gestione del panico E importante che l addetto PS non abbandoni mai l infortunato e mantenga con lui un contatto verbale e anche fisico. Nella comunicazione verbale e nei gesti l addetto PS dovrà mantenere, quanto più possibile, toni e atteggiamenti pacati. ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 83 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 84
15 Aspetti organizzativi La chiamata al 118 è gratuita e viene sempre registrata. Risponde un operatore del SUEM (Servizio Urgenza e Emergenza Medica) La centrale operativa è provinciale in collegamento con ULSS e con basi ambulanza ospedali e Croce Rossa della provincia La chiamata al 118 cosa dire LUOGO EVENTO Aspetti organizzativi Località esatta dell evento, via e numero civico, eventuali punti di riferimento, percorso più breve Infortunio o malore, dinamica infortunio, eventuale pericolo incendio fornire il proprio numero telefonico e lasciare libera la linea INFORTUNATI Quanti sono, schiacciati, incastrati, coscienti, parlano, si muovono, respirano ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 85 ing. Carlo CASSOL 6^IC " B.Ciari " - Padova 86
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