Aspetti strutturali e di mercato nel comparto dei vini Doc-Docg

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1 Aspetti strutturali e di mercato nel comparto dei vini Doc-Docg STUDI VINI DOC E DOCG S Gennaio 2008

2 Responsabile della ricerca: Ezio Castiglione Responsabile scientifico: Raffaele Borriello Coordinamento tecnico: Maria Rosaria Napoletano Lo studio è stato curato da: Enrico De Ruvo Redazione Enrico De Ruvo, Giovanni Luppi, con la collaborazione del Prof. Marino, consulente AGER, che ha redatto i capitoli 1 e 2 e di AREA Srl (paragrafo 3.6 e capitolo 4). La ricerca è stata eseguita con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

3 Indice Introduzione 5 1. Il quadro nazionale della vitivinicoltura di qualità Le denominazioni L importanza del comparto dei vini di qualità La produzione di vini Doc e Docg L analisi delle realtà regionali Piemonte Valle d Aosta Liguria Lombardia Veneto Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Emilia Romagna Toscana Marche Umbria Lazio Abruzzo Molise Campania Basilicata Puglia Calabria Sicilia Sardegna I consumi domestici di vino Doc-Docg, l atteggiamento del consumatore e le politiche attuate dal trade I consumi domestici di vini a denominazione di origine nel I consumi per area geografica I consumi per canale distributivo I consumi per tipologia di famiglia I consumi di vino biologico Le indagini Ismea sul consumatore di vini Doc-Docg e sul trade Obiettivi e metodologia Analisi e risultati dell indagine sul consumatore Analisi e risultati dell indagine sul trade Comparazione tra comportamento del consumatore e strategie del trade Il mercato dei vini di qualità in alcuni paesi europei La Francia 156

4 4.1.1Le attestazioni di origine dei vini in Francia: i Vins de Pays e le Appellations d Origine L assetto istituzionale nella politica di valorizzazione dei vini di qualità Il mercato dei V.Q.P. R D. e dei Vins de Pays in Francia La Germania Le attestazioni di origine dei vini in Germania: i Landwein e i Qualitätswein Il sistema dei controlli dei vini di qualità in Germania Il mercato dei V.Q.P.R.D. in Germania La Spagna Le attestazioni di origine dei vini in Spagna L assetto istituzionale nella politica di valorizzazione dei vini di qualità Il mercato dei V.Q.P. R.D. in Spagna 184 Conclusioni 195 Appendice Metodologica 197

5 Introduzione L Ismea ormai da alcuni anni segue, nell ambito del suo Osservatorio sui prodotti a denominazione di origine, il settore dei vini di qualità (vini Doc, Docg e Igt). Il presente Rapporto rappresenta la continuazione di quello precedente 1 in cui si è effettuato un approfondimento sulle realtà vitivinicole di qualità delle singole regioni, analizzandone il loro posizionamento sul mercato nazionale e individuando diversi modelli vitivinicoli nelle varie aree del paese. Il Rapporto quindi, redatto con la collaborazione della società AGER, in un primo capitolo riporta la situazione aggiornata delle denominazioni e l evoluzione nel 2005 del quadro strutturale nazionale sulla base dei dati ufficiali disponibili e delle rilevazioni Ismea. A quest ultimo proposito, un apposita indagine Ismea, svolta presso le Camere di Commercio, ha consentito di disporre di rilevazioni più puntuali che hanno fornito dati maggiormente dettagliati sia a livello regionale che provinciale. Nel secondo capitolo si scende nel dettaglio regionale, osservando più analiticamente la situazione e l evoluzione del comparto vitivinicolo di qualità a livello locale. Come nella scorsa edizione del Rapporto, ciò è stato possibile anche grazie al supporto di indicatori che hanno delineato i differenti orientamenti delle regioni verso la vitivinicoltura. Il terzo capitolo, come lo scorso anno, in una prima parte esamina ed aggiorna l andamento dei consumi domestici di vini Doc secondo i dati del Panel Ismea/AC- Nielsen. Rispetto alla precedente edizione, inoltre, illustra, la percezione, il comportamento e gli orientamenti del consumatore-tipo di vini Doc e Docg, grazie ad un indagine quali-quantitativa svolta da Ismea nel corso del 2006, che ha consentito anche di delineare diversi profili di consumatore di vini a denominazione di origine. Il capitolo, inoltre, analizza anche le politiche e le strategie messe in atto dal trade nella commercializzazione dei vini di qualità, evidenziando tra l altro la loro più o meno forte presenza in assortimento e le modalità di differenziazione espositiva. L ultimo capitolo, infine, analizza lo stato dell arte della normativa e l andamento del mercato dei vini vqprd in alcuni importanti paesi europei (Francia, Germania, Spagna), in cui vi è la tendenza da parte delle Istituzioni e della domanda, come avviene del resto nel nostro paese, a favorire il prodotto di qualità a scapito di quello indifferenziato. 1) I vini Doc-Docg: una mappatura della vitivinicoltura regionale a denominazione di origine, Ismea, gennaio

6 1. Il quadro nazionale della vitivinicoltura di qualità 1.1 Le denominazioni Al le denominazioni relative ai vini registrate in Italia sono 470, cifra che non corrisponde alla sommatoria delle denominazioni regionali pari a 482 in quanto 8 Doc e 4 Igt sono interregionali. Le variazioni rispetto all anno precedente sono di lieve entità, dovute a pochi nuovi riconoscimenti Doc e Docg in alcune regioni 3. Le Doc sono 316 e rappresentano il 67% circa del totale delle denominazioni, seguite dalle Igt, in numero di 119 (ossia il 25%) e da 35 Docg. Anche sotto il profilo della distribuzione geografica (Figura 1.1) i cambiamenti sono minimi: per quanto riguarda il numero complessivo di denominazioni, permane la netta prevalenza delle denominazioni nel Nord Italia 196, pari a quasi il 42% del totale seguite da quelle del Centro e del Sud rispettivamente 116 e 108 e, in ultimo, delle Isole ( 65). Figura Distribuzione % del numero di denominazioni per area geografica (2007) % Nord Centro Sud Isole Igt Docg Doc Fonte: Elaborazione Ismea su dati Mipaaf 6

7 Nel dettaglio delle tre tipologie, il peso delle Doc e Docg è maggiore nelle aree centro-settentrionali, mentre al Sud e nelle Isole vi è una maggiore prevalenza di Igt. Per quanto concerne il contributo delle singole regioni, le variazioni intervenute non modificano sostanzialmente la geografia delle denominazioni di origine rispetto a quella dell anno precedente. La regione che vanta il maggior numero di denominazioni è il Piemonte (55), cui seguono la Toscana, il Veneto, la Sardegna, la Lombardia, l Emilia Romagna, il Lazio e la Puglia, tutte con più di 30 denominazioni (Figura 1.2) 4. Figura Distribuzione regionale del numero di Doc, Dogc e Igt (2007) Valle D'Aosta Molise Basilicata Liguria Trentino A.A. Abruzzo Friuli V.G Marche Umbria Calabria Sicilia Campania Puglia Lazio E. Romagna Lombardia Sardegna Veneto Toscana Piemonte Fonte: Elaborazione Ismea su dati Mipaaf 1.2 L importanza del comparto dei vini di qualità I vini di qualità 5 costituivano nel 2005 il 58% della produzione complessiva di vino, segno di un orientamento prevalente verso la qualità della produzione. La componente di maggior peso è quella del vino Doc-Docg che, secondo i dati ISTAT, rappresenta oltre il 30% della produzione totale. L incidenza delle produzioni di qualità sul totale del vino prodotto varia sensibilmente a livello di area geografica. Nel Nord Italia l incidenza del vino di qualità supera, in media, l 80% e in diverse regioni è ancora più alta, evidenziando che la produzione di vino nel Nord del Paese è essenzialmente basata sulla qualità. Anche nelle 7

8 Figura Distribuzione regionale delle denominazioni per tipologia (2007, in %) Valle D'Aosta Molise Basilicata Liguria Trentino A.A. Abruzzo Friuli V.G Marche Umbria Calabria Sicilia % Campania Puglia Lazio E. Romagna Lombardia Sardegna Veneto Toscana Piemonte Doc Docg Igt Fonte: Elaborazione Ismea su dati Mipaaf regioni centrali, l incidenza media dei vini di qualità sul totale è superiore a quella media nazionale, anche se man mano che ci si sposta verso il Sud diminuisce il peso dei vini di qualità che passa, progressivamente, dall 82,5% della Toscana a quasi il 59% del Lazio. Più eterogenea e meno definita la struttura produttiva che si nota nelle regioni del Sud e nelle Isole: vi sono infatti regioni in cui il peso dei vini di qualità è superiore o simile al valore medio nazionale (ad esempio in Molise il 59% dei vini è di qualità, in Sardegna circa la metà), mentre accanto a queste realtà coesistono regioni in cui l incidenza dei vini di qualità sul totale è relativamente bassa. Mediamente la produzione di vini di qualità si attesta sul 32-33% al Sud e nelle Isole. L importanza del comparto a livello di singole regioni può essere meglio definita attraverso l ausilio di due indicatori di sintesi che sono: il rapporto tra il valore della produzione vitivinicola sul valore totale della produzione agricola ai prezzi di base; il rapporto tra la produzione di vino di qualità e la produzione di vino complessiva. Questi due indicatori consentono quindi non solo di classificare le regioni in base alla rilevanza della produzione di vino di qualità rispetto a quella totale, ma anche in base al peso del settore vitivinicolo nell economia agricola regionale. Come nella scorsa edizione del Rapporto, allo scopo di costruire la mappa regionale della vitivinicoltura italiana, questi due indicatori sono stati riportati in un grafico cartesiano. In particolare, nella Figura 1.4, i cui assi si incontrano nel valore medio nazionale dei due indicatori su citati, si possono individure quattro aree che sono: 8

9 - il primo quadrante, denominato L eccellenza, dove il comparto vitivinicolo ha un ruolo di rilievo nell economia agricola regionale e le produzioni di qualità presentano un importanza notevole nella costruzione di questo percorso (si trovano regioni come Abruzzo, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Trentino Alto Adige); - il secondo quadrante, definito della Qualità di nicchia, dove la produzione è essenzialmente di qualità, anche in contesti agricoli non specializzati nella vitivinicoltura; -il terzo quadrante, definito Tra marginalità ed equilibrio, racchiude situazioni molto differenziate. In genere un ruolo ridotto della qualità, unitamente ad un peso limitato della vitivinicoltura, delineano una relativa marginalità che tuttavia, soprattutto nelle regioni posizionate più vicino agli assi, si avvicina di più all equilibrio. È il caso ad esempio della Sardegna, che lo scorso anno si ritrovava nel quadrante precedentemente descritto e che si colloca ora abbastanza vicino agli assi; - il quarto quadrante, denominato Prima la quantità, poi la qualità, dove in in un contesto agricolo a forte orientamento vitivinicolo prevalgono le produzioni di vini da tavola. Sono realtà in cui quindi la quantità assume un ruolo maggiore rispetto alla qualità 6, definizione senz altro condivisibile per Puglia e Sicilia che, come nel 2004, si collocano in tale quadrante. Da notare che nel 2005 il cambiamento più rilevante è quello relativo al Veneto, che nel 2004 si situava vicino all origine degli assi e quest anno, pur mantenendo valori molto vicini alla media, si posiziona nel quadrante dell eccellenza. Figura La mappatura della vitivinicoltura italiana a livello regionale nel PUG % Valore prod. vitivinicola su tot. agr PRIMA LA QUANTITA' POI LA QUALITA' SIC VEN ABR 6 UMB 4 TRA MARGINALITA' ER ED EQUILIBRIO MAR TNA LAZ CAM VAL MOL SAR LA QUALITA' DI 2 BAS LIG NICCHIA CAL LOM % produzione vino Doc-Docg/totale TOS FVG L'ECCELLENZA PIE Fonte: Elaborazione Ismea su dati ISTAT 9

10 1.3 La produzione di vini Doc e Docg La mappatura della vitivinicoltura tracciata nel paragrafo precedente ha consentito di posizionare le regioni italiane all interno dei quattro quadranti individuati in base all importanza delle produzioni di qualità e alla specializzazione regionale verso la vitivinicoltura. L obiettivo di questa analisi è di scendere nel dettaglio regionale delle singole produzioni di qualità allo scopo di individuare la rilevanza strutturale e produttiva delle diverse denominazioni. A tale scopo, si è proceduto per il terzo anno consecutivo ad effettuare un indagine diretta presso le Camere di Commercio provinciali, rilevando informazioni dettagliate per denominazione e per localizzazione geografica. Al fine di rivendicare la denominazione, infatti, i produttori di vino devono denunciare alla Camera di Commercio della provincia di competenza le uve prodotte su questi terreni. Per chiedere la certificazione della denominazione di origine i produttori sono tenuti a sottoporre i vini a una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico (per i vini Docg l esame organolettico deve essere ripetuto nella fase dell imbottigliamento). L esito positivo di queste analisi ed esami dà dirittto al produttore di ottenere dalla Camera di Commercio la relativa certificazione. Qui di seguito vengono, quindi, presentati i risultati della rilevazione ad hoc effettuata presso le fonti primarie, cercando di ricostruire in modo più articolato sia a livello geografico che produttivo il quadro strutturale ed economico della produzione nazionale. In questo senso questo paragrafo è dedicato a fornire un primo sguardo d insieme della produzione, in modo da ottenere una mappa in cui inscrivere successivamente i singoli approfondimenti regionali. La Tabella 1.1 riporta alcuni dati regionali derivanti dalle attività di rilevazione svolte sui vini Doc-Docg, e rappresenta una sintesi delle situazioni regionali che verranno sviluppate successivamente nei singoli rapporti. La Tabella riporta oltre a quelle ufficiali, ossia quelle iscritte all Albo dei Vigneti, le denominazioni effettivamente in produzione, ossia quelle per le quali sono state rilevate effettive produzioni di vino nel Come si nota, per 18 denominazioni non esiste in realtà una produzione corrispondente 7. L incidenza delle denominazioni registrate ma non attive è comunque piuttosto bassa e presenta valori abbastanza omogenei nelle diverse aree, anche se nelle Isole ed al Nord il fenomeno è leggermente più accentuato. Da notare che i valori più bassi si riscontrano nel Veneto e in Sicilia, ossia due tra le regioni con il maggiore potenziale produttivo su scala nazionale. Secondo la rilevazione effettuata presso le CCIAA, la produzione effettiva di vino Doc-Docg nel 2005 è stimata di poco inferiore ai 14 milioni di ettolitri 8. I dati della Tabella 1.1 confermano il ruolo principale nella produzione 9 nazionale delle aree del 10

11 Nord, che con quasi 8 milioni di produzione effettiva rappresentano quasi il 58% del totale, seguite dal Centro con quasi il 25%, e il Sud Italia (Isole comprese) con meno del 17%. In termini di vino certificato, ossia quello sottoposto a controllo e poi commercializzato nell anno, il ruolo del Nord Italia risulta ancora maggiore, mentre quello del Centro decresce a favore del Sud. In effetti se si osserva il rapporto tra produzione certificata ed effettiva si nota una scala che va dal 72% del Nord al 51% delle Isole, passando dal valore del 68% per il Sud e del 55% del Centro. Differenze notevoli si evidenziano poi tra le diverse regioni: a fronte di molte in cui l intera produzione di vino di qualità viene certificata, si rilevano alcune situazioni in cui la certificazione risulta meno importante. È il caso della Lombardia o dell Umbria dove rispettivamente il 47% ed il 31% della produzione è certificata. A livello regionale, rimandando all esame dei singoli rapporti per analisi più approfondite, viene confermato il ruolo trainante, già visto nel paragrafo precedente, di Piemonte, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna. Esaminando i dati strutturali, si nota come nel Nord Italia ricada quasi il 67% delle aziende ma meno del 51% delle superfici iscritte all Albo. In termini di SAU, tende a pesare in misura relativamente maggiore rispetto alla produzione di vino il Centro Italia (30% circa della SAU a fronte di un 15% delle aziende), mentre risultano abbastanza costanti i valori per il Sud e le Isole. La differenza è da imputarsi naturalmente alla differente dimensione aziendale. Di poco superiore all ettaro al Nord, contro i quasi 3 del Centro. Al Sud e nelle Isole il valore invece non si discosta molto dalla media nazionale che è di circa 1,5 ettari. I dati riportati, dunque, sottolineano la differenza di peso in termini strutturali e produttivi tra le diverse aree. Infatti anche la produzione di uva, nonostante quanto osservato in termini di SAU, è ancora concentrata al Nord, con una incidenza molto simile a quella vista per il vino. Tale differenza è dovuta alla diversa produttività che si riscontra, visto che la resa in vinificazione non fa osservare differenze significative. Nelle regioni del Nord, mediamente la resa sfiora i 96 quintali di uva per ettaro, contro i registrati nelle altre aree. In particolare le aree più produttive sembrano essere quelle del Nord-Est, ove si sfiorano sempre i 100 quintali che vengono abbondantemente superati in Veneto (110) e in Trentino (121). Certamente nel leggere la posizione delle diverse realtà regionali si deve tenere conto che si tratta di valori relativi che non escludono né l importanza del comparto in termini assoluti, né l esistenza di situazioni specifiche di eccellenza produttiva ed economica. A conclusione di questo primo paragrafo introduttivo, sembra interessante evidenziare, mediante ad alcuni parametri produttivi e strutturali, le posizioni di alcune aree territoriali e di alcuni vini Doc-Docg specifici. 11

12 Tabella La produzione di vino Doc-Docg in Italia nel 2005 Regione Denom. Denom. Aziende SAU n. SAU in PROD. EFFETTIVA PROD. CERTIFICATA IMBOTTIGLIAMENTO presenti in prod. iscritte iscritta denunce prod. Uva (q.li) Vino (hl) Vino (hl) Imbottigliatori Vino all Albo all Albo all Albo (n.) imbottigliato (n.) (ha) (ha) (hl) VALLE D AOSTA PIEMONTE LOMBARDIA TRENTINO A.A nd VENETO nd FRIULI VENEZIA GIULIA LIGURIA EMILIA ROMAGNA Totale Nord TOSCANA UMBRIA * LAZIO MARCHE Totale Centro ABRUZZO nd MOLISE CAMPANIA nd BASILICATA nd PUGLIA CALABRIA nd Totale Sud SICILIA SARDEGNA Totale Isole TOTALE ITALIA Fonte: Elaborazione ISMEA su dati delle CCIAA 12

13 La Figura 1.5 riporta le prime dieci denominazioni italiane per quantità di vino effettivamente prodotta. Come si vede la prima il Chianti Doc supera abbondantemente il milione e ettolitri, distanziando sensibilmente sia l Oltrepò Pavese che il Montepulciano (rispettivamente e ettolitri). Il dato tuttavia più rilevante è che i primi dieci vini incidono, nel loro insieme, per il 44% sul totale della produzione nazionale, cifra che mette in luce, come si vedrà in molte situazioni regionali, che la struttura produttiva della vitivinicoltura Doc-Docg è basata su poche produzioni molto rilevanti sotto il profilo quantitativo con le quali si integrano molte piccole produzioni di nicchia. Se si prende in considerazione la superficie in produzione (Figura 1.6), le prime dieci Doc-Docg sono con un unica eccezione Barbera d Asti e non Valdobbiadene le stesse. Anche in questo caso la prima Doc è il Chianti, ma diverse altre posizioni sono differenti, evidenziando quindi una diversa produttività; il grado di concentrazione è per la SAU leggermente più basso: i primi dieci vini concentrano il 43% della superficie produttiva. Se si analizza il numero di aziende che rivendicano le produzioni Doc-Docg (Figura 1.7) la situazione cambia. La denominazioni con il numero maggiore di unità produttive, ricadono nel Trentino Alto Adige (Doc Alto Adige e Trentino ), area montana per eccellenza in cui la dimensione aziendale risulta estremamente ridotta. Da notare che in questo caso il grado di concentrazione si abbassa ulteriormente sino al 41%. Sotto il profilo territoriale (Figura 1.8), la concentrazione della produzione di vino è maggiore: nelle prime dieci province, infatti, si produce infatti quasi il 56% del vino Doc-Docg nazionale. La prima area produttiva risulta essere Verona con oltre un 1,1 milioni ettolitri, cui segue a breve distanza Siena. Da notare che si tratta sempre con le eccezioni di Chieti e di Roma di aree ricadenti nel Nord Italia. Considerando le superfici in produzione, vi è qualche elemento di novità (Figura 1.9). Innanzitutto si invertono le posizioni tra Siena (circa ettari, pari a quasi l 11% del totale) e Verona che con ettari circa incide per l 8%. Tra le prime dieci province si trova in questo caso Treviso, mentre Roma slitta all undicesima posizione. Nel complesso l incidenza di queste aree è del 55,5%, simile quindi a quella in termini di produzione. Maggiori i cambiamenti considerando le aziende che rivendicano produzioni Doc-Docg (Figura 1.10). Risulta infatti evidente la diversa struttura produttiva che caratterizza le aree montane (Trento, Bolzano, Pordenone) e le province piemontesi (Asti, Cuneo), rispetto alle aree toscane o della pianura veneta. Per questo parametro la concentrazione delle prime dieci province supera di poco il 52%. 13

14 Figura I primi 10 vini Doc-Docg per produzione effettiva, Chianti Classico Docg Conegliano Valdobbiadene Doc Valpolicella Doc Friuli Grave Doc Trentino Doc Soave Doc Asti Docg Montepulciano d'abruzzo Doc Oltrepo' Doc Chianti Docg Ettolitri Fonte: Elaborazione ISMEA su dati delle CCIAA Figura I primi 10 vini Doc-Docg per SAU in produzione, Barbera d'asti Doc Friuli Grave Doc Trentino Doc Valpolicella Doc Soave Doc Chianti Classico Docg Oltrepo' Doc Montepulciano d'abruzzo Doc Asti Docg Chianti Docg Fonte: Elaborazione ISMEA su dati delle CCIAA Ettari 14

15 Figura I primi 10 vini Doc-Docg per n. di denunce all Albo, C. Valdobbiadene, Doc Valpolicella, Doc Barbera d'asti Doc Asti Docg Friuli Grave Doc Montepulciano d'abruzzo Doc Oltrepo' Doc Chianti Docg Alto Adige Doc Trentino Doc N. denunce Fonte: Elaborazione ISMEA su dati delle CCIAA Figura Le prime 10 province per vino Doc-Docg prodotto, Firenze Alessandria Roma Trento Asti Cuneo Chieti Pavia Siena Verona Ettolitri Fonte: Elaborazione ISMEA su dati delle CCIAA 15

16 Figura Le prime 10 province per SAU in produzione a vite Doc-Docg, Roma Treviso Trento Pavia Chieti Alessandria Firenze Asti Cuneo Verona Siena Ettari Fonte: Elaborazione ISMEA su dati delle CCIAA Figura Le prime 10 province per n. di rivendicazioni di Doc-Docg prodotto, Pordenone Treviso Siena Pavia Chieti Bolzano Verona Cuneo Asti Trento N. denunce Fonte: Elaborazione ISMEA su dati delle CCIAA 16

17 2) La data di aggiornamento è il 19/6/ ) Al 19/06/07 le denominazioni di nuova istituzione sono, per le Docg, il Colli orientali Friuli Picolit (Friuli Venezia Giulia) e il Morellino di Scansano (Toscana); per le Doc, il Valdadige Terra dei Forti (Veneto Trentino Alto Adige), il Terre di Casole (Toscana), il Terratico di Bibbona (Toscana) e il Terracina o Moscato di Terracina (Lazio); per le Igt, il Montecastelli (Toscana). 4) Occorre sottolineare, come già messo in luce lo scorso anno, che a volte al numero più o meno elevato di denominazioni non corrisponde un paritario contributo produttivo e qualitativo. 5) Doc-Docg e Igt 6) In questo caso, visto che si è utilizzata la sola produzione Doc-Docg non includendo gli Igt, la definizione è restrittiva. 7) Naturalmente ciò non vuol dire che le aziende ed i terreni interessati non abbiano prodotto uve e vino. Più semplicemente la produzione non è stata denunciata e, quindi, certificata come Doc o Docg presso le CCIAA. 8) Il dato non coincide con quello di fonte ISTAT proveniente dalle statistiche estimative, a causa del diverso metodo di rilevazione utilizzato dall Istat e dalle Camere di Commercio. 9) Se non diversamente specificato, con il termine di produzione si identifica quella effettiva. 17

18 2. L analisi delle realtà regionali 2.1 Piemonte I l Piemonte, come già evidenziato attraverso la mappatura della vitivinicoltura nazionale 10, figura tra le regioni italiane di eccellenza per la produzione di vini Doc-Docg. Infatti, secondo i dati raccolti presso le CCIAA, in Piemonte risultano iscritte all Albo più di aziende (il 17,4% del totale nazionale, cfr. Tabella 1.1), cui corrispondono poco meno di rivendicazioni (Tabella 2.1). Inoltre, la SAU in produzione risulta superiore ai ettari, pari al 94% di quella iscritta all Albo (Tabella 2.2). In termini strutturali, nel 2005 non si sono verificati, rispetto all anno precedente, cambiamenti significativi. Le aziende iscritte all Albo sono diminuite dell 1,3%, flessione cui è corrisposta una riduzione della SAU iscritta all Albo inferiore al punto percentuale. Al contrario, la SAU in produzione è cresciuta di oltre il 3% (Figura 2.1). Figura Variazioni % 05/04 strutturali e della produzione per il vino Doc-Docg in Piemonte Produzione effettiva vino SAU in produzione all'albo Aziende iscritte all'albo % Fonte: Indagine ISMEA sulle CCIAA 18

19 Tali variazioni evidenziano soltanto aggiustamenti modesti, ma vanno comunque in direzione di un tessuto aziendale più efficiente. La leggera espansione della SAU in produzione è stata compensata da una lieve contrazione delle rese, che ha portato come risultato finale ad una produzione effettiva di vino Doc-Docg (circa 2 milioni di ettolitri) inferiore di 2,4 punti percentuali rispetto al dato del Tale andamento si deve in parte anche all andamento meteorologico anomalo, che ha avuto effetti anche sulla qualità, buona ma non eccellente, soprattutto per le varietà aromatiche. Riguardo alla produzione certificata di vino Doc-Docg, i dati disponibili per il 2005 sono relativi alle sole province di Cuneo, Asti e Novara, che nel complesso hanno prodotto 1,3 milioni di ettolitri. È da sottolineare che la produzione certificata, in special modo in una regione come il Piemonte ricca di vini di particolare pregio, si riferisce a più annate ed è pertanto differente rispetto a quella effettiva. Tuttavia, considerando la stabilità strutturale di questa regione, può essere indicativo notare che la produzione certificata, nelle tre province in cui il dato è disponibile, è pari all 87% circa di quella effettiva. In termini territoriali, la produzione effettiva di vino Doc-Docg è concentrata, per il 98%, su tre province: Cuneo, che con quasi ettolitri rappresenta oltre il 37% del totale regionale, Asti, con quasi il 35% e Alessandria con il 26%. Figura Distribuzione provinciale delle strutture produttive e della produzione di vino Doc-Docg in Piemonte (2005) % Alessandria Asti Cuneo Vercelli Biella Torino 0 Az. in produzione SAU in produzione Produz. effettiva Produz. certificata Novara Fonte: Indagine ISMEA sulle CCIAA 19

20 Tabella La produzione di vino Doc-Docg in Piemonte nel 2005 ISCRIZIONE ALBO PRODU POTEN SAU Aziende iscritta Uva Vino Provincia iscritte (n.) all albo (ha) (q.li) Albugnano Doc Asti Alta Langa Spumante Doc Alessandria, Asti, Cuneo Asti Docg Alessandria, Asti, Cuneo Barbaresco Doc Cuneo Barbera d Alba Doc Cuneo Barbera d Asti Doc Alessandria, Asti Barbera del Monferrato Doc Alessandria, Asti Barolo Docg Cuneo Boca Doc Novara Brachetto d Acqui Docg Alessandria, Asti Bramaterra Doc Vercelli Canavese Doc Biella, Torino, Vercelli Carema Doc Torino Cisterna d Asti Doc Asti, Cuneo Colli Tortonesi Doc Alessandria Collina Torinese Doc Torino Colline Novaresi Doc Novara Colline Saluzzesi Doc Cuneo Cortese dell alto Monferrato Doc Alessandria, Asti Coste della Sesia Doc Biella, Vercelli Dolcetto Langhe Monregalesi Doc Cuneo Dolcetto d Acqui Doc Alessandria Dolcetto d Alba Doc Asti, Cuneo Dolcetto d Asti Doc Alessandria, Asti Dolcetto di Diano d Alba Doc Cuneo Dolcetto di Dogliani Doc Cuneo Dolcetto di Dogliani Superiore o Dogliani Doc Cuneo Dolcetto di Ovada Doc Alessandria Erbaluce di Caluso o Caluso Doc Torino, Vercelli Fara Doc Novara Freisa D Asti Doc Asti Freisa di Chieri Doc Torino Gabiano Doc Alessandria Gattinara Docg Vercelli Gavi o Cortese di Gavi Docg Alessandria Ghemme Docg Novara Grignolino d Asti Doc Asti Grignolino del Monferrato Casalese Doc Alessandria Langhe Doc Cuneo Lessona Doc Biella, Vercelli

21 ZIONE PRODUZIONE PRODUZIONE ZIALE RIVENDICAZIONI EFFETTIVA CERTIFICATA IMBOTTIGLIAMENTO SAU in Imbottigl. Vino Vino n. produzione Uva Vino Vino (n.) imbottigl. (hl) denunce all albo (ha) (q.li) (hl) (hl) (hl) n.d n.d n.d n.d n.d n.d n.d n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d. 190 n.d n.d n.d n.d segue - 21

22 Segue Tabella La produzione di vino Doc-Docg in Piemonte nel 2005 ISCRIZIONE ALBO PRODU POTEN SAU Aziende iscritta Uva Vino Provincia iscritte (n.) all albo (ha) (q.li) Loazzolo Doc Asti Malvasia di Casorzo d Asti Doc Alessandria, Asti Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc Asti Monferrato Doc Alessandria, Asti Nebbiolo d Alba Doc Cuneo Piemonte Doc Alessandria, Asti, Cuneo Pinerolese Doc Cuneo, Torino Roero Docg Cuneo Rubino di Cantavenna Doc Alessandria Ruche Castagnole Monferrato Doc Asti Sizzano Doc Novara Strevi Doc Alessandria Valsusa Doc Torino Verduno Pelaverga Doc Cuneo Totale Piemonte In colore i dati frutto di stime. Fonte: Indagine Ismea sulle CCIAA 22 Sotto il profilo della SAU in produzione, la ripartizione tra le tre province è molto simile, mentre considerando le aziende in produzione cambia notevolmente (Figura 2.2). In osservanza a quella che potrebbe essere definita in molte realtà regionali come una specificità strutturale ed economica, in Piemonte la produzione di vino Doc-Docg si articola su due assi. Da un lato pochi vini molto diffusi e produttivi, sui quali si concentra gran parte della produzione regionale, dall altro molte denominazioni il cui contributo in termini produttivi e strutturali è minimo, con una produzione che si può considerare di nicchia, ma la cui presenza va a completare l offerta e a integrare il tessuto produttivo regionale. Infatti i primi tre vini (Asti Docg, Piemonte Doc, Barbera d Asti Doc) concentrano quasi il 54% della produzione effettiva, e se a questi si aggiungono i successivi cinque (Barbera del Monferrato Doc, Barbera d Alba Doc, Langhe Doc, Barolo Docg, Dolcetto d Alba Doc), si arriva ad oltre il 75%. Al contrario l altro aspetto della vitivinicoltura di qualità piemontese è dato dai molti vini di modesta dimensione. Infatti per ben 24 di questi non si raggiungono le 100 aziende o i 100 ettari di SAU iscritti all Albo. In sedici casi la produzione effettiva è inferiore ai ettolitri.

23 ZIONE PRODUZIONE PRODUZIONE ZIALE RIVENDICAZIONI EFFETTIVA CERTIFICATA IMBOTTIGLIAMENTO SAU in Imbottigl. Vino Vino n. produzione Uva Vino Vino (n.) imbottigl. (hl) denunce all albo (ha) (q.li) (hl) (hl) (hl) n.d n.d n.d n.d n.d. 8 n.d n.d Nel 2005 il vino più diffuso in Piemonte è risultato l Asti Docg la cui produzione, pari a ettolitri (+2,5% sul 2004), incide per il 28% sul totale regionale. Il Piemonte Doc è il secondo vino con il 13% circa del totale regionale (circa ettolitri), anche se nel 2005 ha fatto segnare un decremento produttivo di circa il 9%. Il terzo vino per produzione (circa ettolitri) è il Barbera d Asti Doc, che incide per il 12,4% sul totale regionale; anche in questo caso si segnala un decremento produttivo sia pur di modesta entità (meno del 2%). Per quanto riguarda infine i prezzi all origine (Tabella 2.3) ed il mercato si registra una situazione di sostanziale stabilità. Da notare che, per alcuni vini, come ad esempio l Asti Docg, i prezzi sono regolamentati da un accordo interprofessionale, per cui non si registrano oscillazioni particolari. La Tabella mostra, invece, come vi sia una spiccata differenziazione nei prezzi delle uve e dei vini in funzione della denominazione. Per le uve si va dai euro/quintale per quelle destinate a numerose Doc ai 170 euro/quintale di quelle che concorrono alla produzione di Barolo. Ancora più rilevanti le differenze tra i vini. 23

24 Tabella Alcuni indicatori sulla produzione di vino Doc-Docg in Piemonte nel 2005 Produzione SAU in Produzione imbottigliata/ Resa SAU produzione Resa in certificata/ produzione apparente media su totale vinificazione Vino effettiva certificata (q.li/ha) (ha) SAU (hl/q.li) Albugnano Doc 0,83 1,00 48,69 0,56 0,84 0,70 Alta Langa Spumante Doc 0,10 1,00 100,75 0,98 0,92 0,65 Asti Docg 0,80 0,26 76,71 1,97 0,99 0,75 Barbaresco Doc 0,00-70,27 1,30 0,89 0,65 Barbera d Alba Doc 0,93-82,67 0,77 0,85 0,70 Barbera d Asti Doc 0,82 1,00 71,60 1,31 0,77 0,70 Barbera del Monferrato Doc 0,58 1,00 71,73 2,77 0,71 0,70 Barolo Docg 0,00-74,29 1,49 0,93 0,65 Boca Doc 1,00 0,28 43,63 0,85 0,54 0,70 Brachetto d Acqui Docg 0,60 1,00 54,50 1,83 0,92 0,70 Bramaterra Doc 0,00-38,75 1,46 0,87 0,70 Canavese Doc 0,00-77,41 1,76 0,87 0,70 Carema Doc 0,00-35,84 0,29 0,95 0,70 Cisterna d Asti Doc 1,19 0,97 72,88 0,35 0,81 0,70 Colli Tortonesi Doc 0,00-60,46 1,06 0,37 0,69 Collina Torinese Doc 0,00-63,18 0,25 0,69 0,70 Colline Novaresi Doc 1,00 0,66 74,53 0,64 1,04 0,70 Colline Saluzzesi Doc 1,01-52,81 0,64 0,75 0,70 Cortese dell Alto Monferrato Doc 0,49-87,41 0,91 0,54 0,70 Coste della Sesia Doc 0,00-48,98 0,66 1,36 0,70 Dolcetto Langhe Monregalesi Doc 0,98-53,34 0,66 0,79 0,70 Dolcetto d Acqui Doc 0,00-63,86 0,68 0,71 0,70 Dolcetto d Alba Doc 0,91 0,00 76,74 0,83 0,85 0,70 Dolcetto d Asti Doc 0,91 1,00 74,57 0,42 0,78 0,70 Dolcetto di Diano d Alba Doc 0,86-65,83 1,35 0,70 0,70 Dolcetto di Dogliani Doc 1,12-59,82 1,50 0,78 0,70 Dolcetto di Dogliani Superiore o Dogliani Docg 0,00-76,12 0,94 0,75 0,70 Dolcetto di Ovada Doc ,36 1,63 0,67 0,70 Erbaluce di Caluso o Caluso Doc 0,00-94,37 0,44 0,94 0,67 Fara Doc 1,00 0,42 95,76 0,84 1,01 0,70 Freisa d Asti Doc 0,27 1,00 57,10 0,80 0,80 0,70 Freisa di Chieri Doc 0,00-61,90 0,78 0,83 0,70 Gabiano Doc 0,00-29,38 2,43 1,00 0,70 Gattinara Docg 0,00-60,05 1,94 0,93 0,65 Gavi o Cortese di Gavi Docg 0,00-90,57 3,05 0,99 0,70 Ghemme Docg 1,00 0,43 49,49 1,27 0,73 0,70 Grignolino d Asti Doc 1,12 1,00 66,69 0,71 0,92 0,65 Grignolino del Monferrato Casalese Doc 0,00-55,11 1,22 0,57 0, segue -

25 Segue Tabella Alcuni indicatori sulla produzione di vino Doc-Docg in Piemonte nel 2005 Produzione SAU in Produzione imbottigliata/ Resa SAU produzione Resa in certificata/ produzione apparente media su totale vinificazione Vino effettiva certificata (q.li/ha) (ha) SAU (hl/q.li) Langhe Doc 0,79-78,05 0,58 1,47 0,70 Lessona Doc 0,00-45,16 2,34 1,00 0,70 Loazzolo Doc 0,37 1,00 31,44 0,56 0,90 0,55 Malvasia di Casorzo d Asti Doc 0,52 1,00 83,77 1,08 0,96 0,70 Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc 0,64 1,00 89,65 0,56 0,98 0,70 Monferrato Doc 0,45 1,00 75,76 1,22 1,29 0,70 Nebbiolo d Alba Doc 0,15-76,87 0,68 0,72 0,70 Piemonte Doc 0,54 0,82 85,22 1,51 2,42 0,69 Pinerolese Doc 0,01 0,00 66,20 12,52 0,78 0,70 Roero Docg 0,75-86,58 0,72 0,73 0,70 Rubino di Cantavenna Doc 0,00-38,27 2,13 0,49 0,70 Ruche Castagnole Monferrato Doc 0,99 1,00 79,28 0,75 0,94 0,70 Sizzano Doc 1,00 0,23 66,64 0,67 0,74 0,70 Strevi Doc ,79 0,18 0,94 0,50 Valsusa Doc ,77 1,54 0,94 0,70 Verduno Pelaverga Doc 1,01-88,53 0,49 0,96 0,70 Totale Piemonte 0,63 0,47 75,26 1,28 0,94 0,71 La produzione certificata si riferisce ad annate diverse. Fonte: Indagine Ismea sulle CCIAA Tabella I prezzi all origine di uve e vini Doc-Docg in Piemonte nel 2005 PREZZI UVA (euro al quintale) PREZZI VINO (euro all hl) Vino Minimo Massimo Media* Minimo Massimo Media** Albugnano Doc 65,00 90,00 75,00 200,00 260,00 226,67 Asti Docg 93,50 97,60 95,53 133,50 133,50 133,50 Barbaresco Docg 80,00 101,00 90,50 220,00 321,00 270,50 Barbera d Alba Doc 50,00 80,00 65,00 120,00 200,00 160,00 Barbera d Asti Doc 37,50 80,00 67,50 80,00 210,00 160,00 Barbera del Monferrato Doc 37,50 40,00 38,75 70,00 80,00 75,00 Barolo Docg 134,00 170,00 152,00 480,00 570,00 525,00 Boca Doc 80,00 95,00 87,50 6,00 10,00 8,00 Brachetto d Acqui Docg 144,60 144,60 144,60 232,50 232,50 232,50 Canavese Doc 60,00 70,00 63,33 3,50 5,50 4,13 Carema Doc nd nd nd 11,00 11,00 11,00 Cisterna d Asti Doc 95,00 95,00 95,00 170,00 170,00 170,00 Collina Torinese Doc 30,00 35,00 34,00 4,00 6,50 4,90 Colline Novaresi Doc 75,00 90,00 82,50 3,00 5,00 4,00 - segue - 25

26 Segue Tabella I prezzi all origine di uve e vini Doc-Docg in Piemonte nel 2005 PREZZI UVA (euro al quintale) PREZZI VINO (euro all hl) Vino Minimo Massimo Media* Minimo Massimo Media** Colline Saluzzesi Doc 80,00 90,00 85,00 nd nd nd Cortese dell Alto Monferrato Doc 35,00 35,00 35,00 62,50 62,50 62,50 Coste della Sesia Doc 65,00 65,00 65,00 nd nd nd Dolcetto delle Langhe Monregalesi Doc 86,00 55,00 70,50 120,00 181,00 150,50 Dolcetto d Alba Doc 55,00 85,00 70,00 120,00 180,00 150,00 Dolcetto d Asti Doc 45,00 45,00 45,00 85,00 85,00 85,00 Dolcetto di Diano d Alba Doc 55,00 85,00 70,00 85,00 180,00 150,00 Dolcetto di Dogliani Doc 55,00 85,00 70,00 120,00 180,00 150,00 Erbaluce di Caluso o Caluso Doc 70,00 140,00 93,33 4,50 24,00 13,50 Fara Doc 80,00 95,00 85,00 5,00 9,00 7,00 Freisa d Asti Doc 55,00 75,00 55,00 175,00 175,00 175,00 Freisa di Chieri Doc 25,00 25,00 25,00 4,50 4,50 4,50 Ghemme Docg 9,00 11,00 10,00 6,00 11,00 8,50 Grignolino d Asti Doc 50,00 80,00 40,00 70,00 150,00 110,00 Lessona Doc 80,00 80,00 80,00 nd nd nd Malvasia di Casorzo d Asti Doc 60,00 60,00 60,00 140,00 140,00 140,00 Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc 70,00 70,00 70,00 150,00 150,00 150,00 Monferrato Doc 40,00 80,00 52,00 70,00 110,00 102,00 Nebbiolo d Alba Doc 55,00 85,00 70,00 150,00 210,00 180,00 Piemonte Doc 30,00 128,30 60,53 60,00 206,60 105,20 Pinerolese 30,00 40,00 33,75 3,50 5,00 4,06 Roero Docg 60,00 85,00 72,50 150,00 210,00 185,00 Ruche Castagnole Monferrato Doc 115,00 115,00 115,00 260,00 260,00 260,00 Sizzano Doc 80,00 95,00 87,50 6,00 10,00 8,00 Valsusa Doc 35,00 35,00 35,00 5,00 5,00 6,00 Verduno Pelaverga Doc 80,00 90,00 85,00 nd nd nd * Media dei prezzi di tutte le uve che concorrono a produrre le varie menzioni di ciascuna Doc. ** Media dei prezzi di tutte le menzioni facenti parte di ciascuna Doc. In colore i vini per i quali il prezzo si intende per bottiglia. Fonte: Indagine Ismea sulle CCIAA 2.2 Valle d Aosta 26 Nel panorama della vitivinicoltura italiana la Valle d Aosta è definibile come una regione di nicchia, posizione assunta sia nella mappatura relativa all anno 2004 che in quella del 2005 (cfr. Figura 1.4). Ciò è dovuto da un lato alla modesta dimensione assoluta della viticoltura regionale nell ambito dell agricoltura regionale e dall altro all incidenza molto elevata sul totale regionale delle superfici destinate alla produzione di vini Doc-Docg. Tuttavia il peso della produzione di vini Doc-Docg regionali sul totale della produzione di vini Doc-Docg nazionali è molto limitato. In Valle d Aosta è presente una sola denominazione il Valle D Aosta Doc per la quale nel corso del 2005 si è assistito ad un sensibile decremento tanto dei

27 parametri strutturali che di quelli produttivi (Figura 2.3). Le aziende iscritte all Albo sono diminuite infatti del 13%, mentre la SAU in produzione quasi del 30%. La contrazione delle strutture produttive è stata parzialmente bilanciata dall aumento delle rese (100 quintali di uva/ettaro contro gli 85 circa del 2004). Il risultato delle tendenze esposte è una contrazione della produzione sia effettiva che certificata del 22%. Da notare che la contrazione della produzione è da imputarsi anche alle cattive condizioni metereologiche, e segnatamente alle piogge autunnali, che hanno indotto i produttori a diminuire i grappoli per mantenere il livello qualitativo. Nel 2005 risultano iscritte all Albo aziende, cui corrisponde una SAU iscritta all Albo di appena 154 ettari (Tabella 2.4). Per entrambi i parametri le rivendicazioni risultano pari al 100% delle iscrizioni all Albo (Tabella 2.5). La produzione certificata di vino Doc è di ettolitri circa, pari al 100% di quella effettiva. Tutta la produzione viene imbottigliata da ben 79 imbottigliatori. Il Valle d Aosta Doc conta 35 menzioni differenti con aziende e superfici iscritte all Albo e produzione effettiva di vino. Per diverse menzioni il numero di aziende iscritte e la produzione sono molto limitati, mentre per 16 menzioni non si raggiungono i 100 ettolitri. Le prime cinque menzioni per incidenza sulla produzione finale certificata nell ordine il Valle d Aosta Torrette (circa il 15% del totale), il Valle d Aosta Blanc de Morgex et de La Salle, il Valle d Aosta Pinot Nero, il Muller Thurgau e il Gamay rappresentano circa il 50% del totale. Per quanto riguarda i prezzi all origine (Tabella 2.6), nel 2005 sono rimasti piuttosto stabili rispetto all anno precedente; la variabilità tra le diverse menzioni è stata piuttosto bassa sia per le uve (180 ai 220 euro/quintale), che per il vino (200 ai 240 euro/ettolitro). I prezzi maggiori vengono spuntati dalle vendemmie tardive. In riferimento a quanto emerge dalle opinioni degli operatori, la qualità della vendemmia 2005 è stata nel complesso buona, con punte di eccellenza per i bianchi, mentre i rossi hanno risentito delle piogge. I rossi tardivi sono entrati in cantina asciutti e sani e quindi si sono registrate molte punte di eccellenza. Da sottolineare che la gran parte della produzione regionale viene collocata all interno della regione, con una attenzione crescente per i vitigni autoctoni. Soltanto quote minori vanno all estero (USA, Giappone, Germania). 27

28 Tabella La produzione di vino Doc-Docg in Valle d Aosta nel 2005 ISCRIZIONE ALBO PRODU POTEN SAU Aziende iscritta Uva Vino Provincia iscritte (n.) all albo (ha) (q.li) Valle d Aosta Doc Aosta Fonte: Indagine Ismea sulle CCIAA Figura Variazioni % 05/04 strutturali e della produzione per il vino Doc-Docg in Valle d Aosta Produzione effettiva SAU in produzione all'albo Aziende iscritte all'albo % Fonte: Indagine ISMEA sulle CCIAA Tabella Alcuni indicatori sulla produzione di vino Doc-Docg in Valle d Aosta nel 2005 Produzione Produzione imbottigliata/ Resa SAU SAU in Resa in certificata/ produzione apparente media produzione vinificazione Vino effettiva certificata (q.li/ha) (ha) su totale e (hl/q.li) Valle d Aosta Doc 1,00 1,00 100,00 0,15 0,99 0,69 Fonte: Indagine Ismea sulle CCIAA 28

29 ZIONE PRODUZIONE PRODUZIONE ZIALE RIVENDICAZIONI EFFETTIVA CERTIFICATA IMBOTTIGLIAMENTO SAU in Imbottigl. Vino Vino n. produzione Uva Vino Vino (n.) imbottigl. (hl) denunce all albo (ha) (q.li) (hl) (hl) (hl) Tabella Prezzi all origine delle uve e del vino Doc-Docg in Valle d Aosta (2005) PREZZI Menzione Uva - /q.le Vino - /q.le Media 189,14 209,14 Valle d Aosta Arnad-Montjovet 180,00 200,00 Valle d Aosta Arnad-Montjovet Superiore 200,00 220,00 Valle d Aosta Bianco 180,00 200,00 Valle d Aosta Blanc de Morgex et de La Salle 180,00 200,00 Valle d Aosta Blanc de Morgex et de La Salle vendemmia tardiva 220,00 240,00 Valle d Aosta Chambave Moscato 180,00 200,00 Valle d Aosta Chambave Moscato Passito 220,00 240,00 Valle d Aosta Chambave Rosso 180,00 200,00 Valle d Aosta Chardonnay 180,00 200,00 Valle d Aosta Chardonnay vendemmia tardiva 220,00 240,00 Valle d Aosta Cornalin 180,00 200,00 Valle d Aosta Donnas 180,00 200,00 Valle d Aosta Donnas superiore 200,00 220,00 Valle d Aosta Enfer d Arvier 180,00 200,00 Valle d Aosta Fumin 180,00 200,00 Valle d Aosta Gamay 180,00 200,00 Valle d Aosta Mayolet 180,00 200,00 Valle d Aosta Merlot 180,00 200,00 Valle d Aosta Muller Thurgau 180,00 200,00 Valle d Aosta Muller Thurgau vendemmia tardiva 220,00 240,00 Valle d Aosta Nus Malvasia 180,00 200,00 Valle d Aosta Nus Malvasia Passito 220,00 240,00 Valle d Aosta Nus Rosso 180,00 200,00 Valle d Aosta Nus Rosso superiore 200,00 220,00 Valle d Aosta Petit Rouge 180,00 200,00 Valle d Aosta Petite Arvine 180,00 200,00 Valle d Aosta Pinot Grigio 180,00 200,00 Valle d Aosta Pinot Grigio vendemmia tardiva 220,00 240,00 Valle d Aosta Pinot Nero (vinif. bianco) 180,00 200,00 Valle d Aosta Pinot Nero (vinif. rosso) 180,00 200,00 Valle d Aosta Premetta 180,00 200,00 Valle d Aosta Rosato 180,00 200,00 Valle d Aosta Rosso 180,00 200,00 Valle d Aosta Torrette 180,00 200,00 Valle d Aosta Torrette Superiore 200,00 220,00 Fonte: Indagine Ismea sulle CCIAA 29

30 2.3 Liguria Anche la Liguria, nella mappatura regionale della vitivinicoltura italiana, confermando la posizione del 2004, assume un profilo di nicchia, caratterizzandosi per un elevata incidenza di produzioni di qualità rispetto al totale delle produzioni vinicole regionali, unitamente ad un peso ridotto del settore vitivinicolo nell economia agricola ligure. La superficie in produzione coltivata a vitigni per vini Doc-Docg in Liguria nel 2005 non ha raggiunto i 700 ettari (Tabella 2.7), valore che pone questa regione tra le realtà di minor peso nel panorama nazionale. La SAU in produzione si distribuisce tuttavia su ben denunce a cui corrisponde una superficie media che non raggiunge i mq (Tabella 2.8). Rispetto al 2004, tuttavia, la superficie produttiva ha fatto segnare un lieve incremento (Figura 2.4), ed anche il rapporto tra SAU in produzione e SAU iscritta all Albo è migliorato di alcuni punti percentuali. Anche la produzione effettiva ha registrato una crescita, (oltre il 12%) portando il volume complessivo di vino Doc-Docg ad oltre ettolitri. Figura Variazioni % 05/04 strutturali e della produzione per il vino Doc-Docg in Liguria Produzione effettiva vino SAU in produzione all'albo Aziende iscritte all'albo Fonte: Indagine ISMEA sulle CCIAA % Tale crescita è da imputarsi ad una serie di fattori concomitanti. Oltre alla già citata espansione della SAU, si è registrato un incremento delle rese in uva e della resa in vinificazione. Infatti, anche se l annata 2005 è stata caratterizzata da maggiore siccità e dalla presenza di fitopatie (in particolare attacchi di oidio), rispetto agli anni precedenti non si sono verificati danni alle piante e, nel complesso, l annata è risultata buona. Anche sotto il profilo qualitativo, la produzione 2005 è da considerarsi molto buona. In tutte le Doc liguri il rapporto tra produzione certificata ed effettiva è pari al 100%. Fa eccezione la Doc Riviera Ligure di Ponente che presenta un valore del 97%. Le denominazioni che risultano attive in Liguria nel 2005 sono 7, così come l anno precedente.

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