Business P Plan a cura dell Area Consulenza Aziendale TORINO, OTTOBRE 2008 Eurogroup Credito e Consulenza all impresa

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Business P Plan a cura dell Area Consulenza Aziendale TORINO, OTTOBRE 2008 Eurogroup Credito e Consulenza all impresa"

Transcript

1 Business Plan a cura dell Area Consulenza Aziendale Relazione di sintesi del progetto T.M.J. TRASPORTI S.a.s. TORINO, OTTOBRE 2008 Eurogroup Credito e Consulenza all impresa Via Perugia 56 Torino Tel Fax info@eurogroup.biz

2 INDICE DEGLI ARGOMENTI A. ASPETTI INTRODUTTIVI...3 IL PROGETTO IMPRENDITORIALE E LE ESPRESSIONI STRATEGICHE...3 PREMESSA METODOLOGICA...5 L ORIZZONTE TEMPORALE...6 B. IL PIANO D AZIONE...7 LA STRUTTURA AZIENDALE...7 Cenni storici sulla società e sull attività svolta...7 Compagine Societaria e Management aziendale...9 L ATTIVITA OPERATIVA...10 IL MERCATO DI RIFERIMENTO E LA CONCORRENZA...12 Il mercato di riferimento...12 Analisi e stime tendenziali del mercato...12 Autotrasporto: il contesto di riferimento nazionale...13 Grado di competitività del settore...15 Evoluzione del contesto di riferimento...16 La catena del valore dell autotrasporto...18 Strategie emergenti degli operatori nel mercato dell autotrasporto...19 Attività ausiliarie al trasporto...21 LE IPOTESI DI SVILUPPO...23 IL PIANO PREVISIONALE DI VENDITA...25 La stagionalità...25 Modalità di incasso dei corrispettivi...26 I COSTI DI COMPETENZA...27 I costi esterni variabili...27 Modalità di pagamento dei debiti di fornitura...29 L evoluzione del margine di contribuzione...30 Costi Interni...31 Costi di struttura...32 Canoni di leasing...34 IL CAPITALE IMMOBILIZZATO...35 LE FONTI DI FINANZIAMENTO...36 Debiti bancari a breve termine...36 I finanziamenti di terzi...36 LE FONTI INTERNE...37 LA GESTIONE FISCALE...37 C. RIFLESSI ECONOMICI PATRIMONIALI E FINANZIARI...38 LE SIMULAZIONI PREVISIONALI ECONOMICHE...38 I RIFLESSI PATRIMONIALI...42 I FLUSSI FINANZIARI...43 Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 1

3 D. CONCLUSIONI...44 E. ALLEGATI...46 DESCRIZIONE DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE: IPOTESI ANDAMENTO DEI RICAVI...47 ANDAMENTO DEI COSTI...48 INVESTIMENTI...49 FONTI DI FINANZIAMENTO...50 RIFLESSI ECONOMICI...51 RIFLESSI FINANZIARI...53 Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 2

4 A. ASPETTI INTRODUTTIVI IL PROGETTO IMPRENDITORIALE E LE ESPRESSIONI STRATEGICHE La T.M.J. TRASPORTI S.A.S. DI PITARI MANCUSO (FRANCESCA) & C. (d ora in poi T.M.J. TRASPORTI S.a.s.) ha iniziato la sua attività a fine 2004 con il conferimento dell azienda T.M.J. d.i. del titolare Mancuso Joseph, e continua a svolgere l attività di trasporti per conto terzi. La società ha visto crescere il proprio fatturato in maniera costante fino a superare il milione di euro circa. La composizione delle vendite è frazionata tra diversi clienti rappresentati da aziende nazionali ed internazionali. L attività richiede la massima flessibilità a fronte delle consegne urgenti da realizzarsi su tutto il territorio Europeo; l azienda è quindi legata ad una rete di autisti esterni che, con i mezzi aziendali, effettuano le varie consegne. L esercizio 2008 si chiuderà con una crescita notevole rispetto agli anni passati. Al fine quindi di non perdere le opportunità che il mercato offre (ordini in costante crescita) la società ha pianificato il perseguimento dei seguenti obiettivi strategici: Sviluppo delle vendite, seppur contenuto, al fine di aumentare il portafoglio clienti, diversificandolo L azienda si trova nella condizione di poter valutare l ampliamento dell attività esistente attraverso: Acquisto di un immobile strumentale ad uso ufficio e deposito mezzi e merci al fine di trasferirvi l intera attività Affiancamento dell attività di gestione logistica relativa ai trasporti al core business attuale Tali obiettivi si affiancano alla più generale necessità di Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 3

5 Ottimizzazione dei parametri eco patrimoniali idonei al miglioramento del merito creditizio La società identifica nella pianificazione strategica e nella simulazione dinamica delle variabili oggetto di analisi un utile strumento per valutare la fattibilità finanziaria delle proprie scelte e l impatto delle stesse sulla struttura economica e finanziaria di bilancio. Inoltre il monitoraggio dei principali indicatori di bilancio, inteso come strumento di consapevole diagnosi e valorizzazione aziendale, costituisce anche un importante avvicinamento alle tecniche che il sistema finanziario adotta per censire, valutare ed affidare le aziende nella propria opera di gestione del credito alle imprese - sistemi di rating interni. Nel presente elaborato verrà esaminato e valutato il progetto d impresa nei due scenari alternativi relativi a: 1) Continuazione della ordinaria attività (trasporti urgenti conto terzi) in ipotesi di mercato costante; 2) Affiancamento all attività di core business della LOGISTICA TRASPORTI per nuovi clienti. Tale sviluppo aziendale richiederebbe lo spostamento dell attività in un unica sede (ipotesi acquisto immobile). Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 4

6 PREMESSA METODOLOGICA Il presente elaborato ha la funzione di riassumere ed esporre la rappresentazione dinamica e previsiva dello sviluppo del piano d impresa della T.M.J. TRASPORTI S.a.s. Riepilogare il progetto imprenditoriale significa: o definire le sue linee strategiche e quindi gli obiettivi di medio periodo; o ottenere la simulazione dei flussi attesi economici e finanziari e quindi i prevedibili equilibri patrimoniali e performance economiche; o ricavare e ricercare, mediante approcci sistematici, valutazioni di fattibilità economica e finanziaria e quindi di opportunità. Al fine di leggere la dinamica di questa iniziativa d impresa sarà quindi necessario coordinare ed esporre determinati aspetti: o strategici, con la definizione degli obiettivi di medio termine; o monetari (economici, finanziari, patrimoniali), tramite la rigorosa selezione delle migliori ipotesi oggi sviluppabili, integrate sulla base dei trend attesi (ispirati da dati e proiezioni in parte fondate su dati terzi ed in parte ricavate dall esperienza e sensibilità imprenditoriale); o operativi, attinenti alle caratteristiche di scenario ed operative di organizzazione e sviluppo dei servizi offerti; o logiche, qualitativi e quantitativi, attinenti alla attendibilità delle ipotesi selezionate, poste a base del business plan. Per questo il documento è articolato in diverse sezioni nelle quali sono esposti gli elementi essenziali e qualificanti del progetto imprenditoriale. Il tutto con la chiara evidenza ai fini delle valutazioni del lettore delle ipotesi assunte a base delle elaborazioni qui presentate. L esplicitazione delle ipotesi consente al lettore della presente relazione di conoscere, e quindi valutare, anche i presupposti e le riflessioni di contorno allo specifico sviluppo dei calcoli dei flussi. Tale approccio rispecchia in modo rigoroso il richiamo ai principi della Chiarezza Sostanziale e Trasparenza, facenti parte dei Principi generali per la Redazione del Business Plan emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti nel marzo 2001 e rivisti nel Come del pari è il riferimento a quei principi a caratterizzare l intero processo di selezione, elaborazione e valutazione di tutti gli elementi che compongono il presente lavoro. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 5

7 L ORIZZONTE TEMPORALE L orizzonte temporale scelto al fine della simulazione in oggetto ( ) è stato definito considerando: o un orizzonte sufficiente a dare evidenza dell efficacia del miglioramento del merito creditizio e dei parametri patrimoniali economici e finanziaria che sottendono alle valutazioni di Rating; o che previsioni troppo lontane nel tempo non possono essere fondate su riscontri qualitativi e quantitativi affidabili, ma è comunque importante espandere le simulazioni dinamiche fondandole sull ipotesi di trend. A tali scopi si è scelto un orizzonte temporale di 4 esercizi. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 6

8 B. IL PIANO D AZIONE LA STRUTTURA AZIENDALE CENNI STORICI SULLA SOCIETÀ E SULL ATTIVITÀ SVOLTA La T.M.J. TRASPORTI S.A.S. ha iniziato la sua attività a fine 2004 con il conferimento dell azienda T.M.J. d.i. (nata nel 1997) del titolare Mancuso Joseph, e continua a svolgere l attività di trasporti urgenti per conto terzi. Il servizio riguarda il trasporto di ogni genere di prodotto merceologico utilizzando i veicoli specifici per svolgere l incarico affidato. L azienda ha un parco mezzi composto da 22 veicoli aventi varie portate e tutti muniti di rilevatore di posizione satellitare. Nello specifico le caratteristiche del servizio offerto dalla T.M.J TRASPORTI S.a.s. possono essere così riepilogate: Trasporti e spedizioni nazionali ed internazionali con consegne e ritiri espressi; Servizio capillare su tutto il territorio europeo. No stop 24 ore su 24; Trasporti espressi europei con veicoli di portata non superiore a 35 q.li; Specializzati in urgenze gran volumi; Servizio con controllo totale del mezzo; Contatto telefonico con l'autista ogni 2 ore max; Assicurazione All Risck sulla merce trasportata; Assicurazione a richiesta sulla merce di valore superiore alle norme; Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 7

9 Furgoni muniti di navigatore satellitare Certificate Quality System; Servizio 24h non stop; Furgoni maxi volumi max. 29 m³; Per i clienti esigenti doppio autista con controllo satellitare del mezzo; Trasporto merci con ATV blindata; Servizio accompagnamento Managers da Caselle. Le sedi legale ed operativa sono site in via della Speranza a Beinasco (TO), dove sono ubicati gli uffici (in affitto); immobile strumentale di proprietà dell azienda sito a Cumiana e porzione di capannone a Bruino adibita a deposito mezzi. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 8

10 COMPAGINE SOCIETARIA E MANAGEMENT AZIENDALE La compagine societaria è così costituita: Mancuso Joseph (49), Pitari Francesca (51%, socio accomandatario). Compagine societaria 51,00% 49,00% Mancuso Joseph Pitari Francesca Il Capitale Sociale versato è pari a 1.000,00. L Amministrazione della società è demandata a Pitari Francesca. Entro fine 2008 si modificherà la compagine societaria: o Mancuso Joseph (51% - socio accomandatario amministratore); o Pitari Francesca (14%); o Mancuso Francesco (35%). Il capitale sociale verrà aumentato a ,00 Euro. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 9

11 L ATTIVITA OPERATIVA La T.M.J. TRASPORTI S.a.s. si occupa di trasporti urgenti. Il servizio riguarda il trasporto di ogni genere di prodotto merceologico utilizzando i veicoli specifici per svolgere l incarico affidato. L azienda ha infatti un parco mezzi composto da 22 veicoli aventi varie portate e tutti muniti di rilevatore di posizione satellitare. E molto importante per l azienda la flessibilità e l organizzazione del servizio per poter soddisfare le esigenze delle aziende clienti. Negli uffici siti a Beinasco vengono raccolte le telefonate in entrata (richiesta di preventivi o del servizio di trasporto) e successivamente vengono organizzati i viaggi in base ai mezzi e agli autisti disponibili. Gli autisti, detti padroncini, sono tutti esterni; una volta contattati questi recuperano il mezzo al deposito sito a Bruino, il rapporto del viaggio (committente, bene, destinatario e località) ed iniziano il loro servizio, la cui destinazione la maggior parte delle volte è in Europa. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 10

12 Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 11

13 IL MERCATO DI RIFERIMENTO E LA CONCORRENZA IL MERCATO DI RIFERIMENTO Appare opportuno descrivere sinteticamente il contesto e l evoluzione che condizione l intera attività della T.M.J. TRASPORTI S.a.s. per supportare le scelte strategiche effettuate dal management aziendale. Tale analisi è qui condotta procedendo secondo il seguente iter logico: 1. Analisi e stime tendenziali del mercato; 2. Autotrasporto: il contesto di riferimento nazionale; 3. La catena del lavoro dell autotrasporto; 4. Grado di competitività del settore; 5. Evoluzione del mercato di riferimento; 6. Strategie emergenti degli operatori nel mercato dell autotrasporto; 7. Attività ausiliarie al trasporto. ANALISI E STIME TENDENZIALI DEL MERCATO Aspetti macroeconomici 1 Nel 2007 il trasporto di merci su strada ha beneficiato del positivo andamento dell economia nel primo semestre dell anno ed è stato solo parzialmente condizionato dal rallentamento dell economia nazionale dell ultimo trimestre. La crescita delle esportazioni hanno favorito il trasporto internazionale (+7%), però anche quello nazionale mostra una crescita sebbene più contenuta (+5,4%). Il panorama competitivo del settore conferma il lento processo di modernizzazione che vede da un lato la crescita delle imprese di medie e grandi dimensioni e dall altro la riduzione del numero delle piccole imprese, penalizzate dalle più stringenti normative di sicurezza e dalla difficoltà ad offrire servizi a valore aggiunto che consentano di sfuggire alla competizione tariffaria. La competizione tra le imprese è legata, oltre agli aspetti tariffari, alla qualità del servizio (organizzazione, tempi di resa, tracciabilità e cura del carico e flessibilità rispetto alle esigenze del cliente) e al controllo di spezzoni crescenti della filiera logistica. Le previsioni di crescita del settore non vanno oltre il 5% rispetto al 2007, tenendo conto anche degli adeguamenti di prezzo resi necessari dall aumento dei costi del carburante. Il trasporto nazionale subisce gli effetti della difficile congiuntura economica, che 1 Fonte Databank Autotrasportatori e Corrieri Agosto ^ edizione. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 12

14 si ripercuote sulla domanda di trasporto, mentre nel trasporto internazionale le previsioni sono più positive grazie alla tenuta delle esportazioni e alle politiche di espansione adottate da alcuni anni dai principali operatori. AUTOTRASPORTO: IL CONTESTO DI RIFERIMENTO NAZIONALE 2 3 Il trasporto è sempre più una funzione integrata nel ciclo dell ordine delle aziende e delle filiere. Esso svolge un ruolo di interconnessione tra nodi logistici e assolve alle relative esigenze di bilanciamento delle capacità di stoccaggio e servizio. Il sistema dei trasporti in Italia si avvaleva nel 2004 di una rete formata (dati Istat): km autostrade; Oltre km di strade statali e di interesse regionale; km di strade provinciali; km di ferrovie. Su questa rete si spostano: 57 milioni di residenti; 240 miliardi di tonnellate - km l anno di merci. Il trasporto merci su strada sposta circa 197 miliardi di tonnellate-km anno, di cui 21 miliardi effettuato da imprese che operano conto proprio, e 176 miliardi dalle imprese che operano conto terzi. Il settore del trasporto merci su strada in Italia si caratterizza per i seguenti aspetti: è fortemente trasversale a tutti gli altri settori dell' economia del paese, del quale costituisce un aspetto fondamentale, letteralmente senza di esso l'italia non si muove; 2 Fonte Format-convegno del 29/09/2006: Truckway la sfida dell autotrasporto italiano tra liberalizzazione e sicurezza Roma. 3 Fonte Format-convegno del 14/09/2007: Truckway la sfida dell autotrasporto italiano tra liberalizzazione e sicurezza Roma. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 13

15 rappresenta il 3,3% del Prodotto interno lordo (l'intero settore dei trasporti, incluso il trasporto delle persone, la logistica, ecc. pesa sul Pil il 10% circa); è caratterizzato da un elevato livello professionale e da un elevato livello di produttività delle aziende di trasporto" conto terzi"; elevata frammentazione delle imprese italiane. La normativa che regola il settore dei trasporti si caratterizza innanzitutto per un elevato livello di complessità, superiore a quella di molti altri settori, dovuta alla necessità di salvaguardare non solo i rapporti di lavoro, la concorrenza e gli equilibri tra domanda e offerta di servizio, ma anche altri elementi di utilità sociale, relativi ad esempio alla sicurezza del trasporto e al rispetto dell'ambiente e della sicurezza dei cittadini. Tuttavia, il settore dell autotrasporto (e l economia del paese) appare fortemente condizionato da una rete di infrastrutture insufficienti a garantire una efficiente movimentazioni di cose e persone. Gli interventi richiesti dall associazione di categoria alle Istituzione sono: incremento delle infrastrutture ferroviarie, ma soprattutto stradali; aumento della capacità delle grandi arterie dal 30 al 50%; maggiore coordinazione e pianificazione degli interventi realizzati. Alcuni numeri sul settore dell autotrasporto Le imprese registrate all' Albo degli autotrasportatori conto terzi ad oggi sono circa (fonte Albo degli autotrasportatori). Le regioni con le concentrazioni maggiori di imprese del settore dell' autotrasporto sono la Lombardia, l'emilia Romagna, il Veneto, la Sicilia e il Lazio. Il 53,1 % di tutti i lavoratori del settore trasporti in Italia opera nel settore delle merci su strada (Istat 2003). Poco più del 60% delle imprese dispone di 3 addetti o meno di tre addetti. Circa l 8% delle imprese ha oltre 15 addetti. Poco più dell'85% delle imprese sono ditte individuali o società di persone (il 64% delle imprese sono ditte individuali). Il 12% sono società di capitale. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 14

16 Il 66,5% delle imprese del settore possiede da 1 a 3 veicoli. Il 4,4% delle imprese del settore possiede oltre 25 veicoli, considerando anche i rimorchi e i semirimorchi. Considerando solo i propulsori, il 71,2% delle imprese possiede 1/3 unità di traino. Per quanto il parco veicolare si stia rinnovando (sia pure lentamente), il 18% delle imprese possiede ancora veicoli con oltre 10 anni. Nel complesso l'età media dei veicoli è pari a 7 anni. Il 38% circa delle imprese percorre oltre Km/anno per veicolo. Il 40% circa delle imprese trasporta merci prevalentemente nella propria provincia, il 27,4% circa a livello regionale, il 28,3% circa a livello nazionale, il 2,2% a livello U.E. Per un maggior approfondimento si faccia riferimento agli allegati. GRADO DI COMPETITIVITÀ DEL SETTORE 4 Nonostante sia in atto un processo di graduale concentrazione, la struttura del settore dell autotrasporto in Italia rimane decisamente caratterizzato da una forte polverizzazione e dalla diffusa presenza di imprese medio-piccole. Ciò determina un elevato livello di competizione, in particolare sui segmenti più indifferenziati dei servizi di autotrasporto, e un generale basso potere contrattuale delle aziende medio-piccole nei confronti dei clienti, con tutta una serie di ricadute di natura contrattuale, prima tra tutta la limitata possibilità di praticare proporzionali adeguamenti delle tariffe in seguito all aumento dei costi. Le imprese di maggiori dimensioni, spesso di origine estera, oltre a beneficiare di un maggiore potere contrattuale, sono anche più competitive sul fronte dei costi grazie: alla maggiore standardizzazione dei processi interni e dei servizi erogati al cliente; all utilizzo di reti di padroncini o di imprese di piccole dimensioni a ci delegano l attività di trasporto negli ultimi stadi del processo, in genere da magazzino periferico a cliente. 4 Fonte: L auto trasportatore alle soglie di nuove sfide promosso da F.A.I., in collaborazione con TRADE.LAB. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 15

17 Il fatto che i grandi operatori riescano quindi a competere meglio mette in ulteriore difficoltà le imprese di piccole dimensioni. Per le imprese italiane di autotrasporto non costituisce un motivo di preoccupazione l abolizione delle tariffe fisse, in quanto già scarsamente utilizzate. Più temuto appare invece l incremento della competizione derivante dall ingresso sul mercato di imprese estere, in grado di ridurre notevolmente i prezzi sfruttando i minori costi del personale e, nel caso di piccole e medie imprese, una minore propensione al puntuale rispetto delle normative di legge. EVOLUZIONE DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO 5 Il ruolo del segmento del trasporto nella catena logistica è in profondo mutamento. Il trend complessivo infatti prevede, in linea di massima, la presenza di diversi percorsi evolutivi a livello generale: consegne più piccole e frequenti; consegne più urgenti e con finestre temporali di scarico più brevi; percorrenze più lunghe. Questi percorsi sono guidati dalla contemporanea evoluzione dell'offerta di servizi di trasporto (che non ha presentato mutamenti sostanziali di una situazione basata sull'elevata frammentazione del settore) e, soprattutto, della relativa domanda da parte delle imprese clienti. La modalità di trasporto su gomma continua e continuerà ad essere, rispetto a tutte le altre, quella assolutamente prevalente. Nonostante i rilevanti investimenti che si vanno concentrando a livello comunitario e nazionale sulle altre modalità, sulle 5 Fonte: L auto trasportatore alle soglie di nuove sfide promosso da F.A.I., in collaborazione con TRADE.LAB. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 16

18 ferrovie, sui porti, sugli interporti e, non ultima, sulle cosiddette autostrade viaggianti (cabotaggio marittimo), la realtà è che le aziende italiane esigono attributi di servizio che oggi solo il trasporto stradale può offrire: affidabilità e conformità del sevizio, prezzo, tempo totale del door-to-door, flessibilità dei servizi. Le caratteristiche delle attività di trasporto, e quindi dei servizi offerti dagli autotrasportatori, continueranno dunque a essere guidate da questa evoluzione della domanda, oltre che dalle altre variabili strutturali. La domanda si declinerà naturalmente in modo diverso a seconda della fase del processo logistico complessivo in cui l'autotrasporto si inserisce (navettaggio, logistica inbound, logistica outbound o distribuzione ai punti vendita/consegna consumatori finali), influenzando quindi la quantità e la qualità dei servizi accessori da associare a quelli di puro trasporto. La dinamica dei ricavi nel settore è strettamente connessa all evoluzione della congiuntura economica, trovando piena corrispondenza nel tasso di crescita del PIL. Sul fronte dei costi nel recente passato la congiuntura ha registrato un forte aumento dei prezzi delle materie prime (dovuto al concorrere di fattori strutturali, come la crescita della domanda dai paesi in via di sviluppo, e speculativi di breve termine), e in particolare di quelle petrolifere. Questo aumento, unito alla presenza di una forte imposizione fiscale sui combustibili e di una notevole concentrazione nel settore della loro distribuzione, ha contribuito a far crescere notevolmente una delle principali voci di costo delle imprese, quella dei carburanti. Sul fronte delle altre voci di costo che impattano sui bilanci degli autotrasportatori, non si sono aperti particolari spiragli di riduzione, ad esempio per il costo del personale, che anzi nel prossimo futuro potrebbe andare incontro a una sostanziale perdita di produttività, dovuta all'entrata in vigore di nuove norme che riducono gli orari di lavoro. Non sono ancora stati raggiunti, inoltre, particolari guadagni di efficienza in altre aree aziendali, come ad Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 17

19 esempio l'incremento della saturazione media degli automezzi o la riduzione del numero di viaggi effettuati a vuoto dagli automezzi sulle tratte di ritorno. Le imprese hanno in generale limitate possibilità di trasferire ai clienti eventuali aumenti dei costi, in particolare per quelli indiretti, derivanti ad esempio dalla congestione del traffico o dai limiti e vincoli di legge a quest'ultimo. Su questo fronte, inoltre, si va incontro al rischio di un inasprimento delle tariffe sulle infrastrutture di comunicazione, volte alla riduzione dei livelli di congestione e inquinamento. Dal punto di vista dell'intermodalità, infine, le aziende di autotrasporto si mostrano scettiche sulla sua possibilità che essa diventi un valido concorrente del trasporto monomodale su gomma. Questo scetticismo è giustificato, oltre che dalla difesa del proprio ambito competitivo, da considerazioni relative: alla mancanza di chiarezza sulle prospettive di sviluppo che aiuti a creare massa critica su questo fronte; alla maggiore convenienza nelle attuali condizioni di volumi e distanze servite, del trasporto su gomma. LA CATENA DEL VALORE DELL AUTOTRASPORTO 6 Per analizzare i processi che si svolgono nelle imprese dell'autotrasporto si è ricorsi a una rielaborazione della "Catena del Valore". La catena del valore propone un disaggregazione dell'azienda nelle sue attività strategicamente rilevanti, per comprenderne l'andamento dei costi e le fonti di differenziazione esistenti e potenziali. Le attività strategicamente rilevanti possono essere distinte in attività primarie e di supporto. Le attività primarie nel settore dell autotrasporto possono essere modellate sulla base del processo carico-trasporto-scarico (tenendo conto che, se rilevante, un'attività di gestione di un piccolo magazzino internamente all'azienda può essere considerato congiuntamente al Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 18

20 trasporto), mentre i servizi di pre e post vendita alla clientela possono essere considerati un insieme separato dal processo di erogazione del servizio. Attività di supporto Attività primarie Amministrazione, controllo di gestione e finanza Gestione e sviluppo delle risorse umane Sistemi informativi Vendite e marketing Carico Trasporto Scarico Servizi pre e post vendita Margine Per quanto riguarda invece le attività di supporto, trattandosi di imprese di servizi, nel caso degli autotrasportatori l'approvvigionamento può essere considerato insieme all'amministrazione, controllo di gestione e finanza, ed essere invece sostituito, come attività a sé stante, dalle vendite e marketing. A queste ultime si aggiungono la Gestione e sviluppo delle risorse umane e Sistemi informativi. STRATEGIE EMERGENTI DEGLI OPERATORI NEL MERCATO DELL AUTOTRASPORTO 7 A fronte delle nuove esigenze sorte nel settore, dell evoluzione della marginalità e della competizione all interno del settore illustrata in precedenza, diventa sempre meno perseguibile una strategia improntata al conseguimento di soli vantaggi di costo, strategia a cui non si può rinunciare, ma che non può davvero più essere l'unica da utilizzare dal punto di vista competitivo. Al contrario, gli elementi per un migliore approccio al mercato risiedono soprattutto nella capacità di garantire affidabilità, flessibilità e personalizzazione del servizio ai clienti, attraverso: 6 Fonte: L auto trasportatore alle soglie di nuove sfide promosso da F.A.I., in collaborazione con TRADE.LAB. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 19

21 la segmentazione e l'analisi della domanda, volta a identificare le attività ausiliarie a maggiore valore aggiunto per i clienti, l'accrescimento dei livelli di specializzazione dell'offerta sui segmenti (ad esempio, per tipologia di prodotti trasportati) che è possibile servire meglio e in modo differenziante rispetto ai concorrenti, l'innovazione/inserimento di servizi accessori a maggior valore aggiunto, in grado di differenziare le imprese, andare incontro in modo migliore alle esigenze della domanda e ottenere ricavi potenzialmente più alti; la collaborazione/integrazione con altri attori della filiera, se si rende necessaria per raggiungere gli obiettivi sopra Indicati. Le sfide che gli autotrasportatori devono affrontare fanno riferimento anche alla necessità di recuperare efficienza sotto diversi punti di vista. Le aree aziendali in cui è possibile intervenire variano da impresa a impresa, ma possono riguardare la gestione degli acquisti, l'amministrazione, le spese generali e i sistemi informativi in senso lato. Dal punto di vista delle attività primarie a maggior valore aggiunto (carico, trasporto, scarico, eventuale gestione del magazzino e servizi di pre e post vendita), il recupero di efficienza passa per l'implementazione di nuove tecnologie, modalità di organizzazione dell'attività e scelte strategiche in grado di garantire una migliore programmazione dei viaggi sia in andata, sia in ritorno, al fine di limitare l'incidenza di viaggi non a pieno carico. Un esempio di tecnologia utile da questo punto di vista è quella dei cosiddetti noli on-line, ossia di sistemi via Internet per la gestione dei viaggi di ritorno condivisa tra imprese diverse operanti su mercati locali differenti. Scelte strategiche che vadano nella stessa direzione sono quelle relative ad alleanze o accordi, magari anche solo temporanei per partecipare a specifiche gare, tra imprese diverse, meglio se operanti in ambiti geografici non sovrapposti e, anzi, complementari. Sul fronte delle attività di supporto, che generano un minor valore diretto per il cliente, il recupero dell'efficienza passa per l'industrializzazione dei 7 Fonte: L auto trasportatore alle soglie di nuove sfide promosso da F.A.I., in collaborazione con TRADE.LAB. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 20

22 processi, l'investimento in strumenti informatici per lo snellimento delle attività di back office, la specializzazione delle risorse umane a loro dedicate e lo sviluppo delle competenze in questa direzione. L'aumento dei volumi di traffico gestiti, che di per sé favorisce il recupero di efficienza nelle attività sia primarie, sia di supporto, difficilmente sembra poter derivare dalla costituzione di accordi o consorzi tra le imprese operative nello stesso ambito locale (prodromi di potenziali fusioni tra operatori), a causa della forte individualità che caratterizza le aziende, e che quindi ne limita fortemente le possibilità di successo. Nonostante questo, è in atto un processo, sia pure lento, di concentrazione del settore, che anch'esso costituisce una sfida per le aziende e che dovrebbe spingere verso una situazione più simile a quella di altri paesi europei. Questa nuova sfida competitiva relativa allo sviluppo dimensionale si associa, dal punto di vista dell'evoluzione delle imprese, a quella del ricambio generazionale e del progressivo, anche se difficile, abbandono di strutture organizzative basate esclusivamente sui componenti famigliari come asse portante. L'aumento dei livelli di capitalizzazione costituisce un argomento che difficilmente si può rimandare, vista la scarsa solidità patrimoniale delle imprese e le conseguenze che, come si è già visto, questo può avere alla luce degli accordi di Basilea Il che entreranno in vigore dal Questi, dunque, costituiscono da un certo punto di vista un'occasione per il riassetto patrimoniale del settore, anche se ciò significherà ridurre i ritorni medi sul capitale investito. ATTIVITÀ AUSILIARIE AL TRASPORTO 8 Lo spedizioniere, nelle sue varie declinazioni spesso raggruppate genericamente nella definizione di attività ausiliarie al trasporto, è dunque l anima di un rinnovamento vincolato da una serie di parametri rigidi imposti dalla domanda, quali: la scarsa disponibilità di risorse finanziarie; i contenuti margini di tempo a disposizione; la ridotta volontà di accorpamento logistico tra imprese clienti. In base a tali parametri l offerta ha disegnato un sistema logistico di supporto i cui tratti caratteristici fondamentali possono essere riassunti nei seguenti punti: carichi medi molto contenuti; frequenza degli spostamenti molto elevata; 8 Fonte Rapporti Periodici ISFORT. Relazione di sintesi Business plan T.M.J. TRASPORTI S.a.s pagina n. 21

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

al budget di cassa mensile

al budget di cassa mensile un esempio molto semplice : dal bilancio previsionale al budget di cassa mensile Lo stato patrimoniale dell anno x : ATTIVO PASSIVO Cassa 5.000 Fornitori Clienti 300.000 Banche Scorte 100.000 Capitale

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA:

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: Business plan (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: 1 Dati progettuali di sintesi Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero soci Capitale sociale Attività

Dettagli

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO per passare all analisi del fabbisogno e della copertura finanziaria occorre terminare l analisi economica. i ricavi sono stati previsti nel dossier mercato alcuni costi sono

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale (nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale) è incentrato

Dettagli

RELAZIONE ECONOMICO - FINANZIARIA

RELAZIONE ECONOMICO - FINANZIARIA aggiornato al 24/10/2011 L.P. 13 dicembre 1999, n. 6, articolo 5 RICERCA APPLICATA PROCEDURA VALUTATIVA RELAZIONE ECONOMICO - FINANZIARIA per domande di agevolazione di importo fino a 1,5 milioni di euro

Dettagli

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER TEMPORARY MANAGER Il Business Plan Temporary Manager La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. John Maynard Keynes Che cosa e e a cosa serve E un documento volto

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi di bilancio si compone di due strumenti complementari per la valutazione delle condizioni di economicità delle aziende: gli indici ed il rendiconto

Dettagli

Nozioni di base sulla stesura di un piano economico-finanziario. Daniela Cervi Matteo Pellegrini 10 Febbraio 2014

Nozioni di base sulla stesura di un piano economico-finanziario. Daniela Cervi Matteo Pellegrini 10 Febbraio 2014 Nozioni di base sulla stesura di un piano economico-finanziario Daniela Cervi Matteo Pellegrini 10 Febbraio 2014 Il Piano Economico Finanziario Il piano economico-finanziario costituisce la porzione più

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

Concetto di patrimonio

Concetto di patrimonio Concetto di patrimonio Il patrimonio o capitale si può definire, in prima approssimazione, come l insieme l dei beni a disposizione del soggetto aziendale in un determinato momento; in un accezione più

Dettagli

Microcredito. La soluzione di Intesa Sanpaolo per il microcredito imprenditoriale

Microcredito. La soluzione di Intesa Sanpaolo per il microcredito imprenditoriale Microcredito La soluzione di Intesa Sanpaolo per il microcredito imprenditoriale Gennaio 2016 Normativa relativa al Microcredito in Italia. Il Microcredito è stato oggetto negli anni di continue evoluzioni

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

7.4 w Il conto economico a margine di contribuzione di singole combinazioni produttive parziali: la segment analysis

7.4 w Il conto economico a margine di contribuzione di singole combinazioni produttive parziali: la segment analysis 7.4 w Il conto economico a margine di contribuzione di singole combinazioni produttive parziali: la segment analysis I risultati economici globali di un impresa possono essere riorganizzati anche al fine

Dettagli

GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA

GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2006 1 INDICE Prospetti contabili pag. 03 Note di commento ed osservazioni degli Amministratori pag. 04 Nota informativa pag. 04 La struttura

Dettagli

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014 ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA Sede in VIALE TRIESTE 11-30020 ANNONE VENETO (VE) Capitale sociale Euro 7.993.843,00 i.v. Codice fiscale: 04046770279 Iscritta al Registro delle Imprese di Venezia

Dettagli

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE.

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. E COAN) Prof.ssa Claudia SALVATORE Università degli Studi del Molise

Dettagli

CONCESSIONE CONTRIBUTI ALLE NUOVE IMPRESE

CONCESSIONE CONTRIBUTI ALLE NUOVE IMPRESE Business Plan (PIANO DI IMPRESA) DELL IMPRESA CONCESSIONE CONTRIBUTI ALLE NUOVE IMPRESE PAGE \*Arabic 1 PARTE DESCRITTIVA Parte generale a a descrizione dell impresa: - denominazione - forma giuridica

Dettagli

Il piano economico-finanziario. Luca Buccoliero Marco Meneguzzo Università Bocconi Milano

Il piano economico-finanziario. Luca Buccoliero Marco Meneguzzo Università Bocconi Milano Il piano economico-finanziario Ruolo e inquadramento dello strumento Il piano economico-finanziario (PEF) costituisce una parte di un più ampio strumento di formalizzazione di un idea imprenditoriale :

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale

Commento al tema di Economia aziendale Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sul controllo di gestione ed è articolato in una parte obbligatoria e tre

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa Regione dell Umbria Provincia di Perugia ATI Umbria 3 RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa INTRODUZIONE Lo scopo del presente documento

Dettagli

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE 2015

BILANCIO DI PREVISIONE 2015 BILANCIO DI PREVISIONE 2015 Organismo per la gestione degli elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi Il Direttore Generale Federico Luchetti Il Presidente Maurizio Manetti

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

BUSINESS PLAN BUSINESS PLAN DI PER APERTURA PIZZERIA

BUSINESS PLAN BUSINESS PLAN DI PER APERTURA PIZZERIA BUSINESS PLAN DI PER APERTURA PIZZERIA 1 SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE: Tale sintesi dovrebbe dare al lettore una chiara idea del progetto imprenditoriale e dell opportunità di business che questo

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale 2006

Commento al tema di Economia aziendale 2006 Commento al tema di Economia aziendale 2006 Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici Commerciali è incentrato sulla gestione finanziaria dell impresa ed è articolato in

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Analisi di bilancio per indici

Analisi di bilancio per indici Analisi di bilancio per indici Al 31/12/n la Carrubba spa, svolgente attività industriale, presenta la seguente situazione contabile finale: SITUAZIONE PATRIMONIALE Software 20.000,00 Fondo ammortamento

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Esercitazioni svolte 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 23 Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Risultati attesi Saper fare: riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico;

Dettagli

La dimensione economico finanziaria del business plan. Davide Moro

La dimensione economico finanziaria del business plan. Davide Moro La dimensione economico finanziaria del business plan Davide Moro I prospetti economico finanziari Da cosa è costituito un prospetto economicofinanziario Un preventivo economico-finanziario completo richiede

Dettagli

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO Prof R Bauer Strumenti di analisi e lettura del bilancio: L analisi di bilancio può essere condotta con : A) la riclassificazione degli schemi di bilancio;

Dettagli

Dott. Maurizio Massaro

Dott. Maurizio Massaro Dott. Maurizio Massaro Ph. D. in Scienze Aziendali Ricercatore Universitario nell Università degli Studi di Udine 05, Ragioneria 1 La misurazione della performance economicofinanziaria. I sistemi fondati

Dettagli

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione PIANORO CENTRO SPA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA Sede legale: PIAZZA DEI MARTIRI 1 PIANORO (BO) Iscritta al Registro Imprese di BOLOGNA C.F. e numero iscrizione: 02459911208 Iscritta al R.E.A. di BOLOGNA

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA. di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it. Con il contributo di

FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA. di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it. Con il contributo di FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it Con il contributo di IL BILANCIO DELLA FARMACIA HA DUE DOCUMENTI >LO STATO PATRIMONIALE >IL CONTO ECONOMICO

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Aumenti reali del capitale sociale

Aumenti reali del capitale sociale Aumenti reali del capitale sociale Gli aumenti del capitale sociale possono essere: virtuali con gli aumenti virtuali non aumentano i mezzi a disposizione della azienda e il suo patrimonio netto, che si

Dettagli

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 Analisi di bilancio per indici di Lucia BARALE Materie: Economia aziendale (Classe 5 a IGEA) La verifica consente di valutare le conoscenze e le abilità acquisite dagli studenti sulla

Dettagli

Contiene le coperture finanziarie necessarie per l acquisizione delle risorse produttive, con l eventuale avanzo o disavanzo finanziario.

Contiene le coperture finanziarie necessarie per l acquisizione delle risorse produttive, con l eventuale avanzo o disavanzo finanziario. Il processo di formulazione del budget dell impresa si conclude con il consolidamento dei singoli budget settoriali in un unico bilancio previsionale (MASTER BUDGET), che si compone dei seguenti documenti

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

I processi di acquisizione/utilizzo dei fattori produttivi pluriennali

I processi di acquisizione/utilizzo dei fattori produttivi pluriennali I processi di acquisizione/utilizzo dei fattori produttivi pluriennali azienda/fornitori circuiti: flussi fisico tecnici ed economici (in entrata) flussi monetari-finanziari (in uscita) settore fisico-tecnico

Dettagli

MODELLO PER LA CREAZIONE DI UN BUSINESS PLAN

MODELLO PER LA CREAZIONE DI UN BUSINESS PLAN MODELLO PER LA CREAZIONE DI UN BUSINESS PLAN RICHIEDENTE Azienda, ragione sociale Indirizzo Persona di contatto Numero di telefono E-mail Luogo e data Firma e qualifica della persona autorizzata Business

Dettagli

I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE

I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE A cura di Leopoldo Noventa 1 Che cosa sono? I finanziamenti agevolati per le piccole e medie imprese operanti nella Regione Veneto sono finanziamenti erogati

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

L equilibrio finanziario

L equilibrio finanziario L equilibrio finanziario La previsione finanziaria Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I. Prof. Andrea Calabrò E-mail: andrea.calabro@uniroma2.it L analisi di bilancio e la proiezione della gestione

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE E PIANO PROGRAMMA TRIENNIO

BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE E PIANO PROGRAMMA TRIENNIO di CREMA Sede legale in Crema (CR), P.zza Duomo n. 25 C.F. e P.I. 01141210193 BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE E PIANO PROGRAMMA TRIENNIO 2015-2016-2017 INDICE Stati Patrimoniali di previsione 2015-2016-2017

Dettagli

BOLOGNA TO BUSINESS BENEFICI DELLA ESTERNALIZZAZIONE SUL CONTO ECONOMICO

BOLOGNA TO BUSINESS BENEFICI DELLA ESTERNALIZZAZIONE SUL CONTO ECONOMICO BOLOGNA TO BUSINESS BENEFICI DELLA ESTERNALIZZAZIONE SUL CONTO ECONOMICO Analisi economica: i prezzi ombra Quello che interessa, nell'analisi costi-benefici, è la redditività dal punto di vista della massimizzazione

Dettagli

PARTE A 1. Si valuti la convenienza della operazione di acquisto di una posizione di cambio a termine a tre mesi, in assenza di costi di negoziazione.

PARTE A 1. Si valuti la convenienza della operazione di acquisto di una posizione di cambio a termine a tre mesi, in assenza di costi di negoziazione. PARTE A 1 A1) L azienda Beta presenta questi due problemi: a) L azienda vende i propri prodotti ad una società straniera per un importo di 480.000 $, con pagamento a tre mesi. L azienda ha sostenuto i

Dettagli

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE

Dettagli

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 Il presente bilancio è stato redatto in linea con le indicazioni deliberate dal Consiglio e tiene conto delle disposizioni

Dettagli

Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d Ampezzo e delle Dolomiti Credito Cooperativo. Piano strategico 2012-2014

Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d Ampezzo e delle Dolomiti Credito Cooperativo. Piano strategico 2012-2014 Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d Ampezzo e delle Dolomiti Credito Cooperativo Piano strategico 2012-2014 Delibera del Consiglio di Amministrazione del 17 gennaio 2012 1 POLITICHE DI SVILUPPO GENERALE

Dettagli

Offerta al pubblico di UNIVALORE PLUS prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit linked (Codice Prodotto UL12UD)

Offerta al pubblico di UNIVALORE PLUS prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit linked (Codice Prodotto UL12UD) Società del gruppo ALLIANZ S.p.A. Offerta al pubblico di UNIVALORE PLUS prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit linked (Codice Prodotto UL12UD) Regolamento dei Fondi interni REGOLAMENTO DEL FONDO

Dettagli

Milano, 30 marzo 2004

Milano, 30 marzo 2004 Milano, 30 marzo 2004 Gruppo TOD S: crescita del fatturato (+8.1% a cambi costanti). Continua la politica di forte sviluppo degli investimenti. 24 nuovi punti vendita nel 2003. TOD S Il Consiglio di Amministrazione

Dettagli

SEZIONE A - INFORMAZIONI SULL INVESTIMENTO

SEZIONE A - INFORMAZIONI SULL INVESTIMENTO ALLEGATO 5 - Pag. 1 di 9 Per le imprese di nuova costituzione (ovvero quelle costituite o che hanno avviato la propria attività non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione al Fondo di Garanzia

Dettagli

Business plan: prima parte descrittiva; indice ragionato degli argomenti

Business plan: prima parte descrittiva; indice ragionato degli argomenti Allegato 2 Business plan: prima parte descrittiva; indice ragionato degli argomenti A. L impresa e i suoi protagonisti * Presentazione dell impresa (forma e composizione societaria, oggetto sociale, breve

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

I piani aziendali prevedono, per il primo semestre dell'esercizio 2007, di cedere il 75% del lotto di terreno ad uso civile.

I piani aziendali prevedono, per il primo semestre dell'esercizio 2007, di cedere il 75% del lotto di terreno ad uso civile. NOTA DI RICLASSIFICAZIONE Come si evince dai prospetti di bilancio, l'azienda è proprietaria di un appezzamento di terreno: per il 50% è adibito ad uso industriale, mentre la restante parte ha destinazione

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

UTILMECCANICA COMMERCIALE SOCIETA FINANZIARIA. comprensiva dei servizi accessori gestiti dalla stessa (manutenzione, assistenza, formazione ecc.

UTILMECCANICA COMMERCIALE SOCIETA FINANZIARIA. comprensiva dei servizi accessori gestiti dalla stessa (manutenzione, assistenza, formazione ecc. L offerta di NOLEGGIO si differenzia rispetto ad altre formule come ad esempio il Leasing perché è in grado di offrire al Cliente, una serie di benefici concreti e tangibili. B fornitura del bene con servizi

Dettagli

L avvio di un attività

L avvio di un attività Le forme societarie e le Condizioni di Equilibrio Economico/Finanziario Le Forme Societarie L avvio di un attività Avviare un attività d impresa è un sogno di tante persone che, per proprie attitudini,

Dettagli

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 gennaio 2014 III trimestre 2013 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Nel terzo trimestre del 2013 il reddito disponibile delle famiglie conmatrici in valori correnti è aumentato

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

Bplanning. Manuale d uso. Indice

Bplanning. Manuale d uso. Indice Bplanning Manuale d uso Indice Desk... 2 Assumption... 3 Linee Prodotto... 4 Personale... 4 Investimenti... 5 Ammortamenti... 6 Finanziamenti... 7 Imposte... 7 Conto Economico input... 8 Stato Patrimoniale

Dettagli

BASILEA 2. Allegato Tecnico. Fonte: circolari dedicate alla Fondazione Luca Pacioli

BASILEA 2. Allegato Tecnico. Fonte: circolari dedicate alla Fondazione Luca Pacioli BASILEA 2 Correlazione tra Indice di Ponderazione, Impieghi e Risultati Economici nell Operatività Bancaria - Dimostrazione empirica dei riflessi sul rapporto banca/impresa Allegato Tecnico Fonte: circolari

Dettagli

Il Factoring, strumento di gestione e finanziamento del circolante

Il Factoring, strumento di gestione e finanziamento del circolante Il Factoring, strumento di gestione e finanziamento del circolante Sarda Factoring S.p.A. Via S. Margherita n. 8 09124 CAGLIARI Tel. 070 668139 Fax 070 660884 www.sardafactoring.it - sardafactoring@tiscali.it

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

EASY SHARE FINANCE S.r.l.

EASY SHARE FINANCE S.r.l. EASY SHARE FINANCE S.r.l. SOCIETA DI CONSULENZA IN FINANZA AZIENDALE E FORMAZIONE certificata ISO 9001:2000 Sincert - accreditata dalla Regione Lombardia Il software si compone di tre sezioni: 1) Controllo

Dettagli

Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria. Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto

Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria. Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Premessa L'Amministrazione Regionale è impegnata a garantire ai cittadini la qualità dei

Dettagli

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 PREMESSA Il Rendiconto Generale che viene presentato al dell Ordine degli Assistenti Sociali per l esercizio finanziario

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA Procedura aperta per la selezione di una Società di Gestione del Risparmio per l'istituzione e la gestione di un fondo di investimento, immobiliare, chiuso per il patrimonio

Dettagli

Il controllo di gestione nelle società partecipate. L esperienza di Acea ATO2

Il controllo di gestione nelle società partecipate. L esperienza di Acea ATO2 Il controllo di gestione nelle società partecipate L esperienza di Acea ATO2 Albano, 2 marzo 2010 Dati principali Area servita: ATO2 Lazio Centrale Roma (112 Comuni) Popolazione servita: 3.695.734 Popolazione

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale. Nelle imprese industriali possiamo individuare le seguenti attività:

Commento al tema di Economia aziendale. Nelle imprese industriali possiamo individuare le seguenti attività: Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sulla scomposizione del reddito di esercizio nei risultati parziali generati

Dettagli

MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2013

MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2013 MEDICI VOLONTARI ITALIANI O.N.L.U.S. NOTA INTEGRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE CHIUSO AL 31.12.2013 Egregi soci, pur non avendo l obbligo di redigere un bilancio d esercizio secondo le norme del codice

Dettagli

La finanza e l intraprendere

La finanza e l intraprendere Istituto G. Sommeiller La finanza e l intraprendere Torino, 17 aprile 2015 Intervento: Dr. Giancarlo Somà L origine del fabbisogno finanziario Sfasamento del ciclo economico e del ciclo monetario 17 aprile

Dettagli