Progetto Nutriamoci di. Formazione adulti a cura del CEAS Il Cielo di Indra
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- Luciana Mariotti
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1 Progetto Nutriamoci di Formazione adulti a cura del CEAS Il Cielo di Indra Report del secondo incontro per la formazione dei genitori e degli insegnanti Si è concluso il 21 aprile 2016 il percorso formativo rivolto a genitori e insegnanti, nell ambito del progetto Nutriamoci di. Il secondo e ultimo incontro si è svolto presso l Istituto Comprensivo A. Busciolano di Potenza, dalle ore alle Anche questo incontro è stato coordinato dalle operatrici del CEAS Il Cielo di Indra, Rosita Forastiere e Vincenza De Stefano, e ha visto l intervento della nutrizionista Roberta Tolve. Tema dell incontro: la qualità dei cibi e lo spreco alimentare. L obiettivo era far riflettere, grazie a una metodologia in parte laboratoriale e in parte frontale, sulle caratteristiche del cibo, sui gusti personali e sugli strumenti che abbiamo per scegliere un alimentazione più sana e piacevole, oltre che sullo spreco alimentare e su cosa ciascuno di noi può fare per ridurlo. I presenti, circa trentacinque, sono stati coinvolti inizialmente in un attività sensoriale: è stata proposta loro una semplice degustazione comparata di due tipologie di pane e due tipologie di succo di frutto (un primo campione industriale e un secondo campione artigianale) attraverso il gusto, ovviamente, ma anche la vista, l olfatto e il tatto. Allo stesso tempo abbiamo chiesto a ciascun partecipante di annotare i dati sensoriali su un apposita scheda di degustazione e di compilarne un altra sulle proprie abitudini alimentari. Buona parte delle schede compilate sono state lette e analizzate dalle operatrici mentre le attività andavano avanti, e i dati parziali sono stati restituiti al termine dell incontro. La metodologia laboratoriale si è rivelata ancora una volta efficace e ha riscosso successo fra i partecipanti, che si sono messi in gioco volentieri e hanno mostrato interesse per l attività proposta. Dalle schede compilate durante l attività, è emerso con grande evidenza che, ferma restando l importanza delle informazioni che ciascuno può trarre dalle etichette e della sicurezza che deve essere garantita dai produttori, i nostri sensi sono il primo prezioso strumento per distinguere e scegliere. Basta osservare, paragonare e porre la dovuta attenzione al cibo (quella che purtroppo per mancanza di tempo non dedichiamo più a certi aspetti basilari della vita), per renderci conto di ciò che stiamo mangiando. I sensi ci parlano chiaramente e ci dicono della presenza di additivi, ad esempio, o della freschezza del prodotto. Un pane appiccicoso, gommoso, dolciastro, se paragonato a un altro friabile e delicato, ci induce a dubitare. E la risposta possiamo trovarla nell etichetta, se siamo capaci di leggerla e interpretarla. Lo stesso si può dire di un succo che già
2 dall aspetto, dal colore, dalla densità differisce rispetto a un altro, prodotto in azienda biologica con pochissimi ingredienti. Fortunatamente, tra i presenti, come abbiamo potuto registrare attraverso la scheda sulle abitudini alimentari, è abbastanza radicata la consuetudine di leggere le etichette, in particolar modo la data di scadenza, gli ingredienti e il luogo di produzione o l origine. Alta è l attenzione verso la provenienza dei prodotti e, per un buon numero di persone, anche verso la stagionalità. Il luogo prediletto per fare la spesa rimane il supermercato, ma non mancano i mercati contadini e i piccoli negozi. Poco diffusi, invece, i gruppi di acquisto solidale. Nella seconda parte dell incontro la nutrizionista, Roberta Tolve, ha affrontato gli argomenti principali attraverso una lezione teorica e due brevi filmati. In una primo momento si è parlato del concetto di qualità alimentare, etichette, pubblicità, ingredienti, additivi focalizzando l attenzione su particolari alimenti che, purtroppo, sono ancora molto presenti sulle nostre tavole e, in particolare, nell alimentazione dei bambini. Questa prima parte si è conclusa con la proiezione del trailer del film Super Size Me, candidato nel 2005 per l Oscar al miglior documentario. Il film affronta temi cruciali come gli effetti del cibo poco sano e della pubblicità. L ultima parte del lavoro è stata dedicata alle cause, alle tipologie, agli impatti dello spreco alimentare; alle strategie individuali e alle iniziative da parte di governi ed enti per la riduzione dello stesso; alla malnutrizione vista nelle sue varie sfaccettature. Anche questa parte di lavoro si è conclusa con la proiezione di un breve filmato, il trailer di un docufilm, Affamati di spreco, della regista spagnola Maite Carpio, presentato a Expo nel Si tratta di un viaggio in Italia, per raccontare le nostre abitudini alimentari e il problema dello spreco. Un documentario per capire cosa ci ha reso consumatori ad alto spreco, e scoprire come impegnarsi per recuperare quel cibo che, altrimenti destinato alla distruzione, può sfamare persone in difficoltà. Si calcola, infatti, che ogni famiglia occidentale compri circa un 25% in più del cibo che riesce a consumare mentre nei paesi in via di sviluppo, secondo la FAO, quasi 5 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno per cause legate alla malnutrizione. Il 33% del cibo sprecato in Occidente basterebbe per coprire l'intero fabbisogno alimentare di 3 miliardi di persone. Si allegano alcune foto dell incontro.
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