Il Veneto a confronto con le Regioni a statuto speciale

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1 Il Veneto a confronto con le Regioni a statuto speciale 1. Sulla base dei dati dei bilanci regionali e di quelli consolidati utilizzati nei precedenti capitoli, focalizziamo ora l analisi sul confronto tra il Veneto e le Regioni a statuto speciale. Infatti le differenze del sistema di finanziamento, e in ultima analisi delle risorse disponibili, rispetto alle Regioni a statuto speciale sono un aspetto che tocca particolarmente la nostra Regione, confinante con due Province autonome e una Regione speciale. 2. Rispetto alle Regioni a statuto ordinario (RSO), le Regioni a statuto speciale (RSS) trattengono gran parte dei tributi erariali riscossi nei rispettivi territori (si veda tavola 1). Inoltre, esse non partecipano a meccanismi di perequazione interregionale. 3. E tuttavia importante considerare che, a fronte di un più favorevole assetto di finanziamento, le Regioni a statuto speciale detengono maggiori competenze di spesa in materie rilevanti come istruzione e finanza locale. TAVOLA 1 - REGIONI A STATUTO SPECIALE: PERCENTUALI DI COMPARTECIPAZIONE AI TRIBUTI ERARIALI Veneto * Valle d'aosta Trentino Alto Adige Regione Province Friuli- Venezia Giulia Sardegna Sicilia IRPEF IRPEG IVA interna IVA importazioni var.** Ipotecarie Successioni Lotto Consumo energia elettrica Concessioni idroelettriche Registro Bollo Concessioni governative Immatricolazione veicoli Tabacchi Fabbricazione di benzina, oli da gas e gas petroliferi per autotrazione *** 90 Fabbricazione spiriti 90 Consumo caffè e cacao Pubblico insegnamento Sovrimposta di confine Altro * quote di compartecipazione calcolate in base al gettito effettivo attribuito in relazione a quello complessivamente prodotto nel territorio regionale. ** quota fissa del 40% più una quota variabile non superiore al 40%, stabilita annualmente tramite accordo con il Governo. Le quote sono da ripartire per il 53% a Bolzano e per il 47% a Trento. *** 29,75 accisa sulla benzina e 30,34 accisa sul gasolio. Le entrate regionali 4. La prima differenza che si può rilevare tra le Regioni ordinarie (RSO) e quelle autonome (RSS) è la dimensione dei relativi bilanci. Le seconde, anche in seguito al maggior numero di funzioni attribuite, godono di una maggiore dotazione di risorse. Dal grafico 1 osserviamo la graduatoria relativamente alle principali componenti delle entrate regionali: le entrate finali (entrate al netto indebitamento e partite di giro) del Veneto, in termini pro capite, sono pari a euro, contro euro delle Regioni a statuto speciale. Il Veneto si posiziona all ultimo posto in graduatoria, dietro a Regioni meno ricche come Sicilia e Sardegna.

2 5. Osservando la composizione delle entrate, notiamo che relativamente al valore dei tributi propri il Veneto si colloca al terzo posto (943 euro pro capite, media RSS pari a 554 euro). Tuttavia le ragioni dello svantaggio del Veneto risiedono soprattutto nella dotazione di quote di compartecipazione al gettito di tributi erariali, che nel Veneto assomma a 726 euro per abitante, mentre la media delle Regioni autonome è pari a euro. Anche relativamente al valore dei trasferimenti statali il Veneto è ultimo nel confronto (204 euro pro capite, contro una media RSS pari a 860 euro). Grafico 1 Veneto e Regioni a statuto speciale entrate pro capite anno 2006

3 Le spese regionali 6. Alla maggiore consistenza delle entrate delle Regioni a statuto speciale rispetto a quelle del Veneto, corrisponde un maggior volume della spesa. Il valore medio pro capite per le RSS delle spese totali (al netto delle partite di giro) è pari a euro, contro euro del Veneto. 7. Le Regioni a statuto speciale attuano maggiori livelli di spesa in quasi tutti i settori di intervento regionale. Come si può osservare dal grafico 2, il divario maggiore si presenta nelle funzioni relative all istruzione, alla formazione professionale, all agricoltura, alle attività produttive, al turismo e all edilizia abitativa, nelle quali il peso dell intervento pro capite del Veneto non raggiunge la metà di quello della media RSS. L intervento pubblico complessivo 8. Per un confronto più coerente sul peso dell intervento pubblico complessivo nei territori regionali e sul suo effetto redistributivo, è necessario considerare non solo le entrate e le spese dei bilanci regionali, ma quelle consolidate degli Enti della Pubblica Amministrazione operanti nel territorio. Questo soprattutto riguardo ad un sistema, come quello italiano, in cui lo Stato interviene, oltre che con trasferimenti alle Regioni, anche con interventi di spesa diretti e con trasferimenti agli Enti locali, che possono avere un peso differenziato tra i vari territori regionali, e operare quindi una redistribuzione di risorse. 9. Possiamo osservare (grafico 3) l ammontare e la posizione del Veneto in confronto alle Regioni autonome relativamente alle entrate totali della P.A, in termini pro capite. Il Veneto presenta un valore pari a euro per abitante, collocandosi sopra la media RSS, pari euro. 10. Nell analisi delle spese consolidate del settore pubblico emerge chiaramente la posizione sfavorevole del Veneto. Il complesso delle Amministrazioni pubbliche spende nella nostra Regione euro per abitante, valore inferiore a quello di tutte le Regioni a statuto speciale, la cui media ammonta a euro.

4 11. Infine, il valore che meglio sintetizza l effetto redistributivo dell intervento pubblico tra territori regionali, è il residuo fiscale. Notiamo quindi che il residuo fiscale nel Veneto ammonta a euro per abitante, più elevato di quello relativo alle Regioni a statuto speciale, le quali presentano residui negativi, o prossimi allo zero, e una media pari a euro.

5 2. Le entrate del Veneto sul modello delle Province di Trento e Bolzano e della Regione Friuli Venezia Giulia 1. Di seguito viene presentata una simulazione circa la dimensione delle entrate tributarie di cui beneficerebbe il Veneto se disponesse dei tributi e delle quote erariali previste dagli statuti delle province di Trento e Bolzano (che presentano, in termini percentuali, le stesse attribuzioni di tributi erariali) e della Regione Friuli Venezia Giulia, territori confinanti con la nostra Regione. Viene adottata l ipotesi restrittiva di assenza di qualsiasi trasferimento dallo Stato a beneficio del bilancio regionale, trasferimenti che tuttavia sono presenti in percentuali non trascurabili nei bilanci delle Province di Trento e Bolzano e della Regione Friuli Venezia Giulia. Inoltre non vengono considerate le entrate da indebitamento e, ovviamente, le entrate per contabilità speciali. TAVOLA 2. REGIONE DEL VENETO: IPOTESI DI AUTONOMIA FINANZIARIA SPECIALE IN BASE AL MODELLO DELLE PROVINCE DI TRENTO E BOLZANO E DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA - ANNO 2007 Situazione ad ordinamento vigente Mod. Mod. Friuli V.G. Trento/Bolzano Tributi propri IRAP Addiz. IRPEF Tassa automobilitica Altri tributi Tributi devoluti IRPEF IRES IVA Imposta ipotecaria 234 Imposta e addizionale sul consumo energia elettrica Imposta di bollo 437 Imposta di registro 493 Imposta sui tabacchi Accisa sugli oli minerali Lotto 392 Entrate extra-tributarie Trasferimenti Totale entrate finali * Maggiori entrate rispetto ad ordinamento vigente Maggiori spese per l'istruzione Maggiori spese per la finanza locale Maggiori entrate rispetto ad ordinamento vigente al netto maggiori spese Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell'economia e delle Finanze. * Nell'ipotesi di assenza di trasferimenti da parte dello Stato nel caso il Veneto adotti la struttura delle entrate tributarie di Trento/Bolzano o del Friuli Venezia Giulia. Le entrate sono al netto dell'indebitamento e delle partite di giro. 2. Le Province autonome di Trento e Bolzano godono di una autonomia finanziaria sensibilmente superiore di quella del Friuli Venezia Giulia, come si può desumere dalla precedente tav. 1. Quindi la disponibilità complessiva di risorse del Veneto in ipotesi di una dotazione tributaria sul modello di Trento e Bolzano appare più elevata che nel caso del Friuli Venezia Giulia. 3. Considerando il modello delle Province di Trento e Bolzano (tav. 2), il Veneto beneficerebbe di milioni di euro provenienti da compartecipazioni a tributi erariali. Sommando ad

6 esse i tributi propri già attribuiti al Veneto, che persisterebbero anche in ipotesi di statuto speciale, e le entrate extratributarie, le entrate complessive della Regione Veneto ammonterebbero a milioni di euro. Pertanto tale modello di finanziamento fornirebbe alla nostra Regione circa 25 miliardi di risorse aggiuntive rispetto alle attuali a disposizione. 4. Considerando invece il modello della Regione Friuli Venezia Giulia, realtà maggiormente comparabile al Veneto in relazione alla struttura produttiva, sociale e alle caratteristiche fisiche del territorio, l ammontare di tributi erariali devoluti ammonterebbe a milioni di euro. Il complesso delle entrate, invece, ammonterebbe a milioni di euro, 15 miliardi in più rispetto alla dotazione di risorse attuale. 5. Nel caso del modello delle Province di Trento e Bolzano, alle maggiori entrate derivanti dalla nuova dotazione tributaria corrisponderebbero maggiori spese per le funzioni istruzione e finanza locale, competenze delle Province autonome in questione. La maggiore spesa stimata sulla base della spesa storica dello Stato in Veneto ammonta a milioni per quanto riguardo l istruzione e milioni per quanto riguarda i trasferimenti agli Enti locali. 6. Pertanto, anche qualora fossero attribuite al Veneto le maggiori funzioni di spesa di competenza delle Province di Trento e Bolzano, la nostra Regione beneficerebbe comunque di risorse aggiuntive nette per milioni di euro rispetto a quelle attualmente a disposizione.