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1 > CHE COSA È UN OPERA ARCHITETTONICA? È un sistema complesso la cui conoscenza si realizza soltanto in presenza di un metodo analitico/conoscitivo che attraverso la misura e la discretizzazione dell organismo architettonico ne re-istituisce tutte le componenti identificative. > CHE COSA È IL RILIEVO DI ARCHITETTURA? È un fortissimo strumento di conoscenza dell organismo architettonico e di trascrizione grafica di tutte le sue componenti. Il rilievo, pertanto, deve essere inteso non solo come raccolta dei dati dimensionali, ma in un accezione più ampia, come raccolta di tutti i dati identificativi utili alla conoscenza dell organismo complesso indagato.

2 IL RILIEVO DI ARCHITETTURA L attività di rilievo si compone di due fasi: 1) del rilevamento (campagna di rilievo), ossia dell acquisizione dei dati (le n dimensioni) anche attraverso l elaborazione di schizzi, ovvero eidotipi. L eidotipo (dal greco eidos = vedere) costituisce una guida ed uno strumento insostituibile durante le operazioni di ripresa delle misure con strumenti tradizionali e/o con tecnologie avanzate. Per l alto livello di sintesi grafica è un supporto nella fase di restituzione grafica.

3 IL RILIEVO DI ARCHITETTURA L attività di rilievo si compone di due fasi: 1) del rilevamento (campagna di rilievo), ossia dell acquisizione dei dati (le n dimensioni) anche attraverso l elaborazione di schizzi, ovvero eidotipi. 2) della rappresentazione, ovvero di traduzione del rilevato in segni grafici convenzionali.

4 L attività mensoria si avvale di strumentazioni tradizionali, proprie del RILIEVO DIRETTO e di strumentazioni tecnologicamente avanzate proprie del RILIEVO INDIRETTO

5 Strumenti per il rilievo diretto Nell ambito degli strumenti del rilievo possiamo distinguere gli strumenti di supporto al rilievo e gli strumenti propri del rilievo diretto. 1. Strumenti per allineare e di supporto al rilievo: filo a piombo; livella torica; livella sferica; squadro agrimensorio; paline; livello ad acqua. 2. Strumenti per misurare le distanze: longimetri; strumenti per il rilievo del dettaglio.

6 Fase preliminare Procurarsi una planimetria per impostare lo schizzo in pianta (eidotipo). Individuare una scala presumibile dello schizzo in funzione delle dimensioni. Valutare le dimensioni principali e la complessità dell'oggetto. Scegliere la quota a cui si intende rappresentare la pianta e operare il rilievo in funzione di una raffigurazione che contenga il massimo numero informazioni (la quota deve essere tale da rappresentate tutte le aperture, e dovrebbe essere posta tra la soglia e l'architrave; affinché sia ben chiara nella memoria farla coincidere con qualche elemento leggibile in facciata). Annotare tutte le operazioni effettuate sul luogo e tutte le informazioni dimensionali e costruttive.

7 Misura delle lunghezze Per la misura delle lunghezze ci si avvale del metodo delle misure parziali integrato da quello delle misure progressive. Buona regola è quella di rilevare sia le misure parziali, sia per verifica quelle progressive a partire da uno 0 fissato. Con il metodo delle misure progressive per ogni parte da misurare viene letta la distanza sulla rollina da un punto O detto origine. Operativamente: posto lo zero della rollina ad un estremo della parte da misurare, leggere i valori metrici progressivamente. Questo metodo comporta i seguenti vantaggi: 1) speditezza nella ripresa delle misure, 2) riduzione dell'errore. L'inconveniente: di non riportare il valore metrico della singola parte, che necessariamente deve essere indicato nella rappresentazione.

8 Misura delle lunghezze Per la misura delle lunghezze ci si avvale del metodo delle misure parziali integrato da quello delle misure progressive. Buona regola è quella di rilevare sia le misure parziali, sia per verifica quelle progressive a partire da uno 0 fissato. Con il metodo delle misure progressive per ogni parte da misurare viene letta la distanza sulla rollina da un punto O detto origine. Operativamente: posto lo zero della rollina ad un estremo della parte da misurare, leggere i valori metrici progressivamente. Con il metodo delle misure parziali invece si misura la distanza relativa per ogni coppia di punti. Il metodo delle misure parziali comporta la lettura della distanza reciproca dei punti, dunque il valore metrico di ogni singola parte. Va in ogni caso rilevata anche la misura totale.

9 Rilievo planimetrico - Metodi per il rilievo diretto I metodi per il rilevamento diretto sono quelli per ascisse e ordinate e per trilaterazione. Metodo per ascisse e ordinate Per il rilievo di lunghezze discontinue (ad esempio il perimetro esterno di un edificio caratterizzato da sporgenze e rientranze) ci si può avvalere del metodo delle coordinate ortogonali (ascisse e ordinate). Viene tracciata una retta esterna (linea di appoggio) possibilmente parallela al lato da rilevare. Su questa retta - considerata come asse delle ascisse - si proiettano perpendicolarmente tutti i punti da rilevare. Si misurano poi (con il metodo delle misure parziali e progressive) le distanze tra i punti proiettati (ascisse) e le distanze tra i punti della facciata e la loro proiezione sulla linea di appoggio (ordinate). Per la costruzione della linea di appoggio si usano fili tesi tra due punti Rilievo per ascisse e ordinate Da M.Docci, D.Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma 1998

10 Rilievo diretto: metodo per ascisse e ordinate Il metodo per ascisse e ordinate si basa sul ricondurre i punti significativi da rilevare ad un sistema di riferimento ortogonale. Nei due casi riportati in figura ci si è disposti in maniera parallela al lato da misurare materializzando un asse di riferimento (base di appoggio) che rappresenta l asse delle ascisse. Rilievo per ascisse e ordinate L operazione è di semplice realizzazione e si esegue disponendo una rollina (che diventa l asse delle ascisse o base di appoggio) parallelamente al tratto da misurare; poi con l aiuto di uno squadro da muratore - utilizzato come guida per verificare la perpendicolarità - si misura la distanza di ciascun punto dell edificio dalla base di appoggio, annotando inoltre per ciascuno a che distanza dall origine (0.00) viene effettuata quella misura. Rilievo per ascisse e ordinate (con regolo e squadro da muratore) Da M.Docci, D.Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma 1998 (squadro da muratore)

11 Rilievo diretto: metodo per trilaterazione Il rilievo per trilaterazione si basa sul principio dell INDEFORMABILITÀ DEL TRIANGOLO. Date le misure dei lati ci sarà infatti una sola configurazione che corrisponde alle misure date. Il triangolo è infatti una figura rigida e può essere definito con la semplice misurazione dei suoi tre lati. E possibile dunque rilevare la posizione di un punto da altri due definiti fissi prelevando le distanze relative da esso. Nella realtà si individueranno due punti appartenenti ad un asse di riferimento (asse di appoggio), facilmente riconoscibili. A seconda della loro natura questi punti si potranno definire stabili o provvisori: punti fissi stabili se materialmente individuabili (come paletti infissi nel suolo, oppure intersezioni di conci di pavimentazione, paracarri etc.), punti fissi provvisori se individuati provvisoriamente ai soli fini del rilievo e tracciati ad esempio con gesso. Nel caso del rilievo di una nicchia è sufficiente stabilire un allineamento su cui individuare due punti, nell esempio A e B misurandone la distanza relativa. Da A e B successivamente si misurano le distanze A1 A2 A3 A4 A5 e B1 B2 B3 B4 B5 che ne definiscono opportunamente l andamento. Da M.Docci, D.Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano

12 Rilievo diretto: metodo per trilaterazione II Fase di rilievo I due punti fissi (in figura i punti A e B) devono essere riferiti ad un asse di appoggio quanto più parallelo all oggetto da misurare. Una volta misurata la distanza relativa tra i due punti fissi A e B, si procede a misurare con una rollina la distanza del punto da rilevare (in figura il punto C) dai due punti fissi A e B. Si misura dunque la distanza AC e poi la distanza BC. Rilievo del punto C con il metodo della trilaterazione Fase di restituzione Nella fase di restituzione si tratterà di riportare in scala opportuna il segmento AB che rappresenta la distanza tra i due punti fissi e con un compasso tracciare nei due estremi A e B due circonferenze di raggio pari alle distanze del punto da rilevare dai punti fissi. L intersezione delle due circonferenze darà la posizione del punto C cercato. E opportuno scomporre la superficie da rilevare in triangoli facendo in modo tale che ogni punto da rilevare risulti saldamente ancorato agli altri. Restituzione del punto C con il metodo della trilateraz Da M.Docci, D.Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma 1998

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