Analisi delle reti sociali

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1 La ricerca su campo Analisi delle reti sociali Prof. Fabio Corbisiero Istruzioni per la ricerca su campo e l analisi dei dati Scopo della ricerca su campo (ricerca empirica) è quello di permettere allo studente di confrontarsi con una piccola esperienza d osservazione dei fenomeni di vita associata, oltre che con le tecniche e i metodi della Social Network Analysis. Il tema d indagine scelto per questo corso è la resilienza, intesa come capacità di un individuo e/o di una organizzazione di fronteggiare situazioni catastrofiche o drammatiche. Più specificamente la ricerca empirica dovrà tematizzare la dimensione relazionale della cosiddetta resilienza di comunità individuando e rilevando le cerchie relazionali entro cui si muovono strutture, organizzazioni e persone dell ambito territorial di riferimento. L approccio potrà essere di tipo macro, micro o meso nel caso in cui si vogliano confrontare dimensioni strutturali e dimensioni processuali delle reti (approccio, questo, vivamente consigliato). Ciascun gruppo è chiamato a sviluppare un disegno di ricerca le cui fasi dovranno essere seguite correttamente e presentate sia in aula (power point) sia nell esame finale (paper). La schema successivo chiarisce quali sono le fasi essenziali di un disegno di ricerca. L attività di ricerca su campo è riferibile alla fase 3 del disegno di ricerca e dovrà/potrà compiersi attraverso diverse fasi consequenziali: osservazione su campo, colloqui informali, somministrazione di questionari, interviste, fotografie La raccolta di dati si riferisce anche all uso di fonti secondarie (enti, osservatori e istituti di ricerca di vario genere su dati attinenti alle tematiche esplorate), il cui utilizzo è fortemente consigliato sia in fase di raccolta dei dati sia in fase di interpretazione dei risultati. Fig. 1 - Schema del disegno della ricerca Sintetizzando il disegno della ricerca e il relativo percorso su campo dovrà essere così sviluppato: 1. Mettere a fuoco il tema e la questione analitica (issue); 2. Definire cosa/quale categoria o dimensione verrà trattata come evidenza empirica; 3. Osservare e interrogare le persone oggetto di analisi; 4. Trasformare le informazioni rilevate con gli strumenti di ricerca in dati quali/quantitativi; 5. Analizzare i dati attraverso la metodologia, le procedure e gli indici della Social Network Analysis; 6. Comunicare i risultati con trasparenza, correttezza sintattico-metodologica e problematizzazione sociologica; 7. Arricchire la discussione con la piattaforma teorica e i riferimenti bibliografici adatti.

2 L analisi dei dati relazionali, dovrà essere effettuata facendo ricorso ai principali indici e dimensioni analitiche dell analisi di rete, sviluppati attraverso l uso del software UCINET 6.0. I passaggi metodologici della ricerca su campo e dell analisi dei dati, debitamente sintetizzati, vanno restituiti sia nella restituzione in aula (power point) sia nel paper. Sarà necessario arricchire il paper, oltre che con la rappresentazione grafica delle reti analizzate, anche con tabelle e/o fonti secondarie ad eventuale sostegno e/o differenza e/o confutazione dell ipotesi o tesi di ricerca. Per ogni ulteriore passaggio tecnico-metodologico sulla SNA si farà riferimento alle informazioni ricevute durante il corso e le istruzioni sul sito del docente. Il power point Il lavoro di presentazione in aula dovrà essere organizzato attraverso una presentazione di gruppo in power point. Si dovranno utilizzare non meno di 5 e non più di 10 slides per gruppo. La presentazione orale non potrà superare i 10 minuti di esposizione. Qualsiasi sforamento di questo quantum temporale sarà ritenuto un elemento di inefficacia della presentazione. Ogni componente del gruppo dovrà esporre una parte dell analisi, la cui assegnazione sarà a carico del capogruppo al quale è delegato anche il compito di organizzare e supervisionare la presentazione finale, prima della discussione in aula. Si raccomandano i seguenti criteri di esposizione del lavoro di ricerca: a. Sinteticità e trasparenza dell analisi; b. Efficacia della comunicazione e dell esposizione orale; c. Logicità della sequenza, esposizione e discussione dei dati. Il paper Il paper consta di un elaborato scritto (min-max cartelle) che ciascuno studente iscritto al corso presenterà al docente 3 giorni prima della data di appello per la quale ci si è prenotati ed illustrerà in seduta d esame (non oltre i 5 minuti) 1. Il paper dovrà essere rivisitato e presentato attraverso un approfondimento specifico (tematico, teorico, metodologico...) sulla dimensione di analisi del corso. Per potere scrivere un buon paper bisogna partire da una buona domanda di ricerca. Formulare una buona domanda renderà più facile gli altri compiti, portando ad un elaborato ben fatto. Dalla messa in discussione del problema segue tutto il resto. Una domanda è utile, primo, se rientra nella prospettiva specifica dell ambito disciplinare; secondo, se è posta e contestualizzata con prudenza; terzo, se è posta in un modo che conduca ad una risposta sociologica. Scopo di un paper dovrebbe anche essere la descrizione di prospettive differenti e di fornire evidenza empirica per ciascuna di quelle rilevate, in modo da poter decidere su quale adottare. La logica sociologica richiede che un buon paper non si esaurisca in mere asserzioni o descrizioni di fenomeni sociali. La risposta alla vostra domanda, la tesi, e cioè il vostro paper, va basata su riflessione, ragionamento ed evidenza empirica. La struttura richiede che, in un buon paper, ogni proposizione sia chiara e sensata; ogni frase dovrebbe connettersi logicamente alle altre dello stesso contesto, ogni paragrafo agli altri attorno 1 L elaborato sarà consegnato al docente, via dropbox nell apposita cartellina appositamente creata, in formato sia word sia pdf. Qualsiasi ritardo dell elaborato, rispetto alla data stimata per la consegna, impedirà allo studente di presentarsi, in qualità di corsista, alla data di appello per la quale si era prenotato. Sarà possibile sostenere l esame con questa modalità entro la fine del semestre (e dunque fino all u ltimo appello utile della sessione straordinaria, febbraio 2016).

3 e tutto quanto dovrebbe connettersi coerentemente all argomento del paper. La struttura deve rispecchiare la connessione logica fra dati (relazionali), fatti (empirici) e argomenti (teorici) che presentate e la tesi che intendete sostenere o l ipotesi che intendete falsificare. In sintesi La struttura del paper dovrà essere così articolata: 1. Introduzione al tema (2-3 pp.) 2. Introduzione alla ricerca, metodologie, tecniche e strumenti (4-5 pp.) 3. Analisi, calcolo degli indici e interpretazione dei dati relazionali (7-8 pp.) 4. Conclusioni (2 pp.) 5. Riferimenti bibliografia (1-2 p.) Editing del paper 1. Impostazione della pagina Formato pagina A4 margine superiore cm 3; inferiore cm 3; sinistro cm 4; destro cm 3; 2. Caratteri, corpi (dimensione del carattere) e interlinea titolo capitolo: corpo 12 corsivo Garamond, interlinea singola. Non mettere mai il punto alla fine del titolo del capitolo, così come alla fine dei titoli dei paragrafi, sottoparagrafi, didascalie delle figure/tabelle; titoli paragrafi: corpo 11 nero (grassetto) Garamond; titoli sottoparagrafi: corpo 11 corsivo Garamond; citazioni: Se inserite nel testo, restano in corpo 12 e vanno messe tra «virgolette caporali» (le virgolette a caporale si trovano nel menu word Inserisci Simbolo oppure possono essere generate digitando il codice asci ALT+171 per «e ALT+187 per»). Nel caso che il testo citato riporti delle virgolette, usare i doppi apici (es.: L autore ricorda infatti che «la città, in quanto intrico di relazioni individuali, può essere metaforicamente definita come rete di reti. E pertanto...»). Il testo citato va riportato fedelmente. Se si espungono delle parti intermedie, la lacuna va segnalata con [...]. Se le citazioni sono fatte andando a capo, corpo 11 Times New Roman interlinea esatta 11 pt, lasciando una riga di spazio prima e dopo il periodo citato e rientrando di cm 0,5 le righe successive rispetto al testo. Nel testo va indicato tra parentesi il cognome dell autore, seguito dall anno di edizione e dal numero della pagina della citazione. Le informazioni devono essere separate da virgole (es. Corbisiero, 2010, p. 5) Se la citazione è ripresa da più pagine usare pp. al posto di p. (Corbisiero, 2010, pp. 5-6) Per le opere già citate in precedenza all interno di uno stesso capitolo usare op. cit. (in corsivo) preceduto solo dal cognome dell autore; note a pié pagina: corpo 8 Garamond, giustificato, interlinea esatta 10 pt, rientro prima riga 0,5 cm.

4 Numerare le note per paragrafo. tabelle, grafici e figure: in corpo 8 Garamond, interlinea esatta 10 punti. Le didascalie vanno in corsivo chiaro, in alto rispetto alla tabella/figura/grafico e giustificate nella gabbia del testo (NON centrate). Usare rispettivamente le abbreviazioni: Fig., Tab., Graf., sia nelle didascalie sia negli eventuali richiami presenti nel testo (Es.: vedi fig.3, etc. Non usare mai la dizione la figura/tabella/grafico seguente ). Seguire una numerazione autonoma, che riprenderà da 1 ad ogni nuovo capitolo, per ognuna delle 3 tipologie. Nelle tabelle vanno in corsivo chiaro anche le intestazioni delle colonne. Lasciare visibili solo il filetto superiore e quello inferiore della tabella, e non la griglia interna; appendici, glossario, bibliografia: corpo 12 Garamond interlinea esatta 11 pt. numero pagina: centrato in basso nella pagina in Garamond corpo 10 corsivo; elencazioni in punti: rientrare di cm 0,5. Spazi bianchi all inizio della pagina: eliminarli sempre; Le parole straniere vanno digitate in corsivo se non sono di uso comune; Accenti: usare sempre le lettere accentate (à, è, è, ì, ò, ù), anche per le maiuscole (quindi È e mai E. Si può trovare il carattere nel menu word Inserisci simbolo oppure digitando il codice asci ALT+200). Attenzione alla distinzione tra è ed é (poiché, perché, sé, nonché, affinché...) Parole sottolineate: non farle MAI. Mettere le parole che si vogliono enfatizzare o differenziarle dal resto del testo tra virgolette... ; Riportare a lettere i nomi dei secoli e degli anni: es. Il Seicento e non Il 600, anni Quaranta e non anni 40. Evitare il più possibile le maiuscole di rispetto. L impiego dell iniziale maiuscola è origine di errori. Fare, quindi, preferibilmente, sempre minuscola l iniziale delle parole comuni (es. risorse umane, direzione, azienda), i titoli (es. dottore, presidente e non Dottore, Presidente) e i nomi di discipline ( es. la filosofia e non la Filosofia). Lasciare le maiuscole solo per Paese, Repubblica (quando si riferisce alla Repubblica italiana), i nomi di uffici e reparti (es. Direzione amministrativa, Ufficio spedizioni, Direzione del personale, ecc.), i termini comuni facenti parte di un nome proprio (es. Banca di Napoli), Stato (se sempre usato il maiuscolo). 4. Bibliografia di riferimento e citazioni bibliografiche in nota: Seguire i criteri standard internazionali: titoli dei libri in corsivo senza virgolette; titoli di periodici riviste, quotidiani, tra «virgolette caporali» (quelle usate qui: si generano usando i codici asci ALT+0171 per «, ALT per», oppure si trovano nel menu word Inserisci simbolo );

5 titoli degli articoli in corsivo senza virgolette; titoli di saggi in volumi collettanei, tondo tra doppi apici ; nome autore: nel testo il cognome dell autore va preceduto, quando citato, dal nome; nella bibliografia di fine capitolo o di fine libro, e nelle citazioni bibliografiche in nota, mettere sempre prima il cognome. Se l opera citata ha più autori, separarli con la virgola e MAI con la congiunzione e. Quando il nome proprio dell autore non è riportato per esteso ed è composto da due o più lettere iniziali (es. G.C. Trentini) NON lasciare spazi tra le iniziali del nome; data di pubblicazione: Collocare alla fine della voce bibliografica: per i libri va dopo il luogo di pubblicazione, divisa da una virgola; per gli articoli va dopo il nome della rivista o dopo il numero del fascicolo, sempre divisa da una virgola; editore: indicarlo solo per i volumi, dopo il titolo, separato da questo da una virgola. Deve sempre PRECEDERE, separato da una virgola, il luogo di pubblicazione; impaginare la bibliografia senza rientrare la prima riga di ogni titolo elencato e rientrando invece di 0,5 cm le eventuali righe successive alla prima; Quando si usa l abbreviazione et al. metterla sempre in corsivo. Esempi di voci bibliografiche: a) articoli in riviste: Mowen J.C., Mowen M.M., Time and outcome evaluation, «Journal of marketing», 1991, n. 55, pp b) volumi: Goffman E., Presentation of self in everyday life, Doubleday, New York, Demarchi F., Ellena A. (a cura di), Dizionario di sociologia, Edizioni Paoline, Milano, c) saggi in volumi collettanei: Adorno Th.W., Sulla situazione attuale della sociologia tedesca, in Aa.Vv., La sociologia nel suo contesto sociale, Laterza, Bari, 1959.

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