sì (se sì descrivere chi le ha effettuate e i principali risultati rilevati)
|
|
- Modesto Leo
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 id 18 Amministrazione Ente Ospedaliero Ospedali Galliera proponente Titolo del Gestione del Neonato a rischio di infezione early onset Unità S.C. Neonatologia organizzativa Responsabile Massimo Mazzella del Indirizzo Mura delle Cappuccine, 14 Città Genova Provincia Genova Regione Liguria Sito web istituzionale Composizione delgruppo di lavoro: Ente Categoria del Progetto Data inizio del Progetto Durata del passaggio in esercizio del L iniziativa coinvolge: Destinatari del Dopo il passaggio in esercizio del sono state effettuate valutazioni di impatto? Descrizioni Il ha comportato nuove modalità organizzative? Soluzioni Dr. Massimo Mazzella Direttore Medico Dr.ssa Patrizia Schiavetti Dirigente Medico Ente Ospedaliero Galliera Progetti per la prevenzione, l assistenza e le cure Maggio 2009 Giugno 2009 un gruppo ristretto di Unità Organizzative cittadini sì (se sì descrivere chi le ha effettuate e i principali risultati rilevati) Il responsabile del ha ffettuato un primo audit a 9 mesi dall'avvio del. L'appliocazione ha consentito una riduzione delle procedure diagnostiche e degli interventi terapeutici in maniera significativa (vedi paper) sì ( se sì descrivere sinteticamente soluzioni/cambiamenti organizzativi adottati ) Ha permesso di allineare procedure tra ostetricia e neonatologia in grado di elevare il numero delle gravidanze sottoposte a verifica del rischio neonatale di sepsi precoce. Ha migliorato alcune procedure di corretta profilassi antibiotica intrapartum Gestione del Neonato a rischio di infezione early onset 1
2 Il ha richiesto una formazione specifica del personale? Ha migliorato la tracciabilità dei percorsi diagnostici e terapeutici no Sono state no effettuate iniziative di comunicazione? L intervento è no stato realizzato in partnership con altri soggetti pubblici o privati? Costo complessivo del Il è stato finanziato con: Isorisorse Fondi interni Allegare il paper GESTIONE DEL NEONATO A RISCHIO DI INFEZIONE EARLY-ONSET Abstract L incidenza della sepsi batterica precoce (early onset; entro le 72 ore dalla nascita) varia, a seconda delle diverse casistiche, da 1 a 5 per mille nati vivi,peraltro sani, con una mortalità compresa tra il 5% ed il 50%. Anche l'impatto in termini di morbidità è devastante; nel 20%-50% di bambini con pregressa meningite da streptococco di gruppo B (GBS) o da batteri gram negativi è stato segnalato ritardo psicomotorio, convulsioni, difetti visivi e uditivi. Nei neonati con pregressa sepsi senza meningite è stata riportata una incidenza di sequele del 22%. La costante attenzione alla necessità di escludere una sepsi early onset rappresenta un problema quasi quotidiano in neonatologia, ma spesso costa in termini di procedure diagnostiche e terapeutiche inutili. Il protocollo ha l'obiettivo di definire percorsi specifici e misurabili in grado di individuare e classificare il rischio di infezione early-onset; gestire il neonato a rischio ottimizzando gli interventi alla luce delle evidenze e minimizzando le procedure inutili. Parole chiave Infezione early-onset; Streptococco di gruppo B; infezione neonatale Impatto del problema L incidenza della sepsi batterica precoce (early onset; entro le 72 ore dalla nascita) varia, a seconda delle diverse casistiche, da 1 a 5 per mille nati vivi,peraltro sani, con una mortalità compresa tra il 5% ed il 50%. Anche l'impatto in termini di morbidità è devastante; nel 20%-50% di bambini con pregressa meningite da streptococco di gruppo B (GBS) o da batteri gram negativi è stato segnalato ritardo psicomotorio, convulsioni, difetti visivi e uditivi. Nei neonati con pregressa sepsi senza meningite è stata riportata una incidenza di sequele del 22%. n Italia, sulla base di una incidenza del 3 per mille nati vivi, per nati/anno si dovrebbero Negli Stati Uniti da a neonati/anno, praticamente tutta la popolazione neonatale italiana in un anno, vengono sottoposti ad esami diagnostici per il sospetto di sepsi e da a neonati/anno (tra il 4.4% e il 10.5%) ricevono una terapia antibiotica per via sistemica. In Italia il 95% dei neonati ricoverati Gestione del Neonato a rischio di infezione early onset 2
3 in terapia intensiva neonatale viene sottoposto ad esami per il sospetto di infezione e trattati con una terapia antibiotica ad ampio spettro (dati non pubblicati). In oltre il 90% dei casi, l'nfezione esordisce nelle prime 24 ore di vita, spesso con sintomi del tutto aspecifici clinicamente non distinguibili da un normale maladattamento postnatale, ma raggiunge rapidamente il punto di non ritorno. La costante attenzione alla necessità di escludere una sepsi early onset rappresenta un problema quasi quotidiano in neonatologia, ma spesso costa in termini di procedure diagnostiche e terapeutiche inutili.. Obiettivi generali Ottimizzare gli interventi alla luce delle evidenze, minimizzare le procedure inutili. Creare una continuità assistenziale tra procedure ostetriche e neonatali, eliminando i disallineamenti procedurali Obiettivi specifici Definire percorsi specifici e misurabili in grado di individuare il rischio di infezione early onset attraverso la definizione di un percorso assistenziale condiviso tra ostetricia e neonatologia Gestire il neonato a rischio di infezione early onset, classificarlo per la classe di rischio e definire le attività relative secondo le evidenze. Metodologia Utilizzata Previa una valutazione delle criticità è risultato che, relativamente al problema, solo nel 2008, circa il % dei neonati venivano sottoposti a procedure diagnostiche e circa il % a trattamento antibiotico ad ampio spettro. E' stato effettuata una raccolta delle evidenze in letteratura relativa alle condizioni di rischio per infezione early-onset, classificandone i rischi in termini di Odds. Questo ha permesso di definire tre classi di rischio (basso, medio, alto) che definiscono altrettanti categorie di intervento diagnostico e terapeutico. Al momento della nascita, ogni neonato viene quindi assegnato una classe di rischio e monitorato secondo i tempi e le modalità descritte di seguito in procedura. Ambulatorio della 37 w I fattori di rischio evidenziabili in questa fase, (Batteriuria da GBS, Precedente nato con infezione da GBS, Gemellarità) unitamente alla evidenza di effettuazione e/o disponibilità del referto per TRV, vanno obbligatoriamente ricercati anamnesticamente e registrati. La presenza di fattori di rischio, deve essere evidenziato in cartella al neonatologo che gestirà il parto. Evento parto ed accesso in reparto E' responsabilità del neonatologo che accoglie il neonato accertarsi in tutti i neonati della presenza di segni indicativi/suggestivi per sepsi oltre ad eventuali fattori di rischio infettivo e segnalarli in cartella con il programma terapeutico e diagnostico relativo. Neonato critico/sintomatico Il neonato viene identificato in prima istanza in base alla presenza o meno di segni clinici indicativi/suggestivi per sepsi. Prevalenza dei principali sintomi di sepsi neonatale Ipertermia 55% Cianosi 24% Ittero 35% Apnea 22% RDS 33% Distensione addominale 17% Gestione del Neonato a rischio di infezione early onset 3
4 Rifiuto dell alimentazione 28% Ipotermia 15% Vomito 25% Diarrea 11% In questa situazione esiste in letteratura accordo unanime sul fatto che una terapia antibiotica ad ampio spettro per via parenterale venga iniziata con urgenza fin dalla nascita od alla prima comparsa dei sintomi, previa l esecuzione degli esami colturali e dei markers biochimici di infezione. L obbiettivo in questo caso sarà quello di iniziare il più precocemente possibile la terapia antibiotica e nelle successive 72 ore confermare od interrompere il trattamento sulla base degli esami e del quadro clinico.( Neonato pauci/asintomatico La decisione di iniziare una terapia antibiotica va presa valutando l appartenenza del neonato ad una determinata classe di rischio in base a fattori di rischio perinatali, EG e PN,anamnesi Alto Rischio Corioamnionite (febbre materna > 38 C, L.A. maleodorante, Tensione Uterina, Tachicardia Fetale) pprom per EG < 32 settimane Neonati critici/sintomatici e/o sottoposti a manovre invasive Associazione di due fattori di medio rischio Gemello di affetto da infezione materno-fetale Neonati di EG < 32 W non altrimenti spiegata Colonizzazione materna con GBS associata ad un fattore di rischio Il TRV GBS+ non rappresenta fattore di rischio In caso di TC avvenuto a membrane integre e a travaglio non avviato. Il neonato verrà sottoposto ad una valutazione diagnostica (Esame emocromocitometrico con formula, proteina C reattiva, emocoltura, Rx torace se sintomi respiratori, rachicentesi se associati segni/sintomi neurologici) con successivo inizio della terapia antibiotica ad ampio spettro per via parenterale. Il trattamento verrà confermato od interrotto nelle successive 72 ore sulla base degli esami e del quadro clinico. Medio Rischio Temperatura materna > 38 C nelle 48 h precedenti il parto IVU materna non trattata nell ultima settimana di gestazione Precedente figlio affetto da infezione early-onset da GBS pprom per EG > 32 settimane Neonati di EG < 35 w non altrimenti spiegata Batteriuria da GBS nell attuale gravidanza Colonizzazione materna con GBS o sconosciuta senza profilassi adeguata L associazione di 2 o più fattori aumenta il livello di rischio e comporta il passaggio al grado immediatamente più elevato. La PAIP è considerata adeguata ed efficace se somministrata almeno 4 ore prima del parto. Il TRV GBS+ non rappresenta fattore di rischio In caso di TC avvenuto a membrane integre e a travaglio non avviato. Arbitrariamente, sulla base della scarsa specificità della PCR nel corso delle prime ore dalla nascita, si considerano patologici valori pari o superiori a 2 mg/dl a qualsiasi tempo dell'indagine. Il neonato verrà sottoposto ad una valutazione diagnostica (Esame emocromocitometrico con formula, proteina C reattiva, emocoltura, Rx torace se sintomi respiratori, rachicentesi se associati segni/sintomi neurologici) e monitoraggio Gestione del Neonato a rischio di infezione early onset 4
5 clinico. La comparsa di sintomatologia clinica suggestiva di sepsi o l eventuale alterazione dei parametri di laboratorio, comporterà l inizio della terapia antibiotica ad ampio spettro per via parenterale come da neonato critico/sintomatico. Il trattamento verrà confermato od interrotto nelle successive 72 ore sulla base degli esami e del quadro clinico. Basso Rischio L.A tinto, maleodorante APGAR < 7 a 5 non altrimenti spiegato PROM per EG > 37 settimane Neonati di PN > 1500 e < 2500 g Neonati < 37 w senza fattori di rischio Colonizzazione materna con GBS con profilassi adeguata L associazione di 2 o più fattori aumenta il livello di rischio e comporta il passaggio al grado immediatamente più elevato. Il neonato verrà sottoposto a monitoraggio clinico per 48 ore senza effettuazione di esami. Il monitoraggio clinico prevede che il neonato sia valutato direttamente da un operatore almeno una volta a turno. La comparsa di sintomatologia clinica suggestiva di sepsi comporterà l inizio della terapia antibiotica ad ampio spettro per via parenterale come da neonato critico/sintomatico previa valutazione diagnostica Il neonato di EG > 37 w con PAIP adeguata ed asintomatico può essere dimesso a 24 h salvo diversi impedimenti e la possibilità di controllo medico. Sono stati identificati i seguenti indicatori 1) N donne con Tampone vaginale effettuato/totale delle donne afferite al punto nascita atteso pari/superiore a 0.9 2) N profilassi intrapartum (PAIP) complete adeguate/n Donne GBS+ atteso pari/superiore a 0.8 3) Conformità riconoscimento classe di rischio/totale procedure messe in atto atteso pari/superiore a 0.9 4) Conformità procedura rispetto alla classe di rischio/totale procedure messe in atto atteso pari/superiore a ) Incidenza/anno Sepsi early onset clinicamente accertate tasso di incidenza atteso pari/inferiore a 3/1000 (0.5/1000 da GBS) Obiettivi raggiunti e risultati ottenuti Il è in fase di completa attuazione (a regime dal giugno 2009) E' già disponibile un primo audit relativo ai principali indicatori riferito al primo nonestre di attività I risultati sono riassunti in tabella Indicatore Atteso Risultato N Donne con Tampone Vaginale effettuato sul totale delle donne > 0,8 0,95 N Profilassi intrapartum complete sul totale delle donne GBS+ > 0, Conformità procedura rispetto alla classe di rischio sul totale delle procedure messe in atto Gestione del Neonato a rischio di infezione early onset 5
6 > 0,85 0,92 Conformità riconoscimento classe di rischio sul totale delle procedure messe in atto > 0,9 0,96 Incidenza infezione early-onset di qualsiasi tipo < 3/1000 0,5/1000 L'indicatore n 1 definisce elevata qualità della presa in carico della gravida e del percorso ostetrico fino al parto L'indicatore n 2 relativo al numero di profilassi intrapartum complete non ha raggiunto il risultato atteso. Le procedure di verifica hanno eveidenziato un non allineamneto delle attività assistenziali nelle donne sottoposte ad induzione farmacologica da parto. La procedura è stata sottoposta ad azione di correzione ed è al momento sotto monitoraggio. Gli indicatori 3 e 4 evidenziano un 'elevata osservanza della procedura e la facilità della sua applicazione pratica La procedura non ha impattato, nel tempi di applicazione, sull'incidenza di sepsi clinicamente evidenti. Tutti i neonati che hanno presentato infezione (0,5/1000) sono stati trattati nei tempi congrui e non hanno evidenziato sequele. La valutazione dell'impatto sull'utilizzo dei farmaci ha evidenziato una riduzione dell'utilizzo di antibiotici dal 15.7 al 4.2%. Le procedure diagnostiche sono state effettuate nel 10% dei casi, in linea con le migliori evidenze. Gestione del Neonato a rischio di infezione early onset 6
Procedura di Sistema di Gestione per la Qualità SEPSI NEONATALE PROTOCOLLI DI TERAPIA ANTIBIOTICA EMPIRICA RAGIONATA
Procedura di Sistema di Gestione per la Qualità SEPSI NEONATALE PROTOCOLLI DI TERAPIA ANTIBIOTICA EMPIRICA RAGIONATA Data Emissione Dr. Cristina Giraldi Dr. Francesca Greco Dr. Mara Salvia Dr. Gianfranco
DettagliGestione dell Infezione da GBS nella Gravida e nel Neonato
Pievesestina,, 8 novembre 2013 Gestione dell Infezione da GBS nella Gravida e nel Neonato MARCELLO LANARI U.O.C di Pediatria e Neonatologia Imola Società Italiana di Neonatologia SGB: colonizzazione materna
DettagliCinzia Nocca, Elsa Sgarbi. U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA CARPI e MIRANDOLA
Cinzia Nocca, Elsa Sgarbi U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA CARPI e MIRANDOLA QUALCHE ACCENNO ALLA LEGISLAZIONE L ostetrica possiede una RESPONSABILITA CLINICA, infatti : E operatore sanitario che puo lavorare
DettagliModelli di attuazione dei flussi informativi
Modelli di attuazione dei flussi informativi Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) fonte dati per il registro nascita collegamento con altri Registri rilevazioni ad hoc Il Certificato di Assistenza
DettagliIl percorso di assistenza al parto: dalla modalità di accesso all assistenza alla nascita. Ost. Elsa Sgarbi Ost. Anna Pilati
Il percorso di assistenza al parto: dalla modalità di accesso all assistenza alla nascita Ost. Elsa Sgarbi Ost. Anna Pilati Presa in carico della gravidanza a termine Il nostro modello organizzativo 1
DettagliScreening per GBS: utilità e controversie Dott. Giuseppe Lo Monte
Screening per GBS: utilità e controversie Dott. Giuseppe Lo Monte Dpt. di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale Sezione di Ginecologia e Ostetricia Streptococcus agalactiae di gruppo B Batterio
Dettagli#" "! $% &" "!!!"# '&!!()**+
!!"# #" "! $% &" "!!!"# '&!!()**+ 1 Tasso ricovero Ordinario x 1000 ab 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50-489 467 131 125 433 113 419 379 379 385 101 94 89 86 80 79 69 60 57 54 52 17 15 13 11 11
DettagliFlori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014
Le politiche per ridurre le nascite premature in Lazio Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014 Epidemiologia delle nascite pretermine (I)
DettagliBPCO Possibili percorsi ambulatoriali in M.G. Gallieno Marri
BPCO Gallieno Marri La medicina d iniziativa rispetto alla medicina di attesa aumenta anche nel campo della BPCO la possibilità di intercettare il paziente ai primi stadi della patologia. Intercettare
DettagliLa mortalità perinatale è un evento sentinella che richiede audit clinico per valutare la quota di mortalità evitabile. E un buon indicatore della
INDICATORI CONSIDERATI 1. Mortalità perinatale e neonatale 2. Nati non malformati di peso < 1000 g 3. Gravidanze in età adolescenziale (< 16 anni) 4. Proporzione di taglio cesareo Daniela Celin Azienda
DettagliIl neonato late preterm
Bologna 8 novembre 2010 Il neonato late preterm Dante Baronciani, Enrica Perrone 1 WHO CC for evidence-based research synthesis and guideline development in reproductive health near term or late preterm
DettagliL allattamento al seno in Regione Emilia-Romagna
Direzione Generale Cura della persona, Salute e Welfare C O N V E G N O R E G I O N A L E L allattamento al seno in Regione Emilia-Romagna Sabato 30 settembre 2017 PRESA IN CARICO DEL NEONATO SANO DA PARTE
DettagliIl ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche
Il ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche "La tutela della salute in ambito materno-infantile costituisce un impegno di valenza
Dettaglisì ( se sì descrivere sinteticamente soluzioni/cambiamenti organizzativi adottati )
id 26 Amministrazione ENTE OSPEDALIERO OSPEDALI GALLIERA proponente Titolo del Unità organizzativa Responsabile del Indirizzo Città Provincia Regione Sito web istituzionale Composizione delgruppo di lavoro:
DettagliIl Pediatra di famiglia e le problematiche del 1 mese di vita. Luciano Pinto Dipartimento di Pediatria Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon Napoli
Giornate Pediatriche Meridionali FIMP 2001 Il Pediatra di famiglia e le problematiche del 1 mese di vita Luciano Pinto Dipartimento di Pediatria Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon Napoli Simeri 6
DettagliIl nuovo progetto near miss da sepsi, eclampsia, emoperitoneo
Il nuovo progetto near miss da sepsi, eclampsia, emoperitoneo I risultati della sorveglianza della mortalità e morbosità materna in Italia e in Emilia-Romagna 2 febbraio 2018 Near miss ostetrici in Italia:
Dettagli17 novembre Giornata mondiale della prematurità
17 novembre Giornata mondiale della prematurità Incontro O.N.Da La nascita prematura 17 novembre 014 Milano Regione Lombardia Emilia Grazia De Biasi Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato
DettagliNATALITÀ NEL LAZIO 2016
NATALITÀ NEL LAZIO 2016 Tasso di natalità nel Lazio e in Italia. 1973-2016 Il tasso di natalità nel Lazio ha raggiunto il minimo storico. Nel 2016 si sono registrati 46.970 nati vivi. Le cause di tale
DettagliOspedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli, Erba (Co)
Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli, Erba (Co) Emorragia maggiore del post-partum in un Ospedale di I livello: analisi dei substandard care e dei near-miss Alberto Zanini, Camilla Andreotti, Marinella
DettagliLa classificazione ICD-PM
Sistema di sorveglianza della mortalità perinatale SPItOSS Incontro di formazione per i professionisti sanitari Firenze, 15 giugno 2017, Villa la Quiete La classificazione ICD-PM Serena Donati, Paola D
DettagliAccoglienza e valutazione Fase Responsabile N. A. N. V. SI Attività/documentazione da rilevare Note Presenza in cartella di documentazione comprovante
Cartella n. CHECK LIST PER AUDIT CLINICO - PR.AFI.01 GESTIONE DELL ASSISTENZA OSPEDALIERA AL PARTO A BASSO RISCHIO Accoglienza e valutazione Presenza in cartella di documentazione comprovante Se la Pz
DettagliLa neonatologia del bovino
Fisiologia neonatale Maturazione polmonare Fondamentale azione surfactante Ruolo del momento della nascita (90/95% della gravidanza) Fisiologia neonatale Azione del cortisolo fetale Induzione maturazione
DettagliMortalità materna e near miss: i dati Toscani Monia Puglia, Valeria Dubini Ars Toscana, Usl Toscana Centro
Mortalità materna e near miss: i dati Toscani Monia Puglia, Valeria Dubini Ars Toscana, Usl Toscana Centro Il sistema delle sorveglianze regionali e nazionali in ambito materno infantile Firenze, 28 marzo
DettagliREGIONE DEL VENETö 32 23MAR.2017 DEL. giunta regionale. Mod. B - copia
DEcRET0 N REGIONE DEL VENETö giunta regionale 32 23MAR.2017 DEL OGGETTO: Approvazione del documento di indirizzo operativo per 1 identificazione precoce e Ia gestione della sepsi in ostetricia. NOTE PER
DettagliDiabete gestazionale Modalità e timing del parto. Prof. Roberto Marci
Diabete gestazionale Modalità e timing del parto Prof. Roberto Marci Gestational diabetes and impaired glucose tolerance (IGT) in pregnancy affects between 2-3% of all pregnancies and both have been associated
DettagliRAPPORTO ANNUALE SULLA MORTALITA INFANTILE
RAPPORTO ANNUALE SULLA MORTALITA INFANTILE Anno 016 Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa Dipartimento di Governance Trento Agosto 017 A cura di Silvano Piffer Roberto Rizzello Rita Odorizzi Mariangela
DettagliLO STREPTOCOCCO AGALACTIAE IN
LO STREPTOCOCCO AGALACTIAE IN GRAVIDANZA: FATTORI DI RISCHIO E RESISTENZE AGLI ANTIBIOTICI. Chiara Matani Alice Matteini Marco Tanini Corrado Catalani I STUDIO Studio di prevalenza della resistenza di
DettagliDIPARTIMENTO CHIRURGICO Scheda Obiettivi 2017
dirigenti medici compreso direttore al 31 dicembre A PRODUZIONE Importi n. Importi n. Importi n. DIPARTIMENTO 900.000 obiettivo non raggiunto 600.000-143.089 Ricoveri Ordinari 1.204.476 64 1.469.431,00
DettagliP. De Iaco Oncologia Ginecologica Policlinico S.Orsola - Bologna
Protocolli di terapia antibiotica in ginecologia: dalla flogosi pelvica non chirurgica alla complicanza post operatoria. P. De Iaco Oncologia Ginecologica Policlinico S.Orsola - Bologna Chirurgia generale
DettagliL APPRORIATEZZA PRESCRITTIVA NELLA MEDICINA DI LABORATORIO IN NEUROLOGIA
ISTITUTO NEUROLOGICO NAZIONALE C. MONDINO I.R.C.C.S. L APPRORIATEZZA PRESCRITTIVA NELLA MEDICINA DI LABORATORIO IN NEUROLOGIA Pavia, 9 Giugno 2016 dott.ssa R. Trotti Servizio di Medicina di Laboratorio
DettagliScreening e trattamento dell infezione genitale da GBS in gravidanza
Le infezioni microbiologiche in Ostetricia e Ginecologia Bergamo, 27 Maggio 2011 Screening e trattamento dell infezione genitale da GBS in gravidanza Dr.ssa Stefania Rampello USS Area del parto - OORR
DettagliSistema di sorveglianza nazionale della rosolia in gravidanza e della rosolia congenita
Sistema di sorveglianza nazionale della rosolia in gravidanza e della rosolia congenita Bianca Maria Borrini Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della Rosolia congenita. Corso ROSOLIA CONGENITA
DettagliProtocollo IVU febbrili in età pediatrica. Premessa: l infezione urinaria con febbre è da considerare sempre una pielonefrite.
Protocollo IVU febbrili in età pediatrica. Premessa: l infezione urinaria con febbre è da considerare sempre una pielonefrite. 1) Quando, nei primi tre anni di vita, bisogna sospettare un IVU e quindi
DettagliTaglio cesareo: i dati epidemiologici
Consiglio Sanitario Regionale 23 gennaio 2013 Taglio cesareo: i dati epidemiologici Monica Da Frè, Eleonora Fanti, Monia Puglia Fabio Voller, Francesco Cipriani Settore Epidemiologia dei servizi sociali
DettagliSistema di sorveglianza nazionale della ROSOLIA IN GRAVIDANZA e della ROSOLIA CONGENITA
Sistema di sorveglianza nazionale della ROSOLIA IN GRAVIDANZA e della ROSOLIA CONGENITA Il sistema di sorveglianza nazionale - dal 2005 D.M. del 14 ottobre 2004: a partire dal 1 gennaio 2005, l infezione
DettagliObiettivi 10, , ,82
Mantenimento produzione 3.251.444,83 ± 2% 65.029 15,00 3.588.922,38 337.478 10,38 15,00 numero ricoveri 129,00 142,00 13 10,08 numero D.H. 129,00 297,00 168 130,23 ricoveri 7,13 6,39 D.H. 2,40 2,82 numero
DettagliGravidanza oltre il termine. Dott.ssa S.Iarlori
Gravidanza oltre il termine Dott.ssa S.Iarlori definizione Si definisce gravidanza protratta una gravidanza di età gestazionale oltre la 42 settimana ( 294 giorni dall'ultima mestruazione ) o 14 giorni
DettagliAree funzionali gestite dalle ostetriche nelle linee di indirizzo del CPNn Tiziana Frusca Direttore Clinica Ostetrica e Ginecologica AOU Parma
Aree funzionali gestite dalle ostetriche nelle linee di indirizzo del CPNn Tiziana Frusca Direttore Clinica Ostetrica e Ginecologica AOU Parma Nascita della Vergine, Giovanni Da Milano, 1365 Percorsi assistenziali
DettagliL AUTONOMIA DELL OSTETRICA NELLA GESTIONE DELL AMBULATORIO DI GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO
L AUTONOMIA DELL OSTETRICA NELLA GESTIONE DELL AMBULATORIO DI GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO Dott.ssa Claudia Monari Coordinatore Area materno-infantile Salute Donna Distretto Ovest - Ausl Ferrara IL PERCORSO
DettagliLa Gravidanza a basso, medio e alto rischio: a chi la gestione? Rosa Ariviello Direttivo A.G.E.O. Clinica RUESCH - Napoli
La Gravidanza a basso, medio e alto rischio: a chi la gestione? Rosa Ariviello Direttivo A.G.E.O. Clinica RUESCH - Napoli DEFINIZIONE Sono definite a rischio quelle gravidanze nelle quali esistono condizioni
Dettaglisede QUESTIONARIO PARTO CESAREO Sede nord 79 36% centro 65 29% sud 54 24% isole 16 7% non hanno risposto 8 4% non hanno risposto 4% nord 36% isole 7%
QUESTIONARIO PARTO CESAREO totale questionari 222 Sede nord 79 36% centro 65 29% sud 54 24% isole 16 7% 8 4% sede isole 7% 4% nord 36% sud 24% centro 29% N. abitanti 100mila
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Comitato Percorso Nascita nazionale ANALI AL 31 DICEMBRE 2014 DELL ATTUAZIONE DELLE
DettagliIN COLLABORAZIONE CON AOGOI VIVERE ONLUS SIN FNCO
IN COLLABORAZIONE CON AOGOI VIVERE ONLUS SIN FNCO Si definisce prematuro un parto che avviene prima della 37 settimana di gestazione Il grado di prematurità viene definito a seconda dell epoca gestazionale
DettagliL assistenza al post partum Silvia Vaccari
Presentazione della linea guida Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Sistema nazionale linee guida Roma, 25.09.09 L assistenza al post partum Silvia Vaccari Roma 24 ottobre 2016 Aula
DettagliIL PARTO EXTRAOSPEDALIERO IN EMILIA-ROMAGNA. ALESSANDRO VOLTA
IL PARTO EXTRAOSPEDALIERO IN EMILIA-ROMAGNA ALESSANDRO VOLTA alessandro.volta@ausl.re.it promuove e garantisce i diritti della donna e della coppia sulla scelta del luogo e della modalità del parto e della
DettagliU.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA OSPEDALE RAMAZZINI CARPI (MO)
U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA OSPEDALE RAMAZZINI CARPI (MO) Obiettivo dell assistenza perinatale è una mamma ed il suo bambino in perfetta salute, che ha ricevuto il minimo livello di cure compatibile
DettagliLe informazioni su gravidanza, parto e neonati
LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA Bologna, 30 novembre 2015 Le informazioni su gravidanza, parto e neonati Enrica Perrone Contenuto della presentazione - luogo del parto - assistenza in gravidanza - travaglio
DettagliCorso di Laurea in Ostetricia
DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE Corso di Laurea in Ostetricia C.I. Fisiopatologia del parto e neonatologia Scienze Ostetrico ginecologiche SORVEGLIANZA DEL TRAVAGLIO A BASSO RISCHIO L attuale legislazione
DettagliLa maschera laringea nella rianimazione neonatale: valutazione del rischio di insufflazione gastrica e disfunzione intestinale.
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA La maschera laringea nella rianimazione neonatale: valutazione del rischio di insufflazione gastrica e disfunzione intestinale. ZAMIN PAOLA Corso di Laurea in Ostetricia
DettagliA.O. Ordine Mauriziano S.C. ANESTESIA E RIANIMAZIONE GENERALE Osservato anno 2016 Osservato anno
n. dirigenti medici compreso il direttore al 31 dicembre 21 peso assegnato A PRODUZIONE Importi n. Importi n. Importi n. margine 20,00 OBIETTIVO PRODUZIONE E' ASSEGNATO AL DIPARTIMENTO 21 22 1.049.355
DettagliModulo SP2 a cura dell Istituto Superiore di Sanità
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale Modulo SP2 a cura dell Istituto Superiore di Sanità Giugno 2017 INDAGINE CONFIDENZIALE ID feto/neonato Data del decesso
DettagliLE MODIFICHE PREVISTE PER IL 2007
CedAP e Sistema informativo perinatale Maggio 2006 LE NOVITA DEL FLUSSO INFORMATIVO CEDAP: LE MODIFICHE PREVISTE PER IL 2007 Camilla Lupi Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Criticità
DettagliCorso di Igiene Scolastica
Corso di Igiene Scolastica I SEMESTRE A.A. 2011-2012 Walter Mazzucco Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva Epidemiologo Roma, 22.11.2011 waltermazzucco@gmail.com La Mortalità Infantile Indicatore:
DettagliS.C. ANESTESIA E RIANIMAZIONE GENERALE
n. dirigenti medici compreso il direttore al 31 dicembre peso assegnato A PRODUZIONE Importi n. Importi n. Importi n. margine 30,00 OBIETTIVO PRODUZIONE E' ASSEGNATO AL DIPARTIMENTO 1.049.355 obiettivo
DettagliSopravvivenza e mortalità per causa
10 aprile RO 2017 CORRETTA_01 prex 11/04/18 09:38 Pagina 541 Sopravvivenza e mortalità per causa Mortalità infantile e neonatale Significato. La mortalità infantile è una importante misura del benessere
DettagliPROCEDURA OPERATIVA PER IL MONITORAGGIO FETALE DURANTE IL TRAVAGLIO PO.AFMI.08 TRAVAGLIO. Peruzzi, Carignani, Tedeschi e Leonetti
Pag.: 1 di 8 FETALE DURANTE IL TRAVAGLIO REFERENTI DEL DOCUMENTO Peruzzi, Carignani, Tedeschi e Leonetti Indice delle revisioni Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate 2 18/06/2012
DettagliPROBLEMI NEONATALI INFEZIONI DELLE VIE URINARIE
PROBLEMI NEONATALI INFEZIONI DELLE VIE URINARIE DEFINIZIONE DI IVU Presenza di un numero significativo di germi nelle urine associata ad una clinica suggestiva. Importante distinguere fra: IVU Basse uretrite,
DettagliDipartimento Materno Infantile Struttura Complessa di Neonatologia T.I.N.
Dipartimento Materno Infantile Struttura Complessa di Neonatologia T.I.N. Direttore: Dott. Roberto Bellù Ospedale Alessandro Manzoni Via dell Eremo 9/11 23900 Lecco Relazione finale del progetto Valutazione
DettagliScheda di notifica e follow-up dei casi di virus Zika in gravidanza
0020957-10/07/2017-DGPRE-DGPRE-P - Allegato Utente 4 (A04) Allegato 3 bis -1 Scheda di notifica e follow-up dei casi di virus Zika in gravidanza Regione ASL/Ospedale Primo invio Aggiornamento del gg mm
DettagliMinaccia di parto pretermine e/o rottura pretermine delle membrane: Protocollo di Trasporto
Protocollo V11 - Procedure di Trasporto PATOLOGIE Minaccia di parto pretermine e/o rottura pretermine delle membrane: Protocollo di Trasporto Diagnosi di minaccia di parto pretermine (MPP): 1. attività
Dettagliosservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza %
Mantenimento produzione 2.055.062 ± 2% ± 41.101 1 2.118.125 63.063 3,07 1 numero ricoveri 451 479 28 5,85 ricoveri 1,52 1,42 numero prestazioni esterni 15.559 16.338 779 4,77 OBIETTIVO 7 Riduzione delle
DettagliTempestività della diagnosi: strumenti operativi
Giornata LASER 2009 21 maggio 2009 Tempestività della diagnosi: strumenti operativi D.ssa Magda Mazzetti Dott. Luca Guerra Team SEPSI, AUSL di Bologna Coordinatore: Patrizia Farruggia Componenti: Fabio
DettagliIl Neonato: aspetti generali ed approfondimenti sui ricoveri. Giancarlo Gargano
La nascita In Emilia-Romagna Presentazione del 14 Rapporto CedAP Bologna, 06,12.2017 Il Neonato: aspetti generali ed approfondimenti sui ricoveri Giancarlo Gargano TIN e Neonatologia ASMN IRCCS Reggio
DettagliI flussi informativi in ambito perinatale
Sistema informativo in ambito perinatale Gennaio 2005 I flussi informativi in ambito perinatale Camilla Lupi Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali I flussi informativi in ambito perinatale
DettagliTRIAGE E SEPSI : ANALISI DI UN ANNO DI ATTIVITA DEL SISTEMA DI TRIAGE REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. Napoli, 18 novembre 2016
TRIAGE E SEPSI - 2015: ANALISI DI UN ANNO DI ATTIVITA DEL SISTEMA DI TRIAGE REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Napoli, 18 novembre 2016 OBIETTIVO DELLO STUDIO VERIFICARE LA VALIDITA E L EFFICACIA DEL
DettagliIl pediatra dell ospedale di rete ed il neonato asfittico: valutazione e prassi
Il pediatra dell ospedale di rete ed il neonato asfittico: valutazione e prassi Francesca Saretta AAS Bassa Friulana-Isontina SOC Pediatria, Ospedale Palmanova EPIDEMIOLOGIA! frequenza 1-4:1000 dei nati
DettagliTRASPORTI SECONDARI. Alessandro Quilici S.C.Cardiologia Ciriè-Ivrea
DEFINIZIONI CON «TRASPORTO PRIMARIO» SI INTENDONO I TRASPORTI DAL TERRITORIO VERSO L'OSPEDALE, MENTRE IL «TRASPORTO SECONDARIO» COMPRENDE I TRASFERIMENTI INTER-OSPEDALIERI. I TRASFERIMENTI INTER-OSPEDALIERI:
DettagliOsservato 2012 Atteso 2013 indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza % peso assegnato
Mantenimento produzione 2012 2.058.036 ± 2% 41.160,72 15,00 1.998.581,93-59.453,98-2,89 5 numero ricoveri 381 392,00 11,00 2,89 peso ricoveri 1,24 1,21 numero day surgery 360 293,00-67,00-18,61 peso day
DettagliScheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione e Proroga 2013
Scheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione 2010-12 e Proroga 2013 LINEA DI ATTIVITA E TITOLO DEL PROGETTO: 20-3.5.1 Prevenzione della progressione dell artrite
DettagliTossicità Polmonare da Immunoterapia A. Stagno
Tossicità Polmonare da Immunoterapia A. Stagno Epidemiologia L incidenza della tossicità polmonare da farmaci anti CTLA4, anti PD-L1 e anti PD-1 si attesta tra il 2,5-3,5% L incidenza è più alta fra i
DettagliModulo di raccolta dati SP1 a cura dell Istituto Superiore di Sanità
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale Modulo di raccolta dati SP1 a cura dell Istituto Superiore di Sanità Giugno 2017 MODULO SP1 Data compilazione scheda:
DettagliREGIONE SICILIA AZIENDA OSPEDALIERA PAPARDO. Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia. Direttore: Dott: S. Caudullo
REGIONE SICILIA AZIENDA OSPEDALIERA PAPARDO Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia Direttore: Dott: S. Caudullo L U.O.C. rappresenta un punto di riferimento per la patologia complessa sia
Dettagliquali/quantitativa del personale infermieristico può pratiche assistenziali (ICPA) negli ospedali per acuti
OBIETTIVO: Studiare, sulla base della letteratura, se la dotazione quali/quantitativa del personale infermieristico può influenzare l outcome delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (ICPA)
DettagliIl rapporto nascita in Emilia Romagna
AOGOI Congresso Regionale Rimini 23-25 marzo 2011 Il rapporto nascita in Emilia Romagna Dante Baronciani, Enrica Perrone 1 WHO CC for evidence-based research synthesis and guideline development in reproductive
DettagliLA TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL NEONATO
Versione del 29 novembre 2006 Gruppo redazionale: Giovanni Serra, Sandro Trasino, Stefano Macciò, Giovanni Ragazzini LA TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL NEONATO La tutela della salute, in ambito materno
DettagliDall organizzazione ai risultati materno-neonatali. Il punto di vista di
L ASSISTENZA OSTETRICA IN AUTONOMIA: QUANDO SI PASSA DALLA POESIA ALL EFFICACIA CLINICA Dall organizzazione ai risultati materno-neonatali. Il punto di vista di Francesca Irina Moretti Ostetrica di Carpi
DettagliBasso numero di pazienti affetti da MICI in carico a
PREMESSA Basso numero di pazienti affetti da MICI in carico a ciascun MMG MA Le MICI sono patologie croniche recidivanti che colpiscono soggetti socialmente attivi con comorbidità e complicanze per cui
DettagliSalvatore Renna DEA Pediatrico UOC di PS Medico e Medicina d Urgenza IRCCS - Istituto G. Gaslini - Genova
Salvatore Renna DEA Pediatrico UOC di PS Medico e Medicina d Urgenza IRCCS - Istituto G. Gaslini - Genova La patologia (adeno) faringo tonsillare, per l aspetto flogistico - infettivo, rappresenta uno
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA
SENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA N. 1666 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore SILVESTRI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 26 GIUGNO 2007 Disposizioni in materia di professione sanitaria ostetrica
DettagliGestione della gastroenterite: ruolo dell Osservazione Breve
Gestione della gastroenterite: ruolo dell Osservazione Breve XXI Congresso Nazionale Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale Alberto Villani Annalisa Grandin UOC Pediatria Generale Dipartimento
DettagliLa prevenzione secondaria nelle Malattie Rare
Centro di Riferimento Regionale per le Malattie Rare II Clinica Pediatrica Ospedale Regionale per le Microcitemie La prevenzione secondaria nelle Malattie Rare Dott.ssa M. Paola Pilia Dott.ssa Francesca
DettagliESPERIENZA PRESSO L AZIENDA OSPEDALIERA SAN GERARDO DI MONZA
PARTO-ANALGESIA ANALGESIA ESPERIENZA PRESSO L AZIENDA L OSPEDALIERA SAN GERARDO DI MONZA Catanzaro, 20 Dicembre 2005 Dott.ssa Giuseppina Persico REALTA ASSISTENZIALE NELLA SALA PARTO DI MONZA CONTINUITA
DettagliFUCCI, CIRACÌ, POLVERINI, VIGNALI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3095 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI FUCCI, CIRACÌ, POLVERINI, VIGNALI Norme per la promozione del parto fisiologico Presentata
DettagliInfezioni del SNC e SNP Indagini diagnostiche: Liquor
Infezioni del SNC e SNP Indagini diagnostiche: Liquor Gianluigi Mancardi Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia,Genetica e Scienze Materno Infantili, Università di Genova e Ospedale
DettagliPolmoniti. Linee guida
Linee guida Raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere medici e pazienti nelle decisioni sulla gestione appropriata di specifiche condizioni cliniche (Institute of Medicine1992) (IDSA
Dettaglian art La gestione del paziente in terapia intensiva neonatale e pediatrica Quaderni dell Assistenza in Area Critica A cura di Silvia Scelsi
an art La gestione del paziente in terapia intensiva neonatale e pediatrica Quaderni dell Assistenza in Area Critica A cura di Silvia Scelsi AUTORI Ilaria Artuso: Infermiera pediatrica, UOC Patologia Neonatale,
DettagliL ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità
L ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità garantendo continuità assistenziale durante tutto il percorso gravidanza, parto, puerperio
DettagliSEPSI NEONATALE. Dott.ssa Simona Massari UO Neonatologia-UTIN OMPA-Asp Ragusa
SEPSI NEONATALE Dott.ssa Simona Massari UO Neonatologia-UTIN OMPA-Asp Ragusa Principale causa di mortalità e morbilità nel neonato, specialmente nel neonato pretermine Very Low Birth Weight (
DettagliRAPPORTO ANNUALE SINTETICO SULLA NATIMORTALITA
RAPPORTO ANNUALE SINTETICO SULLA NATIMORTALITA Anno 2016 Dipartimento di Governance Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa Trento agosto 2017 A cura di Mariangela Pedron Riccardo Pertile Silvano Piffer
DettagliXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia Il neonato late preterm: più considerato se meglio conosciuto
XX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia Il neonato late preterm: più considerato se meglio conosciuto A.C.O. San Filippo Neri Dipartimento Tutela della Salute della Donna e del Bambino
DettagliRapporto sulla Natalità
REGIONE CAMPANIA Azienda Sanitaria Locale NAPOLI 3 Rapporto sulla Natalità nella Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Anno 2005 A cura di: M.G. PELLICCIA* - F. PELUSO** - ANTONIETTA DI FRONZO*** *Referente
DettagliALLEGATOC alla Dgr n del 23 dicembre 2016 pag. 1/7
giunta regionale 10^ legislatura ALLEGATOC alla Dgr n. 2238 del 23 dicembre 2016 pag. 1/7 Requisiti punti nascita CLASSE ** (meno di 500 parti annui) REQUISITI UUOO OSTETRICHE essere formalmente e funzionalmente
DettagliPREVENZIONE DELLE INFEZIONI PERINATALI DA STREPTOCOCCO - EMOLITICO GRUPPO B (SGB). Raccomandazioni Regionali
Allegato A PREVENZIONE DELLE INFEZIONI PERINATALI DA STREPTOCOCCO - EMOLITICO GRUPPO B (SGB). Raccomandazioni Regionali Lo streptococco -emolitico di gruppo B (SGB) è ospite frequente del tratto gastroenterico
DettagliLA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE INFEZIONI ALL INTERNO DEL PERCORSO NASCITA
PROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE INFEZIONI ALL INTERNO DEL PERCORSO NASCITA Calendario: Edizione Data Orario 27/01/2014 9.00-13.00/14.00-17.00 1 edizione 29/01/2014 9.00-13.00/14.00-17.00
DettagliBPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara
BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara Carlotta Serenelli *, Sandro Bartalotta **, Mauro Manfredini*** *Dipartimento Cure Primarie Azienda
DettagliLe certezze e i dubbi del medico d urgenza
GESTIONE IN DEA DEL PAZIENTE CON DOLORE ADDOMINALE Torino, 20 febbraio 2010 Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano Le certezze e i dubbi del medico d urgenza Luisa Arnaldi SC Medicina d Urgenza Ospedale
DettagliStrutturazione del Piano di Formazione Aziendale sulla base dell incidenza degli eventi
Strutturazione del Piano di Formazione Aziendale sulla base dell incidenza degli eventi Unità Operativa Gestione del Rischio e Medicina Legale Dr. N. Boccaforno Unità Operativa Risorse Intangibili (U.O.R.I.)
DettagliAuscultazione intermittente Vs CTG continuo
Auscultazione intermittente Vs CTG continuo Si definisce monitoraggio continuo la sorveglianza continua, senza pause, della FCF durate il travaglio di parto, utilizzando un cardiotocografo. Si definisce
DettagliMorbosità materna grave: la segnalazione dei near miss da emorragia del postpartum in Emilia-Romagna
I risultati della sorveglianza della mortalità e morbosità materna in Italia e in Emilia-Romagna 2 febbraio 2018 Morbosità materna grave: la segnalazione dei near miss da emorragia del postpartum in Emilia-Romagna
DettagliRuolo delle infezioni nel parto pretermine
Seconda Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Scienze Ginecologiche, Ostetriche e della Riproduzione Ruolo delle infezioni nel parto pretermine NICOLA COLACURCI Parto pretermine definizione
Dettagli