Bush, Putin e la Russia

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1 Bush, Putin e la Russia Polonews rif.: Articolo molto importante che contribuisce a spiegare al pubblico cinese quale sia la posta in gioco a livello internazionale nel difficile contesto della riorganizzazione delle aree di influenza (spazio strategico). L articolo è comparso su una rivista di larga diffusione alla metà di giugno, in quel lungo silenzio che ha caratterizzato le ultime settimane pre-olimpiche. Conferma di una tradizione antica - difficile pensare che tutto questo sia sempre casuale - che vuole che i contributi più significativi (in particolare quelli di politica estera) siano pubblicati quando tutto il mondo sta guardando da un altra parte. Il tema della riflessione è l atteggiamento fortemente aggressivo dell amministrazione Bush nei confronti della Russia. Un atteggiamento che molta stampa internazionale ha accettato di presentare come battaglia liberale e democratica contro le potenze del male, Iran e Siria, solo marginalmente coinvolgente la Russia. Come noto la tesi americana - largamente sostenuta da un imponente schieramento mediatico - è che le basi missilistiche in Cecoslovacchia e Polonia debbano servire a proteggere gli USA e il mondo occidentale (Israele incluso) dall aggressione degli stati canaglia (Iran e Siria). O che il diritto alla libertà e all indipendenza dei paesi vicini alla Russia ne facciano soggetti politici pieni, dunque senza obbligo di alcuna precauzione di politica internazionale e di schieramento (Ucraina, Georgia). È così mancato su molto dibattito il ricordo che l interferenza USA (o russa, o cinese) in aree buffer - ovvero in qualche modo cuscinetto - è da sempre stata la fonte prima delle più importanti crisi internazionali, la più famosa delle quali fu quella dell ottobre del 1962 quando, in risposta alla dislocazione di missili in Turchia, al confine con l URSS, l amministrazione sovietica decise la parallela installazione di missili a Cuba (Cuba Missile Crisis, 1962). Ed è mancato, fatto ancora più degno di essere notato, il riferimento alla politica tibetana dell amministrazione americana. Forse solamente oggi, con una chiarezza nuova, un grande quotidiano come il Corriere della Sera ha lasciato spazio a posizioni in qualche modo inattese o, in ogni caso, mai così esplicite 1. Questa lunga premessa per introdurre le considerazioni dell articolista cinese che si rivolge a un pubblico a cui ormai da anni viene presentata la politica americana come estremamente aggressiva, capace di farsi portavoce di principi ideologici di validità eterna e indiscutibili - libertà dei popoli e democrazia - per perseguire obbiettivi assai più concreti di rafforzamento dell impero americano e di sua ulteriore estensione: indipendenza del Kossovo, incoraggiamento della Georgia, sostegno aperto alle repubbliche dell Asia centrale ex-sovietica e, infine, a Taiwan e al Tibet, in evidente funzione anti-cinese. 1 1 «È lui [Bush] che per primo ha violato le intese indebitamente consentendo l indipendenza del Kossovo; è lui che si propone di avvicinare i suoi missili intercettori ai confini della Russia, è lui che vuole incorporare nella Nato i Paesi dell Europa orientale, è infine lui che sotto sotto ha incoraggiato la Georgia a sfidare Putin. Insomma Bush si comporta come se lui fosse il gatto e Putin il topo. L acume di Bush mi è sempre sfuggito. Ma quando ho conosciuto Condoleezza Rice in panni accademici, lei era davvero intelligente (a detta di tutti). Pertanto quando una decina di giorni fa ha dichiarato che la crisi del Caucaso lascia la Russia «isolata e irrilevante» sono restato di stucco. Possibile che il potere logori anche l intelligenza delle donne? Davvero gli Stati Uniti credono di poter condizionare Putin con rappresaglie finanziarie e bloccandone l ingresso nell Ocse e nel Wto? Eccezion fatta per il formidabile potere deterrente del suo arsenale atomico, a tutti gli altri effetti gli Stati Uniti sono oramai, al cospetto della Russia (e anche della Cina) una tigre di carta. E questa è la realtà.» in Giovanni Sartori, La scomparsa del buon senso, in Corriere della Sera, 3 ottobre 2008.

2 È in questo contesto che l articolista si chiede quale potrebbe essere la risposta russa e di Putin alla strategia di accerchiamento e allargamento egemonico di Bush. Significativamente lo studioso cinese coglie la difficoltà della posizione russa: da una parte non è chiaro se ha la forza di rigettare gli accordi e i trattati di non proliferazione nucleare, dall altra il rafforzamento della cooperazione con l Iran può forse essere una scelta percorribile sebbene rischiosa. Nel valutare il dilemma politico e strategico-militare, l analista cinese giunge così alla conclusione che presumibilmente la soluzione che Putin sceglierà finirà con l essere quella di un potenziamento dei missili guidati strategici o, non necessariamente in alternativa, l approntamento di nuove basi missilistiche puntanti sull Europa o sulle aree di crisi. I tempi di traduzione e le ferie estive hanno consentito agli eventi di rispondere prima che le nostre stesse domande potessero essere formulate. La prima scelta seguita da Putin - indipendentemente dalle scelte missilistiche che restano opzioni percorribili - è stata quella di un micro-conflitto regionale. L attacco alla Georgia e la sottrazione di due aree, tanto più in una regione come il Caucaso dove ogni paese è una nazione e ogni borgata una civiltà diversa, si propone come il primo di una serie di possibili passi che potranno condurre anche alla stessa disgregazione e scomparsa delle Georgia. La crisi georgiana - su cui Polonews ritornerà prossimamente - sembra così ripercorrere le stesse strategie internazionali degli americani in senso inverso. Sembra quasi l inizio di un pericoloso gioco al pareggiamento dei conti: Per ogni chilometro quadrato che mi porti via (il Kossovo) io ne sottrarrò altrettanti a tuoi alleati (Georgia). Possibile che l amministrazione Bush non lo avesse davvero previsto? Cos altro si sta preparando? Il dispiegamento del sistema antimissilistico statunitense in Europa orientale pone la Russia in una situazione di difficoltà strategica Nel maggio del 2007 gli Stati Uniti lanciarono un programma per lo sviluppo del sistema anti missilistico in Europa Orientale, che prevedeva il dispiegamento di dieci missili intercettatori in Polonia e di un sistema radar nella Repubblica Ceca. Questo causò la forte opposizione russa. Gli Stati Uniti dichiararono che il programma era volto a contrastare la minaccia dei missili balistici iraniani, ma la Russia continuò a ritenere che l obiettivo del programma fosse contrastare la stessa Russia. 2 Per risolvere questo contrasto, Russia e USA organizzarono numerosi incontri di consultazione. In primo luogo, nel giugno dell anno scorso, durante il summit del G8, Putin propose a Bush che i due paesi utilizzassero congiuntamente la stazione radar di Gabala (Azerbaijan), in sostituzione del progetto di costruzione di una sta-

3 zione radar nella Repubblica Ceca da parte degli Stati Uniti. In seguito, il 12 ottobre dell anno scorso a Mosca, ebbe luogo l incontro due più due organizzato dai ministeri degli esteri e della difesa di Russia e USA, volto a risolvere le divergenze tra i due paesi in materia di sistema anti missilistico. Quest anno, i capi dei due paesi e i loro principali leader politici hanno partecipato a numerosi incontri di consultazione. Questi incontri non hanno portato a nessun risultato sostanziale. La disputa tra i due paesi in materia di sistema missilistico rientra in una situazione di rivalità per quanto riguarda il raggiungimento dell equilibrio strategico che si protrae da molto tempo. Durante il periodo della Guerra fredda, la forza strategica di Stati Uniti e dell Unione Sovietica era in una situazione di sostanziale equilibrio; per ottenere la superiorità strategica, le due parti intrapresero una corsa all armamento nucleare e svilupparono un sistema anti missilistico di intercettatori nucleari. Per evitare che una corsa all armamento nucleare senza limiti danneggiasse entrambe le parti, i due paesi stipularono numerosi trattati quali SALT I, SALT II, START e SORT, che ponevano dei limiti e riducevano l armamento strategico, e il patto anti missilistico ABM; in questo modo la qualità e l estensione del dispiegamento delle armi nucleari strategiche così come la localizzazione e l estensione del dispiegamento del sistema anti missilistico furono regolamentati in modo preciso. Dopo la fine della guerra fredda, l estensione delle armi nucleari strategiche russe si era già ridotta notevolmente, e la Russia non era più in condizione di equilibrio con gli Stati Uniti. Anche la qualità e l estensione delle armi tradizionali non riuscivano a uguagliare quella statunitense. La Russia ha quindi attribuito ancora maggiore importanza al ruolo fondamentale della forza nucleare strategica nella difesa della sicurezza nazionale. Di conseguenza, la Russia ha aumentato la durata dei missili nucleari guidati di vecchio tipo (SS-18, SS-19) e ha iniziato a sviluppare i missili guidati nucleari strategici di terra di nuovo tipo (Topol-M, SS-27) e i missili balistici navali di nuovo tipo ( Bulava ). Dopo la salita al potere di Bush Junior nel 2001, gli Stati Uniti si ritirarono dal patto anti missilistico e promossero con energia lo sviluppo del sistema di difesa anti missilistico basato sul principio dell utilizzo dell energia cinetica per danneggiare il bersaglio nella collisione, inoltre investirono nella costruzione di uno scudo spaziale integrato, per cui alternarono fasi di sperimentazione, dispiegamento e esercitazioni, e infine implementarono la cooperazione mondiale nel dispiegamento e nello sviluppo del sistema anti missilistico. Di fronte a una situazione di questo tipo, la Russia percepì che il proprio deterrente nucleare strategico stava subendo una reale minaccia, quindi accelerò il processo di preparazione e dispiegamento dei missili nucleari guidati terrestri e navali; inoltre in quel periodo condusse segretamente nuove ricerche sui missili nucleari guidati intercontinentali a testata multipla terrestri e navali RS-24, e l anno scorso e quest anno ha eseguito due esperimenti di volo. 3 Da quando gli Stati Uniti si sono ritirati dal trattato anti missilistico, Putin ha più volte dichiarato che la Russia possiede missili nucleari guidati in grado di distruggere qualsiasi sistema anti missilistico. Ma nessuno sa di che tipo siano questi missili e che tecnologia utilizzino. È possibile che le cose stiano così: che la Russia stia realmente sviluppando una tecnologia di missili nucleari guidati strategici in grado di rompere lo scudo spaziale, ma che si sia scontrata con i costi elevati e le difficoltà tecnologiche e che quindi attualmente non l abbia ancora realizzata. Durante la grande parata militare del 2004, con i missili guidati SS-25 e SS-19 sperimentò un nuovo tipo di missili guidati strategici e ottenne un successo totale. Tuttavia a tutt oggi non ci sono notizie dell utilizzo di questo nuovo tipo di testata strategica.

4 La controversia tra Russia e USA riguardo alla questione anti missilistica è un tutt uno con quella riguardo alla potenza nucleare strategica, e in periodi diversi ha assunto connotazioni diverse. Durante la guerra fredda, in situazione di parità di potenza nucleare, le due parti riuscirono a effettuare negoziazioni e accordi riguardo alla potenza nucleare strategica e allo sviluppo e al dispiegamento del sistema anti missilistico, e entrambe le parti non potevano rischiare di dispiegare armi di tipo strategico in aree troppo vicino al confine. Durante la crisi dei missili di Cuba, l Unione sovietica alla fine fu costretta a scendere a compromessi, tuttavia allora nemmeno gli Stati Uniti osavano dispiegare il proprio sistema anti missilistico di intercettatori nucleari in paesi europei troppo vicini al confine russo. Oggi invece gli Stati Uniti hanno una assoluta superiorità strategica, e non sono più intenzionati a stipulare trattati o accordi con la Russia, e, sia per quanto riguarda la potenza nucleare strategica che il sistema anti missilistico, gli USA vogliono avere libertà totale e non vogliono essere limitati da alcun tipo di accordo o trattato. Negli ultimi anni, l allargamento a est della NATO, lo squilibrio della potenza nucleare, il rapido sviluppo del sistema anti missilistico statunitense e lo sviluppo della tecnologia e delle armi spaziali ha fatto sì che la Russia sentisse minacciato il proprio spazio strategico e che si sentisse in una posizione di inferiorità strategica. Attualmente, il fatto che gli USA dispieghino il proprio sistema anti missilistico in Europa orientale, vicino al confine russo, contribuisce a limitare lo spazio strategico russo. Sebbene al momento attuale il dispiegamento statunitense in Europa orientale non sia molto esteso e al momento non rappresenti una minaccia per la forza nucleare strategica russa, questo è solo l inizio, e gli Stati Uniti potrebbero in futuro ampliare il dispiegamento e rafforzarne le capacità in base alle loro esigenze. La Russia naturalmente ha molto chiaro ciò e inoltre ritiene che gli Stati Uniti possano in futuro dispiegare armi di tipo offensivo nelle loro basi in Europa orientale. Gli Stati Uniti continuano a dichiarare che il piano di dispiegamento in Europa orientale è volto a contrastare la minaccia dei missili balistici iraniani, tuttavia è chiaro che la possibilità che i missili balistici iraniani costituiscano una seria minaccia per gli Stati Uniti è una circostanza ancora molto remota. Sappiamo che gli Stati Uniti cercano sempre di attribuire motivazioni molto ragionevoli ai propri grandi piani militari e alle proprie azioni, come nel caso della guerra in Kossovo e in Iraq. Per cui questa volta è davvero difficile credere che l obiettivo principale degli Stati Uniti sia contrastare la minaccia missilistica iraniana, ma non si può escludere che questo sia uno degli obiettivi. In base alla situazione attuale, se gli USA porteranno avanti il programma di dispiegamento in Europa orientale, l opposizione russa non potrà sostanzialmente bloccare i programmi americani. La Russia ha diverse possibilità per reagire, tra le quali in particolare il Trattato sulle forze armate della Convenzione europea, che potrebbe aiutare nella risoluzione di problemi quali quello delle armi offensive strategiche e della non espansione, ma la Russia ha una limitata libertà di azione in questi campi. Nel luglio dell anno scorso aveva annunciato la sospensione temporanea del Trattato sulle forze armate della Convenzione europea e se poi si sia realmente ritirata dal trattato o no non fa molta differenza. 4 Per risolvere la questione delle armi strategiche offensive, la Russia si trova in una posizione passiva e contraddittoria, da una parte, nell affrontare lo sviluppo del sistema anti-missilistico degli USA e il programma di dispiegamento in Europa orientale, la Russia ha molte esigenze per quanto riguarda la portata delle armi stra-

5 tegiche e per evitare che ci sia uno squilibrio ancora maggiore in campo strategico, come la sospensione temporanea della seconda serie di Negoziati per la limitazione di armi strategiche (SALT II); dall altro, la Russia, a causa della sua situazione economica, fatica a preservare la sua enorme potenza nucleare, e cerca di stipulare con gli USA nuovi accordi per la riduzione delle armi strategiche e spera di abbassare ulteriormente il livello delle limitazioni alle armi strategiche rispetto a quello stabilito dal SALT II, ma gli USA non vogliono sottostare a nuove limitazioni sullo sviluppo delle armi strategiche, quindi i due paesi non sono entrati in una nuova fase di consultazioni. Per quanto riguarda la questione della non espansione, la Russia potrà rafforzare le esportazioni di attrezzature militari verso l Iran o la cooperazione tecnica e militare con l Iran, ma non può scavalcare i trattati anti-proliferazione o gli accordi che ha già stipulato a livello internazionale. Quindi è probabile che la strategia migliore per la Russia sia sviluppare i missili guidati strategici attraverso investimenti limitati, rafforzare la capacità di rompere lo scudo spaziale e dispiegare missili balistici ad alta precisione per contrastare le basi anti missilistiche americane in Europa orientale. Queste misure possono avere una funzione di contrasto nei confronti degli USA e allo stesso tempo non dovrebbero portare a situazioni di instabilità su larga scala. Traduzione di Lara Larionov 5

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