Misurare il rischio: come si fa? Presentato da: Paola Luraschi Principal Milliman

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1 Misurare il rischio: come si fa? Presentato da: Paola Luraschi Principal Milliman

2 Agenda Milliman: chi siamo Il Rischio: aspetti salienti e criticità Misurazione del rischio: focus sul rischio operativo

3 Milliman Chi siamo Milliman è una fra le più grandi società mondiali di consulenza attuariale e strategica. Fondata nel 1947, ha oltre 50 uffici nelle principali città di Stati Uniti, Europa, Sud America, Asia, Middle East ed Australia. Conta circa dipendenti ed un fatturato di US$ 754 milioni nel Ora circa 250 consulenti Una rapida crescita Gli uffici più grandi in: Parigi (ca. 60) Londra (ca. 50) Dublino (ca. 30) Amsterdam (ca. 25) Milano (ca. 15) Uffici più piccoli (ma in espansione): Bucarest Madrid Monaco di Baviera Dusseldorf Varsavia Zurigo Cipro (mercato greco) Uffici: principali a Milano, satellite a Verona, presenza a Roma, Firenze, Trieste Team di circa 15 persone tra cui: 2 Principal & 3 Senior Consultant

4 Milliman L evoluzione Il punto di partenza : - Consolidato know how statistico quantitativo - Consolidata esperienza nel Risk Management tradizionale (i.e. analisi, misurazione e gestione verticale delle diverse tipologie di rischio). Ad esempio: gestione del rischio operativo, gestione del rischio di spread, gestione del rischio di credito etc - Metodi e strumenti robusti per il supporto strategico a realtà del mondo finanziario Lo stato dell arte oggi: - Collaborazione internazionale (e.g. Ricerca Rischio Operativo Paola Luraschi Milano e Joshua Corrigan Sidney) - Creazione di gruppi di lavoro dedicati (e.g. Milliman Risk Institute) per contribuire alla definizione di best practice internazionali ed intersettoriali in tema di ERM

5 Agenda Milliman: chi siamo Il Rischio: aspetti salienti e criticità Misurazione del rischio: focus sul rischio operativo

6 Rischio Cos è (1) «..con il termine rischio si intende ogni evento aleatorio, ossia una manifestazione possibile ma non certa,

7 Rischio Cos è (2) «..con il termine rischio si intende ogni evento aleatorio, ossia una manifestazione possibile ma non certa, del quale si può stimare la probabilità di accadimento e prevedere le conseguenze positive o negative che al suo verificarsi può determinare.» (1) RISCHIO SI POSSONO STIMARE PROBABILITÀ CONSEGUENZE (1) : Definizione tratta da «impresa di assicurazione e strategie di valore» L. Selleri

8 Rischio Come affrontarlo Intraprendendo una qualsiasi attività ci si trova davanti a un rischio; possono essere assunti diversi atteggiamenti dipendenti dalle decisioni:

9 Rischio Una visione di insieme STRATEGIA

10 Rischio Enterprise Risk Management: la struttura e gli obiettivi L ERM è un processo, posto in essere dal consiglio di amministrazione, dal management e da altri operatori della struttura aziendale, utilizzato per la formulazione delle strategie in tutta l organizzazione; l ERM è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull attività aziendale, per gestire il rischio entro i limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali. (*) COMITATI DEDICATI PROCESSI DI COMUNICAZIONE ATTIVITA DI CONTROLLO ERM MONITORAGGIO DEI RISCHI IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI VALUTAZIONE DEI RISCHI (*) : Definizione fornita dal CoSO

11 Approccio ERM Componenti attuative L ERM è un processo di analisi di tipo olistico che non si limita alla identificazione / valutazione / gestione dei singoli rischi Componente attuativa. Ruolo chiave dell automazione con sistemi IT robusti (e.g. MillimanGRC) 1) Analisi del contesto aziendale PROCESSO DI ENTERPRISE RISK MANAGEMENT 2) Identificazione dei rischi Componente di analisi strategica preliminare 3) Valutazione e confronto dei rischi con la propensione al rischio 4) Decisioni su quali rischi gestire e in quale modo affrontarli 5) Esecuzione delle azioni decise 6) Comunicazione dei risultati e aggiornamento delle azioni

12 Input componente di analisi strategica preliminare Rilevazioni oggettive e informazioni soggettive PERDITE EVENTI RELAZIONI STRUTTURA Negative Events (*) PASSATO PRESENTE FUTURO/NON RILEVATO (*) quali ad esempio: Rischio operativo dati di perdita (Loss Data Collection) Rischio demografico frequenza di decesso effettiva di un portafoglio assicurativo (**) Cfr Cfr slide successive per maggiori dettagli Key Risk Indicators (**) Expert Opinion (**)

13 KRI & KPI Overview (1) KRI (Key Risk Indicator) e KPI (Key Performance Indicator): sono quegli indicatori considerati chiave per il monitoraggio dei livelli di rischio e delle performance; i loro valori target ed effettivi rispecchiano le strategie in termini di obbiettivi e di situazione attuale riguardo al posizionamento di mercato, redditività, propensione al rischio, struttura operativa, immagine ecc..

14 KRI & KPI Overview (2) Approccio: TOP-DOWN Focus: INTERPRETABILITÀ Approccio: BOTTOM-UP Focus: OPERATIVITÀ L obiettivo è l estrapolazione delle informazioni necessarie per realizzare gli obbiettivi strategici.

15 KRI & KPI Overview (3) Key features: Rilevanza Con focus specifico o generico, questi indicatori devono riflettere l esposizione o la misura di un rischio o performance e aiutare nella gestione Misurabilità Devono esprimere una misura (ammontare, rapporto, percentuale, durata o numero) che sia di per sé interpretabile e poter essere confrontati in istanti temporali differenti Capacità predittiva Devono poter esprimere non solo una valutazione attuale, ma anche i possibili cambiamenti futuri nell esposizione o natura dei rischi Semplicità Devono essere sufficientemente semplici da calcolare, interpretare e monitorare, in termini di tempo, costo e risorse Chiarezza Devono permettere un audit agevole Confrontabilità Devono poter essere confrontabili con benchmark interni o esterni Automazione Il monitoraggio degli indicatori deve essere ove possibile automatizzato sia per garantire il tempismo che per evitare l introduzione di ulteriore rischio (operativo) Reportistica I report devono avere scadenze sufficientemente fitte per mantenere la validità del dato, ma allo stesso tempo non eccessivamente per non sovraccaricare i processi. I report devono supportare anche l analisi tendenziale

16 KRI & KPI Esempio 1 - monitoraggio KRI rischio spread SAFE AREA nessuna azione Current KRI KRI Trigger WARNING AREA Avviso al risk owner, obbligo di ri-validare la strategia corrente o eventualmente modificare la strategia DAMAGING AREA Avviso al risk owner, schedulazione del comitato di rischio con obbligo di ridefinire la strategia

17 KRI & KPI Esempio 2 - monitoraggio KRI rischio frode ANALISI PER FATTORI ANALISI TENDENZIALE

18 Focus sull Expert Opinion Rilevanza della cultura del rischio (1) Le peculiarità del rischio di ogni azienda fanno parte del know how del management

19 Focus sull Expert Opinion Rilevanza della cultura del rischio (2) Esperti e operatori forniscono le loro opinioni riguardo la dinamica e complessità del business Aspetti contrastanti della descrizione vengono identificati e rimossi Aspetti comuni, descritti con linguaggio diverso vengono unificati Workshop Interviste Map Stumenti di Analisi Rischi / Strategia Reports Expert Input Caratteristiche principali e loro dinamica catturate rapidamente e oggettivamente da una combinazione di matematica e tecniche mutuate dalla psicologia Analisi cognitiva Obiettivi gestionali & quantitativi

20 Strumenti componente attuativa Importanza degli Strumenti di ERM (MillimanGRC) (1) Senza strumenti adeguati il processo ERM non è integrato all attività day-by-day Aggiornare Comunicare

21 Strumenti componente attuativa Importanza degli Strumenti di ERM (MillimanGRC) (2) Flessibilità Interfacciabilità e automazione Trasferimento automatico di informazioni fra utenti Report e dashboard in tempo reale Documentazione adeguata e tracciabilità delle informazioni Implementazione modulabile Monitorare Identificare Comunicare Gestire Aggiornare Documentare

22 Agenda Milliman: chi siamo Il Rischio: aspetti salienti e criticità Misurazione del rischio: focus sul rischio operativo

23 Misure sintetiche di rischio Economic Capital (1) Ogni azienda dovrebbe avere una capitalizzazione, basata sul proprio profilo di rischio, che soddisfi l esigenza di mantenere la solvibilità in condizioni avverse. L Economic Capital (i.e. livello di capitalizzazione) rappresenta il valore sintetico ultimo della valutazione del rischio dell impresa

24 alta frequenza bassa frequenza Misure sintetiche di rischio Economic Capital (2) Se consideriamo in termini probabilistici le perdite subite da un azienda e 0,5% la probabilità accettata dalla azienda di fallire per insolvenza, allora l Economic Capital sarà pari alla peggior perdita realizzabile con una probabilità del 99,5% Perdite limitate PERDITE Perdite elevate

25 Misure sintetiche di rischio Economic Capital (3) Economic Capital (Milioni di Euro) PEGGIOR PERDITA REALIZZABILE FISSATA LA PROBABILITÀ DI INSOLVENZA PERDITE

26 Rischio Operativo Definizione e Key features (1) Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi, oppure da eventi esogeni. Tale definizione ricomprende anche il rischio legale. Sono invece esclusi i rischi strategici e di reputazione (*) Il rischio operativo è ineliminabile da qualsiasi attività produttiva Il rischio operativo è una componente importante del requisito patrimoniale di investitori istituzionali Il rischio operativo presenta peculiarità che lo rendono atipico nella gestione e modellazione. Ad esempio: - la predominanza di «cigni neri» - l eterogeneità delle manifestazioni Per il rischio operativo è difficile poter disporre di un campione statistico che sia sufficiente e robusto. (*) Definizione data dal Comitato di Basilea

27 Rischio Operativo Definizione e Key features (2) Raccolta delle informazioni di perdita complessa da un punto di vista operativo: Necessità di avere diversi livelli di granularità (livello maggiormente granulare per la gestione e livello più sintetico per il management) Necessità di ideare adeguatamente il processo di raccolta al fine di renderlo sufficientemente capillare ma non troppo invasivo nell operatività standard Necessità di automatizzare il più possibile dati contabili e/o informazioni presenti negli archivi informativi della Compagnia

28 Rischio Operativo Definizione e Key features (3) ESEMPIO: Mondo bancario consorzio (ORX) con DB globale DATI INTERNI ogni Compagnia/ Area / Funzione fornisce i dati relativi alle perdite operative. DATI ESTERNI consentono di: Raccogliere dati sulle perdite operative di altre realtà Effettuare studi ed approfondimenti Avere una base dati più solida per le attività di valutazione DATABASE PERDITE OPERATIVE

29 MODELLI ALTERNATIVI Rischio Operativo Modelli valutativi ALCUNI MODELLI POSSIBILI BUSINESS DATI Approcci Standard Scenario Analysis (SA) Loss Distribution Approach (LDA) ESPERIENZA Modelli Causali SELEZIONE UTILIZZO STIME

30 Rischio Operativo Approcci Standard Il rischio operativo viene calcolato proporzionalmente a misure del business quali: Raccolta lorda Premi, sinistri, spese Passività, Attivi Capitale Semplice, trasparente, pratico, ma non è legato al meccanismo di generazione delle perdite operative Paese / Norma Indicatore Global, Basel II Raccolta lorda 12% - 18% EU, Solvency II Australia, LAGIC* BSCR*, premi, passività, spese Premi, passività, sinistri Factor (indicativo) Floor al 30% del BSCR* + 25% spese UL Varia tra Vita e Non-Vita Japan BSCR* 3% if P&L < 0 2% if P&L > 0 South Africa BSCR*, premi, passività, spese Varia tra Vita e Non-Vita; Floor al 30% del BSCR* + 25% spese UL Taiwan, RBC* Premi, Attivi 0.5% vita, 1% rendite, 1.5% altro, 0.25% Attivi USA, Europe ex EU, altro Asia, Russia, NZ Nessuno! (*) BSCR (Basic Solvency Capital Requirement), LAGIC (Life And General Insurance Capital), RBC (Risk Based Capital) - acronimi dei requisiti patrimoniali per la solvibilità definiti dall autorità locale

31 Rischio Operativo Formula Standard in Solvency II (*) Fattori Provisions Premiums Life 0,45% 4,00% Non-LIFE 3,00% 3,00% (*) formula standard secondo LTGA technical specification (part I)

32 Formula Standard Case study - Intero mercato assicurativo VITA STIMA 2013(**) SCR OP +43% 3,4 SCR OP(*) +137% -23% -18% -9% 4,2 3,2 2,6 2,4 PREMI PREMI +48% -18% -6% +11% +27% Riserve tecniche Vita (Solvency I) in miliardi di Euro (*) SCR OP determinato considerando l intero mercato vita come una singola Compagnia. Tutti i prodotti di ramo III sono stati considerati come senza garanzie e l Op provisions è stimato sulla base delle riserve Solvency I, non considerato il limite pari al 30%*BSCR. FONTE: relazione annuale 2012 ANIA (**) la stima del SCR OP è calcolata utilizzando i dati sulla raccolta pubblicati su ANIA TRENDS NUOVA PRODUZIONE VITA di luglio 2013 e applicando l incremento registrato da ANIA all intero 2013

33 Scenario Analysis L approccio (1) Il rischio è misurato in base alle «opinion» degli operatori e degli esperti

34 Scenario Analysis L approccio (2) La scenario analysis è una tecnica che traduce in modelli probabilistici la «expert opinion» e permette una valutazione del rischio (anche) in caso di carenza di informazioni storiche Le informazioni vengono raccolte tramite interviste, questionari, comitati, analisi di indicatori del business e del rischio. Le informazioni possono essere relative ai soli eventi di perdita media ed estrema ovvero più sofisticate. Un rigoroso processo di governance e una significativa componente di cultura aziendale del rischio sono alla base della robustezza del processo data la componente di soggettività. Qual è la perdita massima possibile su un orizzonte temporale di 1 anno? Qual è la perdita per il peggior evento che può accadere in 10,100,500 anni? Qual è la peggior perdita secondo un certo scenario economico/aziendale?

35 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (1) Negative Events Key Risk Indicators Expert Opinion ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

36 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (2) Analisi singolo rischio Frequency Severity convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) DATI ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

37 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (3) Analisi singolo rischio Frequency Severity convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) DATI ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

38 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (4) Analisi singolo rischio Frequency Severity convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) DATI ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

39 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (5) ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne Analisi singolo rischio Frequency Severity DATI Analisi delle relazioni tra i rischi matrice di correlazione ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) copula BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

40 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (6) ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne Analisi singolo rischio Frequency Severity DATI Analisi delle relazioni tra i rischi matrice di correlazione ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) copula BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

41 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (7) Analisi singolo rischio Frequency Severity convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) DATI Distribuzione tutti i rischi (congiunta) Analisi delle relazioni tra i rischi matrice di correlazione copula ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

42 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (8) Analisi singolo rischio Frequency Severity convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) DATI Distribuzione tutti i rischi (congiunta) MISURE DI RISCHIO ECONOMIC CAPITAL Analisi delle relazioni tra i rischi matrice di correlazione copula ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

43 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (9) DATI Analisi delle Analisi singolo rischio relazioni tra i rischi Frequency matrice di ECONOMIC Severity CAPITAL = correlazione convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) Distribuzione tutti i rischi (congiunta) MISURE DI RISCHIO ECONOMIC CAPITAL copula ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali PERDITE o futuri

44 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (10) DATI Analisi delle Analisi singolo rischio relazioni tra i rischi Frequency matrice di ECONOMIC Severity CAPITAL = + 30% correlazione convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) Distribuzione tutti i rischi (congiunta) MISURE DI RISCHIO ECONOMIC CAPITAL copula ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali PERDITE o futuri

45 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (11) DATI Analisi delle Analisi singolo rischio relazioni tra i rischi Frequency matrice di ECONOMIC Severity CAPITAL = + 30% 150% correlazione convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) Distribuzione tutti i rischi (congiunta) MISURE DI RISCHIO ECONOMIC CAPITAL copula ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali PERDITE o futuri

46 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (12) DATI Analisi delle Analisi singolo rischio relazioni tra i rischi Frequency matrice di ECONOMIC Severity CAPITAL = + 30% 150% correlazione convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) Distribuzione tutti i rischi (congiunta) MISURE DI RISCHIO ECONOMIC CAPITAL copula ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali PERDITE o futuri

47 Loss Distribution Approach (LDA) L approccio (13) Analisi singolo rischio Frequency Severity convoluzione /montecarlo Distribuzione singolo rischio (marginale) DATI Distribuzione tutti i rischi (congiunta) MISURE DI RISCHIO ECONOMIC CAPITAL Analisi delle relazioni tra i rischi matrice di correlazione copula ILD (Internal Loss Data): dati relativi alle perdite interne ED (External Data): dati relativi a perdite registrate da concorrenti, nel settore o di settori simili, necessitano una trasformazione per essere omogenei ai dati interni BEICFs (Business Environment and Internal Control Fators): dati relativi ad evoluzioni del mercato, del settore o all interno dell azienda SA (Scenario Analysis): dati relativi a valutazioni di possibili scenari attuali o futuri

48 Modelli Strutturali/Causali Il processo (1) LDA: Analisi storica degli eventi di perdita completata da Expert opinion (futuro / indisponibilità dati) Modelli causali: Expert opinion (comprendere la struttura per prevedere) completata da Analisi storica degli eventi di perdita

49 Modelli Strutturali/Causali Il processo (2) 1.Estrapolare la struttura del sistema (*) 2. Identificare i risk driver critici 3. Definire gli stati dei risk driver 4. Definire le interrelazioni 5. Aggregare e analizzare (*) con sistema si intende un sistema complesso adattativo (complex adaptive system) Ovvero una struttura a rete con interconnessioni dinamiche al suo interno che evolvono reagendo in maniera aleatoria a modifiche degli input

50 Valore aggiunto Standard formula, SA, LDA e Modelli causali Quale scegliere? (1) Dipende da.. - obbiettivi Valutazione Economic Capital Gestione Rischio Operativo/Decisioni strategiche - complessità dei processi operativi Stabile o Dinamico - dimensione e disponibilità info su perdite potenziali. Ad esempio: Approcci Standard / LDA per eventi standard Modelli Causali per eventi estremi - budget (risorse umane ed economiche) Sviluppo Implementazione /Integrazione BI FS Indicatori base (BI) Formula Standard (FS) Scenario Analysis (SA) Loss Distribution Approach (LDA) Modelli causali (MC) SA LDA MC Impegno CRISI EVENTI RELAZIONI STRUTTURA

51 Standard formula, SA, LDA e Modelli causali Quale scegliere? (2) Perdita attesa di XXX ogni 20 anni La previsione allerta su quello che accadrà La spiegazione mostra come qualcosa potrebbe accadere? Quale evento causerà una perdita così grande?

52 Grazie per l attenzione! Domande?

53 Contatti Paola Luraschi Principal, Consulting Actuary Milliman S.r.l. Via San Clemente, Milano T : Cell: paola.luraschi@milliman.com This presentation has been prepared for illustrative purposes only. It should not be further distributed, disclosed, copied or otherwise furnished to any other party without Milliman s prior consent. No reliance should be placed on the results or graphs presented herein and no inference made about the appropriateness of the information and different bases presented. In particular, independent verification and professional advice should be sought when establishing company bases and assumptions for the purposes of pricing, valuation and transaction purposes etc. Actual experience may be more or less favourable than the assumptions and illustrations presented in this presentation. To the extent actual experience differs from these, so will actual results differ from those presented.

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