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1 Prof. Marco Allegrini i Università di Pisa E mail: allegrini@ec.unipi.it Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 1

2 D.Lgs. 32/2007 e modifica dell art c.c. D.Lgs. 195/2007 e modifica del TUF e dell attestazione del DP D.Lgs. 173/2008 modifica della relazione sulla gestione per le quotate Linee guida per la redazione della relazione annuale in materia di Corporate Governance (Borsa Italiana, 2008) Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 2

3 D.Lgs. 32/2007 (recepimento direttiva UE 2003/51): Modifica dell art c.c. Riferimento ad analisi fedele, equilibrata ed esauriente L analisi Lanalisi di cui al comma 1 riguarda anche il risultato della gestione (contenente ) nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze sui la società è esposta. L'analisi di cui al comma 1 è coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziario e, se del caso, quelli non finanziari i i pertinenti all'attività ità specifica della società, comprese le informazioni attinenti all'ambiente e al personale. L'analisi contiene, ove opportuno, riferimento agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi. Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 3

4 D.Lgs. 195/2007: modifica del TUF (Art. 154 bis) Comma 5 Gli organi amministrativi delegati e il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari attestano con apposita relazione sul bilancio di esercizio, sul bilancio semestrale abbreviato e, ove redatto, sul bilancio consolidato: a) l adeguatezza e l effettiva leffettiva applicazione delle procedure di cui al comma 3 nel corso del periodo cui si riferiscono i documenti; e) per il bilancio d esercizio e per quello consolidato, che la relazione sulla gestione comprende un analisi attendibile dell andamento e del risultato della gestione nonché della situazione dell emittente emittente e dell insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti; f) per il bilancio semestrale abbreviato, che la relazione intermedia sulla gestione contiene un analisi attendibile delle informazioni di cui al comma 4 dell articolo 154 ter.

5 DLgs D.Lgs. 195/2007 e attestazione sulla relazione sulla gestione Per il bilancio di esercizio e per quello consolidato, il nuovo art. 154 bis, comma 5, lett. e) prevede che la relazione sulla gestione debba comprendere un analisi attendibile dell andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell emittente e dell insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti. Per il bilancio semestrale abbreviato, il comma 5, lett. f) stabilisce che la relazione intermedia sulla gestione debba contenere un analisi attendibile delle informazioni di cui al comma 4 dell art. 154 ter in base al quale la relazione intermedia sulla gestione contiene almeno riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell esercizio e alla loro incidenza sul bilancio semestrale abbreviato, unitamente ad una descrizione dei principali p rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell esercizio. Per gli emittenti azioni quotate aventi l Italia come Stato membro d origine, la relazione intermedia sulla gestione contiene, altresì, informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

6 DLgs D.Lgs. 173/2008 e relazione sulla gestione per le società quotate Art. 123 bis del D.Lgs. n. 58/1998 Relazione sul governo societario e gli assetti societari informazioni sul governo dell impresa (riferite ad organo amministrativo, assemblea, soci e loro diritti) Informazioni sugli assetti proprietari (partecipazioni rilevanti, titoli che conferiscono speciali diritti di controllo, patti parasociali, accordi suscettibili di modifica in caso di cambiamento del controllo delle società) Informazioni sull adesione ai codici di comportamento In vigore dai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a decorrere dal 21 novembre 2008 Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 6

7 DLgs D.Lgs. 173/2008 e relazione sulla gestione per le società quotate informazioni sulle caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno; Lasocietà à di revisione ii dovràà esprimere un giudizio i sulla coerenza con il bilancio di alcune informazioni sul governo societario e gli assetti proprietari e verificare che sia stata elaborata una relazione sul governo societarioe gli assetti proprietari Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 7

8 Linee guida per la redazione della relazione annuale in materia di Corporate Governance (Borsa Italiana, 2008) 1. Profilo dell emittente 2. Informazioni sugli Assetti Proprietari (ex art. 123bis TUF) 3. Compliance 4. Attività di direzione e coordinamento 5. Consiglio di amministrazione 6. Trattamento delle informazioni societarie 7. Comitati interni al Consiglio 8. Comitato per le nomine 9. Comitato per la remunerazione 10.Remunerazione degli Amministratori 11.Comitato per il controllo interno 12.Sistema di controllo interno 13. Interessi degli Amministratori e operazioni con parti correlate 14.Nomina dei Sindaci 15.Sindaci 16.Rapporti con gli Azionisti 17.Assemblee 18.Cambiamenti dalla chiusura dell esercizio di riferimento Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 8

9 Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 9

10 Art c.c. I e II comma 1. Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell'andamento e del risultato della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze sui la società è esposta. 2. L'analisi di cui al comma 1 è coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziario e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all'attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all'ambiente e al personale. L'analisi Lanalisi contiene, ove opportuno, riferimento agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi. Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 10

11 Art. 2428, I e II comma Elementi Situazione della società Andamento risultato della gestione Raggio di azione nel suo complesso nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 11

12 Art. 2428, I e II comma Prospettive Qualitativa Quantitativa Costi, ricavi e investimenti Indicatori finanziari Indicatori non finanziari Ambiente personale Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 12

13 Art. 2428, I e II comma Rischi e incertezze cui la società è esposta Legame con bilancio: riferimento agli importi riportati nel bilancio chiarimenti aggiuntivi. Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 13

14 Le categorie informative obbligatorie: altre informazioni (III co.) 1. Attività di R&S 2. Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti 3. N. e VN di azioni proprie o della controllante possedute 4. N. e VN di azioni i proprie o della controllante acquistate o alienate 5. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio i 6. Evoluzione prevedibile sulla gestione 6.bis Rischi finanziari Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 14

15 Gli indicatori idi risultato Indicatori finanziari Tradizionali i Alternative performance measures Indicatori non finanziari Competitivi i i Processo Innovazione Risorse umane Ambiente

16 Stato patrimoniale riclassificato secondo il criterio gestionale Crediti netti verso clienti + magazzino prodotti + magazzino materie - debiti verso fornitori correnti +/- crediti/debiti Iva - debiti di lavoro CAPITALE CIRCOLANTE COMMERCIALE - fondo TFR + immobilizzazioni tecniche CAPITALE OPERATIVO INVESTITO NETTO + Investimenti finanziari CAPITALE INVESTITO NETTO GLOBALE - Posizione finanziaria netta CAPITALE NETTO

17 Indicatori finanziari (IRDCEC, documento n. 1): ratios reddituali

18 Indicatori finanziari (IRDCEC, documento n. 1): ratios patrimoniali Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 18

19 Posizione finanziaria netta Operating free cash flow Organic growth EBIT/EBITDA EVA Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 19

20 EBIT/EBITDA Risultato prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento + Oneri finanziari Proventi finanziarii i +/ Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto valutate secondo il metodo del patrimonio netto EBIT Risultato Operativo +/ Svalutazioni/(Ripristini di valore) di Attività non Correnti +/ Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non Correnti + Ammortamenti EBITDA Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(svalutazioni) di Attività non Correnti

21 Posizione Finanziaria Netta (Raccomandazione CESR CESR/05 054b/Consob /2005) Descrizione Variazione A. Cassa B. Altre disponibilità liquide (dettagli) C. Titoli detenuti per la negoziazione D. Liquidità (A+B+C) E. Crediti finanziari correnti F. Debiti bancari correnti G. Parte corrente dell indebitamento non corrente H. Altri debiti finanziari correnti I. Indebitamento finanziario corrente (F+G+H) J. Indebitamento finanziario corrente netto (I E D) K. Debiti bancari non correnti L. Obbligazioni emesse M. Altri debiti non correnti N. Indebitamento finanziario non corrente (K+L+M) O. Indebitamento finanziario netto (J+N)

22 Operating Free cash flow Risultato operativo caratteristico + costi caratteristici non monetari (-ricavi non monetari) I. flusso di circolante della gestione caratteristica corrente (flusso di cassa potenziale) - incremento (+ decremento) rimanenze - incremento (+ decremento) crediti caratteristici + incremento (-decremento) debiti caratteristici II. totale variazioni ioni del capitale circolante netto caratteristico A. cash flow caratteristico corrente (I+II) B. Capital expenditures (investimenti netti operativi) C. Operating Free Cash Flow

23 Organic growth Esprime la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell EBITDA e dell EBIT EBIT, escludendo gli effetti di: variazione dell area di consolidamento, acquisti di aziende differenze cambio componenti non organiche costituite dalle poste non ricorrenti

24 Economic Value Added (EVA ) EVA = (ROIC WACC ) K = NOPAT WACC K ROIC = NOPAT/K NOPAT = Operating profit (1 TaxRate) WACC = Weighted Average Cost of Capital K ~ COIN (Capitale Operativo Investito Netto ) WACC = w d (1 T) r d + w e r e w d = debt portion of value of corporation T = tax rate r d = cost of debt (rate) w e = equity portion of value of corporation r e = cost of internal equity (rate)

25 Altri indicatori finanziari

26 Ratios sul cash flow Cash flow caratteristico / vendite Cash flow caratteristico / reddito operativo Cash flow caratteristico / cash flow investimenti Posizione finanziaria netta / Free cash flow

27 Esempio Highlights finanziari (Eni) 27

28 Esempio organic Growth (Telecom) 28

29 Esempio ratios su cash flow (Benetton) 29

30 Indicatori non finanziari (IRDCEC, documento n. 1) Posizionamento i Customer sul mercato satisfaction Efficienza fattori/processi Innovazione Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 30

31 Indicatori non finanziari (es. IRDCEC, documento n. 1): posizionamento sul mercato e customer satisfaction

32 Indicatori non finanziari (es. IRDCEC, documento n. 1): efficienza fattori e processi Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 32

33 Indicatori non finanziari (es. IRDEC, documento n. 1): innovazione Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 33

34 Esempio KPI: Customer satisfaction (Banco Santander) 34

35 Informazioni sul personale (documento n. 1 IRDCEC) Composizione i e turnover Formazione Retribuzione i Sicurezza Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 35

36 Esempio scorecard Risorse umane (Unicredit) 36

37 Informazioni sull ambiente Politiche ambientali Obiettivi Investimenti Impatti ambientali Consumi risorse naturali Emissioni Sprechi Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 37

38 Sostenibilità (Sace) 38

39 KPI: Economic,Social, Health and Safety (Novartis) 39

40 KPI: target e status (Telefonica) 40

41 Attività di direzione e coordinamento Parimenti, gli amministratori devono indicare nella relazione sulla gestione i rapporti intercorsi con chi esercita l'attività di direzione e coordinamento e con le altre società che vi sono soggette, nonché l'effetto che tale attività ha avuto sull'esercizio dell'impresa sociale e sui suoi risultati, (art bis, comma 4) Le decisioni delle società soggette ad attività di direzione e coordinamento, quando da questa influenzate, debbono essere analiticamente motivate e recare puntuale indicazione delle ragioni e degli interessi la cui valutazione ha inciso sulla decisione. Di esse viene dato adeguato conto nella relazione di cui all'art (art ter) Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 41

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43 Alcuni standard/guide/framework / sul risk reporting Codice Civile: art n. 1 e n. 3, par. 6-bis OIC 3, Principi contabili. Le informazioni sugli strumenti finanziari da includere nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione, Marzo IFRS 7 TUF, Art. 154 bis comma 5, e) ed f), come modificato dal D.Lgs. 195/2007 IRDEC, Documento n. 1, La relazione sulla gestione. Alcune considerazioni, Ottobre 2008 Documento Banca d'italia/consob/isvap n. 2 del 6 febbraio 2009, Tavolo di coordinamento fra Banca d'italia, Consob ed Isvap in materia di applicazione degli IAS/IFRS ICAEW, Financial Reporting of Risk Proposals for a Statement of Business Risk SEC (Security Exchange Commission), Financial Reporting Release No. 48 IASB, Discussion Paper on Management Commentary, CICA, Guidance on preparation and disclosure, COSO/ ERM Enterprise Risk Management ASB, Reporting Statement: operating and financial review, SEC- Regolamento S K per la redazione del FORM 10K- Item 1A - 7, German Accounting Standard 5 (GAS 5 riskreporting)

44 Il codice civile e l informativa sui rischi Art codice civile 1 comma Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società ità e dell' andamento e del risultato t della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta. 3 comma 6 bis) in relazione all'uso da parte della società di strumenti finanziari e se rilevanti per la valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico dell'esercizio: a) gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del rischio finanziario, compresa la politica di copertura per ciascuna principale categoria di operazioni previste; b) l'esposi lesposizione ione della società al rischio di prezzo, al rischio di credito, al rischio di liquidità e al rischio di variazione dei flussi finanziari.

45 Informativa sui rischi ex art I comma: la classificazione del COSO framework Strategic Operations Reporting Compliance

46 Informativa sui rischi finanziari ex art. 2428, III comma 6 bis c.c.: classificazione Rischio credito Rischio prezzo Rischio liquidità Rischio di variazione i dei flussi finanziari Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 46

47 Informativa sui rischi finanziari ex art. 2428, III comma 6 bis informazioni qualitative (quelle di cui all art. 2428, 6 bis, sub a) volte a descrivere gli obiettivi della direzione aziendale, le politiche e i criteri utilizzati per fronteggiare i rischi; informazioni quantitative (quelle di cui all art. 2428, 6 bis bis, sub b) volte a fornire indicazioni circa la dimensione (ampiezza) dell esposizione ai rischi da parte dell impresa.

48 Informazioni iqualitative ti (art. 2428, III co., 6 bis,, sub a, c.c.) OIC 3 L informativa relativa alle scelte e alle politiche di cui al precedente punto a) comprende: il grado di utilizzo degli strumenti finanziari; la struttura e l organizzazione delle funzioni di risk management ; lo scopo e la natura del risk reporting dell impresa o i sistemi di misurazione; le strategie di copertura o di attenuazione dei rischi finanziari; i processi posti in essere dall impresa per monitorare l efficienza di tali strategie; le politiche e i criteri utilizzati dal management per evitare le eccessive concentrazioni di rischio ed ottenere garanzie atte ad attenuare il rischio.

49 Informazioni quantitative Rischio di credito art. 2428, III co., 6 bis, sub b) OIC 3 informazioni relative alla qualità creditizia delle attività finanziarie; l ammontare delle attività finanziarie ritenute di dubbia ricuperabilità; l ammontare che, alla data di riferimento del bilancio, rappresenta adeguatamente la massima esposizione, senza prendere in considerazione le eventuali garanzie collaterali o altri elementi che migliorano la qualità del credito; laddove ritenuto opportuno occorre fornire una descrizione delle garanzie collaterali ottenute (ad esempio pegni, ipoteche, fidejussioni, i i etc.) e degli altri strumenti di sostanziale garanzia ottenuti (come ad esempio: canalizzazione di pagamenti pg da parte del debitore).

50 Informazioni quantitative Rischio di liquidità art. 2428, III co., 6 bis, sub b OIC 3 Analisi sulle scadenze relative alle attività e passività finanziarie classificate in un appropriato numero di fasce temporali di scadenze. Altri elementi: Previsioni circa la possibile estinzione in una data successiva a quella contrattualmente prevista; il possesso di attività finanziarie per le quali esiste un mercato liquido e che sono prontamente vendibili per soddisfare le necessità di liquidità; l esistenza di strumenti di indebitamento (ad esempio commercial paper) o altre linee di credito (ad esempio crediti in stand by) per far fronte alle esigenze di liquidità; il possesso di attività finanziarie per le quali non esiste un mercato liquido ma dalle quali sono attesi flussi finanziari (capitale o interesse) che saranno disponibili per soddisfare le necessità di liquidità; il possesso di depositi presso istituti di credito per soddisfare le necessità di liquidità; l esistenza di differenti fonti di finanziamento; l esistenza di significative concentrazioni di rischio di liquidità sia dal lato delle attività finanziarie che da quello delle fonti di finanziamento.

51 Informazioni quantitative Rischio di liquidità art. 2428, III co., 6 bis, sub b OIC 3 Se l impresa fronteggia il rischio di liquidità in base alle date di scadenza attese (ossia cercando di abbinare per scadenze temporali entrate ed uscite finanziarie) i i occorre illustrare per ciascuna scadenza attesa sia le passività finanziarie e sia le attività ità finanziarie iarie interessate. Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 51

52 Informazioni iquantitative Rischio di prezzo (art. 2428, III co., 6 bis, sub b, c.c.) OIC 3 Qualora il rischio sia significativo è opportuno illustrare un analisi di sensitività alla data di bilancio Rischio di tasso. L analisi i di sensitività ità indica separatamente t l effetto di una variazione nei tassi di interesse su interessi attivi e passivi nonché sulle altre componenti di reddito (ad esempio utile o perdite derivanti dalla negoziazione); Rischio sui tassi di cambio (o rischio valutario). Un analisi di sensitività, sugli strumenti finanziari denominati in valuta estera, può essere fornita per le principali p valute alle quali l impresa è esposta; Rischio di prezzo. Con riferimento a tale rischio, relativo ad esempio alle fluttuazioni dei prezzi di beni all ingrosso, dei prezzi degli strumenti rappresentativi di capitale o degli strumenti finanziari, l analisi li i di sensitività ità può essere modulata mostrando gli effetti di una diminuzione in uno specifico indice di Borsa, nei prezzi all ingrosso dei beni, ecc.

53 Rischio di variazione ione dei flussi finanziari iari (art. 2428, III co., 6 bis, sub b, c.c.) OIC 3 Effetti sui flussi cedolari dello strumento finanziario derivanti dalla variazione dei tassi di interesse. In una prima fase l utilizzo di parametri, quali ad esempio la duration, permettono di fornire indicazioni sulla sensibilità dei flussi finanziari rispetto le variazioni attese dei tassi di mercato. Successivamente, tenuto conto della duration, l analisi si concentra sulla determinazione degli effetti sui flussi finanziari, in relazione a variazioni sui tassi di interesse attesi. Qualora l impresa fronteggi il rischio di variazione dei flussi finanziari attraverso operazioni di copertura, l informativa da fornire nella relazione sulla gestione è basata sugli elementi di efficacia i dello strumento di copertura, rinviando i invece alla nota integrativa per le informazioni di maggior dettaglio sullo strumento derivato.

54 IFRS 7 Rischio di credito Rischio di liquidità idi Rischio di mercato Rischio di valuta Rischio di tasso di interesse sul fair value Rischio di tasso di interesse sui flussi finanziari Rischio di prezzo Esclusi i rischi operativi

55 TUF Art. 154 bis comma 5 (come modificato dal D.Lgs. 195/2007) 5. Gli organi amministrativi i ti i delegati e il dirigente i preposto alla redazione dei documenti contabili tbili societari attestano con apposita relazione sul bilancio di esercizio, sul bilancio semestrale abbreviato e, ove redatto, sul bilancio consolidato: a) l adeguatezza e l effettiva applicazione delle procedure di cui al comma 3 nel corso del periodo cui si riferiscono i i documenti; b) che i documenti sono redatti in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002; c) la corrispondenza dei documenti alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; d) l idoneità ità dei documenti a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione i patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento; e) per il bilancio d esercizio e per quello consolidato, che la relazione sulla gestione comprende un analisi i attendibile dell andamento d e del risultato t della gestione nonché della situazione dell emittente e dell insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti; f) per il bilancio semestrale abbreviato, che la relazione intermedia sulla gestione contiene un analisi attendibile delle informazioni di cui al comma 4 dell articolo 154 ter. 5 bis. L attestazione di cui al comma 5 è resa secondo il modello stabilito con regolamento dalla Consob.

56 DLgs D.Lgs. 195/2007 e attestazione sulla relazione sulla gestione Per il bilancio di esercizio e per quello consolidato, il nuovo art. 154 bis, comma 5, lett. e) prevede che la relazione sulla gestione debba comprendere un analisi attendibile dell andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell emittente e dell insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti. Per il bilancio semestrale abbreviato, il comma 5, lett. f) stabilisce che la relazione intermedia sulla gestione debba contenere un analisi attendibile delle informazioni di cui al comma 4 dell art. 154 ter in base al quale la relazione intermedia sulla gestione contiene almeno riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell esercizio e alla loro incidenza sul bilancio semestrale abbreviato, unitamente ad una descrizione dei principali p rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell esercizio. Per gli emittenti azioni quotate aventi l Italia come Stato membro d origine, la relazione intermedia sulla gestione contiene, altresì, informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

57 Allegato 3c ter schema 1 Attestazione del bilancio d esercizio/bilancio consolidato ai sensi dell art. 81 ter del Regolamento Consob n del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni (Documento di consultazione) 3 paragrafo:

58 Allegato 3c ter schema 2 (documento di consultazione) Attestazione del bilancio semestrale abbreviato ai sensi dell art. 81 ter del Regolamento Consob n del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 3 comma:

59 Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili (IRDCEC) Documento n. 1 La relazione sulla gestione. Alcune considerazioni Rischi interni Efficacia/efficienza Delega Risorse umane Integrità Informativa Dipendenza Rischi esterni Mercato Normativa Concorrenza Contesto politico sociale Eventi catastrofici Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 59

60 Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili (IRDCEC) Documento n. 1 La relazione sulla gestione. Alcune considerazioni

61 Documento IRDCEC Il documento dell IRDCEC indica, altresì, le tipologie su cui si ritiene che l organo esecutivo debba fornire una descrizione delle misure adottate per la loro identificazione e fronteggiamento che possono, sinteticamente, essere così individuate: eliminazione delle attività generatrici del rischio medesimo (ad es. rinunciando all attuazione attuazione di una politica espansiva in una zona geografica politicamente instabile); riduzione/prevenzione degli effetti negativi associati all evento aleatorio, impiegando adeguati strumenti/politiche preventive (ad es. diversificando l offertadei prodotti e/oservizi); trasferimento a terzi di possibili risultati negativi (stipulando polizza assicurativa ovvero affidando parte del processo produttivo a terzi in outsourcing); assunzione del rischio medesimo ed i connessi risvolti

62 Incertezze Stime e valutazioni Eventi non prevedibili Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 62

63 Documento Banca d'italia/consob/isvap n. 2 dl6 del febbraio fbb 2009 Tavolo di coordinamento fra Banca d'italia, Consob ed Isvap in materia di applicazione degli IAS/IFRS Si richiama l attenzione sulla necessità di fornire in maniera completa ed esaustiva le informazioni richieste dal Principio IFRS 7 affinché, attraverso una combinazione delle informazioni qualitative e quantitative, sia reso agli utilizzatori del bilancio un quadro chiaro in ordine ai sistemi di gestione, misurazione e controllo dei rischi finanziari assunti dalla società e dell entità di tali rischi. Nell attuale fase di irrigidimento dei mercati finanziari, diviene particolarmente importante assicurare in bilancio un adeguata disclosure sul rischio di liquidità. In merito alla concentrazione dei rischi, si osserva che per le imprese industriali assumono particolare rilievo i crediti commerciali. Al di là di quanto previsto per l esposizione al rischio di credito, andrebbero evidenziati possibili rischi di concentrazione nei confronti di singole controparti, o di classi di clienti, che possono risultare significativi.

64 64 Esempio Schema dei rischi (Benetton)

65 Sezione sui rischi (esempio Unicredit) Oltre 100 pagine 65

66 Classificazione ione dettagliata rischi (Vittoria) 66

67 Informazioni sul processo di implementazione del sistema ERM (Siemens)

68 Valutazione dei rischi: Risk capital (Citigroup) 68

69 Esempio Rischi strategici (Piaggio)

70 Esempio Rischi di mercato (Benetton)

71 Esempio Rischi operativi ed ambientali (Saras)

72 Esempio Rischi operativi ii(stefanel)

73 Esempio Rischi operativi (Snam Rete Gas) Rischi legati al mancato raggiungimento dei previsti obiettivi di sviluppo della rete di trasporto e delle infrastrutture di rigassificazione Rischi derivanti da eventuali malfunzionamenti degli impianti Rischi derivanti dalla necessità di gestire un rilevante flusso di informazioni per operare i servizi di trasporto e rigassificazione Rischi legati alla regolamentazione del settore di attività in cui opera Snam Rete Gas Rischi derivanti dal futuro andamento dei consumi di gas naturale Rischi derivanti dalla stagionalità del business

74 Esempio Rischi operativi (Luxottica) a) Fusione con Oakley b) Innovazione del prodotto c) Diritti di proprietà intellettuale d) Competitività dei mercati e) Ciclicità del settore dell occhialeria f) Efficienza del processo produttivo g) Accordi commerciali h) Rischio connesso al cambio dell Euro i) Rischio connesso alle variazioni di prezzo di taluni materiali utilizzati per la fornitura dei prodotti j) Alternative agli occhiali da vista l) Dipendenza dai fornitori k) Cole Licensed Host Stores m) Rischio compliance SOX n) Rischio legato ai contenziosi pendenti e futuri

75 Esempio Ambiente, salute e sicurezza (Brembo)

76 Esempio Rischi di compliance su privacy ed azioni idi fronteggiamento t (Telecom)

77 Proposta di uno schema di relazione sulla gestione: Struttura tt e contenuti ti Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 77

78 I contenuti: quali criteri di analisi? Oggetto delle informazioni: Dati di bilancio (analisi economico finanziaria) Dati e informazioni quantitativo non monetari Informazioni qualitative su azienda (profilo) Informazioni qualitative su business environment Prospettiva temporale Passato/presente (risultati, profilo attuale dell azienda) Futuro (strategie, rischi, risultati attesi) Dimensione finalistica (shareholder view vs. stakeholder view) Informazione economico finanziaria (in senso ampio) Informazione socio ambientale Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 78

79 I contenuti informativi I) Profilo aziendale e del gruppo II) Contesto ambientale e di mercato III) Performance Finanziarie Non finanziarie Interpretazione e commento delle performance IV) Rischi V) Strategie e risultati attesi VI) Sostenibilità sociale ed ambientale Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 79

80 I contenuti: il modello dll concettuale SHAREHOLDER VIEW STAKEHOLDER VIEW Strategy, targets and risks Company profile / Corporate Governance Corporate environment FUTURO PASSATO/PRESENTE Mgmt Analysis of Business Data Key Performance Indicators Financial Data Sustainability reporting (social and environemental disclosure) Prof. Marco Allegrini (Università di Pisa) 80

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